Recensioni per
Il cuore di Nurthìa
di Nirvana_04

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/03/17, ore 10:38

Allora, come al solito comincio con la parte del pedante maestrucolo elementare: "e che l’uomo, pensava lei, non potesse ricreare" Qui, secondo me, visto che il verbo pensare è inserito in una parentetica, ci vuole l'indicativo: non poteva ricreare.
C'è qualche altro errorino di battitura, sicuramente dovuto alla fretta. Se vuoi dopo ti mando la lista.

A parte ciò... qui abbiamo un freddo "cattivo". Un freddo inospitale, respingente, spietato. Esattamente come le macchine, che fanno ciò che fanno sulla base di programmi di comportamento e non hanno empatia nei confronti del nemico.
Aisha e Kamul si cercano ma ancora non di "trovano", ognuno dei due ancora troppo preso dal rimanere aderente ai propri principi per muoversi concretamente verso l'altro.
Il ragazzo continua ad insistere sul pugnale, qualcosa mi dice che l'arma avrà una parte nel corso della storia.
La città è condannata, le macchine avanzano. Si percepisce bene il senso di angoscia, di pericolo imminente. Anche le nubi, prima neutro fenomeno meteorologico, si rivelano un nemico mortale: al loro interno è nascosto qualcosa e il Boldercraft di Aisha ci finisce contro in pieno.
Sono curioso di vedere cosa sucederà adesso...
A presto!

Recensore Master
09/03/17, ore 18:17

Ciao carissima, eccomi di nuovo qui^^
Intanto ti segnalo qualche svista che ho trovato e che magari tu ti sei persa come succede dopo che si è letta la stessa cosa venti volte:

"Poi una strana luce si accese nei loro occhi" Io avrei messo 'si era accesa', visto che parli di una cosa successa in un tempo passato rispetto a quello della narrazione.

"circondando quelli ologrammi proiettati nella neve e bersagliandoli con fasci di luce gamma" Qui penso che sia 'quegli ologrammi'.

"la neve divenne un lenzuolo dove rottami e resti di ingranaggi sparsi puntellavano il suo candore" qui secondo me hai modificato la frase e c'è rimasta qualche parola di troppo^^

"dove vennero spartiti gli ordini e le varie mansioni" Qui è più un mio suggerimento personale: invece di spartiti metterei distribuiti.

A parte queste minuzie, sempre una bellissima storia di guerra a fare da sfondo alla vicenda dei protagonisti. Questa volta abbiamo degli androidi, arroccati dietro un muro di ghiaccio. Simboleggia il gelo della tecnologia? La disumanizzazione a cui porta affidarsi troppo alle macchine?
Sembrerebbe di sì, dal momento che anche la tua protagonista ribadisce questo concetto. Una ragazza coraggiosa, volenterosa, che dà senza risparmiarsi, che combatte con coraggio. Mi ricorda un po' la protagonista dell'altra tua storia, la Chiamata di Colle Canuto. Anche lei è una che non si fa mettere sotto dai maschi e che non ha paura di prendere le sue decisioni.
Aisha rimane delusa dall'amico, che invece è figlio di ingegneri, e attribuisce più valore alla scienza che ai sentimenti.
Adesso la guerra è appena cominciata, e già si annuncia cupa e sanguinosa. Sono ansioso di leggere gli sviluppi.
Bravissima come sempre, è un piacere leggerti!^^

Nuovo recensore
08/03/17, ore 20:31

Ciao Nirvana,
Stavolta non perderò tempo ad elogiare il tuo magnifico stile di scrittura, dato che sai già quanto mi piace non credo ce ne sia il bisogno :D
La struttura di questo capitolo è piuttosto furba: comincia con un poco di azione raccontando degli uomini di metallo che attaccano le mura, distruggendosi con le loro stesse mani; passa ad una conversazione tra Aisha dil suo caro, carissimo Kamul (che per qualche ragione del tutto personale m'ispira antipatia ahah) dandoci anche qualche nuovo dettaglio sul mondo e, soprattutto, qualche scorcio delle macchinazioni dell'Accademia; poi si conclude con un meschino cliffhanger.
Decisamente sai come mantenere l'attenzione del lettore, ben fatto!

