Recensioni per
A Giacinto
di CHAOSevangeline

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 31
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]
Recensore Veterano
30/07/21, ore 15:26
Cap. 7:

Ciao!
Ho appena finito di leggere la tua storia. Ho le lacrime agli occhi. Sapevo in fondo che sarebbe finita in maniera tragica (anche perché conoscendo il mito originale era inevitabile) ma ancora la speranza in me non si era affievolita.
Sappi che adoro Apollo e Giacinto e il loro mito, ho amato alla "Giacinto" di Martina Masaya che hai detto essere stata la tua ispirazione e ho amato questa storia.
Davvero bella. Toccante. La prosa con cui scrivi e le parole che utilizzi sembrano scelte con minuzia. È una prosa molto poetica e raffinata che mi ha colpito molto.
Solo solo complimenti. La metterò tra le preferite e continuerò a seguirti perché sei veramente brava.
Alla prossima
Nikita
(Recensione modificata il 30/07/2021 - 04:15 pm)
(Recensione modificata il 30/07/2021 - 04:15 pm)

Recensore Master
15/05/19, ore 22:28
Cap. 1:

Cara Chaos,
Eccomi infine qui a recensirti, ammaliata e sognante di fronte al tuo stile e al tuo modo di raccontare l'amore; di raccontare un sentimento per molti scontato, per molti sottovalutato, ma non da te. Ho riscontrato nella tua caratterizzazione, una profonda conoscenza del sentimento, che hai perfettamente incanalato in Giacino, immedesimandoti perfettamente in lui; per questo, la sua caratterizzazione appassionata e forte, è così vincente.

Hai preso il mito e lo hai reso poesia; un vero e proprio mosaico di emozioni, manifesto di un amore vero, autentico, fresco, appena sbocciato, che a quanto pare ha origini ben primitive, nel cuore di Giacinto – che vengono prima dell'incontro, come se loro due fossero destinati ad incontrarsi. Due anime gemelle, due belle anime che come due pezzi di puzzle, sono perfetti insieme. Si fondono, si incastrano.
Giacinto il disegnatore e Apollo il salvatore. Il loro incontro su quella panchina ha qualcosa di onirico, sembra quasi una visione. L'urgenza di prendere qualcosa insieme. Il desiderio di Giacinto e il coraggio di Apollo, nel chiedergli quel caffé, che significa tutto... che apre le porte a delle possibilità, a delle chance. La voglia di rivedersi è palese, si legge dagli occhi. Si ha il desiderio di non chiudere quella porta magica che ha aperto a una possibilità di amare e sentirsi amati e, nessuno dei due ha intenzione di fare un passo indietro. Lo si legge nei loro sguardi e nella bramosia di trovarsi ancora.

Ho adorato tutto, di questo primo capitolo. Dallo stile, ai dialoghi verosimili ma che hanno un tocco disincantato di una magia. Ho amato la tua prosa, i termini scelti, l'attenzione ai dettagli ma più di tutto ho amato l'atmosfera che hai dato all'intero testo; una coinvolgente sensazione di calore e d'amore, che non trovo troppo spesso nelle storie che leggo.
Complimenti davvero, spero di tornare presto su questi lidi,
Un abbraccio,
Miry

Recensore Master
13/04/19, ore 16:54
Cap. 7:

Prima ero qui ogni settimana, poi ho capito: tu non sei qui. Sei ovunque, in ogni cosa. Ogni persona che ti ha conosciuto ha un pezzo di te e ne sono felice, non voglio essere egoista.
Cara Chaos,

inizio con una tua citazione questa recensione perché la storia è bellissima e la frase mi ha colpita particolarmente. Ci sono tante cose da dire, su questo capitolo. Stiamo parlando di un ragazzo che ha perso in maniera tragica l’amore della sua vita in un momento di perfezione assoluta, quando tutto andava benissimo e l'intesa era carnale e spirituale. Dice un detto amarissimo e, purtroppo, vero, che “chi muore tace, chi vive si dà pace.” Purtroppo o per fortuna, Apollo non è ancora pronto a uscire dalla bolla in cui si è congelato dopo la morte del suo amato. Si sta lentamente riprendendo e non ha smesso di amare Giacinto. Forse non lo farà mai, forse amerà di nuovo per il semplice fatto che è nella nostra natura cercare la felicità e sopravvivere. Si possono amare più persone? Spero che Apollo possa essere ancora felice, ma so per certo che l'amore per Giacinto sarà, comunque, eterno. La lettera, bellissima, è un accorato insieme di speranza e amore in cui ho letto due cose molto vere: nostalgia e pace. La prima è terribile e davvero l’unico pensiero positivo è immaginare che esistano altri mondi dove i due innamorati hanno avuto la possibilità di essere, finalmente, felici insieme. La seconda è il segno che l’amore di Giacino e per Giacinto ha migliorato Apollo come individuo. A tale proposito mi ha colpito il ragionamento riguardo la frase della fredda e razionale Atena, che rappresenta quasi una vox populi che spinge a Apollo a considerare cosa sia significato il suo amore anche per gli altri, analizzando quindi tutta la vicenda della sua tragedia personale cogliendone gli aspetti arricchenti e costruttivi.

