Recensioni per
vento di primavera
di garakame
Storia bellissima, tenera, delicata, ben scritta e scorrevole. Ho sempre pensato anch'io che la vecchia governante si sarebbe accorta subito del cambiamento negli sguardi dei suoi "bambini" innamorati, che li avrebbe scoperti immediatamente e credo anch'io che si fosse accorta da tempo del crescente sentimento di André per la sua "bambina". |
Storia breve e sentimentale che serve da carrellata sulla vita amorosa di Oscar dal passato dell'epoca Fersen al presente raggiante con André. |
Carissima Autrice, a me la nonna piace molto come personaggio, anche se è poco approfondito e nel manga sembra una caricatura. Quindi questi approfondimenti lievi e delicati come il tuo, con un pizzico di ironia, non possono che piacermi molto. Brava. |
Mi è piaciuto come hai reso la nonna di André sempre in bilico fra amore per Oscar, apprensione per lei e desiderio di vederla sistemata e vestita da donna. Poi c'è il costante biasimo per André, nipote tanto diverso da lei, i due proprio non si capiscono, lui parla in turco e lei in cinese, ahah! Intanto fra una pietanza da preparare e una cipolla da pelare il tempo se ne va e poi con le cipolle ci si può anche giustificare se sfugge una lacrima: è colpa della cipolla mentre io sono la dura di sempre, ahah! Brava! |
È un componimento davvero lieve e delicato come la brezza evocata dal titolo, questo flusso di pensieri di Marie Grandier. Nella quotidianità delle sue mansioni, tra una patata e lo stufato, la brava nonnina non può non preoccuparsi per Oscar, alla luce delle ultime vicende che l'hanno vista protagonista. Il suo è un punto di vista inedito, pieno di affetto e commozione, a tratti persino lirico quando indugia sulle descrizioni di uno sguardo, di un volto, di un vestito (bellissima l'immagine di lei vestita da donna)... eppure non mancano momenti in cui strappa un sorriso, perché si sa, la Nonnina è così😉 |
Mia carissima amica, grazie per averci donato questa dolce e un po' triste opera. Ci hai invitato nelle cucine di palazzo Jarjayes, mentre la dolce Marie sbuccia le patate, un pensiero la fa tremare. E se? Poi li vede insieme, sorridenti. La guardiana della loro fanciullezza, diverrà anche, la guardiana del loro amore 💕. Grazie per avermi fatto emozionare. Un abbraccio affettuoso xoxo |
Ma che dolcezza la nonnina!!! Che bella mentre cucina e pensa alla sua bambina. Mi piace molto come presenti il suo carattere. Quella parte in cui si preoccupa per Oscar e poi si indegna per il Conte e poi ripensa ad André. E c'è anche il lato buffo e divertente del personaggio con i Pater noster che dovrebbe recitare dopo la confessione di pensieri poco lodevoli. Arriva pure a svenire come se venisss illuminata dalla consapevolezza che i suoi cari si amano. |
E' un bel ritratto della vecchia Marie Grandier quello contenuto in questa one shot. Di lei c'è tutto: il nervosismo e l'ansia di fondo, sfogati nell'affaccendarsi senza posa e la preoccupazione costante per i suoi bambini che sembrano disdegnare tutto ciò che non li mette nei guai. |
Bellissima e dolcissima storia! |
Bel momento estrapolato dal quotidiano di Marron Glacé che tra una cipolla, una lacrima e pure una patata e l’altra vive l’esperienza del cosiddetto “Risveglio” ! |
Molto delicata. |
Gentile Autrice, sono molto teneri questi pensieri della nonna di André che da sotto i suoi occhialini ha sempre potuto osservare non vista ciò che forse nessun altro poteva scorgere. Dei suoi bambini ora ragazzi ha potuto osservare tutti i cambiamenti che hanno avuto nel corso della loro vita, vissuta praticamente in simbiosi, uno era il naturale prolungamento dell’altra. Non avrebbero mai potuto restare divisi, in quanto solo insieme possono sentirsi completi e continuare a condividere ciò che era nato quando erano bambini e che ora è cresciuto sino a trasformarsi in un amore che è e resterà per sempre unico. Bel componimento dove tra serio e faceto viene evidenziato tutto il sentire della nonna ed il suo attaccamento verso di loro. Un caro saluto e a presto. |
Wow un gran bel rientro. Lieve, romantica, un vero e proprio vento di primavera. Molto bella la figura della nonna che mentre aiuta la cuoca ripensa alla vita dei suoi bambini e da brava osservatrice alla fine arriva alla conclusione più bella. Quanta delicatezza nel descrivere due innamorati felici. |
Alla cara Nanny non sfugge mai nulla.. figuriamoci se poteva sfuggirle una cosa così importante! |
Bella, tenera questa oneshot ispirata al personaggio di Marie....una cosa non mi và proprio a genio: lo stufato al coniglio!! Ma come si fa??vabbè ai tempi magari era una prelibatezza, ora invece questi animali sono una compagnia affettiva,apprezzata quanto i nostri amici cani e gatti. Chi ha preso in casa un coniglio difficilmente lo vedrebbe in padella al giorno d' oggi..certo allora era diverso:( In questa storia immagini un' amore fra Oscar e André che nella realtà non c'è stato, immagini una nonna con delle antenne radar al posto degli occhi,immagini pure che ha capito tutto di Oscar e André. Mi hai ricordato la prima puntata del cartone quando si vede la sua frustrazione e preoccupazione che cerca di annegare nell' alcol (vizio di famiglia?)mentre pronunzia vane parole " la mia bambina è in conflitto con se stessa, non sa se essere uomo o donna ". Io sono dell' opinione che però, negli anni a venire, Oscar si è chiusa a riccio nascondendo la parte emotiva e tumultuosa della sua anima. Faccio parte delle lettrici che credono che quella chiave potesse appartenere solo ad André. Complessivamente il mio feedback è positivo, la tua è un ' interpretazione personale interessante, direi solo di modificare il punto in cui scrivi che la nonna di André lavorava nella magione da più di 20 anni , direi erano 30 e forse di più! quando nasce Oscar la vediamo già come una sessantenne, forse ne aveva 50 ma portati veramente male. Sicuramente aveva fatto da balia a tutte le sorelle di Oscar, quindi in quel palazzo, lei era quotata, era la governante, la sua voce aveva un peso, basti vedere qual era suo modo di comportarsi con il generale Jarjayes. Non gliele mandava a dire, insomma. Ciao, ben ritrovata. |