Recensioni per
Back In Black
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/01/20, ore 17:30

Buon anno Light <3!

Inizio il 2020 leggendo cose belle e finalmente becco anche un aggiornamento a questa storia – ma non ti libererai di me come io non mi libererò di Loki ♥. Ora che l’ho nominato posso recensire in santa pace. Nonostante nelle note tu sostenga che il capitolo sia più movimentato che introspettivo la mia percezione è stata diversa. Peter è stato analizzato a tutto tondo nelle varie interazioni con tutti coloro che gli gravitano attorno. A livello di trama, la decisione di fare il vigilante aiutando la polizia sembra ottenere l’effetto contrario a quanto auspicato da Tony. Sembra cioè che la copertura di Spiderman stia per saltare e che gli intrighi dove politica e corruzione si legano in maniera quasi indissolubile abbiano un respiro tale da coinvolgere anche il nostro uomo ragno rivelandone l’identità, anche se credo che ci sia ancora qualche mistero misterioso. Karen ha ragione: è tutto troppo losco per essere vero e allora faccio mio l’insegnamento del buon professor Jones ne “L’ultima crociata: la x non è mai il punto dove scavare”. Sarà vero anche in questo caso!? Il fatto che sottolinei sempre quanto sia super forte e super percettivo, oltre che dotato del Peter prur… scusa, senso di ragno :* XD rende la tua visione di Spiderman incredibilmente e squisitamente canonica e come sai gongolo ogni volta che si nominano gli Osborn.

Per quanto concerne la parte più introspettiva, Ned e MJ sono descritti molto bene. Ho apprezzato che la ragazza venga fotografata nell’atto di leggere “Cuore di tenebra”: la trovo una lettura molto adatta a lei. Ugualmente, Ned ha il giusto atteggiamento cospiratorio con l’amico. Poiché Dmitri e Jameson sono tra le (poche) cose che ho gradito di “Far from home” ovviamente mi ha fatto super piacere ritrovare questi due personaggi nella storia, soprattutto il secondo – ma i riferimenti alla Russia nelle tue storie sono sempre graditissimi. Jameson è un elemento imprescindibile di Spiderman. Una menzione va anche a Tony e a Maguna. BIB è una storia che parla (anche) dell’affrancamento di un giovane vendicatore dal sentiero indicato da altri, del difficile districarsi di Peter Parker tra la vita normale, fatta di polpettoni nel microonde e di vicini o amici da aiutare a momenti in cui il crimine va fermato e in cui creature aliene con un maledetto schiocco dimezzano l’universo. Parker oscilla tra queste due realtà cercando di farle coesistere nel migliore dei modi anche andando contro il parere o il volere di un mentore come Tony. Qui lo vediamo vivo, con sua figlia, ancora presente, ma provato dallo schiocco. Sa che deve proteggere la sua famiglia, ma sa anche di avere ancora delle responsabilità verso tutti gli altri e vederlo padre premuroso e vendicatore che non può non essere sempre in prima linea perché è l’unico che riesce a mediare, l’unico a non essere un completo outsider è bello, perché ci proponi una versione credibilissima e affascinante di come sarebbe stato se. Ho delirato e ho sostanzialmente fatto ‘na shot, non una recensione.
Non chiamare la postale. Che sia un 2020 pieno di muffin pistacchiosi, di scrittura eccetera eccetera. Ti si lovva, Cla’
Un abbraccio,
Shilyss/Cla’

Recensore Master
30/12/19, ore 14:49

Ciao carissima! Sono molto contenta che tu abbia deciso di non abbandonare questa storia. La trovo davvero interessanti sia a livello di trama che di scrittura.
Ho trovato con piacere molti riferimenti al videogame - che ho apprezzato tantissimo - e la cosa mi ha fatto molto piacere.
Cliffanger finale da non sottovalutare, adesso sono con il fiato sospeso. Ho assolito bisogno di un nuovo capitolo :)
Bello il discorso tra Tony e Cap, molto molto gradito e super Ic!
Attendo con ansia il nuovo aggiornamento e ti auguro buon anno nuovo e buone vacanze!
Eevaa

Recensore Master
28/12/19, ore 17:44

Storia, interessante, si capiscono perfettamente i dubbi di spidey riguardo l'atto di registrazione, belli i riferimenti ai fumetti come il personaggio martin li e la battuta di jameson sul diventare sindaco, in effetti non so se come sindaco sia peggio jamson o osborn, nei vecchi capitoli tony scherza su peter a proposito di shuri, ma loro sintroveranno insieme in qualche modo?
Al prossimo capitolo

Recensore Master
20/11/19, ore 00:02

Cara CosaLight!
Giungo a te piena di gloriosi propositi e con dei muffin dai gusti incerti. Sto muffin potrebbe essere al cacao, ma anche no. Tony qui è provato da una serie di disturbi post schiocco, ma non ha perso un grammo della sua verve. Il capitolo suscita in me due reazioni. Il primo è il piacere della lettura tout-court. Ho riso a tutti i soprannomi (Grimilde e Zoolander su tutti) a tutte le battute di Tony e mi sono goduta ogni frase della tua scrittura matura e snella, ricca e immediata. Poi c’è il piano del significato del discorso di Tony ai Vendicatori. Un gruppo di persone con delle forti personalità per nulla disposte a cedere un millimetro sui loro punti di vista, cui Tony rinfaccia comportamenti e bassezze. E non si può pretendere di più, dato che l’Atto riporta a galla i vecchi rancori esacerbati ed esplosi nella Civil War che tante pagine meravigliose ti hanno fatta scrivere.

Mi piace come hai reso Thor. Essendo una divinità il suo modo di approcciarsi ai deboli umani è sempre quello benigno di un padre che guarda i bambini giocare e che non riesce a immergersi totalmente in questo gioco. È un atteggiamento che risente della sua alterità (Thor è il re di un popolo straniero e alieno) e che viene reso molto bene dal suo mutismo; ciò che diceva la buonanima di Loki ♥ circa le doti di protettore del fratello erano vere (ma ti svelo un altarino: ha fatto tardi perché Loki, che è come il gatto di Schrodinger, gli ha messo un qualche intruglio nell’idromele e così Thortello è dovuto andare al gabinetto). Ma torniamo una recensorA seria. Peter ovviamente tiene alla sua identità segreta. Osservare attraverso i suoi occhi i vendicatori così in disaccordo è particolarmente interessante, perché per esempio emerge il ruolo di collante e di guida di Nat (e mi si è stretto il cuore alle righe spese su di lei), mentre il contrasto con Steve e con Falcon - Bucky non lo nomino neanche per ovvie ragioni – è palese ed evidente come tu riesca a dare carattere a ogni personaggio in un dibattito dove tutti hanno un conto in sospeso con tutti e questo perché nelle tue storie tu p r o b le m a t i z z i ciò che viene evidenziato nel canone.