Non credo che Apollo debba nutrire sensi di colpa e ho apprezzato che tu non lo abbia fatto precipitare nella rabbia o nella desolazione; con Zefiro consegnato all’oblio della giustizia, rimane solo la potenza creatrice di Giacinto che ispira Apollo a vivere e a realizzare sogni e progetti. Credo tu abbia sintetizzato in questa storia l’amore nella sua forma più pura e creatrice: Apollo e Giacinto hanno avuto per figli i propri sogni e, nel breve periodo in cui sono stati vicini, hanno migliorato se stessi e il partner. D’altra parte, offri anche una speranza che a me, che ho caro il mito della fedeltà che consola l’inganno, la dolce speranza che l’amore sia un filo eterno e invisibile da spezzare. Stilisticamente ho apprezzato molto questa cesura rispetto agli altri capitoli: hai fatto in maniera tale da colpire più a fondo di una lama il lettore. Detto questo, concludo dicendoti che leggere questa piccola perla è stato un onore, ma anche una gioia.

È bellissima, Chaos, davvero bellissima e dolce e commovente e vera anche nella rappresentazione dei sentimenti, che appaiono realistici e velati di una purezza quasi mitologica. Bravissima :*
Shilyss

Recensore Master
07/04/19, ore 10:47

Carissima Chaos,

eccomi finalmente da te in questa uggiosa domenica mattina. La riscrittura di un mito drammatico come quello di Apollo e Giacinto doveva necessariamente passare per la morte del secondo che offre un vero e proprio senso della tragedia. La chiave contemporanea di fare del geloso Zefiro uno stalker credo di averti detto che mi piace davvero moltissimo, perché beh, è veramente stata scritta bene. Zefiro non appare come un malvagio e basta, ma anzi, come la classica personalità vampirica che, di primo acchito, è impossibile non giudicare con una sorta di pietà. Un occhio esterno prima dell’omicidio lo definirebbe solamente come un ragazzo sensibile che soffre per l’improvviso egoismo di un amico, mentre uno più attento si accorgerebbe – probabilmente tardi – che il vero carnefice è proprio il ragazzo. E il capitolo in effetti è tutto giocato sul senso imminente della tragedia, sul sesto senso di Giacinto che però è deviato: anziché scorgere il pericolo per se stesso, teme per l’amato Apollo, baciato dalla fortuna. Il colpo accidentale di pistola richiama il mito con tutta la sua tragicità e quindi il bell’Apollo passa a diventare la vera vittima del destino e poco importa che Zefiro sia stato immediatamente assicurato alla giustizia. In questo capitolo molto toccante è stata gestita in maniera eccellente la parte introspettiva e quella d’azione relativa alla scena finale con Zefiro.

Essendo un retelling di un mito ho anche apprezzato il fatto che l’allusione alla fine tragica della coppia e alla valenza dell’amico rifiutato sia sempre stata palese. Non hai ricercato un effetto sorpreso che non era necessario in questo contesto. Che poi, quella tra Zefiro e Giacinto era un’amicizia che non si può definire tale, dato che era seriamente malsana e nemmeno a senso unico: una delle frasi che ho preferito del capitolo è proprio quella relativa al presunto tenerci di Zefiro nei confronti di Giacinto. Se ci tieni a me come dici, fammi essere felice, dice Giacinto – più o meno, vado a braccio – ma è proprio qui il grande nodo della questione, che poi si riallaccia molto spesso anche a storie di violenza e femminicidio. Zefiro vuole solo un giocattolo. Vuole il suo bene e basta perché è un egoista e del prossimo non gli importa nulla, davvero nulla. Hai espresso tutto questo e molto altro ancora in un capitolo davvero ricco di suggestioni e scritto, come sempre, benissimo.

A presto mia cara e buona domenica!
Un caro saluto,
Shilyss :*

Recensore Master
24/03/19, ore 12:41
Cap. 5:

Carissima Chaos,

Eccomi finalmente a recensire questo capitolo che già ha qualcosa di nefasto, di preoccupante. Zefiro è il cambio di prospettiva che annuncia la tragedia. Rappresenta l’amore malato, invidioso, quello che vuole possedere senza donare, eppure è anche una figura profondamente tragica, perché non sa amare veramente e chiede solo che gli venga restituito qualcosa in cambio. È il cane che ha preso troppi calci e quindi morde e azzanna chiunque gli sia vicino e quindi dovrebbe muovere a pietà il lettore, eppure non lo fa perché è una presenza tossica: l’amicizia, come l’amore, sono doni spontanei che non possono essere pretesi. Nascono e si sviluppano perché c’è un comune sentire, un terreno fertile. Pretenderli è sciocco e sbagliato, farne diventare un’ossessione è deleterio. L’odio che Zefiro prova per il perfetto Apollo è pari all’amore, malato, che prova per Giacinto, ma ha una vena gretta e pericolosa.

