Recensioni per
Back In Black
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]
Recensore Master
10/07/19, ore 12:54

Carissima Lightcosaning,
Giungo (ahahaha giungo...) infine qui, a romperti le ragnatele negli spara ragnatela e a dirti che, questa recensione, è sotto il vento rassicurante di un ventilatore targato Stark Industries (quindi forse tra dieci secondo esploderà), ma ora bando alle ciance e alle cazzate, che devo dirti un mucchio di cose *___*

Ci sono tante cose che vorrei dire nei riguardi del tuo Peter, e sebbene non vorrei soffermarmici troppo perché finirei per scrivere un poema, infine lo faccio e quindi tié beccate 'sto MAMMOZZONE tra capo e collo perché sì, parlerò anche di Ned.
Il tuo Peter funziona. Il tuo Peter in realtà funziona sempre, sin dallo scorso capitolo, e anche in "Di ritorni" – dove hai affrontato un Peter più sensibile, più corroso dagli eventi. Un Peter che non era più Spider-Man, ma che funzionava dannatamente perché, di fatto, umano –, ma qui abbiamo un adolescente del Queens, che si sta affacciando all'età adulta, che vive una doppia vita superomistica divisa tra studio, scelte e grandi responsabilità. Se ci si aggiungono le aspettative altrui *cof cof Tony cof cof*, abbiamo un Peter Parker che non sa più cosa vuole, perché ogni scelta comporterà una divisione con qualcosa/qualcuno. E Peter, vuole essere sempre ovunque, per sempre, senza dover scegliere di lasciare indietro qualcosa e questo, mia carissima Lightning, è il motivo per cui il tuo Peter funziona. È lui, aspetto fisico, voce e atteggiamenti. Tutto. E la cosa che più sottolinea questa mia certezza, è il rapporto con Ned. Un Ned che sa, e ama sapere che Peter è Spider-Man, ma non dimentica l'amico. E, per quanto ci siano certamente personaggi che hanno dato un impatto diverso alla loro immagine, divenendo immortali (Cap e Iron-Man per primi) e indimenticabili, non ho potuto reprimere un sorriso dolce, quando Ned sostiene, con una purezza che spiazza, che nessuno potrebbe mai dimenticarsi di Spider-Man. Il tuo Ned, come quello dell'MCU, è orgoglioso che il suo migliore amico sia un supereroe e, per l'affetto che li lega, Spider-Man rimarrà sempre il suo preferito, perché dopotutto sa chi c'è dietro quella maschera e sa quanto Peter può dare. (sto fangirlando perché io adoro Ned e avrei tante di quelle cose da dire che boh... però mi fermo sennò non so dove finiamo...)

Eppure c'è un rumore di fondo, che ritorna, che è colpa di un senso troppo sviluppato che non è sempre gradevole. Peter cerca di sfuggire dalle responsabilità e loro tornano da lui. Dopotutto, come hai spiegato nello scorso capitolo, le sue conoscenze burocratiche sono limitate. La politica, le questioni interne degli Avengers, tutto ciò che non gli compete, è ora parte anche della sua vita da Super eroe e, volente o nolente (più nolente) dovrà affrontare prima o poi qualcosa di molto più grande di lui, che si va a sommare a già troppi pensieri che non gli danno tregua, con May che lo minaccia di non lasciargliela passare liscia – a lui e quel buontempone di Tony Stark, semmai ci fossero strani movimenti in progetto. È difficile, eppure May è il suo appiglio. May è la persona, la coscienza, di cui Peter ha bisogno in una età difficile come la sua, dove non è un uomo d'affari che ha fatto della sua armatura un lavoro o un vecchio soldato in pensione, addestrato per quella vita o un dio del Tuono che fa un po' quel che vuole. Peter rimane la persona più normale del mondo, con problemi ormonali e scolastici infilati in un pacchetto completo di problematiche che si fondono ad una burocrazia troppo lontana dal suo mondo e che, di conseguenza, ne creano un subbuglio psicologico gestito con una maestria ineccepibile, che lascia percepire al lettore quanto difficile sia trovarsi dall'essere nessuno al trasformarsi in qualcuno, dovendo continuare a fingere di non essere niente più che Peter Parker lo sfigato. (sigh, te amo... te darei tanti bacetti per come ti prendi cura di lui ç_ç)

