Recensioni per
Pendolo arrugginito
di G RAFFA uwetta

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/09/20, ore 19:28

Quarta classificata (parimerito)

G RAFFA uwetta
Anche gli incubi hanno fame
 
PREMIO MIGLIOR STORIA IN GARA
Tot: 48.5/50
 
 
Stile: 15/15
 
Per prima cosa, anche se non è oggetto di valutazione, ti faccio i miei complimenti per l’impaginazione della storia, che è molto piacevole e curata e ha reso la lettura molto più semplice. Detto questo, penso sia inutile nascondere che la tua storia mi è piaciuta tanto e, come d’altronde indica il premio speciale che ti è stato assegnato, è sicuramente la storia che mi è piaciuta di più in questo contest. Ma andiamo con ordine.
La tua storia è estremamente curata, dal punto di vista grammaticale, non sono stata in grado di individuare alcun tipo di refuso o errore. Lo stile è ricco e variegato, adatto al tipo di narrazione prescelta, permette alla storia di scorrere in maniera fluida e totalmente incapace di annoiare il lettore. Vi è un buon equilibrio tra le parti descrittive e gli inserti in corsivo, i famosi incubi di Luana, e le parti dialogiche. Da questo punto di vista, ho trovato il testo estremamente dinamico: l’ambientarlo su più livelli, ovvero l’alternanza tra sogno e veglia, secondo me si è rivelata vincente.
Mi è molto piaciuto il tuo uso della punteggiatura, con i segni d’interpunzione che interrompono le frasi per dare un senso d’ansia e oppressione, ovvero ciò che probabilmente deve aver provato Luana. Infine – e mi scuso per aver scritto così poco, ma mi hai lasciata con pochissime parole da scrivere – ti segnalo la parte che, a livello stilistico, mi ha colpita maggiormente: mi ha conquistata il paragone con l’odore dei fiori appassiti. Magari a te sembrerà una cosa banale e scontata, ma è stato quel punto della vicenda in cui hai completamente catturato la mia attenzione.
Nel complesso, quindi, la tua storia è un lavoro a dir poco eccellente, sia in termini di cura sia di resa, una storia che finirà di diritto tra le mie preferite.
 
Originalità: 9.5/10
 
Non è la prima volta che leggo storie in cui si parla di incubi che prendono corpo e interferiscono con le vite dei protagonisti ma, come ho scritto più volte nel corso di queste valutazioni, si può rendere originale una tematica (più o meno) abusata. Penso questo sia il caso per eccellenza in cui una bella storia permette di soprassedere quasi totalmente sul fatto che il tema della storia sia ricorrente, specialmente nel genere horror.
Secondo me, ragionando in questa prospettiva, un grandissimo punto a tuo favore è stata la suspence che sei riuscita a instillare nel lettore che, per tutta la lettura, è costretto a domandarsi quanto ci sia di vero nel pov di Luana. In un certo senso, si potrebbe dire che tu ti sia avvalsa della tecnica, vecchia come il mondo ma sempre d’effetto, del “narratore inaffidabile”, ovvero quei casi in cui il punto di vista del personaggio narrante/principale è contaminato da una serie di fattori che rendono dubbia la veridicità della narrazione. Forse l’ho fatta un po’ più complicata di quanto non sia ma il succo della questione è che questo lato della vicenda mi è piaciuto veramente molto.
Anche il sottotema della storia, la malattia mentale, è qualcosa che ogni lettore al mondo probabilmente ha letto almeno una volta. Nella storia, questo aspetto è ampiamente giustificato (in una maniera che provoca i brividi) e risulta ben inserito nell’arco narrativo, mantenendo quindi una certa coerenza.
 
