Recensioni per
Changing for the worse
di _Misaki_

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/07/22, ore 11:26

Quello dell'incomunicabilità è uno dei grandi tempi della letteratura dal 900 in poi, sto pensando a Italo Svevo, Pirandello ma anche a quell'opera stupenda che è The Wall deo Pink Floyd. L'essere umano è un animale sociale che ha fatto della comunicazione tra simili la propria forza e nello stesso tempo la propria debolezza, se vogliamo. E proprio il fatto di non riuscire a comunicare e a capirsi è qualcosa che fa soffrire, fa sentire isolati. Tanto più in un rapporto che può essere d'amicizia o di amore la mancanza di comunicazione e di dialogo è proprio il segno che qualcosa no va. E da questo tuo scritto si comprende molto bene il senso quasi d'impotenza e il dolore per questa mancanza di comunicazione

Recensore Master
16/07/22, ore 11:09
Cap. 3:

Eccomi di ritorno da te. Quello della reciprocità è un discorso così ampio. Ovviamente è fastidioso fare sempre favori agli altri sapendo che quando a nostra volta chiediamo qualcosa verremo ignorati. Ho imparato col tempo che niente è dovuto per nessuno e che se faccio qualcosa per qualcuno lo faccio semplicemente perché voglio farlo senza aspettarmi qualcosa in cambio. Piuttosto il concetto di reciprocità lo considero nel modo in cui si trattano le persone: se tratto qualcuno con educazione e rispetto allora si mi aspetto lo stesso comportamento!

Recensore Master
25/03/22, ore 12:01
Cap. 2:

Anche qui una riflessione personale diventa universale, perchè cosa ci accomuna tutti se non proprio la morte? Soprattutto negli ultimissimi anni è un qualcosa con cui abbiamo dovuto avere a che fare in modo massivo ogni giorno e questo ci ha dato il senso di quanto sia fragile la vita e di come dovrebbe essere sempre protetta o comunque apprezzata. Una vita senza le persone amate è degna di essere vissuta, ti domandi. E' una riflessione su cui ci si potrebbe stare intere giornate, alla fine è qualcosa a cui dobbiamo venire a patti mano a mano che invecchiamo. Essere vivi per onorare il ricordo di chi non c'è più potrebbe essere in parte una risposta, in parte una consolazione. 

Recensore Master
25/03/22, ore 11:57
Cap. 1:

Ciao! Spero non ti dispiaccia se ho deciso di passare in questa raccolta! Questo primo brano è una poesia e mi piace molto. Nella sua brevità racconta uno dei momenti più densi di ogni cuore innamorato, quella felicità che dà stare accanto alla persona amata e nello stesso tempo la paura, quasi la certezza della sofferenza che si proverà quando tutto sarà finito. Perchè poi avere quella paura? Una sofferenza così personale che però diventa sentimento universale. Mi piace anche la versione in inglese, potrebbe sembrare lo stralcio di un testo di una canzone.

Recensore Junior
14/02/18, ore 18:35
Cap. 10:

Ciao! 
Mi piace l'idea di questa raccolta e la trovo molto originale. Ho letto tutti i capitoletti con piacere.
Devo dire che in alcuni mi ci ci sono rispecchiata parecchio e nel leggerli ho sentito una stretta al cuore. Però è anche il saper evocare le sensazioni di cui si parla ciò che fa di uno scrittore un bravo scrittore, no? 
Come dici anche tu, troo la versione inglese più poetica.
Complimenti ♥

Recensore Veterano
20/01/18, ore 16:05
Cap. 5:

About apologies

Le scuse sono qualcosa di non necessario.
Sai perché?
Perché se io ho torto, e tu hai ragione, posso dirti "scusa", ma poi in realtà non mi sento davvero pentito. E sai perché non mi sento pentito?
Perché in quel momento sentivo che ciò che facevo era giusto per me.

