Recensioni per
Remedy
di MEBsSoul

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/04/21, ore 21:05
Cap. 14:

cara, la storia è più bella ad ogni capitolo. ora la cosa che spero tanto è che passi ancora di qui e che la continuerai, anche se so che così è difficile. il fandom di Sherlock era diverso, pochissimi anni fa, ora vive tanto (quasi solo)di "scambio recensioni" e se non ci sei..sei fuori
finalmente John si esprime, eh. Mycroft è tanto rigido in alcune cose quanto debole con altre, col suo fratellino
certo lui sa meglio di tutti quanto Sherly sia fragile, e che usare le maniere forti sarebbe troppo controproducente, però forse con questo "permessivismo" sulle droghe esagera. Chi ti ama ti affronta, in questa circostanza
John ha ragione da vendere, sia ad essere traumatizzato - qui non è stato in guerra - che raggelato, furioso... ma poi si riprende quel cartoccetto che è Sherlock per riportarlo a scuola, lo AMO
anche il palazzo metale col sè bambino è adorabile, non l'avevo mai letto prima! la parte con John tante volte, ma questa no
dai, ancora..ti aspetto?
un abbraccio, Setsy *-*

Recensore Master
27/04/21, ore 16:03
Cap. 13:

Questo è senz'altro il capitolo che preferisco. Il nostro Sherlock, nella sua enorme fragilità. fa una terribile rabbia vederlo ricadere nella droga, e non una qualunque. Bè, io sono contraria anche a quelle "stupide" ma l'eroina in vena è il prototipo di quella della persona persa e disperata, non del ragazzetto che cerca un modo di divertirsi in discoteca. Tutto è sporco e brutto e come tale inadatto a lui, senza contare il pericolo dell'overdose, della contaminazione... ma non può farci niente, il mondo gira troppo piano, e troppo male, per i suoi standard. Sono felicissima di trovare John il ragazzo intelligente che è , non quella versione solo bonacciona che si fa infinocchiare da Sherly senza se e senza ma. Li per li la spiegazione ci stava, l'omicidio era vero e un killer non va certo per il sottile, ma forse - anzi - sarebbe stato troppo buono a non sparargli, o accoltellarlo. Adesso mi dispiac eaver capito che John crede che Sherlock sia co-responsabile, perchè si chiede "cos'hai fatto?" e se lo troverà in pieno effetto degli stupefacenti...
be, per fortuna ho un altro capitolo
a tra pochissimo, cara!

Recensore Master
27/04/21, ore 15:22
Cap. 12:

Oh, eccomi a leggere delle disavventure del povero piccolo Sherlock D:
devo dire che tra le due occorse nella stessa - sfortunata - giornata, credo che Sherly sia più angosciato del pestaggio di quegli idioti dei compagni del team di John che dell'assassino, che lo sta stimolando intellettualmente, per lo meno
Lì, in qualche modo, sa cosa fare, invece in questa situazioni di poveri idioti non sa come comportarsi, e quasi mi pare che si senta un po' responsabile. Forse non è stato il massimo camminare in campo in mezzo ad un allenamento, però lui non ha neppure capito che non doveva. E' davvero IC nelle sue dinamiche (a)sociali, che prevedono lui, John, Lestrade, e "uno che si chiama lo psicologo". Non potevi descriverlo meglio.
L'incontro col medesimo è perfetto. il bravo dottore tenta di fare la sua parte, ma sa, non è un conduttore di luce.... fa anche domande giuste, peccato che Sherlock parli, commenti, e si risponda da solo!
un incubo di paziente...
quello che vorrei ora sarebbe che John si accorgesse dei lividi e provvedesse. lo faccio abbastanza intelligente da capire chi è stato anche da solo
un bacio, a tra poco!

Recensore Master
27/04/21, ore 14:35
Cap. 11:

buongiorno, cara. devo dire che avevo rinunciato a leggere questa storia, perchè gli aggiornamenti molto lontani mi scoraggiano...per l'avevo sempre lasciata tra le salvate da recensire. oggi ho un po' di respiro e devo dire che appena l'ho ripresa mi sono subito calata di nuovo nella situazione, come se non 'avessi mai smesso di leggere.
Sherlock vampiro e John licantropo, bè, sono un must, in tutte le storie sovrannaturali è il loro ruolo, ma qui è più divertente vedere che sono solo vestiti di Halloween. E lo credo che Sherlock sia già pronto, in fondo il suo cappotto è "da eroe", tipo il mantello di Batman. Certo, il vampiro è più nagativo, ma non andrei per il sottile XD
Lo credo anche io che ad Halloween parecchia gente strana si scateni, ma questa non me l'aspettavo! l'assassino ha lasciato proprio una scritta col sangue (fa molto "from Hell") col nome del nostro investigatore. ora vado avanti a leggere, anche se purtroppo capisco di avere poche speranze che la storia andrà avanti....ma si può mai sapere.
un bacio con due puntini sul collo,
Setsy

