Recensioni per
Prima che il sole tramonti
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 149 recensioni.
Positive : 149
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 [Prossimo]
Recensore Master
30/12/22, ore 16:57

Ciao!
Sto un po’ recuperando le cose che mi sono state spammate a inizio mese, purtroppo poi ho preso mille impegni che mi hanno fatto ritardare nella mia personale tabella di marcia, ma dettagli arriverò ovunque (prima o poi 😆)
Che poi in realtà, io in questi lidi eoni fa c’ero pure arrivata, ma poi mi sono fatta prendere dalle pare, perché a mio avviso non avevo lasciato una bella recensione, ma si suppone che adesso sia migliorata quindi si può riprovare e smettere di nascondere la testa sotto la sabbia. Anzi mi scuso in anticipo perché sicuramente non farò una recensione tremenda ma una sconclusionata è probabile di sì 🙈
Maaaa bando alle ciance!
Dunque inizierei dicendo che La Sirenetta è, insieme alla Bella e la bestia e alla Bella addormentata, uno dei cartoni Disney che più ho macinato da piccola (giusto per far finta che non divoro ancora i cartoni Disney 😆)
Sigyn mi pare infatti una perfetta Ariel: è curiosa, ribelle, ha fame di conoscenza. Ed è proprio quella fame che la spinge a rimanere al fianco di Erik, nonostante le sia proibito. E quella stessa fame di conoscenza è proprio quella che la lega a Erik. Tra l’altro Erik mi ha un po’ ricordato Elian (il protagonista maschile di La Regina delle Sirene, retelling della Sirenetta tra l’altro e che ho letteralmente adorato!)
Ovviamente come si poteva immaginare, Odino non appena lo scopre si infuria e decide addirittura di bruciare tutti i libri che parlano di Midgard (questi Dei poi, non saranno un tantino irascibili? Sono sicura che una camomilla ogni tanto non gli farebbe male XD) ma ciononostante lei non si fa fermare da questo e decide di andare a chiedere aiuto a Loki, la Ursula della situazione. Mi chiedo cosa gli chiederà in cambio 👀
Un bacio grande, a prestissimo (paranoie permettendo 🙈)
Niny ❤️

Recensore Veterano
12/06/21, ore 19:30

Ciao sono qui per lo scambio.
Allora ho scelto queste storia poi che la ritenevo nelle mie corde in quanto conosco il fandom ed è inutile dire che sia una fan di loki e del suo modo subdolo di agire.
Partendo dalla trama devo dire che è molto avvincente. Le frasi poste all'inizio del capitolo non sono solo azzeccate ma veramente sembra che nella storia vi sia un richiamo alla storia della sirenetta. Come ad es. Il fatto che il nostro naufrago si chiami proprio erik. Non so se sia una cosa voluta comunque devo dire che è azzeccata. Inoltre non vedo l'ora di sapere cosa farà sigyn e cosa chiederà im cambio il dio dell'inganno. Quindi in caso di un nostro futuro scambio sai già dove andrò a parare.

Per quanto riguarda stesura, lessico e grammatica. Il capitolo è scritto molto bene ed è introspettivo e coinvolgente al punto giusto. Non ho trovato errori grammaticali e di questo ti devo dire grazie infinite. Usi un lessico semplice e lineare e al contempo adatto al luogo in cui si svolge la storia; un che di solenne non so se mi spiego.
L'unica cosa che mi viene da consigliarti, ma questo è anche un mio gusto personale, è la lunghezza del capitolo. Non la lunghezza in sé ma il fatto che sia molto introspettivo, probabilmente anche perché si tratta del primo capitolo, la lunghezza risulta un poco pesante per quanto tu abbia scritto bene. Torno a ripetere è un mio gusto personale, io probabilmente avrei diviso il capitolo in due... Quindi non vuole essere una critica. Però mi dispiacerebbe se qualcuno non dovesse riuscire a finire di leggere il capitolo intero per questo motivo perché in realtà merita davvero.
Ecco spero di non averti offesa, visto che non era mia intenzione.
Ti faccio ancora i miei complimenti.
Al prox scambio

CK

Recensore Master
31/12/20, ore 14:13

Cara Shilyss,
concludo questo anno recensorio(?) passando da questa nuova (per me) fiaba. Dicembre è stato un mesaccio e sono riuscita a leggere pochissimo ma il capitolo di questa storia è uno dei tre che hanno dato un po' di respiro al mio cervello sovraccarico tuttavia solo in queste (agoniate) ferie riesco a trovare un po' di tempo per lasciarti la mia impressione.
Al solito ho amato moltissimo quest'aria di racconto che hai dato all'inizio di questo capitolo, come se ci fosse una persona a farci la sua personale premessa prima di aprire un prezioso libro di fiabe ed iniziare a raccontarci la vera storia. E amo disperatamente l'uso che fai degli ambienti nei tuoi racconti e come ce li descrivi, in un modo che non sembrano un contorno ma personaggi anch'essi coi loro occhi e i loro ricordi delle cose che accadono.
Il primo che vediamo, però, è proprio Eric che, ambizioso come molti umani sanno essere, sfida le leggi degli dei per arrivare là dove molti prima di lui hanno tentato ma, per quel che se ne ricordi, hanno sempre fallito. Ben conscia della natura del suo personaggio nella storia di Andersen non ti nego che mi sta già bellamente sui marroni e l'incontro fortuito con Sigyn non ha fatto che aumentare questo astio nei suoi confronti perché, anche se magari il mio giudizio è un po' viziato dal sapere quello che succederà, mi pare proprio che tu abbia voluto sottolineare come ci sia qualcosa di oscuro nascosto fra gli atteggiamenti del bell'avventuriero.
Sigyn invece mi ha fatto molta tenerezza perché è una romantica, innamorata di quegli esseri così simili a lei anche se destinati a vivere una vita effimera ma non per questo meno impavidi nonostante i loro limiti. Passare una vita a sognare quella terra per ritrovarsi poi un essere umano fra le braccia diventa, per forza di cose, il trigger pronto ad innescare la sua caduta e, devo ammettere, che il loro saluto finale è stato molto coinvolgente e già si percepisce il cuore già bello che innamorato della ragazza. La punizione di Odino, poi, ha chiaramente l'effetto inverso e finisce per spingere Sygin a rivolgersi al nostro amato dio degli inganni perché chi meglio di lui può aiutarla nel suo folle piano di abbandonare tutto per raggiungere Erik?
Già soffro brutalmente viste le volte in cui hai richiamato nel tuo testo la spuma del mare ma non vedo l'ora di assistere all'incontro dei due che, questa volta, ha tutta l'aria di essere ben diverso dal solito, sono proprio curiosa anche della dualità Loki/Strega del Mare.
Ancora una volta si preannuncia una storia coinvolgente e, se manterrà le premesse (e sono sicura di sì), bellissima anche se mi struggerà il cuoricino, già lo so.
Spero di riuscire a tornare presto su questi lidi (ho anche la nuova shot da leggere che mi ispira un casino!)
Ti faccio i miei più sinceri auguri di buona fine e buon inizio.
Un super abbraccio
Cida