Il lavoro introspettivo che hai fatto su di lui è mirabile, perché quello di Zefiro non è un odio tout court, un male che nasce senza un perché, ma uno plasmato da un carattere e da una storia personale all’insegna della non accettazione e della solitudine: cose che occorre considerare, ma che mai, in nessun modo, rappresentano una giustificazione. Sia Apollo che Giacinto si sono accorti della presenza nefasta e senza gioia di Zefiro, ma come spesso accade nella vita vera non possono né hanno gli strumenti per capire quanto questo individuo possa attentare alla loro felicità.

Stilisticamente, entrando nel PoV di Zefiro hai saputo dargli un suo ritmo e un suo modo di pensare che ho apprezzato davvero, davvero tanto!
Come sempre, questo tuo lavoro è semplicemente mirabile. Resto col fiato sospeso in attesa di un epilogo che, se poco poco riprende il mito, mi strapperà il cuore dal petto, temo.
Un caro abbraccio e sempre bravissima,
Shilyss :*

Recensore Master
18/03/19, ore 23:05

Cara Chaos,

con che terribile ritardo passo a recensirti! Questa storia è sempre più avvincente e poetica e proprio su questa caratteristica della tua scrittura mi vorrei soffermare. La scelta dei due amanti di posticipare così a lungo il loro primo bacio è bellissima, perché quest’ultimo contatto avviene non all’interno dell’appuntamento e del suo codice imposto, ma in un momento del tutto casuale che contribuisce a rendere ancora più profondo il legame passionale che unisce i due. L’accenno al mito greco è qualcosa di cui i due giovani amanti hanno consapevolezza e che accettano ed è bello anche come hai scelto di inserire la spiegazione del giacinto fiore, così come emerge e spicca la natura divina di Apollo, poeta e scienziato. Il bacio viene sugellato da una lirica meravigliosa di Saffo e il momento è perfetto, come è perfetta anche l’unione del corpo e dello spirito. Come in ogni fiaba incantevole che si rispetti, però, ecco che abbiamo la nota dolceamara: la presenza di Zefiro, amicizia asfissiante e venefica di Giacinto. Esistono moltissime persone così, nella vita reale. Amici tossici, che hanno verso di noi un atteggiamento morboso e che non sono sgarbati né scortesi, tutt’altro, ma ci mettono ugualmente a disagio. Hai reso bene anche questo aspetto inquietante, che temo ritroveremo nei prossimi capitoli che ci accompagnano verso la fine di questa bellissima long.

Ma l’amore vive anche attraverso l’arte. Il primo incontro di Apollo e Giacinto è avvenuto mentre quest’ultimo disegnava ed è bello che, anche in questo caso, dopo l’amore egli faccia la stessa cosa, arrivando a confessare persino quella casualità del “ragazzo biondo che fa da ipotetico modello” al giovane artista da tutta la vita. In questo, ho rivisto una rielaborazione molto bella e matura del concetto di Soulmate!AU, ma declinata in una versione decisamente più originale, ecco (ricordo che su Banana Fish raccontasti una storia del medesimo filone, mi colpì molto, come buona parte di quello che scrivi, del resto). Lo stile lirico si adatta benissimo alla storia narrata e non ho niente da dirti se non che sei veramente bravissima e che in questa storia stai dimostrando intelligenza, tatto, sensibilità e capacità. Tutte doti importanti non solo per una scrittrice, ma anche per una persona. Il modo in cui entri con grazia nella mente di questi archetipi riadattati per l’occasione a ragazzi contemporanei è davvero, davvero stupendo.

Ti auguro una buona serata: grazie per avermi attesa tanto a lungo e ancora tanti, tantissimi complimenti!
Shilyss

Recensore Master
07/03/19, ore 15:06
Cap. 1:

Ciao, quando ho visitato il tuo profilo qualche giorno fa sono stata subito attratta da questa storia. Vuoi per il titolo o per quanto scritto nell'introduzione, mi sono detta che non potevo proprio non leggerla. In genere non leggo in questa sezione, anzi credo sia la primissima fan fiction che leggo su personaggi persi dalla mitologia greca. Quindi potrei non avere l'occhio allenato in questo senso, mi baserò su impressioni mie personali.

Anzitutto scrivi benissimo, credo d'aver già letto storie tue ma era davvero tanto tempo che non ti leggevo più. E mi è piaciuto davvero tanto quello che ho trovato qui, ovvero uno stile pulito, ma al tempo stesso enfatico e una sintassi ben strutturata. Quindi già soltanto per questo mi complimento con te.