Recensore Master
16/10/19, ore 20:50
Cap. 10:

ciao cara, come avrai capito sono un po' in crisi e quindi in ritardo... ma questa bella storia non la mollo
povero Greg, ahaaa! la vittima della situazione: lui ha due possibilità
1) che Sherlock lo chiami Graham
2) che gli si parli solo di Sherlock, se l'interessato non lo fa di persona
mi fa tanta tenerezza, mi piace e spero che avrà un buon ruolo, specie quando si faranno vivi i famosi nemici segreti e forse dovrà motivare quello scalzacani di suo padre.
In compenso John è andato, neppure si regola se non vuole farsi capire un 10 minuti: e Sherlock di qua, e lui capisce tutto, e lui è sempre speciale.
John, capiamoci: puoi anche tatuarti " not gay" in fronte, questo non lo rende credibile, purché uno non sia proprio scemo. dai
avrei pagato per vedere la faccia del barista per il caffè macchiato con la cocaina! il caso semplicissimo è adatto ad una teen!lock, credibile e proporzionato
sei davvero brava a portarli avanti lentamente senza annoiare, io sono profondamente incapace con le slow burn, (forse perché non sono da me in realtà) ma ammiro chi ne è capace, tanto
spero di leggerti presto, sono molto interessata a questa long
baci,
Setsy

Recensore Master
29/09/19, ore 21:02
Cap. 10:

Ciao, sono leggermente in ritardo ma in mia difesa al mio computer ne sono successe di ogni e non avevo modo di lasciare recensioni senza che si spegnesse da un momento all'altro (cancellandomi tutto quanto). Arrivo qui in questo momento, dopo aver appena finito di leggerla. Sono molto contenta di averlo recuperato, e che tu abbia aggiornato, perché questa storia mi piace sempre moltissimo e sono sempre curiosa di capire come la farai evolvere. Specie per quel che riguarda la caratterizzazione dei personaggi e il rapporto tra John e Sherlock, che poi è quanto di maggiormente plasmabile esista. In questo capitolo si ritrovano di nuovo immersi nel passatempo di Sherlock, ovvero le indagini. Uno Sherlock giovanissimo che però sa tener testa a poliziotti esperti come Lestrade, oltre che a tutti gli agenti che preferiscono non far domande e obbedire senza discutere, perché farlo si rivelerebbe troppo umiliante. Ho riso moltissimo in quel passaggio, molto verosimile. Insomma, non mi figuro niente di diverso.

Per quel che riguarda il capitolo in sé, ci troviamo davanti a un innamoramento vero e proprio. Sherlock non è chiarissimo cosa stia provando per John, ma è ovvio che lo voglia vicino e al punto che arriva a chiedergli di collaborare con lui alle indagini, mentre per John... Beh, lui è una causa persa. Persino Greg si accorge che c'è qualcosa che non va, che John è stranamente logorroico. Che sia preso è ormai più che ovvio, non parla d'altri che di Sherlock Holmes, di quant'è geniale e fantastico... ancora un po' e gli fa una statua! Ho amato come John neppure se ne renda conto, come non ammetta che in realtà quella è una cotta nel vero senso della parola. Forse per imbarazzo, forse perché nessuno ancora sa che gli piacciono i ragazzi. Fatto sta che al suo amico non dice niente e finge che non ci sia nulla. Greg però penso che qualcosa l'abbia capita o comunque la capirà. Di sicuro ha capito che quei due insieme stanno bene. Anche se girata in chiave comica, con la scena finale di Greg che si rende conto che il suo amico per tutte le vacanze non parlerà che di Sherlock e delle loro imprese fenomenali, di fatto Greg si rende conto di qualcosa. E a me piace molto che tu gli abbia dato un po' di spazio in più, spero che in futuro lo metta davanti alla verità ovvero che è innamorato perso e basta.

Insomma, sono felice di aver letto questo aggiornamento. E spero che ne arrivi un altro il più presto possibile.
Koa

Recensore Master
06/08/19, ore 19:45
Cap. 9:

cara, bentornata! devo, per prima cosa, spezzare una lancia a favore dello psicologo. va bene, non è il nipote segreto di Freud, però non ha sbagliato nulla, se vogliamo. Peccato che dal capire al saper prendere per il verso giusto Sherlock ci passi un mare, possibilmente quello blu delgi occhi di John. Mi dispiace che abbiano un battibecco riguardo la presunta insensibilità di Sherly. certo, dire: dispiacersi non serve a risolvere casi è giusto, ma non suona bene. Per fortuna però il nostro Johnnino è comprensivo e abbastanza intelligiente da rendersi conto che è la comunicazione, non il cuore, il problema di Sherlock. Sai che ancora non riesco a inquadrare davvero il movente dell'assassino? mi sento un po' tonta ma è così :(
stai portando avanti benissimo la parte gialla, c'è la giusta quantità di mistero ma non tai trascurando di distribuire molti indizi. per quelli più svegli di me!
baci a presto,
Setsy

Recensore Master
03/08/19, ore 09:15
Cap. 9:

Ciao, sono contenta che il capitolo sia stato molto incentrato su Sherlock perché ci ha permesso di capire un po' più cose su di lui, quello che gli passa per la testa, i sentimenti che ha... Certo, Sherlock non è ancora consapevole di nulla, sta bene accanto a John, ma sembra confuso. Sembra non riuscire a comprenderlo del tutto e soprattutto non pare avere ben chiara la natura delle proprie reazioni. Lo trovo però molto giusto, alla fine si conoscono da davvero poco tempo. Tempo in cui a fatica sono riusciti a interagire in maniera sana. John spesso equivoca quel che Sherlock dice e viceversa. Ci sono certi passaggi in cui sembra che parlino due lingue diverse, da una parte John è una persona davvero molto impulsiva che spesso parla senza pensare bene a quel che dice, dall'altra Sherlock è davvero molto chiuso in se stesso e parla una lingua un po' tutta sua. Non ha ovviamente piacere al fatto che vengano uccise delle persone, ma non può fare niente per fermare il serial killer e quindi, per poterlo prendere, deve per forza aspettare che questi uccida qualcun altro. In realtà quello che sembrerebbe un ragionamento spietato, è invece di un realismo brutale. Sherlock lo è, e nella serie ha fatto anche ragionamenti di questo genere quindi è davvero molto IC che lo dica. Lui è consapevole di non poter fare niente per fermarlo, non ora e non con le poche cose che ha capito, sta aspettando che faccia un errore come qualsiasi altro detective intelligente avrebbe fatto. Ma John non lo capisce del tutto, non subito e quindi ha una reazione stizzita e quasi delusa davvero molto forte. Sherlock si sente colpito quando John reagisce in quel modo, è sicuro di aver contravvenuto a qualche non scritta regola sociale e per questo si tira subito sulla difensiva. Sono contenta che poi abbia capito e gli sia corso dietro, mi ha fatto davvero piacere vedere John comparire sulla scena del crimine e scusarsi per aver reagito male. Io credo che siano in realtà due persone molto diverse, entrambe con difetti davvero pronunciati e che devono entrambi limare in maniera importante, ma che vanno tanto d'accordo insieme. A confermarlo c'è il fatto che dopo già diverso tempo di convivenza, John non è scappato a gambe levate. Lo dimostra il fatto che comunque e nonostante le incomprensioni, John continui a cercarlo e soprattutto lo dimostra il loro stare insieme così naturale. Il breve dialogo finale che hanno dentro al taxi l'ho trovato significativo in questo senso. Mi piace come John cerchi di conoscerlo, come tenti di capirlo e come lo faccia magari attraverso domande un po' banali (o che Sherlock reputa banali) ma a cui lui comunque risponde. A Sherlock non è sfuggito il fatto che John sia la prima persona a cui interessa davvero ciò che Sherlock ha da dire. Nessuno ha mai chiesto il suo parere su qualcosa, nessuno ha mai trovato interessante quanto aveva da dire né era interessato a lui come persona. Questo è quello che sorprende Sherlock, quello a cui ancora non si deve abituare. Come coppia di amici, Sherlock e John devono ancora rodare per bene ma ci arriveranno. Arriveranno a qualcosa di più profondo e allora io credo che i lati più spigolosi di Sherlock verranno smussati.

Quello che mi ha lasciata allibita è stato il dialogo con lo psicologo. So che il punto di vista è quello di Sherlock e quindi abbiamo una visione "limitata" alle sue osservazioni, ma le annotazioni che fa di tanto in tanto lo psicologo non lasciano molto all'interpretazione. Penso che quel tizio non abbia capito niente di Sherlock. Non ha capito che in realtà Sherlock è una persona molto sola con seri problemi d'integrazione, una persona che non riesce a farsi capire né accettare. E che si porta appresso tutto ciò che ne consegue ovvero pugni in faccia, insulti e quant'altro. Sherlock difficilmente si aprirà con lui se lo psicologo per primo non mostrerà d'aver capito qualcosa di lui. Ciò che credo comunque è che la conoscenza con John e la sua vicinanza, aiuteranno Sherlock a smussare certi lati del suo carattere. John potrebbe convincerlo anche a fare i compiti, per dire... o a mangiare tutti i giorni pranzo e cena e Sherlock non batterebbe ciglio.

Sono ovviamente curiosa di capire cos'altro nasconde Sherlock dentro di sé e che non è ancora venuto fuori. Sono curiosa di capire fino a che punto la sua amicizia con John si spingerà e quanto lo aiuterà a migliorare e a sentirsi più accettato da qualcuno. Quindi non vedo l'ora di leggere l'aggiornamento.
Koa

Recensore Master
20/07/19, ore 10:11
Cap. 8:

Ciao di nuovo! Eccomi finalmente in pari con questa storia, ora non mi resta che aspettare il tuo aggiornamento, ma per in tanto ti lascio qualche considerazione anche su questo capitolo, che è stato tutto tranne che poco movimentato, anzi.