La trama ha avuto sviluppi piuttosto interessanti anche in questo capitolo e mi ha fatto sorgere qualche domanda.
Mi chiedo, in particolare, quale sia la vera natura di questa barriera di ghiaccio: un popolo così tecnologicamente avanzato come quello di Aisha non dovrebbe avere grossi problemi con il riverbero della luce di neve e ghiaccio, perciò immagino ci sia lo zampino della magia da qualche parte.
Volevo anche chiederti se c'era un motivo per il quale le cariche governative non sono state evacuate immediatamente alle prime avvisaglie dell'attacco; chiedo solo perché solitamente queste figure di spicco vengono subito portate al sicuro lontano dal luogo del conflitto.

Continuerò al più presto la lettura :D

Esarcan

Recensore Veterano
02/03/17, ore 22:49

Recensione premio per il primo posto nel contest "Steampunk Tendencies"

STO PIANGENDO COME UNA FONTANA!!
Spero tu sia soddisfatta: questa storia mi ha completamente avvinta e straziata, mi ha lasciato incantata e mi ha lacerato il cuore, credo che sia una delle storie più belle che abbia mai letto! 


Non so se questa recensione avrà un senso o sarà solo un ammasso sgangherato di impressioni e pensieri sparsi, perché ho così tante cose da dire che non credo riuscirò a procedere con ordine...Io ci provo ma non ti assicuro nulla sul risultato.
Innanzitutto, il tuo stile di scrittura: sempre estremamente evocativo e poetico (credevo che il tuo stile fosse quello stile secco e algidamente ironico di "Cieli senza confini" e invece mi hai sorpreso piacevolmente regalandomi uno stile meraviglioso e catturante, che contiene espressioni di cui sono davvero invidiosa), arricchito con quelle parole inusuali e ricercate che lo rendono unico e particolare, conferendogli un pizzico in più di personalità ma senza diventare sovrabbondante o manieristico...LO ADORO e mi ha davvero conquistata.

La storia in sè è qualcosa di assolutamente meraviglioso ed incredibile, non riesco nemmeno a trovare le parole per dirti quanto mi sia piaciuto TUTTO di essa: gli androidi così freddi e crudeli, ma non volontariamente (il che è peggio) che vedono gli uomini solo come oggetti di studio. Sono totalmente privi di sentimenti  e agiscono solo secondo la logica che gli è stata imposta e che non possono modificare (per questo li ho sia odiati sia compatiti: perché da un lato li comprendevo, cercavano di raggiungere il loro obiettivo, di soddisfare la loro brama ma dall'altro ho trovato disumane, abominevoli e perverse le loro azioni, sebbene nessuno di loro possa comprendere questi concetti...). ciò che mi ha sconvolta di più, in realtà, è stato il fatto che siano stati proprio gli uomini a infondere nei loro circuiti i loro peggiori difetti e brame, creando lo specchio corrotto e avvilente di loro stessi e della loro parte peggiore, quello che diventerebbe se fosse privo di sentimenti buoni ed emozioni positive (e purtroppo molto spesso l'uomo si è comportato come un androide, non con la stessa fredezza ma con uguale malvagità e bramosia). Sembra quasi che tu abbia trasmesso le componenti più turpi degli uomini negli automi e abbia aggiunto quel tocco di freddezza che li rende ancora più spietati: rende il tutto molto più verosimile e per questo inquietante e sconcertante. La tua storia offre un sacco di spunti per la riflessione, invita ad interrogarci sul male, su ciò che noi consideriamo tale e sulla possibilità di diventare anche noi dei mostri, dimenticandoci completamente di ciò che ci rende umani: i sentimenti. A 
tal proposito, una frase che mi è piaciuta molto, che mi ha conquistata è che fa riflettere, è questa di Kalum: "È più facile comprendere il male, che condividere un atto di bene", purtroppo è una triste verità...

