Recensioni per
Protocollo Speranza
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 87 recensioni.
Positive : 87
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/09/20, ore 18:48
Cap. 1:

Ciao, eccomi... questo primo capitolo di una Parte 4 è veramente triste, ma la trama lo impone, e so che non hai deciso tu di far morire Tony ma la crudele trama dei film - so che tu non l'avresti mai fatto.
Non c'è un altro modo per gestire il lutto per un personaggio di fiction, se non questo: raccontarlo. Raccontarlo da ogni punto di vista rilevante. Raccontare il suo passato e il presente di chi si lascia dietro.
Trovo che sia veramente crudele da parte di chiunque scriva i film: prima Peter viene schioccato via da Thanos, e Tony si trova ad affrontare il lutto, poi Peter viene riportato indietro e Tony muore così poco tempo dopo. Come dei moderni Romeo e Giulietta in cui almeno uno dei due sopravvive, ma per cosa?
Peter è chiaramente affondato fino alle orecchie nel suo lutto. Non ricorda nulla dei cinque anni in cui era "morto" ma è tornato e per lui è passato un secondo, solo che per tutti gli altri non è affatto passato un secondo - sono passati cinque anni.
E già questo sarebbe stato devastante. Tornare, e, come ha detto lui molto precisamente, sentirsi di troppo. Tony con una compagna fissa e una bambina, chiaramente sua figlia. C'è spazio in questo scenario per Peter, l'amante? L'amato? Pepper afferma di non essersela presa, ma ha avuto anni in assenza di Peter per abituarsi, perdonare e desiderare di vederlo tornare; se Peter fosse stato presente, invece? O magari lei e Tony non sarebbero nemmeno arrivati così avanti nella loro relazione.

Alternare le scene del funerale a quelle della vita quotidiana di Peter, anche un po' di tempo dopo, è stata una buona scelta per mostrare quanto per il ragazzo non sia cambiato nulla in tutto quel tempo. Non può gestire il lutto da solo eppure mi sembra che non sappia a chi rivolgersi, anche se ci sono delle persone che tendono la mano verso di lui. Forse Pepper più di tutti, ma all'inizio è la persona di cui Peter meno vorrebbe l'aiuto, è comprensibilissimo il disagio che prova verso di lei. Poi alla fine cede, va a trovarle per quel caffè, mamma e figlia, e Pepper decisamente non sta vivendo il lutto in modo manifesto come Peter, ma credo che Tony manchi molto anche a lei. Forse lei deve farsi forza per la bambina, forse lei ha cinque anni di ricordi a tenerla in piedi mentre per Peter è stato tutto improvviso e confusionario.
Ad ogni modo sembra che affrontare proprio la persona che meno voleva vedere, abbia avuto il potere di "sbloccare" un po' Peter, che capisce quanto ha in comune con la famiglia di Tony: in un certo senso fa parte anche lui di quella famiglia. Tony raccontava di lui alla bimba, Tony ha cercato in ogni modo di farlo tornare senza mai arrendersi, Tony gli ha lasciato un messaggio come ha fatto solo per i suoi affetti più cari. Forse Pepper ha ragione a proposito del loro terreno comune: sono uniti dal fatto che entrambi amavano Tony, e lei mi sembra una donna molto matura, anche se io penso che la sua maturità sia un po' "troppo facile" visto che comunque era lei la persona che stava con Tony, la loro relazione non era veramente minacciata da Peter.

Ora sono curiosissima di vedere cosa sia questo messaggio nella maschera, perché boh, io un po' sto coltivando speranze, visto il titolo della storia. Magari - idea così a caso - Tony ha sviluppato una AI per potersi clonare o qualcosa del genere... boh la pianto di delirare, ma spero che il titolo non sia ingannevole, e che ci sia davvero qualcosa in cui sperare.

Recensore Veterano
13/09/20, ore 19:09
Cap. 1:

Ciao tesoro!
Non sai con quale piacere torno finalmente a leggere qualcosa di tuo dopo tutti questi mesi.
Devo ammettere che è da tanto che volevo iniziare questa storia, quindi ho preso quest’occasione al balzo per iniziarla.
Già da subito ci rendiamo conto di quanto Peter stia soffrendo per la morte di Tony. Mi piace tantissimo l’immagine della doccia che possa aiutarlo a “far scivolare i propri demoni nel tubo di scarico”. È una situazione che mi è ben chiara e che ho provato diverse volte nella vita: sperare che l’acqua, insieme al sapone e allo shampoo, possa portare via anche i pensieri, le preoccupazioni e il dolore che ci attanaglia.
Immagino che ci sia voluta molta forza d’animo a Peter per togliere la foto di Tony dallo schermo del suo cellulare, ma purtroppo nemmeno avere quell’immagine tutto il giorno sotto ai propri occhi sembra aiutarlo.
Emblematico è anche il fatto che abbia ripreso a dormire con la luce accesa, nella remota speranza che possa essere da guida per l’uomo per poter tornare da lui.
Trovo che Pepper sia davvero molto carina a chiamarlo ogni giorno, per sapere come sta e per chiedere se vuole passare del tempo con lei e con Morgan. Non penso che sia una cosa da tutti in situazioni del genere: avrebbe potuto semplicemente chiudersi nel suo dolore e pensare solamente a se stessa e alla figlia che avrebbe dovuto crescere da sola, invece si preoccupa per quel ragazzo, visto che sa perfettamente quanto anche lui stia soffrendo per la perdita di Tony.
Comprendo perfettamente che, al contrario di Pepper, Peter preferisca ancora non rincontrarla e starsene da solo. Immagino che non sia proprio semplice per lui incontrare la donna e la bambina in quel momento, in un momento in cui cerca di venire a patti con la morte di Tony.
Mi piace che la narrazione principale venga intervallata da degli spezzoni avvenuti nel passato. Apprezzo molto che tu abbia deciso di scrivere questi parti in grigio e di avervi cambiato l’allineamento del testo, così che, subito da una prima occhiata, ci si possa accorgere che si tratta di qualcosa di diverso dal resto.
In particolare, in questi spezzoni vediamo Peter al buffet tenutosi dopo il funerale di Tony. Come ci si poteva immaginare, il ragazzo non tocca cibo e cerca di evitare chiunque, desiderando di rimanere solo con il suo dolore. Mi piace tantissimo l’idea del tavolo dove Pepper ha sistemato vari oggetti appartenuti a Tony e che sapeva che avrebbe voluto donare ai suoi amici. È una cosa che mi commuove molto perché è la stessa cosa che è successa qualche settimana dopo la morte di mia zia ed a ognuno di noi è stato consegnato un suo oggetto che lei ci aveva assegnato.
Comprendo perfettamente che Peter non voglia assolutamente prendere il suo regalo, pensando che a lui non serve nessun oggetto materiale per ricordare Tony, ma che gli bastano i ricordi che ha già.
Ed è proprio questo dono che il ragazzo non ha preso durante il funerale uno dei motivi per il quale Pepper desidera prendere un caffè con lui.
Mi è piaciuto molto il confronto telefonico che hanno i due. La donna, infatti, capisce perfettamente che il ragazzo non se la senta ancora d’incontrare né lei né Morgan, ma non smetterà comunque di contattarlo per sapere come stia. Lei sa perfettamente del legame che univa Tony a Peter, ma non sembra assolutamente incolparlo. Anzi, gli racconta di quanto anche lei, durante i suoi cinque anni di assenza, abbia desiderato il suo ritorno e che sapeva quanto Tony avesse bisogno di lui. Devo ammettere che Pepper mi ha molto stupita perché non è proprio da tutti trattare così il “terzo incomodo” all’interno della propria relazione, soprattutto dopo la morte della persona amata. In questo modo dimostra proprio una grande maturità e il grande amore che prova ancora nei confronti di Tony, che l’ha portata ad accettare quanto Peter fosse importante per lui. Ci vuole davvero molto amore per accettare una situazione simile.
Ovviamente mi è piaciuto moltissimo il confronto che i due hanno finalmente di persona. Trovo la loro conversazione veramente molto plausibile. Infatti comprendo benissimo l’imbarazzo che prova a trovarsi di fronte alla donna e alla figlia di Tony, le persone che rappresentavano le sua famiglia, e comprendo benissimo che lui si senta di troppo in mezzo a loro. Devo ammettere che mi fa davvero tenerezza in questo momento. Come durante la loro telefonata, anche di persona Pepper si dimostra veramente molto comprensiva con lui, rassicurandolo che per lei non ci sono problemi, che non è arrabbiata e che, in tutti quegli anni, ha perdonato a Tony cose ben peggiori. Anche in questo caso si capisce che l’amore che prova per Stark, che l’ha portata a perdonargli il fatto di amare qualcun altro oltre a lei.
Morgan l’ho trovata tenerissima. Per la bimba trovarsi davanti a Spider-Man è proprio come trovarsi davanti a un eroe, non solo perché ha più volte aiutato a salvare il mondo, ma perché è sempre stato il protagonista delle favole della buonanotte che suo padre le raccontava prima di dormire. La cosa lascia davvero stupito Peter, ma la cosa che lo colpisce veramente di più è quando la bambina gli racconta che Tony diceva sempre che, a qualunque costo, lo avrebbe riportato indietro.
Ovviamente questo particolare crea un vero maremoto all’interno di Peter: certo, Tony è riuscito a riportarlo indietro, ma non hanno potuto comunque stare di nuovo insieme visto che è morto subito dopo.
A fine capitolo, scopriamo che Tony gli ha lasciato una maschera da Iron-Man con il suo nome scritto dietro. All’interno dovrebbe esserci un messaggio che l’uomo gli ha lasciato prima di morire, cosa che ha fatto anche con Pepper. Devo ammettere che sono curiosissima di scoprire che cosa dica questo messaggio, ma immagino lo scoprirò leggendo il prossimo capitolo.
Mi piace molto che il capitolo finisca con Peter con la testa appoggiata sulla spalla di Pepper che, mentre la donna le accarezza i capelli, le promette che andrà a trovarla ogni volta che potrà, perché, anche se non è una cosa facile per lui, lo deve a Tony (oltre che se stesso).
Spero proprio che questo rappresenti per Peter proprio l’inizio di un percorso che lo riporti davvero a riprendere in mano la propria vita e riportarlo finalmente a vivere.
Questo capitolo mi è piaciuto veramente molto. Si vede veramente quanto tu ami il personaggio di Peter e trovo bellissimo che tu abbia deciso di dargli un motivo per andare avanti.
Ovviamente l’ho trovato scritto perfettamente, cosa che di certo non mi meraviglia perché non ho mai letto nulla di tuo che non fosse accurato, sia nella sintassi che nei contenuti.
Non vedo l’ora di leggere il secondo ed ultimo capitolo perché sono curiosa di vedere cosa dice il messaggio di Tony e se questo sarà d’aiuto per Peter per poter andare avanti. Prometto che non farò più passare così tanto tempo prima di tornare da te.
Un mega abbraccione mia cara!
Alla prossima,
Jodie

Recensore Veterano
13/09/20, ore 11:41
Cap. 1:

Carissima!

Mi vergogno a dirti da quante settimane abbia questa storia non solo nella lista di quelle da recensire, ma in una finestrella costantemente aperta nel mio browser, tanto per indurre quella giusta dose di senso di colpa che non mi faccio mai mancare… Bisogna cogliere il tempo, inventarselo, se necessario; le occasioni estrinseche qualche volta sono d’aiuto. Io sono una donna semplice: non so resistere a un bel titolo. Dunque, quando l’ho scorto nella lista dei tuoi suggerimenti di lettura, ho colto la palla al balzo – un po’ come si asseconda un segno del destino che ci urla in faccia che, sì, è giunto il momento. <3

“Protocollo” è una parola bellissima, non tanto – non solo – per la sua vaga connotazione burocratica che evoca la consolazione di una procedura stabilita e consolidata, ma perché le procedure, nel migliore dei casi, sono algoritmiche; e un algoritmo altro non è che la meccanicizzazione matematica di un approccio sensato ad un problema. Il caveat degli algoritmi, perché si possano applicare, è che il problema sia – come si dice in gergo tecnico – “decidibile”: deve avere una soluzione che sia possibile stabilire, con certezza. Può la speranza essere il risultato, la conclusione indubitabile, di un algoritmo? C’è un protocollo per l’elaborazione del lutto? Per trovare un approccio stabilito, attendibile, sensato, a quella necessità cogente, che la vita e gli altri vogliono imporre, di andare avanti – nonostante il mondo, di senso, non ne abbia più? C’è una procedura matematica per sopravvivere alla morte di chi si ama?

