Recensioni per
You Say Goodbye, I Say Hello
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 249 recensioni.
Positive : 249
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/04/20, ore 19:56

:( Di fronte al lutto non si ragiona, oppure lo si fa, ma prima o poi il contraccolpo arriva.
Per questo, per quanto questo capitolo sia doloroso e comprenda entrambi i protagonisti, mi sento un po' più vicina a Tony.
Ha sbagliato? Sì. È colpa sua? No.
Peter, proprio perché ci è passato, potrebbe capire.
Tony dovrebbe scusarsi, ovvio, ma... lo conosciamo Tony. Sappiamo quanto sia difficile per lui, per il suo orgoglio smisurato, e allora, se ami una persona così, lo sai e fai il primo passo.
O addirittura fai finta di niente, che quel giorno non sia successo nulla, aspetti un po' e torni, come se niente fosse.
Forse diciassette anni sono troppo pochi, però.
Ammetto, comunque, che tra tante cose possibili, non avrei immaginato che Tony potesse accusare Peter di non aver "salvato" i suoi genitori.
Come se un incidente stradale potesse essere previsto, come se, anche prevedendolo, avesse potuto teletrasportarsi lì in tempo zero.
Però se Tony se la prende tanto con lui è perché Peter è la persona che gli è più vicina, l'unica che può "aggredire" senza prenderselo lui, un pugno sul naso.
Paradossalmente, è un segno dell'amore e della fiducia che ha in lui, anche se più sbagliato non potrebbe essere. ç_ç

Recensore Master
13/02/20, ore 16:54

ABBONAZZACOSAGUASCONA! (sempre discreta, io, lossò)

Questa non te l'aspettavi, eh?? Sono passati tipo sei (?) mesi dall’ultima volta che ho fatto una capatina da queste parti, ma è colpa tua e solo tua. Già, perché con Blackbird hai preso il mio cuore e l’hai ridotto a pezzettini tipo puzzle da 1000 pezzi di un quadro delle Ninfee di Monet – quindi puoi immaginare che faticaccia per ricomporlo e renderlo di nuovo funzionante, e parlo per esperienza diretta. Ed eccomi di nuovo qui, pronta a farmelo fracassare di nuovo… visto quanto te vojo bbene?

L’inizio del capitolo mi ha preso alla gola, senza alcuna delicatezza; mi ha soffocato coi pensieri di Tony, con quei brutti, brutti pensieri che nascono di loro volontà di fronte a qualcosa di così incomprensibile come la morte, il lutto, un funerale. Fanno da barriera, ripescano dall’inconscio concetti e riflessioni che fino a quel momento erano rimasti in sordina, in questo caso la coscienza di essere un figlio adottivo e non naturale. Sai, non ho mai apprezzato molto questa rivelazione nei fumetti: trovo che vada a minare tutta una serie di fondamenta su cui poggia la relazione di Howard e Tony, ma in questo contesto non l’ho trovata forzata. Si incastra bene col senso d’inadeguatezza di Tony e col suo atteggiamento verso il padre esplicato finora nel corso della storia. Credo che, se avessi scelto di renderlo davvero suo figlio, ci sarebbero state sfumature comportamentali diverse, e anche una diversa reazione alla morte di Howard. L’essere stato adottato crea distacco, un distacco al quale Tony vuole aggrapparsi con tutto se stesso perché non può permettersi di annullarlo e soffrire davvero la perdita di un padre. È così dannatamente da Tony, questa odiosa puntigliosità, questo ribadire lo stato effettivo delle cose tirando in ballo il DNA quasi potesse giustificare la sua finora non-reazione con mezzi scientifici,

Il fatto che non nomini una sola volta Maria come singola è straziante. È un silenzio rumoroso, colmo di sottintesi che probabilmente non coglie del tutto neanche Tony; è un’esclusione del dolore perché troppo radicale per essere concepito, troppo schiacciante per essere esternato. Un padre col quale aveva conflitti, discuteva, battibeccava costantemente, con cui aveva dei “conti in sospeso” di cui probabilmente solo lui teneva traccia… è istintivo usarlo come appiglio, rivolgere là i riflettori della propria sofferenza. Ma una madre che è sempre stata supporto, e amore, e parole gentili e incoraggiamenti… no, Tony non vuole abbracciare quel lutto, quel vuoto. Non può farlo, per il suo stesso bene. Per questo quel “colpo” che si aspetta non arriva, non lo scuote. È troppo presto.

Peter invece mi ha fatto un’infinita tenerezza nel suo tentare di instradare Tony in quel processo tortuoso e sofferto che è l’elaborazione di un lutto. Lo fa in buona fede, è vero; lo fa con cognizione di causa perché l’ha già affrontato due volte, soprattutto… ma sta anche qui, il problema. Peter ne è uscito, sebbene non del tutto. L’ha superato, ha ripreso a vivere. È libero. Tony ha davanti agli occhi una persona che ha portato a termine qualcosa che lui non è nemmeno in grado di iniziare: è uno scalino, è una distanza, è un senso d’inferiorità che Tony nella sua vita ha sentito nettamente solo con suo padre, e con dinamiche del tutto diverse. E nonostante questo divario ora palpabile, su un qualcosa riguardo alla quale non dovrebbe esserci una “graduatoria”, Tony ha bisogno di Peter. E questa per lui è una realizzazione drastica. Lui ha bisogno di cose, razionalmente, di sensazioni, di annullarsi. Per questo ciò che accade dopo con Peter fa male anche solo a leggerlo. È comprensibile, ma al contempo mette addosso un senso di frustrazione e disagio e delusione verso Tony, perché di fatto sta usando Peter, si sta sfogando su di lui senza alcun riguardo, in quel modo egocentrico che lo contraddistingueva e in cui adesso ricade.

