Recensioni per
Death and all his friends
di T612

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/04/20, ore 15:40
Cap. 4:

Hola, eccomi a riprendere questa raccolta, e che bello, con Steve :D

è un personaggio che inizialmente non sopportavo ma che ho imparato ad apprezzare con il tempo, anche perchè fa parte di una delle mie otp ^^.
Sigh non conoscevo molto del suo passato, non avevo idea che suo padre maltrattasse la madre e che la sua infanzia fosse stata così travagliata sin dai primi anni. Steve è forte nonostante tutto, è testardo e ha ben in mente la lezione della madre, sebbene sia sul punto di cedere dopo aver perso Bucky.
E giustamente dopo essere sopravvissuto per più di settantanni nell'artico si chiede anche quali siano i piani del destino per lui.
Il finale di Captain America mi aveva lasciato tantissimo l'amaro in bocca ma era inevitabile: non oso immaginare cosa debba aver provato Steve nel, come dici tu con questa immagine bellissima, ritrovarsi come unico vivo in un cimitero di morti. 
Mi ha stretto il cuore vederlo combattuto se chiamare o meno Peggy: dopotutto come si fa a ricontattare qualcuno dopo tutto quel tempo? Oramai è come se fosse un'estranea.
E allo stesso modo trovo struggente che voglia mettersi in contatto con Tony ma alla fine non riesca a farlo.
Poi arriva nuovamente Fury e questa volta Steve sembra finalmente aver capito il suo scopo nella vita. Gli Avengers diventano la sua nuova famiglia e questa cosa mi ha commossa <3
Poi le cose cominciano a degenerare come sappiamo bene: probabilmente l'inizio è stato Ultron per Tony e la scoperta che Bucks fosse ancora vivo per Steve. Si tratta di suo fratello e l'abbandonarlo non è mai stata una scelta. Poi quel fratello scompare di nuovo e le cose tornano a non avere più un senso. La conclusione di questo capitolo spiega perfettamente lo stato d'animo di Steve a fine Infinity War: totalmente sconfitto.

Per quanto il finale sia triste ho amato tantissimo anche questo capitolo e la panoramica sulla vita di Cap.

Complimenti, non c'è un personaggio che non ti esca bene <3
spero di riuscire a recuperare presto anche il resto <3

un bacio,

Benni
 

Recensore Master
15/05/19, ore 20:17
Cap. 4:

Facciamo una premessa: ma io quanto posso essere rimbambita? Ho preso appunti su tutti i capitoli di questa raccolta ripromettendomi di rielaborarli per le recensioni... e come volevasi dimostrare mi sono dimenticata di farlo *sigh*

Ma a parte i miei noti problemi di memoria... ormai sai molto bene che con Steve ho un rapporto conflittuale. Non lo amo, mi sta a malapena simpatico, ma diciamo che avendo scritto ormai molto di lui mi sono trovata a comprenderlo un po' meglio, e ancora di più tramite le tue parole.
Innanzitutto, un plauso per l'attribuzione di 42 proprio a lui: da grandissima fan di Douglas e della sua saga, non posso che apprezzare la scelta e ciò che la motiva, e il leitmotiv della domanda fondamentale è portato avanti in modo coerente per tutta la narrazione. Steve è davvero un punto interrogativo in mezzo agli altri Vendicatori: creato per un preciso scopo, si risveglia quando questo è stato raggiunto, rimanendo allo sbando e dotato di mezzi inadeguati ai nuovi tempi... insomma, l'ho trovata un'associazione molto calzante.
Molto bella l'introduzione con l'infanzia e la giovinezza di Steve: ricordavo che il padre non fosse esattamente uno stinco di santo, ma non fino a questo punto... abbiamo un altro pretendente in fila per il trofeo di "peggior padre", a cui partecipano praticamente tutti i padri Marvel (e Howard a questo punto è il meno peggio :'D).