Recensore Veterano
17/11/20, ore 15:08

Solo la prima parte e so già che adoreró anche questa! Ovviamente classe '89 nella sirenetta ci sguazza, il cartone è uscito proprio quell' anno, è una parte importante della mia infanzia quanto la bella e la bestia.
Mi piace il modo in cui hai deciso di raccontare questa favola, come cantastorie, mi è sembrato di sentire nella testa una dolce voce narrante che mi racconta gli eventi come fossi tornata bambina, e giustamente comincia con "c'era una volta e c'è ancora". Bellissima la descrizione del mar baltico, se c'è un posto che vorrei tanto visitare e che mi ha sempre affascinata è quello, non ci troviamo veramente sott'acqua ma il mare si respira tutto il tempo. In alcuni punti mi sono venuti i brividi per la bellezza delle parole che hai scelto, adoro l'alone di oblio e mistero che avvolgono ciò che realmente è accaduto, altrimenti che leggenda sarebbe, solo il mare può sapere, il mare e loki che però si divertirà a giocare e non ti dirà mai la verità, già me lo sono visto col suo sorriso furbetto! <3
Prima di cominciare a leggere mi sono chiesta come avresti fatto a far interpretare la sirenetta a sigyn, non me la vedevo proprio in fondo al mar, e ancor meno vedevo loki nei panni di erik... colpa mia che ho dubitato, perché hai avuto il lampo di genio, loki non è il puro principe, è l'accattivante stregone che è come sempre un po' al di sopra delle regole, e come può essere altrimenti! Già sono in brodo di giuggiole, figurati quando ho visto la citazione nell'intro "il talento per i giochi di magia" sempre adorata quella frase.
E sigyn è ariel in tutto e per tutto, caratterialmente descritta alla perfezione (ha anche la coda), la giovane principessa naif che è affascinata dal mondo degli uomini che le è però precluso, odino in questo caso è tritone, che non gradisce l'interesse per gli uomini e si infuria quando scopre che sigyn ha avuto contatti con uno di loro, le distrugge anche i suoi cimeli, i libri! Ma tardi ormai sigyn è innamorata, o almeno pensa di esserlo.
Erik l'ho trovato allo stesso tempo fedele ma anche un po' più deciso e sfrontato di quello del cartone che conosco, ho gradito quasta cosa, è un po' più affascinante del solito bambolotto, che può andar bene per una bimba, ma da adulta voglio di più e mi hai accontentata. Quando sigyn lo accompagna al portale mi è sembrato quasi si trovassero sul pelo dell'acqua, due mondi divisi, esattamente come nella favola originale. Ora non vedo l'ora entri in scena loki! Sono veramente curiosa di vedere come svilupperai la trama!