Cerchi di scovare gli irrisolti politici (Shuri, Steve), spiegare cose tecnico-burocratiche (il fatto che la legge venga applicata dopo anni, anni dove può succedere qualsiasi cosa). Scott mi è piaciuto molto. Al contrario di Peter non può esporsi, ma ne condivide lo stesso punto di vista perché ha qualcosa da perdere – come Peter e il realismo che circonda questa storia è evidente in ogni frase – come la descrizione del Complesso in via di ricostruzione, ma che, come tutto, ancora porta i segni dolorosi dello schiocco e della battaglia. Sebbene il capitolo abbia un ampio respiro internazionale, c’è spazio anche per gli affari di NY. Tony si mostra veramente un mentore esemplare. Ha intrapreso una via, vuole che Peter segua quella migliore per lui proteggendosi. E i riferimenti a Jameson, li adoro, tutti.
Praticamente questa recensione è una shot, ma te la dovevo da troppo, troppissimo tempo <3
Baciotti, Cla/Cosa/Light,
Cla/Cosa/ Shilyss

Recensore Master
26/10/19, ore 17:56

Carissima Cosa,
lo sai, devo recuperare un botto di roba, tra cui la IronWidow ma non è questo il giorno. No, perché come tu ben sai, BiB ha SEMPRE la priorità e siccome mi hai fatto un regalo bellissimo (pure la citazione a fine capitolo te possino acciaccatte), io sono qui *__* con uno dei miei mammozzoni, quindi fossi in te me preparerei tipo un tè o un pacchetto di Pop Corn!

A parte che con quel piccolo spaccato di vita quotidiano con cui hai aperto il cap è stata la cosa più fluff che potessi mai leggere (e sono 3 righe. 3... come fai? poi me lo spieghi con calma, mi fai un disegnetto...). Tony mezzo in pigiama mezzo no, partite di acchiapparella, ecc. Il mio cuore anziano non regge... no. Poi te ne esci con:

La battaglia aveva lasciato cicatrici non ancora del tutto sanate, memento di una sconfitta evitata per un soffio – per due meri schiocchi di dita. che non solo è un concetto espresso magnificamente, ma è seguito e preceduto da un silenzio che schiaccia. Un momento davvero intenso che è lo strascico del passato e la paura del futuro. Ad un futuro troppo imminente, quel peso sulla coscienza e sullo stomaco che Tony chiama "Riunione di famiglia" ma che è tutto tranne che quello, per Peter. E il suo abbigliamento forzatamente elegante, ce lo fa capire un bel po' (quanto è Peter, questa cosa? QUANTO? Piango...)
Se c'è una cosa che Peter non ha mai amato, è stare al centro dell'attenzione. In nessun caso. Certo, vuole sorprendere il suo mentore e gli Avengers, ma come Spider-Man, perché è un'identità a sé, qualcosa che è distaccato completamente da Peter, nella sua testa. Ma il giovane studente deve rimanere tale; invisibile a tutti; cosa che, in questa riunione famigliare/incubo, non succede. E il suo disagio di avere tutte gli occhi puntati addosso non solo è vero, ma è descritto talmente bene che ci si sente un po' lui, un po' a disagio (un po' tanto... anche se al "FOSSILE" elargito da Tony a Steve, ho sputato un polmone XD).
Tutto il discorso tra di loro è stupendo, perché gestito magnificamente, e ti dico subito il perché: sono discorsi da grandi, hanno senso, e sono visti dagli occhi di un diciassettenne del Queens che non ha chiesto quei poteri ma li ha acquisiti, ha voluto mettersi al servizio del suo quartiere e Tony Stark lo ha messo in mezzo a qualcosa di molto più grande e complesso; i vendicatori parlano di cose loro, cose che noi conosciamo, che per noi sono film che forse sappiamo a memoria e ci ritroviamo dunque a comprendere ogni singolo rancore espresso, ogni singolo naso storto, per ogni diffida ma... Peter? Peter arriva da quella battaglia in Germania in poi, quello che è stato prima non lo sa. E mentre noi piangiamo all'idea che venga ricordata Nat, che Banner sostenga con convinzione che sneza di lei a fare da balia non sono capaci di badare a loro stessi, questo adolescente rimane in silenzio perché non è del tutto parte di quel mondo e io, Peter, ce lo vedo a sentirsi a metà, che li ascolta e vorrebbe capire in toto, ma non può. E allora diventa invisibile, che è la cosa che gli riesce meglio e che preferisce fare, almeno finché di nuovo gli occhi si puntano su di lui...
«… qui dentro l’unico problema sarei io?»
Perché Peter vorrà pure fare l'invisibile, magari non ha davvero capito tutto tutto... ma non è stupido. Dentro quella testa c'è un cervello, che funziona, a volte anche troppo e difatti... pensa di essere lui, solo lui il problema, perché di fatto è sempre stato bravissimo a non piacersi. E questo è Peter ♥ (quanto mi dilungo a parlare di lui? Scusa scusa e che lo amo come lo fai ç___ç). Meno male che Tony gli spiega che non è solo lui, affidando dei soprannomi assurdi alla gente XDDD (Tony è la linea comica della st- NON E' LA LINEA COMICA [cit.]).