I temi generali, sullo sfondo, sono già potenti. La situazione canonica di partenza, poi, è intrinsecamente drammatica, come sono intrinsecamente drammatici tutti gli inevitabili addii – rigorosamente annunciati – ad un soffio dall’essersi ritrovati per appena quel secondo che  moltiplica esponenzialmente lo struggimento. Ma la tua penna – ah, la tua penna – corona e sublima tutto. In ogni parola. In ogni virgola. In ogni pensiero spezzato. In ogni ricordo. In ogni moto umanissimo di un dolore che è viscerale ed oltre le viscere. Ho amato tutto – tutto! – perché tutto è necessariamente, matematicamente come deve essere e come non potrebbe essere altrimenti. Perché, se la speranza alla fine della fiera potrebbe essere indecidibile – o semidecidibile nella migliore delle ipotesi –, il dolore e il lutto e l’amore – un amore immenso – in mano a te hanno una precisione matematica, sono la dimostrazione di un teorema che definisce i moti più intimi dell’animo umano, quelli più dolenti e più sottili. Il tuo Peter è meraviglioso perché è un personaggio fatto e finito, realissimo; ma anche perché questa sua compiutezza e questa sua fondamentale verità lo fanno assurgere allo status di paradigma, insomma a quello spazio esclusivo della grande letteratura, dove nell’individuale si incarna e si coglie l’universale.

Tu, l’universale, lo costruisci, lo metti in scena, lo racconti con dettagli così vividi, con quelle piccole cose quotidiane che diventano così dannatamente, dolorosamente espressive – dalla ricerca della catarsi, senza speranza, sotto una doccia bollente; al dormire di nuovo con la luce accesa; alla rabbia, al rancore verso Strange (la matematica del quale era terribilmente sensata) … E forse, al meta-livello, l’algoritmo si nasconde proprio lì: in questo impregnarsi di senso – di valenza emotiva, di dolore, di verità – di tutte queste piccole cose, in tutto quello che queste piccole cose riescono a raccontare e ad esprimere.

Ho amato follemente anche la struttura con cui hai deciso di impostare questo racconto, questo tuffo nel lutto, perché i tempi, i momenti che si alternano, contribuiscono a creare un senso di disordine nello spazio-tempo, di un mondo e di una vita in pezzi che devono essere ricomposti, in cui il prima e il dopo sono uniformati, confusi quasi, sotto l’egida di un dolore che dovrebbe lenirsi, dovrebbe scemare, ma invece è sempre peggio. È tutto di una grandissima potenza emotiva.

Ma, in tutto il mio amore per questo gioiello, credo di dovere una menzione speciale alla delicatezza ed all’umanità, alla ricchezza matura, con cui hai delineato l’interazione, il rapporto, tra Pepper e Peter. Qualunque cosa io possa mai dire in proposito sarebbe inadeguata e non ti renderebbe onore. Non sarebbe all’altezza dell’amore che entrambi hanno sentito e vissuto, del legame indissolubile e sottile, delicatissimo – nell’aver amato e nell’essere stati riamati, nel dolore, nell’essere sopravvissuti – che lega questi due a doppio filo. Non potrebbe esprimere adeguatamente la profonda commozione che hanno suscitato in me la pietas – quella bella, quella classica – e la comprensione che hai messo in scena. Hanno una grande dignità, Pepper e Peter; hanno una meravigliosa umanità. Mi hanno lasciato un sentimento che non so definire, una versione in chiave maggiore di qualcosa che è più dell’accettazione, più perdono, più dell’empatia. Che sia forse questa la speranza? <3

Sherry

Recensore Veterano
16/07/20, ore 14:59
Cap. 1:

Buongiorno carissima, finalmente posso dedicarmi a questa tua opera, a cui tieni moltissimo. Ho letto questo primo capitolo e dire che è stata una continua stilettata al cuore è dire davvero poco. Il modo in cui riesci a rendere così vivo e vivido il dolore di Peter per la morte di Tony è qualcosa di incredibile, sembra quasi che stia descrivendo te stessa, non un altro personaggio, come può essere appunto Peter. Ce lo mostri spaccato tra un presente in cui cerca di nascondersi, di non affrontare Pepper e Morgan, di non mostrarsi a colei che è diventata la moglie di Tony, a colei che è stata tradita da Tony proprio con Peter, e un passato, quello del funerale, reso nella tua descrizione come qualcosa di surreale, come se effettivamente Peter fosse lì eppure non lo stesse vivendo per davvero, quasi che lo stesse osservando dal di fuori, quando anche lui, volente o nolente, ne fa parte.
Elaborare un lutto è sempre un'impresa difficilissima, elaborare il lutto di una persona così importante per Peter è decisamente qualcosa di impossibile. Se poi ci aggiungiamo il senso di colpa nei confronti di Pepper il gioco è fatto. Ma voglio soffermarmi per un attimo proprio sulla moglie di Tony, dalla quale ci si potrebbe aspettare, ipoteticamente, della gelosia o del rancore, e che invece regala a Peter tanta comprensione, tanto affetto, come se lei non avesse subito alcun torto e stesse semplicemente cercando di elaborare quel lutto e andare avanti, proprio come quel ragazzo che, finalmente, decide di andarla a trovare a casa sua, non foss'altro per sapere cosa Tony ha lasciato per lui.
La figura di Morgan, per quanto abbia meno spazio rispetto alle altre due, ha una funzione a dir poco fondamentale, non solo perché ricorda incredibilmente Tony, ma per ciò che fa scorpire a Peter, quel desiderio del padre di riportarlo indietro a qualunque costo, e noi sappiamo che se Tony Stark si mette in testa una cosa prima o poi riesce a farla, a qualsiasi costo, anche la sua stessa morte.
Ci lasci con questa maschera, lasciata a Peter con un messaggio da parte di Tony, gesto simile compiuto anche per la moglie, che finalmente fa sciogliere del tutto Peter, gli fa capire quanta importanza avesse per l'uomo, che lo ha posto alla pari della moglie e della figlia. E ci lasci anche con l'abbraccio tra Pepper e Peter che quasi placa il dolore dell'inizio del capitolo, almeno momentaneamente; o forse ci lascia semplicemente tutti più liberi di piangere disperatamente insieme a loro.
 
