Non è un finale dolce.
Non lo è, e lo dici tu alla fine; è un nuovo inizio, che è anche meglio.
Sai, trovare la parola fine ad una storia è sempre triste, anche se questa ci ha regalato una conclusione meravigliosa; così, invece, si ha la sensazione che presto li rivedremo, che dopotutto tra Elio e Olive non è mai finita, e quando finisce non lo fa mai per davvero e tutto.. tutto è deliziato da qualcuno che sa scrivere, descrivere e far vivere tutto questo, senza alcuna difficoltà. Una scrittrice che è stata capace di inglobare a pieno ogni lato, ogni pregio ma soprattutto ogni difetto di questi due ragazzi, ora uomini, che hanno avuto la fortuna di approfittare di una seconda possibilità, che non è da tutti.
Il tuo modo di descrivere l'autunno, lontano dall'estate al mare a cui eravamo abituati, è magistrale. Hai tolto ad Elio ed Oliver i costumi da bagno, i colori vivaci dei frutti e dei vestiti estivi dando loro una stagione forse più adatta a due animi intellettuali e riflessivi come i loro...
La sorpresa è stata enorme. Elio era lì, e non ci hai detto niente. E' solo spuntato all'improvviso tra le descrizioni di central park e dei suoi colori e di Oliver immerso nella lettura, nel suo lavoro, come sempre... ma sta volta incantato dalla visione del suo angelo, della perfetta incarnazione di ciò che ama... e invece di trovarlo sdriato al bordo del fontanile, è seduto vicino al laghetto delle paperelle.
Gli anni passano, gli scenari cambiano ma le abitudini no e ho AMATO letteralmente ritrovare tutti questi elementi chiave che erano parte della narrazione del libro originale e del film, qui. Come se questa fosse (e potrebbe esserlo perfettamente) la terza parte canonica che, a dire il vero, farebbe felice chiunque ha amato quella storia. Anzi, QUESTA storia.
Sì perché quello che racconti è vivido, e io lo accetto come soluzione. Mi sta bene, perché era quello che volevo. Un caso, un Elio che si presenta di fronte ad Oliver e dice: "Scommetto che non ti ricordi di me", e un oliver che pensa a quanto sia stupido solo ad aver contemplato quel pensiero. E lo pensiamo anche noi, sì, perché nel corso dei capitoli che hai scritto, Oliver ha pensato ad Elio guardando qualunque cosa. Anche le cose che non glielo potevano ricordare, solo perché avrbebe voluto fargliele conoscere.
Ho amato anche il perché Elio è lì. Una sorta di riscatto, per la sua musica, per la sua struggente visione della stessa, della sua voglia di cambiare le melodie influenzato da altri autori, altri musicisti. Come a voler sfruttare lo stile di un pittore, lui lo faceva con la musica.
Un genio. Il genio. Il genio di Oliver... che si sente terribilemnte, qui, la gioia che proprio non riesce a tenere dentro, per il fatto che Elio sia lì, e sembra quasi triste solo per il fatto di dover tenere dentro di sé qualcosa che... boh, qualcosa di troppo forte, troppo. Che voleva esternare ma che, dopocosì tanto tempo, non vuole più mostrare per paura di ricominciare da capo, a soffrire e dover di nuovo poi fare i conti con la sua sofferenza e le conseguenze delle sue scelte.
infine il motivo che li unisce ancora.
Una nuova promessa che sa di passato: i libri, il sapere, la voglia di condividere... tornano. Tornano di nuovo ed Elio, che sembrava quello meno propenso a lasciarsi di nuovo andare (e avrebbe senso... è lui che ha dovuto accettare la decisione di Oliver senza batter ciglio, quand avrebbe solo voluto averlo vicino per sempre, ovunque andava bene, ma per sempre) usando l'arma più infima di tutte: la loro intimità.
"Chiamami col tuo nome" non è solo il titolo di un libro, "Mystery of Love" non è solo una canzone che fa da colonna sono. Sono verità, legate fortemente all'opera originale e quindi anche a questa storia...
il mistero è questo amore che non se n'è mai andato, che fa paura, che dopo due anni è ancora forte, che ha creato comunque distacco per la paura di soffrire di nuovo e dividersi.
un amore in punta di piedi pronto a spaccare tutto e tutti... e poi Elio lo chiama col suo nome, e lì si spezza qualcosa.
Si sente una catena, un chiavistello, una porta... qualcosa di forte, che però emana luce, emana speranza... qualcosa di potente. una scossa.
Oliver si commuove, e noi con lui e... prima di far cozzare di nuovo i loro sentimenti e le loro anime, è lui a chiamare Elio col suo, di nome.
Mi inchino. mi inchino di fronte alla perfezione di questa storia, che ho amato seguire, che mi ha fatto conoscere te, che sei un talento, sei unica, sei fuori da ogni standard e devi continuare ad esserlo, per sfondare, per aprire spiragli di speranza dove non ci sono più... per emozionarmi come nessuno è più capace a fare, quasi.
Una storia che per me è la rappresentazione della perfetta conclusione di una storia che ho amato, ce malgrado il tempo passato continua a farmi soffrire come un cane, dove tu, con questo finale che volevo, hai curato le mie ferite.
Che altro posso dirti, se non: spero continuerai a scrivere su di loro, in quasiasi modo vorrai. Spero, anzi, che continuerai a scrivere. Mi basta questo, e saprò che il mondo rimarrà ancora un posto degno di abitare senza smettere di sognare eimmaginare.
Grazie di tutto, grazie per la dedica, grazie per aver deciso di scriverla.
Ti devo molto.
Miry |