I sentimenti sono stati trattati in maniera esemplare ed efficace e sono stati i protagonisti di questa vicenda: le descrizioni che hai fatto del dolore, della disperazione e dell'amore, della speranza sono state davvero incredibili, corredate da immagini forti e strazianti (sia per la loro ferocia sia per la loro delicatezza), che mi hanno travolta e mi hanno permesso di vivere sulla mia stessa pelle quelle sensazioni...Davvero tanti complimenti.
Sono il punto centrale dell'intera storia: ciò che gli androdi invidiano a noi umani (di cui preferiremmo sbarazzarci, diventando, invece , fredde macchine di morte e distruzione, calcolatrici e invincibili). Anche questo aspetto è interessante: perché una macchina vorrebbe qualcosa di cui noi farremmo volentieri a meno? E tu hai risposto a questo quesito, dimostrando come siano proprio i sentimenti e le emozioni che tanto detestiamo ciò che ci rende veramente vivi e ci permette di continuare ad andare avanti, nonostante tutte le sofferenze ed i dolori, perché sappiamo che prima o poi avremo il privilegio di essere felici *la mia vena pseudo- filosofica fa una breve incursione ritenendosi soddisfatta di aver avuto, anche per oggi, il suo sfogo*.

I personaggi di Aisha e Kalum sono ben delineati proprio attraverso i loro sentimenti: Aisha, sebbene sia un soldato, è passionale ed è sconvolta da un tornado di emozioni contrastanti e diverse; Kalum, invece, da vero uomo di scienza, dà più importanza alla mente, cerca di contenere le sue emozioni, senza però dimenticarsi di averne. è l'anello mancante tra gli androidi e gli uomini, l'equilibrio perfetto tra la fredda logica e il calore dei sentimenti, e il fatto che diventi un andoride umanizzato (?) sottolinea proprio la possibilità di essere un pacificatore  e un mediatore tra le due "razze", e sia capace di permettere una convivenza pacifica e di collaborazione. Pur essendo un Intellettuale, è diverso dai suoi colleghi -accecati come gli androidi da potere, forza e dominio- il suo sentimento per Aishia gli permette di rimanere ancorato alla sua umanità e di evitare di diventare freddo, presuntuoso e calcolatore.

L'ultima parte (ma anche l'intero racconto) mi ha ricordato il "Gigante di ferro" e penso di aver letto l'ultimo capitolo e mezzo tra le lacrime.
Sei stata capace di emozionarmi, di farmi addentrare in questa storia e farmi partecipare attivamente ad essa: sono rimasta allibita di fronte alla follia di Marty (sebbene certe situazioni non possano essere affrontate se non mediante la pazzia) e gli esperimenti condotti dagli andoridi mi hanno disgustata e sconvolta, la morte di Kalum mi ha lasciato completamente spiazzata (e da lì sono iniziate le lacrime) e alla fine, la "reincarnazione" (?) del ragazzo nel robot mi ha fatto definitivamente sciogliere e ho iniziato a lacrimare e singhiozzare senza ritegno (uno spettacolo imbarazzante).
Non so che altro aggiungere riguardo la tua storia, spero di essere riuscita a trasmetterti almeno una briciola di tutto l'entusiasmo, la meraviglia, il fascino e la disperazione che questa ha provocato in me.

I miei più profondi complimenti, sarà una storia che mi rimarrà nel cuore e che, a mio modesto parere, potrebbe benissimo essere la trama di uno dei miei romanzi preferiti ^^

Ancora tanti complimenti, ogni volta mi sorprendi sempre di più regalandomi perle che mi lasciano a bocca aperta.


Ayr

 

Nuovo recensore
26/02/17, ore 16:41

Il prologo ha decisamente catturato il mio interesse e il resto del capitolo sicuramente non ha faticato a coinvolgermi. Sia Aisha che Kamul promettono bene fin dall'inizio, e mi sembra che siano in perfetta armonia con il mondo che hai creato: come sempre, con pochi accenni sei riuscita a creare un palcoscenico ricco e dettagliato per i tuoi attori. La scelta di mettere già nel primo capitolo una scena d'azione è azzeccata: spezza il ritmo piuttosto lento che caratterizza le introduzioni, rendendo il tutto più scorrevole.
Il finale del capitolo è ciò che mi ha sorpreso di più, essendo piuttosto raro trovare androidi e magia nello stesso racconto (sempre che di magia si tratti). L'alone di mistero che quest'ultima parte ha gettato sulla storia m'invoglia a continuarla.
A presto,
Esarcan

Recensore Master
09/02/17, ore 13:28

2° Classificata al contest: "È una storia sai…" con un totale: 47,5/50.

