Recensioni per
Pieces of Johnlock
di Watson_my_head

Questa storia ha ottenuto 50 recensioni.
Positive : 50
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/09/20, ore 08:35

Un filo conduttore piacevolissimo è la sottile ironia che scorre in ciò che racconti, che si esprime, comunque, con uno sguardo affettuoso nei confronti di ciò che “pasticciano” i nostri due. Poi c’è tutta la magia della Johnlock che fai esprimere, soprattutto, con l’attuarsi concreto di quell’indimenticabile “ noi due contro il resto del mondo”. E io lo ritrovo principalmente, questo senso di unicità e di protezione reciproca di coppia, nelle ultime immagini, veramente coinvolgenti. Intanto c’è il John medico che valuta, quasi parlando da solo, l’entità delle ferite di Sh, c’è quest’ultimo che, di fronte all’atteggiamento silenzioso ma determinato dell’uomo che ama, non osa pronunciare parola. Ma, al di sopra di tutto, c’è il meraviglioso vederli allontanarsi, tenendosi per mano. E John ha già organizzato tutto per far star bene Sh, cena compresa. Invidiabili, davvero.
La storia, comunque, gira intorno all’incontro tra John e Greg, all’insegna dell’amicizia e della possibilità di godere la vicinanza di persone che ispirino fiducia e condivisione. Elementi, questi, evidentemente non riconosciuti da Holmes che vuole John tutto per sè. E questa è una situazione che io ritengo possibile e veritiera in quanto, dalle caratteristiche psicologiche del consulting dei Mofftiss, si possono chiaramente scorgere potenzialità comportamentali, in caso di realizzazione completa della Johnlock, che sarebbero connotate da desiderio di controllo della persona amata, gelosia irrazionale, punte d’infantilismo che potrebbero, persino, suscitare tenerezza. Ovviamente se uno ha la pazienza di sopportarle. A proposito della tendenza a controllare l’altro, per proprie insicurezze e vuoti affettivi, mi viene in mente la gustosa scena vista in TBB, in cui John, che ha l’allettante prospettiva di trascorrere una piacevole serata con una sua collega, Sarah, viene raggiunto, allo spettacolo cinese, da uno Sh che sicuramente sta indagando sul Black Lotus ma che, a quest’intenzione abbina, secondo me, il voler controllare Watson e la sua amica.
Tornando a John e Greg, è davvero, il loro, uno scambio dialogico che hai saputo impostare con credibilità e molta sensibilità. Infatti, ed è verosimile, dilaga per la storia, dai pensieri di John, il vero volto di ciò che lo lega a Sh: un sentimento unico, travolgente, che chiude gli altri fuori. Infatti veniamo a sapere che il medico scopre, via via, mentre parla con Lestrade, che, tutto sommato, il fatto di essere stato “confinato” in casa con Sh, non è stato, poi, così angosciante, anzi. Addirittura si ritrova, al tanto desiderato pub, a provare “una strana nostalgia di casa, di Sherlock”. Tenerissimo questo passaggio. Come ho scritto sopra, hai gestito in maniera efficace il “botta e risposta” tra John e Greg. Infatti le loro chiacchiere spaziano dal fatto che il medico non si sia fatto più vedere in giro al “circo” divertente dei commenti degli yarders. Ma, poi, Greg arriva al punto focale, alla domanda in cui viene fatta sfumare ogni battuta, ogni ironia, per arrivare alla vera questione e cioè se John sia felice. La risposta non è semplicemente affermativa o negativa. La risposta è una splendida dichiarazione d’amore, in quanto John collega il suo sentimento alla raggiunta felicità.
Questa è proprio una bella storia, brava.

Recensore Junior
16/09/20, ore 10:27

Ciao!!
Più che una recensione ti lascio un breve ringraziamento, breve ma sincero.
Grazie per un altro piccolo scorcio sulla vita di coppia dei due cretini, grazie per aver rimarcato quest'ultimo concetto (che sono due cretini) per bocca di Greg, grazie per un pò di sana leggerezza, di questi tempi ci voleva. E grazie per aver sbattuto in faccia alla Donovan la tristezza della sua condizione, anche questo ci vuole ogni tanto, è quasi terapeutico, il mondo diventa un posto migliore.
Mi hai lasciata col sorriso sulle labbra e ritenevo giusto fartelo sapere :)

Recensore Veterano
15/09/20, ore 21:56

Dillo che non volevi lasciarmi da sola qui e che vuoi riprenderti tutto quanto 😏

The game is on, suppongo. E allora giochiamo 😎

Per quanto riguarda la storia, che dire: per riprenderci la mano è ottima, ma io attendo la conclusione delle long che restano promesse ancora non mantenute. Till then, non so come mi sento a riguardo delle OS 😌 (né riguardo alle recensioni).