Ovviamente ho amato il modo in cui hai gettato le basi per il rapporto tra Steve e Tony, fornendo una motivazione plausibile per il suo essere scostante nei suoi confronti in Avengers. È il figlio di un suo amico, è vero, ma rappresenta anche il legame col passato che preferirebbe troncare, e che continua comunque a vivere nella sua testa. Quel passaggio del suo esitare di fronte alla Tower, e del trovare rifugio prima nel disegno e poi in qualcosa di decisamente più fisico è meraviglioso, e avrei davvero voluto vedere un approfondimento su questo lato del personaggio di Steve, e sulle sue difficoltà a re-integrarsi nella società. È un processo che sta alla base di tutte le decisioni che prende in seguito, giuste o sbagliate che si vogliano considerare. Inoltre, ci si dimentica spesso che Steve è di fatto ancora un ventenne con una mentalità da inizio secolo, nonostante i settant'anni nel ghiaccio... e deve anche gestire un marcato disturbo post-traumatico (e ne ho apprezzato tantissimo la tua menzione).
Il coacervo di eventi ed emozioni che trovano sbocco in Siberia è descritto in modo quasi soffocante, e trasmette benissimo lo stress e la pressione a cui è stato sottoposto Steve in quel frangente... poi, sarò di parte, ma ho trovato giusto e appropriato che Steve riconosca di aver sbagliato e aver peccato di arroganza anche prima di andare fino in fondo con la sua missione di salvataggio, ponendo Bucky sopra a tutti gli altri.

L'ultimo paragrafo è stato straziante da leggere, come lo sarà sempre guardare Infinity War, pur sapendo cosa accadrà in seguito (o forse proprio per questo).
"Steve non aveva mai realizzato prima di quel momento quanto potesse essere terribile il suono del suo nome, soprattutto se proferito come una richiesta d’aiuto, con una leggera traccia di panico nella voce di suo fratello", qui ti riporto, come al solito, l'arma del delitto ai danni del mio cuore. E, come sempre, l'accostamento tra il testo, la musica e ciò che hai scritto è gestito in modo impeccabile, si vede cha l'hai studiato nel dettaglio.

Bravissima come sempre, vedo di ripassare presto di qui, ché odio lasciare le cose a metà :')
Un bacione,

-Light- <3

Recensore Master
25/03/19, ore 18:26
Cap. 4:

Come avrai notato, non sono riuscita a passare prima :') Rimedio subito, però u.u

Dunque, parto col dirti che Steve non è tra i personaggi che favorisco e quindi leggere questo capitolo è stato da una parte uno sforzo, ma dall'altra illuminante, perchè è comunque un piacere leggere ciò che scrivi :)
Nello specifico, non amo l'idea di come lui sia diventato Captain America e mi ha fatto piacere trovare un'introspezione non tanto sul ruolo che lui ricopre a partire da un momento preciso della sua vita, ma su ciò che è stato prima e su ciò che si trascina ancora dietro.
Mi è piaciuta tantissimo questa presenza silenziosa di Morte, sempre posta alle sue calcagna ma mai decisa a porre fine alla sua vita; e ho apprezzato, per quanto doloroso, il fatto che Steve abbia visto se stesso continuare a vivere in un mondo che ha cancellato ogni traccia della sua famiglia e dei suoi amici.
Anche il modo di rivolgersi a Bucky come "fratello" è molto significativo e sono contenta di aver visto esplicitato un senso di responsabilità più o meno consapevole, riguardo a ciò che è accaduto in Siberia.
Personalmente, lo vedo come un personaggio incastrato ancora nel passato e che fatica a stare al passo nel mondo attuale quando non ha missioni da compiere. E su questo concetto temo che faranno leva su Endgame, ahimè.

Molto bello anche il richiamo alla canzone dei Coldplay e a Guida galattica per gli autostoppisti; complimenti e a prestissimo, stavolta riesco a recuperare tutto :')

_Atlas_