Recensioni per
You Say Goodbye, I Say Hello
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 249 recensioni.
Positive : 249
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Master
04/04/20, ore 22:17

Finita! ^^
Ci tenevo a finire questa storia, che più volte ho messo da parte per leggere gli aggiornamenti più recenti, e che meritava un po' più di continuità da parte mia.
È stata una bella storia. Ero quasi certa che ci avresti regalato il lieto fine, ma tu non sei di quegli autori che lo ficcano dappertutto, anche se la ragione vuole un finale diverso, quindi un po' di preoccupazione c'era.
Alla fine Tony ha trovato il modo di riavvicinarsi a Peter, di riconquistarlo, e di rimediare al modo in cui l'aveva inguaiato con la scuola. Immaginare un Peter Parker che perde la borsa di studio è un po' agghiacciante! ^^'
Per fortuna si sono messi in mezzo gli amici, permettendo loro di ritrovarsi.
È stato un bel viaggio. Grazie di avercelo regalato. ^^
A presto.

Recensore Master
03/04/20, ore 15:14

GUASCOSAZZA MIA!
Hai presente quando ti rendi conto di essere arrivata a tre quarti di un libro molto bello che stai amando e ti tritura il cuore una pagina sì e l'altra pure, e allora rallenti il ritmo di lettura centellinando paragrafo per paragrafo perché non vuoi davvero arrivare alla fine? Ecco, io no, anzi, accelero il ritmo e puff! Quasi non mi godo il finale, se non forse le ultimissime righe. Il bello di questo metodo, però, è che alla fine sui libri e sulle storie ci ritorno, e finisco per rileggerli con più consapevolezza. E con questa storia è andata così, di nuovo, con la differenza che sono caduta nel "tranello" del ritardarne il finale col fatto di procrastinare quest'ultima recensione, perché è un po' come dire addio a questo mondo che hai creato, pur consapevole di poterlo ritrovare altrove – e spero a breve <3 Tutto questo per dirti che, all'ennesima rilettura, ho trovato finalmente una parte delle parole che volevo lasciarti in conclusione (solo una parte, sennò a 'sto giro mi bannano sul serio).

Ora mi concentro sulla storia, giuro. Recentemente, avevi espresso i tuoi dubbi rispetto alla prima parte, a questo primo incontro e confronto inconcludente che non eri certa avesse senso e che, a parole tue, "forse era evitabile ma ti era sembrato necessario". E ti assicuro che lo è, sotto ogni punto di vista. Non sarebbe stato realistico, creare una situazione in cui dopo così tanti mesi di silenzio e incomprensioni si fosse giunti a una riappacificazione concorde. No, la vita non funziona così. Ci sono alti e bassi, ci sono rifiuti momentanei e accettazioni altrettanto effimere. Tu questo ce l'hai sempre ben chiaro, ed è per questo che la scena funziona e che non lascia delusione nel lettore. O meglio, si trova deluso nel constatare il mancato riallacciamento del rapporto, prova amarezza per il fatto che sia forse definitivamente naufragato... ma non si ritrova a pensare di aver letto qualcosa di inutile. Al contrario, è un trampolino di lancio.
Tu qui mostri entrambe le parti del confronto con una nitidezza che era volutamente mancata nei capitoli precedenti, perché Tony era troppo annientato dal dolore per vedere oltre a un palmo dal proprio naso, ed era troppo impegnato a ritenersi responsabile di tutto per capire di cosa, esattamente, fosse davvero responsabile. 
Quello che apri su di lui è uno squarcio profondissimo, che getta confini netti del mondo quasi parallelo in cui lui si ritrova a vivere rispetto alla gente "comune". Un mondo in cui i soldi non sono un problema e in cui può permettersi di dire tutto ciò che gli passa per la testa forte della propria intelligenza e del fatto che non ha davvero bisogno di nessuno. Non lo sfiora nemmeno, il pensiero che Peter possa avere altri tipi di problemi, "che lui non è il centro dell'universo". Che è il responsabile, ma non la causa dell'allontanamento di Peter... e questo forse fa ancora più male. Tony è abituato ad essere odiato per ciò che è e per ciò che dice: gli effetti collaterali delle sue parole e azioni sono, appunto, collaterali, e rientrano a malapena nella sua visione periferica, slegati da se stesso.

Questa sua epifania, così come l'hai descritta, mi ha ricordato molto il momento in cui nel canon realizza i veri scopi per i quali vengono messe a frutto le sue armi. Un qualcosa al quale non ha mai davvero pensato, ma nel momento in cui si ritrova le conseguenze delle proprie azioni davanti, a ferirlo e ferire gli altri, apre gli occhi e si innesca in lui un profondo mutamento che lo porterà fin dove è arrivato. Lo stesso mutamento che innesca qui Peter, in scala ridotta ma non meno importante, nel metterlo di fronte al fatto che lui, fino ad ora, ha vissuto in un "sistema a responsabilità zero" nel quale è incapace di vedersi come attore negativo. Tony però qui è un diciassettenne confuso, non un uomo fatto e finito, e non ha ancora quella determinazione e capacità d'adattamento del suo se stesso adulto; ed è quindi realistico e comprensibile che, nel suo accettare il proprio ruolo, non riesca comunque apronunciarsi, a pronunciare quel "mi dispiace" e quel "non è colpa tua". Non sono parole da Tony, queste: non riuscirà mai a impararle davvero e per questo deve aggirare il problema "linguistico" ricorrendo ai gesti.

Peter, e qui il rischio di ban si accresce enormemente, è il caposaldo di questo capitolo. È la dimostrazione a colori accesi che non è un debole e che non è affatto messo in soggezione da Tony, per quanto possa sentirsi insicuro a un livello più intimo. Peter ama, perdona e accoglie tutti, ma Peter è anche Spider-Man, qualcuno che ha un nettissimo senso di giustizia morale. In questo è di certo più simile a Steve, che a Tony: c'è il bianco e il nero, e solo a volte il grigio, quella zona in cui gli è così difficile entrare. E in questo contesto, è perfettamente consapevole che è Tony, a stare nel grigio, ma che lui è invece dalla parte giusta, di chi ha fatto tutto e non ha ricevuto in cambio niente; e per questo non si schioda dalle proprie posizioni. Anche se forse vorrebbe, perché spesso l'orgoglio e il desiderio di coerenza soffocano ciò che vorremmo realmente fare.
Ho amato questo stallo, insomma, in ogni sua parte e svolgimento. Ed è grazie a questa parentesi tesa che in realtà è un colpo d'avviamento, che tutta la seconda parte acquista peso e senso: perché adesso nella zona grigia ci sono caduti entrambi, in quella terra di mezzo che vuol dire porgere delle scuse e accettarle. Tony ha sfruttato i propri punti di forza, ovvero il suo genio e la capacità di trasmettere più con un gesto che con le parole, ed è per questo che il riavvicinamento con Peter non risulta forzato. Aveva sbagliato approccio all'inizio; non perché delle scuse non avrebbero fatto vacillare Peter, ma perché è lui ad essere incapace di presentarle in modo convinto all'atto dei fatti.
Ok, sto prendendo appunti in corso di lettura e mi rendo conto che, te possino, l'hai effettivamente scritto nero su bianco...