Ma ora devo parlare di lui. Sì, devo. Devo farlo perché c'è una cosa che mi hai detto, giorni fa, in una recensione che mi hai lasciato e... e anche tu parlavi di lui, di Spider-Man.
Peter e Spider-Man non sono la stessa cosa. Non lo sono, perché la maschera cela, e mostra altro e questo qui, quello che tu hai descritto, fa saltare i battiti al cuore sin dalle prime battute, perché Spider-Man è un cazzone, auto ironico, che gioca col nemico e con se stesso, quando combatte il crimine e ogni movimento, ogni descrizione dei pugni, delle schivate, dei discorsi fatti mentre è nel pieno dell'azione – perché, buon dio, quel ragnetto rubacuori non sa stare zitto un secondo – mi hanno letteralmente stregata. Raramente leggo di Spider-Man in azione, e ne comprendo la difficoltà di dargli un tratto realistico e che non si discosti da nessuna delle versioni che cinema e fumetti ci hanno offerto, ma qui c'è uno studio, c'è un sapere da parte tua, che ha reso il tutto dannatamente godibile e di cui, te lo dico col cuore in mano, ne vorrei di più.
So che succederà perché, malgrado Tony gli abbia espressamente detto di procedere in punta di zampe, Peter sta facendo tutto tranne quello. Nel mio piccolo, credo che Peter voglia sentirsi utile a qualcosa. Lo ripeterò fino alla nausea ma, dopotutto, è il supereroe con grandi poteri e grandi responsabilità e che quando si riesce a fare le cose che faccio io...se non le fai... e poi succedono cose brutte, succedono per causa tua; come fa dunque a rimanere con le mani in mano, sapendo che può fare, può risolvere, può aiutare. Può rendersi utile laddove nessun altro potrebbe? E quindi Spider-Cop nasce, e mi fa tenerezza sapere che, per un attimo – uno soltanto! – Peter abbia dimenticato lo schiocco, l'università, la possibilità della spaventosa registrazione e si sia sentito utile. Si è sentito Spider-Man.

Ora, con questi presupposti meravigliosi di una storia che ha da subito creato, costruito le sue basi solidissime, siamo pronti ad entrare nel vivo. Io non so cosa aspettarmi, ma la verità è che non voglio nemmeno immaginare, voglio solo leggerti, scoprire cosa hai in mente, perché donna io ne ho bisogno. Ne ho bisogno perché, di fatto, il tuo Peter mi ha conquistata così tanto che ne ho una cotta pazzesca... perciò non lasciarmi troppo senza di lui ♥
Avrei tante di quelle cose da dire, specie dei riferimenti a FFH, ma ne parleremo poi, quando vedrai il film... per ora ti lascio con la magia della suspance u.u A prestissimo, carissima Lightning, attendo con ansia l'aggiornamento *______*
Miry ♥

Recensore Junior
29/06/19, ore 22:47

Come promesso sono di nuovo qui <3
E niente, io ti amo. La storia migliora di capitolo in capitolo, lasciando tranquillamente in secondo piano la mole di informazioni e le varie sequenze dialogate (che ho adorato dalla prima all'ultima, con tutti i riferimenti del caso)!

Ma andiamo con ordine:

Adoro il modo in cui descrivi i poteri e i movimenti di Peter. Il senso di ragno è onnipresente, relegato a rumore di fondo costante, che risulta come uno sciame di vespe in movimento che Peter non riesce a collocare, timoroso di venir punto senza preavviso a causa di quell'ingranaggio arrugiiìnito che minaccia di incepparsi... è un'immagine mentale bellissima.

Detto questo passiamo a Ned, al nostro loquace "uomo sulla sedia" per cui io sono seriamente in pensiero di conoscere le sue sorti da qui a tre settimane scarse: le interazioni tra i due mantengono lo stesso tono che si è visto nel film, intervallando i momenti seri con la battutina sarcastica o lo scherzo utile a stemprare un non detto. Ben fatto, davvero.
Menzione speciale a: «Ci siamo già giocati Iron Man e Capitan America, se te ne vai tu chi rimane?» «Un mucchio di gente,»
(Sono sinceramente curiosa di vedere le interazioni tra Peter e MJ, perchè lei osserva e non le sfugge praticamente niente)

Al che si passa al punto successivo: «E poi, in teoria, abbiamo di nuovo un Capitan America,»
L'ho già detto che ti amo? Perchè lo ribadisco se non fosse sufficientemente chiaro. Oltre al mio personale vago risentimento per l'immenso blocco narrativo che i Russo hanno voluto saltare in pieno (rispetto la scelta, ma sai benissimo da te cosa significa dal mio punto di vista - vedi "secondo progetto mastodontico"), la stlettata siberiana è arrivata forte e chiara, non vedo l'ora sul come vorrai sviluppare/ampliare la faccenda in quella direzione.
Un plauso particolare per aver gestito in modo impeccabile la sezione "burocratica": conferenze/interviste/cose varie tramite cui Peter riceve le informazioni è gestito in modo ottimale, rivela il necessario senza appesantire, soprattutto se consideriamo che Peter non è esattamente una cima in intrighi politici e quantaltro.

