Buongiorno Luca e ben ritrovato!
Credo che in pochi siano rimasti insensibili di fronte alla triste vicenda di Nadia, vuoi perché era un volto noto, vuoi perché era una donna giovane, grintosa e piena di vita.
Quando viene diagnosticata una tale malattia si può reagire in mille modi che vanno dalla disperazione e pensieri suicidi al coraggio di lottare fino allo stremo. Dio ce ne scampi dal trovarsi di fronte ad un tale macigno. E ti viene da pensare a cosa avrà provato Nadia di fronte ad una diagnosi che somiglia ad una condanna a morte. Perché dietro alla iena Nadia Toffi c'era una giovane donna, una persona con mille speranze per il futuro, sogni, aspirazioni e desideri come ognuno di noi. Lei è stata anche la voce di tanti che nel silenzio della "non notorietà" lottano contro lo stesso male, contro le infinite difficoltà, gli ostacoli, la burocrazia (sì, ci metto pure quella), contro un sistema che ti sta vicino solo grazie alle tante associazioni di volontari perché tu, malato, sei un costo per la società. Nadia è stata un faro che continua a brillare e ad infondere coraggio a chi ancora lotta. Perché si può vincere. Si può anche perdere purtroppo e la stessa sua sorte è toccata ad una mia amica (pure cugina di secondo grado) con cui sono cresciuta. Lei aveva sconfitto il male, è sempre stata una leonessa, ma lui bastardo l'ha aggredita in silenzio. E ha vinto. Se n'è andata a febbraio e ancora non l'ho digerita. Le ho dedicato una poesia (Nel vento) perché loro sono forti, noi che restiamo molto meno.
Un bacio a Nadia e mille complimenti a te. Ci mancava qualcosa di tuo.
Buon fine settimana!
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