“Welcome back”
*sussurro di Mycroft*

Recensore Veterano
12/03/19, ore 20:26
Cap. 1:

Ciao!
Come potevo non passare di qua? Già il titolo no panic mi ha attirato e poi se si parla di Johnlock non posso di certo tirarmi indietro.
Mi ha fatto molto piacere catapultarmi nell'atmosfera natalizia (anche se sono un po' fuori stagione) e questa storia ha un mix di dolcezza, ironia e amore.
Il tuo stile permette una lettura molto piacevole, buttando il lettore nella scena, chi legge può quindi immaginare facilmente la scena.
I personaggi sono caratterizzati in maniera fantastica: la signora Hudson è semplicemente unica! (ma lei lo è sempre!). Sherlock è adorabile, una mente brillante del tutto ignara dei sentimenti umani, incapace di comprendere che John lo vuole. John qui fa la parte dell'uomo esperto, che con amore spiega a Sherlock cosa intendeva la signora Hudson.
Un racconto molto piacevole, divertente, perfetto per un momento di pausa :)

Recensore Master
05/02/19, ore 00:16
Cap. 7:

In questa tua ff, si respira decisamente un’altra atmosfera rispetto a quella del pezzo precedente.
Infatti qui, l’angst ha lasciato il posto alla leggerezza, alla piacevole ironia, alle dolcissime schermaglie tra due innamorati che, innamorati più di così, non si può.
Siamo tornati al clima un po’ “strambo” e tutto particolare del 221b ma, questa volta, vi hai aggiunto un elemento molto importante e cioè il fatto che John e Sh, stavolta, non solo si sono dichiarati ma sono sposati.
Quindi ci fai camminare su un terreno sicuro, sul percorso di una coppia che ha fatto la scelta di rimanere per sempre insieme.
Un progetto, questo, che noi johnlockers abbiamo perennemente sognato per i nostri due.
La prima parte della storia è condita da un pizzico di sano umorismo che riguarda, soprattutto, le infinite prove cui viene sottoposta la pazienza di John.
L’hai ritratto davvero con efficacia, è il John premuroso e solare delle prime due Stagioni BBC, che si trova continuamente a fronteggiare le innumerevoli bizze di Holmes. Ma, come fai ben capire tu, ci si impegna volentieri, Watson, a rispondere con il suo buon senso ed il suo amore alle richieste ed alle necessità, spesso stravaganti, dell’altro.
Mi ha fatto sinceramente divertire il petulante assedio cui Sh sottopone il marito sul quesito della sua felicità ed il punto forte, di quel rimbalzare di battute tra i due, è che hai saputo costruire un battibecco perfetto nella sua ironica assurdità.
Però sappiamo benissimo che per Sh, grazie ai meccanismi implacabili e perfetti della sua mente, nulla è assurdo, tutto si può misurare razionalmente.
“…le altre 46 domande che aveva già preparato…”: grandioso…
Ed è proprio divertente voltarsi idealmente dalla parte di John ed immaginare la sua faccia mentre si rende conto che la sua “sconfitta” è sicura e vicinissima e che dovrà, se non vuole impazzire o ammazzare Sh, enumerargli dettagliatamente tutte le articolazioni della sua risposta.
Poi c’è la parte davvero intensa della tua storia in cui l’ironia sfuma nell’infinita dolcezza e nella tenera, consapevole rassegnazione, che vede John piegarsi alla richiesta di Holmes. E si snoda la sua, o meglio, la tua “lista” di tutto ciò che significa amare senza condizioni e sentirsi veramente “noi due contro il resto del mondo”.
Di fronte ad un sentimento così assoluto, giustamente sospendi i toni quasi umoristici che hanno caratterizzato la schermaglia iniziale tra i due e sciogli nelle tue parole, che fai diventare quelle di John, una tenerezza densa e benefica, da cui difficilmente ci si stacca perché si desidererebbe, parlo ovviamente per me, che quell’elenco continuasse ancora, magicamente, senza concludersi.
Trovo, poi, che il succedersi preciso di vari punti, sia coerente con la mania di Sh d’incasellare tutti gli aspetti della realtà che lo circonda, per meglio comprenderli.
Hai tradotto, in una forma tipicamente schematica, tutto l’amore possibile che non è certamente riducibile ad una successione di enunciati ma tu ci sei riuscita quasi in pieno. “Quasi” nel senso buono del termine perché lasci, idealmente, spazio a tutto ciò che vorremmo inserire noi.
Un pezzo accattivante, questa tua ff, mi è piaciuto.