Ma la cosa che più amo di tutta questa discussione, e di tutta questa storia, è come tu abbia reso il rapporto tra Tony e Peter e qui, seriamente, credo che avrò molto da dire quindi per favore siediti. Sono cocciuti, capoccioni, due geni a modo loro, completamente agli antipodi per alcune idee, incapaci a volte di mettersi l'uno nei panni dell'altro eppure trovano sempre un punto di incontro, ma mai facilmente. Questo, nella parte in cui Peter sta per aprire bocca e vuole dire la sua e Tony parla al posto suo, è assolutamente ben descritto. Impossibile non vederci dentro quel momento di distacco che si crea tra loro per quell'ostacolo che, forse, tenderà a dividerli sempre: Peter sa ragionare con la sua testa e vuole dimostrarlo e Tony prende il sopravvento su di lui per paura che sbagli, che dica la cosa sbagliata e si metta in pericolo. Torniamo sempre a questo, al senso paterno che Tony non riesce a scrollarsi di dosso: Peter è quasi maggiorenne, ma rimarrà sempre il ragazzino del Queens che può fermare un tir in corsa e che a volte agisce di impulso e si mette nei guai. Un comportamento quello di Tony più che normale, ma che dovrebbe smorzare, e non ci riesce (e quanto è da lui?) e Peter dovrebbe capire che non può davvero sempre farcela da solo e che non è davvero in grado di prendere le sue decisioni senza l'aiuto di qualcuno che ha più esperienza e che ci è già passato. La mia visione di Peter è sempre stata di un ragazzino che,scoperti i suoi poteri, ha avuto un urgente bisogno di bruciare le tappe e, ritrovare qui esattamente questo scritto da te, non può che rendermi felice ♥ Per questo il tuo Peter funziona e non ne ho mai abbastanza,quando ne leggo ♥

Infine, ritorna quella voglia tra i due di mettere in chiaro, di chiedersi tacitamente scusa, di spiegare determinate cose dette sul momento e che magari hanno fatto male, hanno dato modo di sentirsi delusi. Davanti a schifezze e bevande di dubbio gusto, con la calma e il senno di poi, tra di loro torna sempre la pace... ed è per questo che è un bel rapporto, ma dannatamente complicato, che funziona esattamente così, come lo hai descritto tu. Mentore e Allievo, padre e figlio, amici. Un rapporto complicato, come ti dicevo, di rispetto, confidenza e affetto. Quindi: complicato. E tu: hai fatto poker, come sempre.
Insomma Tony sa delle missioni secondarie di Peter, e pare averla presa meglio di quanto potessi credere anche se, ora, la mente di Peter è un tumulto di pensieri legati a quella sua nuova attività e... be', a quanto pare non seguirà i consigli di Tony e questo di nuovo ci riporta in quel loop tutto loro, di litigi, disubbidienza, fare pace e poi ricominciare... che cosa mi devo aspettare?
Cosa, lo sai, io non ti metto fretta, mai e poi mai, ma sappi che ci sono poche cose che aspetto come i capitoli di questa storia (una di queste è un'altra storia di un'altra di nome cosa e che se chiama "tesori", quindi non mi deludete), perciò sappi che qui c'è una Miryel in trepidante attesa di innamorarsi ancora di Peter e di Spider-Man, la tua versione, quella che sta crescendo, che è adulta e non adulta, che è ragionevole ma non lo è. Che vuole dimostrarsi degno ma che vuole essere ancora invisibile.
E, detto questo, ti faccio i miei complimenti, ho adorato spropositatamente questo capitolo e tutta la psicologia e studio che c'è dietro. STO A GONGOLA' INSOMMA!
Non mi denunciare per il papiro, per favore ç_ç
A presto, prestissimo, mia cara cosa ♥ E l'avermi citato a fine capitolo ti fa guadagnare una scarica di coccole; mi accollerò presto, sappilo!
Miry.

Recensore Junior
23/10/19, ore 15:15

Finalmente trovo il tempo di approdare fino a qui! Tu non hai idea di quanto aspettassi questo capitolo <3

Allora, iniziamo subito con il fatto che il delirio mattutino descritto nel primo paragrafo lo vorrei su pellicola, ma credo questo sia un altro discorso (ma ci tengo a metterti a conoscenza che ha vinto tutti i premi del caso istituiti per la mia videoteca mentale, con tanto di standing ovation).
La "rimpatriata" era d'obbligo ed ho AMATO il come hai voluto gestirla, filtrando opportunamente in modo impeccabile l'intera vicenda attraverso gli occhi di Peter, che lì conosce tutti per sentito dire ma trova ancora inconcigliante il fatto che lui possa interagirci in primo luogo, e che lui stesso sia un Avenger a tutti gli effetti con rischi/doveri del caso.

Questa era la parte "seria", ora partono i deliri, ti avviso :')

- «Sorprendentemente, sono d’accordo col fossile,»
Credo sia solo un mio problema, ma di default la frase qui sopracitata mi ha ricordato quel "ragazzi sapete dov'è lo smithsonian, devo recapitare un fossile"... piango, soprattutto perchè "infierisci" e mi annuncia a tradimento che «Maximoff, io e Rogers abbiamo contrattato per mesi col governo russo per farla seppellire qui e non a Mosca. Non direi proprio che non ce ne frega nulla,»
Grazie per averlo scritto, davvero <3

- «Thor arriverà in ritardo, forse, e tanto per cambiare non credo che Danvers abbia tempo da dedicare alla Terra,» intervenne Clint, con una punta d’accusa che sembrò trovare consenso in almeno metà dei presenti.
Mi aggrego alla metà dei presenti, non riesco a farmi stare simpatica Carol (vado molto vicino all'odio), quindi grazie per seminare in giro riferimenti del genere.

-Tralasciando le scene da cartone animato di Tony armato di lavagnetta che segna i punti delle vittorie delle dispute tra lui e Steve, apprezzo infinitamente come tu sfrutti ogni singolo pretesto per farli divagare, per creare spaccature e mettere in risalto problemi ancora non risolti che diventano lampanti anche agli occhi di Peter (soprattutto grazie per tappare i buchi di trama, perchè nonostante il finale di Endgame, dubito che futuramente la Marvel apporti una soluzione in merito nella speranza che noi ci dimentichiamo dei problemi... la Guerra Civile gli ha scossi tutti, solo perchè non ne parlano, i problemi non spariscono di colpo... va da sè che aspettavo questo capitolo per -e soprattutto- per questi risvolti), come adoro il fatto che a Thor importi solamente di Nuova Asgard, Shuri presenzi in via diplomatica, Strange se ne lava le mani elevandosi a tuttaltro tipo di importanza e Clint sia Clint (irruente, incazzato con il mondo e con il lutto della sorella -perchè alla fin fine sono fratello e sorella- non ancora superato ad animarlo).