Recensore Master
11/11/20, ore 21:39

Ciao shilyss ^^
È un piacere tornare dalle tue parti. Visto che questa storia era tra quelle da te proposte e io ci avevo messo gli occhi già da un po’, ho deciso di cominciarla.
L’inizio è molto fiabesco, parla di ciò che sarà contenuto nella storia come se il narratore ci stesse dando un piccolo incipit prima di cominciare con il racconto vero e proprio. E quel “c’era una volta” ci trasporta ancora più a fondo nella fiaba.
Conosciamo Erik – stesso nome del principe de La Sirenetta – che, insieme ad altri otto uomini, vuole raggiungere Asgard, sfidando le leggi di Odino e, per questo ragione, andando incontro alla sua furia. La sua nave naufraga e lui rimane l’unico superstite.
Anche il personaggio di Sygin ci viene presentato in modo insolito, passando per il racconto di Loki, che già da qui capiamo avere un particolare interesse per lei. Sygin è una giovane ragazza, gentile e piena di curiosità per quei midgardiani che, seppur vicini, lei non può raggiungere. Deve accontentarsi di fantasticare e leggere le loro gesta antiche, circondata dalla sua famiglia che la asseconda certa che sarebbe stato solo un interesse passeggero.
Poi un giorno, la sua strada incontra quella di Erik, ferito sulla spiaggia, e troppo generosa per voltargli le spalle, lo aiuta andando lei stessa contro il volere di Odino, dal momento che un midgardiano che avesse disobbedito alle regole non andava soccorso. Mi è piaciuta molto la questione caso/destino, è un argomento che mi affascina e qui sembra che vinca l’opinione che è il destino a muovere le cose. Questo si ricondurrebbe anche a ciò che ci hai detto presentando Sygin, cioè che lei ha addosso un destino crudele. Innamorarsi di un midgardiano e chiedere aiuto al dio degli inganni potrebbe essere questo destino?
Sygin ed Erik, comunque, ripresosi dalle ferite, possono passare del tempo assieme dal momento che il passaggio tra Midgard e Asgard si apre solo per pochi attimi all’alba. E Sygin ne approfitta per farsi raccontare tutto di quel mondo che lei sogna, ma non può vedere, anche perché pare che i ricordi di Asgard vengano cancellati una volta attraversato il confine, pertanto non avrebbe nemmeno potuto tentare di valicarlo e poi tornare indietro come se niente fosse. I due parlano, si confrontano, e tra loro sboccia subito un profondo legame, che Sygin impara presto a chiamare amore. Il loro addio è molto dolce e delicato: sono due innamorati che sanno di non poter stare insieme e desiderano solamente potersi sfiorare un’ultima volta. Insieme alla nostalgia che Sygin prova – da sempre, anche se dopo aver conosciuto Erik assume un significato molto diverso – si aggiunge anche però la preoccupazione che Odino scopra che ha infranto le sue regole. Per un po’ sembra che vada tutto bene, ma alla fine, proprio come Re Tritone, lui scopre la verità e distrugge tutti i suoi libri su Midgard.
Alla fine, dunque, Sygin fa l’unica cosa che crede la possa aiutare: va in cerca di Loki. Devo essere sincera, all’inizio pensavo che Erik fosse Loki tramutato in qualche modo, invece sembra che il nostro caro ingannatore svolga il ruolo di Ursula in questa rivisitazione. Effettivamente, è il ruolo adatto a lui 🙈
Pare che lui possa attraversare i due mondi senza essere privato dei ricordi e per lei questo è fondamentale, dal momento che, se non ricordasse Erik, non potrebbe nemmeno trovarlo. Naturalmente non sarà semplice ricevere l’aiuto di Loki, che vorrà certamente qualcosa in cambio, ma Sygin sa il fatto suo e sono sicura che riuscirà a cavarsela bene.
Questo primo capitolo mi è piaciuto davvero molto. Hai saputo unire bene la trama della fiaba con la mitologia norrena e, come sempre, la storia è scritta benissimo. Sono molto curiosa di vedere come procederà la vicenda, soprattutto per quanto riguarda Erik che, in teoria, non avrà idea di chi sia Sygin – com’è giusto che sia in effetti, visto che questo è il fulcro della storia de La Sirenetta. Spero solo che il finale sia diverso da quello della fiaba, magari una sana via di mezzo tra quella e il film Disney 🙈 Per scoprirlo, comunque, non mi resta che proseguire con i prossimi capitoli, che spero di riuscire a recuperare presto ❤
Alla prossima!
Baci, pampa

Recensore Master
20/08/20, ore 15:19

Ciao, carissima!
Eccomi qui: non appena pubblicherai l'ultimo capitolo di Ombre ti toccherà sorbirti i miei sproloqui anche lì, ma nel frattempo ne approfitto per cominciare questa storia che mi chiamava da tempo (vorrei direi che mi ammaliava come il canto di una sirena, ma sarebbe una battuta pessima anche per me). In realtà, il mio progetto è quello di recuperare tutte le tue fiabe, perché davvero, è straordinario il lavoro che riesci a fare. Il modo in cui rielabora il mito, prendi degli archetipi e li pieghi a una nuova narrazione che ha sempre risposto della storia originale, ma al tempo stesso ha anche una sua immensa dignità, un suo proprio percorso e un nucleo tematico di fondo che è tutto tuo, intrigante e assolutamente necessario, è fantastico. Hai una maestria unica nel muoverti su questi temi, ed è sempre evidente quanta ricerca e quando fondamento ci sia dietro ogni tuo racconto (qui addirittura anche in senso filologico: io non sono purtroppo esperta quanto vorrei su queste cose, ma sappi che dettagli tanto curati quanto il riprendere un termine proprio nella stessa accezione di Andersen mi manda proprio in brodo di giuggiole).
Ho amato moltissimo il tema di fondo di tutto questo primo capitolo: non solo hai ripreso in maniera piuttosto fedele, ma hai saputo circoscrivere quello che è il suo significato che più mi sta a cuore, e che, ancora una volta, caratterizza la tua Sigyn facendomela amare in maniera estrema: la sua sete di conoscenza che, pur andando spesso oltre i confini (fisici, morali e sociali), non è mai sporca di hybris. Quella, semmai, appartiene tutta a Loki, alla sua magia che ha sempre un prezzo, ai suoi misteri che non andrebbero sondati, perché affondano nelle passioni più torbide. Sigyn, pur essendo uno spirito leggero, luminoso, legato a una magia “naturale” e ancorata ai ritmi del mondo, mi sembra quasi incarnare un pensiero molto umanista. Forse, come sempre, sto andando fuori strada e sto vedendo cose che non esistono, ma la sua curiosità così sincera e senza doppi fini per un mondo distante e che pare perduto a me piace tanto, davvero tanto. E, a questo proposito, ho trovato davvero geniale il modo in cui hai impiegato la fiaba: Sigyn è questa figura che appartiene a un mondo che, per certi versi, potrebbe parere migliore rispetto a quello degli uomini, ma tutto ciò non le basta. Non le basta, perché lei vorrebbe conoscere anche il bene che c'è sulla terra, i sentimenti, le storie. Ecco, l’amore per le parole e la forza salvifica della narrazione è un tema che torna spesso nei tuoi racconti, e ogni volta un po' mi commuove.
È bellissimo vedere come Asgard sia rappresentata in maniera precisa e puntuale, con i suoi divieti, la sua storia, la sua organizzazione sociale e politica. E tutto ciò è uno specchio perfetto del sentimento che spinge Ariel a non ritenere abbastanza un mondo che comunque ama, e a sorpassare quei confini che appaiono così insensati, perché demonizzano qualcosa che non è per forza cattivo ed estraneo, ma solo misconosciuto. La ribellione di Ariel verso dei divieti fondati sulla paura e sui pregiudizi è sempre stata la cosa che ho più apprezzato della fiaba, quindi sono molto contenta di ritrovare qui questa tematica.