Gradimento personale: 10/10
 
Questa storia mi ha conquistata. Posso provare a descrivere quanto mi sia piaciuta, quanto mi abbia coinvolta, ma credo che ogni parola che io possa provare a tirare fuori risulti sempre e comunque inadeguata e riduttiva, rispetto a quello che ho in testa in questo momento. Non ti nascondo che, prima di iniziare a scrivere la scheda con la tua valutazione, ho dovuto fare una pausa sigaretta (i miei polmoni ringraziano) per raccogliere le idee e ragionare in maniera obiettiva perché, fosse dipeso esclusivamente dal gradimento personale, avrei chiuso tutto dandoti il massimo ovunque. Purtroppo però sono stata chiamata a essere, per quanto possibile, oggettiva, e ho dovuto anche affidarmi alle note che mi ero scritta mano a mano che leggevo (e rileggevo) la storia. Ciò non toglie che questa storia mi è piaciuta moltissimo: ti ho dato dieci nel gradimento personale ma, se il massimo fosse stato venti o trenta, ti avrei dato venti o trenta.
Non c’è un punto in cui posso dirti “questa cosa non mi è piaciuta” o “questa cosa mi è piaciuta meno delle altre”, perché sono rimasta estremamente coinvolta da tutta la lettura, a stento mi sono resa conto di averla terminata.
Ho apprezzato moltissimo il genere che hai scelto per questa storia, ma anche lo stile, la struttura narrativa che hai usato. È una storia che ti emoziona, che ti fa sentire vicino alla tematica trattata, che ti tiene con il fiato sospeso fino al finale. È angosciante, ti suscita empatia ma, soprattutto, ti sorprende in ogni riga.
Probabilmente, sei riuscita a colpire uno dei miei punti deboli, che è la tecnica del “narratore inaffidabile”, che è una delle cose che più preferisco nella letteratura. Chiudo questo parametro con un piccolo suggerimento, che non ha niente a che fare con la valutazione (ma non sapevo dove inserirlo): ti consiglio di aumentare il rating della storia ad arancione, perché comunque le scene di violenza sono descrittive e troppo “forti” per un rating giallo.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
 
La protagonista e, sostanzialmente, unico personaggio rilevante della storia è Luana: è un personaggio che non si conosce subito, ma che si scopre con l’incedere della narrazione, un po’ tramite le parole di personaggi secondari e un po’ tramite la descrizione delle sue sensazioni, che sono un po’ il filo rosso della vicenda. Se parliamo unicamente delle sensazioni e dei pensieri di Luana, posso dirti senza alcun dubbio che hai lavorato benissimo: la sua angoscia, il suo turbamento interiore, sono resi alla perfezione e investono il lettore come uno schiaffo in piena faccia.
L’analogia che i suoi incubi hanno con il suo vissuto è coerente e plausibile, a tratti inquietante e, secondo me, costituisce la parte meglio sviluppata di questo personaggio. Se proprio devo cercare il pelo nell’uovo (e, purtroppo, per fare una classifica che non comprenda una decina di pari merito al primo posto, devo farlo) una cosa che un po’ manca in questa caratterizzazione è il fatto che non vi sia un vero e proprio elemento distintivo in Luana, qualcosa che mi faccia capire che è quella Luana e non un qualsiasi personaggio di un altro racconto. La descrizione di Luana è molto generica, è un personaggio che non ha una specifica, un quid che mi faccia dire “okay, è quella Luana”. Però, comunque, il tuo lavoro rimane ottimo, nonostante questo piccolo appunto.
 
Utilizzo del genere Angst: 5/5
 
L’Angst è presente e si percepisce fin dalla prima riga della narrazione, con un exploit bellissimo nel finale. Mi complimento e ti assegno il punteggio pieno.

Recensore Master
29/06/20, ore 10:19

Ottava classificata al contest "Generi a catena"

Grammatica e stile:
10/10 (5 grammatica + 5 stile)

Dal punto di vista grammaticale, non ho riscontrato alcun tipo di errore.