Ho adorato la sezione con May, con questo rapporto zia-nipote che rende il mondo di Peter meno spaventoso, con la sua determinazione nel toccare sempre i punti giusti. Ho apprezzato infinitamente la menzione al fatto che lui e Tony "non l'hanno passata liscia nemmeno la prima volta" quando May ha scoperto la sua identità segreta come Spiderman.
I riferimenti al fatto che la maturità non è più difficile di qualunque cosa Peter faccia in laboratorio con Tony e Bruce mi è piaciuto da impazzire, insieme all'associazione di May e i riferimenti velati alla sua relazione con Happy (di cui non vedo l'ora di saperne di più al cinema).
A proposito di Bruce, nella tua verione dei fatti, in che condizioni me lo lasci?

Per poi arrivare alla sezione finale: mi è piaciuto da morire come hai gestito lo scontro e le dinamiche della ronda notturna, con successive scoperte che introducono al pieno della narrazione: carissima. Kingpin. Osborn. ...ti ho già detto che ti amo?
Una mezione speciale va a questo passaggio in particolare (semplicemente meraviglioso): "Peter si passò una mano sul collo, cedendo all’urgenza di sfregare il fantasma del morso di ragno nonostante fosse scomparso da anni. Parlare della Oscorp lo metteva in agitazione. Lo faceva sentire come se avesse un debito da estinguere con qualcuno che non si era mai guadagnato le sue simpatie, e verso il quale non era neanche certo di dover essere grato."

Tralasciando gli apprezzatissimi riferimenti che costellano la narrazione, tipo Iron Fist e J. J. Jameson, io non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Un abbraccio immenso, uno stampo di rossetto e i miei più sentiti complimenti perchè mi hai fornito una "droga letteraria" meravigliosa <3
_T

Recensore Junior

Carissima, per una volta recensisco io in ritardo, ma causa impegni di varia entità/genere arrivo solo ora a dirti la mia opinione in merito a questo stupenso, meraviglioso, formidabile primo capitolo! (Noooo, non mi è mica piaciuto).
Okay, credo che da quando l'hai pubblicato ad ora l'ho riletto una cosa come tre volte, al che ho sviluppato due pensieri preponderanti di cui ci tengo a metterti a conoscenza prima di passare alla recensione:
1. Il tuo stile di scrittura è di base molto buono, ma in questo capitolo hai superato te stessa... le descrizioni, le analogie, le metafore, la punteggiatura... tutto (tutto) è redatto in modo impeccabile, coinvolgendo chiunque legga la faccenda nonostante sia parzialmente estraneo alle "nozioni fumettistiche".
Al che porta a...
2. Sono completamente, inesorabilmente, follemente innamorata di questa storia già dal primo capitolo! Ormai è un dato di fatto che il tuo Tony è la cosa che si avvicina di più al canonico che io abbia mai letto (forse insieme ad un altro paio di versioni disperse nelle varie sezioni di EFP), ma Peter (Peter!) è semplicemente meraviglioso! Incarni perfettamente le sue paure, i suoi principi, i suoi ragionamenti, i suoi mostri (letterali e metaforici)... è Peter. Punto.

Detto questo passiamo alla recensione:
Quanto ti si può amare da 1 a 10 per aver tirato in balla i veri Accordi? Penso 3000. (...Non volermene...)
Il post-Endgame lascia moltissime questioni in sospeso e tu hai saputo gestirle e sottolinearle con il giusto peso: i "vigilanti" sono considerati un bene o una minaccia per la comunità? Una forma di controllo è eticamente corretta o rasenta i limiti della decenza e dei diritti umani? Gli Avengers e i super-umani sono un conto, ma i Mutanti?
Come tu sottolinei, da un punto di vista "esterno" alle dinamiche supereroistiche, le azioni degli Avengers sono opinabili... ti viene da pensare con freddo razocinio che hanno sfasciato davvero il mondo due volte, dissociandoci momentaneamente dai piagnistei e i lutti che ci portiamo dietro da ormai due mesi.
Ma oltre a tutta questa tematica (mastodontica... ammettilo, ti vuoi del male), mi tiri in ballo anche le paure di Peter.
Peter è la sua paranoia/paura del percepire di nuovo i suoi sensi da ragno in allerta e timoroso degli incubi generati da Thanos, Peter e la sua paura di aver perso irremediabilmente quei cinque anni in cui per solo metà popolazione il mondo ha continuato a girare, Peter è la sua reticenza all'idea dell'Università, perchè in mezzo ai suoi diecimila problemi quotidiani l'Università è un problema non indifferente visto che "l'amichevole Spiderman di quartiere" non può allontanarsi troppo dal suddetto "quartiere".
Senza contare che da qui nascono le motivazioni che causano lo sparo protagonista nel prologo, consapevolezza che non mi fa stare per niente tranquilla.
Concludo dicendo che hai causato un picco di apprensione per il tal Tony Stark (ignorando tutori, sfigurazioni, fanni fisici di vario genere) dopo questa frase nello specifico: «Va bene, non prendiamoci in giro: è meglio per me se non ci rientro, in quella trappola di ferro,»
E niente, volo al prossimo capitolo!
Un bacio,
_T <3