Mi ha sorpresa tantissimo (ma in positivo!) il ruolo che assumono i tuoi personaggi all’interno di questa fiaba: prima di cominciare a leggere, mi ero fatta l'idea che i due amanti divisi da mondi diversi potessero essere ancora una volta Loki e Sigyn, e invece no. Il ruolo del morale continua ad appartenere a Erik, e Loki, che qui resta ancora una presenza solo presagita, ha ovviamente un ruolo diverso. Fantastico, davvero, anche perché a pensarci bene è geniale, ed è perfetto così. Lui è colui che possiede la stregoneria, lui cammina fra i mondi, lui conosce i mortali e li disprezza. Lui, infine, è capace di offrire servigi straordinari, in cambio di un prezzo oscuro.

Inutile dire che ho amato immensamente questo primo capitolo, e che spero davvero di arrivare presto a leggere il seguito!

Recensore Master
20/07/20, ore 10:53

Cara Shilyss, mi aveva incantata tantissimo la presentazione che hai fatto delle tue fic sul gruppo, e questa già dal titolo mi aveva affascinata, e poi si tratta di una rivisitazione della Sirenetta quindi non potevo mancare! Ma non solo, anche quella della Bella e la bestia mi attira ed è segnata!
Ogni capolavoro e meraviglia che scrivi è solo tuo, ha il tuo marchio e la tua anima e solo tu puoi trasmettere davvero al lettore ciò che hai ideato e creato.
Adesso passiamo alla fic. Io mi ero già immaginata un Loki in versione principe Eric invece c'è un Erik, questo si, ma Loki è... URSULA!
Oh, caspita. Non me lo aspettavo proprio. Geniale, sorprendente, voglio proprio vedere cosa chiederà a Sigyn.
Mi è piaciuto tantissimo il rimando della spuma, a come la storia si debba narrare facendosi bagnare dalla spuma di mare, un chiaro riferimento poetico e originale alla fiaba, e mi domando se la ritroveremo anche in seguito.
Sigyn è sempre trattata con delicatezza ed è relativamente giovane, anche se ha molte primavere, e come Ariel è curiosa, forse ingenua, vuole scoprire cose nuove e il mondo dove non può andare e soprattutto, come hai scritto, crede di essere innamorata di Erik. Crede, appunto, e mi è piaciuta moltissimo la loro interazione, anche se mi dicevo "Ma Loki?" 😂😂😂 ahahah.
Mi piace come la fiaba originale venga ricalcata, vedo il senso di nostalgia provato da Sigyn e la sua disperazione per la sorte di Erik, e poi il finale dove si parla di Loki mi ha lasciata a bocca aperta. Cavoli l'idea di renderlo" Ursula" è geniale!!!
In questa tua fic si respira l'atmosfera di fiaba. Mentre l'ho letta ero molto rilassata. Era come se stessi leggendo qualcosa di incantato, qualcosa che mi faceva star bene, come appunto ci si deve sentire nel leggere una fiaba.
È bella, è ben studiata, ben curata, e il tuo stile come sempre è unico e inimitabile.
Complimentissimi anche per il titolo perché è quello che mi ha incuriosita più di ogni cosa ricalcando la frase di Ursula nel cartone. Conto di finire la fic presto perché mi ha conquistata, un grande abbraccio.