Ancora tantissimi complimenti, come scrivi tu di loro, nessuno mai! <3
A presto!
Lina Lee

Recensore Master
16/07/20, ore 03:51
Cap. 1:

Ciao tesoro ^^

Finalmente sono giunta alla tua storia più preziosa, ho letto entrambi i capitoli, devo solo postare le recensioni ❤.
Mi volete tutti morta in questo periodo con storie strappalacrime XD.
Come di consueto, sei meravigliosa a dare respiro ai sentimenti più tristi; fai quest'operazione attraverso sensazioni fisiche e morali; in particolare, sono rimasta colpita dalla luce che Peter accende durante la notte per ricevere conforto.
I flashbacks per me sono totalmente nuovi, quindi tutto ciò che hai recuperato dall'originale a me è sconosciuto; lasciati dire però che ogni flashback ha avuto su di me un impatto immenso (anche perché deduco che i pensieri e le sensazioni di Peter siano comunque frutto di un tuo lavoro, dal momento che hai dovuto inserire il concetto dell'amore tra Peter e Tony). Peter è l'eterno insicuro e "giustamente" non si smentisce dubitando dei suoi poteri e mettendoli fortemente in discussione, visto che non è riuscito a salvare la persona a cui tiene di più (forse dopo zia May? Chi lo sa, sono forme di amore differenti); l'ingenuità di Peter inciampa sempre più e oscilla tra la sua voglia di salvare tutto il mondo grazie ai suoi poteri e lo scontro con i suoi limiti oggettivi.
Con la morte di Tony, sorge nel cuore di Peter un'intensa introspezione; inizia ad avere una piena consapevolezza del rapporto speciale che c'era tra loro da entrambe le parti, non ho avvertito dubbi in merito a questo da parte del ragazzo. Da questo punto in poi avverto una certa maturità in Peter causata dalla sofferenza di una perdita così devastante per lui; chiude tutti fuori dalla porta del suo cuore (prima ancora di chiudersi in bagno), cede il passo alla sua naturale freschezza propria dell'età e che, se non ricordo male, Tony apprezzava e alla quale Tony ambiva.
Peter dimostra di conoscere Tony davanti a sua moglie e a sua volta lei gli rivela di conoscere il rapporto che legava Peter e Tony. Credo che questo aspetto, sia quello più commovente, dal momento che la signora Stark vuole solo condividere con lui un dolore immenso e non vuole demonizzare i sentimenti del ragazzo. Peter riflette sul fatto che il suo legame con Tony fosse unico e non paragonabile; sicuramente Peter ha bisogno del giusto tempo per elaborare il lutto e ho notato un particolare, si riferisce alla moglie di Tony sempre usando il suo cognome da nubile, posso sbagliarmi, ma secondo me hai voluto dare un significato anche a questo.
Questa minilong è strettamente collegata al passato in cui Peter non c'era; sono cinque anni di assenza per Peter che io sto impara a conoscere grazie alle tue storie. Ripercorri i momenti della morte di Tony, per me questo (sai quanto io sia profana) è stato molto utile oltre che toccante; ci racconti (mi racconti!) di un incontro fugace tra loro dopo cinque anni che non si vedevano, prima che Tony muoia (ho letto tante volte questo riferimento nelle tue storie, ma qui mi ha proprio devastata).
Parli di ricordi e questo è un tema che ritorna spesso nei tuoi scritti (in quel caso era Tony a ricordare il suo passato e a dare ad esso un significato); in questo caso, almeno inizialmente, per Peter i ricordi che ha di Tony superano i beni materiali, il suo appiglio diventano le effusioni che si scambiavano.
L'approccio che Peter ha con la famiglia Stark è molto delicato e commovente; vede nella figlia gli stessi occhi di Tony e questo lo ferisce, ma non perché Tony abbia amato la madre di quella bambina, solo perché non può esperire più gli occhi dell'amato. Peter al cospetto della comprensione della donna si sente ancora più in colpa; questo è sinonimo di insicurezza certo, ma anche di grande cuore, Peter per Tony ha provato amore puro non desiderava rovinare una famiglia.
La bambina in questa storia ha un ruolo immenso, è come se desse voce al padre provando, inconsapevolmente, a dare una scossa all'autostima di Peter; la piccola conoscere Peter e sa identificarlo in Spider-Man, perché Tony le parlava di lui, dal momento che Peter era nei suoi pensieri. In questo modo Peter ha la conferma che è stato Tony a riportarlo indietro, visto che per lui Peter era molto importante; quest'ultima certezza si evince anche dal fatto che Tony abbia lasciato un ultimo messaggio d'addio a lui e a sole altre due persone.

Posso solo dirti che sono ammaliata ❤. Il tempo di copiare e incollare l'altra recensione e sono da te ❤.

Un grande abbraccio
-Vale

Recensore Master
08/05/20, ore 20:31
Cap. 1:

Tesoro, era davvero da tanto tempo che volevo leggere questa tua storia che mi incuriosiva oltremodo, e finalmente sono riuscita ad approdare su questi lidi. E CHE LIDI! **
Dunque, qui siamo immersi nel canon che più canon non si può, con il nostro amato Tony che purtroppo non è sopravvissuto allo schiocco e se n'è andato. Per davvero. Definitivamente. E poi c'è Peter, un Peter di cui vediamo il parallelismo tra il momento del funerale e qualche tempo dopo. E c'è anche Pepper, ma cercherò di procedere con ordine, quindi su di lei tornerò dopo.
Io rimango sempre incredibilmente sorpresa dall'intensità con cui sei in grado di descrivere il senso di perdita di Peter, come riesci a esprimere alla perfezione il suo sentire, i suoi sentimenti, facendo loro bucare lo schermo e facendoli arrivare al lettore come un colpo dritto al cuore, che fa male, che cattura e rapisce. Il dolore di Peter è palpabile, reale, così vivido che quasi sembra prendere vita. È lì, negli occhi e nel cuore del ragazzo, nei ricordi di Tony, nella sua paura di dimenticarlo.
Tutto il capitolo è un alternarsi tra il giorno del funerale e il momento presente, e ci accorgiamo che Peter, quella morte così improvvisa, dolorosa e devastante, ancora non è riuscito a superarla. Il dolore non è lo stesso del giorno del funerale, ovviamente: è passato del tempo, quindi la ferita ha avuto modo di rimarginarsi un po', però è ancora presente, così come il rifiuto, il non capacitarsi, il non voler affrontare determinate cose. Ora Peter non ha la nausea se mangia, ma ha molte altre cose, cose che sono sopraggiunte dopo, quando è tornata anche la lucidità. Però, in ogni caso e da qualsiasi punto di vista lo si guardi, quello di Peter è un dolore che si trascina, un dolore che è un parassita e che rimane attaccato, rimane avvinghiato all'anima e la consuma, la tormenta, la spegne pian piano. Peter è rimasto morto per cinque, lunghissimi anni, anni che Tony ha vissuto ma lui no, anni che per lui non sono significati che un secondo, eppure è tornato in vita solo per vedere l'uomo che ama morire. Morire per lui, ed è questa la cosa più straziante in assoluto. Perché Tony lo ha fatto per il mondo, ma lo ha fatto soprattutto per Peter, e Peter questo lo sa molto bene, ne ha la conferma anche da Morgan, anche se non gli serviva davvero.
Mi ha fatto davvero molto piacere anche rivedere Harley, perché mi ha riportato alla mente la storia dedicata a lui e Peter che mi è rimasta nel cuore, e che vedo come un finale alternativo di questa. C'è anche Strange, qui, che è una presenza furtiva, quasi evanescente, e che pure diventa centrare nei pensieri e nel dolore di Peter, perché il ragazzo attribuisce a lui la colpa della morte di Tony, perché lui sapeva e non ha fatto nulla. C'è un bisogno, qui, naturale e comprensibile, di dare una spiegazione a quanto accaduto, di trovare un motivo, qualcuno con cui prendersela diverso da se stesso. Perché è troppo difficile dire "Tony è morto per salvarmi", è più semplice dire "Tony è morto per colpa di qualcuno che non sono io". E Peter cerca di proteggersi in tal senso, all'inizio.
Passo ora a Pepper e, cara, oh cara, ormai lo sai, ma io lo dico e lo ridico e lo ribadisco: amo il modo in cui la tratteggi e come le fai vivere la consapevolezza di non essere l'unica. Lei non è mai nemica di Peter, non è mai nemica del sentimento che lo lega a Tony, ma ne è parte, ne è complemento. lei sa che Tony la ama, così come sa di non essere l'unica. Sa che Tony ama anche Peter e glielo ha perdonato. Glielo perdona perché Tony è così e o lo prendi per com'è oppure non riesci a starci. È comprensibilissimo che Peter si senta di troppo, in colpa, si senta come se ha rovinato una famiglia intera, come se ha distrutto qualcosa, ma Pepper lo vuole con sé, lo cerca, gli chiede di frequentare la sua casa, di parlare con Morgan. Lo vuole come parte della sua vita, perché Peter lo era di quella di Tony e l'amore di quest'ultimo per lui era qualcosa che lo definiva, insieme a tutto il resto. Peter non è un nemico, è solo la persona che può meglio di tutti capire il dolore di lei e cosa significhi aver perso Tony.
Ora, questo capitolo si concentra non solo sulla morte di Tony, ma anche su ciò che Tony ha lasciato di sé dopo la sua morte. È molto bello che lui abbia avuto un pensiero per ognuno, qualcosa da lasciare della sua persona a ognuno di coloro che conosceva. Ed è bellissimo anche che Peter non voglia il suo dono, e che ci metta davvero tantissimo per sentirsi pronto ad accettarlo. È troppo difficile, troppo doloroso avere qualcosa di Tony tra le mani, perché gli ricorderebbe costantemente che se n'è andato davvero, che non c'è veramente più. Che è tutto reale. Per parafrasare l'immenso Marquez, "la gente che si ama dovrebbe morire con tutte le sue cose", e anche per Peter è esattamente così. Ogni cosa di Tony gli ricorda cosa lui è stato e cosa non potrà essere più, cosa non potranno più essere insieme. E fa male, fa davvero troppo male.
Sono contenta che Peter abbia accettato di ricevere il regalo di Tony, alla fine: è certamente un passo avanti verso l'accettazione. E poi sono davvero troppo curiosa di sapere che messaggio il nostro Tony ha lasciato per Peter e cosa ha architettato per lasciargli qualcosa di sé. Qualcosa che sicuramente è più concreto e tangibile di com'è per gli altri.
Tesoro, sei fantastica e ogni tua storia è un bagno di emozioni. Di leggerti non ci si può proprio stancare.
Un abbraccio e a presto ♥

Recensore Master
08/04/20, ore 09:35
Cap. 1:

Ciao cara, buongiorno!
AH, l'attesa di qualcosa che si sa non tornerà da noi...quanto dolcemente dolorosa può essere?! Se penso a me, ti rispondo infinita e, purtroppo, anche monopolizzante: si vive in attesa di qualcuno/qualcosa che si sa che non tornerà da noi, eppure ci si spera, sempre e comunque, in un continuo pugnalarsi il cuore, in un continuo sobbalzare al trillo del telefono, al suono del campanello...purtroppo conosco fin troppo bene questa sensazione, così come conosco bene quella successiva, quella del sentirsi una bugiarda maligna, del sorridere sapendo di nascondere qualcosa a cui però non riesci a rinunciare perchè ti fa stare bene, più di quanto possa farti stare bene tutto il resto. Fa schifo, lo so io e lo sa Peter, ma non ci si rinuncia mai davvero, neanche quando il tempo passa e non fa altro che dirti "dimenticalo" e ci si logora quando gli occhi di qualcun altro ci si posano addosso e ci ricordano lui. (oddio, credo di essere andata un pelino fuori tema, ma mi sento Peter da così tanto tempo da non riuscire nemmeno a ricordarmi quando tutto è cominciato.)
Tesoro, mi dispiace dirti che in questo mercoledì mattina mi hai fatta piangere come una fontana toccando corde che cerco di seppellire da tanto, troppo tempo e che invece ogni volta tornano fuori e risuonano nel mio cuore. Non mi sono mai ritrovata così tanto in un personaggio di una fanfiction nè di una storia originale. Sono Peter più di quanto tu possa immaginare e quindi ho letto la tua storia con la comprensione di chi ci è passato. Sei bravissima, le introspezioni che fai, alternando presente e passato, sono meravigliose e scorrono sotto gli occhi e sulle labbra che è un piacere. Non vedo l'ora, nonostante tutto, di leggere il prossimo capitolo anche se sono convinta che mi costerà almeno un pacchetto di fazzoletti.
Io devo ringraziarti di cuore, Miryel, perchè non ho mai amato Peter Parker e adesso ho capito perchè.
Menzione d'onore a Pepper: donna straordinaria, davvero. E a Morgan: che mi fa esplodere il cuore di felicità ogni volta che ne leggo.
Vado a finire di piangere mia cara, ma tu sappi che sei un'autrice fantastica <3
Baci
*una frignante* L.