Per la storia in sé, dunque, posso dire poco per ora perché questo primo capitolo è più che altro introduttivo ovvero introduce personaggi e ambiente. E a questo proposito, ho trovato particolarissimo il fatto che si tratti di un AU moderna e quindi in cui Giacinto, Apollo e quant'altro, si trovano catapultati ai giorni nostri. Mi ha fatto uno strano effetto, devo ammetterlo... particolare indubbiamente, ma molto piacevole. Posso dirti di aver trovato dei personaggi molto ben adattati, in particolare la descrizione che fai di Giacinto l'ho trovata perfetta, ma anche il riferimento al fatto che Apollo stia studiando medicina o anche al carattere di Artemide, che si è intravista in questo capitolo, insomma sono piccoli dettagli ma sono il segno che conosci la materia piuttosto bene. E ci hai giocato splendidamente, costruendo un primo capitolo che cattura, interessante e molto bello da leggere. Ne sono rimasta conquistata, quindi la proseguirò di certo. Con gli scambi se dovessero capitare, altrimenti anche al di fuori.

Ancora complimenti.
Koa

Recensore Master
07/03/19, ore 00:07

Carissima! **

Devo un attimo ricompormi prima di cominciare a scrivere qualcosa di decente all'interno di questa recensione. Parto col dire che qualcunque cosa scriverò, non sarà mai abbastanza, perché quasta storia merita davvero tanto. Tantissimo! **
Giacinto e Apollo. Apollo e Giacinto. E Zefiro. La sua presenza doveva portare a qualcosa di negativo, me lo sentivo. Si percepiva lontano un miglio dal precedente capitolo.
Un caso di delirio di gelosia misto a ossessione da possessione. Brutta storia, davvero. Zefiro deve aver vissuto un'infanzia e un'dolescenza talmente brutte da non esserne mai realmente uscito. Pensava di aver trovanto in Giacinto la sua ancora di salvezza, e probabilmente per un certo periodo è stato anche così. Peccato che i suoi 'sentimenti' nei suoi confronti erano decisamente contorti. Perché i suoi deliri non possono essere definiti con il termine 'amore'. Tanto meno con quello di 'amicizia'. Ed era proprio questa che chiedeva Giacinto, dispostissimo a prestarsi a lui per ogni evenienza. Ma sempre e solo in termini di amicizia. Niente di più e niente di meno.
E invece no. A Zefiro questo non bastava e non è mai bastato. Così come non poteva assolutamente tollerare il fatto che Giacinto uscisse con un'altra persona, chiunque essa fosse. Figuriamoci poi se il soggetto in questione era un ragazzo bello, intelligente e fiero come Apollo. Un futuro medico che ha fatto irrimediabilmente perdere la testa al 'suo' Giacinto fin dal primo istante. E questo lui lo sapeva bene.
Il 'nemico' andava in qualche eliminato, nonostante le conseguenze. 
E così non dà loro tregua. Si presenta al parcheggio, dove tenta un approccio di dissuasione nei confronti di Giacinto.
Si presenta poi a casa dell'aspirante artista, in cerca di una personale e ridicola giustizia di fondo. Porta con sè un'arma da fuoco con la quale vuole eliminare per sempre dalla faccia della Terra il suo acerrimo rivale, colui che sta occupando quel posto che - nella sua mente - gli spetterebbe di diritto. Colui che secondo la sua illustre opinione sta facendo una sorta di lavaggio del cervello ad un ingenuo Giacinto che ci sta cascando con tutte le scarpe. Va eliminato e non ci sono scuse che reggano per poterlo risparmiare. 
Ma tra il dire e il fare... c'è di mezzo proprio Giacinto. Difatti, quel colpo di pistola non andrà a ferire Apollo, ma andrà a colpire mortalmente proprio lui. L'oggetto del desiderio di entrambi i contendenti. L'ago della bilancia da cui dovrebbero dipendere le sorti degli altri due. E difatti sarà così, in due modi completamente differenti. Ma sarà così, indubbiamente.
Bello. Meraviglioso! Mi ha ricordato un manga yaoi che ho letto qualche tempo fa e che aveva un finale molto simile. Sono rimasta sconvolta per almeno tre giorni dopo averlo letto. Qua è successa più o meno la stessa cosa perché la sensazione è stata proprio quella di una ferita che si riapre e dalla quale viene fuori, oltre al sangue, tutto quello che ho provato in quei precisi istanti! :'(

Ti faccio i miei più sentiti complimenti per il tuo stile sempre chiaro e mai banale, per la correttezza generale del testo dal punto di vista grammaticale e sintattico e per la caratterizzazione di tutti i personaggi, compreso Zefiro. Ottime tutte le descrizioni fisiche ed ambientali che hai riportato, così come il racconto della morte del povero Giacinto. Ho apprezzato molto il fatto che tu abbia scelto di lasciarlo morire comunque sorridente, in pace con se stesso e pronto ad attendere e ad accogliere il suo amato Apollo in futuro e in altri 'lidi' (bellissima anche la citazione che hai riportato nelle note). 
Penso sinceramente che Apollo non provi alcun senso di colpa per quello che è successo proprio grazie allo stesso Giacinto. infatti, proprio in punto di morte, è stato in grado di rassicurarlo, ripetendogli più volte di non sentirsi colpevole rispetto a tutta quell'assurda situazione. L'unico colpevole sappiamo bene chi è. E fortunatamente è finito in galera.
Un unico pensiero che mi è sorto leggendo la tragica parte finale riguarda proprio il ruolo di Apollo. Da futuro medico quale sarà, non sarebbe stato opportuno fargli almeno tentare di fermare la ferita? Non dico salvarlo, ma almeno provarci. Poi capisco perfettamente che fosse nel panico più totale e, di conseguenza, completamente sconvolto e fuori di sè. Ci sta tutto.