Sai Co’, questa è una delle scene che più mi ha colpita in questa storia, non tanto per quello che succede, ma per come hai scelto di scriverne, cioè senza giustificare Tony nemmeno ai suoi stessi occhi. Senza voler trovare romanticismo in qualcosa che, di fatto, è unicamente impulso e irrazionalità. È un passaggio crudo, in cui anche se Peter è consenziente ci si sente a disagio per lui, ci si dispiace perché diventa in quell’istante un mero mezzo per ottenere sollievo. E questo modo di fare di Tony lo trovo del tutto coerente; mi sembra quasi un’eco del suo futuro canonico, di quando avrà bisogno d’alcol e sesso e soldi e dissolutezza per annullarsi; il bisogno di qualcuno lo reprime sul nascere come meccanismo intrinseco d’autodifesa. Qui però non è ancora il Tony che forse non conosceremo mai: è un ragazzino spaurito, solo e allo sbando che cede alle proprie emozioni incapace di controllarle, alla ricerca disperata di un conforto che non trova in un amplesso vuoto ma nell’abbraccio di chi lo ama a prescindere, quasi a farlo ravvedere nel suo errore.

Mi sto concentrando tanto su Tony, qui, ma perché in questo capitolo parla lui, anzi, urla, si prende la scena ancor più del solito per poi rimpicciolire di fronte a Peter. Si fa minuscolo, perché inizialmente Peter qui si erge di nuovo a guida e supporto e gli permette di farlo e di urlare, gli fa capire che va bene, che è giusto così, che può lasciarsi andare. Che c’è lui, a stargli accanto, e che deve solo accettare di essere amato e di volerlo anche lui. Ma non ci si può aspettare coerenza e comprensione da qualcuno in un momento simile, tanto più se quel qualcuno è Tony Stark. Anzi, io in questo caso, nonostante le accuse che rivolge a Peter siano assolutamente insensate e incoerenti, ritengo che Tony a livello inconscio sia perfettamente razionale, lucido. Quello che fa è quasi premeditato, è un portare a compimento la profezia nefasta che si è autoinflitto per capitoli interi prendendo in mano le redini della situazione: fa terra bruciata attorno a sé. Ferisce chi gli sta attorno, si isola, respinge, dà fuoco alle polveri perché dentro di sé è convinto di non meritarsi nulla di ciò che ha. Né l’affetto dei genitori adottivi, né di Happy, né di Peter. È Tony. È così maledettamente Tony nei suoi ragionamenti contorti, sempre rivolti contro se stesso come se stesse giocando alla roulette russa; perché in fondo nella sua ottica autodistruttiva vince sia sparando a vuoto che con un proiettile in testa.

Peter, in tutto questo, è quella porta che sbatte. Lui, che nell’entrare l’aveva chiusa cercando di fare meno rumore possibile, delicato come sempre. Peter sbatte una porta e frantuma un mondo dietro di sé con quel semplice gesto fuori posto, e solo tu avresti potuto scriverlo con così poche parole, rendere la portata di quanto le parole di Tony l'abbiano ferito e adirato.

Co’, io ho perso il conto di quante parole, cose, cazzate t’ho detto, ma quando ti leggo finisce sempre così.
Mi impegnerò a riattaccare il mio cuoricino malmesso con lo scotch e a ripassare quanto prima, che ‘sta storia l’ho da finì, me dovesse costa' 'na varvola cardiaca <3 Nel frattempo, ti ricopro di pite greche gluten-free, mo’ che ho scoperto che esistono :’)

Un baciotto sdolcinato tanto per stemperare l'angst, e a prestissimo,

-Light/Cosa2/La tua Guascona Bonazza-

Recensore Master
23/12/19, ore 18:14

Era un po’ che la nube nera aleggiava in aria: è scrosciata giù la tempesta.
Purtroppo il crack è arrivato alla fine, ed è arrivato col botto.
Si tratta di due grandi, due ragazzi troppo intelligenti e dalle straordinarie capacità, ma sempre di ragazzi si tratta. Per quanto possano essere forti le esperienze che li hanno segnati, c’è una rassegnazione che nasce dall’esperienza, dalla conoscenza di sé, dal tempo.
Loro, purtroppo, questo tempo non l’hanno avuto.
Altrimenti sono sicura che Peter l’avrebbe capito di dover concedere almeno una possibilità, per ricucire il rapporto, perché il suo Tony, oltre ad essere figo da morire e grandissimo ingegnere, su certe cose è un emerito idiota ed il lutto, in questo caso, certo non lo aiuta.
Credo, anzi, sia un normalissimo sistema di difesa: ho bisogno di dare la colpa a qualcuno per non darla a me stesso (anche se poi lui mai avrebbe potuto avere la colpa di aver causato la fine prematura dei genitori adottivi). E’ il bisogno insito nell’uomo di dare a tutto e tutti un senso. Purtroppo, certi aspetti della vita (e della morte), semplicemente non ce l’hanno. Se vuoi, puoi chiamarla fede, insondabile, come ti pare… la mente umana non può concepirli, solo accettarli, e per una mente scientifica può rivelarsi a volte una scalata insormontabile. Tony ne è, appunto, la prova lampante.
Quel discorso funebre per cui Fury avrebbe potuto concludere in un modo più infelice è stato solo la miccia accesa. Probabilmente, Tony ne avrebbe trovata pure un’altra. La cercava ossessivamente, anche se in maniera inconscia, credo.
E arriviamo alla fine, quella dura, che fa male, una bella botta tra capo e collo.
Accidenti all’orgoglio ed a tutte le sue forme, soprattutto se ce l’hanno questi due testoni. Guarda che casini!
Bravissima, alla prossima :)

Recensore Master
12/09/19, ore 11:34

Buongiorno cara <3
E niente, tremo perché sono al penultimo capitolo - e già questa storia mi manca, sappilo.

