Recensioni per
Storia di viaggiatori, di una santa reliquia, di tre lestofanti e un ciuco
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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E alla fine Teodoro si è rivelato il genere migliore di uomo di Chiesa, e la faccenda del libro si è conclusa, sorprendentemente, con una figura di melma un po' meno peggio di quel che poteva essere e la pelle dei malviventi ancora attaccata ai rispettivi proprietari.
E anche Teofano la scampa ... secondo me è perchè la reliquia, appena fatto contatto con l'aggressore, ha iniziato a portare sfiga a lui. Certo, il fatto che potrebbe far prendere fuoco alla gente è ben inquietante.
Uh, mistero risolto, alla fine. Certo che a Roma avevano un vero e proprio fetish per queste strane sostanze che brillano al buio e ammazzano la gente, ed è piuttosto ironico che un tessuto del genere sia finito venerato come una reliquia. Ma alla fine, Teo è arrivata a una sistemazione che la lascia tranquilla. Avrà mai ricevuto il suo evangelario?
I Tre dell'Ave Maria sono stati riacchiappati subito? Ma dai che sfiga! Questa è ufficialmente la storia di quelli la cui fortuna principale è quella di sopravvivere - o meglio, ingegnarsi a cavarsela in situazioni improbabili.
Davvero una storia molto divertente e carina, complimenti!

Recensione premio per il contest “Lavoratori allo Sbaraglio”

E alla fine è giunta anche la fine di questa storia.
Tre vicende che si compenetrano e si uniscono per cambiare la propria sorte, per scoprire qualcosa di nuovo, per essere quelli che si è sempre stati.
Teodoro che salva la vita dei tre girovaghi – tiro poco intelligente e leale quello di rubare l’evangeliario, ahi ahi qui mi abbassate il livello di stima per voi, ragazzi… ma solo perché vi siete fatti beccare, dannazione! – per compassione è la cosa più bella che potessi leggere, perché ha avuto quel senso di saggezza, superiorità (in modo positivo, nel senso che non si è legato la questione al dito) e di grandezza che, sinceramente, nel primo capitolo non gli avevo riconosciuto; e con Decimo fa un bel duo, essendo uno l’insegnante che tanti dovremmo avere e l’altro il ragazzo che saprà trarre da lui tutto ciò che serve per far sì che nessuno dei due lasci il mondo senza essere ricordato;
Teofane che alla fine raggiunge la sua metà e trova il suo sposo – mi aspettavo una storia più felice, dato che lui mi ha fatto una buona impressione… peccato che si sia rivelato solo una relazione dal carattere molto diplomatico, anche se credo che in un altro contesto e vita avrebbe avuto una realizzazione migliore –, ma alla fine ottiene quello che ha sempre pensato: la sua strada lontano dagli ambienti di corte, nel chiuso della sua anima, con il Volto di Cristo a darle pace e a raccontarle tutto ciò di cui ha bisogno.
Mi è piaciuto anche leggere di quel senso di vicinanza, prima non così palpabile, con chi rimane della sua corte: il viaggio l’ha fatta crescere, l’ha portata a comprendere molte cose, a maturare, e questo è semplicemente bellissimo da leggere…
E alla fine ecco la terna perfetta, quaterna con Liutprando: anche loro hanno avuto una vicenda singolare, come non si aspettavano, che ha cementato il loro legame e li ha mantenuti com’erano, ovvero tre cittadini del mondo e senza barriere, capaci di non cambiare mai, ma anche di essere aperti a ciò che li attende.
È una storia molto, molto particolare, che mi ha parlato sia di metamorfosi che dell’importanza di rimanere sé stessi, ma trovando la strada che è propria; di come un solo gesto possa cambiare la sorte di tante persone, della bellezza – e tristezza – di un mondo molto più ampio di quanto crediamo, dell’avventura massima che è vivere, e di come sia bello condividerla.
Decisamente stupenda.

Manto

"fessi summa cum laude" se mi dai il permesso la userò come motto da oggi in poi ahahahah
Ormai quando giungo alla fine delle tue storie ho sempre un po' la sensazione di malinconia... penso: ecco, un'latra splendida trama con dei personaggi speciali è giunta al termine. Questa più che mai mi ha lasciato rimasugli di ipocondria. Sarà perché la storia è finita, ma lascia aperta la strada davanti ai protagonisti: e adesso, cosa faranno?
La principessa sarà davvero soddisfatta della sua scelta? Una donna avventurosa e libera come lei...
Onestamente ho rivalutato Teodoro in questo ultimo capitolo: nonostante il suo fare burbero ha un cuore enorme (caratteristica che dovrebbero avere tutti gli uomini di chiesa secondo me...), salvando la vita a quei tre briganti. A tal proposito... grazie al loro modo di fare fregando il prossimo, sono riusciti a salvarsi la pellaccia anche coi famigerati mori!
Ancora un ottimo lavoro per cui esserne fiero caro amico mio, complimenti davvero!
Al prossimo allora (dimmi che stai già scrivendo un'altra storia, ti prego!),
Nina ^^

