Recensione premio per il contest "Di Lune, Torri ed Eremiti"
"Nessun Dio è solo ira, nessun Re è solo regalità. Tutti hanno un cuore."
Mi sono venuti i brividi in merito a questa frase, davvero.
Ho letto questo capitolo giorni fa, troppo presa dalla curiosità per resistere, ma ho voluto recensire a mente più lucida e meno presa da fangirling eccessivo ^^ quindi eccomi qui per la tua quarta, meritata recensione premio.
Inutile dire, ormai l'avrai capito, che questa storia l'ho davvero amata: da tempo tu sei per me la migliore quando si parla di sogni e avventure, di illusioni, surreale e re; e tra le tue città di pietra e acqua, tra magia e arcano, io so sempre trovare in te un rifugio... come Agur ha trovato in Hyria (EEEE una gioia finalmente, li shippavo dalla prima volta che ho letto le loro parole **).
Certo, avrei un sacco di cose ora da chiedere: le Silenti, mille questioni legate al Perion, la tua visione di queste divinità lontane ma, in qualche modo, presenti nel coraggio e nell'ardore delle preghiere e degli uomini... e mi hai fatto sognare, ancora una volta.
Temevo il peggio per Agur, dato che non è la prima storia tua che affronto SO benissimo che cosa può accadere... ma questa volta il dolore trova una strada per creare qualcosa di buono, di forte e giusto, di riparatore e speranzoso.
Quindi, questo è solo l'inizio: il primo re e il primo cuore a porsi contro i mostri e il pericolo che rappresentano, la luce che si para contro l'abisso per rischiararlo. Di lui ho apprezzato tutto: i suoi dubbi e la sua rabbia, il bisogno e dovere di riscatto, i suoi silenzi, la sua anima.
In questo mondo di meraviglie e orrori, lui raggruppa e prende tutto senza lasciare scampo a nulla; e io mi sono trovata immersa con lui tra battaglie e fuga, sotto il cielo rifulgente e quel destino tanto importante che lo ha atteso.
Non mi dispiacerebbe leggere di nuovo di lui, non lo nego.
Ma per ora... grazie per queste parole!
E alla prossima, cara Nirvana, sempre in alto!
Manto |