Recensione premio per il contest "Raggio di Luna" 1/2
Carissimo Yonoi, eccomi arrivato alla fine.
Beh, non so cosa dire, davvero, sono rimasto ancora una volta incantato di fronte a questa ennesima storia meravigliosa: lo stile, lo ripeto ancora, è la perfezione del sublime, delicato, raffinato ed evocativo ma senza mai essere pesante o poco scorrevole, la storie scorre liscia per tutta la sua durata e le descrizioni dell\'ambiente sono semplicemente perfette, come tutto il paragrafo che descrive la polvere, il vento e la pioggia... avrei potuto Starr per ore a leggere solo quella descrizione come se ammirati un quadro tempestoso del Romanticismo ottocentesco. E se già solo lo stile basterebbe da solo a rendere sensazionale ed eccellente questa storia, i personaggi sono ciò che muove e rende tutto in maniera ancora più vivida, reale ma al tempo stesso fiabesca e magnifica come la ballata olandese di Heel Halewijn. Indaco, il protagonista sulla carta ma non nei fatti, ha fatto la scelta più umana, quella che ognuno di noi che possiede anche solo un minimo di sentimento avrebbe fatto, anche se le conseguenze per il suo futuro saranno tanto incerte quanto probabilmente sfavorevoli al suo sogno: una corsa in taxi di due ore sotto la pioggia battente, attraverso le campagne sferzate dal vento gelido, una telefonata a un numero di tre cifre, semplice da ricordare ma non da digitare, mai. E di fronte a sè trova un corpo straziato e bruciato, distrutto ma vivo: è solo la stretta di una mano in un letto d\'ospedale, tra il bianco asfissiante e i dati specialistici scritti sulle sacche che io stesso ho imparato a conoscere, alla fine, che riporta tutto a quando nulla ancora era iniziato, alla calma di sempre, a ciò che un tempo era quotidiano e che invece sembrava solo un\'illusorio sogno. L\'atto di coraggio di Larse, che pone fine alle violenze e ai soprusi, agli abusi di potere e personalità, cancella tutto in pochi secondi, e Herre fa la stessa fine di Heel, disciogliendosi come nulla: si dice che le fiamme purifichino, e questa volta è davvero il caso corretto. E, finalmente, si può rivelare l\'identità del vero protagonista di questa storia, ovvero l\'amicizia:forse per qualcuno è qualcosa di più, forse lo sarà per entrambi, ma essa è sempre in sottofondo ma anche in risalto, e muove tutto da sè. E poi ci sono tutte le sottotrame, l\'illusione terminata di Jens e le storie di Shlomit, del signor Iena e della Madame Grisi, che meriterebbero già sole pagine di commenti, sono storie complete inserite in un grande quadro, che forse è l'intera Danimarca (paese meraviglioso, che ho visto per solo un giorno ma che, prima o poi, mi rivedrà... ho giá il piano di viaggio pronto, pensa!).
So che il finale non ti soddisfa mai, ma per favore, non cambiare mai le ultime parole: quel "prima che tutto iniziasse" dovrà restare lì, come incorniciato a imperitura memoria, perchè è il simbolo di questa storia: perchè il tempo passa, ma le emozioni no.
Alla prossima, carissimo, non vedo l"ora di leggere la tua prossima storia... e, se sarà meravigliosa come questa, ovviamente... credo davvero che potresti scrivere un romanzo e pubblicarlo, almeno un acquirente lo avresti di sicuro, ma sono certo che avresti successo.
E, per finire, mi scuso per questa recensione più lunga del mio repertorio di drabble e ti saluto, aspettando con ansia la tua preannunciata storia efferata. A presto, yonoi, tuo affezionatissimo lettore,
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