Ciao!
Questa volta non mi scuserò per il ritardo, perché mi hai chiesto espressamente di non farlo... tuttavia sappi che mi dispiace non riuscire a passare con regolarità e puntualità. Ciò, però, non mi impedisce di gustarmi a pieno la lettura - anche questa volta, hai superato te stesso. Ho finito i cappelli da togliermi per apostrofarti con uno "chapeau", quindi mi limiterò semplicemente a raccontarti cosa mi ha colpita maggiormente in questo capitolo. Ti avviso che non andrò secondo un ordine cronologico e basato sugli avvenimenti del capitolo, bensì partirò da quello che ho percepito con maggiore entusiasmo: l'eterno conflitto interiore di Reiner. Come ben sappiamo, è un personaggio a dir poco tormentato; lo è al punto da subire un vero e proprio sdoppiamento della personalità, scindendo quella che è la sua vera identità e creandosene una parallela e contrastante per ricoprire al meglio le vesti di un soldato che lotta e combatte al fine di perseverare quel che rimane dell'umanità. E ci crede fino in fondo, tanto da dimenticare - e gli avvenimenti canonici ce lo dimostrano - la vera ragione per la quale si trova lì, a Paradise, in mezzo a tutti quei demoni. Tale sfaccettatura di lui, l'ho ritrovata in questo tuo capitolo: lui dice di non volersi trasformare nel Gigante Corazzato per non attirare l'attenzione degli altri soldati, ma non so se crederci veramente... d'altronde, non è rimasto impassibile neppure lui nel rincontrare Connie. Qualcosa, dentro di sé, è scattato, scivolandogli in petto, tanto è vero che ammette di non odiare né lui, né il resto degli abitanti di Paradise - a discapito di quello che viene impartito violentemente a tutti gli eldiani a Marley, spingendoli a provare odio persino per loro stessi e per quello che sono. C'è da tener conto che avrebbe potuto sconfiggere Connie in millemila modi differenti, ma nonostante ciò ha preferito combattere ad armi pari. Questo l'ho percepito come un riguardo nei confronti dell'ex compagno, e se così non fosse mi piace illudermi che le cose rispecchino questo mio desiderio (sono una romantica mancata, anche se mi costa ammetterlo XD). Piacevole visione che si spezza, si frantuma, si disintegra in minuscoli frammenti nel momento in cui lo stesso Reiner minaccia Connie di uccidere tutti i suoi compagni, Sasha compresa. Doloroso ma fondamentale, perché dinanzi a tali parole Connie non resta impassibile, anzi, si risveglia e ritrova la forza per rialzarsi e combattere. L'istinto di protezione, l'affetto e l'amore per i suoi amici (soprattutto per Sasha) vanno oltre il dolore, oltre qualsiasi cosa, e grazie ad essi e all'astuzia di cui dispone riesce a dare del gran filo da torcere a Reiner. Non ho parole per descrivere quanto tutto questo mi abbia sinceramente emozionata <3.
In questo capitolo hai raccontato alla perfezione di due personaggi totalmente all'opposto, Alpha ed il Beta, che combattono all'ultimo sangue, intrisi e scossi da emozioni diverse e contrastanti; mossi da ideali differenti, in sovrapposizione tra loro, ma al fine comune di sopraggiungere nella speranza di poter sopravvivere. Ho amato ogni parola, dalla prima all'ultima, e scalpito dalla voglia di scoprire che cosa ci riserverai dopo.
Come sempre, i complimenti si sprecano. Sei davvero bravo!
Alla prossima,
Kseniya |