PS: Domanda veloce, puoi non rispondere se la cosa potrebbe essere fonte di spoiler futuri in corso d'opera. In questa tua versione dei fatti Peter lo sa che è principalmente lui il motivo per cui gli Avengers (con Tony in testa) hanno "sfasciato" il mondo per la seconda volta?

Recensore Master

Buonsssssalve <3

Sai che smaniavo per vedere pubblicato il primo capitolo di questa storia e ora che posso finalmente recensirlo ballo dalla gioia :D
E' un piacere enorme vedere di nuovo interagire Tony e Peter e prima di tutto il resto voglio farti i complimenti per come gestisci in maniera impeccabile la loro relazione. Grazie ai dettagli che hai inserito e alla descrizione del contesto in cui si trovano, sembra davvero di avere davanti le scene di un film, cosa che ti avrò detto almeno un migliaio di volte da quando ti conosco, ma PAZIENZA :')
Detto questo, andiamo al succo della questione: sai che sono lontana dal mondo dei fumetti, ma ammetto di aver letto qualcosa a riguardo proprio durante il periodo d'uscita di Civil War, tra l'altro anche su Spidey per quanto riguarda l'Atto di Registrazione (in realtà tutte informazioni datemi dalla mia coinquilina di allora, che però è sempre stata TeamCap e quindi non è da considerare u.u). Questo era per dirti che la piega che sembra prendere la storia mi piace TANTISSIMO e non vedo l'ora di scoprire cosa succederà nei prossimi capitoli.
Per ora la situazione sembra essere sotto controllo e, per quanto inquieto, Tony non mi sembra eccessivamente preoccupato. Poi vabbè, aspetto il tuo messaggio minaccioso che farà crollare le mie illusioni in maniera miserabile :')
Per quanto riguarda Peter, sono in fibrillazione per tutto ciò che affronterà in questa storia: non solo per questa problematica appena sorta, ma anche per quanto riguarda l'università e quanto accaduto con Thanos. Sai bene che ho un debole per i personaggi complessi, inquieti e sofferenti, per cui sono qui con gli occhi sbrilluccicanti ad attendere il seguito di questa storia *-*
Per il resto, il nostro headcanon comune sembra funzionare alla grande e ho adorato tutti i dettagli che hai inserito sulle condizioni di Tony. Mi si è stretto un po' il cuore in realtà, ma so chelo hai ridotto peggio in altre storie, quindi non mi lamento *come sono simpatica* :')

Bien, ora che ho finalmente recensito questo capitolo non posso che attendere con impazienza il prossimo, sperando di vederlo presto su questi schermi ( e a dispetto di tutto ciò che ci siamo dette ieri *risata malefica*)
Grazie, infine, per aver citato la mia one-shot nelle note, sono contenta che ti sia stata utile per gettare le basi di questo headcanon <3

Un bacione starkoso e un abbraccio hulkoso, come sempre <3

_Atlas_

Recensore Master

Carissima Cosa2,
Stasera me vado a magna' un paninozzo zozzo, e quindi non posso passare, così ho deciso di farlo ora, prima di andare a lavorare, che è cosa buona e giusta perché questo capitolo è meravigliosamente meraviglioso. I capitoloni grossi? Nessun problema, me lo sono praticamente divorato in un sol boccone e il merito, mia cara Lightning, non è solo della caratterizzazione dei personaggi (sulla quale mi soffermerò dopo), ma anche del modo che hai – il tuo timbro, di raccontarcela, questa storia.