Stile: 9,5/10
In un testo piuttosto lungo, come il tuo, trovare così pochi errori è un ottimo risultato, complimenti.
Complimenti anche per l’estrema scorrevolezza del testo, non solo, ma anche per l’ottimo bilanciamento tra descrizioni, azione e dialoghi. Non ho di certo nulla da suggerirti per migliorare il tuo scritto.
Il lessico è poi estremamente curato e più volte mi sono trovata ad ammirare parole di uso non comune, che non appesantivano la storia, ma la impreziosivano, arricchendola. So che è punto a cui tieni e di certo non hai mancato.

L’impaginazione è semplice, anche se la lettura non è molto lineare a causa delle due pagine affiancate, ma di certo non protesterò per un dettaglio simile. Invece ti consiglio di cambiare la grafica dei dialoghi, così risulta, credo, sbagliata. Poi usare il trattino, le virgolette alte e le virgolette basse, ma il segno grafico maggiore e minore ripetuto, penso sia un vero e proprio errore grafico. A volte risulta anche mancante il secondo segno perdendo quindi ancora di più il senso.

Il titolo è accattivante e di certo ho apprezzato che non ve n’è solo uno, ma ogni capitolo ha il proprio. Uno sforzo che ammiro sempre e che trovo arricchisca la storia. In tutti i casi li ho apprezzati perché ben interpretativi della storia e della trama.

Uso della canzone: 10/10
Un uso da punteggio pieno, non c’è dubbio. Hai spiegato molto bene come hai adattato la canzone e i riferimenti sono presenti lungo tutto il testo. Vi è poi qualcosa di più e cioè l’idea che è proprio l’amore che deve essere portato ai robot androidi, quel sentimento che a loro manca e che Kamul può insegnare loro. Dunque, dopo tutta la distruzione e la guerra, resterà l’amor.

Uso dell'Immagine: 5/5
Ammetto che all’inizio pensavo avessi usato la scena non in maniera ottima, pensando che fosse nel momento in cui Aisha viene catturata assieme ai compagni e trasportata a Nurthia, ma poi il finale mi ha rassicurata: eccola lì la scena, piena d’importanza e densa dello stesso pathos che si riflette nell’immagina.
Hai descritto molto bene il robot straformandolo da inquietante essere gigantesco, ma inerte, a dolce e premuroso compagno. Mi è piaciuto vederlo spento e mostruoso e poi quando protegge e trasporta tra le mani Aisha vedere il lui il cambiamento, con quel cuore che pulsa parlando d’amore e dolcezza.
I dettagli ci sono tutti, dal ghiaccio del paesaggio ai colori del robot fino ad Aisha, i suoi capelli rossi e la coperta termica gialla che la protegge.
Punteggio pieno meritatissimo.

Trama: 14/15
La storia non ha mancanze, non ha vuoti, inizia con l’infanzia dei due giovani, dandoci qualche sprazzo della loro vita e della vita che vivono e poi li segue, mentre crescono ed entrano nel mondo di guerra e sangue che li circonda.
L’avventura si svolge sensata e ben gestita, così come i personaggi che non sono mai forzati, ma che mostrano debolezze e forze, crescendo a mano a mano che gli avvenimenti lo richiedono.
Interessanti anche i retroscena di questo mondo, avresti potuto lasciare scoperto il dettaglio, invece no, con piccoli accenni qua e là ci dai un buon quadro generale permettendoci di dare alla vicenda maggiore profondità e impatto.
Forse il pugnale è il dettaglio che viene sfruttato un po’ meno bene. Di lui sappiamo poco e malgrado se ne parli abbastanza non è mai ben chiaro come funziona o quanto meno perché fa quel che fa, grazie a cosa agisce. Si parla di magia, fede, ma niente di più. Piccola lacuna che pesa sul finale, perché, malgrado sia un bellissimo escamotage, non si capisce come Kamul sia riuscita a entrare nel robot. Forse sarebbe stato più pregnante far fare ad Aisha o allo stesso ragazzo, un gesto consapevole in punto di morte.
Comunque, la storia è stata gestita bene e questo è solo un piccolo dettaglio.
Vorrei soffermarmi sui cattivi della storia. Sono personaggi estremamente ben disegnati, la loro crudeltà così distaccata perché fatta di incomprensione è elegante e macabra al contempo. Colpo da maestro, poi, dire che tutto ciò che sono è solo lo specchio di ciò che gli umani hanno dato loro. Mi è piaciuto molto il fatto che hai insistito su questo punto, non li si può davvero odiare, come non si potrebbe odiare un’aspirapolvere che risucchia la nostra briciola preferita. Bella riflessione che si legge lungo tutta la storia.