Il tutto si apre con il calcio, un qualcosa che John ha fino a questo momento descritto con poco entusiasmo, come se la cosa non gli interessasse poi molto e invece scopriamo che è davvero un bravo giocatore e un ottimo capitano. Si allena da solo, andando avanti a tirare in porta ben oltre la stanchezza o le condizioni climatiche. Ma soprattutto sembra molto ligio al proprio dovere, ragion per cui il suo allenatore lo rimprovera duramente quando lo vede distratto. Sembra un qualcosa a cui tutti sono poco abituati e non importa che gli avversari non siano all'altezza, un buon capitano deve avere la mente sempre concentrata. Mi è piaciuto questo breve viaggio che ci fai fare in questa parte della vita di John di cui fino a questo momento non sapevamo praticamente nulla. Ce ne rendiamo conto qui, di quanto è bravo. Ma naturalmente il capitolo non si ferma affatto qui. Anzi, ogni cosa diventa un pretesto per mettersi a pensare a Sherlock. Lo cerca tra la folla, non fa che pensare a lui... è proprio cotto, ma proprio tanto anche. E non credo che Sherlock se ne sia neanche reso conto, anzi non fa che fraintendere le sue intenzioni. Sherlock non è facile da capire, ma qui sembra ancora più criptico di quanto non lo sia stato fino adesso. Non mi stupisco che sia stato pestato dagli amici di Ian, conoscendolo avrà trattato la cosa mostrando freddezza. In realtà sappiamo che è un ragazzo molto sensibile, forse persino troppo (o almeno io me lo immagino in questo modo) è che è incapace di tirar fuori la propria sensibilità nel momento giusto, cosa che invece spesso nella serie fa nonostante possa sembrare il contrario, Sherlock di solito è un uomo attento alle emozioni degli altri. Qui invece non lo è affatto, anzi passa sopra a tutto. In questo è forse un po' immaturo, ma ci sta se si considera l'età che ha, avevo già notato che fosse acerbo da un punto di vista sentimentale e sessuale, e questo è perfettamente coerente col personaggio che hai creato, ma a tutto questo si unisce una certa rabbia. Non sappiamo cos'abbia Sherlock nello specifico e perché effettivamente vada dallo psicologo. Se per curare il proprio modo di fare le cose, quello che conosciamo già benissimo o se ci sia anche dell'altro che ignoriamo, però devo ammettere che con lui ho la sensazione che mi sfugga sempre qualcosa. Sembra costantemente nervoso per qualcosa, ma è più di un bambino che fai capricci sembra essere un disagio profondo che comincia dallo dover stare in mezzo ad altre persone e se così fosse mi chiedo John dove lo si colloca in tutto questo. Perché a tratti sembra proprio che non si aspetti nulla da John se non lo stesso trattamento che riceve da tutti e questo mi pare un po' ingiusto, John è venuto di sua spontanea volontà a dividere la camera con lui, vuole stare in sua compagnia... questo dovrebbe dire tutto e invece Sherlock sembra infastidito anche da lui a tratti. Insomma questa lunga visita dallo psicologo lo lascia più agitato di quanto non dovrebbe e me ne domando il motivo, ma soprattutto se lo chiede John che sì si sta innamorando di lui, ma certe volte fatica a capirlo o a parlarci. Dev'essere davvero snervante avere a che fare con qualcuno del genere e Sherlock non fa neanche niente per accomodare John, per permettergli di capirlo. Al contrario ci sono diversi fraintendimenti tra loro durante questo capitolo, Sherlock si sente rifiutato per l'ennesima volta e John si innervosisce al solo pensiero e sembra che ogni tentativo che fa per scusarsi vada a vuoto. E in questo spero che ci sarà presto un confronto tra i due o che almeno Sherlock apra gli occhi e si renda conto che John è la sola persona che apprezza sinceramente la sua compagnia e che c'è una ragione precisa per questo.

Alla prossima, spero presto.
Koa

Recensore Master
20/07/19, ore 09:44
Cap. 7:

Ciao, eccomi di nuovo. Quasi in dirittura d'arrivo... inizio da questo capitolo nel quale ci rendiamo conto che il rapporto tra Sherlock e John si è consolidato ulteriormente. I due hanno trovato diversi punti in comune, o meglio, John si è reso conto di apprezzare molte delle cose che Sherlock fa come i casi di cui si ritrovano a discutere. Questa atmosfera che si è creata tra i due, una sorta di intimità, richiama molto la serie ma soprattutto i racconti di Conan Doyle. Non so, prima non lo avevo notato, ma quando mi hai detto che ti sei ispirata ad A study in Scarlet, ho notato che il rapporto che stai costruendo tra i due ha qualche sfumatura leggermente diversa rispetto alla serie e molto più inerente con i libri. Ma si tratta di dettagli davvero microscopici. Mi piace molto ad ogni modo questo senso di intimità che si creato tra i due, è nuova per entrambi e questo è molto chiaro dal modo in cui vivono la cosa. Per John è tutto nuovo, ma nel senso che era quella parte che mancava della sua vita. E qui capiamo che aveva davvero tutto, amici, una buona posizione a scuola, ottimi voti, un'ottima nomea come capitano della squadra di calcio... ma che gli mancava qualcosa, qualcosa che sembra aver trovato in Sherlock e nel rapporto che sta costruendo con lui. Abbiamo anche un piccolo scorso nella mente di Sherlock, in cui ci rendiamo conto che in realtà lui l'intimità non sapeva nemmeno cosa fosse. Si ritrova a fare paragoni con i rapporti che già conosce, con i soli che ha, ovvero con la sua famiglia e si rende conto di non aver mai avuto niente del genere con loro. Senza quasi rendersene conto ha trovato qualcuno da poter chiamare amico e forse anche qualcosa di più. Certo, quello che mi è parso di capire è che Sherlock sembra molto acerbo da un punto di vista sentimentale e sessuale, ammette di non essere interessato alla sessualità né a quella degli altri né alla propria, e di non volere relazioni o altro di quel genere. Che può essere una scelta specifica, ma se la storia vertesse su questo non ci sarebbero gli avvertimenti che invece hai messo e che mi portano quindi a pensare che quella di Sherlock sia più che altro poca consapevolezza di sé e che la troverà proprio in John. Ma come dicevo, queste sono solo teorie, in realtà di Sherlock ho capito proprio pochissimo e quello che ho letto qui mi sta dando ancora più da pensare. A un certo punto parla di segreti, ha stanato l'omosessualità di John e in quel frangente mostra una certa empatia, mostra di sapere cosa vuol dire avere un segreto, qualcosa che di sé non vuole mostrare. E qui ho ripensato a tutti quegli spezzoni che di tanto in tanto inserisci a fine capitolo e che hanno per protagonisti due personaggi di cui non conosciamo l'identità. Avevo già pensato potesse essere un qualcosa dentro la mente di Sherlock, ma qui ne sono ancora più convinta. Anche se ovviamente non lo posso sapere con certezza.

