Ciao Ciccia!
Eccomi qui, ad iniziare questa avventura!
Inizio col botto, non c'è che dire... e tu che mi avverti con "lo stile non è un gran che", ma stai scherzando?
Praticamente leggendo le prime righe, in questa meravigliosa descrizione di questo essere quasi perfetto che nasce dai rami, te ne innamori e basta.
Non esiste altro sentimento, specie perché ogni dettaglio è come una pennellata in più ad un quadro che è già bello di suo.
Questa pelle, questi occhi allungati, orecchie leggermente a punta... penso che davvero potrei rimanere ammaliata dall'immagine che si è formata nella mia testa!
Poi, tra i dettagli come il tatuaggio e le foglie, inserisci piccoli frammenti di storia, come l'orecchino conservatore di un'origine a quanto pare umana e scopriamo i suoi capelli scuri da una minuscola ma significativa descrizione, ed è una cosa che personalmente adoro del tuo stile. Questo buttare lì dettagli importanti per l'immaginazione, legati a altri dettagli importanti.
Mi colpisce sempre molto.
Ogni riga non è scontata, c'è sempre qualcosa di nuovo che affascina e inserisci la musica, il canto, con questo orecchino che quasi suona una melodia che la creatura canta, come se fosse l'unica cosa da fare in una circostanza simile. Come se fosse una specie di nettare di vita.
E, andando avanti, scopriamo che lei è l'unica compagnia di se stessa. parlando solo di lei, sin dall'inizio, si percepisce questo senso di solitudine che tu ci palesi subito dopo e scopriamo che dove vive non esiste altra vita che la sua, ed è molto bella la figura di lei, che prova un senso di "freddo" dentro proprio per via della sua solitudine.
Ci dici che questo è quasi un sentimento che non può reggere, che quasi desidera morire di nuovo e questo afferma infine che lei è già stata viva, ed è già morta una volta ma che conoscendo la morte sembra non temerla comunque, sebbene la sua missione sia quella di aspettare Arket e unirsi di nuovo.
Passiamo poi ad Arket e scopriamo quanto sia etero questo amore; Arket e Adelaya sono anime gemelle e sembrano quasi destinate ad esserlo, da quel che leggo. Non è solo un modo di dire, è un dato di fatto.
E, oltretutto, veniamo a sapere che i due dovevano unirsi in matrimonio.
C'è questa descrizione di ogni cosa, addirittura del cibo, dei fiori, delle ghirlande che dà proprio l'idea di un giorno di festa, cambia il tono, cambia il colore della lettura, cambia il ritmo. E' tutto quasi rovesciato ed è riuscito questo tuo intento di "umanizzare" la cosa, di renderla più vicina a ciò che potrebbe essere per noi.
C'è questo accenno al divertimento, alle gare di scalata, che quasi mi ricordano le sagre di paese, dove ci sono queste attività particolari, uniche nel loro genere, dove c'è l'obiettivo di dare sempre il massimo per spiccare tra gli altri ma anche per sfidare i propri amici ed è, come dicevo anche prima, qualcosa di fattibile umanamente.
Scopriamo anche che Adelaya ama cantare, e suona l'arpa. Questo fa tornare per un attimo l'atmosfera da un'altra parte, e ci fa di nuovo innamorare di lei e della sua dolcezza.
Ovvio che Arket abbia un sorriso ebete, ce l'ho anche io XDDD
peccato che, al suo ritorno, la sua amata non sia lì ad attenderlo intonando un canto dolce e rassicurante e questo ovviamente rende Arket ansioso e preoccupato.
Di nuovo i toni cambiano. Il tono frenetico di quelle scalate cede il passo al tempo che quasi si ferma, che rallenta il suo corso, tutto diventa più irrelale, sale la paura. Ed è come sempre un passaggio non repentino, ma preparato, che ci pesa sul cuore ma non è brusco. Adoro questa tua capacità di cambiare da un'emozione all'altra senza confondere. Non è da tutti.
Adelaya ha la febbre ma non è una febbre normale, sono gli Dei a quanto pare ad averla mandata... ed è terribile.
Arket non riesce a crederci, tanto che se la prende con gli Dei ed effettivamente è un comportamento fin troppo naturale, quasi penso lo avrei fatto anche io e lui vorrebbe davvero sfidarli pur di salvare la sua amata, ma è lei a fermarlo, a convincerlo che non serve mettersi contro di loro e rischiare la vita, ed è così repentina la sua morte che mi ha lasciato un senso di amaro e dolce addosso. Non credevo potesse davvero morire dopo aver detto quella frase. Questo significa che era davvero arrivato il suo momento ma che ha aspettato l'arrivo di Arket, per rivederlo un'ultima volta. ed è così dolce, lei, anche mentre sta morendo... è una morte quasi poetica, lasciatelo dire.
poi capiamo perché Arket è rimasto a metà, come dici all'inizi del suo paragrafo. Scopriamo come sia possibile che Adelaya sia viva, di nuovo, nata da un ramo, persino i suoi tatuaggio.
Non credevo che la sua nascita fosse avvenuta per opera di Arket, è stato un bel colpo di scena, narrato con estrema cura nel dettaglio e con pezzi del puzzle che si assemblano e creano equilibrio. Ora è chiaro, ma si aggiungono altri dubbi: cosa ne sarà di Arket?
Mi hai voluta tentare e ci sei riuscita, mi sono immersa in questa lettura e non sono rimasta delusa, anzi. Mi sono affezionata già ai personaggi, li vorrei di nuovo insieme e felici! Quindi, tentami ancora, donna!
Sarò li a farmi tentare.
Miry |