Per quanto riguarda lo stile, hai un modo di scrivere che si adatta molto bene alla storia da te presentata. Le frasi sono brevi, rapide, concise, prive di fronzoli, crude e dirette. Il lettore immagina subito ciò che accade e che assume un carattere d’immediatezza dato proprio dai periodi incisivi. I termini non sono ricercati, ma non per questo la scrittura risulta piatta o monotona, anzi: essa scorre fluidamente e risulta godibile grazie alla varietà lessicale presente nel testo. I termini che scegli di utilizzare sono sempre consoni al contesto e al tipo di storia e sono volti ad accentuare il senso di ansia e di orrore che attanaglia la protagonista. La punteggiatura è utilizzata sempre in maniera pertinente e puntuale, con una predilezione del punto fermo, scelta che contribuisce ad accentuare il ritmo serrato e concitato della narrazione, restituendo al lettore un’immagine di quello che è lo stato d’animo di Luana e le sue sensazioni.
Le descrizioni sono minimali, tratteggiate quanto basta ed essenziali: creano immagini vivide e d’impatto, realizzate con pennellate rapide, ma che riescono comunque a essere chiare e a delineare situazioni e sensazioni. La scelta di non dilungarti troppo sulle descrizioni è stata vincente, perché non distoglie l’attenzione dalla vicenda e non allenta il ritmo concitato della narrazione, mantenendo sempre alta l’attenzione del lettore. C’è un ottimo equilibrio tra parte narrata e dialoghi, che sono sempre naturali e mai forzati. In generale, hai presentato davvero un ottimo testo.

IC/Caratterizzazione personaggi: 8/10

La tua storia s’incentra tutta su Luana, questa sfortunata ragazza che si trova rinchiusa in un istituto psichiatrico a seguito di un terribile trauma subito e che fa costantemente dei sogni molto vividi, che la perseguitano.
In generale, hai descritto molto bene la disperazione di questa giovane donna che si trova a vivere un terribile trauma prima e una lenta agonia dopo. Luana è preda delle sue visioni, di quei sogni in cui uccide in maniera efferata delle donne incinte, appropriandosi dei loro neonati; è preda della terribilità dei gesti che compie, che le paiono reali, tanto che gli effetti dell’incubo permangono anche dopo che si ridesta, in una sottile mescolanza tra sogno e realtà che si fa sempre meno marcata man a mano che il tempo scorre. Luana è una ragazza terrorizzata e sola, perché nessuno le crede: gl’inservienti della struttura attribuiscono i suoi deliri alla malattia psichiatrica di cui soffre e al trauma che ha subito, rifiutando di credere vero ciò che la ragazza asserisce. E così la spirale in cui Luana si trova si fa sempre più cupa e soffocante e colma di orrore. Sei stata davvero bravissima a rendere tutte queste sensazioni, le reazioni della protagonista a quanto accadeva e a farle passare con forza, colpendo il lettore come un pugno. Hai reso benissimo la condizione di una persona che si ritrova preda dei suoi deliri mentali, schiava di qualcosa che può vedere solo lei e che nessun altro riesce a cogliere. La sua disperazione è palpabile in ogni riga del racconto, così come la sua inquietudine ed entrambe crescono di pari passo, aumentando d’intensità man a mano che le vicende proseguono. Il dolore fisico e mentale della ragazza è descritto con vividezza e non si può fare a meno di entrare in empatia con lei, provare ciò che lei prova, ed essere avidi di conoscere le origini di questo suo malessere, di comprendere dove finisca il sogno, il delirio, e dove cominci la realtà.
Il punteggio nella voce non è pieno perché Luana, in sé, non è un personaggio che spicca e non ha una caratterizzazione approfondita. Di lei, non emergono caratteristiche che la identifichino inequivocabilmente: dal punto di vista della personalità, rimane piuttosto piatta ed evanescente. Nonostante si tratti della protagonista, non è incisiva, non emerge e risulta piuttosto spersonalizzata. Non sa farsi ricordare ed è l’ombra di se stessa. Il punteggio è comunque alto proprio per l’ottimo lavoro che hai fatto nel descrivere il tormento di Luana e perché il fulcro del racconto era proprio quello: la storia punta a mettere in luce come la ragazza vive ciò che sta accadendo e come l’ombra opera sulla sua psiche, torturandola e degradandola gradualmente, e in questo hai fatto davvero un ottimo lavoro. Tuttavia, questa mancanza di una caratterizzazione incisiva si sente mentre si legge: Luana avrebbe potuto avere qualsiasi altro nome, e nella storia non sarebbe cambiato nulla. Anche se i protagonisti della vicenda sono l’orrore e la disperazione provati dalla donna, una delineazione più marcata del personaggio avrebbe aiutato il lettore ad affezionarvisi maggiormente. Tolto questo, hai fatto, come già detto, un ottimo lavoro.