Ammetto che mi fa un po' strano vedere Sherlock così disinteressato a qualsiasi cosa che riguardi la scuola, ho già spiegato i motivi e tu i tuoi, e li ho capiti, ma ammetto che mi suona comunque strano vederlo interessato soltanto ai suoi casi. Anche se ovviamente è più che IC, e soprattutto lo è il cercare di coinvolgere anche John che ormai sta diventando un vero compagno leale.

Vado a leggere immediatamente il prossimo.
A presto!
Koa

Recensore Master
19/07/19, ore 09:38
Cap. 6:

Ciao, prima di tutto mi dispiace per il tuo problema alla schiena e non preoccuparti affatto se gli aggiornamenti sono molto dilatati. Credo che la cosa più importante sia riguardare se stessi, senza pensare a questioni come le fanfiction che devono essere un piacere, e non un obbligo. E hai fatto bene a chiarire i tuoi motivi, se era quello che volevi fare.

Detto questo, mi immergo subito nel capitolo che hai scritto. La prima cosa che mi sento di dire riguarda proprio il rapporto tra Sherlock e John che qui è diventato più profondo. Per forza di cose ci troviamo davanti a due persone che iniziano a conoscersi meglio, che cominciano a interagire fra di loro e che addirittura seguono la strada del "casi" di Sherlock e cominciano a indagare, aiutati anche dal padre di Lestrade, ma su questo tornerò dopo. Per intanto quello che stiamo iniziando a capire è più che altro legato alle impressioni di John. Mi ha divertita molto l'idea che non lo giudichi poi così terribile, non come descriveva Anderson la vita con lui ed è un qualcosa in cui io credo molto. Penso che il modo che John ha di percepire Sherlock Holmes e le sue stranezze sia differente rispetto agli altri e qui lo vediamo perfettamente. Un esempio è la faccenda del violino suonato in piena notte, per Anderson sembrava una specie di tortura, a John invece rilassa e anzi ammette che lo fa dormire meglio. Questo è un aspetto molto interessante legato alla caratterizzazione di John, sulla quale per il momento mi trovo molto d'accordo. Il modo in cui si nasconde, il fatto che mostri soltanto ciò che gli altri vogliono vedere e non sia mai davvero se stesso, fino alla maniera in cui percepisce e gli piace Sherlock Holmes anche con gli esperimenti e il rovinare la roba altrui... Sono molto d'accordo con quello che hai pensato. Forse lo sono un po' meno su alcuni aspetti di Sherlock, specie legati al rendimento scolastico. Non so io ho idee opposte su questa faccenda, sono dell'idea invece che Sherlock fosse uno studente modello e con interessi sfaccettati, insomma non è diventato il genio che è soltanto perché è bravo, avrà un po' studiato io credo. Ecco io me lo sono sempre vista come una persona interessata anche alla letteratura (inglese e straniera che sia) o alle lingue e non solamente alle materie scientifiche e qui invece sembra proprio il contrario, pare interessarsi soltanto alle cose che ama come la chimica per esempio. Ma tu hai fatto benissimo a seguire questa idea, diciamo che è una lieve divergenza di vedute e che non pensa nemmeno troppo su quello che penso della sua caratterizzazione. Anche perché confermo quanto avevo già detto ovvero che Sherlock è lui in tutto e per tutto. Come si infila nei casi, soprattutto e sembra non pensare ad altro. Non gli interessa di ciò che sarebbe rispettabile fare né del fatto che alla sua età non dovrebbe pensare ai delitti, ma allo studio o a farsi degli amici. Ecco, non sappiamo ancora cosa pensa di John Watson, perché finora i punti di vista degli ultimi capitoli sono stati incentrati quasi sempre John. Quindi non sappiamo quali sono le sue vere impressioni su John, sul fatto che abbia deciso di trasferirsi né sul modo in cui percepisce le materie scolastiche. Sappiamo solo che trova inutili certe questioni, come lo era la rabbia di Anderson qualche capitolo fa o l'amicizia... e abbiamo anche una mezza frase sul non voler ferire, di cui non ho ancora compreso del tutto la natura, ma per il momento è davvero tutta qua e in questo mi auguro che deciderai di tornare sul punto di vista di Sherlock perché aiuterebbe a capire certi aspetti del suo personaggio.