Recensore Master
29/02/20, ore 16:46
Cap. 1:

Ed eccomi qui per lo scambio a catena del giardino.
Pur non essendo amante degli Avengers ho deciso di leggere almeno il primo capitolo di questa minilong, che devo dire non mi è dispiaciuta affatto.
Povero Peter, si vede proprio che sta male per la morte del suo amato, colui che amava più di se stesso, tanto che per lui pensare di andare avanti è difficile, tanto che non accetta nemmeno l'invito di Pepper inizialmente e poi non vuole nemmeno cancellare i suoi audio, come se sentire la sua voce lo tenesse in qualche modo ancora legato a lui.
Ho trovato davvero dolce come Pepper nonnostante tutto ha acettato la relazione tra suo marito e Peter, non è una cosa da tutti, infondo cavolo si tratta di sapere che tuo marito ti ha tradita, eppure si dimostra brava e comprensiva, che dire, davvero una grande donna.
Che dire, complimenti anche stavolta, sei bravissima, continua così ciaooo <3

Recensore Master
23/01/20, ore 16:49
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Gentile Amministrazione,

Vorrei segnalare alla vostra attenzione la presente minilong. L’Autrice, con grande sensibilità, ha unito il canone Marvel proposto nell’ultimo film Endgame (e nella conseguente filmografia che ha accompagnato i fan per dieci anni) con i propri headcanon creando una storia tragica e coerente che ammicca anche ad alcuni numeri dei comics: ciò rivela come l’Autrice abbia studiato con consapevolezza e attenzione i personaggi di cui tratta, anticipando persino alcune soluzioni successivamente viste anche nel film “Far from home”, come gli occhiali che custodiscono l’eredità di Stark e che, al tempo della pubblicazione, non erano stati resi noti. Il motivo per cui meriterebbe di essere tra le scelte del sito è nell’equilibrio creatosi tra i vari personaggi nonché per i passaggi introspettivi curati nel dettaglio. A seguito della drammatica scomparsa di Tony Stark e del suo drammatico ritorno alla vita dopo il tremendo schiocco, Peter Parker non riesce a rimettere insieme i pezzi della sua vita. Ci riesce a fatica, raccogliendo sia l’eredità del mentore, amico e grande amore, sia grazie alla famiglia che quest’ultimo si è creato nei cinque anni dopo l’arrivo di Thanos sulla terra.

Protocollo coscienza è, difatti, un dono che Peter in mezzo al dolore e grazie alla propria intelligenza e non solo, riesce a donare a Pepper e a Morgan: ciò che resta, digitalmente parlando, di Iron Man/Tony Stark. Per sé ha invece trattenuto il Protocollo Speranza, un altro modo di avere accanto a sé qualcosa del perduto Tony. La storia non affronta solamente un lutto, ma indaga anche nelle difficili dinamiche che si creano tra coloro che sono sopravvissuti alla battaglia contro il Titano. Sono proprio i moti dell'animo analizzati in maniera certosina e alcune tecniche narrative a rivelare una storia in cui concetti come l’amore, il sacrificio, il perdono non sempre facile, la necessità di un compromesso anche all’interno di un grande amore e laddove si vive accanto a un uomo geniale, ma certo dal carattere non esattamente facile, come Iron Man (mi riferisco al modo rispettoso e ammirevole con cui viene trattato il personaggio di Pepper Potts). Oltre a essere una lettura matura e piacevole, i personaggi risultano essere totalmente IC. Per tutte queste ragioni, nonché per lo stile efficace, pulito e corretto, ritengo che questa bellissima storia merita di essere evidenziata in modo particolare.
Shilyss

Recensore Master
12/12/19, ore 08:06
Cap. 1:

Cara Miryel,
Sono sul treno per andare a lavoro, e ho le lacrime che stanno lì lì per scendere.
C'è un dolore immenso, senza speranza per ora, che pervade ogni singola riga. Peter si trascina, non vive, respira a malapena. Credo che non faccia nemmeno lo stetto indispensabile per vivere, eppure è ancora qui, aggrappato a qualcosa che forse è solo il dolore del ricordo, non so. Pepper, la cara, dolce e forte Pepper che lo accoglie e lo ama come un figlio, quando Peter non sa più per cosa valga la pena di respirare. Lei che accetta Peter e l'amore che Tony ha provato per lui, nonostante tutto, perché anche lei ha amato tanto.
C'è questo struggimento senza fine, il cuore accartocciato, i polmoni che non funzionano più bene. Gli manca tutto. E Tony lo salva, ancora, donando un altro pezzo di sé, un ricordo, un messaggio. Sarà dura trovare il coraggio di ascoltarlo credo. Ma inevitabile.

Nel dolore di Peter vedo rispecchiarsi il tuo, che credo sia stato davvero grande quando hai visto quella scena. Quella in cui tutti noi amanti degli eroi scanzonati e generosi e meravigliosi della marvel abbiamo pianto. Ci si è sgretolata una certezza, ovvero che gli eroi non possono morire, devono esserci sempre, perché altrimenti non sapremo più a cosa aggrapparci.

Ti capisco ❤️

Recensore Master
11/12/19, ore 22:48
Cap. 1:

Ciao!
Il titolo mi ha attirata immediatamente, non potevo non dare almeno una sbirciatina: e per questo sono contenta, perché questa storia è BELLISSIMA. 

Del tuo ciclo dedicato alla Tony/Peter amo soprattutto come riesci a mostrare sempre la stessa situazione post-Endgame, ma in maniera sempre fresca e interessante, diversa e con un'introspezione nuova in ogni nuova storia. 
Oltre agli elementi in comune, che continuo ad amare. Il modo con cui tratti il personaggio di Pepper Potts, soprattutto in questo contesto, è una delle mie cose preferite. Come lei continua ad accudire e ad avvicinarsi a Peter, chiedergli come sta a cercare di reinsegnargli a vivere. Nonostante Peter continui a scappare e allontanarsi dal mondo, che ora che Tony non c'è più non sembra avere senso. I discorsi che compie sono cinici, terrificanti, inadatti nella bocca di un ragazzo giovane, vivace e con tanto potenziale. 
Ci sono tanti dettagli, tanti elementi forti e stonati in questo lutto incessante. Il rifiuto del cibo, l'aggre ssione nei confronti di Strange, persino il disprezzo per la piccola dolce Morgan. Non ha intenzione di essere cattivo, ma il dolore parla, e non dice nulla di sensato.