Carissima, so che non è l'ultimo capitolo e che mi manca da leggere ancora l'Epilogo (in realtà ci avrei già dato un'occhiata, spinta dalla curiosità), ma ormai il dado è tratto ed il finale tragico è piuttosto chiaro. Penso che sia stata la scelta migliore, per quanto mi abbia portato a sensazioni di inevitabile tristezza e sofferenza. 
Ti faccio ancora una marea di complimenti per aver scritto questa storia toccante, dolce e realistica. Sì, realistica. Il realismo è un 'Ingrediente' che non sempre si trova nelle fan fiction e nelle storie originali che leggo su EFP. Qui invece traspare in ogni riga, dal primo capitolo al punto in cui sono arrivata a leggere.
Sono contenta di aver letto che ci sarà un seguito e/o delle 'what if?' con gli stessi protagonisti. Ho davvero imparato ad amare Apollo e Giacinto, nei loro pregi e nei loro difetti. Sono proprio questi ultimi ad averli resi palesemente speciali.
Grazie ancora per la compagnia, l'intrattenimento e la dolcezza. ^^
Un abbraccio,
Mahlerlucia

Recensore Master
02/03/19, ore 18:36
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui 😍
Già l'introduzione mi aveva conquistata, ora posso dire di aver proprio adorato quest'inizio. Intanto penso sia la prima volta che leggo di un mito greco "riadattato" ai giorni nostri. Io adoro le AU, complimenti per la fantasia.
Oh, Giacinto. Peccato che sia già cotto di Apollo, perché me ne sono innamorata. Adoro come lo hai presentato. È un ragazzo bellissimo, puro, un artista che si esprime nel disegno. Mi ci sono molto immedesimata per la sua preferenza all'arte, alle emozioni, piuttosto che alla scienza e alla ragione. In questo siamo proprio quali.
È incredibilmente passionale, vive di emozioni e sensazioni intense, direi che ha proprio l'indole da artista... Un po' malinconico devo dire.
Il disegno è la sua passione e c'è qualcosa (o meglio qualcuno) che ama ritrarre in continuazione. Nella sua famiglia ci sono state due reazioni differenti a questa "fissazione", da un lato suo fratello che quasi lo schernisce e da un lato la sorella che è più comprensiva.
Il primo incontro con Apollo è idilliaco e sembra quasi che il tempo si sia fermato. Lui è bello quanto Giacinto, non si fa problemi ad attaccare subito bottone. Non che all'altro dispiaccia, direi che è scoccata subito la scintilla. Apollo studia medicina, quindi da questo punto di vista è tutto l'opposto di Giacinto. Magari si rivelerà essere anche un tipo più razionale?
Adoro il fatti che Giacinto si sia sentito quasi in soggezione con Apollo. Perché purtroppo gli artisti non vengono mai presi sul serio, sia che si parli di disegno, musica, scrittura eccetera.
Ha fatto una breve comparsa anche Artemide, sappi che la adoro già, mi ha dato troppo l'idea di fujoshi [?]
È chiaro che i due vogliono rivedersi... Peccato non si siano scambiati il numero xD
Oh, beh... Dovranno trovare un modo per rincontrarsi, sono certa che accadrà tra non molto.
Mi hai conquistata, sappilo. È stato un bellissimo primo capitolo 😍
A presto allora,


~ Nao

Recensore Master
01/03/19, ore 01:00
Cap. 5:

Ciao carissima! 
Sul filo del rasoio, in piena notte, arrivo anche io a lasciarti questa meritatissima recensione verde speranza (specie per il futuro di Giacinto ed Apollo)! **
Abbiamo un terzo incomodo, un meraviglioso ragazzo pregno di gelosia e rancore pronto a 'farsi beffe' del futuro medico. 'Meraviglioso' non tanto per il suo ruolo all'interno della storia, quanto per il modo in cui lo hai delineato dal punto di vista caratteriale e psicologico. E' palese che in lui ci sia qualcosa che non quadra completamente, sicuramente 'figlio' di un passato infelice. 
Zefiro non ha un'idea chiara di cosa voglia dire voler davvero bene ad una persoana. Figurarsi amare. Per lui tutto ciò che intralcia la sua vicinanza a Giacinto è da evitare, da odiare o, peggio ancora, da eliminare. Delirio di gelosia? Desiderio ossessivo-compulsivo di possesso assoluto? Chissà! Sta di fatto che questa sua demarcazione introspettiva mi ha colpita e mi è davvero piaciuta un sacco! Brava! **
Ho trovato il racconto del primo incontro avvenuto tra Giacinto e Zefiro davvero ben costruito: senza troppo giri di parole e mediante l'uso del punto di vista dell'acerrimo nemico di Apollo, ci permetti di vedere Giacinto con occhi diversi, con gli occhi di chi lo osserva, ma non lo vede davvero; con gli occhi di chi lo desidera più di ogni altra cosa al mondo, ma non sa minimamente come muoversi, specie quando si trova in sua compagnia. E Giacinto, dal canto suo, si dimostra fin da subito molto premuroso e gentile con il diretto interessato, facendo persino degli apprezzamenti sul suo nome decisamente inconsueto.
E così, col passare del tempo, Zefiro si affeziona sempre più al futuro artista, fino a rendersi conto di essersene innamorato. C'è solo un piccolissimo problema a tal riguardo: Giacinto esce già con un altra persona. Questa persona si chiama Apollo. 
Appreso questo, per Zafiro l'unica conseguenza possibile è nutrire rancore nei suoi cofronti, fino ad arrivare ad odiarlo con tutto se stesso, appunto. Veramente suggestiva l'immagine del terzo incomodo che desidera strozzare con le proprie mani il suo rivale. Il fatto che lo pensi più volte all'interno della narrazione tende a rimarcare la sua ossessione e la sua fragilità psichica, rendendolo molto umano e realistico.
Ma Apollo intuisce fin da subito che qualcosa non quadra, sin dalla telefonata ricevuta da Giacinto nello scorso capitolo. 
'Zefiro, l'amico di Giacinto'. Questa definizione non piace a nessuno dei due, entrambi consci della sua poca veridicità. Giacinto avverte la tensione nell'aria sin dai primi istanti e si sente palesemente in imbarazzo nei confronti di Apollo (ma anche di Zefiro).
E ora cosa accadrà tra loro tre?
Gran bel capitolo, davvero. Scritto come sempre in maniera impeccabile, lineare, scorrevole e ricco di preziosi e lodevoli dettagli che impreziosiscono le nostre conoscenze sui personaggi, soprattutto per ciò che concerne la loro caratterizzazione. 
L'introspezione dello stesso Zefiro funziona alla grande e porta il lettore in una nuova dimensione - decisamente più 'cupa' - che non era ancora stata esplorata nei precedenti capitoli, dai toni sicuramente più tranquilli e 'rosei'.
L'occhiata di ghiaccio che si lanciano i due rivali in amore non lascia presagire nulla di buono per Giacinto, ma sicuramente tanto angst per l'avvenire. Dunque, i prossimi capitoli si prospettanto davvero molto interessanti e non vedo l'ora di poterli leggere! **
Complimenti ancora per aver scritto questa magnifica storia! Non posso non amarla sempre di più a mano a mano che procedo con la lettura dei diversi capitoli! E non è una cosa che mi succede troppo spesso qui su EFP, credimi! ^^
Un abbraccio,
Mahlerlucia

Recensore Master
28/02/19, ore 19:42

Cara Chaos!

Sono rimasta inchiodata a leggere questa storia, letteralmente. Una delle cose che ho notato maggiormente è come, a mano a mano che il capitolo andava avanti, perdeva i suoi tratti realistici per sconfinare nell’onirico. Mi spiego: finché Apollo non arriva a casa di Giacinto è un normale primo appuntamento, ma una volta che i due sono insieme si crea tra loro una chimica pazzesca e totale e tutto il resto fa da sfondo, sebbene descritto alla perfezione. Un po’ come nell’altro capitolo; loro si vedono e l’universo c’è, viene descritto, lo abbiamo presente, ma s’annulla. Quindi io ho seguito nella tavola calda i nostri due innamorati e ho apprezzato ognuno dei dettagli artistici che hai inserito e che denotano come Apollo abbia pensato a Giacinto scegliendolo, ma questo sfondo ricco e ben disegnato sparisce di fronte all’attrazione che abbraccia i due personaggi facendoli trascendere. Il pezzo culmine del capitolo per me non è stato il bellissimo bacio mancato, su cui tornerò, ma la lettura della mano da parte di Apollo. Si tratta di un canone del personaggio, dato che l’Oracolo di Delfi era sacro ad Apollo, reso benissimo e coniugato anche con la carriera medica del ragazzo. Ho seguito la lettura della mano, che da gioco seduttivo si trasforma, per il lettore accorto, in realtà e l’ho profondamente apprezzata perché il mito che circonda questi due innamorati parla di un amore infelice. Così io so già che l’unico amore di Giacinto sarà Apollo e che il bel medico ne piangerà la morte, struggendosi.