Recensore Master
04/02/19, ore 00:18

Ancora quella scena, che riassume, secondo me, la grandezza e la qualità delle prime due Stagioni di Sh, davvero indimenticabile.
Ormai penso di conoscerne a memoria, se non tutte, ma gran parte delle battute che si scambiano i personaggi coinvolti e le loro espressioni.
Un momento di una grandiosità drammatica davvero unica che mi ha coinvolto veramente tanto.
L’angst è una sfumatura che colora di tristezza e di disperata solitudine le scene in cui gli eventi lasciano poche speranze di poter superare, appunto, l’angoscia e la paura di continuare a vivere, però, personalmente, non rifuggo le storie che ne sono caratterizzate perché il piangere o, solamente, il commuoversi, di fronte a scenari tristi lo ritengo salutare ed, in qualche modo, liberatorio per l’animo di chi legge.
Perciò, sì, questa tua ff mi è piaciuta. ma non solo per l’argomento, ovvio, ma anche, e soprattutto, direi, per il modo con cui l’hai trattato.
A proposito del contenuto, direi che il tuo pezzo è stato sorprendente, perché hai iniziato con quella che sembrava una versione dolcissima dei momenti che hanno preceduto il tragico “volo” dal Bart’s; molto probabilmente hai inizialmente rappresentato ciò che tutti noi johnlockers atterriti avremmo voluto vedere al posto di ciò che invece i Mofftiss avevano previsto e che ci hanno mostrato.
Quindi hai animato uno scambio di battute tra i nostri due, al confine tra la vita e la morte, che esprimono tutto quello che sarebbe davvero dovuto succedere, dimenticando per un attimo i vari sicari con l’arma puntata su John e gli altri.
Un abbraccio, una travolgente, reciproca confessione che avrebbe salvato Sh dal salto fatidico. E avrebbe salvato anche noi, secondo me, dalla grottesca, terza Stagione, per non parlare della quarta, in cui la scoperta della finta morte di Holmes ha segnato ineluttabilmente il destino della Johnlock o, perlomeno, l’ha fatto virare verso espressioni aspre di rabbia e di risentimento, quando Sh cercava solo di poter ritornare da John e di vivere accanto a lui come prima. E, allora, forse, qualcosa di finalmente definito ne sarebbe derivato.
E, invece, niente, la commedia del (finto) suicidio di Sh è stata portata a termine e ci ha riconsegnato un John inasprito dalla scoperta di essere stato lasciato “indietro” ed abbiamo archiviato nel mito le pazze ma intense immagini del 221b dei primi tempi, quelli pre-Reichenbach.
Se non ho capito male, tu racconti quello che Sh avrebbe voluto sentirsi dire, ma non solo in quel momento, perché sappiamo che il colpo di fulmine nel laboratorio del Bart’s, per i due, è stato reciproco ma, a mio avviso, chi ha “amato di più” fin dall’inizio è stato Sh e quante volte avrebbe voluto sentirsi dire ciò che tu hai scritto in maniera così immediata e senza banalità…
John non l’ha fatto per tante ragioni, sicuramente anche lui è stato innamorato di Holmes, ma gli ostacoli delle sue paure, dei pregiudizi, della sua scarsa autostima e la scoperta che Sh era vivo l’hanno fatto deviare su una strada personale oscura, irta di difficoltà a comprendere e ad accettare la situazione.
L’arrivo di quel taxi pone fine a tutto ciò che avrebbe potuto essere di diverso rispetto al vero “salto” di Sh: avverrà ciò che abbiamo visto, scandito da quel “…Tieni i tuoi occhi fissi su di me…” che comunque, con il senno di poi, ci è parso anche un po’ crudele.
Bravissima.

