Mea culpa!
Ho seguito la storia come lettrice silenziosa, un po' perché gli scenari di guerra non sono il mio genere preferito (se lo sa il mio betatester mi manda sotto corte marziale prima di subito :3) un po' perché sono rimasta in ansia fino ai capitoli finali riguardo alla sorte del rapporto tra Yuuri e Victor.
Volevo farti i complimenti per aver affrontato un pezzo di storia "scomoda"; la guerra che ha costretto i russi ad abbandonare l'Afganistan credo sia all'origine di molti fenomeni che hanno precipitato questo paese dalla storia antichissima in un medioevo di perenne guerriglia civile; fenomeni nazionali e internazionali, non ultimo il terrorismo di Al quaeda e l'strema instabilità di quella parte del mondo.
Mi è piaciuta la coerenza che hai tenuto nella relazione tra i due, che si è potuta concretizzare solo molti anni dopo la fine della missione, in un mondo per certi versi completamente diverso. Yuuri e Victor hanno attraversato quei cambiamenti tenendo vivo un esilissimo filo di speranza fatto di lettere, messaggi e infine telefonate e mail.
E' la tenacia di chi non si rassegna, di chi sa che ha perso tanto e non vuole perdere neppure un istante di più appena si presenta l'occasione, loro sono riusciti a coglierla anche se non sono più dei ragazzi e io ne sono immensamente soddisfatta *-* (Recensione modificata il 14/08/2017 - 02:06 pm) (Recensione modificata il 14/08/2017 - 02:06 pm) |