Trama e originalità: 8,5/10

Per quanto riguarda la trama, hai presentato una vicenda lineare e priva d’intrecci, ma coerente e ben svolta, che non lascia buchi di trama o confusione, domande senza risposta o questioni insolute. Apprezzabile è il modo in cui hai deciso di condurre la narrazione, alternando il sogno e la realtà e lasciando che questi due aspetti si fondessero e intrecciassero, sfumando i loro confini e spingendo dunque il lettore a domandarsi quanto ci fosse di vero e quanto d’immaginato in ciò che stava vivendo Luana. Hai giocato abilmente con questi due piani, insinuando nel lettore il dubbio, facendogli sorgere domande e mantenendo alta l’attenzione, spingendolo a continuare nella lettura per riuscire a comprendere cosa stia accadendo davvero e a conoscere le sorti della sventurata protagonista, di cui ci sveli dettagli pian piano, mano a mano che la storia prosegue, non dicendo tutto immediatamente, ma lasciando che la sua vita si disveli un poco alla volta, attraverso ricordi e parole di terzi. Anche questa scelta ha pagato, perché ha reso decisamente più interessante la situazione da te presentata. Apprezzabilissimo anche il modo in cui hai gestito gli eventi in modo che la situazione diventasse chiara solamente alla fine, ma disseminando lungo il racconto indizi che lasciassero intuire cosa stesse succedendo davvero. Hai saputo incuriosire il lettore e non annoiarlo, creando un’atmosfera di tensione e aspettativa.
Per quanto riguarda l’originalità, la tua storia non è molto innovativa, in quanto storie dove gli incubi diventano reali o dove creature malvage si servono degli incubi per diffondere il male ce ne sono parecchie e si tratta anche di una delle tematiche più diffuse dell’horror, tuttavia è originale il modo in cui hai deciso di trattare la tematica. Abbiamo un personaggio traumatizzato da quanto accadutogli, ed è stato molto interessante il tipo di trauma che hai deciso di raccontare, perché porta alla luce anche una tematica attuale e delicata come quella della violenza sulle donne e sulla terribilità delle conseguenze che questa può avere. Inoltre, è altresì interessante il modo in cui l’ombra si serve del trauma di Luana per farle compiere azioni efferate finalizzate a nutrirla; c’è, dunque, un parallelismo tra realtà e incubo, tra ciò che accade davvero e ciò che è solo immaginato: un parallelismo così marcato che distinguere l’una dall’altro diventa quasi impossibile, sia per Luana che per chi legge. E questa incertezza, questo dubbio, questo non sapere a cosa credere e a cosa no è stato il dettaglio che ha reso la tua storia davvero coinvolgente e per nulla scontata, nonostante il tema che hai scelto sia trattato spesso.

Attinenza al genere: 5/5

Il genere che ti era stato assegnato è l’horror e tu lo hai rispettato in pieno, presentando una storia che ha in sé tutti gli elementi salienti del genere. Sei riuscita, soprattutto, a ricreare il clima di ansia e orrore tipico dell’horror, corredato di un’atmosfera di disperazione e cupezza, di indefinito e disturbante, e sei riuscita a mantenere tutto questo lungo tutto il racconto, in un crescendo d’intensità. La storia presenta un giusto equilibrio di splatter e di elementi più da horror vecchio stile, dove a farla da padrone è proprio il senso di ansia e angoscia suscitato nel lettore. Hai, quindi, fatto un ottimo lavoro, rispettando in pieno il genere.