Recensore Master
01/07/20, ore 16:22

Ciao carissima ^^

Cambiamo favola e ambientazione, ma non la tua immancabile vena poetica **. Immergi fin da subito il lettore nell'atmosfera narrativa e nel contesto marino che fa da sfondo alla favola e rende suggestiva la tua storia. Allo stesso tempo però getti subito un'ombra su questo contesto anticipando i tormenti che dovranno attraversare i protagonisti. La citazione sulla schiuma del mare deduco sia un riferimento al finale originale della favola, già questo mi stende **.
Hai la grande abilità di fondere la trama originale a quella di tua fantasia, tant'è che io non riesco a distinguere le "informazioni" che ci trasmetti, per me è semplicemente una storia originale, con qualche riferimento alla Sirenetta, ma totalmente nuova e intrigante, oserei dire più della base da cui sei partita**. Non me ne voglia Andersen da lassù ^^". È solo che da quando ho conosciuto le tue storie non posso fare a meno di trovarle più affascinanti!
Ci hai introdotti in questo viaggio attraverso gli occhi di un viaggiatore; egli non è un viaggiatore comune, non è un mercante che naviga tra le terre in cerca di bene materiali (non è rinomato tra i popoli in queste vesti), cerca altro, cerca l'intangibile, cerca i segreti di un popolo. Mi ha piacevolmente colpita l'espressione "voleva osservarla con i propri occhi di uomo mortale", già in queste prime battute iniziali a mio modesto parere hai centrato il nocciolo della favola da cui ti sei lasciata ispirare, trovando un'ottima congiunzione con la versione elaborata da te. Hai recuperato l'aura mistica di entrambi i mondi sia fiabeschi sia mitologici; è un tratto che ti contraddistingue, ha la tua firma esclusiva, è una peculiarità che ho ritrovato dalla prima volta che ti ho letta e che sono sicura al 100% ritroverò nelle tue long ❤.
Diciamo che dal momento in cui hai iniziato a parlare di Sigyn mi sono liquefatta (direi che in riferimento alla Sirenetta ci sta :D), ma non tanto per la narrazione in sé, che devo ammettere sia egregia, quanto piuttosto per la tua abilità di accostare mondi in apparenza lontani che tu fai sentire affini. È un sacco di tempo che non leggo le favole della mia infanzia (mi faccio guidare da te in un tuffo nel passato piacevolissimo), ma ricordo bene che la Sirenetta fosse divisa tra le regole del mondo degli abissi e la voglia di esplorare nuovi mondi, tra cui quello degli umani. La tua descrizione del concetto del proibito, ma anche della forte anima di audacia che infiamma l'anima di Sigyn arriva come un bagliore nella mente dei lettori; in tutte le occasioni descrivi questa ragazza come una forza della natura (oltre ad avere avuto modo di stampare nel cuore queste tue minilong sono certa tu mi abbia dato l'occasione di conoscere i tuoi protagonisti delle tue long), uno spirito che stravolge l'ordine naturale degli eventi.
Ritorna il tema del mare, ma soprattutto ci dai modo di leggere a riguardo una duplice prospettiva. Il naufragio ci viene narrato dalla prospettiva prima di Erik e poi di Sigyn; in entrambe però non manca mai la nota di speranza: Erik ha la percezione di essere stato salvato da una creatura divina e Sigyn, dopo un istante di puro terrore per la scena tragica che trova sul luogo del naufragio, non esita a soccorrere lo sconosciuto. Entrambi violano le leggi, entrambi sfondano i confini del noto, spinti da un obiettivo alto e fuori dalla loro consuetudine; è un parallelismo che entra nel cuore, perché intraprendono entrambi viaggi, inconsapevolmente o in consapevolmente, che bramano spinti dal coraggio e dalla voglia di scoperta, dalla curiosità. Il naufragio è stato Galeotto, provvidenziale (mi piace tanto il riferimento al tempo, in questo caso futuro -parli di veggenza- che sfrutti in ogni occasione, non è mai scontato o banale, contribuisce a dare alla storia un'aura di magia) per accostarsi ai mondi che tanto desiderano conoscere. Nel sentimento dell'incontro pende costantemente sulla loro testa la spada del tradimento verso le leggi divine; questo getta un'ombra sul romanticismo, ma d'altronde, non ti si può recriminare niente, anche Andersen fa questo riferimento.
Hai descritto molto bene l'antitesi tra diffidenza e buon cuore di Sigyn; sono lieta che la sua anima pura abbia preso il sopravvento e abbia prestato soccorso. È innegabile però il fascino dei pensieri della giovane, è combattuta, spaventata, ma anche determinata ad aiutarlo; non credo affatto sia stato facile racchiudere tutto questo in un unico cuore e in un medesimo istante, ma tu lo hai descritto in modo chiaro e preciso. Sente di essersi ormai compromessa, ma non è una sensazione così pessima dal suo punto di vista; in questo frangente molte cose prendono il sopravvento e credo che in mezzo ci sia anche la sua innata curiosità verso il mondo umano. Si rattrista al pensiero che lui possa dimenticarsi di lei una volta superato il confine; ne rimane ammaliata, vive sulla pelle i racconti della famiglia e non ne rimane affatto disillusa. Si dice che bastino poche ore per innamorarsi e una vita per dimenticare, credo che sarà così per Sigyn, almeno per lei, il destino della memoria di Erik è ancora incerto. La ragazza ha goduto di un breve lasso di libertà, la doppia valenza che attribuisci al rimpianto è commovente, è ricca di malinconia, è un assaggio dell'amore che provoca bene e dolore (sentimento che lei inizia a conoscere ora vista la sua giovane età), è un confine sottilissimo come quello che Erik ha oltrepassato (ignora le mie interpretazioni deliranti, succede ogni volta che mi lascio trasportare :D).
Sigyn è attratta da un uomo appartenente ad un popolo che non sempre le è stato descritto nelle sue qualità migliori, ma lei è diversa, lei vede oltre in Erik, ne apprezza la forza di spingersi oltre il proibito, è attratta dal suo spirito che per lei non è maligno, vuole bearsi delle sue conoscenze e di ciò che lui è in quanto umano, vuole vivere con i propri occhi quel mondo così diverso dal suo.
L'anima di Sigyn viene inevitabilmente scossa da quell'incontro, resta tormentata e dopo aver assaggiato una vita che la renderebbe più felice non può più tornare sui suoi passi, benché i nuovi divieti più stringenti imposti. Il dio degli inganni che compie lo sporco lavoro di Ursula è fantastico, come anche il fatto che Sigyn si rivolgerà a lui per rivedere Erik e lui le chiederà qualcosa in cambio.

Io sono imperdonabile perché ci metto una vita a passare sul tuo profilo, ma sappi che ogni volta che riesco mi lasci un segno nel cuore che non ti so spiegare 💖.

