Ciao Cara,
Spiazzata. Ecco come mi sento, dopo aver letto questa storia e, il fatto che sia così breve ma che abbia toccato corde del mio animo così profonde, la dice lunga. Davvero, sono spiazzata, ma tremendamente ammaliata.
Come sempre i tuoi racconti prendono, catturano, rapiscono l'attenzione e ti portano lì, su quel finale che ti fa spalancare gli occhi e ti fa dire "No, way!" e davvero, anche stavolta, ci sei riuscita a portarmi alla fine senza sapere cosa aspettarmi.
La storia fondamentalmente ha delle note positive, per quanto concerne il rapporto malato tra Asal e Phil. Un rapporto sbilanciato, che vede una muta e un paranoico, condividere spazi vitali e affrontare cose di tutti i giorni come se fossero degli insormontabili ostacoli. Ogni cosa che Phil vede, tocca, vive è un potenziale pericolo. Sa che è paranoico, sa che raccontarlo a tutti è solo l'ennesima scocciatura, eppure Asal è lì, muta, che lo ascolta e lo accompagna; lo aiuta, quasi, a superare certi muri, a distruggerli, portandolo a fare cose semplici, che per lui sono vere e proprie sfide, con coraggio – come chiedere una sigaretta, o accenderla. Davvero, non ho parole. Non ho parole per descrivere come tu riesca a rendere certe cose così realistiche, intrecciando narrazione e personaggi e dando loro vita, isolandoli da quella che è la vita normale – in questo caso, facendola diventare una vera agonia dalla quale uscire vincitori.
Asal ascolta e Phil vuole essere ascoltato. Asal capisce e Phil vuole essere capito.
Un fondersi di due persone completamente differenti, che trovano un equilibrio che è comunque malato e sbilanciato, paradossalmente.
E nel finale. Tu. Sei tu che narri le loro vicende, sei tu che decidi cosa fare di loro... sei tu che li muovi, li porti dove vuoi, li metti in mezzo a situazioni scomode, e loro sanno. Sanno di vivere in una pagina di word, da dove scappano, si isolano, si distaccano quando questa viene chiusa e magari dimenticata. Con di nuovo la paranoia di tornare a essere parte di quelle righe e rischiare di non avere più un futuro.
Insomma, la morale di questa storia è forte: il destino non è scritto, ma per loro sì... passo passo, riga dopo riga e la loro unica speranza, è che quel documento non venga riaperto mai più, così che possano continuare a vivere al di fuori, senza paure.
Un testo intenso. Profondo. Come sempre ben scritto, che ti prende per mano e ti porta giù con uno scivolo e poi cadi senza fiato sul terreno.
Spiazzante, come ti ho detto... penso che le tue storie stiano diventando una specie di droga.
Il che è positivo.
Davvero complimenti, poche persone riescono a stupirmi come ci riesci tu.
A presto,
Miry ♥ |