In questo capitolo ci sono delle introspezioni pazzesche. Hai reso benissimo Tony, le sue emozioni sono coerenti con la situazione e con il personaggio. Ho adorato anche Happy, che si è premurato di fargli qualche discorso illuminante. Mi ha anche spezzato tantissimo il cuore vederlo stare così male per dei genitori che fino a quel momento ha più disprezzato che altro. Spesso ci si rende conto di ciò che si ha solo quando lo si perde, credo che questa sia una di quelle situazioni. 
Per fortuna Tony non continua a tenere il silenzio con Peter, e anzi si costringe a chiamarlo. Lui è dolcissimo a rassicurarlo in quel modo, ahw. Alla fine Tony gli chiede anche di andare da lui. Il fatto che Peter sia l'unico che in un momento del genere lui voglia vedere mi fa fangirlare tantissimo <3
La scena che segue fra i due è di un angst incredibile, ma adoro comunque che Peter sia lì vicino a Tony ad abbracciarlo e coccolarlo quanto serve. Questo non basterà a cancellargli il dolore della perdita, ma ha comunque perso i suoi genitori da un momento all'altro, è normale che stia così male. Come dice anche Peter, tuttavia, farà male ma prima o poi passerà. 
Il momento del funerale mi ha distrutta, ma mai quanto la litigata che segue.
Oddio, considerando il primo capitolo di questa storia, in realtà me lo aspettavo. Sapevo che sarebbe andata male, anche se non avevo idea di perché e come. Ci sta che Tony sia arrabbiato e frustrato, è plausibile, ma certo non dovrebbe prendersela così con Peter, che non credo abbia davvero sbagliato. Nel senso, sicuramente non poteva prevedere la morte dei genitori di Tony, e certo forse avrebbe potuto dirgli che sentiva che erano già morti, ma considerando quello che c'è fra di loro è anche normale che non sia riuscito a dargli quel colpo, con la conseguenza che ha dovuto riconoscere i corpi dei suoi genitori e arrivare fino a lì con la speranza di dirgli un'ultima parola, averci un'ultima conversazione, quantomeno, e anche quella possibilità gli è stata strappata via nel momento in cui ha trovato solo due cadaveri. 
E niente, io sto soffrendo per tutte le cattiverie che gli ha rivolto - e che lo sappiamo, non le pensa, è semplicemente incazzato, scosso, e incapace di scusarsi dopo aver sbottato.
Nonostante tutto spero comunque in un lieto fine. Ti prego dimmi che non li hai divisi a vita, il mio cuore non reggerebbe T.T

Il capitolo mi è piaciuto davvero tantissimo, è stupendo. <3 
Alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Master
07/08/19, ore 19:02

Noooo! Non posso credere di essere arrivata quasi alla fine ;) Mi sembra ieri che ho iniziato a leggerla e ora eccomi in questo struggente finale. Un capitolo carico, carico di tutto il dolore di Tony, un dolore che viene affrontato nella maniera piu dura possibile; isolandosi dal mondo, da tutto e da tutti considerando sono Happy per dovere. E quando Peter ritorna la tempesta s'infrange magnificamente; in una passione disperata e bratale, una passione che lascia spazio solo alla lacrime e alla disperazione, una disperazione che solo in quell' istante Tony riesce a gettare fuori, tra le braccia del suo amato. Ma tu... dannata donna... inganni magnificamente noi poveri lettori, ci illudi in un lieto fine illusorio; e quando meno ce lo aspettiamo i mostri di Tony vengono fuori, in maniera crudele, come un fiume in piena. L'accusa del giovane è terribile; e la reazione di Spiderman stupenda; si passa dallo spaventato, dal timoroso, a un ragazzo consapevole delle sue azioni, delle sue idee, determinato a contrastare quella tempesta, anche se ciò significata inevitabilmente allontanarsi da Tony. Sì... sarebbe bastate delle parole, anzi una, perdomani. Ma Tony si è reso conto del mostro che ha tirato fuori, si rende conto che nessuna parola sarà in grado di porre fine al suo errore. Una situazione finale ai limiti, una bicchiere di cristallo che sta per rompersi... vedremo come nel finale Tony porrà rimedio a questa catasfrofe ^^"
Un abbraccione immenso e al gran finale Elgas

Recensore Master
28/05/19, ore 09:50

Ciao tesoro! Eccomi qui con un mostruosissimo mostruoso orribile ritardo, una cosa che odio e che non ho mai potuto soffrire ma che mio malgrado mi ha portata a non mantenere i giusti tempi. Ora però sto cercando di recuperare il tutto con calma e quindi eccomi qui, al penultimo capitolo, nel momento clou in cui sono sicura accadrà qualcosa di irreparabile o quasi. So che succederà e mi sono pure interrogata sul come e il quando, e finalmente scoprirò il mistero che sta dietro a quel primo capitolo da brividi! La scomparsa dei genitori di Tony è stata un fatto così shockante da estraniarlo dal mondo e da tutti, persino da quei cari amici a cui vuole bene ma che non vuole sentire per nulla. Il fatto che Happy riesca a comunicare con lui è già un passo avanti, qualcosa che difficilmente sarebbe riuscito a fare qualcun altro. Si sente già dalle prime righe quanto la sofferenza scavi dentro di lui senza ancora permettergli di comprendere a pieno come sentirsi; lui sa che sta male, ma non riesce a quantificare e qualificare il tutto come vorrebbe.
Ma c’è Peter per fortuna. La loro chiamata è stata davvero stupenda, lasciatelo dire: si sente quali sensazioni avvertono i personaggi, uno e l’altro, durante i botta e risposta ed i tentativi di risollevare, l’ironia e finalmente l’ammissione del bisogno di compagnia. Penso sia uno dei dialoghi più belli di questa storia e delle ultime che ho letto nel tuo profilo, perché è difficile e delicato da gestire e ci sei riuscita con maestria senza cadere nello scontato o nello smielato. Peter c’è e Tony ammette di aver bisogno di lui finalmente. Come ne ha bisogno anche nel giorno del funerale dei suoi, senza lacrime o disperazione esternati ma con tutti che credono di sapere cosa dire e fare in momenti simili: che fastidio, e naturalmente il ragazzo non riesce a fare a meno di provare un moto di repulsione verso tutto e tutti. Come dargli torto davvero? Il problema è che il torto alla fine lo fa proprio a Peter trattandolo come una pezza da piedi, nonostante tutto quello che ha fatto per lui. Questo suo comportamento non lo tollero proprio, credimi, anche se è comprensibile per via del suo essere sconvolto: ha sfogato tutta la sua rabbia e frustrazione su chi alla fine non c’entrava assolutamente nulla. Tony, qui non ci sono scuse, sei stato proprio uno stronzo. E lo hai perso, Tony, lo hai perso perché lo hai accusato d’una cosa orribile, senza ritrattare e senza scusarti nonostante tu lo pensassi. Hai gestito la faccenda in maniera verosimile, dove il protagonista viene improvvisamente investito da sentimenti che non è capace di controllare e quindi riversa il suo dolore sugli altri, deludendoli e distruggendoli; la piega che hai dato a questo capitolo è davvero straordinaria perché esce da ciò che il lettore si aspetta e prende una strada che fa soffrire persino me che sto leggendo.
Ed è così che lo finisci questo capitolo: Peter che è deluso, che sta lontano da Stark, Peter che è tornato quello di sempre ma con uno sguardo spento, e Tony che ritorna alla vita ed alla gente senza trovare il coraggio di ammettere d’aver sbagliato. Ahhhh l’epilogo, devo, voglio assolutamente sapere come andrà a finire! Perché potrebbe prendere qualsiasi direzione, lo so, e questa tua caratteristica di lavoro è fantastica: non si sa mai come sia il finale perché lasci aperte infinite strade. Alla prossima tesoro, buon lavoro :3

