Carissima,
troppo poco, troppo tardi, non ti pare?
Uno degli aspetti più terribili della rivoluzione russa fu la rivalsa nei confronti di chiunque fosse o fosse stato anche solo genericamente benestante, figurarsi nei confronti dello zar e della sua famiglia.
Abbiamo seguito passo passo, attraverso i tuoi racconiìti, tutta la sequela di umiliazioni e violenze fisiche e psicologiche che attraversarono prima del triste epilogo, e ora sappiamo cosa successe dopo.
È bello pensare che adesso siano in pace, ovunque essi siano.
Complimenti per questa bellissima storia ricca di emozioni e pathos e alla prossima!

Leggi la risposta dell'autore

Ciao carissima,
un capitolo durissimo, in cui senza sconti descrivi quello che successe in quel fatidico mattino. Undici persone abbattute senza un motivo, come bestie al macello. Forse bruciate, so che si dice che qualcuno fosse ancora vivo quando i corpi sono stati dati alle fiamme.
Terribile l'immagine dei fuochi nella Siberia, assolutamente descrittiva e simbolica.
E sì, la Grande Guerra, tutti contro tutti, cambiò per sempre il mondo.
Un capitolo bellissimo, complimenti e alla prossima!

Leggi la risposta dell'autore

Ciao carissima^^
straziante e durissimo questo frammento: un ragazzo che vede il suo mondo sgretolarsi pezzo per pezzo, che non riesce a capire perché succeda.
Già solo la volgarità di espressioni come "assemblea costituente" è un oltraggio, uno spregio crudele che ha il sapore della rivalsa.
Alessio guarda sgomento la propria esistenza che si sgretola e sicuramente soffre più in questo frangente che durante tutti gli attacchi della sua malattia.
Come sempre sei bravissima, alla prossima!^^

Leggi la risposta dell'autore

Ciao carissima,
gli sproloqui della Duma paragonati al pacato argomentare del sovrano.
Credo che sia terribile interrogare un medico, come Nicola ha fatto, e sentirsi dare quella risposta.
Io tanto tempo fa lessi dei libri che mi colpirono molto, scritti da un'autrice di nome Alja Rachmanova. Questa scrittrice, all'epoca dei fatti una giovane donna, descrive per filo e per segno, nei suoi diari, la Rivoluzione d'Ottobre, vista con gli occhi di una esponente della media borghesia russa.
Ristrovo tanti elementi di quei testi nelle tue storie, e te lo dico come un complimento, perché dopo tanti anni ricordo ancora con grande piacere quei libri.
Complimenti e alla prossima!

Leggi la risposta dell'autore

Ciao carissima^^
in queste poche parole hai messo tutta la magia e la gioia di un incontro che non si sperava mai più di poter fare. Alessio si era forse rassegnato, se non altro l'aveva fatto razionalmente, e sei riuscita a rendere benissimo la sua gioia, la sua confusione e la sua eccitazione nel rivedere la tanto amata Cat.
Come in tutti gli episodi di questa vicenda, anche qui l'ombra grava su tutto, dando un senso di aspettativa ansiosa che aleggia sulla gioia dell'inaspettato incontro.
Complimenti e alla prossima!^^

Leggi la risposta dell'autore

Ciao^^
come sempre ci descrivi un'epoca, o forse la fine della stessa, in oche righe. Davvero d'impatto la descrizione delle principesse che fanno le infermiere, è bastata l'immagine dell'arto amputato per far capire in una sola frase tutto l'orrore e lo strazio della guerra.
Alexei cerca di essere all'altezza del suo ruolo di principe nonostante la malattia, dando come sempre prova del carattere che l'ha reso celebre.
Come sempre bravissima, alla prossima!

Leggi la risposta dell'autore

Ciao carissima^^
anche qui ci mostri un bellissimo frammento: lo zarevic Alessio, pur giovane, pur malato, pur inesperto di tutto, assume spontaneamente il suo ruolo di principe ereditario e accetta l'omaggio della gente che lo riconosce esattamente come avrebbe fatto suo padre, con la stessa dignità e la stessa compostezza.
La guerra incombe, ce ne dai una visione nitida nel descrivere i pianti delle donne sotto gli ampi cappelli, eppure Alessio è pronto a fare il suo dovere...
Complimenti e alla prossima!^^

Leggi la risposta dell'autore

Ciao carissima^^
La vita è fatta di doveri. Molto giusto.
La vita è fatta anche di delusioni, e della necessità di accettare ciò che non si può cambiare. Ma se Alessio non ha accettato la propria malattia, come si può pensare che accetti l'addio di Catherine?
Hai descritto molto bene sia i "capricci" di quello che a tutti gli effetti è ancora un ragazzino, sia il cupo ambiente che lo circonda, funestato da turni di 12 o 14 ore come infermiere.
Come sempre sei bravissima, è un piacere leggerti!^^

Leggi la risposta dell'autore

Ciao carissima^^
molto bella questa scena di addio, sei riuscita a costruirla in maniera veramente struggente. Alexei fiducioso, felice per il cucciolo, proiettato verso un futuro che nonostante tutti i suoi problemi si ostina a vedere, e Cat che invece conosce la verità, sa di andarsene per non tornare mai più, forse presentisce che non si vedranno mai più su questa terra...
Il tutto mentre la minaccia oscura e terribile della guerra incombe e getta ovunque la disperazione.
Un capitolo molto amaro e molto intenso, complimenti!

Leggi la risposta dell'autore

Ciao carissima,
ed ecco che l'uragano annunciato arriva...
hai reso benissimo il senso di attesa tormentosa, l'incertezza e infine la consapevolezza raggelante dei fatti compiuti. Il rimpallo tra ambasciatore tredesco e zar Nicola fa crescere la tensione riga dopo riga.
Ora sono finiti i giochi dei bambini, non è più il tempo di ridere e di scherzare...
Molto bello come sempre!

Leggi la risposta dell'autore

Buongiorno.
Chissà perché lo zarevic e la sorella non erano stati lasciati con gli altri...
Comunque, ecco il finale... come sempre molto triste... non hai mai pensato di scrivere qualcosa su chi provò a spacciarsi per un sopravvissuto?

Ciao carissima, rieccomi qui^^
I fasti che descrivi hanno sempre un che di malinconico, anche nell'aria di festa e di celebrazione. L'inno alla sera, i colori sanguigni... è come se si presagisse la distruzione che di lì a poco si abbatterà sul mondo.
Come sempre sei bravissima nel raccontarci il mondo dei regnanti d'Europa, sembra davvero di essere lì con loro!

Leggi la risposta dell'autore

Buongiorno.
La caduta dei grandi imperi che si erano sviluppati principalmente via terra è sicuramente uno tra i più grandi effetti del primo conflitto mondiale.
A sopravvivere saranno quelli coloniali, le potenze espanse ben oltre i confini geografici delle loro terre d'origine.
Comunque siamo alla fine... di tutto.

Buongiorno.
Dalle stelle alle stalle, dicono i detti...
Il momento della terribile scoperta in tutto il suo più profondo sgomento. Inizia il lungo calvario.

Buongiorno.
La gioia assoluta di ritrovarsi... questo è un momento veramente colmo di felicità per il nostro giovane amico, che ritrova la sua eroina :)

Leggi la risposta dell'autore