Gradimento personale: 4,5/5

La tua storia mi è piaciuta. Nonostante sia piuttosto classica nel genere e presenti una situazione che si vede spesso, sei riuscita a farmela gradire moltissimo, soprattutto per via di come hai presentato e strutturato il racconto. Hai giocato con la mescolanza di sogno e realtà e con il fatto che la protagonista soffra di una malattia mentale per far sorgere nel lettore dei dubbi e fargli domandare se ciò che vede sia davvero reale oppure solo frutto della mente malata della protagonista. Hai collegato l’operato dell’ombra con il trauma subito dalla protagonista, in modo che il dubbio del lettore fosse ancora più accentuato; hai saputo creare una storia coinvolgente e molto interessante, che spinge a continuare a leggere e ad arrivare fino alla fine per sapere quali saranno le sorti di Luana. Ho gradito moltissimo anche la personificazione dell’incubo, che qui è qualcosa di reale e tangibile, che esce dalla mente della protagonista e prende vita, servendosi di lei. Complimenti!

Utilizzo prompt: 2/2

Hai utilizzato in maniera impeccabile il prompt che ti era stato assegnato, rendendolo centrale all’interno del racconto. La culla accompagna Luana in ogni momento della storia e in ogni suo incubo, ogni volta che uccide una donna incinta e s’impossessa del suo neonato. La culla diviene quasi un altare sacrificale, dove viene depositato il cibo offerto da un’ignara Luana all’ombra che se ne ciba. La culla diviene anche la tomba di Luana, il luogo il cui è costretta mentre brucia e, nel mondo reale, sta morendo davvero. L’oggetto è dunque presenza inquietante, persistente e centrale all’interno del racconto.

Punteggio totale: 38/42

Recensore Veterano
09/05/20, ore 22:08

Oh, grazie *__* grazie per aver deciso di partecipare al contest di Dark Sider e per aver accettato il genere e il prompt da me presentati!
Ho proposto un horror perché AMO le storie di questo tipo, ma sono abbastanza incapace a scriverle; per cui cerco sempre di approfittarne quando posso, leggendo una buona storia dell'orrore o - come in questo caso, grazie al contest - gettando le basi affinché qualcuno possa scriverla. In più, come prompt, avevo proposto "culla" perché gli horror che hanno a che fare con i bambini/neonati mi inquietano maggiormente, quindi sono ottimo pane per i miei denti :D
Sono veramente ma veramente ma veramente super felice per il fatto che tu abbia accettato la sfida! Hai scritto una storia a mio parere FANTASTICA, sviluppando il genere e il prompt in un modo che non mi sarei aspettata ma che ho adorato!
Sai, le storie horror mi piacciono molto più dei film, perché nella mente di chi legge si creano millemila scenari differenti, diversi per ognuno anche se le parole lette sono le stesse. Il film ti propone una sola alternativa, la lettura invece ti fa viaggiare attraverso mondi e incubi tra i più disparati, dando vita alle tue più grandi fantasie o alle tue peggiori angosce. Ecco, questo è esattamente quello che ho provato leggendo le tue righe *__*
Mi sono inquietata da morire e la cosa, per quanto possa apparire strana, mi è piaciuta da matti!
Al di là della sciagura subita dalla protagonista (tremenda, drammatica, macabra - altro pane per i miei denti!), hai adottato un modo di impostare il tutto che per me è stato assolutamente perfetto. La storia è parsa per la maggior parte confusionaria, bilanciata poi dalle spiegazioni necessarie a far comprendere lo scompiglio precedente; il tuo stile è pulito, non ti perdi in preamboli inutili, aggiungi i dettagli necessari. 
Sei stata veramente brava a dar vita agli incubi di Luana; incubi che sono diventati tangibili, che hanno iniziato a perseguitarla, a rendere ancora più debole il suo già labile confine tra illusione e realtà.
Che dire... avevo alte aspettative per questa storia, aspettative che si sono rivelate all'altezza della situazione! Bravissima <3

