Recensioni per
E poi scuse, e accuse e scuse, senza ritorno
di 9Pepe4

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/05/17, ore 16:33
Cap. 2:

Ma ma ma ;_; mi sembrano un headcanon molto realistico, perché la perdita di un figlio può rafforzare o più spesso distruggere una coppia e, visto il loro allentamento in TFA (anche se come dici tu non c'è più rancore a quel punto), mi sembra che il loro sia decisamente il loro caso. E poi la grande emotività (e leggera immaturità) di Han rispetto alla forza e alla determinazione di Leia sono altrettanto credibili! Storia dolorosa (soprattutto pensando alla fine di TFA, e a come questa famiglia non si sia mai ricomposta) ma davvero molto bella!!

Recensore Master
06/03/17, ore 10:39
Cap. 2:

Yaiiiiii, eccomi a recuperare anche la seconda parte :) brava me

Povero Han, che tenerezza mi fa... le tue sono le sole storie che riescono a farmi 'odiare' Leila. No, ok, non potrei mai odiare Leila, non per davvero, però... insomma, buona parte dei motivi della loro separazione, per come vedo le cose al momento, sembrerebbero essere colpa sua: sembrerebbe essersi eretto un muro tra i due coniugi, e nessuno dei due sembra intenzionato a venire incontro all'altro. Ognuno crede di fare la cosa giusta, ma da parte di Leila mi pare ci sia in più una componente che le fa dire 'tu non hai idea di quello che sto passando, non puoi comprendere il mio dolore' e che le faccia tenere Han a distanza.

Non posso che concordare con Han circa l'odio verso la politica: è incredibile quanto a volte amiamo complicarci la vita da soli.
La comparsa sullo schermo di Ben mi ha mozzato il fiato e ho a dir poco adorato come hai descritto le diverse, eppure simili, reazioni dei suoi genitori: il sollievo di Han, che per prima cosa è sollevato nel vedere che suo figlio è vivo, mi ha fatto salire le lacrime agli occhi.
Poi boh, questa frase che non so da dove ti sia uscita, è pura poesia: E oh, la speranza. Strideva nelle crepe della sua voce, le riempiva gli occhi, sembrava sanguinare dalla sua figura minuta.
E il pensiero che siano rimasti tutta la notte abbracciati mi fa soffrire ancora di più pensando al dopo... vorrei che la storia finisse qui.

La parte della litigata... inutile dirti che mi abbia uccisa. Così come mi ha ucciso il riferimento a Luke (il punto iniziale in cui Han lo salva in Episodio V è uno dei miei preferiti... e non nascondo che un po' me li fa shippare ^^"). Deo gratias Han si è trattenuto dal dire che è stata colpa di Leila e della Forza: non glielo avrei perdonato nemmeno io.
Il suo comportamento mi è piaciuto fino alla fine (ad esempio nel pensare al bene di Leila che non avrà più qualcuno a ricordarle di aver perso suo figlio) e ti faccio veramente tantissimi complimenti per come tu riesca a caratterizzarlo così bene ogni volta.

Ora vado prima di mettermi a piangere... di nuovo bravissima e alla prossima!

un bacio grande,

Benni

Recensore Junior
26/02/17, ore 19:43
Cap. 2:

Oh, che dolor. (Scusa, oggi a pranzo mi hanno portata a mangiare messicano e sono calata in un mood da telenovela)
Allora, ho un paio di punti: innanzitutto, mi dispiace sinceramente che tu ti sia fatta problemi sul pubblicare o meno questo ultimo pezzo perché a me onestamente è piaciuto molto ò.ò Se il primo che hai pubblicato poteva passare come una one shot, questo è molto più dipendente da ciò che lo precede, ma l'ho trovato ugualmente piacevole. Anche se molto più sofferente. T_T
In secondo luogo, condivido la tua idea: credo che, almeno inizialmente, Han abbia incolpato Leia tanto quanto Leia abbia incolpato se stessa per la fine del figlio. In più, trovo sia qualcosa di molto naturale. Siamo umani, dopotutto, e sfogare il dolore trovando un capro espiatorio è purtroppo una delle reazioni più umane che ci siano.
Ci sono un paio di frasi veramente bellissime, che mi hanno costretta a interrompere la lettura per dire un bel "però wow!". In particolare: "oh, la speranza. Strideva nelle crepe della sua voce, le riempiva gli occhi, sembrava sanguinare dalla sua figura minuta", ormai quando sento parlare di speranza mi metto in posizione mangusta all'erta, però che dolcezza quasi amara, che c'è qui dentro!
In più, ci sono state due cose che mi sono piaciute veramente molto: il fatto che, la notte, tra Leia e Han ci sia lo spazio per un bambino (*cuore che fa crack*) e il fatto - che forse non è voluto e l'ho notato solo io - che Han riveda in Ben soltanto Leia, e non se stesso. Da come cammina, da come si comporta, non fa mai riferimento a una somiglianza figlio-padre ma solo figlio-madre. Ripeto, magari non era voluto, ma mi ha colpito moltissimo e ha fatto davvero male. ( つ﹏╰ )
Chiudendo: complimenti! Non farti più rivenire dubbi su queste cose (e.e) e pubblica quella shot che hai nominato u.u Io a questo punto penso che andrò a spazzare su da terra le briciole del mio cuoricino ormai distrutto. Scherzo. Io il cuore non ce l'ho più da anni
Brava, davvero molto.

PS: Ma Millicent dov'era? :c

Recensore Master
26/02/17, ore 15:34
Cap. 2:

Ho appena finito di recensire l'ultimo capitolo di “Saboteur”, ed ora passo senza soluzione di continuità a commentare il secondo ed ultimo capitolo di questo tuo bellissimo – e straziante – dittico. Se le mie parole ti sembreranno senza senso considera lo stato di prostrazione in cui mi trovo a scrivere.
Da dove posso cominciare?
Alla fine i nodi sono venuti al pettine, incarnandosi in una rottura alla quale mai nella vita avrei immaginato di assistere (con buona pace del tanto temuto “happil ever after” di matrice disneyana). Nel film questo aspetto non è indagato, tutto viene lasciato all'immaginazione dello spettatore, ma non ho remore ad affermare che questa tua interpretazione degli eventi possa tranquillamente essere considerata canon.
Ho amato tantissimo come hai tratteggiato le differenti personalità di Leia ed Han (anche se ti sei concentrata maggiormente su quest'ultimo) davanti alla scoperta del vero destino del loro adorato figlio. Ti giuro, ho avvertito chiaramente il cuore stringersi in una morsa nel momento in cui Leia si rende conto che il guerriero mascherato che incede tra le truppe del Primo Ordine altro non è che il suo piccolo Ben: Han, da parte sua, non riesce a crederci, ma non può che considerare veritiere le sensazioni della moglie, per via del legame che da sempre esiste fra Leia e Ben, uniti nelle trame della Forza. Ma ciò che più mi ha fatto male, è stata la successiva presa di coscienza di Han che no, non è più possibile salvare Ben, che il giovane (ormai non più) Jedi si è spinto troppo oltre per poter tornare sui suoi passi, che forse non vuole nemmeno farlo. L'attacco di panico che colpisce Han dinanzi all'enormità di questo pensiero terribile ed annichilente mi ha lasciata senza fiato: ho sofferto con lui e per lui. Ho assistito alla sua resa, in parte l'ho compresa, ma, ahimé, proprio come Leia (Leia, che non ha ceduto nemmeno sotto alle torture di Darth Vader in persona, Leia che, come sua madre prima di lei – la scelta di queste parole non è stata fatta a caso – non ha mai ceduto alle lusinghe del potere e del Lato Oscuro – quel “stai seguendo una strada che IO non posso seguire” di Padmé è di una forza straordinaria e terribile, indica la piena consapevolezza di sé della Senatrice, che, pur innamorata, non seguirebbe il marito su una strada che la condurrebbe a perdere se stessa –, quella stessa Leia che, dicevo, non smetterebbe mai di combattere per il figlio, e non avrebbe timore ad affrontarlo, con o senza maschera) ancora non riesco ad accettarla.
Insomma, carissima, mi hai davvero spezzato il cuore, ma si tratta di una di quelle ferite che ogni tanto fanno bene, perché permettono alla luce di entrare.
Storia finita per direttissima tra le preferite ;-)
Un bacio, e a presto :*

padme