- «Tu, lui,» indicò Scott, che fece una smorfia, «il diavoletto di Hell’s Kitchen, quei tizi usciti da Street Fighter, un folle armato di katane e un mucchio di altri casi umani fuori New York che hanno molto poco in comune con voi e molto più con un soggiorno a Ryker’s o Seagate,» sciorinò, seccato. // «Tanto per cominciare, quell’idiota molesto del Daily Bugle ti sta col fiato sul collo. E poi sai che Osborn vincerà le elezioni,»
Fa finta che ti abbia appena spammato una vagonata di cuori <3

-Mi sono sbellicata per le "Spieder-Pops" (geniale, ti becchi un abbraccio solo per questo) e per il come, nel bel mezzo di una riunione dove la tensione si taglia con il coltello, Tony porta avanti i suoi doveri di padre invadente lamentandosi del fatto che Rhodey non ha lasciato il posto libero a Peter di fianco a Shuri. Morta.
Per quello e per la coca-cola alla vaniglia, il pranzo discutibile e tutto il contesto *O*

Concludo limitandomi a dire che adoro il come i più grandi disastri (perchè sono ancora focalizzata sullo sparo del prologo), nascano sempre dalle migliori intenzioni <3
_T :*

Nuovo recensore
21/10/19, ore 15:22

TI AMO TI AMO TI AMO TI AMO. Ho apettato tantissimo tempo questa storia e ho riletto quei quattro capitoli tantissime volte. Sono arci contenta che tu hai aggiornato e prego che lo rifai più presto che puoi ADOROOOOOO. Capitolo fantastico (come gli altri tal'altro) e davvero molto dettagliato, fantastico. Baciiii
 

Recensore Master
21/09/19, ore 10:06

Ciao Light!

Me misera, quanto ci ho messo a passare! Allora, come penso ormai saprai da tempo immemore, adoro come scrivi di Tony e leggo le battute totalmente IC che gli regali con la sua voce, quindi ho adorato tutti i suoi pezzi e l’abilità con cui ha ricreato la vivacità pestifera di Morgan, la dolce fermezza della splendida Pepper, l’irrequietezza adolescenziale di Peter, che è un giovane adulto, la tranquilla routine di casa Stark. Deve nascondere alcune cose “ai grandi” e condividerne altre, comprese una serie di traumi come quei cinque anni che l’MCU non ci ha spiegato. Qui, invece, il senso di ragno che va a intermittenza sembra quasi una di quelle spie rotte che ricordano l’orrore e il cortocircuito mentale in cui Peter e mezzo universo sono precipitati quando sono diventati cenere. Ebbene sì, perché come sappiamo lo schiocco non li ha propriamente uccisi come è successo con Loki ♥ (questa volta è stato facile XD), ma li ha portati altrove (non Altrove).

Le fisime di Peter sul ritardo a casa Stark, il sentirsi quasi un figlio adottivo per Tony e quella sovrapposizione malinconica e introspettivamente perfetta che coniuga il milionario alla figura mai abbastanza drammatica del buon zio Ben (Raimi <3) è un modo calzante e bellissimo di analizzare uno dei più amati tra i supereroi. Il segreto di Spiderman forse è proprio racchiuso nel suo essere lo sfigato Peter che ha problemi a pagare le bollette, così simile a noi ben più di personaggi epici o storici come Thortellone o Cap. Peter è l’unico supereroe che fa tardi agli appuntamenti e che, con la sua costante imperfezione e il senso di inadeguatezza adolescenziale che lo avvolge ci ricorda noi e le nostre, di incertezze. Che poi è una percezione data dall’estremo senso di responsabilità del personaggio, che lo convince a voler dare sempre di più anche a costo di infilarsi in problemi apparentemente più grandi di lui, come la collaborazione con la polizia in un clima in cui l’Atto di Registrazione sembra voler incanalare e ingabbiare le potenzialità dei vari mutanti e superuomini.

Particolarmente profondo e intelligente è il discorso che Peter fa con Pepper e con Tony. Del secondo ho già abbondantemente parlato, anche se amo come stai delineando il loro ruolo padre/figlio, mentore/allievo, ma mi vorrei soffermare su Pepper. Adoro come la scrivi. Scrivere personaggi femminili è una sfida, un bisogno sociale e una necessità. Pepper è una donna che sa essere tenerissima, materna e dolce, ma allo stesso tempo piantata a terra e consapevole non solo di chi è, ma dell’equilibrio della propria famiglia. Una donna senza cui le Stark Industries non sarebbero sopravvissute al genio sregolato del suo possessore. Questo uomo lei lo ha aspettato e capito in ogni istante. È visibile la preoccupazione di Pepper per Tony, è visibile un amore che è sostegno, forza, comprensione e accettazione. Con lei stai facendo un lavoro eccelso, superbo, da applausi.
Grazie per il bellissimo capitolo e a presto :*, un abbraccio al muffin,
Shilyss :*

Recensore Master
14/09/19, ore 16:54

Carissima Light!
Devo assolutamente mettermi in pari con le ottomila cose che pubblichi, aggiorni, traduci. Mannaggia a te e ai muffin al pistacchio! La tua visione del buon Peter che si trova a scuola e si sente estraniato, con l’armadietto vuoto, mi fa pensare a un atteggiamento in particolare: quello secondo cui non ha ripreso le redini della sua vita proprio perché non sistema l’armadietto. È come quando non accetti di essere ritornato da qualche parte e non disfi le valige – ecco, secondo me il tuo Peter vive proprio questa situazione. Il siparietto con Ned è semplicemente adorabile e molto meglio di quello di Far From Home (ecco, l’ho detto).
La scelta di trama di dare lo scudo a Bucky in ottemperanza al canone fumettistico e la fredda e glaciale reazione di Iron Man viste attraverso la lente d’ingrandimento di Peter è una perla di caratterizzazione, perché noi sappiamo quanto per Tony la scelta sia difficile da mandare giù; il soldato d’inverno ha espiato la sua colpa, ma Howard e Maria sono morti anzitempo per un comando impartito a lui, non a un altro e questo non si può cancellare. Si può razionalizzare, vedere in una luce adulta, capirne le motivazioni, ma comprendere no.
I discorsi tra May e Peter e tra Peter e Ned sono gestiti egregiamente e con molta difficoltà ho staccato gli occhi dallo schermo. Hai gestito la trama magnificamente, perché hai lanciato indizi su questo alternative post Endgame senza svelarli, dando un tassello per volta in mano al lettore, ma soprattutto cogliendo l’adolescenziale dubbio sulle proprie scelte future. Peter è conteso dalla decisione di essere o meno registrato al fatto se andare all’università al MIT o a NY. Delle decisioni che non si sente in grado di prendere per quel miscuglio di senso di responsabilità e per lo schiocco e per mille altre ragioni, condensate nel modo in cui gioca con la tovaglia, per esempio. Accanto al “che fare della propria vita” c’è anche la questione inerente l’Atto e l’ammonimento di uno Stark vivo, ma provato da Thanos in maniera straziante (e che ricordo, nonostante ci abbia messo i secoli a commentare lo scorso capitolo per non parlare di questo.
L’idea di utilizzare Spider-Cop e mettere in mezzo Kingpin e Osborn mi fa gongolare come se avessi tredici anni. Da un lato abbiamo la macro trama, con gli Avengers e l’atto di registrazione, dall’altro NY con le sue brutture e uno Spiderman gestito egregiamente che vola sui tetti e si trova a disagio anche solo a rimanere in piedi davanti a Yuri. Il suo farsi travolgere dalle sottotrame politiche della città in un momento così delicato è una mossa astuta e interessante, molto in linea con quanto vediamo dello Spiderman storico e che ricorda le trasposizioni cinematografiche (ahimé, invecchiate malissimo), di Raimi. Se vado avanti con la recensione potrei iniziare a delirare e non rispondere più di me. Capitolo bellissimo e avvincente, come sempre, scritto con maturità, bravura, precisione e intelligenza. Mi hai abituata troppo bene! Un abbraccio ai muffin e a presto,
Shilyss :*