Noi uomini (e intendo la razza umana, non il sesso maschile), siamo una razza egoista. Pensiamo solo ai nostri affari.
E dire "scusa" è molto paraculo.
Se sai di aver sbagliato, è molto più onesto confrontarsi, capire dove si è commesso un errore e:
- se ci interessa, rimediare.
- se non ci interessa, fregarcene.

Lo so, possono essere parole vuote, e forse darebbe un po' di serenità agli altri mentire chiedendo scusa, ma essere "finti" (ovvero non provare ciò che si dice) dovrebbe andare contro ogni fibra delle persone che vivono libere.

Non si può essere schiavi della morale.

- R.

Recensore Veterano
20/01/18, ore 15:59

About comunication

Su questo tema si potrebbero scrivere opere ed opere.
Mi basta pensare a Dante, a Petrarca e subito mi girano.

Stare a contatto con persone che non lasciano nulla, non serve a nulla.
Sono sempre stato incazzato su questa tematica.

Se qualcuno necessita di un aiuto, se va, lo si può aiutare.
Ma se hai bisogno, e quella persona non se ne frega una emerita ceppa, allora è meglio abbandonare l'ancora e andare verso il largo, in un mare pieno di pesci.

Le ancore affondano, i pesci nuotano liberi.
E se siamo nati per essere dinamici, un'ancora non serve a niente.

E se anche ci fosse tempesta, è sempre bello nuotarci dentro, sopravvivere, e raccontarla.

- R.

Recensore Veterano
20/01/18, ore 15:55
Cap. 3:

About reciprocity

Sono in accordo e in disaccordo.
Perché, onestamente, stare ad aspettare gli altri mi sembra molto sciocco.

Imparando dalla vita ci si può rendere conto che non bisognerebbe contare sugli altri.

Ma come dice Max "in una folla di numeri, qualcuno c'è, è come te".
Per l'appunto perché pur essendo tutti diversi, tutti abbiamo il nostro rapporto di reciprocità.

Faccio un esempio. Proprio in questo ambiente, a tutti piacerebbe essere "letti", e tutti vorremmo ricevere delle recensioni alle nostre storie.

Ma le recensioni sono dei commenti, dei punti da cui prendere spunto.
Ed è meglio, secondo il mio parare, che se qualcuno ha qualcosa da scrivere abbia una propria opinione su ciò che ha letto.

Sapere che è piaciuta, che fa cagare, a me non interessa.
A me interessa che abbia trasmesso qualcosa, qualsiasi cosa.

E quindi non dovremmo mai aspettarci nulla.
Se vogliamo fare qualcosa per gli altri, la dovremmo fare solo ed esclusivamente perché ci piace, perché ci fa bene, non per compiacere l'ego di altri.

- R.

Recensore Veterano
20/01/18, ore 15:47
Cap. 2:

About Death

Su questo argomento si potrebbe aprire un dibattimento enorme.
Ma non voglio soffermarmici sopra intensamente.

La morte è uno dei "sensi" della vita.
Quella paura, quel brivido, quel senso di "tempo" dettate dalla presenza della morte. Ecco, a quello sono grato.
Perché la cosa più bella, ciò che dà valore a tutto, è proprio la finitezza del tutto.

Invece di aver paura, bisogna saper accettare.
"Nulla dura per sempre, nemmeno la morte".

- R.

Recensore Veterano
20/01/18, ore 15:44
Cap. 1:

Non conosco così bene l'inglese, ma farò uno sforzo, leggendoli prima come li hai pensati, e poi come li hai tradotti.

About Love

Cerco di dire la mia, inconsapevole dell'emozione che ti ha spinto alla scrittura.

Ma se il cuore ha spinto forte, e le pupille si sono dilatate.
Se il respiro è stato intenso, e le mani non smettevano mai di scrivere.
Allora continua a farlo, sempre e intensamente.

Provare certe emozioni non è mai un cliché.
Sentire di amare, anche se fa soffrire, è ciò che ci fa crescere e imparare.

- R.