Nuovo recensore
29/04/19, ore 23:37

Carissima Ciacionissima numero 2,
Ora che ciacionissima numero 3 si è sposata e abbiamo finalmente finito con il matrimonio posso tornare a recensirti. In attesa poi di altre tue pubblicazioni visto che abbiamo visto endgame insieme ieri e sono ancora devastata, ma mai quanto te, quindi cerco di aiutarti tirandoti su di morale! Ci provo!
si io ci provo ma è difficile perché questo capitolo, a differenza dell'altro, è tutto triste. Non c'è niente di felice, nemmeno la scena in cuiPeter e tony fanno l'amore. è solo un momento di sfogo per tony e lui non riesce a trovare un equilibrio, così scarica tutto su peter in ogni caso, e lui incassa perché peter è così. Gli darà sempre la possibilità di sfogarsi anche se ci rimette lui, fino alla fine dove però non è più disposto ad accettare quel comportamento.
All'inizio sembra quasi ci sia una speranza. Tony che lo chiama ha bisogno di lui peter corre e sembra quasi sia tutto risolto, ma poi ci ricordiamo che il capitolo uno è esistito e che quindi non possiamo fare altro che disperarci. Non sapevamo il motivo e ora lo sappiamo.
Tony pensa che peter abbia fatto male il suo lavoro di supereroe. che non ha salvato i suoi genitori quando poteva e quando dice quella frase "eri troppo impegnato a farti scopare da me" io ci sono rimasta. parole di chi non sa chi accusare e questo è tanto da tony perché per lui non esistono le coincidenze o il fato. esiste per forza una spiegazione e un colpevole.
Sai chi mi ricorda? lo so dico cazzate ma ci ho pensato: ti ricordi murak, su allods? Ecco, lui faceva così. dava sempre la colpa a qualcuno quando succedeva qualcosa in gilda. Non era mai per caso, era sempre colpa di qualcuno e non aveva sempre torto ma volte era crudele. ecco tony qui è crudele, se la prende con peter e lui non resiste più. non è solo questione di lutto, ma anche di una fiducia che viene meno. ovvio che peter non può sopportarlo e se ne va.
Infine l'orgoglio di tony è il vero protagonista di tutta la storia. Non vacilla mai. non va da peter a chieere scusa e rimane solo.
ecco, questo è motlo tony stark. ma molto tanto.
è stato straziante rileggere questo capitolo dopo la visione del film, siccome è successo quello che è successo e nessuno (almeno io) vuole vederli divisi. fa male! fa male!
Insomma ciaciò come sempre un capitolo bellissimo e, presto, passo anche all'epilogo, promesso. tu però scrivi, che qua c'è bisogno di te, dei loro scritti da te. la gente ti aspetta.
Un bacio grande dalla ciaciona tua
rusty