P.S.
Anche se a Loki piacerebbe, non chiamare la postale per questa recensione terribilmente lunga :*

Recensore Master

Cara Light, <3

Non passo da un sacco di tempo (scusa ♥) hai postato sto monno e quell’altro (in pratica, ho preso il debito formativo in Storia su Iron Man) e niente, niente, niente. Io ti leggo e vedo Tony Stark. È così IC che RDJ ti bacerebbe leggendoti. Stacce. E io adoro, adoro, adoro quando li fai interagire e come mi descrivi Tony cogliendone ogni particolare, elemento, dettaglio. Gli hai strappato l’anima a sto poro Cristo, ce lo sai?

E sono arrivata a un quarto di capitolo e cerco di capire che cavolo è successo e per quale motivo Peter e Tony sono dal presidente. Tutta la riflessione sulla Casa Bianca è bellissima: il senso del tempo che scorre, il disagio di Stark che, a ogni buon conto, non è certo un novellino che non ha mai visto lo Studio Ovale, il suo nervosismo che però inquieta e quello: la descrizione degli ultimi momenti di Endgame che fanno sanguinare il cuore e quasi fanno piangere (mio Dio che pezza).
Il sarcasmo di Tony contrasta in maniera perfetta con gli effetti dello schiocco e non sai quanto ho apprezzato vederlo, rivederlo in questa veste, quando, citando anche il canone, ammette di aver portato Parker con sé per via dell’anonimato che il ragazzo del Queens si tira dietro (ma sarà la vera verità veritosa??) Il dialogo che i due supereroi intavolano è, come sempre, perfettamente delineato e lascia delle bombe introspettive di questo calibro:

Thanos era il tempo perso, era il vuoto, era l’arancione degli incubi, era cenere e sangue, era la paura, lo smarrimento e la vertigine che teneva chiuse sottochiave da sei mesi.
Che spezzano e spiazzano.

Adoro che tu ti sia posta il problema dello schiocco, adoro la conversazione circa l’università e tutti i sottotesti a essa riferita e anche la difficoltà che questi due personaggi così legati hanno nell’affrontare le conseguenze di tutto il canone e il loro bisogno di fare qualcosa; il senso di colpa è un qualcosa con cui eroi del calibro di Spiderman e Iron Man convivono, che fa parte di loro e tu lo stai rendendo in maniera semplicemente squisita **.
A questo punto dovrei iniziare nuovamente la recensione perché porca paletta! Tony che non si fida, intrighi politici a iosa, le conseguenze sociali dello schiocco che creano un mondo dove vige il sospetto (e che fa tanto maccartismo), il collegamento a Civil War e all’Atto di Registrazione, la bellezza di questo tuo Tony – di Tony Stark nella sua essenza pura e nuda e cruda – e il suo piano per proteggere Peter e avere voce in capitolo è tutto semplicemente squisito. Dovrei andare avanti e dirti le solite cose (che ‘sta storia la adoro, che i Fratelli Russo sono maledetti, che adoro tutto ciò che scrivi eccetera), ma ti lascio dicendoti che, purtroppo per te, sono in ferie e avrò la connessione. Chiamerai la postale, cara mia, oh se la chiamerai.

Ti lovvo tantissimo (e sta rec giunge con 24 ore di ritardo ♥) e ti mando un virtuale muffin farcito con crema di pistacchio, un gelato al pistacchio e un pistacchio gigante).
Baciotti,
Shilyss

P.S.
Ah, quasi dimenticavo: da tradizione, devo nominare Loki ♥ almeno una volta. In questo caso, non c’azzecca nulla, ma…

Recensore Master
26/07/19, ore 01:33

“Scufsi ho avto un contratmpo sfo srirvandoù”
e questa sono io quando te mando i messaggi!
Carissima Cosa!
Ed eccomi qua in un ritardo vergognoso a recensirti e ti chiedo immensamente scusa sebbene io l'abbia letta alla pubblicazione ripromettendomi di passare subito e invece sosstronza e faccio passa' le ere geologiche ma va beh ç_ç

Ma passiamo alla storia che sto qua per questo *__*
Io rimango sempre estremamente ammaliata da come affronti il rapporto tra Tony e Peter e come, il mentore, diventi spesso e volentieri una mamma chioccia estremamente preoccupata, che comunque è nel personaggio. L'evoluzione di Tony l'ha portato a questo. Il suo distaccarsi completamente dall'ombra di un padre assente, lo ha reso diverso da lui; lo ha reso un uomo più attento a quello che succede a chi, per un motivo o per l'altro, si lega a lui e si fida di lui. Peter è parte della sua vita, è sotto la sua protezione e, di conseguenza, quando leggo frasi come: «Arriva tra venti, ma arriva intero,» non posso fare a meno di prefigurarmelo davanti e, come sempre, il tuo Tony risente – nella maniera più positiva del termine – del tuo studio, del tuo immedesimarti e del tuo renderlo vivo e vero con ogni sua sfumatura e difetto; io mi sciolgo e mi innamoro ogni volta ma... ma ora è di Peter che voglio parlarti.
Sai già che la sua resa, quella che gli hai dato, mi ha ammaliata sin da subito ma qui... qui è il Peter più umano e realistico che io abbia mai letto. Diviso in due, studia le scuse da propinare al suo mentore perché di fatto non vuole deluderlo e, allo stesso tempo, non vuole rotture. Un adolescente del Queens che sta crescendo, che vorrebbe camminare con le proprie gambe, che vuole prendere decisioni da solo senza che passino, come sempre, sotto la supervisione dei più grandi. Un momento della sua vita complesso, dove è diviso in due; una fase di crescita difficile da gestire, da rendere e che tu, ovviamente, hai saputo cogliere, studiare e amalgamare col personaggio e io te ne sono grata, sempre. Nelle tue mani Pete-Puh è sempre al sicuro cosa ♥

