Ciao!
Mi è piaciuto molto anche questo capitolo, che racconta di un meritato momento di pace dei nostri eroi. Il matrimonio difficile tra Alistair e la Custode è reso bene, mettendo in luce i doveri di entrambie la difficoltà di conciliare il regno, i Custodi e l'amore, ridotto a quelle poche ore di quiete in cui possono pensare a sè stessi, senza tuttavia mai abbassare la guardia.
Per Hawke, quando è tornato a casa e non ha trovato Leandra ho subito pensato al peggio, Isabella è stata una piacevole sorpresa, sia per Roland che per il lettore. Si avverte comunque l'inqiuetudine di Hawke, che pur chiudendo la porta e cercando di staccarsi dai suoi doveri verso la città e i continui guai, alla fine se li porta sempre con sè, con la pirata (apprezzo come hai scelto di non usare "piratessa" che suona malissimo o "donna pirata", che sembra una seconda categoria) che riesce a distrarlo soltanto per poco, nonostante ci si impegni parecchio.
Per ultima, l'Inquisitrice, che cerca di far staccare Cullen dal lavoro, una cosa praticamente impossibile. Povera Mia, il fratello non pensa ad altro. Ed è vero che dopo Corifeshit le dispute possono essere solo gestite in modo più sottile, e mandare eserciti qua e là può soltanto peggiorare la già precaria condizione dell'Inquisizione. Peccato che non sia facile farlo capire al Comandante, molto spesso i nemici sono occultati e difficili da affrontare con una spada.
Gestisci i tre protagonisti in maniera lineare e chiara, definendone il carattere e le vicende in poche righe ma rendendoli reali, mi piace molto.
Ancora complimenti, resto in attesa (con un po' di inquietudine dato il chiaro tema del prossimo capitolo, via all'angst!) del seguito. Un saluto! |