Carissimo, finalmente riesco a completare la lettura di questa tua storia che mi aveva proprio presa e di cui non vedevo l'ora di conoscere i risvolti.
Alla fine, le cose sono andare a finire bene un po' per tutti. Decimo e Teodoro hanno fortuitamente recuperato l'evangeliario e, non solo: Teodoro ha anche salvato la vita ai tre lestofanti. Sinceramente, all'inizio, anche io sono rimasta interdetta come Decimo, davanti a questo gesto: non si meritano tanta carità, poi da uno come Teodoro proprio non me l'aspettavo.
Teodoro, comunque, si riconferma il mio personaggio preferito: come si fa a non adorarlo? Burbero, scontroso, ma con un cuore d'oro solo per pochi eletti.
Anche Teofano, riconfermo, mi è piaciuta molto: ha dimostrato una notevole fermezza d'animo e capacità di giudizio. Probabilmente la fine prematura del matrimonio e il ritiro al convento sono stati una manna dal cielo per lei.
I tre lestofanti sono riusciti a cavarsi fuori dai guai anche durante la guerra: il loro parassitaggio come sempre li ha ripagati. Non posso fare a meno di trovarli divertenti, nonostante il disprezzo di fondo che sento nei loro confronti. E Liutprando continua ad avere tutta la mia comprensione e simpatia e ti faccio i complimenti per il modo in cui sei riuscito a caratterizzarlo, cosa non facile da fare con un animale.
Alla fine, la santa reliquia era avvelenata... C'era da aspettarselo: i tempi erano quelli che erano, e non si andava certo per il sottile.
Non posso che rinnovarti i miei complimenti per questa tua storia che mi ha presa fin dalla prima riga e non ha mai deluso le mie aspettative. Mi hai fatto ridere e divertire e mai annoiare. Ho adorato l'atmosfera, i personaggi e le vicende. Davvero un ottimo lavoro e una storia degna di nota.
Complimentissimi!
Alla prossima :)

Mio carissimo Capitano, nonchè autore di romanzi famosi in incognito, eccomi finalmemte da queste parti. l'estate mi fa ammalare, più altre chicche varie, dalle quali questo ritardo veramente imbarazzante... ma ormai lo sai
Mentre leggevo ero a bocca a aperta e questo sarà pure normale di fronte ai tuoi scritti, ma il tempo di tre capitoli corposi è parecchio!
Devo dire che mi ero fermata al Magnificat, come impressione (e la divisione quasi in atti veri e propri della parti dei personaggi che poi si intrecciano c'è) adesso salterei un po' verso il Nome della Rosa. In fondo il libro importantissimo c'è, e (per me) dove ci sono preti c'è complotto. Ora spero che questo non offenda delle tue credenze, è solo la mia percezione, ovvio. Però ho seguito con passione da vicenda dei tre lestofanti, e soprattutto di Liutprando e Rosvita (la monaca tedesca che scriveva testi di filosofia, vero?)che hanno nomi fantastici e sono i miei preferiti: si dice che bambini e cani rubano la scena, ma per me tutti gli animali lo fanno rispetto agli umani, ahaaahh!
Insomma, la sfortuna ha perseguitato i tre venditori di false reliquie, che però non riuscivano ad essere antipatici malgrado questo, erano troppo iellati. Ecco, c'è anche un tocco del bellissmo Brancaleone alle crociate? io non amo molto i film italiani (specie contemporanei, in pratica zero) ma quello è uno dei pochi che mi fa davvero ridere ogni volta che lo replicano. Tutti i tuoi personaggi sono rotelline di un ingranaggio perfettamente funzionante, e non si potrebbe fare a meno di nessuno di loro. Mi è piaciuta tantissimo la parte della reliquia che in realtà era il mezzo per un omicidio. i tessuti avvelenati son così classici... Ercole è morto così, o sbaglio? in ogni caso, fantastico, non l'avevo sospettato, ecco cos'era il liquido trasperente che si vedeva solo in alcune circostanze!
Il percorso verso quello che doveva essere un bel bottino diventa un arruolamento forzato, anche che con finle positivo. Anche la storia del giovane Anselmo (da Baskerville?^^)è stata molto interessante. qui ti sei concentrato di più su un racconto storico, preciso come un documentario, su come venivano creati quei preziosi capolavori di manoscritti, quindi per noi tutti che di hobby leggiamo e scriviamo era una festa. Non ultima, l'augusta Teofano (non conoscevo il nome, nella mia ignoranza mi era parso maschile, pensa te, che figura) che ha dimostrato di avere un carattere suo, non di essere una principessa che è non è più che un mero ostaggio per la pace.
un grande quadro corale che meriterebbe 100 recensioni, e anche ti essere stampato, ma si sa
sei sinonimo di alta classe!
baci medioevali,
Setsy