Oltretutto volevo soffermarmi su un altro aspetto, e so che sarà una recensione lunghissima perché ho davvero taaaaante cose da dire, ma non mi fermerai perché non sei qui a bloccare le mie ditine celiache, quindi stacce. Mi volevo soffermare su un aspetto che ho trovato accomunante tra Peter e Tony: l'incapacità di volare bassi. Sono entrambi attratti dal pericolo e hanno questo senso del dovere che, per quanto sia esternato in modo diverso, li accomuna. Il discorso tra Pepper e Peter sottolinea di moltissimo questo fatto: laddove Peter cerca di tener nascosto a Tony che sta indagando con Yuri perché di fatto non riesce a mettere a freno il suo dovere civico di supereroe mettendosi in pericolo, Tony non riesce ad attaccare al chiodo l'armatura, anche se si definisce "in pensione". Pepper dà voce ad un pensiero reale (Pep ♥ anche lei nelle tue mani brilla sempre... e con Peter... lo sai, tu lo sai ♥), ovvero che il nome "Tony" accostato a "dietro le quinte" non esiste. Non ce la fa. Non può farlo e anche qui subentra il proposito di volare bassi che mai e poi mai, nessuno dei due, riuscirà a mantenere reale. Non ci riescono. È più forte di loro. E questo, mia cara Light, è un concetto difficile da capire, da spiegare, se non si è totalmente padroni della pissicologia (l'itaglianese) del personaggio. In più me ce butti pure i sentimenti, Shuri e la ship che... beh, lo sai... era venuta in mente anche a me e che quindi APPROVO i toto perché Peter e Shuri so' la science-romance per eccellenza e funzionano. LORO FUNZIONANO. (MJ SCANSATE – quanto so brutti assieme...) Anyway, spero che Peter faccia di testa sua che se dà retta a Tony si sistema tra 20anni.. XD

Un altro punto a me caro, di cui vorrei parlarti, è Spider-Man. La difficoltà di Peter, quando si decide di scrivere su di lui, sta nel fatto che spesso ci si dimentica di questi PICCOLISSIMO particolare. Peter Parker è Spider-Man e, quando lo diventa, è un'altra persona. Il discorso con Tony – quello che Peter vuole evitare come la peste ma che, col suo estremo e gigantesco senso di giustizia non riesce a troncare sul nascere scappando dalla finestra – è un discorso che inizia con il futuro di uno e finisce col futuro dell'altro. Il futuro di Spider-Man- Peter è un ragazzino che sta crescendo, che deve scegliere un percorso che implicherà il continuare ad essere Spider-Man o metterlo in pausa per un po'. C'è un passaggio che mi ha particolarmente colpita e che mi ha affascinata terribilmente e te lo riporto qua:

Peccato che lui in quel momento si sentisse più Peter che Spider-Man; o forse nessuno dei due, che era la situazione peggiore, perché lo lasciava in bilico con se stesso.

Le scelte implicano cambiamenti, e i cambiamenti implicano dover lasciare qualcosa indietro ma qui Peter sembra non voler scegliere né per uno né per l'altro ed è tutto paurosamente umano. Tutto paurosamente vero. Chi come me è un po' più grande e ha già superato quella fase da un po', ci si ritrova e sa che, guardandosi indietro, saprebbe perfettamente quale scelte fare ma immedesimandosi in un se stesso ancora giovane, riconoscerebbe quello smarrimento, perché di fatto ci siamo sentiti tutti così. come Peter. In bilico. Trovo che questo concetto sia espresso in maniera magistrale oltre a sottolineare ancora di più quanto tu sia in sintonia con quei sentimenti; come tu sia riuscita a travasarli da te a Peter. Insomma, hai fatto gol. Di nuovo ♥ Inoltre ho letteralmente adorato l'improvvisazione di Tony, che in passato l'ha portato a fa un bel po' di cazzate (tipo dire dalla D'urso che lui è Iron-Man), ma come si può notare, la sua evoluzione ha dato i suoi frutti anche in questo. Magari non è bravo a salvaguardare se stesso, ma con Peter, Pepper, Morgan, le persone a cui tiene, ci si sforza. In modo goffo, impacciato come sempre, ma lo fa... I cinque anni sono un problema, e lo saranno sempre. Laddove Tony esisteva Peter non c'era. Laddove Tony e il mondo sono andati avanti, Peter è rimasto fermo, indietro. È ancora tutto troppo strano, difficile da assimilare... e ha sconvolto tutto e non possono far finta che non sia così. Sia chi è rimasto, sia chi era andato via... e niente, volevo dirti che come hai reso anche questo lato (gestito malissimo in FFH), mi ha stregata e condensata a questo mondo, rendendomi parte di esso. (non so se riesci a capire cosa intendo, ma è positivo, sallo)

Peter e Morgan: a parte che la tenerezza nella scena di Pete che si sporge dal letto a castello e lei che lo saluta.. qua aaltro che Tony, la cardiopatica sono io che mi sciolgo e mi viene un infarto, te possino caricatte ma...

«Anch’io voglio fare Spider-Man da grande,»