"Peter ci aveva visto di sicuro un tentativo, l'unico che Tony avesse e che poteva risultare vincente: i gesti. Qualcosa che, a differenza delle parole, difficilmente ferivano se non avevano quell'intento."

Quindi direi che posso fermarmi qui, e dirti che la conclusione ha preso in mano il mio, di cuore, e l'ha ridotto a una polpetta felice :')
In ultimo (giuro)... forse te l'ho già detto, ma lo ripeto: sono davvero felice che ci siano persone che affrontano così come fai tu questa coppia che, lo sai, di base non shippo, ma che ha dignità d'esistere se gestita con cognizione di causa, aprendo scorci freschi su questi personaggi così sfaccettati. E tu lo fai, sempre: svisceri i personaggi, in questo caso con la difficoltà aggiunta di un universo alternativo e di un Tony giovane, analizzi le motivazioni, gli scogli di un rapporto e il fatto che non tutto sia sin da subito rose e fiori, che si parli dell'universo canonico o di un AU. Perché tu stai parlando di due persone in carne ed ossa, e si capisce ad ogni riga che loro non sono due cartonati piazzati uno accanto all'altro e spacciati per coppia per sfizio personale, fini a se stessi. Sono loro, vivono, e io di fronte alla cura che hai messo in questa storia e alla delicatezza con cui hai affrontato certe tematiche, non posso che dirti chapeau.
Ecco, l'hai letto 'sto pezzo? *omino indica in alto* Ce l'avevo negli appunti da mesi e mesi e mesi, ma quello che penso non è cambiato... eccezion fatta per il dettaglio che in contesto young me li hai fatti shippare – e pure un pochetto in quello canonico – ma quello è un discorso da fare faccia a faccia con un trincia-falangi a portata di mano. L'hai capita? Di mano! Ah! *fugge ridendo*

Questa storia mi resterà nel cuore, lo sai, e io ne lascio un pezzettino qui, perché so che ne avrai cura e che non potrei mai e poi mai rimanere delusa da ciò che scrivi <3 E per concludere posso solo dire, a tua libera interpretazione, "galeotta fu la long, e chi la scrisse".
Ora ti lascio in pace, ma stavolta sono stata brava e mi sono quasi tenuta, visto? *viene spedita alla Riabilitazione da Camacho a colpi di Brawndo".

-Light/CosaLight/Quella che è un po' Peter imparanoiato e un po' Tony paranoico-





 

Recensore Master
07/01/20, ore 11:08

Ciao, arrivo come la befana a portar via le feste, direi, oggi che si ricomincia a lavorare.
Ti dirò, dopo la badilata che mi aspettavo, onestamente, l’ahappy ending è una piacevolissima ventata di aria fresca.
Ci voleva. Davvero tanto tanto tanto.
Giustamente, come hai fatto notare tu, è un cerchio che si è chiuso, perfettamente.
Adorabile e credibile la crescita di Stark, a cui, con tutta la giustificazione che si vuol dare per il lutto, anche uno scappellotto ci stava intero.
Fortunatamente Tony ha deciso di darsi da fare, prendendosi il suo tempo. Però, alla fin fine, che male c’è? Sì, sono la stessa persona che l’avrebbe preso a sberle.
Però, devo ammettere che così ha potuto sbollire, interrogarsi sui suoi errori, ammetterli non solo nella intima oscurità della sua vita ma all’esterno. Cosa insomma perfetta e traguardo massimo, direi, per una persona un po’ egocentrica. Insomma, cosa altro chiedergli di più?
Ammetto che, li per li, ci sono cascata. Peter convinto su quel no, col peso della scelta che sembrava aver fatto, di una vita ripiegata, senza scelte ottimali, ma che andava comunque avanti…
Insomma, bello anche il fatto che Peter si sia rimboccato le maniche e guadagnato la stima di gente che, sicuramente, gli avrebbe offerto un lavoro sottostimato rispetto alle sue reali capacità, ma che aveva comunque saputo cogliere la sua unicità e potenziale, seppur coniugandole con quel poco che avrebbero potuto offrire. Chissà che Peter non avrebbe potuto anche diventare un ottimo self-made man. Poi, però, sarebbe stato ancora Peter?
Invece, ci sta tutto il gesto di Tony, di pagare quella benedetta retta. Di sicuro l’avrebbe fatto prima, se fosse stato messo al corrente in anticipo del reale problema di Peter (di cui era pure la causa, tra l’altro… ma tant’è). Si sino ritrovati, sono andati avanti, inizieranno nuove avventure e nuove scintille… Insomma, perfetto. Chiudo questa tua long con gli occhi a cuore. Alla prossima cara :)

Recensore Master
20/09/19, ore 15:01

Buonsalve carissima :3
Perdonami per il ritardo, con settembre è arrivato anche il lavoro e il caos, ormai ritagliare tempo per le recensioni è complicato. 
Non riesco a credere di essere arrivata alla fine, piango. Questa storia mi è piaciuta troppo e mi sono affezionata da morire a questi giovani Peter e Tony. Mi mancherà, sappilo <3

Ordunque, la vita va avanti sia per Tony che per Peter, con alti e bassi; prima o poi avrebbe dovuto superare quel lutto, e sicuramente doveva tornare a parlare con Peter, soprattutto visto come si sono interrotte le cose. Ed è in un'officina che lo trova, a stringere bulloni e "sprecare" il suo talento, inoltre ha anche cambiato scuola in quei due mesi, ero convinta l'avesse fatto per Tony, per non vederlo nei corridoi e soffrire ogni volta. Ho temuto inoltre che rifiutasse di parlargli, anche se è stato adorabile a raggiungerlo lì dopo 4 ore di pullman, ma per fortuna riescono a trovare del tempo ed è qui che scopriamo che Peter è andato via dopo aver perso la borsa di studio. Ora piango, giuro. 

Dunque, com'è giusto che sia hanno modo di parlarne, esprimersi, e mi è piaciuto davvero tanto questo confronto, era necessario dopo mesi di silenzio - e di attesa, per Peter, che ha aspettato a lungo delle scuse che sono arrivate troppo tardi, quando ha smesso di attenderle. Mi fa davvero tristezza che sia stato così male da lasciarsi andare, perdendo tutto, e che Tony, senza neanche volerlo, abbia causato tutti questi problemi nella sua vita. 