Recensore Master
14/01/19, ore 20:08
Cap. 7:

Ciao, giungo leggermente in ritardo a lasciarti la recensione a questa dolcissima storia. Dolcissima nei limiti, chiariamo, il fluff esagerato non mi piace troppo e tu sei stata a dir poco bravissima a gestire le dosi di romanticismo e sdolcinatezze. Infatti non ce ne sono affatto, si percepisce quella che la loro stupenda storia d'amore ma la viviamo in maniera indiretta, i momenti romantici vengono fuori attraverso quelli che sono i ricordi di John dei momenti vissuti assieme a Sherlock. La storia, in realtà, ha una componente molto forte di commedia. Che è un po' una rarità e non tanto nel fandom quanto che ti riguarda, non credo di averti mai vista in una commedia leggera come questa. E non che sia una mancanza, ma di solito e anche quando non carichi il carico (perdona la ripetizione) di angst, c'è sempre un po' un velo di malinconia o amarezza in tutto ciò che scrivi. Questa invece è allegra e quasi spensierata, fa anche sorridere in più di un punto. Utilizzi benissimo l'espediente di Sherlock che rompe le scatole, ma lo fai nel modo più leggero possibile e restando comunque nell'ambito del realistico (in pratica: non ci sono castronerie o cose forzate e questo l'ho apprezzato davvero tanto). Avresti potuto sottolineare quanto in realtà la sua sia insicurezza, ma farlo forse avrebbe gravato di quell'amarezza in più di cui invece la storia è totalmente priva. Come dicevo, inaspettata. E assolutamente perfetta, devo ammetterlo. La scusa dell'elenco mi è piaciuta moltissimo, così come il fatto che John in un primo momento nemmeno lo voglia, ma che poi si ritrovi a scrivere questa benedetta lista e soltanto per farlo tacere. Cosa che mi ha fatta ridere parecchio! Il risultato è che John ora della fine si convince non soltanto del fatto che è stata una bella idea, ma che il mettersi lì a ricordare i momenti più belli vissuti insieme per stilarli in una lista, sia esso stesso un bel momento. Questo mi è piaciuto molto, ecco. Così come i ricordi che tira fuori della loro storia insieme, e che riassumono tutto quanto. Occorrerebbe una fanfiction che approfondisca ogni singolo punto, ma non ci resta che l'immaginazione e i sentimenti di John, che vengono fuori benissimo dall'inizio alla fine. E anche questo è molto importante secondo me, far arrivare a chi legge dei sentimenti, positivi in questo caso. E così ci ritroviamo a provarle tutte, dal fastidio per dover fare una cosa che fondamentalmente non capisce e non sa cosa serva, e che fa perché convinto d'accontentare soltanto un capriccio di Sherlock, sino all'emozionarsi per tutti i bei ricordi che gli sono tornati alla mente. Insomma, bellissima. E ti faccio i miei complimenti per quello che hai scritto, lavorarci secondo me è servito se il risultato è questo.
Koa

Recensore Junior
14/01/19, ore 02:12
Cap. 7:

Ero in cerca di Johnlock e di fluff e di dolcezza e di amore in generale, ed ho trovato te e questa tua one shot. Come John, non riuscivo a capire cosa frullasse in quella testa matta, poi mi sono ricordata che si parlava del genio piú insicuro sulla faccia della terra, e il mio cuore si è sciolto in lacrime. È bellissima, non carina, già solo dal primo punto della lista guardarti dormire. Apprezzo sempre la dolcezza, ma trovo sempre che sia facile scivolare nello sdolcinato, che, almeno per me, rende tutto illeggibile; tu peró sei stata bravissima in questo, a maneggiare la dolcezza senza renderla forzata e smielata, e dire che sembrano due orsetti del cuore. Nemmeno la trovata del pigiama è riuscita a disturbarmi, per le parole, il modo in cui l’hai posta, elementi che fanno la differenza a livello di scrittura. Bellissima, di nuovo! 