Morgan una di noi XDDD no ma sul serio... quanto è Tony, qui? Quanto è Morgan? Quanto è Pepper? Un miscuglio impossibile da non vedere, che rende una bambina nata dai geni dei suoi genitori,che sta crescendo con loro e diventando un po' loro...
Ma la cosa che più mi ha stretto il cuore è come Peter abbia sciolto quel "non gli piace molto lo spazio" con una risposta come "perché è noiosissimo" preceduto da una bellissima, toccante introspezione rumorosa, con questi sensi di ragno che, ad ogni capitolo, si fanno più presenti e pressanti... che galleggiano nei ricordi e nei racconti, nelle immagini di Tony nello spazio che vaga senza speranza e che dello spazio non è annoiato, ma terrorizzato ma, ma Morgan ha bisogno di sapere che suo padre è senza paura e senza dubbi. È il suo eroe e non perché è Iron-Man ma perché è il ruolo di un padre, di qualsiasi padre, quello di sembrare invincibile di fronte ad un figlio e, in qualche modo, Tony forse vorrebbe risultare tale anche per Peter, che è troppo grande per crederlo ancora anche se vorrebbe (Mio dio... questa storia mi distruggerà l'anima io me lo sento... me lo sento. Le tue introspezioni mi dilaniano... e non so nemmeno a quante parole sono arrivata ç_ç)
Infine, la domanda fatidica, fatta da chi da Peter non pretende una risposta finale, una risposta definitiva: Cosa vuole fare Spider-Man da grande? (L'usciere!! okay, me ne vado affanculo da sola ç_ç) E, anche se forse è stato solo per un attimo, Peter ha visto il futuro nitido. E ora? E ora niente, si aspetta che la storia prosegua e mi fermo qui o Tony verrà a fare il solletico anche a me XD Non so quante cazzate ho scritto, ma sappi che l'ho fatto nel modo più sentito possibile. Questa storia mi ha conquistata dal primo momento e ora vorrei solo sapere che succederà a Tony, a Peter ma soprattutto al loro futuro.
Soprattutto il futuro delle loro controparti superomistiche. Confido in te, e spero di passare prima, al prossimo aggiornamento! Magari senza lasciarti un altro mammozzone o mi mandi la mafia a casa a cementarmi nell'intercapedine di casa!
Quindi co', daje forte, e non te ferma', che qua c'è bisogno di te ♥
A presto,
Miry o cosa3 ♥

Recensore Master
23/07/19, ore 20:16

Daje, che forse ce la faccio *urla di giubilo*
Intanto GRAZIE IMMENSAMENTE per avermi dedicato il capitolo, quel giorno il mio lato "howardiano" è stato sepolto dalla gggioia e mi sono anche un po' commossa per la dedica <3 Grazie ancora <3
Tra l'altro è un capitolo che mi è piaciuto tantissimo, è così bello vedere Peter muoversi in casa Stark con questa disinvoltura e, per riprendere un po' quel che ti dicevo nell'altra recensione, adesso è a tutti gli effetti un membro della famiglia di Tony e questa cosa è maravigliosa.
Ti ringrazio per averlo fatto interagire con Pepper, nel film per forza di cose è stato un dettaglio trascurato, e invece è bello vedere come anche lei sia diventata per lui quasi una figura di riferimento; tra l'altro mi fa morire il modo in cui riesce a leggere tra le righe di ciò che dice Peter, del resto è abituata con una personalità molto più complessa ed esasperante della sua :')
La conversazione con Tony è invece perfetta, l'ho trovata molto toccante per entrambi i punti di vista, tutti e due mostrano in qualche modo le loro debolezze, a tratti, senza esagerare, ma comunque lo fanno e credo che sia qualcosa che possa avvicinarli ancora di più. Anche i gesti e le espressioni di Tony sono molto più sentiti e affettuosi, probabilmente per il fatto che adesso è un padre a tutti gli effetti e certi gesti gli vengono semplicemente più spontanei. E vorrei urlarti che tutto questo è bellissimo, ma poi mi bannano se scrivo tutto in caps lock :')
Sono comunque contenta di vedere questa relazione approfondirsi pian piano, svelando anche dettagli più cupi ma necessari e sì, ho apprezzato anche la durezza di Tony in determinati punti; l'ho trovata corretta, IC ed estremamente realistica. Bravissima <3
Il finale con Morgan è la giusta conclusione di questo capitolo "familiare", è stato bello vederli interagire con complicità e chiacchierare su questioni di un certo livello; personalmente, questo fatto mi ha riportato alla memoria alcuni episodi della mia infanzia e altri invece attuali, e mi sono rivista un po' sia in Morgan che in Peter. E niente, scusa, oggi sono proprio sentimentale D:

Chiudo qui e mi scuso ancora, perchè avrei voluto dirti più cose ed entrare più nel dettaglio, ma questo computer purtroppo non me lo permette perché si impalla ogni due secondi, cheppppalle.
Grazie quindi per questa meraviglia, attendo con mooolta curiosità il seguito della storia <3

_Atlas_

Recensore Master
23/07/19, ore 19:46

E infine giungo qui (era ora) :D
Evito di straparlare come al solito e vado dritta al punto, ché con questa storia mi hai di nuovo scombussolato l'apparato emotivo e sono tutta concitata <3
Devo comunque farti una premessa, che mi costringerà a partire dal fondo del capitolo: ho apprezzato molto tutta la sequenza d'azione, il che è fantastico perchè quando sono scritte tendo a non seguirle come dovrei, cosa che qui non è successa, però un po' mi strappo i capelli perchè so perfettamente che ci sono un sacco di riferimenti ai fumetti, ai vecchi film, a tutte le cose che io non conosco e che mi fanno mordere le mani ahahah A parte le mie mancanze, i complimenti per te sono doppi, perché non solo sei riuscita a rendere molto accattivante un tipo di scena che non amo leggere, ma anche perché hai mantenuto Peter di un IC disarmante, è stato come vedere una sequenza di un film ( non Far From Home, ben inteso :') ). E niente, BRAVA *piange con orgoglio*
E a questo punto non vedo l'ora di scoprire come andrà avanti la questione, il fatto che Peter stia agendo alle spalle di Tony mi intriga moltissimo e sono curiosa di sapere sè, quando e come Tony lo verrà a sapere *luna nera*

Il resto del capitolo mi ha conquistata subito e, ovviamente, ciò che più sto apprezzando è la descrizione del tratto psicologico di Peter. Okay, è comunque allegro e un po' scanzonato, ma si porta appresso un trauma non indifferente che ingloba un sacco di altre questioni, vedi Spider-man, vedi l'università, e per forza di cose adesso deve emergere il tratto più cupo della sua personalità. Non è successo in Far From Home, ma qui invece è gestito benissimo, lo si nota anche dall'atteggiamento che ha con Ned, a tratti schivo e quasi scontroso, e con May, che per fortuna riesce a riequilibrare in parte i suoi pensieri.
La questione relativa all'università rimane per ora la cosa che mi stuzzica di più e non solo perchè riprende in un certo senso il problema della Decimazione e dei cinque anni di buco, ma perchè alla fine è una problematica comune a un sacco di ragazzi e qui Tony sembra proprio incarnare il genitore un po' rompiballe che non è del tutto convinto delle sue scelte. Ovviamente è una persona intelligente e non si inimicherà per questo al suo figlioccio (?) però è tutto molto molto bello, sapevilo <3
Infine, dieci punti per zia May, che continuo ad adorare tantissimo come personaggio e che qui hai ripreso ovviamente benissimo <3 Sarò banale, banalissima, ma sapere che si sia creato un rapporto di amicizia con Pepper mi piace tantissimo, sono in tutto e per tutto una famiglia, quella che la Marvel non ci farà mai la grazia di vedere sullo schermo perchè sono sssssstronzi u.u

Bien, chiudo facendoti millemila complimenti e spero di recensire subito anche il capitolo successivo <3
Un bacione,

Recensore Master
22/07/19, ore 21:51

Ho appena trovato questa storia e sono senza parole! Sicuramente si vede il duro lavoro che c’è dietro, e la grande tecnica e bravura della scrittrice! Spero che Tony mostri il suo lato dolce e paterno, è troppo freddo per il mio cuore ahahah! Spero continuerai presto!

