Ciao!
Ero proprio convinta che Feliciano fosse morto! Ho passato mesi nella convinzione che l’avesse ucciso; quando Arthur si lamentava con Alfred di essere sempre bollato come cattivo avevo l’impressione che parlasse anche con me. Ma non credo che Alfred avrebbe potuto pensare molto altro, vedendolo lì, apparentemente non respirando, nascosto in uno sgabuzzino. Quando si è accorto che respirava sono scoppiata di gioia, non ci potevo credere. Spero solo che non abbia ferite di cui non si sono accorti, dopotutto lo ha colpito ripetutamente con un bollitore bollente.
Peter è sempre più adorabile: come dice Feli, almeno abbiamo una gioia nel saperlo sano e salvo.
Il piano di tenerlo lì come “schiavetto” a tempo indeterminato non è male per cavarsela (almeno non l’hanno ucciso), ma a lungo termine non credo funzionerà benissimo: prima o poi Lovino, Ludwig e altri si accorgeranno della sua assenza e inizieranno a cercarlo, e non ci metteranno molto a scoprire che l’ultima volta è stato visto all’Eagle, e poi chissà che potrebbe succedere.
Mi sembra che Alfred non sia proprio il tipo di persona da proporre di imprigionarne un’altra così alla leggera, ma sta pensando di fare la cosa più giusta possibile, penso.
La scena in cui Feliciano riflette sul pomeriggio appena trascorso è molto interessante soprattutto per la psicologia del personaggio: interessante vedere come e perché ha preso questa decisione, come è riuscito a darsi coraggio (a parte il vino xD), determinando quel drastico cambio di carattere quando ha affrontato Arthur in cucina, spinto dalla necessità di difendere un amico. Il resoconto di come poi abbia nascosto di aver bevuto troppo, di aver pianificato quando arrivare da lui con Peter è molto bello sempre per avere una buona prospettiva del personaggio e le sue azioni. Il modo in cui ripercorre il pomeriggio intervallato dalle parole di Alfred mi ha ricordato molto una scena di Harry Potter, e ricordo che già a quel tempo quella tecnica mi era piaciuta; non so perché ma mi coinvolge molto.
Ammiro Feliciano per questa sua capacità di sorridere ancora, nonostante sia prigioniero di due semisconosciuti dopo essere stato picchiato; al posto suo io probabilmente non avrei fatto altro che piangere per un bel po’, per poi accettare la situazione con tristezza (e probabilmente coprendo d’insulti i carcerieri giusto per peggiorare la situazione). Ma insomma, almeno è ancora vivo.
Toris è troppo dolce, raccontando assonnato la sua giornata ad Arthur. Spero davvero che a lui non capiti niente di brutto, ma la vedo sempre più difficile, soprattutto dopo aver sentito le parole delle creature magiche.
Davvero un bel capitolo, sia per lo sviluppo della trama che per lo stile di scrittura, mi piace sempre di più.
Non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo!
Cratere da Impatto MT |