Tuttavia, come li ha causati, ora Tony pare voler riparare i danni. Come? Il primo passo è restituirgli la possibilità di riscattarsi e smetterla con quell'officina. Segue poi una sorpresa graditissima: ha realizzato una nuova tuta, migliore della precedente, ed è qui che finalmente può anche nascere Iron-man, che fino a quel momento si è giusto limitato a creare armature per gli altri, senza agire. I brividi, veramente, mamma quanto sei brava <3 

IO IL LIETO FINE NON ME L'ASPETTAVO, QUINDI URLO. 
Giuro, ero convinta sarebbe finita male, sono pessimista, invece sono felicissima che sia andata in questo modo, sclero *^*
E niente, questa storia mi è piaciuta tantissimo, l'ho amata e mi mancherà <3
Per fortuna so già che riusciranno a farmi riprendere da questa tristezza passeggera gli altri tuoi lavori, adoro vedere che scrivi di loro due, sono una coppia troppo bella *^*
Alla prossima <3
fumoemiele

Recensore Master
08/08/19, ore 14:43

Con gioia e tristezza concludo questa appassionante Long.
Mi sento dunque essendo l'ultimo capitolo di fare un'analisi generale, prima di arrivare alla conclusione dei nostri due protagonisti. Vorrei soffermarmi brevemente sui personaggi secondari; a tutti hai dato il giusto spazio, la giusta interazione con Tony e Peter, li hai approfonditi il giusto che serviva all'interno della vicenda, le giuste reazione nei confronti specie di Tony ( per dire in questo ultimo capitolo ha adorato Steve e la sua incazzatura ), Barnes è comparso poco ma ora... vorrei uno spin-off tra lui e Rogers... è possibile? <3 Anche Happy mi ha piaciuto un sacco, un Happy leggermente più approfondito e caratterizzato rispetto a Homecoming ( Far Far Home devo ancora vederno managgia ).
L'ultimo capitolo riprende dove ci eravamo lasciate col primo, quindi sì... è un bellissimo cerchio che si chiude. Tony prende coraggio, dopo varie incazzature da parte di amici che lo spronano, e raggiunge Peter. Nella parte centrale, quella dell'officina, ho adorato il paragone con le mansioni di Peter e la descrizione dell'ambiente rispetto alle più tecnologie Stark Industries. L'avvicinamento è stupendo e fa tenerezza vedere Tony ammettere i propri sbagli; ma Peter giustamente non è incline a perdonarlo così facilmente.
Esso arriva con la scena finale; quando Peter comprende che Tony sta facendo di tutto per farsi perdonare e soprattutto per costruire un grandioso futuro insieme. Insieme anche sul lavoro; commovente questa nuova nascita di IronMan ( la citazione a Titan-Man è tua o è una sottile citazione a come inizialmente doveva chiamarsi il personaggio? )
Detto questo la frase finale di Peter è stato un colpo al cuore; sono a casa. Perché sì... finalmente sono riusciti a torvarla, una casa dove vivere la loro splendida storia d'amore.
Un abbraccio forte cara e grazie per avermi fatto compagnia con questa splendida long.
Elgas

Recensore Master
04/06/19, ore 00:38

Buonasera patatonza, eccomi qui con il cuore in po’ in gola per poter affrontare questo undicesimo ed ultimo capitolo di una long straordinaria, piena di tutto e tanto di quel sentimento – non sempre positivo, anzi – che sta per lasciarmi amarezza, lo so già. Lo so perché ti conosco, perché ho letto davvero molte tue storie, davvero una miriade di capitoli su quella che posso definire senza sbagliare la tua OTP, e so che non rendi la vita sempre facile ai tuoi personaggi; d’altronde è proprio questo uno dei lati che apprezzo maggiormente dei tuoi lavori, ma bando alle ciance, corro a leggere perché devo assolutamente sapere come andrà a finire cazzarola!
Ancora prima di iniziare la lettura noto il cambio dell’immagine che ha accompagnato ogni parte, ed è differente dalle altre: immagino capirò il legame durante la lettura, ma sappi che vederli così già mi spezza il cuore… Quanto fa male vedere Tony in questi stati, ma c’è da dire che non ci sono comunque molte scusanti per il comportamento di merda avuto con Peter (perdona il francesismo, ma a mezzanotte non sono in vena di cercare sinonimi meno diretti XD). Ha preso la giusta decisione di rintracciare il ragazzo per poter chiarire, non per altro: non per lagnarsi o fare l’offeso, per aggredire o chiedere di tornare assieme. No, questo non è da Tony e lo sappiamo, anche se qui è solo un ragazzino e deve ancora passarne nella vita. Vuole parlare, e io credo sia in buona fede visto che si è fatto un viaggio allucinante e ha rotto le gran balls a tutti per poter sapere dove dirigersi. I riferimenti iniziali che fa alla scelta di vita del ragazzo mi hanno strappato un sorriso amaro, viste le reali capacità dimostrate e invece la direzione presa che si discosta nettamente dalle precedenti esperienze: una città, una carrozzeria, un lavoro di meccanico. Questo il risultato.
Un appunto delizioso per il riferimento del capo meccanico al loro genere di lavoro e da dove provengano le macchine; una cosa tipo “sai, qui sistemiamo cose della Stark industries” e lo dici all’erede di quell’impero tecnologico. Cioè, se sapesse… ahahah riderei tutto il tempo solo a vedere la sua faccia! Comunque Peter me lo aspettavo così, contrariato ma disponibile al confronto, è proprio da lui. Questo tuo mantenere meravigliosamente bene la linea dei caratteri originali ampliandoli e sfaccettandoli di mille sfumature li rende tuoi in tutto e per tutto.
Oddio, il loro dialogo fuori dall’officina mi ha praticamente destabilizzata: me lo sono letto tutto con la dovuta calma, ragionando su quello che hanno detto, su come hai organizzato le battute, i botta e risposta ed ogni loro gesto. Tutto così dannatamente doloroso eppure maledettamente perfetto per una situazione simile, che ho sentito il magone salire e farmi pensare “no, davvero, non può finire così…” Eppure chiudono così con tale peso nel cuore da schiacciarli fino a fare male, perché entrambi hanno compreso che nulla sarebbe tornato come prima. Bella però l’ammissione di Peter nel dare la colpa completa a tutto, perché tutta la situazione alla fine ha portato a dolorosissime conseguenze che gli hanno letteralmente cambiato la vita. Un altro punto che ho apprezzato nello sviluppo del capitolo finale.
Sento la speranza, un pizzico, un barlume che illumina la strada verso la conclusione. Non ci credevo nemmeno quando Tony ha invitato Parker nel laboratorio, ma il fatto del nuovo prototipo di tuta ha ridato il buonumore e il coraggio al ragazzo, che s’era perso nella dovuta riconoscenza della sua riammissione alla facoltà tanto amata. Qui i due si incontrano a metà strada tra il progetto che li unì all’epoca e alla passione per quel genere di lavoro. Uno spiraglio si è creato e tutta la tensione ha lasciato spazio a un bacio timido dapprima ma desiderato da entrambi con amore e tanto ardore da fargli prendere fuoco il petto. E io intanto sorrido e mi sento più leggera, perché se lo meritano davvero! Se lo meritano soprattutto ora che Tony, grazie anche a Peter ha finalmente deciso di unirsi agli Avengers. Sono contenta perché il finale è un happy ending in piena regola dopo tante sofferenze, e vederli di nuovo assieme, soprattutto per il fatto che sorridono mi fanno sentire più tranquilla. Dopo tanto dolore, dopo mesi così duri, si meritano tutto il bene del mondo. E glielo hai donato così, a mani aperte e con cuore gonfio di orgoglio per loro; ed io sono orgogliosa del lavoro che hai fatto, del progetto portato a termine, dell’evoluzione dei personaggi e della gestione del tutto senza mai risultare banale o smielata. Hai dosato le sensazioni in momenti davvero difficili da mandare avanti, hai saputo dare il giusto pathos, direzionare questo o quel personaggio, costruire dialoghi assolutamente congeniali alle situazioni ed alle personalità in gioco, per poi creare un ultimo capitolo che mi ha soddisfatta enormemente.
Meravigliosa questa lettura, meraviglioso il finale da ricordare con amore. Miryel, davvero, grazie per questa tua fanfiction. Non vedo l’ora di potermi buttare in nuovi progetti, ora evitando purtroppo le tue storie su EndGame perché come sai non posso ancora vederlo… ma non preoccuparti, appena mi sarò messa in pari con questo benedetto film che è una vita che aspetto di vedere, leggerò tutto ma tutto quanto! Alla prossima tesoro, e buon lavoro! :3