Recensore Master
29/04/19, ore 19:53

E mi avvicino anch'io sempre di più al momento cruciale di questa tua storia. E come sempre rimango veramente incantata per il tuo modo di analizzare i sentimenti dei personaggi, in particolare di Tony che è così complesso e spesso anche contorto. Non ha voglia di parlare con nessuno, non può sopportare di sentire le solite parole di consolazione, nemmeno dagli amici più cari, però la tentazione di parlare con Peter c'è, sia perché con lui ha un legame che va oltre qualsiasi altro, sia perché sa che Peter può capire, Peter è passato proprio attraverso quella terribile esperienza e quindi le sue parole non sarebbero vuote frasi consolatorie, ma un vero aiuto che viene dalla sua esperienza di vita.
Devo dire che mi è piaciuto particolarmente come hai descritto Happy nel suo dialogo con Tony: grave, triste, ma allo stesso tempo anche diretto fin quasi alla severità. E' vero, Tony ha subito una perdita atroce, ma è anche vero che, rispetto a molti altri nella stessa situazione, è in una posizione di privilegio ( e Tony, ovviamente, non può che pensare a Peter, che rimanendo orfano ha perso veramente tutto). Sono proprio le parole di Happy a spingere Tony a fare la cosa giusta, a chiamare Peter, a sfogarsi con lui (e sì, quel sesso disperato è veramente il modo in cui Tony potrebbe cercare di esorcizzare il suo dolore, cercare di perdersi in Peter, gettare su di lui la rabbia, la disperazione, la sensazione di vuoto sapendo di sentirsi comunque accolto, amato, "contenuto", perché Peter è tutto questo per lui). Peter può capire che lui non voglia vedere nessun altro, può anche accettare di farsi fare male, di farsi mordere e prendere con violenza, perché Tony in quel momento ha bisogno di lui e lui c'è, c'è sempre.
E quella scena dopo il funerale... beh, come mi pare di aver scritto anche nella scorsa recensione me l'aspettavo. Avevo avuto il sospetto che Tony si fosse sentito tradito da Peter, perché lui sapeva dei suoi genitori e non gli aveva detto niente. Che ce l'avesse con lui perché aveva sentito, grazie ai sensi di ragno, ciò che era accaduto mentre Tony ancora sperava. Che avesse bisogno di qualcuno a cui dare la colpa. Non è giusto, è vero, è crudele, ma questa volta ti devo dire che posso capire Tony. Quello che gli è accaduto è talmente terribile che lui deve per forza trovare una spiegazione, per quanto assurda, ingiusta e cattiva, e se la prende con Peter perché c'è lui lì. Non è poi così strano, in fondo è "quasi vero": Peter, come gli altri amici di Tony, è un supereroe, ha dei poteri, eppure non ha potuto fare niente per impedire la morte dei genitori di Stark. E' vero, non avrebbe potuto, ma in momenti come questi non è la logica a dominarci, sono le emozioni, è la rabbia. Questo è un concetto che sento molto vicino perché ricordo di aver scritto tante volte, nelle mie storie su Steve e Bucky, che Steve si odiava e si sentiva una nullità perché era Captain America, era un supereroe, eppure non aveva salvato la persona più importante della sua vita. E adesso Tony rivolge la stessa accusa a Peter e lo si può capire, anche se in questo modo finisce per spezzare il cuore del ragazzo... ma forse è anche questo che vuole: Tony soffre, è devastato, e vuole che anche Peter soffra come lui. Quando si sta male, spesso si è tanto ciechi da volere che anche gli altri stiano male (è l'idea che mi ero fatta di Jacopo prima che incontrasse Antonio...). Forse è proprio il mio affetto immenso per Jacopo che adesso mi permette di capire e di scusare di più anche Tony, anche nei momenti peggiori. Per cui no, non me la prendo con lui per come tratta Peter dopo il funerale, nemmeno per le peggiori cattiverie che gli dice. Posso capirlo, è il dolore, la rabbia e lo smarrimento a farlo parlare... e credo che lo capisca anche Peter, nonostante il suo cuore spezzato.
Quello che non riesco ad accettare, però, è che Tony sia tanto orgoglioso da non ammettere di aver esagerato nemmeno settimane dopo, quando incontra di nuovo Peter. In quel momento non è più in preda alla rabbia e al dolore, sa di aver sbagliato, è lucido e consapevole... eppure lo stesso non dice una parola, non dico nemmeno di scusa, ma tanto per fargli capire che aveva bisogno di sfogarsi e che lo ha fatto con lui, che era ferito e voleva che anche lui soffrisse. Non so se riesco a spiegare... ci sarebbero stati dei modi per riprendere il rapporto con Peter senza doversi per forza scusare (che brutta bestia l'orgoglio!), avrebbe potuto, che so, dire semplicemente "Non voglio perderti, anche se ti ho detto quelle cose, in quel momento avevo bisogno di ferirti, ma adesso ho bisogno di stare con te". Non sarebbe stato nemmeno uno scusarsi, anzi si sarebbe autoassolto, ma sono convinta che Peter avrebbe capito. Invece il silenzio è la cosa peggiore, perché il silenzio può passare per indifferenza e credo che sia questa la cosa che distrugge definitivamente Peter, più delle accuse ingiuste, più delle cattiverie. La rabbia si può capire, l'indifferenza no.
Oddio, anche stavolta ho fatto una recensione del tutto sballata, secondo le emozioni che mi suscitava, ma spero che riuscirai a capirci qualcosa!
Come sempre sei bravissima nel descrivere le emozioni e i sentimenti, anche quelli più complessi e contorti, e ogni tua storia è piena di pathos, di un'intensità tale che coinvolge totalmente e alla fine siamo davvero con i personaggi, a provare il loro dolore, a vivere le loro sofferenze.
Tantissimi complimenti perché questa storia è diventata pian piano sempre più potente, non è la semplice Young Starker, ma un'occasione per approfondire in modo intenso e totale i sentimenti di Tony e Peter e il particolare rapporto che li lega. Un capolavoro, non si può dire altro.
Bravissima!
Abby

Recensore Master
20/04/19, ore 19:39

A Cosa lì, Miryel!

Giungo piena di gloriosi propositi e di tremendi ritardi, ma per fortuna je l’ho fatta, dai. E siccome giungo in ritardo, ti faccio ‘na confidenza che c’entra poco e niente con la storia. Ieri sera non ho esattamente rispettato il precetto del magna’ magro de venerdì santo. Aho’, ce stavano broccoletti e salsiccia. Potevo resiste!?
Ora che abbiamo appurato che brucerò all’inferno, passiamo alle cose serie.