Recensore Junior
21/07/19, ore 16:02

Allora, preparati perchè scalpito da mercoledì sera per recensire questo capitolo e ne ho molte da commentare.
Inizio subito con il dire che ho adorato il modo in cui hai inserito Peter come membro integrante della famiglia Stark, facendomi preoccupare giusto un filo per il fatto che menta sul suo ritardo generando una stilettata di ansia che diventa monito dello sparo decantato nel prologo, creando al contempo una curiosità innata nei confronti di quella benedetta sfuriata di zia May che mi auguro tu scriverai prima o poi nell vita :')
Ho amato il rapporto che hai costruito tra Peter e Pepper, che in un certo senso assume il ruolo di sua seconda mamma, lasciando intravedere quanto si prodighi per lui per farlo sentire a suo agio in una realtà che non sente propria, dimostrando al contempo il legame e la "rassegnazione" nei confronti del marito, intuendone ed accettandone i pensieri/intenzioni... e tu li descrivi ogni volta in modo sublime, quindi io navigo in un brodo di giuggiole *O*
Il rapporto con Tony invece... non credo esista un termine adeguato per descrivere il cosa mi provoca, assume le sembianze di una montagna russa che mobilita tutti i miei orgnai interni, quindi ora ti becchi l'itinierario di tale sadica attrazione:
1. Da «Tesoro, so che per te è difficile, ma non essere molesto,» a «“Playboy”, ti ricordo che tu ci hai messo dieci anni per dichiararti e altri dieci per sposarmi,»: sono stata colta da una crisi di riso talmente forte, che ho temuto seriamente di sputare i polmoni.
2. «Lo preferisce perché ci si è laureato lei, perché è una buona università o perché così smetterei di essere Spider-Man?»: le mie viscere si sono artorcigliate in modo preoccupante.
3. "Peccato che lui in quel momento si sentisse più Peter che Spider-Man; o forse nessuno dei due, che era la situazione peggiore, perché lo lasciava in bilico con se stesso.": questo passaggio esemplifica il come non prendere una decisione generi inevitabilmente tutta una serie di conseguenze che presumo portino allo sparo decantato nel prologo, il che aumenta solo la mia ansia, facendomi finire lo stomaco in gola.
4. "La sua voce venne incrinata da una nota sofferente, e Peter deglutì a forza. La mano incollata alla sua spalla gli trasmise la parte del discorso che evitavano sempre di esternare a parole. Aveva la consistenza salda, eppure effimera, dei cinque anni svaniti in un soffio, di un abbraccio ripetuto al contempo a distanza di pochi istanti e di lunghi anni, di quel singolo battito di ciglia che lo aveva reso cenere trasmutando la realtà attorno a lui in modo irreversibile.": lo schianto del mio cuore nel fondo della cassa toracica, far notare questo dettaglio è profondamente sadico da parte tua.
5. Da «Pete, So come ci si sente ad essere… scollegati. Anche adesso…A volte non riesco a credere che tu sia… realmente qui, Mi sento un folle. Guardo Morgan, Pepper, te, e mi convinco che mi risveglierò sulla Benatar in preda a un delirio per carenza d’ossigeno.» a «Dormire con questi addosso lo chiami “stare bene”?»: ALLORA. In questo passeggio (credo il mio preferito dell'intero capitolo) hai messo a dura pova i miei dotti lacrimali, oltre a scombinare definitivamente i pochi organi interni che fino a questo momento erano rimasti tranquilli ed indisturbati al loro posto, istigando il mio masochismo nel desiderare più scene del genere, e al contempo ringraziare che tu stia scrivendo tutto questo dal punto di vista di Peter. In questo passaggio (e qualche altro in seguito) diventano lampanti quei due-tre mila pensieri che affollano la testa di Tony, che se tu mettevi per iscritto penso che non sarei sopravvissuta fino all'epilogo. Riconfermo che dopo aver appurato l'andazzo della storia, il mio suggerimento di qualche mese fa di donare un reattore Arc in allegato ai tuoi nuovi capitoli per ogni utente che si avventura tra i tuoi scritti, non sarebbe poi una cattiva idea <3
6. Da «In compenso, sono il re del tempo perso e delle decisioni sbagliate, oltre che dei difetti caratteriali e dei traumi irrisolti,» a «Quindi far preoccupare un cardiopatico è giustificabile?»: la mia seconda parte preferita, che per default mi ha riportato alla mente la canzone "il re" di Pieraccioni (non so se è un riferimento voluto, oppure se è completamente casuale), ma che nel complesso questo passaggio ha contribuito a raccogliere i miei organi da terra (in tutto questo, i riferimenti agli "spider sense" sono stati molto apprezzati... e siamo in due a rifiutarci di chiamarli nell'altro modo) :')
Il fluff finale con Morgan ha aiutato a tamponare le ferite con lo scotch isolante, anche se la nota di angst si nasconde dietro l'angolo e si palese in tutta la sua magnificenza con quel "Come si spiegava a una bambina di sei anni che nello spazio, oltre alle nebulose, alle stelle, alle comete, si annidavano paure così grandi da aver rischiato di divorare l’universo intero? E che il brillio delle galassie lontane e delle polveri stellari tinte di colori fiabeschi non era abbastanza per colmare la solitudine di chi vi si era quasi perso?", stroncandomi brutalmente con il finale... e niente, ora come ora credo di avere le sembianze di una bambola vodoo, metaforicamente parlando :')
Uno stampo di rossetto indelebile (tanto quanto ai danni psicologici inflitti, in senso buono ovviamente),
_T <3