Si tratta di una raccolta di alcuni dei racconti scritti per i corsi di scrittura che sto seguendo da settembre 2021.
È un percorso a ostacoli verso il miglioramento.

Eva è stanca.
Stanca di subire percosse, stanca di restare in silenzio, logorata dalla convinzione di non meritare una vita migliore. Una vita che non includa Paolo, la sua personale tortura giornaliera, colui che la marchia di lividi difficili da celare e di cicatrici invisibili di cui non si libererà mai.
Lui non smetterà, questo Eva lo sa bene.
È un sogno a infonderle il coraggio necessario per prendere una pericolosa decisione: la loro storia deve finire.
Non può immaginare quello di cui il fidanzato è capace, né i limiti oltre cui è disposto a spingersi pur di tenerla con sé.
Chiedere perdono sarà solo la richiesta più semplice da esaudire per sopravvivere.
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ATTENZIONE: questa è un'agghiacciante storia, rivisitata e narrata sfruttando la mia immaginazione, letta in un articolo di cronaca su un giornale locale. Quindi se ve lo state chiedendo, sì, questo racconto è tratto da una storia vera. Il filo conduttore del racconto è terribilmente reale, io mi sono solo presa la libertà di tesserci i dettagli per ricreare quello che altro non è se non un orribile episodio che non avrebbe dovuto verificarsi. Nomi o luoghi sono puramente casuali.

Personalmente sono sempre stata affascinata dagli stadi che precedono la morte, sono diversi per ognuno, anche se la cosa che li accomuna è la paura negli occhi della vittima. Ella può essere anche paralizzata, ma la vedi, la percepisci.

Come un piccolo gesto d'amore può dare forza a una persona.

È una raccolta di storie ispirate dai vincitori del concorso mensile che organizzo ogni primo lunedì del mese.
"Nostre" perché ogni storia è il frutto di due menti.
Per maggiori informazioni sul concorso, troverete tutto nelle storie in evidenza di Instagram "Concorso mensile" al mio profilo "fedegelmi".

Nessuno sa cosa vuol dire lottare per non vedersi la vita strappata via, e vincere.
No, nemmeno io lo so.
Altrimenti questa non sarebbe la storia di come sono morta.

Non bisogna mai spaventarsi per le persone travestite da zombie, fantasma o qualsiasi altra paurosa maschera, perché quelle più terrificanti sono coloro che non si travestono affatto.
Non c’è mostro peggiore di chi lo è tutti i giorni, d'altronde.

E' una raccolta di storie di maledette figuracce quotidiane ispirate o meno ad avvenimenti realmente accaduti (o quasi).

Specchio riflesso, se ti muovi sei un... cadavere.

Al peggio non c'è mai limite perché ognuno ha la propria visione del peggio.

Questa storia partecipa alla "Teen! Challenge" indetta sul gruppo facebook "Il Giardino di Efp".
Rissa.
Dal testo:
"«Mi hai sentito. O sei diventata pure sorda, oltre che ritardata?» ride di me, le sue amiche la seguono e io sento il sangue ribollirmi nelle vene."

Questa storia partecipa alla "Teen! Challenge" indetta sul gruppo facebook "Il Giardino di Efp".
Fumare di nascosto.
Dal testo:
"È affascinante il fuoco, mi è sempre piaciuto osservarlo. Per questo mentre accendo la punta della sigaretta lo guardo ammaliata, pensando a come sia sinuoso nei movimenti, a come assomigli a una donna che balla."

Questa storia partecipa alla Fast Challenge: “Cibo” indetta sul gruppo facebook “Il Giardino di Efp”.
Cibo piccante.
Dal testo: "Schiudo le labbra e chiudo gli occhi quando sento il freddo contatto del metallo sulla lingua, amplificato da quello del gelato."

Questa storia partecipa alla “Soulmate Challenge” indetta sul gruppo facebook “Il Giardino di Efp”
Ogni ferita inferta a uno compare anche sulla pelle dell'altro.
"Insomma, chi diavolo è che in otto mesi si ritrova per quindici volte con delle ferite di questo genere?"

"[...] Era da tempo che cercavo una persona come te. Sei impazzita così gradualmente che quasi hai fatto impazzire anche me, mi hai fatto eccitare più di quanto ogni omicidio che abbia compiuto non abbia mai fatto. Anche se ora mi leggi dove tutti possono vederti, non sperare di sfuggirmi. Una preda come te è esattamente quello di cui ho bisogno. Scappa pure se lo desideri, non farai che incrementare la mia eccitazione. Sto venendo a prenderti.”