Mi piace molto la ripresa del canone del Tony adottato perché è una raffinatezza da comics, se così la possiamo chiamare XD.
Nella scorsa recensione avevo puntato il dito sulla sensazione di Tony di essere stato tagliato fuori e ingannato da Happy e da Peter. Il discorso sulla forza e sull’uso di essa è un tema carico a Spiderman e ai supereroi in generale: ne “La storia infinita,” Mordiroccia, fissandosi le mani, lamentava che la sua leggendaria prestanza fisica non aveva potuto nulla contro il Nulla (sic). Qui il discorso è più legato al concetto del “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, un concetto carissimo a Raimi e al suo Spiderman, ma anche al tuo. Che si difende con una logica inappuntabile ai discorsi di un ragazzo traumatizzato, sì, ma crudele. Che lo accusa di essere migliorato grazie ad Howard, ma di non averlo saputo ricompensare nel momento del bisogno, di non aver svolto il suo compito. È un risentimento che non è totalmente folle, ma è crudele e irragionevole perché è vero, c’è un’ironia nera nel fatto che il creatore dello SHIELD muoia in un incidente e nessuno dei supereroi possa fare nulla per salvarlo, ma la vità è così, amara e spesso banale. Tony “fa il baluba” (NdA: citazione necessaria) e accusa Peter perché non può averlo accanto e non può farsi risollevare dalla sua forza. Il tuo Peter ha il grande ed enorme pregio di essere pieno di dignità e di forza. Spesso autoironico e impacciato nelle cose del mondo per proteggere la sua identità segreta, in perfetto stile Homecoming, ha però la medesima forza che gli abbiamo visto sfoggiare nei film dove regge palazzi con una mano, per dire. Queste forza e maturità sono evidenti anche nel momento in cui sostiene il partner, in cui ne sopporta i necessari silenzi, l’isolamento, la rabbia. Ma quando è la sua relazione col giovane Stark a essere messa in discussione, quando è questa cosa preziosa a subire una minaccia, allora Parker non è più disposto a tollerare e a sopportare e lascia l’amico/fidanzato nel suo dolore rabbioso e ingiusto verso se stesso, loro e persino nei confronti del mondo. Stark è terribilmente IC in questo suo modo unilaterale di gestire le emozioni derivanti dal lutto, così come Peter mostra una grandezza che la dolcezza della scena d’amore velata, ma squisitamente descritta, non annacqua affatto, anzi, esalta.

Sono i due personaggi forti che abbiamo amato nei comics e nei fumetti e non loro versioni annacquate o esautorate della loro forza e questo credo sia l’aspetto maggiormente interessante della tua poetica ricca e profonda. Ho letto molte storie tue su questi personaggi e ormai mi attende solo l’epilogo che immagino straziante – w l’angst, sempre e comunque – ma sei bravissima a presentare sempre nuove versioni dei tuoi personaggi perché sei capace di darti nuove domande. Quindi, cosa lì, Miryel, ti faccio i miei più sentiti complimenti perché avrei ancora tante cose da dire – troppe – ma poi mi mandi a casa la postale se allungo ancora ‘sta recensione. Ho apprezzato – e poi chiudo davvero – anche l’uso intelligente e maturo del linguaggio, che passa da esclamazioni colloquiali a toni più eleganti e introspettivi, mimando il parlato. Brava Co’ ♥♥♥

Un abbraccio,
Shilyss tua, che mo’ che s’è presa la piastra nuova c’ha pure i capelli lisci pe’ davero. :*

Recensore Junior
18/04/19, ore 21:02

Questo non è il penultimo capitolo. Questo non è il penultimo capitolo. Se lo ripeto come un mantra diventerà vero? XD È che oramai mi sono affezionata a questa ff e a questi personaggi…
Nel capitolo precedente Tony è follemente innamorato, ma allo stesso tempo si dice convinto di poter rovinare tutto da un momento all’altro. Ho trovato un po’ forzato continuare a rimarcare questa cosa del “demone interiore”, eppure allo stesso tempo capisco che una persona possa sentirsi talmente inadeguata da non avere più fiducia in sé stessa.
La figura di Happy che emerge in questi ultimi righi è ben caratterizzata. Il fatto che sia lui a farsi carico di tutte le incombenze, e successivamente anche di Tony stesso facendogli da tutore, fa intendere quanto la sua persona sia legata a quella famiglia.
Tony che non sa come affrontare la perdita dei genitori mi ha straziato il cuore. Non riesce a capacitarsi dell’accaduto e per questo non reagisce emotivamente come farebbe la maggior parte della gente. Anche in questo si sente sbagliato. E se pure non vuole nessuno con sé, perché ha bisogno di tempo e spazio per riflettere, continua ugualmente a cercare la vicinanza di Peter. Questa cosa è dolcissima, e lo è ancora di più perché lo fa senza neppure rendersene conto. Peter è l’unica persona con la quale si sente a suo agio, e non ha paura di mettersi a nudo con lui, confessandogli di non stare bene.
Tutto si spezza perchè Tony è arrabbiato, come è giusto che sia. Non c’è un colpevole per quello che è successo (almeno per quanto ne sa è stato un incidente), ma avanti ad un evento tragico è perfettamente normale cercarne uno. Se non c’è lo crei. E dato che l’unica persona che Tony ha tenuto vicino è appunto Peter, il poverino ci va di mezzo. Non c’è bisogno di dire quanto la scena del loro litigio mi abbia fatto soffrire, ma devo ammettere che è perfetta. Naturale, vera, potente nella sua drammaticità.
Pretesto per far scattare la lite, che sarebbe avvenuta ugualmente date le condizioni mentali del ragazzo, è il fatto che Peter fosse a conoscenza della morte dei suoi genitori da quando Happy gli ha detto di andare all’ospedale. Questa spiderman poteva effettivamente gestirla meglio, è stato crudele far arrivare Tony lì a riconoscere i cadaveri dei genitori. Nessuno che abbia effettivamente pronunciato “ci dispiace, i tuoi genitori sono morti”.
E ora ci dovremmo ricollegare al primo capitolo, giusto? Cioè da prima di Natale questi non si parlano per 6 mesi? Tony s’è proprio ammattito. Non c’entra l’orgoglio o il coraggio, alla fine lo sa benissimo di aver sbagliato (anche se ha tutte le attenuanti del caso), non è stata colpa di Peter e di certo se avesse potuto avrebbe fatto l’impossibile per salvare sua madre e suo padre.
L’unica speranza è di trovare un finale più dolce di questi ultimi due capitoli!