Spero di riuscire a passare presto al secondo capitolo!
Un abbraccio grande
-Vale (sempre tua fan)

Recensore Master
28/05/20, ore 18:51

Ciao, Shilyss!
Approdo con piacere su questa rivisitazione a tema asgardiano de "La Sirenetta", che è uno dei miei classici Disney preferiti – l'omonima fiaba, al contrario, è un tantino inquietante.
Il tono dell'incipit introduce il lettore nel "mood" adatto al contesto, presentandoci un'ambientazione a cavallo tra la realtà e la leggenda: accanto agli elementi propri della prima, infatti, accosti riferimenti tratti dalla mitologia nordica, in una commistione che, come in altri tuoi lavori, risulta armonica e affascinante.
La presentazione di Erik quale intrepido viaggiatore sprezzante delle leggi divine mi ha ricordato Odisseo e la sua sete di conoscenza; un po' come accade a quest'ultimo sull'isola di Scheria, anche egli fa naufragio su terre ignote, venendo in seguito soccorso da una bella sconosciuta.
La giovane Sigyn, secondo i dettami tipici della fase adolescenziale – ma non solo –, è irrimediabilmente attratta proprio da quello che non può avere: pur appartenendo a una schiatta "superiore", riversa tutto il suo interesse nel mondo degli umani.
Dunque, nel momento in cui se ne trova davanti uno, accantona con estrema facilità ogni remora e lo avvicina: sa che non dovrebbe, ma agisce comunque, spinta altresì dal desiderio di aiutare un soggetto bisognoso di cure.
La cosa, però, non si ferma lì; col suo fascino "esotico" e la considerazione che le presta – così diversa dalla paternalistica condiscendenza che sono soliti rivolgerle gli abitanti di Asgard –, Erik fa breccia dapprima nelle fantasie, e poi nel cuore della ragazza; talmente tanto che, dopo averlo perduto, ella non riesce ad accettarne l'assenza.
Ciò che prima la immalinconiva soltanto, adesso le pare addirittura irrinunciabile; da qui, la decisione "incauta" di rivolgersi al solo che la possa aiutare.
Fino ad ora, ho trovato l'adattamento davvero ben fatto: rispondente alla vicenda canonica, ma altresì arricchito di elementi suoi propri.
Leggerti è sempre un piacere – e, infatti, passo subito al prossimo capitolo.
P.S.: una nota di plauso a sé per la citazione iniziale!

Recensore Master
07/05/20, ore 11:49

Ciao!
Allora, adoro questa storia! Leggendo il titolo mi sono accorta del riferimento sia alla Bella Addormentata che alla Sirenetta, ma andando avanti con la lettura mi sono resa conto che probabilmente è più riconducibile alla seconda, anche per il nome del personaggio che ci hai presentato, Erik.
Per prima cosa ti dico che l'introduzione ovvero il primo paragrafo è magnifico, niente è strutturato a caso e si vede che c'è stato un grande lavoro, si percepisce il filo logico del discorso e la cura dei dettagli, e poi mi sono soffermata molto sul paesaggio e sui lievi accenni storici, a parte che non è stato difficile conquistarmi in questo caso malgrado io sia molto più ferrata nell'Universo DC che nella Marvel, perché ho un amore smisurato e una certa passione nei riguardi della mitologia, qualsiasi essa sia, e su tutto quello che possa essere di genere fantasy, in questo caso infatti c'era proprio tutto.
Ho apprezzato il fatto che dopo il capitolo, tu abbia inserito delle legende in modo che anche chi non appartenga al fandom possa avere un quadro più chiaro della situazione, anche se ugualmente tu ci metti del tuo per poter 'spiegare' diciamo così ogni termine, e quindi è anche facile comprendere il tutto e immergersi nella storia, e secondo me da qui si evince la bravura di un autore, ti faccio in generale i miei complimenti.
Trovo molto interessante la scelta dei tempi verbali e della persona che hai scelto per raccontare questa storia, infatti si addice molto, rende il tutto molto scorrevole e si legge senza intoppi, e trovo il tutto piacevole e accattivante, credo che qualsiasi lettore a modo proprio resti affascinato. Mi piace molto l'alone di mistero che copre i tratti del racconto in cui è presente Loki, e il modo in cui le sue 'storie' influenzano i protagonisti, e si incastra nei miti e nelle leggende che ogni tanto citi.
Sigyn è un personaggio molto interessante, l'introspezione della ragazza infatti ci da modo fin da subito di conoscerla, e ti dico che ho amato alla follia il loro primo incontro, affine e non uguale alla storia animata a cui questa vicenda è ispirata. E' sia romantico che nostalgico il modo in cui parli del loro pseudo amore, delle differenze caratteriali, morali e fisiche ma sopratutto date dall'ambiente in cui sono cresciuti e dal loro 'mondo', ma è bellissimo anche come metti in evidenza il fatto che vogliano lo stesso provare a entrare in queste realtà che sono troppo distanti l'una dall'altra. L'ultima parte è stata straziante, mi piangeva il cuore davvero, è una scelta difficilissima quella della nostra Sigyn, un destino davvero crudele, ma la chiusura del capitolo è una bomba.
I miei complimenti di nuovo!
A presto!

Recensore Veterano
01/05/20, ore 14:39

Questa storia mi ha ammaliata, come del resto s’addice perfettamente ad una fiaba.

Ho meditato lungamente su cosa scrivere e da dove cominciare, perché c’è così tanta ricchezza di stile e di intertestualità, così tanta pregnanza di mito e di letteratura (all my favourite things!, parafrasando la canzonettta), che è difficile calmare gli entusiasmi e mettere a tacere la vocina che  da ieri mi sta salmodiando in testa un costante bella, bella, bella, bella, per lasciarti un commento un minimo coerente. In ogni parola, in ogni giro di frase, c’è un incanto.