Recensore Master
22/05/19, ore 21:12

Ho adorato questa fan fiction dal primo capitolo, cara Miryel. Il gesto di Tony è stato eclatante e a volte sono proprio questi momenti d'audacia che fanno percepire quanto amore ci sia in un cuore. Quelle cose folli, come raggiungere l'altra parte dell'America solo per chiedere scusa.
Peter ha preso la decisione giusta cercando di recuperare quel rapporto con Tony che, in fin dei conti, gli ha stravolto la vita... nel bene e nel male, nel suo caso. Eppure... gli ha concesso l'opportunità di diventare qualcosa di più di un meccanico. Non che ci sia qualcosa di male ad essere un meccanico, però lui può ambire a qualcosa di meglio di quella posizione.
Storia bellissima, davvero.
<3

Recensore Master
13/05/19, ore 17:23

E infine eccomi all'ultima puntata di questa storia che è stata una sorpresa anche per me, perché mai avrei creduto di potermi appassionare tanto a una Young Starker (dico la verità, non è solo per Tony e Peter, in genere non mi piacciono le storie che "cambiano" i personaggi che amo, che li fanno vivere in situazioni diverse da quelle in cui sono abituata a vederli, che so, una storia di Steve e Bucky che non sono supereroi... non mi attirerebbero, non sarebbero più "loro"), ma tu sei riuscita in un'impresa praticamente impossibile e credo proprio che ci sia riuscita perché sei talmente brava a scrivere di Tony e Peter che, in realtà, io ho dimenticato sempre di più che si trattava di una Young Starker, loro erano semplicemente Tony e Peter e non c'era alcuna differenza con i personaggi che sono solita conoscere e amare. E' solo merito tuo!
E adesso passiamo alla storia, a questo capitolo finale (capisco la tua riluttanza a abbandonare una storia quando finisce, io sto cercando di dilatare il più possibile il momento in cui dovrò mettere la parola FINE alla mia long fic di Jacopo e Antonio, potrei averla già finita da un pezzo ma rimando sempre!). La scelta di Peter è perfettamente in linea con lui, ha lasciato New York e tutto quello che poteva ricordargli la sua vita là, lavora in un'officina (delle Stark Industries, che coincidenza! XD), un lavoro ben al di sotto delle sue possibilità, ma forse è proprio ciò che vuole, dimenticare il Peter che faceva parte dello S.H.I.E.L.D. e che si è innamorato di Tony, soffrendo poi così tanto. E, ovviamente, quando arriva Tony, lo accoglie con tutta la freddezza che un ragazzino così dolce può ostentare, non vuole parlare con lui, pensa che non ci sia altro da dire. E' una sorpresa che Peter abbia perso la borsa di studio, ma forse nemmeno più di tanto: aver rotto con Tony lo ha devastato e lui non è più riuscito a studiare, ha perso la borsa di studio e la possibilità di frequentare una scuola prestigiosa. Peter non è ricco e non può scegliere un'altra scuola a suo piacimento, deve accontentarsi di quello che può ottenere. Però a me è venuto il sospetto che, comunque, Peter abbia fatto una scelta così drastica (lo stage nell'officina piuttosto che un qualsiasi liceo pubblico) per staccare totalmente dalla vita di prima e cercare di dimenticare. E' vero, se non avesse perso la borsa di studio (per colpa di Tony...) non sarebbe scappato, lui non è certo un vigliacco, lui affronta sempre i problemi e i suoi sentimenti, però, non potendo rimanere nella scuola, ne ha approfittato per sparire del tutto, sperando di dimenticare più facilmente. E' particolarmente dolce quando Peter sottolinea che, comunque, lui ha provato a capire Tony, ha aspettato che il dolore diminuisse, che tornasse da lui, che gli chiedesse scusa. Non si è offeso, non si è chiuso, anzi ha cercato di farsene una ragione pensando che Tony stava male per i suoi genitori e che lui lo capiva... ha aspettato, ma quando è stato troppo non ce l'ha fatta più.
E poi, finalmente, Peter torna a New York per le vacanze e Tony pensa di approfittarne per riconciliarsi con lui. Ma, come sempre e come ben sappiamo, Tony non è affatto bravo con le parole, ha bisogno di gesti concreti per dimostrare il suo affetto, non sa chiedere scusa ma sa rimediare a modo suo. Così il primo pensiero: paga la retta della scuola perché Peter possa tornare a studiare, ma questo non sarebbe niente, non vorrebbe dire niente, per Tony pagare quella retta è una cosa da nulla, con tutti i soldi che ha, e Peter non lo prende come un gesto veramente significativo. In quel caso, Tony non ha dato niente di se stesso, ha solo rimediato a un'ingiustizia con i soldi che comunque gli avanzano. No, per riconquistare l'affetto e la fiducia di Peter lui deve fare altro. E il suo vero regalo è la sorpresa che aspetta Peter al piano -2, ma non tanto la sua nuova tuta, quanto la scelta di Tony: una tuta anche per lui, che si unirà agli Avengers (Titan-Man... davvero abbiamo rischiato un supereroe con questo nome, anche solo per un secondo? XD). Ed è questo il vero regalo per Peter: le due tute "gemelle", la decisione di Tony di impegnarsi finalmente in prima persona con gli Avengers al fianco del suo ragazzo, la volontà di condividere tutto con lui, una nuova vita, un futuro insieme (Iron-Man e Spider-Man che suonano bene insieme... è proprio vero, è la perfezione!). Ed è il finale perfetto, la cosa più bella che potevi pensare, perché per riparare quello che era stato rotto non sarebbero bastate nemmeno le scuse, e di certo non sarebbe bastato un assegno per la retta della scuola. In realtà non sarebbe bastata nemmeno la tuta per Peter... ma le due tute "gemelle" e il nuovo supereroe che Tony ha deciso di diventare significa tutto. Tony cambia veramente la sua vita, non più il ragazzo viziato ed egoista che pensa solo a divertirsi e spendere i soldi, ma un supereroe che combatte il male, che si mette in gioco, che prende esempio dalla generosità di Peter e si spende per gli altri... al fianco del ragazzo che è riuscito a cambiarlo. E' una scelta per la vita, combattere fianco a fianco, è una sorta di "matrimonio" e per questo non poteva esserci altro finale, questo è il più perfetto e meraviglioso che potevi pensare (e sinceramente ero molto curiosa, mi chiedevo che cosa avrebbe potuto fare Tony per farsi perdonare, questa volta!). Tony e Peter insieme per sempre e non solo nella vita quotidiana, ma anche come supereroi... beh, capisco perché hai detto che avevi pensato a me nello scrivere questo finale, tu sai quanto per me sia importante e vitale vederli insieme in tutto, nella quotidianità come nelle battaglie, come debbano condividere davvero tutto. Questo era l'unico finale possibile e ti dico che, avendolo letto solo ora, mi dà anche molte più speranze per quello che sarà il futuro di Tony e Peter "reali". Loro sono destinati a stare insieme nella vita e come supereroi, in qualsiasi mondo vivano e qualsiasi età abbiano. Questa storia lo dimostra pienamente e so già che le tue prossime storie renderanno giustizia a Tony e Peter e racconteranno la verità su di loro, con buona pace di Endgame e di tutte le motivazioni economiche che hanno spinto la Marvel a distruggere quello che sarebbe stato un capolavoro.
Ma il capolavoro ci penserai tu a scriverlo e sarà quella la verità.
Aspetto la nuova storia e intanto tantissimi complimenti e tantissimi grazie per questa, che mi ha accompagnato per tanto tempo con tante emozioni!
A prestissimo!
Abby