Sembra quasi che Tony Stark stia infestando la vita del ragazzo dall'aldilà, insinuandosi anche nei luoghi e nei momenti in cui sta cercando di ottenere del conforto e della pace. I discorsi crudi e forti, "Dio, quanto fa male. Fa male, cazzo, fa male!" aggiungono dolore al dolore, e più di qualunque altra descrizione lunga e dettagliata espongono il peso del lutto e della perdita. Ancora peggio è il confronto con Pepper: di nuovo, il mero fatto che lei sia mostrata come una persona buona e dolce rende più sfaccettata la situazione, perché Peter non riesce a odiarla e condividere con lei lo spazio che porta vicino a Tony. La dolcezza e la maturità di Pepper sono un dolcissimo contraltare alla durezza del lutto e dei sentimenti di Peter riguardo all'amato scomparso. 
Sono curiosissima di sapere come va a finire, davvero. Promette di essere un'avventura breve, ma dolcissima. Spero di tornarvi presto, perché mi incuriosisce tantissimo. 
Alla prossima, e ancora COMPLIMENTI. Comev racconti la Marvel Family tu non lo fa nessuno.
Lady R

Recensore Master
06/12/19, ore 23:56
Cap. 1:

E alla fine eccomi giunta a Protocollo Speranza, pronta (ma mai abbastanza preparata) alla dose di angst e disperazione che questi due capitoli saranno, perché Tony è ancora morto e Peter è rimasto a fare i conti con il dopo.
Innanzitutto voglio farti un appunto su quanto io abbia apprezzato il parallelismo tra questa fic e quella precedente. In Blood and Bones, la scena principale – il presente – era racchiusa tutta nella morte di Tony, in quel brevissimo lasso di tempo che grazie ai flashback intimi di Peter sembra durare molto di più che i pochi istanti in cui il ragazzo lo chiama e gli dice che “Hanno vinto”. Qui, invece, è il funerale di Tony a diventare il flashback, con l’unica differenza che a questo punto non sembra esserci un pensiero felice per Peter a cui aggrapparsi per andare avanti.

L’unica cosa del tuo canon divergence che farò purtroppo sempre un po’ fatica a digerire (ma perché questa sono io e sono miei gusti personali che non c’entrano niente con la tua bravura nel raccontare questa splendida antologia del dolore – sì, lo è, deal with it! >_>) è l’idea che Tony abbia tradito Pepper con Peter. Prima di leggere Blood and Bones infatti ero quasi convinta che, semplicemente, lui e Potts non stessero insieme, invece la loro relazione c’è e prosegue come nei film. È un mio limite, ma a dire il vero, proprio per questo, sono stata felice di leggere che Pepper in realtà ha sempre saputo di Tony e Peter e che è arrivata al punto di accettarlo.
Pepper you da best! ç_ç
Tra l’altro questa sua delicatezza umana e maternal nel continuare a insistere con Peter, nel ricercarlo per non lasciarlo solo nel suo dolore, nell’invitarlo nonostante i no e nel chiedergli se fosse riuscito a superarla, mi ha commosso tantissimo. È così da lei e così dolce. E Peter che continua a rifiutare, che se la prende con Strange, che non vuole parlare di Tony e non riesce a guardare Morgan perché ritroverebbe l’uomo nella bambina, è così triste. Mi fa sempre male al cuore questa tua versione così disillusa, questo Peter che sprofonda nella sofferenza e che non sa come poter richiudere una ferita che farà sempre male perché Tony non tornerà più da lui.

E poi questo [Tante cose mischiate, che anche solo a guardarle ricordano Tony. Ricordano la sua vita, le sue gesta, la sua persona e i suoi sbagli. Persino quelli che è riuscito a rimediare fino all'ultimo secondo della sua fenomenale vita. ] questo pezzo è così Tony, così perfetto, così vero, che l’ho riletto più volte per memorizzarlo. Come fai a scrivere cose così belle e così dolorose? Come?!

E quando di nuovo si ritorna a Pepper, alla sua telefonata, tu riesci a trovare un nuovo modo per stupirmi. No, anzi, non è stupore perché dopo quattro storie ho la certezza matematica che riuscirai a trattare i personaggi in modo eccellente… e infatti ne ho la riconferma, perché nonostante il dolore di Pepper e di Peter è simile, loro non lo sono e lo affrontano in modo diverso, in modo loro. Pepper che è adulta – che è Pepper – riesce a fronteggiarlo meglio (o forse a nasconderlo meglio), mentre Peter, ancora ragazzo, ancora giovane, ne esce devastato e non penso sia perché lui amava di più Tony, ma proprio perché lui è giovane e gli adolescenti più degli adulti tendono a sentire il dolore moltiplicato per cento.

Mi ero ripromessa di arrivare almeno a fine capitolo senza piangere e, invece, ho fallito miseramente e gli ultimi paragrafi – quando Maguna riconoscere Spider-man in Peter e Pepper gli consegna la maschera con il messaggio dedicato di Tony – li ho letti con gli occhi appannati dalle lacrime.
E per di più il capitolo è proprio finito sul più bello ed io ho urlato perché ne voglio ancora e perché ho visto che è una minilong di soli due capitoli e no, non mi basterà mai, io voglio che prosegua per sempre, fin quando qualcuno non troverà il modo di far tornare Tony, così che Peter possa riabbracciarlo e ci sia un happy ending foravah! GIVE ME THAT!

A parte tutto e i miei deliri, come sempre complimenti davvero – sono felice di averti conosciuta come autrice, di averti iniziata a leggere e di aver iniziato questa fic che è quella a cui tieni di più: si sente, lo si percepisce in ogni riga e in ogni paragrafo, davvero.

Recensore Master
26/10/19, ore 18:36
Cap. 1:

Sto piangendo tantissimo, sappilo.
Scusami, ma dovevo esordire così, perché è la cosa più evidente che potresti vedermi in faccia se fossi qui davanti.
Sono felicissima di essere riuscita a prenotarti e non credere che sia finita qui, perché ora vado a leggermi anche l'epilogo e ti lascerò un pensiero anche lì. ;)

Io non ho idea di come tu faccia a descrivere così bene le emozioni dei tuoi personaggi, fai un'introspezione che lascia letteralmente a bocca aperta e, in questo caso particolare, spezza il cuore.
Mi è piaciuta la scelta che hai fatto di dividere il capitolo in due parti alternate: flashback sul funerale e tempo presente, direi che ci fa rendere conto di molte cose, senza necessariamente scrivere troppo capitoli ma soltanto avanti e indietro in un modo che resta perfettamente armonioso e per nulla disturbante. Insomma, ho letto storie in cui i flashback erano messi un po' "ad cacchium"... ovviamente non è questo il caso. Non spezzi minimamente la continuità della storia e dei pensieri di Peter, anzi, è come se seguissi il loro flusso.
Sono felice che tu ti sia attenuta alla versione canonica penso sia terapeutico, un bellissimo modo per elaborare quanto successo, seppure non sia per niente semplice.
Non lo è per me, figuriamoci per te.
Spero che scrivere questa storia ti abbia aiutata a stare un po' meglio.
Mo piace che tu abbia inserito altri personaggi, come il giovane Harley, Happy, Doctor Strange! E beh, sai che con me vinci facile! XD
Ma soprattutto adoro il tuo modo di gestire Pepper. Cioè, hai fatto una lavoro magnifico, lei è meravigliosa e il modo in cui affronta Peter e tutto ciò che c'è stato è encomiabile. Adoro come descrivi i suoi occhi stanchi, la sua voce totta, il suo sorriso triste.
Pare di vederla, bravissima.
E poi vabbè, Peter ti accartoccia l'anima, non serve sottolinearlo. Mi arriva tutto il suo dolore, la sua mancata fiducia nel futuro, la sua rabbia, il suo senso di colpa.
Sono ammaliata dalla tua capacità empatica, dico davvero.
Hai fatto un lavoro stupendo e non so come ringraziarti per averci regalato questa meraviglia!
Complimentissimi tesoro, leggerti è sempre un viaggio bellissimo.
Ora torno a piangere nel mio angoletto.
Tanti bacioni ed un abbraccio forte
S.