Ciao :-)

Eccomi, finalmente giunta alla fine della storia! E ti assicuro con il sorriso: quei tre e Liutprando sono fantastici e io che per un attimo ho creduto che i Mori li avrebbero affettati! Oh, che bella sorpresa ritrovarli alla fine di nuovo liberi e pronti a ricominciare!
Un po' mi dispiace per Teodoro e il suo novizio, dopotutto sono quelli rimasti fregati più di tutti. Però Teodoro alla fine mi ha sorpreso, non l'avrei mai detto tanto compassionevole!
Divertente l'immagine di Teodoro, del novizio e di Rosvita che se ne tornano più o meno metaforicamente a casa con la coda tra le gambe!
"Siamo tutti in parte colombe e in parte serpenti". Molto profonda questa frase, dopotutto è vero ognuno di noi ha delle.luci e delle ombre e il migliore degli uomini può agire nel modo peggiore qual ora sia messo nelle condizioni di farlo (la citazione di Totò si rifà a questo concetto, vero?).
Teofano ancora una volta non mi ha deluso. Ma il fantomatico miracolo mi ha spiazzata totalmente. Dalle considerazioni sulle morti di Ottone e Cipriano la reliquia e i regali romani sembrano tanto la camicia di Nesso. I tessuto erano intrisi di veleno?
Mi dispiace per Berta, con lei sei stato un po' cattivo! Perché non l'hai salvata?

Complimenti la tua storia è molto bella e ben scritta ;-)
Ancora in bocca a lupo per il contest.
Spero di leggere presto qualcos'altro di tuo.

Buon pomeriggio,
Carme93

Caro Yonoi,
L' altro ieri avevo scoperto del tuo ritorno, ieri ho letto il nuovo capitolo e oggi eccomi con la recensione.
Che tristezza immensa accorgersi di quel "completa"!!!
Si, lo so, sarebbe stato inutile aggiungere dell' altro... I tempi e le tematiche del racconto sono perfetti.
Eppure, è noto, è difficile smettere di leggere quando una storia piace decisamente tanto.
Io non posso che complimentarmi con te per questo tuo scritto e anche per la tua ottima conoscenza
del periodo storico in esso trattato. Credo che siano ben pochi gli aspetti di tale epoca dimenticati da
queste tue righe. Notevole! E notevole è anche la maniera in cui hai portato avanti il tutto.
Della serie: "Caspita... ma quanto scrivi bene, caro mio!!!!!".
Sinceramente sono convinta che meglio di così non avresti mai potuto fare per il contest e sono certa
di una tua ottima riuscita in tale certame letterario.
Ti confesso che mi piacerebbe sentirti ancora raccontare qualcosa a proposito di questi tuoi simpatici
personaggi.
Un caro saluto

Uff... ecco svelato il mistero, dunque... la 'reliquia' era avvelenata! Anche se resta il dubbio che fosse un falso del tutto oppure se quelli di Roma avessere usato una vera reliquia per imbimberla di veleno: del resto, più di tutto, a Teofano ha lasciato una sensazione di pace quando guardava il Dormiente; quindi magari dietro c'era un vero artista se pure non si trattava di una reliquia a tutti gli effetti.
Sono rimasta intenerita dall'uscita compassionevole del monaco Teodoro: alla fine, dietro tutti quegli idiotes e scalpellotti, c'era davvero un cuore di cristiano.
La loro avventura è stata divertente e ho apprezzato tantissimo la descrizione dei colori e del lavoro sulle miniature che non solo erano teologiche, ma avevano in sé quella filosofia artistica che rappresenta benissimo l'epoca.
E poi ho riso tantissimo qua:
“Abbiamo perso la strada e con essa anche il corteo dell’augusta. Ci mancava solo che perdessimo il reliquiario per essere eletti fessi summa cum laude.”
🤣😂🤣😂
Anche la storia di Teofano si conclude col matrimonio di cui solamente si accenna, ma è significativo l'incontro 'specchio' che ha col suo promesso sposo che ricorda l'incontro coi pezzenti, e anche la riflessione della ragazza sui casi della vita o gli accidenti come ricchezza e povertà.
Il gruppo dei ciarlatani alla fine rimane invariato (come tutti i gruppi di giullari nelle storie come si deve xD): sempre pronti a cadere in un guaio e a tirarsene fuori col loro furbo ingegno, la fuga oppure il semplice caso. Sono stati davvero simpatici!
Mi sono piaciute tutte le figure, rappresentate in maniera molto vivida! 😆
Complimenti ancora per la bella storia!!
A presto,
Ryo13
(Recensione modificata il 15/07/2019 - 08:10 pm)

