• Questa storia partecipa all’iniziativa “Save the fanfic, save the Xmas” di Torre di Carta & Ferisce la penna, e all’evento fisso “1 settimana, 5 prompt” sempre di Torre di Carta.
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All’università sembra una giornata come le altre, finché qualcuno non decide di avere fame di attenzioni. O, in altre parole, di colmare la fame di qualcun altro con una premura inaspettata.
Estratto dalla storia:
«Quel giorno Tessa non aveva alcuna intenzione di fermarsi per il pranzo. Erano passate l’una del pomeriggio, poi le due e infine le due e mezza, e con tali premesse la situazione sarebbe andata avanti ancora a lungo, se non fosse stato per il fatto che a Max aveva iniziato a girare la testa a furia di vederla molto concentrata sui libri e poco concentrata sullo stomaco, che aveva iniziato a brontolare senza sosta.»

Una dedica per mia nonna, venuta a mancare più di un anno fa e oggi sarebbe stato il suo compleanno

(Questa storia partecipa all’iniziativa “Il gioco dell’Assassino” indetta da Fuuma sul forum Ferisce la penna).
(Appena la raccolta finisce scrivo una presentazione decente perché adesso non so dove sto andando)
~Istanti fumosi che si perdono tra le strade e le vite di una cittadina di periferia.

Un giochino per passare insieme i giorni di dicembre e per chi come me non ha né tempo né voglia di fare presepi...
Beh, ho spoilerato anche troppo sul contenuto delle caselle.
Che non dovrebbero aprirsi finché non arriva il giorno che rappresentano, sennò si fa come le mie figlie: le aprirono tutte insieme e si fecero una scorpacciata.

Chi Sono i Bambini?
Una Riflessione Tra Poesia e Definizioni
Ero incerta se scrivere questo post o meno, ma alla fine ho deciso di farlo.
...

In un mondo avvolto dal velo dell'ipocrisia, vive una ragazza in un palcoscenico domestico.
Gli attori? La sua famiglia, vestita di sorrisi e frasi fatte: "Per fortuna che andiamo d'amore e d'accordo" proclamano con un entusiasmo inspiegabile, mentre lei si chiede se qualcuno abbia mai guardato fuori dalla finestra.
Le frasi si rincorrono, un mosaico di nonsense, e la realtà si sfuma in un rosa sbiadito.
Una storia per chi, come me, non crede nella famiglia della Mulino Bianco.

“Spazio, ultima frontiera…” queste sono le parole più famose della sua serie TV preferita alle quali, Jim, non può fare a meno di pensare, mentre guarda dall’oblo della sua cabina, la Terra allontanarsi e venire inghiottita dall’oscurità più profonda.
Nessuno gli aveva mai raccontato quanto fosse scuro e profondo questo “spazio”.
Jim ha 28 anni e questa è la sua prima missione sul campo. Non sono stati molto chiari sull’obiettivo, la rotta da seguire e il suo ruolo in tutto questo, ma lui ha accettato comunque.
Non c’è casa sulla Terra…

Una panchina qualunque, all’incrocio tra l’Inevitabile e il Nonsense. Da un lato la Morte, dall’altro l’Umano.
Un dialogo assurdo, ironico e fragile, dove ogni parola diventa domanda e ogni silenzio risposta.
[One Shot ispirata a "Aspettando Godot", tributo personale al teatro dell’assurdo. Scritto vecchio ripubblicato.]

Raccolta di drabble ispirata da prompt semplici e canzoni, generi vari, probabilmente slegate tra loro

“Com’eri vestita?”
“Cat ho bisogno di sapere quanti uomini ti sei scopata, mi fa stare male sapere che altri ti hanno vista nuda”
“Vabbè dai ragazzi, non è successo nulla, no?”

Alissa Mariani è una giovane donna di vent'anni, brillante e affascinante, amata profondamente da sua sorella e con un futuro promettente davanti a sé. Tuttavia, la sua vita prende una svolta inaspettata quando si trova di fronte a una situazione più grande di lei: una gravidanza imprevista che la costringerà a fare una scelta difficile e decisiva.

Questa storia non ha né capo né coda.
La protagonista non ha il minimo ricordo di come sia entrata nel labirinto e il capitolo 1 non è un inizio ma una prosecuzione, non si sa bene di cosa. Non c’è una vicenda da seguire, o forse c’è, o forse ce n’è più di una. In effetti, è probabile che la protagonista non sia nemmeno la protagonista.
Ci sono anche interferenze che interrompono tutto, spesso a sproposito.
Non c’è una chiara linea temporale e la bussola non funziona.
Ogni capitolo può essere letto senza tener conto dei precedenti, volendo.
Nel labirinto, tra certezze e smarrimenti.

Steph è una ragazza bellissima, con un viso dai lineamenti perfetti e un corpo che cattura ogni sguardo.
Ma dietro quell’apparenza impeccabile si nasconde una fragilità profonda: una dipendenza che la trascina verso esperienze sbagliate, estreme, spesso distruttive.
Questa è la storia della sua lotta per rinascere, per liberarsi dai propri demoni.
Una battaglia in cui cadute e ricadute sembrano inevitabili.
Perché quando la dipendenza chiama, resistere è la sfida più difficile di tutte.
QUESTA STORIA CONTIENE CONTENUTI FORTI E SESSUALMENTE ESPLICITI. È DESTINATA A UN PUBBLICO ADULTO.

• Questa raccolta di storie partecipa al Writober di Fanwriter.it
Lista: pumpINK.
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Una raccolta di brevi storie sui miei personaggi originali, aperta a ogni lettore e senza spoiler o indicazioni su opere scritte in precedenza.
Il titolo è un riferimento alla canzone Siamo chi siamo di Luciano Ligabue.

Dal testo: - Solitamente in quei posti polverosi e bui erano gestiti da topi di biblioteca, tendenzialmente anziani e scorbutici. Non lui, non il giovane uomo che lo fissava dalla poltrona di pelle rossa, illuminata da una lambada a stelo di foggia antica alle sue spalle.-
Challenge: “writober - un prompt al giorno per tutto ottobre” - organizzata dal gruppo Facebook “Fanwriter.it”