A me piacciono le fiabe, le riscritture delle fiabe, ed i pastiche letterari sulle fiabe – ai tempi dell’università, ebbi una breve ma intensa fase d’entusiasmo per Angela Carter e da allora mi gusto le riscritture di fiabe in tutte le salse. La fiaba è, per sua natura, profondamente intertestuale. Per sua natura, la fiaba è una  riscrittura – evidente nella fiaba rinascimentale e barocca, che riscrive e ribalta i classici (ah, Perrault!); ma anche in quella romantica e vittoriana, che aggiunge alla componente classica ed al dialogo con la letteratura precedente anche il lato di folklore, almeno nelle dichiarazioni d’intenti. Che poi le undine, da cui le sirene di Andersen, siano le undine germaniche o gli spiriti delle acque di Ovidio & co., o un innesto delle due, ha poca importanza. Quello che conta è che la fiaba si presti ad essere intrecciata e tessuta con altri materiali narrativi, che sia essa stessa un tessuto di materiali narrativi disparati. E qui tu ci stai intessendo un nuovo arazzo prezioso, di cui ho l’impressione che tu ci stia lasciando scorgere ancora solamente un angolo, scorcio incantevole, nascondendoci ancora la composizione completa, deliberatamente. E giustamente, ché le storie migliori si raccontano così.

Nel complesso, questa storia mi sembra un tesoro sommerso, in acque apparentemente calme, cristalline: tutto riluce, fino all’ultimo doblone. Però, i tesori sommersi che, per caso o miracolo, riusciamo a intravedere sul fondale, sono innanzitutto un riflesso, un’immagine falsata. Ed io qui tengo bene a mente la tua apertura, la premessa di cui rendi immediatamente partecipe il lettore: questa è la storia di come il dio dell’inganno riuscì a raggirare gli dèi di Asgard grazie a uno dei suoi molti, crudeli, intrighi. E, sì, sei bravissima a farci stornare lo sguardo, a farci navigare su questa drakkar solida e veloce, meravigliosamente snella, che arriva in porto; ci culli con un tono da fiaba della buonanotte, in cui riecheggia la solennità dell’epica e del mito, ma ingentilita; ci fai sognare di Midgard con Sigyn, ci fai sentire con lei la fuggevolezza del tempo, la malinconia del crepuscolo, il dolore delle cose perdute, lo slancio – sempre e necessariamente sconsiderato – dell passione. Però, io proprio non riesco a dimenticare che questa storia sia innanzitutto la storia d’un inganno di Loki alle spese degli dèi di Asgard, perché è bene che i moniti, soprattutto se in incipit, siano tenuti a mente. D’altronde, le acque intorno allo Skagerrak sono pericolose e ingannevoli anche quando in apparenza sembrano calme. E questa storia  profuma di rena  e salsedine, profuma di mari del Nord.



P.S. Sempre vieni dal mare in epigrafe è una scelta giustissima, ché finora abbiamo in fondo letto di un viavai di onde: di quello che  ci porta la risacca che poi, inevitabilmente si ritira.

Non so perché, ma ho piantati in testa i primi versi della strofe da te selezionata: Come buoni nemici/ che non s’odiano più…. E, sì, sì, lo so che non è bene legger tra le righe, né tantomeno aggiungere righe da leggere, lo so, ma sono in preda ad una suggestione marina.



Grazie mille di questa lettura incantevole! <3

Recensore Master
20/04/20, ore 09:29

Sciauuu, carissima, eccomi!

Non vedevo di leggere un'altra tua fiaba con protagonisti Loki e Sigyn ^^ e la Sirenetta mi è sempre piaciuta molto, per quanto triste sia la versione originale. Le ambientazione della fiaba HCA si sposano benissimo con quelle della mitologia norrena, peranto il fandom di Loki è una scelta azzeccatissima. L'introduzione iniziale mi ha proprio trasportata nella Scandinavia, fra le sue nebbie e i suoi ghiacci, in quei paesaggi affascinantissimi e che tuttavia mi mettono addosso un freddo pazzesco :P (io vivrei sempre all'equatore se fosse per me.)
Ci presenti due popoli e due mondi ben distinti, e tra loro ci sono come rappresentanti due eccezioni, Erik e Sigyn, accomunati dalla voglia di libertà, di oltrepassare i confini per scoprire nuovi mondi, dalla sete di conoscenza. Entrambi sono cresciuti ascoltando storie sul mondo a cui appartiene l'altro, ma ora quelle storie non bastano più.
Erik è un Midgardiano fra i più nobili e la sua ricerca di Asgard in parte mi ha ricordato l'ultimo viaggio di Ulisse narrato nella Divina Commedia e destinato a finire in tragedia (anche se per fortuna qui lui sopravvive); in parte invece mi ha fatto pensare al Silmarillion di Tolkien e a quegli uomini di Numenor che decidono di salpare per Valinor, per cercare di ottenere l'immortalità e che invece vengono puniti per questo.
Sigyn invece incarna perfettamente quella parte degli Aesir che trova l'immortalità un peso. C'è una frase splendida che hai inserito e che secondo me esprime alla perfezione il concetto:

Cosa significa vivere migliaia di anni? Perdere il contatto con la realtà, smarrire lo stupore verso il mondo e la sua bellezza, dimenticare la fede.

Stupenda!
Mi ha fatta ripensare ad una frase del film "Troy" detta da Achille, circa il fatto che gli dei ci invidiano, in quanto noi mortali, sappiamo goderci in maniera infinitamente più intensa ogni cosa e ogni istante, perchè per noi potrebbe essere l'ultimo.

I due si incontrano, e per Sigyn l'attrazione è immediata, non tanto per Erik (anche se comunque lo trova molto attraente) quanto per quello che rappresenta: ha potuto vedere il suo mondo e ora più che mai vorrebbe visitarlo e farne parte.
Tuttavia qualcosa mi lascia pensare che l'entrata in scena di Loki potrebbe rimescolare completamente le carte ^^.