Recensore Master
06/05/20, ore 18:29

STUPENDA! Mi è piaciuta da morire!
Ciao, sono qui per rilasciare la recensione premio per il contest 'tattoo studio', perdonami l'immenso ritardo!
Dicevo, mi è piaciuta incredibilmente. Ho adorato il tuo stile, e hai reso perfettamente l'idea di trovarsi in bilico tra sogno e realtà. Ti giuro che sembra come se mi abbiano infilato in una lavatrice! È stata una storia estremamente vivida, macabra ma ben costruita. Ti sei spostata tra allucinazioni e realtà, portando assolutamente con te il lettore, ma non sei mai stata confusionale o almeno a me non è sembrato! La storia scorre che è una meraviglia, e sei riuscita davvero a catturarmi alla grande! Mi hai fatto veramente venire i brividi. Ho apprezzato tanto le descrizioni, credo che in un horror siano fondamentali e secondo me le tue sono state molto efficaci, e un'altra cosa che davvero è trapassata bene sono state le emozioni della tua protagonista, il suo dolore, la sua paura. Le ho sentite dritte sulla mie pelle, mi hai fatto vedere tutto ciò di cui hai parlato! L'idea del mostro l'ho trovata strepitosa, e in un certo senso ho apprezzato la scelta di renderlo reale, e non limitarlo al 'trauma'. Mi sono piaciute molto le scene forti e anche il prompt l'hai utilizzato in maniera allucinante, hai avuto molta fantasia e secondo me sei stata parecchio originale! Non leggo troppi horror sinceramente quindi magari non ho modo di darti un parere più specifico, ma sappi che mi hai conquistata e ti auguro tantissima fortuna per il contest!
Un abbraccio forte e scusa di nuovo per il ritardo!

Recensore Master
29/04/20, ore 18:46

NONA CLASSIFICATA (PARIMERITO)