Gradimento Personale: 9/10
Lo avrai capito: la storia mi è piaciuta. Leggerla è stato un piacere, non sono grazie al tuo stile sempre così fluido, ma anche perché era una storia intrigante, non solo d’avventura, ma anche di riflessione sulla moralità e sul male.
Mi sono piaciuti Aisha e Kamul, con le loro incomprensioni, le loro titubanze, la loro amicizia e infine, il loro amore che li porta a lottare e a sopravvivere anche nell’orrore in cui erano finiti, particolarmente interessante la figura di Kamul, un vero Intellettuale, sempre pronto a farsi domande, a cercare di capire e che lotta con il proprio cervello prima che con il corpo.
Ma mi sono piaciuti tutti i tuoi personaggi, non sono i protagonisti, anche il povero equipaggio di Aisha, in particolare Marty, e mi sono piaciuti molto gli androidi e il loro tentativo di diventare specchi di chi li aveva forgiati.
Insomma hai creato un ottima storia che mi è piaciuto leggere.

Recensore Master
26/12/16, ore 11:45

Ciao!
Finalmente ssono riuscita a passare, ci ho messo un bel po', lo so, ma la storia mi aveva incuriosita da come me ne parlavi e, onestamente, speravo di trovare qualche capitolo in più :P
Intanto una domanda: la scelta dei nomi è casuale? Ho il dubbio di no, ma lo scoprirò con la tua risposta.
Un piccolissimo appunto, a volte l'inversione di soggetto rende legnosi alcuni passaggi, nulla di incomprensibile o sbagliato, solo rallenta un attimo la lettura.
La storia promette bene, inizi con un prologo, il pezzetto iniziale, non saprei bene come altro chiamarlo, che ha il sapore di un'antica leggenda e fa una rapida introduzione a questo mondo che rimane però ancora in gran parte celato, ma che inizi a svelare attraverso gli occhi dei due ragazzi. Le domande sono tantissime, e il finale promette una storia ricca di avvenimenti e avventure.
Sul finale però ho una perplessità:
Se il pugnale è un oggetto così importante, di così grande valore "scientifico" e che dà così grandi speranze, come è possibile che lui lo abbia con sé e non sia tenuto al sicuro, tipo in un laboratorio? Come fa a mostrarlo ad Aisha? Nel senso: come fa a portarlo con sé se è così importante?
Spero metterai il resto

Nem
 

Recensore Master
08/12/16, ore 15:07

Ed eccoci qua. Ormai il tema della barriera è ricorrente nelle tue storie, non puoi dire di no XD: che sia la Falda, questa di ghiaccio o la spirale. Stavolta sono gli androidi, e parecchio arrabbiati vedo. Aisha è un personaggio molto interessante: un soldato, ma ha cuore, ed è presa da Kamul più di quanto possa ammettere a voce alta, perché a sé stessa sembra l'abbia ammesso da tempo. Non so se sia idealista né abbia obiettivi precisi, ma questa storia s'incentra sul cuore, e quello della protagonista batte sicuramente per qualcuno. Il momento in cui ha dovuto spiegare ai profughi la situazione è stato molto realistico e ben gestito, tipico di un posto in guerra, dove i tuoi avversari sono macchine assassine. L'unica cosa che non capisco è perché è spuntata fuori la magia in un racconto di fantascienza, anche se questa è finora esplorata a livello teorico. Kamul è uno studioso, un amore diviso equamente tra scienza e sembra la ragazza, che sicuramente non tollera la controparte. Quel pugnale poi sembra essere molto, troppo, importante e se la storia s'incentra su di esso gli androidi scalpiteranno per averlo. Una storia molto interessante, continuerò. Alla prossima da
Spettro94

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