Sai, sempre più spesso leggo solo storie romantiche, che hanno poco di avventuroso, che affrontano solo un certo lato dei sentimenti umani e non mi esulo da questa categoria, siccome scrivo in prevalenza storie romantiche ma tu... tu stai raccontando qualcosa che va al di là di una semplice fanfiction. Tu stai raccontando un fumetto. Tu lo stai scrivendo, questo fumetto, dove in questo primo capitoli il rapporto tra Tony e Peter non è solo quello di mentore e allievo, figurale padre e figurale figlio, ma è anche un rapporto che somiglia ad un'amicizia. Ci sono confidenze che si fanno, anche solo con gli sguardi. Sono arrivati ad un punto tale di confidenza, da capirsi senza parlare. Ecco, questa totalità del loro rapporto, mi fa impazzire, perché per come li vedo io Tony è un ragazzone troppo cresciuto e Peter è un ragazzino che pensa troppo e credimi... credimi, mai nessuno li ha resi così bene, mai nessuno me li ha fatti immaginare così come sono come ci riesci tu. Su Tony niente da dire, anzi... conosci le mie paure quando leggi di come lo scrivo; ho sempre paura di deluderti... ma Peter... beh, di Peter te lo dico dopo, va u.u

Tony e Peter alla Casa Bianca, la nuova serie di Disney XD, in onda ogni sera alle 18 (e non lo posso vedere perché lavoro, sigh). No, a parte gli scherzi, l'impatto iniziale che ha avuto questa storia è andato più o meno così: la apro dal cell per iniziare a leggerla, mi ritrovo a divorarmela. Fine XD
Ho letteralmente adorato la tensione che hai creato tra i due, i silenzi che lasciano spazio ad un'introspezione che ci racconta in che tempo siamo collocati e cosa è successo. Ecco, tu mi stai dando il mio Protocollo Speranza, continuando sul filone di Tony che si è salvato dallo schiocco, riportando però dei danni troppo visibili, che Peter rivede sovrapposti al ricordo del momento in cui è successo; un momento segnante per tutti, ma su di lui forse molto più di altri. Era appena tornato e lo ha visto "tentare di morire", in sostanza, per salvare il mondo.
Okay, insomma, di Peter ne parliamo subito va! Sto fremendo, devo dirti!

Sai, carissima Lightning? È davvero difficile per me "sentire" le voci dei personaggi reali, quando leggo una storia. È difficile vederli nella loro reale figura, nella mia mente, se la caratterizzazione ha qualche pecca che li allontana da ciò che sono. Bene, ti basti sapere che per me, c'erano loro, seduti su quegli eleganti sedili brutti... loro, loro. Il tuo Peter mi ha conquistata. Il tuo Peter è il motivo per cui questa storia si trova già tra le preferite, e non ho aspettato che pubblicassi il seguito. Il tuo Peter è razionale ma un adolescente confuso dal futuro che lo attende, che si sta affacciando all'età adulta, che non ha solo il problema della scuola, ma anche quello della sua identità segreta. Un quasi uomo che divide la sua giornata tra lo studio e salvare le persone. Un ragazzino che è andato nello spazio, ci è morto, è tornato e ora si ritrova davanti alla vita che gli chiede cosa vuole davvero – se vuole preservare quell'identità e sarebbe anche una scelta legittima e totalmente personale, se solo non vi fossero implicati motivi più seri, più politici, legati a qualcosa successo molto tempo prima di Thanos, prima dello schiocco, prima della pace. Ecco, tutto il loro discorso, come ci sono arrivati, come non hanno comunque trovato una soluzione, in quel dialogo, mi ha letteralmente conquistata. Peter è Peter nella sua forma più ragnesca. E la cosa che apprezzo di più è che, tra tutti i Peter che ho letto, questo si ricorda che è Spider-Man, divide quell'identità dalla propria, scinde l'eroe dal ragazzino. Come se Spider-Man fosse andato nello spazio, mentre Peter Parker era ancora a New York, magari a fare i compiti. Ecco, specificato questo, io non ho altro da dire su Peter. È il ragnetto che conosco io e mi commuovo – giuro, mi commuovo, perché MAI ne ho letti di così fedeli. MAI!

La parte difficile di questa scissione sta nel fatto che se prima era solo un fattore quasi PISSICOLOGICO, la faccenda si fa più seria del previsto. La registrazione è un tema che Peter non ha giustamente affrontato. Non era un vendicatore, in Civil War, ma c'è stato in quell'aeroporto.