“Pieghe tra le lenzuola” di G RAFFA uwetta




Grammatica e stile: 7,5/10


Dal punto di vista grammaticale non mi pare di aver riscontrato nessun problema in particolare; l’unica cosa che mi sento di segnalarti è in questa frase:
“Ma chi vuoi prendere in giro!”
Io ci avrei visto meglio un punto di domanda alla fine, al posto del punto esclamativo, perché questa è a tutti gli effetti una domanda ^^
A parte questo comunque il testo mi è parso corretto e ben scritto per quanto riguarda la grammatica!
Ciò che principalmente mi ha portato ad abbassare un pochino il punteggio riguarda alcune scelte lessicali e la formulazione di alcune frasi che ho trovato un po’ confusionaria, fenomeno che ho riscontrato un po’ in tutto il testo (in particolar modo all’inizio). Ti faccio alcuni esempi.
“Il silenzio della camera aumentava il frastuono del mio battito”
Qui, dopo ‘battito’, avrei aggiunto ‘cardiaco’, giusto per una questione di completezza.
“Strinsi gli occhi”
Anche qui è per una questione lessicale: di solito si stingono le palpebre, non gli occhi, a meno che una persona non stia affilando lo sguardo e allora assottiglia le pupille – ma non è questo il caso ^^
“Mi convinse soddisfatta”
Qui non riesco a capire se si tratta di un errore di battitura o meno, penso che intendessi ‘convinsi’. Ma potrei aver capito male, perché appunto la formulazione di alcuni passaggi mi ha un po’ confuso (o magari sono io che sono leggermente scema e faccio fatica a capire cose che in realtà sono chiarissime ahahahah).
“le mie certezze sgretolavano via”
Non credo sia corretto dire che qualcosa ‘sgretola via’, in genere si dice che ‘si sgretola’ o che ‘scivola via’; questa formulazione mi è risultata piuttosto strana.
Inoltre sarebbe stato più immediato se avessi isolato le frasi scritte in corsivo, mandando a capo la frase subito successiva: avrebbe conferito al testo un aspetto più ordinato. Per esempio, dopo il “Ma chi vuoi prendere in giro!”, avresti potuto mandare a capo la frase successiva, ovvero: “La voce della ragione urlò nella mia testa”.
Ne approfitto anche per fare un’altra piccola annotazione, proprio riguardo l’andare a capo: in certi passaggi mi sono accorta che il testo era molto “compatto” e non permetteva di “prendere fiato”, proprio perché non sei andata spesso a capo. Nelle storie di questo tipo, principalmente descrittive e astratte, gli a capo (così come i punti fermi) sono fondamentali per rendere lo scritto dinamico e non bloccare troppo la narrazione, bisogna assolutamente giocare con questi elementi e al contempo non perdersi troppo in giri di parole. Tu questo lo sai benissimo perché in molti punti l’hai fatto, solo qualche passaggio mi è sembrato leggermente meno riuscito e più ‘statico’ ^^
Forse è soltanto una mia impressione (del resto, per quanto io possa provare a scrivere una valutazione oggettiva, si sta sempre parlando di ciò che ho percepito io durante la lettura), ma tutti questi elementi hanno reso la lettura un po’ meno scorrevole di quanto avrebbe potuto essere… e purtroppo, essendo la storia molto breve, hanno pesato abbastanza. Mi dispiace molto, perché il tuo stile è davvero interessante, semplice e pulito, che in realtà ho molto apprezzato! Poi le metafore che hai inserito, le immagini che sei riuscita a delineare, sono state forti e d’impatto, le ho davvero adorate!