Recensore Master
17/04/19, ore 18:30

E con l'angst che mi scorre nelle vene, eccomi qui a recensire questo nono se non penultimo capitolo di questa storia triste e malinconica...
*mai una gioia per i nostri protagonisti*
Tony si  ritrova a decidere di afrontare Peter dopo aver parlato con Happy (che per la cronaca, il caso ha voluto che anche io nel mio ultimo capitolo lo usassi come aiuto a Peter T.T Giuro che l'ho letta solo ora la tua storia) e in quelle parole si legge una rassegnazione assieme ad una malinconia velata non tanto per la perdita ma per quel senso di insicurezza e di perenne se che avvolge il giovane in quel momento.
La consapevolezza di aver bisogno di lui in quel momento, di volerlo sentire vicino a sè è una cosa straziante ma infinitamente umana per quell'uomo così orgogioso e caparbio che conosciamo.
Si sfoga con Peter, cerca di nascondere quelle sensazioni nel corpo dell'altro come se esso fosse la soluzione a tutto quel caos che ha dentro, un'immagine evocativa e forte perchè dopo l'amplesso si ritrova a crollare con quel giovane che, alla fine, lo ha aiutato a capire meglio ciò che stava accadendo e davvero è tutto così avvolto in un'area oscura, come un buco nero che, parola dopo parola, risucchia quell'anima dolorante.
La scena del funerale è semplice, precisa nonostante tu non ti sia persa nei dettagli di esso, hai solo descritto una sensazione, quel qualcosa che ha logorato quella povera anima pia di Tony, quella rabbia che lo ha sempre accompagnato fino alla fine.
La disperazione di chi non riesce a spiegarsi il perchè di quel fatto,la rabbia di chi si è sentito tradito da tutti quelli che lo circondano, un dolore che non lo rende capace di guardarsi attorno e valutare le cose con il dovuto cervello nonostante il proprio subconscio sappia che quello sia solo una specie di valvola di sfogo per non esplodere in quella situazione di merda.
Mi dispiace per Peter, lo sta usando per distrarsi e per dare la colpa a qualcuno di quello schifo e da un lato lo capisco <3 
L'orgoglio di non voler abbassare la testa per chiedere scusa è orribile soprattuto in quel momenti in cui si è fragili, deboli e che capisco che non ci si possa mostrare così di fronte al mondo, soprattutto in questa situazione dove Tony è al centro dell'attenzione ma di fronte a quella casa vuota, abbandonata ad un silenzioso freddo, perchè non lasciarsi andare?
E' tutto così ANGST in questo capitolo, l'hurt di ferirsi dando un pugno al muro è stato bellissimo, insomma davvero, complimenti.
Povero il nostro amabile ragnetto che se ne va ferito e deluso da tutto...
Stark, Stark, Stark... l'orgoglio non è sempre un bene, molto spesso è la cosa più negativa che ci sia, impedisce alle relazioni di sbocciare o di riunirsi nonostante che i loro cuori si stessero tendendo la mano attraverso quegli occhi lucidi e quelle espressioni addolorate ed incredule...
Donnah, che ti posso dire se non che questo capitolo è impressionante, dico sul serio, ti sei superata <3
Spero in un happy ending, insomma siamo stanchi di quei finali tristi e brutti... no ok, forse sono solo io xD Comunque sia una lettura che, nonostante i temi, è leggera e scorrevole, ti trasporta in quella situazione facendola toccare con mano, complimenti e davvero davevro brava <3
ciao ciao
all'ultimo capitolo T.T

Recensore Master
17/04/19, ore 08:51

Piccola Miri, ecco qui la tua "amichevole Nemesis di quartiere" pronta per questa recensione!
Pronta poi, che parolone.
Ti dico che sto passando un periodo di merda e, in qualche modo, sono molto più vicina a quello che prova Tony piuttosto che a Peter.
Stark soffre e non gli si può dare torto... i suoi genitori sono morti e Peter lo sentiva; si sente tradito dal mondo e dalla persona che ama. Come si può convivere con questi sentimenti? Si sente solo e non perché lo è fisicamente, bensì perché le persone di cui si fidava hanno preferito nascondergli la verità e fargli affrontare un lutto completamente impreparato.
E Merlino solo sa quanto Tony detesti essere impreparato.

Peter ha agito così credendo di fare una cosa buona, di aiutarlo... non è stato così e, se già doveva sostenere il mondo di Tony, questo gli si è riversato contro nel momento in cui Stark ha dato sfogo alla sua rabbia. Capisco Peter e condivido la sua reazione nell'andare via. Tuttavia non mi piace il suo "vittimismo"... la vera vittima è Tony ma nessuno sembra rendersene conto.

Ma del resto a nessuno piace mettersi da parte, soprattutto a 17 anni.

Capitolo sublime, ricco si introspezione e angst. Scritto ad hoc.

Complimenti ♡

Recensore Master
15/04/19, ore 02:34

Ciao!!! Eccomi qua, ad aspettare il primo episodio di GoT.
Quanto Angst! E io lo adoro lo sai!
Viene voglia di entrare nello schermo e dare a Tony una bella strizzata!
Il senso di solitudine e disorientamento. Come se nessuno potesse capire.
Ç__ç povero…
“…L’odore suo e di Spider-Man che si alzava dalle coperte. Ho bisogno di te, avrebbe voluto dirgli, ma era difficile persino ammetterlo a se stesso. Deglutì aria…”
Abbiamo un debole per chi ha problemi di comunicazione vero?
Personaggi che non riescono a esprimere quello che sentono e a volte nemmeno a capirlo… (Tony di devo proprio presentare Marco, suona la batteria, potresti averlo sentito suonare. Voi due vi intendereste alla grande… Chissà però se J e Peter si intenderebbero… tu che dici? “

“…«Voglio che tu venga ora. Adesso, ora.»
Non poteva vederlo, ma Tony era certo che Peter stesse sorridendo, dietro a quella cornetta. «Arrivo.»…”
Quella richiesta “VIENI ADESSO”. Sbaglio o non aspettava altro?