«Se vorrai far parte dei Vendicatori, dovrai farlo sia come Spider-Man, che come Peter Parker,»

Ed è qui che ho tremato, e la reazione di Peter è più che legittima, oltre che paurosamente IC. Peter Parker è un personaggio che mette sempre gli altri prima di lui. Preservare l'identità significa dare la possibilità alle persone che ama di avere le spalle coperte. Spider-Man è più sicuro se rimane senza volto. È un adolescente del Queens che ne ha già vissute troppe, che è sparito dopo uno schiocco, ma che finché succede a lui va tutto bene. Qui si mette a rischio la vita dei suoi cari, e su questo Peter non gioca. Mai. (MIO DIO ç__ç Ti devo abbracciare per il lavoro meraviglioso che hai fatto su di lui... madonna, ti ammazzo di scafette ♥)

In un mondo poi dove Iron-Man non è più Iron-Man per ovvi motivi, che è tornato ad essere solo Tony Stark, le cose si complicano ma... quanto è da Tony usare mezze verità per salvaguardare le persone a cui tiene? Su questo, Peter e Tony, sono sempre stati paurosamente in sintonia. Ah, e questo mi fa venire in mente una cosa, che ho veramente, veramente apprezzato di questo primo capitolo: la fiducia tra loro e quella nel prossimo. Tony è un paranoico, Peter va in giro 24h su 24h con i bracciali spara-ragnatele ai polsi... questo denota che, pur essendo ancora loro, quelli che conosciamo, qualcosa ha cambiato il loro modo di vedere il contorno. Sono loro che sono andati nello spazio, sono loro che hanno salvato il mondo (come specifica Tony, non lui da solo, ma tutti), eppure la fiducia viene meno e quella chiamata alla Casa Bianca ne è la prova. Ecco, quel breve dialogo in cui si raccontano cos'è la fiducia, mostrando piani oscuri come rapire il presidente o appunto mostrare i bracciali, è stata davvero il top del top. Un ulteriore motivo che mi ha spinta a mettere questa storia subito tra le preferite.

Infine, ma non meno importante, la tensione che si slaccia alla fine, quando Tony torna dalla riunione col Presidente. Dopo momenti di silenzio assoluto, esce fuori ciò che entrambi pensano, e... è lo stesso:

«Non voglio rivelare la mia identità,» [...]
«Neanch’io: sono debole di cuore, e piazzarti sul palcoscenico sarebbe un attentato alle mie coronarie,»


Tony sa perfettamente che uscire dal giro comporterà una libertà troppo grande per il Governo e il simpaticissimo segretario Ross avrebbe troppa voce in capitolo, senza di lui ad aizzarglisi contro. Perciò Tony mente, racconta mezze verità, si finge ancora Iron-Man anche se non dovrebbe più esserlo, per una sola e semplice motivazione: difendere il ragazzino del Queens, su cui si sente responsabile – senza alcuna forzatura. Insomma, hai reso un rapporto filiale che non si limita solo a questo, ma come dicevo all'inizio sembra una grande amicizia fondata sulla fiducia. Tony non si sente forzato nel dover cambiare i suoi registri per aiutare Peter, Peter come sempre si sente in colpa e odia essere il centro di tutto, eppure alla fine un punto di incontro si trova: nelle stesse idee, nello stesso senso di giustizia, che però necessita di strappi alle regole e di prender tempo usando la loro arma più tagliente: il genio.

Cara Lightning, forse ho un tantinello esagerato, questa recensione è un delirio assoluto ma la colpa è tua che mi hai conquistata. Letteralmente. Come ti dicevo nella scorsa recensione, odio mettere prescia alle persone, e non lo faccio mai, men che meno con te ma sappi che non vedo l'ora di leggere il seguito, perché i tuoi Tony e Peter mi mancano già. Hai reso il rapporto canonico profondo e bellissimo, che non manca di rispetto ma nemmeno di quel briciolo di ribellione che fa un po' parte d entrambi e che li rende loro, al 100%. In più ora voglio un Taco .___.
Sperando di non aver scritto una marea sconfinata di fregnacce, ti auguro un buon proseguimento di giornata, aspetto trepidante il secondo capitolo e a presto.
Molto prima di quanto tu possa immaginare (è una minaccia, sì)
Un abbraccio,
Miry (cosa 3, attacco solareeee)