Il momento del bacio, invece, è dolcissimo. Il biondo dio è un seduttore che non disdegna né i ragazzi né le ragazze, abituato a piacere, a farsi ammirare: come incastrare una preda così bella e pretenziosa, che ha tutto? Negandosi, creando l’aspettativa di un desiderio, ovviamente. E tutto questo non è solo romantico, ma coerente con l’impianto di questo capitolo e dei due precedenti. Lo stile che hai usato è bellissimo, spesso onirico e leggere questa storia è stato veramente un piacere. Sei riuscita a cogliere il senso di un’intesa profonda e hai fatto un accenno alla possibilità che Apollo e Giacinto si siano già amati in un tempo diverso da questo (quello del mito?) e che quindi siano destinati a stare insieme (e a venire separati?). Questa è una delle cose che più amo leggere in una storia, quindi ritrovare il vago riferimento all’immortalità dell’anima che cerca la sua gemella attraverso le varie epoche storiche m’ha spezzato il cuore.

E quindi? Grazie per la bellissima lettura, per esempio, e buona serata! Un caro abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
27/02/19, ore 12:44

Ciao, eccomi qui per lo scambio di recensioni sul gruppo!
Adoro questa storia e i fatti raccontati da te sono molto verosimili. Pensa che il mio fidanzato è un medico in formazione (come Apollo) e io un grafico pubblicitario (comunque artista) e molti dei discorsi che facciamo sono simili a quelli che hai riportato tra i due. Li sento vicini, adorabili.

Apollo è geloso, possessivo ma fedele e devoto, non lo preoccupa tralasciare gli impegni pur di stare con Giacinto, che invece cerca di concentrarsi anche sull'arte e unire i due mondi, come se disegnare fosse l'unico modo serio di poter spiegare al medico quello che prova.
E' stata molto dolce la scena del bacio, realistica; Giacinto è timido e insicuro, ma Apollo gli ha dedicato una poesia tenendolo per mano... andiamo, ci stava un bacio!

Ora mi chiedo: ma Zefiro? Cosa prova realmente Giacinto per lui? Fa bene Apollo a preoccuparsi?

Comunque ti lascio i miei complimenti per questa storia che finisce tra le mie preferite.
Un abbraccio <3

Recensore Master
24/02/19, ore 20:23
Cap. 2:

Carissima Chaos,

proseguo davvero volentieri a leggere questa storia particolarmente ben scritta e avvincente, che ha saputo declinare così bene la natura dei vari personaggi della mitologia greca in un contesto universitario senza che ci sia mai nessuna stonatura. Anzitutto, ho apprezzato che il capitolo sia visto dal punto di vista di Apollo e che anche lui cerchi Giacinto, ritrovandolo poi per via di una sfacciata fortuna molto divina, se posso dire. L’ho trovata una lettura profondamente interessante, così come ho amato l’inserimento assolutamente IC – si può dire in questo contesto? – di Atena. Poi ci sono loro. Questa storia è contemporanea, ma ha qualcosa del mito, sai? È come se Giacinto e Apollo siano legati da qualcosa di più forte, dal destino che non solo spinge il primo a disegnarlo sempre e comunque, ma il secondo a ritrovarlo, entrambi a cercarsi. Tremo al pensiero che l’aderenza al mito riguardi anche il tragico finale, sappilo. Il capitolo, come giustamente dici nelle note, effettivamente è di raccordo, ma serve proprio per rendere questo legame ancora più potente e forte, visibile. E questo mi piace molto. Le figure di contorno femminili risultano essere quasi degli elementi disturbo come tutto il resto, studio compreso. Il mondo, per questi due, inizia e finisce l’uno negli occhi dell’altro e questa è una cosa bellissima e pericolosa assieme. L’amore è inteso come un’ebrezza, la follia che spinge i due persino a turbare la sacralità della biblioteca.

Il tutto, ovviamente, è anche accompagnato da uno stile di scrittura particolarmente elegante che apprezzo molto, MA che ha un quid in più. Il capitolo di Giacinto, anima appassionata e artistica è più lirico di quello dedicato ad Apollo, freddo futuro medico o scienziato brillante, chissà. Qui sta la tua grandissima abilità descrittiva. Non so se è voluta, come cosa, o se si tratta di una immedesimazione particolarmente ben riuscita: quale che sia la risposta, non posso che farti i miei più sentiti complimenti.

Perdonami per l’infinito ritardo, ovviamente, e continua a scrivere così.
Shilyss

Recensore Master
15/02/19, ore 00:06

Ciao cara! 
Sto ancora tentando di ricompormi dopo aver terminato la lettura di questo meraviglioso capitolo che mi ha definitivamente convinto ad inserire la tua long tra le mie storie preferite. Era inevitabile che ciò accadesse. Per una serie di motivi che cercherò di elencare con calma e, se ci riesco, per bene. **