“…Sentì le mani tremanti dell'altro posarsi con gentilezza sulle sue guance ancora bollenti. Sussurrava dei piccoli ehi, con la voce ancora spezzata dall'amplesso e i capelli appiccicati alla fronte sudata…”
Il bacio, l’amore il dolore che si fondono assieme. MERAVIGLIOSO!
Davvero quel pezzo è pura poesia
Perdersi in un’altra persona per superare il dolore.
Com’è che canta il buon Ligabue “…Quelle notti da farci l'amore, fin quando fa male
Fin quando ce n'è...”.

«Assurdo che, l'uomo degli eroi, sia morto senza che nessuno di loro potesse salvarlo.»
Questa frase mi ha ricordato gli Incredibili 2. E anche che odio i funerali (strano lo so per me, ma è così). Le introspezioni di questo capitolo sono meravigliose!
Come fai a rendere di capitolo in capitolo la storia incredibilmente sempre più bella?
Ogni capitolo mi ritrovo a pensare che sia il capitolo migliore!!!
Beh come ogni nuova storia è la migliore! Insomma amo tutto quello che scrivi!!!


E poi è successo. L’inevitabile esplosione di Tony e il dolore che distrugge tutto ciò che di bello c’era! Tony, sei alla fase RABBIA alla fine… smesso di patteggiare e svicolare e sei esploso.
Povero Peter.
Come hai gestito bene emotivamente, visivamente… stupendo!!!!

«Dimmi che non mi stai accusando di non averli salvati, Tony», disse, infine, duro ma allo stesso tempo un velo di speranza vibrò disperata in quella supplica. «Dimmelo, per favore. Ho bisogno che tu me lo dica.»
Ecco mi ho proprio sentito un fitta al cuore e temuto un infarto fulminante…

E il finale
“…vrebbe voluto farlo, ma non lo fece perché era un orgoglioso di merda e un codardo; più i giorni passavano, più Tony si rendeva conto che Peter, un’altra occasione, non gliel’avrebbe mai permessa e, lo sapeva, nemmeno la meritava…”
Grandi lacrimoni…
Capitolo fantastico!!!
E adesso? Una settimana??? MOIO!!! Ç_ç
Comunque non riesco a non empatizzare con Tony! Nia fo… Anche quando fa cazzate!
Brava!!!!! Questa storia mi ha fatto innamorare sempre di più!
02:32… GO TRONO DI SPADE SIA!!! (PS: dice senza sottotitoli XD ma che accidenti capirò? XD Johnny HELP ME!!!! E Lunga vita alla Regina, ma quella GIUSTA)
Ok passo e chiudo, scusa la divagazione!
Ti lovvo!
Boingo

Recensore Master
14/04/19, ore 22:18

Ciao, cara!
Non so proprio da dove cominciare: questo capitolo è la tristezza più assoluta.
Tony dopo quello che gli è successo non vuole vedere nessuno a parte Peter e questo lo capisco.
In fondo Peter lo capisce e prova una certa empatia per Tony e comunque cerca di non far pensare a ciò che gli è capitato.
Però penso che uno dei peggior difetti di Tony sia quello di dover trovare comunque un responsabile a ciò che gli è capitato.
Tony non ha ancora superato il lutto per la morte dei suoi genitori e comunque a trovato in Peter qualcuno a cui dare la colpa, quando quest'ultimo vuole solo aiutarlo.
A questo punto si arriva alla rottura, ma io penso che Tony si sia pento e spero tantissimo che ci sia un lieto fine tra i due perché questi due devono stare insieme.
Di nuovo tantissimi complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
14/04/19, ore 18:28

Sai carissima, leggendo le tue storie ho imparato ad amare l’idea di questi due come coppia, che se anche sono molto diversi, tra loro brucia quella scintilla, quel completarsi a vicenda, quel cercarsi a discapito di tutto...
E se già con lo scorso capitolo ho avvertito il mosaico creparsi, con quest’ultimo ho proprio sentito tutto andare in pezzi. In ogni parola che Tony rovesciava addosso a Peter sentivo il loro legame sfilacciarsi, il dolore di Tony, la sua rabbia, il suo bisogno di sfogarsi contro qualcuno, di trovare un colpevole per una disgrazia che colpevoli non ne ha. E Peter, Peter non avrebbe potuto far nulla anche se avesse voluto, perché certe cose accadono e basta. Hai descritto il dolore, il senso di estraniamento di Tony, il suo non voler accettare, la sua rabbia, il sesso fatto senza pensare e Peter in tutto questo era lì,come un salvagente silenzioso e comprensivo, almeno finché Tony non ha vomitato addosso tutte quelle cattiverie irrazionali, e questo è molto umano, lui è fragile nel suo orgoglio che non cede, che ha paura di chiedere scusa. A volte per il troppo dolore si allontana tutto, anche le persone che ci farebbero stare bene. Perché è troppo difficile da accettare una certa verità.
Ho sofferto per il loro distacco doloroso, rabbioso, orgoglioso e lacerante, ma mi sono anche ricordata che hanno diciassette anni, sono giovani e impulsivi, Tony lo è molto e non gliene faccio una colpa, ha perso i genitori e ha dato di matto.
Sei stata bravissima a gestire il litigio, lo scambio di battute, il loro progressivo distaccarsi, il tentativo di Peter di mediare... e ora? E ora non mi resta che attendere l’epilogo con una certa tristezza nel cuore, perché sì, loro erano perfetti insieme, anche da ragazzini.
Ho adorato questa tua long davvero, la mia preferita finora.
Complimenti tesoro e non smettere di scrivere di loro, perché ti riesce splendidamente, qualsiasi sfumatura tu decida di dare al loro rapporto. Sono belli anche quando sono divisi...
A prestissimo
Ladyhawke83

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