Recensore Junior
17/10/19, ore 01:33
Cap. 1:

Ciao carissima!
Ci sono, con un vergognoso ritardo, ma ci sono! Ti chiedo davvero scusa, sono felice di poterti leggere e lasciare con tutta l'attenzione possibile, una recensione. Proprio perchè voglio dedicarvi tempo, ne spreco altrettanto e quindi non riesco mai a passare in tempi brevi e decenti. Che disastro sonoooh!
Ad ogni modo, tolte le mie scuse lamentose, veniamo a noi e alla storia :))))
Come già detto anche nella precedente recensione lasciata all'OS, mi piace molto lo stile che decidi di dare all'impaginazione: è curata e anche se con caratteri diversi in base a ciò che si sta trattando, sempre giusta.
L'aggiunta dei flashback ha dato un giro al racconto, davvero pieno, interessante e ricco di caratterizzazione emotiva nei suoi particolari. E' tutto raccontato in maniera fluida e la lettura scorre piacevole, nonostante le piccole chiuse al cuore che possono prenderti mentre si va avanti tra le parole e tra ciò che univa Peter e Tony.
Abbiamo un Peter, giovane, alle prese con quello che è stato il suo grande amore che adesso si trasforma in un qualcosa di ancor meno tangibile. Con tutto ciò che ne deriva psicologiamente per attutire il dolore.
C'è intensità che riesci a smorzare nei momenti giusti per poi riprenderla con cura e un velo di malinconia.
Mi piace come scrivi, rendi il concetto ed il momento: ben resa ad esempio, anche la scena con Strange.
Hai saputo mettere in risalto anche quello che è stato il confronto con la figura di Pepper che risulta già di suo, un momento importante; mentre mi hai regalato un momento di tenerezza e malinconia con la piccola che con una semplice ed ingenua domanda, riesce a smuovere qualcosa sia dentro Peter, che dentro me, che sono dietro lo schermo a leggere.
" «Tu sei Spider-Man?», chiede lei e Peter ha un tuffo al cuore e si rizza sulla schiena. I sensi lo inondano e quella malinconia lo rompe in due. Alza istintivamente una mano per arruffarle i capelli, e lei lo lascia fare, come se lo conoscesse da una vita."
Questa sarebbe una parte del primo capitolo che mi ha fatta sorridere in maniera spontanea e sincera. Quasi potevo vedermela davanti.
Ci tieni molto a questi due personaggi e la cosa si nota anche dall'impegno che metti nelle altre storie.
Storie che spero di legger presto.
Prima, vedrò di finire questa di lettura. Magari la settimana prossima o magari anche prima, ma non posso promettere nulla. Sicuramente però, mi leggerai presto.
Per ora ti saluto in maniera affettuosa e facendoti i complimenti per le tue capacità narrative e descrittive. Sappi che hai una nuova personcina che ti seguirà con piacere!
A presto!

-Manu

Recensore Veterano
16/10/19, ore 13:50
Cap. 1:

Ciao! Eccomi qui ** ho deciso questa storia perche mi ha incuriosito sin dalla descrizione e, devo dire, che non mi ha deluso.

Inizio dicendo che ho apprezzato la foto iniziale, non so se l'hai fatta tu o no, ma è azzeccata e veramente bella. Da una copertina a questo capitolo, sa di lei in tutti i modi.
Seconda cosa che mi è piaciuta è il dualismo presente/passato. I flashback che hai inserito una tantum nel capitolo sono riusciti a far capire quanto Peter abbia sofferto il primo giorno e quanto continui a farlo. Il dolore non è scemato in nessun modo, è ancora forte e pungente, è ancora pressante e non lo lascia andare in nessun modo. Ci hai fatto capire l'intensità di un sentimento attraverso il suo opposto e ci hai ridato un Peter ragazzino che, comunque, non riesce a dimenticare il suo primo grande amore.

Per quanto riguarda il capitolo nella sua interezza mi è piaciuto molto. È pieno di sentimenti contrastanti, è pieno di un amore forte e palpabile e di un dolore altrettanto forte e distruttivo. Sei riuscita a far uscire dallo schermo entrambe questi sentimenti che, spesso, sono quelli che ci fanno muovere, ci fanno alzare e ci fanno vivere. O sopravvivere nel caso di Peter.
Mi è piaciuto l'inserimento di un personaggio che io reputo molto importante, che è Happy, sopratutto nel modo in cui lo hai fatto. Sempre a sorreggere il ragazzo, sempre alla ricerca di aiutarlo. Ho apprezzato anche l'inserimento di Pepper e di Morgan, che qui però hanno un ruolo ben delineato.
Vediamo come il dolore è affrontato in due maniere differenti, vediamo come entrambe stanno ancora male e, colpo di scena, non troviamo nessun rancore in una donna a cui è stato rubato im marito. Ho adorato come hai descritto Pepper in quelle scene, come una mamma.

Il capitolo ha forti riferimenti, il capitolo ci trasporta dentro la testa ed il cuore di Peter che non si da pace. Sa che Tony voleva riportarlo indietro, ma non era pronto al suo sacrificio ed alla sua perdita. Come è giusto che sia.

Il capitolo si conclude con un punto interrogativo. Cosa ci sarà dentro la maschera? Che messaggio ha lasciato tony al suo amato? Ciò voleva dire che lui sapeva di morire, che si era preparato a quella eventualità.

Parlando a livello di scrittura, come ti ho già detto, scrivi molto molto bene, in maniera scorrevole, precisa, senza giri di parole inutili. I sentimenti dei personaggi sono messi al primo piano, cosa che questo capitolo doveva fare.

Veramente complimenti! Ci si legge presto,

Talia

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