Buonasera cara, eccomi qui per poter continuare la lettura di questa long che mi lascia sempre sospesa nel dubbio se mai Levi tornerà come prima, o se nel frattempo accadrà qualcosa di incredibile, o peggio, irrecuperabile.
Per il gruppo è il momento di avere a che fare con le nuove reclute della legione esplorativa e vedere tre ragazzini che si avvicinano a parlare ad Eren con la dolcezza nel cuore ed il riconoscimento nell’animo è stato bellissimo. Erano lì quando hanno combattuto per salvaguardarli ed hanno riconosciuto la nuova consapevolezza di diventare come loro. Un gran coraggio e grande orgoglio ed anche se si sono uniti da poco sono convinta che in loro ardano gli stessi ideali del 104° all’epoca.
Ed è il momento pure per il piccolo di uscire ed andare al distretto di Shiganshina, la casa di Eren, Mikasa ed Armin. È bello vedere che è tornata a fiorire anche se con la dovuta calma in fondo, certe cicatrici fanno male e restano per sempre ma la vita va avanti in un mondo libero da giganti. Hanno ripreso le loro case e ricominciato a stanziarsi, ma ti giuro la scena in cui Sasha ha riconosciuto l’odore di frittelle e si è letteralmente fiondata in locanda guidata dal fiuto sopraffino è stata epica e m’ha strappato più di un sorriso. Ho trovato lei e Connie così IC da darmi la nostalgia – e io ammetto di averli shippati costantemente – però, e c’è un però… non tutto è così facile in questa loro giornata di gita.
Annie.
Un interrogativo difficile da districare, qualcosa che fa male, un passato che non si può cancellare e delle azioni dolorosissime che mai nessuno di loro dimenticherà, soprattutto lei. Sei riuscita a riportarmi alla mente la morte di Marco, il modo terrificante in cui l’hanno lasciato lì senza dispositivo di manovra tridimensionale in pasto ad un gigante, ed è stata proprio lei a toglierglielo firmandone la condanna a morte. Piangeva, ricordo ora come allora che piangeva. E lo fa anche adesso. So che Armin cerca di difenderla, la tiene stretta a sé e orca miseria continuo a credere che nelle sue sensazioni ci sia più lo zampino di Bertoldt che non il suo, ma ha anche ragione Jean: lui non può dimenticare, ed io nemmeno. Non riesco a fidarmi ancora di lei, perché quello che ha fatto l’ha fatto comunque con la sua testa, le sue mani.
Sento come un tarletto che continua a dirmi „goditi questi momenti di relax che vedrai dopo saran cazzi!“ Scusa la finezza ma la sensazione è proprio questa, e so che sarà così perché mi stai preparando piano piano, ma prima o poi mi sbatterai in faccia il grande problema.
Adoro questa storia, ed ogni capitolo mi coinvolge sempre di più. È scritto bene, scorre rapido senza incappare in descrizioni inutili ed i dialoghi sono movimentati e resi in maniera realistica. Alla prossima cara, ti auguro la buonanotte e buon lavoro! :3 |