Recensore Junior
05/05/19, ore 01:29

Miry-chan eccomi qui alla fine a recensire gli ultimi di capitoli, tra l’altro mentre sono reduce da end-game... quindi si, non vorrei dire ma sto ancora un po’ piangendo
Ad ogni modo passo a recensire adesso ma la verità è che i capitoli lì ho letti appena appena li ho visti uscire, e come è stato emozionante vedere la fine di questa fic prima lo è stato anche adesso che li ho riletti per recensirli. Nel senso mi è un po’ dispiaciuto vedere la fine di questa storia, ma perché a me fa sempre uno strano effetto vedere la fine delle long. Questa mi è piaciuta, e tanto, mi ci sono affezionata… sia all’idea di base della fic ma soprattutto a come erano Peter e Tony qui.
Ah forse te lo già detto, ma ora io la starker la sto shippando grazie a te sai xD E non è tanto per dire perchè per farti un esempio io durante il film li vedevo così come li ho visti nelle tue fic, e durante le loro scene mi si stringeva il cuore da morire ;-;
E sono particolarmente felice della cosa sappilo

Passando alla storia, volevo partire dalla prima delle scene che mi hanno colpito in questi capitoli, ovvero il discorso tra Happy e Tony e poi anche la chiamata tra lui e Peter. Mi è piaciuto come Happy abbia saputo far cambiare punto di vista a Tony, che già stava sprofondando nella negatività, essendo che non si considerava nemmeno più come l’effettivo figlio di suo padre. Happy ha detto delle cose bellissime e secondo me è riuscito a dare a Tony almeno un po’ di pace in quel momento. Lui in fondo nemmeno riesce a rendersi conto di quello che sta succedendo, perché è una cosa talmente grande che non riesce a comprenderla del tutto fin da subito; è come se fosse anestetizzato in un certo senso, ci saranno i funerali, Happy diventerà il suo tutore e la sua vita cambierà e lui non riesce a rendersene conto. È realistico, ed è un dettaglio che ho apprezzato molto perché… credo che quella sia la reazione più normale ad un evento simile. Anche quello che ha detto dopo “io non ho più i genitori” era come se cercasse di metterselo in testa, perché sembrava quasi che lui non credesse di provare le emozioni giuste. Era un po’ come se lui non credesse di star abbastanza male e avesse il bisogno di comprendere quello che era successo, anche se i suoi meccanismi di difesa glie lo impedivano.
Peter cerca di rassicurarlo, perché in fondo ci è già passato e sa come funziona, ma allo stesso tempo ha un po’ paura di peggiorare la situazione o di essergli inutile. Fortuna che Tony gli ricorda che se così fosse, lo avrebbe ignorato come sta facendo con gli altri.
E anche se Tony gli ha detto di aver bisogno di lui, e c’è stato un momento in cui li ho trovati davvero adorabili, dopo sono scivolati in un momento abbastanza terrificante in cui Tony ha perso decisamente il controllo. Ovviamente il suo comportamento ha bene o male una giustificazione alla fine, e anche Peter infatti non lo colpevolizza per il suo atteggiamento durante il rapporto.
Però è degenerato tutto dopo, a seguito del funerale, ed è stato solo qui che non sono più riuscita a dare ragione a Tony. Perché va bene tutto, ma ha allontanato l’unica persona che avrebbe potuto confortarlo. Io capisco che dal suo punto di vista, Peter sia stato forse troppo accondiscendente o pacato per il carattere di Tony, o non lo so bene come spiegarlo… cioè ci sta che magari Tony si sia sentito infastidito dal suo modo di fare, sempre attentissimo a non sbagliare mai, però alla fin fine lo ha accusato della morte dei genitori. Perché alla fine tutto si è ridotto a quello. Tutta la scena è descritta divinamente, come sempre, dai loro gesti ai dialoghi, si intuisce perfettamente la rabbia di Tony che esplode all’improvviso, contro Peter che impaurito non può far altro che mettersi sulla difensiva.
Ma alla fine il dannato orgoglio di Tony ritorna sempre, entrambi sanno che lui ha detto certe cose per pura necessità di scaricare le colpe su qualcuno, sanno anche che quelle cose non le pensa davvero, ma lui resta in silenzio. E Peter si allontana.
Anche Steve alla fine dice a Tony di smettere con quell’atteggiamento e di andare a riprendersi Peter, perché anche i suoi amici sanno che è lui l’unica persona che potrebbe farlo stare meglio. E quando Tony è andato a Salem per cercarlo, mi si è un po’ spezzato il cuore. Peter è in un momento terrificante, ciò che gli ha detto Tony deve averlo straziato, perché lo ha accusato di una cosa talmente grave di per sé, che anche se sa in cuor suo di non avere colpe, io credo si senta in colpa lo stesso in qualche modo. E oltre a quello, secondo me Tony lo ha ferito a tal punto da farlo allontanare  così tanto, e si è ritrovato in un posto, magari anche accogliente di per sé, ma troppo piccolo per lui. Perchè Peter è un genio, è talmente straordinario che viene rabbia a vederlo lì a fare cose che saprebbe fare ad occhi chiusi; e soprattutto fa rabbia vederlo così cambiato, in senso negativo, e vedere quanto sta male. Fortuna che alla fine concede lo stesso a Tony una possibilità, probabilmente perché è la persona più adorabile e dolciosa del mondo
E quello che i sono detti dopo, tutto, è stato... Ci sono rimasta male perchè lui non è a salem solo per ciò che ha detto Tony, no, lui ha proprio perso la borsa di studio… 
Che voglio dire, è una cosa che gli rovina praticamente la vita.
Ed è a tutti gli effetti colpa di Tony, che ha ammesso solo alla fine di non pensare tutte cose che ha detto. E a quanto pare si scopre anche che peter lo ha aspettato mentre indirettamente tony creava dei disastri irreparabili.
È terribile vedere come si dispera tony, che vorrebbe davvero chiedergli scusa e poter mettere tutto a posto, ma che di fatto non può fare niente. Non può cancellare tutto ciò che è successo in quei mesi e non può sistemare quell'orribile situazione in cui è finito peter e che lo fa stare tanto male.
Eppure tony alla fine ce la fa. E la cosa più bella in assoluto, è che pian piano si sono riavvicinati tramite la stessa passione che li aveva uniti all'inizio. Il luogo dove tornano piano ad essere quelli di prima è nient'altro che il laboratorio, dove alla fine Tony ha avuto modo di innamorarsi di lui, e l'ho trovata una cosa bellissima. E qui si vede come tony abbia tirato fuori la parte migliore di sé, che all'inizio della fic quasi non sembrava esserci.
E poi, mio dio, il bacio. Come riesci a descrivere queste scene è una cosa assurda. Descrivi ogni movimento e ogni pensiero in maniera talmente dolce che io ogni volta non posso fare altro che restare a bocca aperta.
Il finale poi è talmente bello, ti giuro non trovo parole giuste per questo; e quel "Bentornato a casa, Spider-Man" mi ha definitivamente steso. È la degna conclusione di una storia bellissima, e tra l'altro ti ringrazio per averla fatta finire così, no perché non avrei mai sopportato un finale triste in cui non tornavano insieme. Il loro è un amore speciale, è anche se Tony ha un carattere un po' particolare, Peter resta perfetto per lui, perché tira fuori la parte più bella di lui e vice versa tony aiuta l'altro ad aprirsi e ad essere più sicuro.
Niente, ora che mi hai fatto entrare questa ship in testa sappi che voglio disegnarli tantissimo <3 mio dio ho bisogno di più tempo per disegnare ;-;
Ci sentimo sul gruppo Mirychan, e complimenti davvero per questa splendida long!<3
(Recensione modificata il 05/05/2019 - 01:29 am)