Recensore Master
19/06/19, ore 22:45

Cara Light <3,

non sai che piacere enorme tornare a recensire una tua nuova long, ormai sai bene quanto le tue storie siano necessarie per il mio benessere psicofisico, quindi, anche se (o forse proprio per questo) ci sono avvertimenti circa "violenza" e "tematiche delicate", sono qui che scalpito per poter leggere il resto della storia. Soprattutto perchè ne conosco il potenziale dopo aver avuto il privilegio di sbirciare tra i primi capitoli u.u
Che dire di questo prologo? Hai creato un'atmosfera molto coinvolgente e affascinante, soprattutto - per quanto mi riguarda -  attraverso l'immagine di Peter con addosso la divisa da infermiere, che a primo impatto sembrerebbe non appartenergli per niente e che, proprio per questo, fa accrescere il mio interesse.
Inutile parlarti del mio scervellamento su chi possa essere stato colpito dal proiettile, mi limito solo a pregare tutti i santi del mondo che almeno qui Tony goda di buona salute, senza che il suo corpicino già troppo martoriato dalla tua sfrenata fantasia possa subire ulteriori danni (anche se con il nostro headcanon, avrebbe qualcosa da ridire) u.u
Come ti accennavo, ADORO la citazione musicale che introduce il capitolo e che richiama alle lacrime che Peter si impone di non versare. Poi vabbè, io adoro i Cure da una vita, mi avevi già persa in partenza :')
E a proposito di citazioni musicali: avevo dato per scontato che il titolo della storia fosse un riferimento a Back in Black degli AC/DC (per riprendere la scena di Iron Man), e invece mi hai colto di sorpresa, molto bene :'D
Non mi resta che farti i complimenti per questo intro col botto - e anche all'autrice della grafica, che è bellissimissima -  ovviamente sperando al più presto di poter leggere il primo capitolo della storia <3

Ti mando un bacione starkoso e afferro volentieri il tuo, chè dopo la giornata di oggi solo Tony può risollevarmi il morale :')

A pressssstissimo, spero

_Atlas_

Recensore Master
17/06/19, ore 23:20

Cara Light!

Aho’, non te riesco a ‘sta dietro però eh! Prima Nat e Tony e ora questo… che già dall’intro spacca in una maniera incredibile. Un prologo così è crudele, perché il lettore rimane disorientato e incuriosito da questo escamotage rapido e cinematografico di partire quasi dalla fine, con il dramma che sfila davanti ai nostri occhi, ma che, come in un incidente, non riesce a recuperare il filo di quello che è stato. Poi ci metti pure i Cure con una canzone che fa parte della mia playlist, ma vabbé…

Il tuo stile maturo riesce a creare immagini potentissime: è il caso dei denti che sfrigolano masticando dolore, della figura retorica della sigaretta che brucia il foglio, delle immagini confuse e quasi estranee che mostrano Peter con la divisa da infermiere davanti a un ospedale, dilaniato da un dolore che è semplicemente potente. Se il prologo stuzzica a capire cosa è successo a Peter, l’introduzione della storia solletica il lettore in altra maniera. La forza del Peter adolescente e testardo che osserviamo nell’Homecoming che viene richiamato nelle battute emerge chiaramente, così come l’assertività di Stark, che è così terribilmente IC pure in due battute. Ma la cosa che ho adorato è la battuta sul Queens, che rivela una volta di più come Parker sia, tra i supereroi, quello che ha maggiormente presa sul territorio, quello che sente di appartenere a un luogo circoscritto e proprio lì sta la sua grandezza: nella semplicità. Ecco perché il rinfaccio presente nell’intro fa più male, perché Peter va in lavanderia e si compra il pranzo al ristorante etnico all’angolo; non vive fuori dal tempo né è un miliardario alla Howard Hughes che possiede di tutto. È un ragazzo con grandi poteri, da cui derivano grandi responsabilità, però. Il dramma è racchiuso nel sangue che gli macchia la veste non sua, nella tensione con Stark, mentore e guida, nell’ironia adolescenziale e per questo più cattiva e sferzante, acuta come una battuta di un certo qual Loki Laufeyson ♥. So che disobbedirà a Tony perché è nella natura delle cose rivoltarsi al paterno ordine. Mi attendo carrellate di angst: me li gusterò con i muffin, il cappuccino e visto il clima famose anche ‘n gelato, va’! Sei sempre bravissima, Light **

Aho’, sta recensione è venuta ‘na specie de’ delirio lungherrimo, XD non me odia’!
Shilyss/Cla’

P.S.
Poi aripasso de la' :*

Recensore Master
16/06/19, ore 17:54

Carissima Lightning, o cosa2, o la ragazze delle terze C... insomma, DONNAH!
Sono in brodo di giuggiole, perché il progetto c'aveva prescia, ma non pensavo l'avrei letto così presto! Cioè... me stavo a magna' già le mani, carcola e invece... ci butti qua il prologo e io muoro. Primo perché vedo il mio banner (e ne noto gli infiniti difetti... sigh... ma va beh quella è deformazione professionale. Se non odiamo quello che facciamo non siamo contenti, no? Insomma, are we human or are we paranoici?? La seconda che hai detto!), secondo per Don't Cry dei Cure, terzo per il testo, quarto per la descrizione a inizio storia, quella con i dialoghi e vorrei soffermarmici un attimo.