Per il resto il capitolo va a ricreare atmosfere a me molto care, oltre che ben note. John Watson e Sherlock Holmes che indagano su un delitto è una situazione ben nota a tutti, riporta le atmosfere della serie ma non soltanto. La differenza è che qui sono praticamente due adolescenti. Ma per il resto c'è tutto. Sappiamo che, nella serie, fu Lestrade il primo a permettere a Sherlock di avvicinarsi ma questo è avvenuto circa sette anni prima di A study in Pink, quindi direi che siamo un po' in anticipo sui tempi. Ma è anche vero che questa è un AU e che, questo, sempre Lestrade è anche se non è proprio in Greg che conosciamo. Come dicevo, sei andata a ricreare le stesse atmosfere pur in una situazione che è del tutto diversa e già per il fatto che Sherlock e John si conoscano da adolescenti. Cosa che a mio avviso potrebbe far mutare in maniera radicale le caratterizzazioni dei personaggi. Per il momento non c'è nessun vero mutamento in questo senso, ma è anche vero che si sono appena conosciuti e che per ora non c'è stato un reale spazio per una crescita caratteriale. Però le basi sono state gettate eccome, ora non resta che vedere cosa ne vien fuori.

Intanto ti faccio i complimenti per questa storia, molto interessante. Sto per mettermi in pari con i tuoi aggiornamenti e mi auguro che aggiornerai presto.
Koa

Recensore Master
18/07/19, ore 20:52
Cap. 5:

Il protagonista assoluto della prima parte di questo capitolo è senz'altro il "non detto" ovvero il peso che John si porta dentro, quello che non ha avuto il coraggio di rivelare a nessuno. Le sue preferenze sessuali e il suo conseguente interessamento per Sherlock, pesano nel suo rapporto con Greg in modo di cui Lestrade non si rende ancora pienamente conto. Credo abbia la sensazione che gli sfugga qualcosa nel motivo della decisione di John di accettare lo scambio con Anderson e condividere quindi la camera con Sherlock Holmes. La sua reazione è stupita, quella di chi non ha ben capito cosa sta succedendo. Credo non se lo aspettasse e questo perché non ha la minima idea di cosa stia succedendo dentro la mente del suo migliore amico. Questo irrisolto che c'è fra di loro crea un'incomprensione su una cosa un po' sciocca come un cambio di stanza, ma che scatena un po' di imbarazzo. Almeno questa è stata la mia impressione, nel senso che ho percepito molta pesantezza fra di loro. John e Greg hanno sempre condiviso tutto, come ci hai fatto tu stessa notare nel capitolo precedente John portava con sé Greg al tavolo dei "vip" calciatori... Ma questa parte della vita di John, questo segreto che non gli ha confessato invece non lo condivide con lui e questo crea un'invisibile frattura che col tempo potrebbe notarsi. Per ora quello di Lestrade è semplice stupore, questo è molto chiaro dal modo in cui descrivi le sue reazioni. Poi il capitolo devia più su altro, i movimenti di trama ci permettono di fare la conoscenza anche di Mycroft Holmes e di capire come si muove Sherlock in un contesto scolastico.

Le impressioni sono sempre quelle di John, sono in primo piano mentre Sherlock e i maneggiamenti dei fratelli Holmes restano in secondo piano, filtrati dallo sguardo di uno che non sa bene cosa sta succedendo e perché la presenza del fratello di Sherlock nello studio del preside sia tanto importante da far cambiare idea al preside in persona. In realtà noi lo sospettiamo, conoscendo Mycroft si starà prodigando per tenere al sicuro il fratellino turbolento e problematico. Ma John per ora non capisce e tutto quello che vediamo è un miscuglio di emozioni che vanno dalla speranza, alla delusione sino alla felicità. Ogni sentimento è stato descritto in modo preciso e molto chiaro, al punto da rendere reale la stessa faccia di John che mi pareva d'avere davanti. Quello che trovo molto carino è il livello d'infatuazione di John, si è preso una cotta mostruosa... mi domando come andrà a finire fra loro, e so che per questo c'è tempo, ma non posso fare a meno di chiedermelo e di temere che qualcosa possa non andare per il verso giusto. Sherlock è pur sempre in un'età problematica, non è amato da nessuno e lui per primo non ama nessuno. Sembra fare un po' quel che vuole a scuola dato che non indossa la divisa scolastica e ha un fratello che ritiene indispensabile fargli da guarda spalle. Insomma, ne combineranno delle belle presumo...

Ti ringrazio per aver scritto questa storia, davvero. Andrò avanti prestissimo.
Koa

Recensore Master
17/07/19, ore 09:54
Cap. 4:

Beh, lo si può definire come un vero e proprio capitolo di svolta nel quale succede ciò che prima avevo sperato ovvero John che dice di sì, che accetta di condividere la camera con Sherlock Holmes. La cosa non avviene come avevo immaginato, cioè è passato un giorno da quel momento in camera di Anderson. Un giorno che a quanto pare non è bastato a calmare i pensieri di John che sulle prime ha detto di no, ma che non smette né di pensare a Sherlock né di cercarlo con lo sguardo. Sembra che si senta in colpa per avergli detto di no, ma più di tutto sembra essersene pentito, almeno è quanto si legge fra le righe del loro dialogo al laboratorio. Un dialogo rivelatore sotto molti punti di vista. John anzitutto, che analizzo per un istante. Chiaramente ha un interesse verso Sherlock, ma questo non è ancora del tutto evidenziato anche perché John ha un rapporto conflittuale con la propria sessualità. Pare averla accettata, ma non l'ha detto ancora a nessuno e ancora ricopre un ruolo che non gli è congeniale. Lo si nota bene quando descrivi i tavoli per il pranzo, come lui sia "costretto" dalla maschera che porta a sedere a quello dei calciatori, come si senta obbligato a farlo anche se odia i discorsi vuoti e non si trova bene con quelle persone. John sta facendo tate cose contro la propria volontà, non riesce a uscire dal proprio guscio e anzi si rintana dentro di esso senza trovare il coraggio di fare un passetto in avanti. E il perno di tutto è l'essere se stesso, che John non riesce ancora a superare nascondendosi dietro ciò che è meglio e più comodo sembrare. Per assurdo inizia a diventarlo adesso che sta conoscendo Sherlock, fa cose che prima non avrebbe mai fatto. Lo nota al laboratorio e molla tutto per inseguirlo senza sapere nemmeno perché gli sta correndo dietro, accampa una scusa per Sherlock lo smaschera e quindi si inventa un po' una scusa. Che forse è più un modo per convincere se stesso d'aver fatto la scelta giusta, che fallisce perché alla fine accetta di scambiarsi di camera con Anderson e questo mi ha reso una persona molto felice. Davvero.

Mi ha molto colpita Sherlock e questa tristezza di cui parli a un certo punto. Sherlock è un ragazzo solo che nessuno vuole, ha degli interessi che disgustano o straniscono la maggior parte delle persone e io credo che voglia dentro di sé condividere tutto quello che è, che ama e che gli piace ma che abbia smesso di cercare la persona giusta. C'è un accenno al bullismo, molto velato e al punto che è quasi impercettibile. Ma che ci permette di capire che Sherlock non è mai stato trattato molto bene dai propri compagni e che trova quasi tenera la volontà di quel John Watson di scusarsi per una cosa di cui, alla fine non è nemmeno colpevole. Mi ha messo molta tristezza, perché Sherlock è un ragazzo davvero che avrebbe bisogno di compagnia e John è la persona giusta per lui. Quindi ora che andranno a dividere la stanza assieme, spero che questo lo aiuti a sentirsi meno solo.

Andrò avanti prestissimo, nel frattempo complimenti perché sto ritrovando i personaggi e certe atmosfere in questa storia.
Koa

Recensore Master
17/07/19, ore 09:21
Cap. 3:

Ciao, di nuovo. Cerco sempre di leggere piuttosto frequentemente così da non perdere il filo del racconto, aiutata anche dal fatto che sono davvero molto curiosa di capire cos'hai pensato per questi John e Sherlock adolescenti. Questo capitolo porta molto avanti l'azione, nel senso che per quanto John sappia perfettamente chi è Sherlock Holmes (perché lo ha già visto per i corridoi) e per quanto sia logico pensare che sia vero anche il contrario ovvero che Sherlock abbia già notato John Watson, non si erano ancora mai parlati o incontrati ufficialmente. Succede qui. Dove rispondi alla domanda che mi ero fatta nel capitolo precedente ovvero su cui era il coinquilino di Sherlock. Un coinquilino col quale avevo sperato, speranza vana, che le cose andassero bene e che Sherlock non avesse troppi problemi a farsi accettare. Come dicevo, speranza alquanto vana. Non solo il compagno di stanza è Anderson, ovvero uno degli esseri più odiosi in cui mi sia mai imbattuta dopo la Umbridge in Harry Potter, ma ovviamente Sherlock è brutalmente se stesso e questo gli impedisce di andare d'accordo con chiunque. Tutto molto IC, molto verosimile. A iniziare come dicevo da Anderson, che è odioso e "sclerotico" esattamente come lo è nella serie. Nella quale non assume mai atteggiamenti troppo sopra le righe, ma nella quale è evidente (specie nella prima stagione) la sua antipatia nei confronti di Sherlock. Poi, io resto convinta che il suo non sia odio fine a se stesso, ma che sia un enorme complesso di inferiorità che maschera con l'aggressività, ma questo è un altro discorso. Che qui non c'entra, perché qui è puro e semplice fastidio. Dico che mi è piaciuto molto come personaggio, assolutamente detestabile. E mi è piaciuto ovviamente anche Sherlock, che qui è filtrato dallo sguardo di un John molto curioso e attento (ma di lui ne parlerò dopo). Sherlock è lui al cento per cento. Con i bulbi oculari e le dita mozzate in frigorifero, con le sue stranezze, il violino in piena notte, il suo non sopportare i rapporti umani, il non capire il perché di un'amicizia stretta come quella che c'è fra Greg e John... è lui anche nel rifiutare un piccolo approccio amichevole da parte di John, come si scosta e poi li caccia via, come ritiene ogni reazione di Anderson spropositata e fastidiosa. No, Sherlock non fa niente per farsi amare dalle persone. Anzi le tiene a distanza e bisogna capire anche fino a che punto questa sua sia una scelta dettata dal bisogno di stare solo e quanto dalla timidezza, ma non si rende conto (perché ancora non lo conosce) che non fa altro che attirare a sé una persona in particolare, uno che non si spaventa troppo per i pezzi di corpi nel frigorifero e che davanti al modo di fare di Sherlock ride e ne vorrebbe ancora. John è chiaramente attratto da lui, anche se non lo conosce per nulla è evidente che non faccia altro che pensarci. Non dico che è innamorato, perché oltre a essere troppo presto sono davvero molto giovani per poter parlare di un sentimento simile. Però John è indubbiamente attratto e anche parecchio aggiungerei. Segue Anderson non perché gli interessi tanto di lui, ma soltanto perché sa che potrebbe incontrare Sherlock. E questo ormai sta diventando palese agli occhi di chi legge, non fa che pensare a lui e quando questi si scosta brutalmente come infastidito, ne rimane quasi deluso. Naturalmente ci sono cose che John non sa, come la timidezza per esempio e questo gesto un po' seccato la nasconde tutta quanta. Non sa ancora le cose più belle di lui e io spero le scoprirà prestissimo. Sherlock è chiaro che non va d'accordo con Anderson, non sono l'accoppiata adatta per dividere una stanza e ora che il cambio di stanza è stato introdotto, spero che succeda qualcosa, un miracolo non so... John e Sherlock sarebbero perfetti insieme, ecco e andrò presto a leggere il prossimo capitolo perché voglio vedere come continua.

