Recensioni per
Il Tredicesimo Re - Agur, primo del suo nome
di Nirvana_04
Ciao, eccomi nuovamente. Non vedevo l'ora di continuare a leggere e infatti noterai che la sto concludendo piuttosto velocemente. Anche questo è stato un altro bel capitolo corposo, in un primo momento sembra quasi essere di passaggio, letteralmente dato che Agur e gli esuli viaggiano, fisicamente, da un luogo a un altro. Pensandoci meglio, però e come spesso succede leggendo anche Il Tredicesimo Re, questo viaggio diventa motivo di crescita per il protagonista che lo compie. Abbiamo visto situazioni similari anche per Dareg. Qui la differenza è che la crescita di Agur è concentrata in capitoli più brevi e in una storia decisamente più corta. Ma è esattamente lo stesso tipo di struttura narrativa. Agur cambia di nuovo, la sua crescita costante per diventare il primo re, non si ferma. Anzi cresce frase dopo frase. L'avevamo lasciato che stava andando via dalla sua città natale e lo ritroviamo qui, con la responsabilità di un gruppo di persone sulle spalle e la realizzazione di che cosa sia, il diventare re. Per certi versi mi ha ricordato le parole del padre, quando parlava di dover tenere il popolo "buono" altrimenti il re non può fare il suo compito di tenerli al sicuro. Agur però ha un altro atteggiamento. Bada quasi troppo ai formalismi, sottolineando che tecnicamente è ancora un principe. Jhann però è colui che gli fa notare che non importa adesso, ora lui è al comando. Lui è responsabile di tutte quelle persone, tutto gli appartiene e lui deve iniziare a comportarsi come un vero re. La crescita avviene man a mano che procede nel viaggio, da quando Jhann gli dice quello che pensa, anche Agur inizia a cambiare atteggiamento. Fa impressione la così rapida crescita, ma perché sono abituata ai ritmi della storia principale che sono molto più lenti. Ma è sempre tutto quanto calibrato e sensato, non ho visto nulla fuori posto. E di questo non mi stupisco. |
Recensione premio per il contest "Di Lune, Torri ed Eremiti" |
Anche Agur ha dovuto affontare il suo rito di passaggio: da giovane scapestrato, dedito ai divertimenti, superficiale e sconsiderato è stato costretto ad assumere le responsaibilità e l'aspetto di un re fermo, deciso, autorevole che possa rappresentare un punto di riferimento per i suoi sudditi. I primi accenni a questa maturaione si erano già visti nei capitoli precendeti, ma è in esso che, finalmente, Agur diventa consapevole del suo ruolo, di ciò che esso implica e di tutte le difficoltà che porta con sé; parafrasando una tua frase: si rende conto della gabbia in cui è costretto, le cui sbarre sono fatte di responsabilità, ansie, decisioni. |
Ciao^^ |
Buongiorno. |