Non vedo l'ora di saperne di più <3

Per adesso ti faccio tantissimi complimenti, i tuoi testi hanno una poesia e una musicalità unici, sembra davvero di leggere una fiaba. Poi ovviamente il lessico è eccellente, e questo rende la lettura davvero molto rilassante <3

A presto, carissima, nel frattempo buona settimana!
Baci,

Benni

 

Recensore Master
14/04/20, ore 15:03

Buongiorno! ^^
Eccomi finalmente qui per lo scambio del giardino! 
Ero davvero indecisa su quale, delle due fiabe che mi hai suggerito, recensire! Ammetto che all'inizio, dal messaggio su facebook, non avevo capito niente perché forse l'ho letto troppo velocemente in quanto smaniosa di cliccare sul tuo profilo e curiosare XD quindi in realtà mi aspettavo una tua fiaba originale HAHAHAAHAH 
Ma l'idea che hai avuto è incredibile! *^* Bellissima!
E a questo punto non vedo l'ora di recuperarla tutta e di recensire anche l'altra che mi hai suggerito!
All'inizio pensavo che la storia avrebbe preso una piega leggermente diversa... ma devo dire che quetsa tua versione è davvero stupenda! Non mi aspettavo per niente che comparisse effettivamente un Erik XD 
Così come non mi aspettavo nemmeno che Loki avrebbe assunto i panni di Ursula... anche se... a dire il vero... è una scelta assolutamente perfetta! XD Non poteva essere altrimenti! 
Leggendo le tue parole mi sono flashate davanti agli occhi tante scene del cartone della disney *^* e trovo che tu abbia sfruttato uno stile assolutamente perfetto! Non ti sei dilungata troppo su determinate scene (come per esempio quando Odino si arrabbia e distrugge tutti i libri su Midgard) per approfondirne di più altre tramite le quali sei riuscita a delineare bene il personaggio di Sigyn! 
La conclusione poi è perfetta, perché lascia nel lettore molta curiosità e la voglia di continuare a leggere!
Davvero, wow, un ottimo lavoro!
Immaigno che questa recensione sarà un po' caotica e che mi sarò dimenticata tre quarti delle cose che volevo dire, ma nel complesso, alla fine, quello che volevo dire era semplicemente che ho davvero apprezzato questa lettura diversa dal solito! *^*
Complimentissimi!
A presto! ^^
Spero di riuscire a tornare presto qui a recensire!
Nel mentre inserisco assolutamente la storia nelle seguite! ^^
Sciau!
Carmaux

Recensore Master
18/03/20, ore 12:02

Adoro follemente le pennellate con cui dipingi questo mondo fantastico, le tue descrizioni, favoleggianti, ma al tempo stesso così concrete da sembrare di essere lì, a viverle in prima persona, come se fossimo Sigyn.
Mi sono cimentata nella lettura di un'altra "favola", ho scelto di proseguire da qui, dalla Sirenetta, perché ormai mi sono affezionata alla tua Sigyn, sembra quasi mia amica! :)
E sono stata contenta di ritrovare la sua solita dolcezza e intelligenza anche qui, nonostante sia un'altra favola, ma del resto non ci si può aspettare nient'altro da lei <3
Sono curiosa di vedere come tratterai il tutto anche qui nei tre capitoli, ma, direi, che come incipit è già meraviglioso così :) complimenti come al solito, non vedo l'ora di proseguire! ^^

Recensore Master
10/03/20, ore 17:44

E' una storia interessante, una rivisitazione della Sirenetta se ho capito bene. Il nome Erik, come il principe della Sirenetta, sembra suggerirlo. Però stavolta la magica fanciulla non è una creatura marina ma una ragazza di Asgard, e non sarà la strega del mare a metterci lo zampino magico, ma Loki? Loki non dovrà darle delle gambe, ma un modo di preservare la sua memoria? Ma Erik ha già dimenticato tutto... non hai fatto mistero del fatto che lei diventerà spuma di mare, povera ragazza.
Sbaglio a ipotizzare che lui alla fine l'abbia accarezzata cercando di tenersi fra le mani uno o due dei suoi capelli d'oro in modo da avere qualcosa, quando avesse perso la memoria, a lasciargli un suggerimento su dov'era stato?

Di questa storia mi è piaciuto molto il registro letterario, che non è quello tipico di un racconto ma ricorda quello di una fiaba o forse di una narrazione mitologica, un po' staccato dai personaggi, anche se descrivi comunque i loro sentimenti. Io non so come abbia fatto lei a innamorarsi di un tizio letteralmente appena conosciuto, ma forse non è amore-amore, è più quell'amore ideologico dovuto al fatto che lui rappresenti in questo momento l'intera Midgard agli occhi di lei, e il suo grande interesse per Midgard. E poi sì, è anche un tipetto interessante e affascinante, questo aiuta.



Edit: mi sono dimenticata di chiederti, fino a che punto questa Asgard è una tua rivisitazione della Asgard della mitologia? Ho avuto la sensazione che fosse più "lontana" da Midgard di come le leggende raccontano, intendo lontana ideologicamente e non geograficamente. Mi è sembrato che gli Asi abbiano deciso per uno "stop alle comunicazioni", ma a cosa è dovuto? Chiaramente non è ancora avvenuto il Ragnarok, che succede ad Asgard? Poi ho un vago ricordo che nella mitologia Sigyn fosse la sposa di Loki (pure da esso un po' ignorata?), ma in questa storia non lo è, è una fanciulla qualunque sebbene nobile?
(Recensione modificata il 10/03/2020 - 05:49 pm)

[Precedente] 1 2 3 4 [Prossimo]