Molto interessante, breve ma interessante. Specialmente nel piccolo richiamo ad A Study in Pink e a quella scena a Baker Street, la retata antidroga che Lestrade fa. Una scena in cui non si può non detestare Anderson e che questa la ricorda molto anche per sensazioni riguardo ai Johnlock. Lì, John e Sherlock si sono appena conosciuti ma John non sembra particolarmente inorridito dagli occhi nel microonde e qui è più o meno la stessa cosa. Molto ben fatto insomma.
Alla prossima.
Koa

Recensore Master
15/07/19, ore 09:13
Cap. 2:

Ciao di nuovo, come avevo accennato sarei tornata molto presto su questa storia perché non vedevo l'ora di andare avanti anche per capire come avresti sviluppato il racconto. Come dicevo le teenlock vanno molto a interpretazione, anche perché si devono prendere due personaggi molto definiti come Sherlock Holmes e John Watson e calarli in un'età neanche propriamente facile. Un'età di cambiamenti, in cui non si è ancora del tutto e pienamente ciò che si diventerà da adulti. Quindi non è semplice trovare i giusti equilibri, rendere le diversità che sicuramente hanno, credibili e coerenti col fatto che il suddetto personaggio non è ancora del tutto maturato. Nel caso di John per esempio di lui abbiamo già visto certi lati ma altri invece non sono stati ancora accennati. Come l'amore per il brivido, per il pericolo per esempio. Il suo essere un soldato proprio nell'anima, il sentirselo dentro e che cozza col suo essere un dottore ovvero uno che si prende cura degli altri. Per il momento tutto questo non è uscito, ma perché non aveva nessun senso che ci fosse. Quello che abbiamo capito e su cui tu hai calato molto la mano, sono le relazioni interpersonali. Siamo all'inizio di un anno scolastico e John si ritrova a non voler davvero interagire con nessuno, ce lo descrivi come una persona burbera quasi, mal tollerante nei confronti delle chiacchiere vuote, dei vaneggiamenti atti solo a pavoneggiarsi. Addirittura ci fai intuire che non ha molti amici, ma perché non li vuole nemmeno avere e questo nonostante giochi a calcio. Di solito gli sportivi nelle scuole hanno una certa fama, mi riferisco a una sorta di status sociale insomma. John non approfitta di niente, è vago e se ne sta sulle sue. Quello che si capisce molto chiaramente è che John è tormentato, il modo in cui descrivi la sua amicizia con Greg non lascia alcun dubbio. John è consapevole di non essere affatto etero, così come sa che Lestrade è l'unica persona con la quale si confida, il suo unico amico diciamo così, e probabilmente è il solo che potrebbe accettarlo. Questo lo abbiamo più o meno capito, dato che John sembra emotivamente quasi distaccato dalla sua famiglia. Greg sembra essere il solo al mondo a capirlo, ma non ha trovato ancora il modo e forse anche il coraggio di confessargli che a lui le ragazze non interessano. Si percepisce il peso del dover fare una confessione del genere che non lo rende propriamente sereno, e in questo sono davvero curiosa di capire come succederà e soprattutto quando glielo dirà. Per il momento John ha già visto Sherlock e ne è rimasto subito affascinato, e lo credo. Ci mostri uno Sherlock che non fatichiamo a riconoscere, i ricci, il cappotto, il fare freddo e distaccato, il sembrare già uno strano, l'essere geniale... Sherlock è tutto lì, con la sua passione per le cose macabre, per i misteri e la voglia di risolverli senza preoccuparsi dei cadaveri o di quanto sia socialmente rispettabile che un ragazzo abbia un hobby del genere. A questo proposito, mamma Holmes è stata straordinaria nel rimproverare il padre di Lestrade. Non so dire effettivamente se nella serie abbia potuto fare una cosa simile, i genitori di Sherlock sono un mistero in quanto a educazione dei figli. Però a me è piaciuto molto che tu le abbia dato questa spinta a difendere Sherlock da quello che, alla fine, era niente di più che un giudizio. Uno Sherlock che probabilmente non avrebbe minimamente considerato l'opinione di quel poliziotto, conoscendolo almeno.

Insomma la storia sta ingranando. Già hai fatto fare loro i primissimi passi, ora non resta che capire come li farai incontrare.
Alla prossima.
Koa

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