Recensore Junior
05/05/19, ore 01:22

Mi scuso per il ritardo. Ho avuto problemi di linea e poi non sono stata a casa. E dopo è successo Endgame, che mi ha annientata e non ho avuto la forza di leggere o scrivere nulla riguardo Tony e Peter. Ma hai postato quella storia nuova e mi sono fatta forza per leggerla. Mi sono dovuta sbloccare a forza.
Siamo arrivati alla fine, ed è sempre difficile separarsi da questi personaggi che abbiamo seguito con tanto interesse per settimane.
Non mi aspettavo assolutamente che le cose andassero così. Cioè, ci credevo fermamente in una chiusura felice, ma la piega che ha preso il racconto lo differenzia molto dai capitoli precedenti.
L’uso che hai fatto degli amici, sia quelli di Tony che quelli di Peter, me li ha fatti apprezzare sempre di più, perché non sono dei riempitivi, bensì degli aiutanti importanti. Steve scuote Stark e lo fa ragionare, e Ned si fida consegnandogli letteralmente il cuore di Peter tra le mani.
Uno dei motivi per i quali questo capitolo mi appare tanto diverso è perché per me Peter è il vero protagonista. Anche se continua ad esserci il punto di vista di Tony, comprendiamo esattamente tutti i sentimenti e le azioni di Peter, proprio attraverso il suo sguardo.
Stark va dal suo oramai ex ragazzo a Salem. Scopre che si limita a lavorare in un’officina come tante, ad aggiustare le auto. Mi ha stupito la fermezza con la quale Tony cerca di convincere l’altro ragazzo a parlare. Sembra davvero come se si fosse preparato un discorso durante il viaggio.
Parlano e finalmente Peter gli rivela di aver perso la borsa di studio, è per questo che ha dovuto trasferirsi. Davvero non me lo aspettavo, ero molto curiosa di sentire questi “altri motivi” e alla fine sono stata accontentata, anche se in realtà la colpa è proprio di Tony. E mi è piaciuto il momento della confessione, quando appunto Peter viene costretto, oltre che da un attacco verbale anche da quello fisico, è realistico e ha davvero scosso il mio povero cuoricino.
Spiderman, secondo me, per un po’ ci ha creduto davvero di non aver svolto appieno il suo compito da supereroe. Cioè, ci dici più volte, per bocca loro, che Peter lo sa che Tony non pensava sul serio le cose orribili che gli ha detto, ma per un personaggio come lui, sentire le scuse di Stark avrebbe significato avere la certezza di non aver sbagliato. Probabilmente è solo un mio pensiero, un modo mio di leggere Spiderman, che vorrebbe tenere sempre in vita tutti (come hai scritto anche in altre tue storie), ma la trovo una cosa plausibile e che comunque si sposa bene con il resto.
Mi ha sorpresa, ma non più di tanto, scoprire che in realtà Peter ha continuato ad aspettare Tony. L’ho creduto possibile all’inizio, ma dopo mesi pensavo che il ragazzo si stesse solo dispiacendo per una storia finita. Ed è una rivelazione che arriva anche dopo la spiegazione della borsa di studio, che mi aveva fatto credere ancora di più che lui stesse soffrendo non per un ravvicinamento che non avveniva, quanto piuttosto per la chiusura, anche abbastanza brusca, che aveva avuto.
Di Tony abbiamo detto tante volte che è stato troppo orgoglioso, e che ha un ego smisurato, ma qui mi pare più che altro si tratti di non aver coraggio. E infatti ci impiega quell’attimo di troppo a trovare le parole e la magia termina. I due si salutano con una specie di addio.
Sono abituata a storie che si svolgono in un tempo relativamente breve, ma qui i protagonisti a volte non si vedono per mesi. Questa scelta dà a mio parere un certo spessore alla storia, concedendogli quell’aura di veridicità che manca a tante altre, perché la vita è assai complicata e arrivare al lieto fine non è mai scontato e rapido.
Tony fa in modo di rivedersi con Peter e cerca di mostrare con dei gesti importanti quanto in realtà ci tiene a lui e quanto è dispiaciuto. Ho ragionato proprio ultimamente anche in altri fandom di questa questione dei gesti, anche se in modo leggermente diverso. Ci sono delle persone che effettivamente hanno delle difficoltà a comunicare le proprie emozioni e quindi esprimersi a gesti diventa fondamentale. Non tutti possono sopportare questa cosa, ma Peter accetta anche questo lato di Tony, e non solo perché in questo caso va solo a proprio vantaggio.
Quindi Tony regala al ragazzo la borsa di studio e una nuova armatura in titanio. La fangirl che era in me, mentre leggeva faceva balletti sulla sedia. E la scena in cui Tony mostra la propria armatura è veramente esilarante, con l’uso della frase “genio, playboy, miliardario, filantropo” inserita al posto giusto al momento giusto.
Il momento del bacio dolcissimo. Tony si avvicina con quella delicatezza mista a paura, come se Peter potesse tirarsi indietro. Spidrman che è caduto nella tela dell’amore di Tony, che cosa romantica, non potrebbero fare a meno l’uno dell’altro nemmeno volendo (e chi vuole???!!!).
E La parola “Fine” grossa grossa porta alla nascita di Ironman, il ritorno a casa di Spiderman e la nuova partenza di un grande amore. Questa fine è farlocca. Finta. Fittizia. È piuttosto un ottimo inizio.
Aspetto infatti tante nuove storie, e mi pare di aver capito che ce ne sia una, veramente happy, dietro l’angolo.
A prestissimo allora,
K.