Sai, cara cosa2 come te chiami? È stato proprio quel pezzo, ad avermi ammaliata, a farmi chiedere di più. Lo so, è dannatamente egoistico spronare un autore a sbrigasse a scrive 'na storia, perché la prescia non è mai bella, ma sappi che solo la prefazione mi ha già conquistata. Questo mini dialogo – intensissimo, carico di rabbia, di dissapori, di cose irrisolte, di un adolescente che sta crescendo e cerca la sua posizione, che si ribella ad un uomo che ha troppe esperienze sulle spalle, che cerca di fargli comprendere che sì... gli errori li commettono tutti, ma che chi si rende conto di averli commessi può evitare che altri – i più giovani soprattutto, ne facciano di uguali, quindi...
Questo Parker estremamente ribelle (e che ci sta... vogliamo forse ricordare un Parker che dice "If you even cared, you'd actually be here", con quel tono di sfida?), uno Stark che non vuole tenerlo fuori, ma che se è quello l'andazzo sembra quasi costretto. Insomma, in sostanza, la sola parte della presentazione è tanta roba, che mette curiosità, che spinge a voler sapere di più perché qualcosa hai detto, ma non abbastanza ed è così che si fa, per rovinare la vita ad una quasi trentenne innamorata persa di Spider-Man (AH TRA L'ALTRO HO UNA BELLISSIMA FANART DOVE LITIGANO, QUESTI DUE, CHE TI DEVO ASSOLUTAMENTE PASSARE *___* MAUHAHAUHAUHUA *risata doppia satanica*).

E passiamo al testo (mi sto un pochetto dilungando... che se vede che me so fomentata?)
Breve e concisa questa prefazione arriva dritta al dunque, ma nella sua brevità è in grado di strapparti il cuore, accartocciarlo, dargli fuoco, prenderlo a calci, e rimettertelo dentro al torace. Così, giusto pe' fattela pija a bene...

è una sigaretta premuta con indolenza su un foglio fino a bucarlo, sfilacciando le maglie del reale e non reale col suo alone carbonizzato

Ci sono delle sensazioni così difficili da descrivere, e sono molto più semplici da provare ma qui... Il senso che hai dato a questa frase, che descrive uno stato d'animo preciso, di chi è spettatore passivo della sua vita, che al contempo sa cosa sta succedendo e non lo sa davvero. Un Peter distrutto, confuso, che non è il vero protagonista di questo prologo. No, cara cosa, il protagonista di questo prologo è lo sparo, di cui non si sa chi ne sia il responsabile e che, allo stesso tempo, c'è qualcosa dietro, qualcosa ancora prima, che Peter ha chiuso nei suoi pensieri e non vuole scavare. In alcun modo vuole andare più indietro di lì, mentre trattiene lacrime, fuori da un ospedale e... e ora? Cioè, tu mi lasci così ed è okay, ma... dimmi almeno che avrò il primo capitolo presto ç_ç cioè rassicurami anche se non è così, perché il mix: descrizione-canzone-prologo è stato letale. Ho bisogno di sapere...
Per cui, cara Light, per me è un sì e sappi che attenderò con tanta impazienza.
Sallo, anche se so che lo sapetti!
Alla prossima e davvero complimenti per l'hype che sei riuscita a generare in poche e brevi parole ** e scusa la delirante recensione.
Miry (Cosa3, tipo Daytarn)

Recensore Junior
16/06/19, ore 13:55

Ti giuro che non lo faccio apposta, ma ho una sorta di sesto senso per aprire il sito al momento giusto :')
IN OGNI CASO,
Ciao carissima, non vedevo l'ora di leggere il tuo "progetto mastodontico" e con questa introduzione hai attirato la mia più completa attenzione... inutile dire che vorrei il primo capitolo vero e proprio tipo subito, ma mi sa che attenderò la mia morte (causata da stilettate di angst e pugnalate a tradimento come preannunciato) con fiduciosa pazienza... sorte che probabilmente merito al 100% dopo ciò che ho scritto e scriverò dalle mie parti ^^'
Un bacio e alla prossima,
_T <3

[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]