Recensore Master
13/01/19, ore 21:02
Cap. 7:

Perchè vuoi che pianga, donna senza cuore? T__T
E' stupenda, ma comporta un problema, uno di quelli che trascendono la storia che ho appena letto (due volte).
Il groppo allo stomaco che mi prende pensando che, neanche se mi reincarnerò altre 10 volte, qualcuno mi scriverebbe mai una lista così.
E dire che di solito si raccomanda di non inserire nelle fiction elementi che diano il senso di "lista della spesa o elenco del telefono". Non che il contenuto sia simile, chiaro, ma il bello è che la parte elenco è anche migliore di quella con la classica narrazione... Sherlock è IC da morire, nel suo fare cose che danno l'idea del gatto, fino a farsi mettere il pigiama come un mocciosetto di 5 anni. E John che lo fa è IC anche lui, forse spinto sul romantico, ma sì, meno male che l'hai fatto, cara.
Leggere della loro felicità così critallina e totale fa bene, laddove l'idea è personalmente triste come ho detto all'inizio.
John è solo più felice ogni giorno di più, ma anche Sherlock, quindi che domanda a fare? è così insicuro, pulcino mio...
sono incantata, davvero
una bacio,
Sestuna

Recensore Veterano
12/01/19, ore 22:37
Cap. 7:

Ma😍😍😍😍😍
Vedi??? Vedi???
Sei la regina indiscussa dell'angst e l'unica di cui lo leggo ma quando scrivi una storia come questa mi rendi davvero davvero felice.
Niente di paragonabile alla gioia di John nell'avere Sherlock nella sua vita e viceversa ma molto molto felice.
È bellissima 😍😍😍😍
Immagino l'esasperazione di John per l'assillo di Sherlock ma quella lettera/lista è meravigliosa!
Una fic che davvero ha fatto benissimo al mio cuore ❤️❤️.
Immagino non ce ne saranno così felici per un po' di tempo(ma non abbandono le speranze di leggerne di più) quindi per ora ti ringrazio e custodisco questa con cura come fosse un tesoro prezioso.
Pri

Recensore Junior
03/01/19, ore 17:54

Ciao, sono contenta di leggere una delle tue nuove storie, come sempre mi commuovo molto, mi piace davvero tanto come scrivi, io a differenza di molti amo anche le storie tristi, alcune volte ne sento proprio il bisogno di leggerle, Sherlock che immagina il suo John lì pronto a salvarlo, infondo ha solo bisogno di amore e di qualcuno che creda in lui, grazie per questa meraviglia.

Recensore Master
31/12/18, ore 16:46

Triste e bellissima, non mi verrebbe da dire altro se non questo. E in effetti non ci sarebbero da spendere troppe parole per recensire questa breve storia, già è stato detto tutto e non ho nulla da aggiungere, o quasi. Ovviamente, se no non avrei recensito.

La prima cosa che mi viene da dire è che per un attimo ci ho creduto. C'è stato un momento in cui mi sono convinta di trovarmi davanti a una specie di what if? Una realtà simile all'originale, ma in cui accade un qualcosa di diverso e che fa andare le cose in maniera differente. Ma non c'erano appigli, in quanto a trama, per giustificare la presenza di John sul tetto del Barts insieme a Sherlock e avrei dovuto capirlo già da lì. Da questo inizio quasi nebuloso e senza chiarezza. Però mi ero detta che magari non erano importanti i dettagli, perché spesso omettere dei particolari è soltanto un altro modo di raccontare, uno più scevro di dettagli, ma più ricco di significati emozionali. E qui mi ero convinta che le cose fossero andate diversamente, ma ovviamente sbagliavo ed è proprio questo il bello. Io sono un tipo di lettore che ama davvero tanto essere sorpreso e quando una storia non finisce come avevo pensato io, la mia stima per chi l'ha scritta aumenta a dismisura. Ed è decisamente questo il caso e soprattutto per come l'hai finita. Due frasi, semplici e brevi. Due significati ben specifici e che fanno capire che in realtà quella era tutta un'illusione, un sogno a occhi aperti che Sherlock fa esattamente prima di lanciarsi di sotto. La sua speranza, il suo sogno che vada in modo diverso da come Sherlock l'ha ipotizzata. Suona quasi da film romantico, un film mentale almeno e nel quale traspaiono due concetti, che aiutano a caratterizzare al meglio Sherlock. Il primo è che Sherlock ama essere salvato, lo si capisce benissimo in The Abominable Bride e io credo che una parte di Sherlock veda John esattamente in questo modo, come l'uomo che arriva e lo salva (fisicamente e non). Il secondo invece riguarda proprio il bisogno d'affetto, il fatto che Sherlock senta la necessità di essere amato da John. Si potrebbe anche pensare che si stia illudendo che l'amore di John lo possa salvare, un amore diverso dall'amicizia, ma ovviamente è soltanto una teoria. Quel che si sa è che niente di tutto questo è vero. John scende dal taxi, è nient'altro che una maniera per farci capire che nulla di tutto quello è accaduto per davvero. Un po' dispiace, lo devo ammettere. Ma c'è anche da dire che è stupenda così com'è e proprio perché è molto triste.