Recensore Master
03/05/19, ore 01:46

Cara Cosa,

Io, come si suol dire a Roma nostra, arivo quanno so’ finiti li fochi. È che tra Endgame e cavoli vari ‘ste feste de Pasqua so’ volate. Allora, anzitutto, Spiderman con la tuta sporca de grasso. Cioè, te ce voi male, ma male, male, male. O troppo bene? XD
Anzitutto, sia ode a te per il profondo realismo di cui circondi il capitolo finale: Peter Parker non ha i beni al sole, non è figlio di milionari, né tantomeno fa di lavoro il mancato re – citazione necessaria ♥. È un poveraccio che si mantiene con una borsa di studio e allora ecco che, in questa cittadina della provincia statunitense un po’ sozza eppure perfettamente descritta, Parker, con la forza che è propria del canone che gli appartiene e della tua caratterizzazione perfettamente IC, ha il coraggio e la dignità di spiegare a Tony che ha lasciato la Midtown per colpa sua e non per colpa sua. Plausibile che un adolescente smetta di studiare e faccia cadere a precipizio una media altresì brillante per una delusione d’amore, cocente la rabbia per il futuro sacrificato, immenso l’orgoglio per aver scelto di dire al viziato Stark la verità. Eppure il lutto relativo all’infelice morte dei genitori di Stark hanno cambiato Tony: lo hanno mutato abbastanza da farlo assomigliare a quello che vediamo nel corso del primo Iron Man, pur nel rispetto delle ovvie premesse scaturite da una linea temporale differente: privo dell’Afghanistan, Tony è un genietto che si è stancato di stare in laboratorio a vedere le imprese degli altri. Prima di ritornare a questo fatidico punto, però, occorre fare un altro salto indietro: bisogna tornare a Salem, la tristemente nota cittadina delle streghe e della segale cornuta e all’officina dove Parker si butta via e si spende, all’incontro che non porta a niente, eppure segna il primo passo per una rappacificazione futura. Per un momento ho pensato che la facessi finire male, Cosa lì, come te chiami co ste ipsilon ballerine nun ce capisco niente.

Per un momento, tornando seri, ho avuto il netto presentimento che non ci fosse più spazio d’azione. Per fortuna, però, nessuno mette Baby e Tony Stark in un angolo e così il nostro fa IL GESTO. Anzi, i gesti. Hai centrato alcune cose fondamentali: la disparità sociale che non deve far scaturire situazioni di obbligo, il peso del dono, delle scuse, dell’unione che finalmente si sublima nella partecipazione di Tony come Iron Man al gruppo degli Avengers in un paragrafo citazionista apprezzatissimo. Ho notato anche che il capitolo finisce quasi dentro un virtuale ‘mbuto, tipo quelli di Discovery Channel: all’inizio abbiamo un breve cappello introduttivo corale, con Tony che interagisce con Steve in una novella Civil War, dall’altro gli amici di Peter che fanno cartello comune contro Tony, ma poi passano informazioni necessarie. Infine, come nella migliore tradizione alla Casablanca, c’è il bacio che sancisce la fine di sette mesi d’inferno e il superamento di un lutto e di una comprensione che, dal punto di vista introspettivo e stilistico, hai reso alla grande, anche scegliendo di abbracciare un linguaggio più colloquiale per i dialoghi, nella migliore tradizione pasoliniana e non solo.

Insomma, suonala ancora, Co.’ Suona “Mentre il tempo passa. O anche, “quanno i romani fanno aho’.
Notte,

Cosa lì, Shilyss, la ipsilon sempre su ‘a seconda, poi alla rotonda giri è la terza a sinistra, e poi vai come na catapulta.

Recensore Master
29/04/19, ore 02:51

Ciao! Eccomi qua per una recensione sensata (circa, la scrivo io… quanto sensata potrà mai essere).
Che bello il banner che hai scelto!!!1
Questo capitolo è una conclusione fantastica!
Una sceneggiatura perfetta!
Però che tristezza sapere che anche questo percorso è finito, mi rattrista sempre quando qualcosa che adoro finisce… Lo so tutto finisce… vero? 2022 …. La fine del mondo…
Ok torno al punto!
Tony in tutta la storia e questo capitolo annesso l’ho adorato perché è così umano, così vero!
E anche la sua perseveranza
Bravo non mollare (glielo avrò detto un miliardo di volte leggendo, come se potesse sentirmi… povero… )
Però davvero hai ripercorso tutto il percorso dell’accettazione del lutto.
Rifiuto, Rabbia, Disperazione, Patteggiamento e adesso dopo l’Accettazione è in grado di rimettere assieme i pezzi.
È stato interessantissimo anche scoprire cosa ha passato Peter… E povero angelo Tony si sarà sentito malissimo ç_ç povero.
Comunque il confronto è stato bellissimo, come anche la reazione di Tony.
Davvero questo Young Tony è fantastico. Credo sia una delle sue versioni che prediligo in assoluto!
Questa la mia parte preferita
“…«Il nome?» chiese Peter, sulle sue labbra, prima di reclamare un bacio a stampo che ricevette subito, per nulla intenzionato ad allontanarsi da lui.
Tony si sentì confuso. «Il che?»
«Il nome che hai scelto. Il tuo alter-ego», rise Peter, frizzante.
«Oh, sì. È di titanio, ma Titan-Man fa abbastanza schifo, così ho pensato ad Iron-Man. Che te ne pare? In realtà ho già scelto, quindi la tua opinione è del tutto marginale, ma fingerò di prenderla in considerazione, Parker», sbottò. Gli accarezzò le braccia e Peter rise, prendendogli le mani e stringendole tra le sue. Fu dolce.
«Mi piace abbastanza.»
«Iron-Man e Spider-Man. Suonano decisamente bene, vicini.»…”
IO SONO IRON MAN…
E non dico altro…
BASTA…
Però questo momnto, questa parte. Il ritrovarsi, un connubio di menti e poi dopo di sentimenti e poi… eh beh ci mancava il coretto “bacialooo”
Capitolo bello intenso e pieno di emozione.
(Mi ci voleva rileggerlo perché è la notte della terza stagione di GoT… ci rendiamo conto?)
Good Night!
Boingo!