- Apollo. I precedenti due capitoli mi avevano dato una certa immagine di questo personaggio che qui si è decisamente ribaltata. O forse sono stata io troppo 'affrettata' nei miei passati giudizi e non ho ben colto la sua vera essenza che qui invece si è presentata in tutta la sua bellezza. Per quanto non sia mai stato troppo quieto, in questo capitolo è riuscito a dimostrarsi paziente e capace di rispettare le scelte, i tempi e - soprattutto! - le paure di Giacinto. Probabilmente le ha anche colte e nel tentativo di comprenderle ne ha fatto tesoro. E questo è stato bellissimo da leggere e da immaginare ad occhi aperti, davvero! 
- Giacinto. Talmente innamorato dell'arte da indursi involontariamente la scoliosi pur di portare a termine i suoi lavori. Anche se, onestamente, a volte mi pare palese il fatto che usi la sua arte per nascondere i suoi reali stati d'animo, per esprimere se stesso e tutto ciò che non è in grado di tirare fuori autonomamente con le sole parole. L'arte è quindi la sua massima espressione e il 'mezzo' (è brutto come termine, ma non me ne sovviene un altro più decente al momento) con il quale riesce ad esprimere i suoi veri sentimenti al compagno. 
- Il bacio a stampo in aula studio. Perfetto. Realistico. Totalizzante. Dopo la breve ma profonda poesia decantata da Apollo a Giacinto, quest'ultimo non ha potuto far altro che rispondere in quel modo. Un vero e proprio bacio sarebbe stato probabilmente troppo in un contesto come quello, ma una reazione ci doveva essere, per forza. Un gesto grazie al quale riesce finalmente ad aprire il suo cuore ad Apollo, dedicandogli le parole d'amore più belle e confessandogli quelle che erano i suoi timori più reconditi.
Erano usciti insieme per otto volte di fila (sempre di mercoledì e sabato) e non erano andati oltre le mani intrecciate al buio di una sala cinematografica. Lo aveva fatto prevalentemente per capire fino a che punto fossero sinceri i sentimenti del futuro medico. Ma ora non ha più alcun dubbio al riguardo! 
- La seconda parte, tutta. Ho amato (ripeto: amato!) il modo in cui hai descritto l'intimità tra i due ragazzi: non una parola fuori posto, nessun indugio sull'atto fisico in sè o su voglie improvvise e bollori vari. Tutto ciò è stato magistralmente sostituito dall'incanto creato dalla descrizione dei loro splendidi corpi congiunti, dai mille baci rilasciati su ogni angolo di pelle e ad ogni parola prununciata da Giacinto, dai continui contrasti tra la personalità di uno e l'essenza dell'altro. L'introspezione... ah, questa cosa meravigliosa che vale più di qualsiasi 'scopata' memorabile. Bellissimo, davvero! **
- Zefiro. Ecco. Sembrava tutto troppo bello per essere vero. Voglio dire, è tutto verissimo, ma... questo adesso chi è? Qualcuno che si 'attaccato' un po' troppo ad un ingnaro Giacinto che - forse - si era semplicemente mostrato gentile nei suoi confronti. Ma in che modo si è 'esageratamente attaccato' a lui? E perché Giacinto sembra esserne così infastidito? Lo scopriremo soo leggendo (e non vedo l'ora).

Per quanto riguarda lo stile non ho davvero nulla da segnalare se non incrementare la dose di complimenti, tutti meritatissimi. Davvero, si legge tutto in maniera scorrevole e lineare e mi sono sentita totalmente coinvolta dalla prima all'ultima parola. Quando sono arrivata alla fine ci sono rimasta persino male perchè volevo sapere! Beh, pazienza. Il bello delle long è anche questo e... arriverò presto alla lettura del quinto capitolo... perché ormai non posso farne a meno! :)
Grazie ancora per aver scritto questa meraviglia! Credimi se ti dico che meriterebbe molto di più!
Io sono già una vostra (tua, di Apollo e di Giacinto) fan, sappilo! **
Continua così che sei davvero bravissima! 
A presto,
Mahlerlucia

Recensore Master
13/02/19, ore 20:10

Ciao! Eccomi qui per lo scambio di recensioni dal gruppo Boys love.

Finalmente ho ripreso la lettura di questa storia, questo capitolo era da un po' di tempo nella mia lista da leggere ma per un motivo o per un altro non sono mai riuscita a leggerlo... quindi mi sono trovata la scusa dello scambio recensioni per farlo! Ne sono felice, mi aspettavo qualcosa del genere!

"Erano le mansioni che odiava, quelle: perché rifare il letto se tanto la sera sarebbe tornato a disfarlo aggrovigliandosi con le lenzuola?" è esattamente la mia filosofia di vita! La penso come Giacinto, che senso ha rifare il letto?

"Pensò a sua sorella Artemide, senza una ragione, immaginandola intenta a sbeffeggiarlo saltellandogli intorno intonando una cantilena che recitava «sei innamorato, sei innamorato!»" tipica scena da cartone animato! Divertentissima come immagine!

"«Beh, complimenti allora: la tua mano sembra dire che avrai un unico, intenso amore che durerà per tutta la tua vita.»
E Apollo non lo disse mai, se non a se stesso.
«Spero di essere io», pensò." awww che peccato che l'abbia solo pensato!

Queste sono le parti che ho apprezzato di più. Mi piace il modo in cui hai descritto le ambientazioni e anche la parte più introspettiva, delle paure di Giacinto e dei complessi di Apollo. Le scuse per toccarsi, la paura di baciare male... tutto innocente, un amore puro e semplice.

Ti lascio i miei complimenti <3

[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]