Koa


Ps. Ho visto che stai aggiornando anche la long che seguivo, ma poco tempo fa mi sono resa conto d'aver perso le recensioni che mi ero salvata nel portatile (che è andato bruciato mesi fa) ed ero sicura d'averle anche sulla chiavetta, ma non era così. Quindi le dovrò riscrivere da zero, appena ho un momento la recupero.

Recensore Veterano
29/12/18, ore 02:38

E bellissima ed io... Io.... Ho il cuore in pezzi... E avevo la speranza di un lieto fine.. L'avevo stavolta... E invece.... Prima o poi mi ucciderai, io lo so😭😭💔💔💔
Nonostante la predilezione nel straziare il mio povero cuore è davvero ben scritta come tutte le altre 😘

Recensore Master
06/05/18, ore 00:31

È uno dei brani che meglio potrebbe rappresentare la Johnlock nell'agognato raggiungimento della meta e cioè, finalmente, dopo tanto buio e tanto dolore, vedere Sh e John insieme, fusi in un'unica, meravigliosa realtà.
Nella lettura siamo accompagnati, passo dopo passo, dal cuore in tumulto di John e dalla scoperta abbagliante che anche Sh sta aspettando che qualcosa possa rompere il muro di malintesi e di sofferenza che li ha sempre tenuti separati.
Infatti Sh, al primo bacio, esprime ciò che è sempre esistito tra loro ma che non ha mai trovato la via giusta per uscire e per infondere una vita nuova al loro andare avanti senza riconoscersi ("...lo circondò con le braccia, in un muto consenso...").
Emozione dopo emozione, una sensazione che cede il passo ad uno scoppio di vitalità e di luce. Troppo grande un amore così, non poteva essere tenuto ancora sconosciuto perché il vuoto li avrebbe portati all'autodistruzione ed all'annientamento.
Molto suggestivo, e descritto con grande sensibilità da parte tua, il contrasto tra l'irruenta umanità di John, resa ancora più travolgente dall’irresistibile presenza del suo sentimento nei confronti di Sh, e la fragilità emotiva di quest'ultimo, completamente disarmato di fronte all'effetto che i sentimenti hanno su di lui.
Infatti lo ritrai prezioso come un cristallo, splendido ma forse pronto a spezzarsi per l’energia di ciò che lui non riesce ad inquadrare in una precisa categoria razionale.
O, almeno, questo è quello che pensa John, tormentato e pronto a sacrificare il suo slancio per non rompere quel bellissimo incanto.
Nella tua lucida descrizione dell’evolversi, non tanto delle vicende ma, più precisamente, dei comportamenti dei nostri due, Sh, infatti, dimostra, dopo il bacio in cui John concentra tutta la sua anima, di non fuggire davanti alla rivelazione di cosa provi Watson per lui ma di aver atteso a lungo proprio un passo del genere.
E tu non lo descrivi come spaventato o, peggio, disgustato da ciò che poteva anche essergli non gradito ma assolutamente pronto e desideroso di accogliere il messaggio, dolcissimo e totalizzante, del suo “conduttore di luce”.
Il tuo è uno Sh assolutamente IC, statuario nella sua fisicità così unica e nel suo modo di fare che fugge naturalmente tutto ciò che è ovvio e scontato (“…con il violino tra le mani, silenzioso…La schiena dritta, lo sguardo concentrato e una sensualità innocente…”).
Per quanto riguarda John, hai svolto un lavoro incredibile di cesello per scolpire l’evoluzione di ciò che è nascosto dentro di lui. E delineare il nostro Watson non è così semplice come parlare della sua vitale umanità e irruenza, perché, se Sh è una figura complessa e labirintica, difficile da inquadrare in una precisa tipologia umana, John è sì un “conduttore di luce” ma, come abbiamo potuto vedere soprattutto nella S3 e nella S4, in lui si agitano delle ombre che spesso minacciano di oscurarne la limpidezza di comportamento.
L’hai descritto credibilmente, evidenziandone l’infinita tenerezza nei confronti di chi, ormai, ama in modo totale, e hai ricostruito, come sfondo a ciò che fa per conquistare Sh, il suo back ground psicologico che risulta realistico e assolutamente condivisibile. Cioè, in poche parole, anche secondo me, lui è così, come tu lo ritrai, capace d’imporsi di trattenere i suoi slanci e la sua impulsività per non rovinare il suo sogno d’amore che vede, vivo e palpitante, nella splendida presenza di Holmes.
Proprio a proposito di John, mi è piaciuto, in particolare, il passaggio in cui parli delle sue mani. Nella letteratura o nell’arte esse rappresentano sempre i rapporti umani, la concretezza delle azioni, i tentativi, le paure da cui si tenta di difendersi, l’espressione dei sentimenti. Davvero, ciò che hai scritto a questo proposito (“…lui, che aveva mani…”), me lo sono riletto più volte perché l’ho trovato significativo, senza dubbio molto vicino alla poesia.
La stessa intensità, che comunque scorre attraverso tutta la tua storia, l’ho ritrovata particolarmente suggestiva ed emozionante nel pezzo finale, in cui Sh diventa per John il luogo per eccellenza, la casa, il rifugio, il porto sicuro in cui trovare ciò che ha sempre cercato e cioè l’amore, unico ed irripetibile.
Un’ultima osservazione sul tuo modo di scrivere che, in questa ff, tu hai reso prezioso e leggero come il volo di una farfalla per meglio descrivere le meraviglie del cuore.
Complimenti, davvero.