Ave Yonoi, mi gusto la storia, a cominciare dalla prima scena, il novizio mi ricorda Adso, è ironico e tagliente, nonostante si ritenga uno sprovveduto.. Ben ce lo immaginiamo, lui e il suo maestro, con una metaforica coda bassa, con Rosvita a fare da pendant ante litteram.. Le ore trascorse sull’evangelario, che (ap)pare perso per sempre.. E invece riecco i tre del ciuco, insalamati come prosciutti dagli sgherri, liberati dal colpo di genio/invetiva/compassione del magister, almeno recuperano l’affoliato e i monaci tornano alla loro abbazia, i tre furfanti salvano piedi e mani.
Seconda scena narrativa, le (s)venture di Teofano, aggredita e salvata dalla fiammante Reliquia.
Terza scena, l’aftermeath in monastero, ove T. trascorre i suoi giorni dopo il matrimonio e la vedovanza, dopo essere giunta a destinazione dopo vari assalti, grazie alle virtù della sacra reliquia. Splendide le descrizioni di Alba Regia.
La Reliquia.. infine Teofano comprende, al monastero ove si è ritirata, vedova, prassi diffusa al tempo e pure dopo (Ermenegarda, Alieonor d’Aquitania etc), luogo sacro in cui la reliquia è esposta alla venerazione dei fedeli. Comprende dopo la visita dei suoi precettori, che le narrano della morte di Cipriano d’Armenia, morto d’arsura dopo aver ricevuto una taumaturgica veste. Comunque, nulla dice, nulla indaga, alla fine il telo diventa una pallida, malinconica ombra.
Quarta scena, i tre del ciuco, in El Andalus, anni prima, scampati alla morte in combattimento, dopo l’arruolamento forzato. Hanno perso tutto, tranne la vita e il ciuco L. Compostela? Why not, in fondo sono viandanti del Signore, l’inventiva loro non manca, le stelle danzanti sopra di loro sono certo un ottimo presagio, un vaticinio di fortuna. Liuprando avanza fiero fino al termine del tragitto, libero, o come suggerisci, era tutt’ora a rimembrare la splendida tra le splendide, la dolce Rosvita, della “lontana, ormai lontanissima abbazia di Nonantola”. Quine sabe?

Quali avventure li attendono? O hanno avuto? Potresti pensare ad un prequel, un approfondimento sui nostri.. I tre del ciuco..

Di nuovo complimenti, in bocca al lupo per il contest, magari fanne un seguito.. Storia leggermente picaresca. A la prochaine JQ Ps occhio ai piccoli refusi di battitura.

Buon pomeriggio.
insomma, mai una gioia xD
quante sfide per i nostri coraggiosi amici xD
Ma, sai, credo che l'importante sia sempre e comunque riuscire a salvarsi le penne. Credo che i tre l'abbiano capito.
Ancora l'Impero ha molti nemici, anche nel cuore stesso dell'Europa.
hai ricreato un mondo molto complesso, di certo si potrebbe dire tantissimo.
Buona giornata :)

Certo che a quei tre "pellegrini" ne capitano di ogni. Non fanno in tempo a guadagnare due soldi, che non solo vengono arrestati, ma arriva anche la notizia della guerra contro i mori e perciò vengono arruolati a forza. E per di più, legati come prosciutti...anzi, come presiutti, per usare le parole del buon Teodoro. E nonostante l'aiuto dei due monaci, i tre in Andalusia ci sono finiti lo stesso. Poveretti, quasi mi dispiace per loro. Quasi. Intanto, un giovane monaco impara qualcosa di più sul suo maestro, e la giovane Teofano scampa miracolosamente a un attacco di un simpatico gruppo di barbari. La storia però non è ancora finita, e ho l'impressione che debba ancora accadere qualcosina ai nostri eroi...

Al prossimo capitolo!