Recensore Master
24/04/19, ore 15:16

Come sempre riesco a leggere e a recensire in differita, lo so sono una pessima fan, però eccomi!
Questo capitolo mi ha fatto piangere, sorridere di felicità e poi ancora piangere di commozione...
Credo che mi mancheranno tanto loro due in questo contesto, ne sento già la mancanza, ma andiamo con ordine...
Tony finalmente si decide a scusarsi, a chiarire davvero con Peter e si scopre che lui se n’è andato, lasciando scuola e brillante futuro per finire a fare il garzone in una officina meccanica. Comprensibile dopo quello che è successo, io stessa non sarei rimasta in un luogo dove continuo a vedere la persona che amavo e che mi ha spezzato il cuore.
Tony cerca Peter con le migliori intenzioni, ma è frenato dalla paura e dall’orgoglio, almeno all’inizio della loro dolorosa discussione.
È strano come uno acuto come Tony non capisca il motivo per cui Peter abbia mollato tutto, ma suppongo sia perché è già troppo pieno di sensi di colpa.
Qui Peter mi sembra molto maturo, quasi duro con il suo ex, e ha ragione, ma nonostante questo offre sempre a Tony uno spiraglio per scusarsi, cosa che lui fatica a cogliere, visto il suo carattere.
Quindi quando si sono lasciati con quel “buona fortuna”, mi sono sentita immensamente triste e già immaginavo fiumi di lacrime e l’irreparabile separazione.
Invece tu hai voluto dar loro una seconda chance, e che bello è stato leggere del loro riavvicinamento? Tony stavolta ha usato i gesti, eclatanti ma sono quelli in cui da il meglio di sé, prima pagando la retta della scuola di Peter poi con la nuova tuta, il prototipo della tuta di spider Man, accanto a quella che Tony ha scelto per sé.
È stato divertentissimo leggere della sua decisione di far parte degli Avengers e sulla scelta del nome, Iron-Man.
Bellissimo e il tanto agoniato bacio e tanta nostalgia per il finale bellissimo che hai saputo scrivere per questa storia, che in realtà non è un finale, perché tutto rimane aperto e niente, spero scriverai ancora di loro YoungAU perché Questa è stata una delle mie storie preferite <3
Complimenti cara e scusami il delirio nella recensione!
A presto e grazie per esserci.
Ladyhawke83

Recensore Master
24/04/19, ore 12:54

Ciao donnah ed eccomi qui a tormentarti anche sull'ultimo tuo capitolo di questa storia dalle note tristi e malinconiche.... 
Ok, partiamo con il dire che sono già in ansia per domani perchè domani è IL giorno (sarebbe oggi per via dell'ora ma... don't worry be happy xD) ma io sono  trasgressiva e non riesco ad andare avedere quel malefico film alias ll'ansia mi sale dalle vene!
Tony che si decide a seguire quel giovane pargolo bellerrimo?? Una gioia nei miei poveri occhi da troppo tempo in ammollo nell'angst <3 
Una piccola Civil War all'interno della tua storia, uno Steve che usa un linguaggio così aggressivo verso il suo amico sappi che è stato bellissimo perchè mostri tutta la frustrazione che anche gli amici, che Tony ha accanto, avvertono e tendono a non sopportare più, quel suo modo di fare la vittima sacrificale quando altri non è che il fautore della propria sofferenza è quasi, anzi è poetica come cosa.
La casualità dell'officina che ripara auto delle Stark Industries è bellissima... Un Peter ridotto "ai minimi termini", al minimo delle sue possibilità e capacità, la voglia di un giovane che si ritrova a fare un decimo di ciò che potrebbe perchè non se la sente più, diciamo che ha fatto un passo indietro per restare in quella Safe Zone in cui è certo di non soffrire.
Sincerità, quella parola così semplice ma così sconosciuta da quel giovane rampollo di Stark che non è altro quindi capisco lo meraviglia negli occhi di  Peter, lo capisco <3 
L'angst che trasuda dalle parole e dai fatti che succedono tra loro fa male, un colpo al cuoreperchè Peter si è arreso nonostante quel dolore assordante che gli inonda l'anima anche al solo contatto visivo con Tony, fa male anche al mio povero cuoricino sappilo, cioè insomma Peter, il nostro super ottimista giovane ragnetto che vede sempre il bello ovunque, si è arreso prima di Tony ed è straziante questa cosa, dico davvero... Fa male.
T.T La similitudine da te utilizzata delle schegge che gli penetrano nel cuore l'ho trovata azzeccata e armoniosa nel contesto di dolore e sofferenza che circonda la scena che ci hai presentato, quindi complimenti.
Tony vive d'azioni non di parole, è un uomo che combatte e poi parla quindi trovo azzeccatissime tutte le tue scelte e sì, me l osono chiesta anche io svariate volte mentre leggevo i capitoli della tua storia il perchè tony non avesse ancora preso la sua parte come Iron Man ma eccoci spiegato il motivo!
Che dire....
M E R A V I G L I A 
Ecco l'unica cosa che posso dire, ci hai tenuti undici capitoli in ansia per riservarci un finale degno di tale nome con tanto di happy ending (T.T sofferta ma happy xD) quindi complimenti, ancora una volta perchè non smetterò mai di dirtelo perchè, nonosante io non amassi la coppia (soprattutto all'inizio degli scambi), sei riuscita a farmela amare e a ricercarla tanto che ti mando foto random man mano che le trovo spulciando in giro per il web!
Spero di poter leggere altro di tuo, e sappi che lo farò nonostante tutto XD 
Scritta in maniera perfetta e con un ritmo agro  dolce, un susseguirsi di brevi vicede che portano la lacrimuccia a scnedere e a chiedersi se quella goccia di acqua calda è fatta di tristezza o di felicità, brava davvero <3
Basta, dopo questa recensione delirante posso andarmene in santa pace a raccogliere cavoli sotto ad una quercia... (O.o)
Ciao dolcezza <3 

Recensore Master
23/04/19, ore 17:14

Miry!
Perdonami, non avevo calcolato i giorni di festa, il compleanno di mia figlia e gli scambi del giardino, a cui forse era meglio rinunciare, visto il poco tempo a disposizione in questi giorni.
T___T
Coooomunque. Finalmente riesco a lasciarti una recensione e non sai quanto mi faccia piacere, perché questa storia mi ha tenuto compagnia per così tanto tempo e l'ho amata così tanto, da non riuscire a trovare le parole per ringraziarti.
Mi hai regalato una bellissima avventura.
Peter e Tony ne hanno passate davvero di tutti i colori e finalmente si sono chiariti.
Non è stato facile per il giovane Stark (oddio, fa strano chiamarlo così mentre ho la testa presa da GOT XD) farsi perdonare da Spider-Man, o più che altro non è semplice per lui chiedere scusa.
Lo capisco, anche per me è così, soprattutto con le persone davvero importanti, perciò ho percepito fortissime la sua frustrazione e la conseguente disperazione.
Poi il colpo di genio.
Se le parole non riescono ad uscire dalla sua bocca, i gesti sono la cosa migliore ed infatti il suo piano è semplicemente geniale.
Ho amato ogni singolo dialogo, ogni espressione facciale, ogni silenzio pregno di significato.
Già, perché quelli sono talmente colmi di amore malcelato da farmi venire il batticuore ogni volta.
La conclusione è bellissima, hai avuto una grande idea.
L'armatura di Iron-man, quella nuova per Peter, quel sorriso che finalmemte torma ad illuminargli il viso.

Hai scritto una storia stupenda, che mi resterà sempre nel cuore. Sono davvero felice di averla letta e di aver scoperto te! Sei bravissima e riesci ad emozionarmi come ci riescono in pochi autori qui su Efp.
Grazie!
Continuerò a seguirti con tantissimo piacere!
Baci
S.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]