Recensore Master
02/05/18, ore 15:04

La forma testuale che hai scelto, la text!fic, sembra immediata e, quasi sempre, semplice da interpretare. Sicuramente lo è per chi legge ma non sono sicura che lo sia anche per voi Autori.
Qui, il risultato è davvero “easy”, come dici tu, si legge d’un fiato e ci si diverte.
Tutte le frasi hanno un tratto sapiente e, ogni tanto, liberano un’ironia leggera ed originale. Ne scelgo una a caso, perché non è l’unica: “…Ho paura di uscire da qui e trovare Greg e mille agenti…”. Grandioso. Simpatico, poi, il tormentone su Mycroft e la sua onnipotenza, attraverso cui passa sicuramente l’affetto mascherato che il fratello minore prova per lui e la fiducia nelle sue mille possibilità.
Tra un sorriso e l’altro, scorre l’energia della Johnlock, la forza magnetica che rende quei due davvero inseparabili: alla totale disponibilità e pazienza di John a rendersi assolutamente disponibile alle richieste di Sh, contrapponi quello che è il “lato Sh” del pairing cui faccio riferimento e cioè la forte gelosia, la cocciuta tendenza a richiedere sempre l’attenzione del suo compagno, la resa di fronte alla forza del sentimento che li tiene uniti.
Tu questo lo rendi con efficacia, anche se “compresso” nella particolare forma testuale che hai scelto ma che mostri di saper usare molto efficacemente.
Sh e John, attraverso i loro messaggi, rivelano sicuramente i loro caratteri IC, che emergono nitidamente; per esempio, tipico di Sh è quell’atteggiamento per cui fa arrivare John da Molly senza dirgli che le famose analisi non sono più lì, preferisce farlo avvertire dall’anatomopatologa, per evitare scoppi diretti di rabbia da parte sua. Molto “sherlockiano” questo, come molto “watsoniana” è la pazienza infinita del dottore che va di qua e di là come una trottola per rispondere alle richieste del consulting e sa capirne, anche senza parole, i reali comportamenti (“…L'hai picchiato?..”).
Un pezzo riuscito. Brava.

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