Trama e personaggi: 7/10

Mi è piaciuto molto come hai strutturato la trama, svelando pian piano dove volevi andare a parare. Inizialmente troviamo la protagonista che non riesce a dormire e pare quasi preda dell’insonnia, poi viene fuori che non si vuole addormentare, o meglio che non riesce a farlo, perché ne ha paura.
Una volta ripreso il sonno, ci troviamo catapultati in un sogno che a quanto pare è ricorrente e ci viene spontaneo supporre che la protagonista è perseguitata da qualche incubo, magari proveniente da qualche trauma, e non vuole addormentarsi per non dover rivivere quella scena – supposizione che, anche alla luce dei fatti, potrebbe avere un fondo di verità.
Ma alla fine della storia si scopre il vero motivo per cui la ragazza non voleva addormentarsi: sapeva ciò che l’aspettava al risveglio, sarebbe stata preda di questa paralisi che la terrorizza tanto e le impedisce di reagire e chiedere aiuto.
Sei stata molto furba a non mettere subito in chiaro la causa della Somnifobia, questo ha permesso di incuriosire il lettore e creare anche un interessante effetto sorpresa, quindi ottima scelta!
Tuttavia la narrazione non ha avuto quella fluidità e scorrevolezza che l’avrebbe resa ancora più avvincente: soffermandoti su molte metafore ed esprimendo i concetti in maniera piuttosto astratta, purtroppo la dinamicità dello scritto ne ha risentito, non si è mantenuto per tutto il testo quel ritmo incalzante che avrebbe potuto fare la differenza. In sostanza, è come se la trama fosse andata un po’ ‘a rilento’. Questo non è per forza un difetto, magari era proprio l’effetto che volevi ottenere o comunque non è importante, ma io dovendo valutare la trama non ho potuto fare a meno di notarlo.
Inoltre ho notato una piccola incongruenza, che può sembrare una fesseria ma sul momento mi ha lasciato un attimo perplessa XD ti copio direttamente il passaggio per farti capire:
“Alzai di scatto il capo, lo scossi e mille aghi schizzarono dietro le palpebre. Mi sentivo sospesa, eterea, una foglia sotto lo zoccolo di un cavallo in corsa.
Ripresi fiato, piano, quasi contando i passi che separavano il letto dal bagno. Nel tragitto, ipotizzai ogni ostacolo, ogni angolo, ogni imprevisto, finché l’improvviso fulgore che incendiò la plafoniera non riportò la calma.”
Qui la protagonista alza la testa, poi nella frase sotto si parla di tragitto verso il bagno. La cosa mi ha parecchio confuso perché da nessuna parte si accenna al fatto che si sia alzata, semplicemente solleva il capo e poi la ritroviamo che cammina verso il bagno. Può sembrare una cosetta da poco, ma sul momento mi ha un po’ spiazzato perché avevo l’impressione di essermi persa qualcosa. E quindi forse avrei aggiunto una frasetta, ma giusto poche parole, per specificare che si alza.
Lo so, ora mi starai odiando perché sono stata pignola XD
Per quanto riguarda i personaggi, credo che questa protagonista (che, a giudicare da ciò che hai scritto nelle NdA, potresti essere tu) sia perfettamente funzionale per questa tipologia di storia: l’intento è di parlare di un’esperienza in maniera quasi ‘impersonale’, in modo che chiunque altro si possa immedesimare nella protagonista e possa vivere sulla propria pelle queste sensazioni. Da questo punto di vista, hai gestito davvero bene l’introspezione del personaggio e ci hai descritto perfettamente tutto ciò che pensava e provava, descrivendocelo in maniera vivida e nei minimi dettagli.
Tuttavia, prendendo questo personaggio in generale, non sappiamo quasi niente di lei, del suo carattere, della sua storia, del suo aspetto… è, diciamo, in funzione della storia, è parte della storia in sé e dipende da essa. Anche in questo caso ci tengo a dirti che non è un male e che con questo metodo hai ottenuto l’effetto desiderato, infatti non voglio penalizzarti troppo per questo motivo, ma io ho scelto questi parametri di valutazione e devo giustamente fare i conti con essi, soprattutto se metto a confronto le varie storie che mi hanno consegnato.
Spero davvero che tu non te la prenda, lungi da me affermare che non hai fatto un buon lavoro con questa, solamente io ho dovuto scrivere una valutazione riguardo la trama e i personaggi e ho dovuto stare attenta a ogni cosa, notare ogni minimo dettaglio ^^


Utilizzo del pacchetto: 10/10

All’inizio ammetto che ero un pochino perplessa: la protagonista sembrava in preda all’insonnia e non mi pareva particolarmente spaventata all’idea di addormentarsi. Ma poi, andando avanti con la lettura, ho visto in che modo meraviglioso hai sviluppato la Somnifobia, come gli elementi si sono srotolati davanti ai miei occhi, facendosi sempre più interessanti, riga dopo riga.
Mi hai parlato della paura e dell’agitazione della protagonista, facendomela percepire anche e soprattutto tramite sensazioni, descrizioni sensoriali, che è una cosa che ho adorato! Mi hai parlato delle motivazioni che la portano ad avere quest’ansia, all’inferno che deve vivere ogni notte, dando quindi una perfetta motivazione della sua Somnifobia.
Insomma, hai trattato questa paura sotto tutti i punti di vista: hai spiegato l’origine, le sensazioni e il modo in cui la protagonista la affronta, non hai lasciato nulla al caso e mi hai presentato uno scritto davvero interessante, che mi ha fatto anche scoprire qualcosa che non sapevo!
Ottimo lavoro, davvero!


Gradimento personale: 4/5

Il tuo scritto mi ha dato tanti spunti di riflessione e, come ti dicevo su, mi ha insegnato qualcosa che non sapevo e che mi ha incuriosito molto ^^
Inoltre durante il testo hai inserito alcune metafore e hai dipinto alcune immagini che mi sono rimaste impresse e che ho particolarmente apprezzato, mi piacciono molto le storie evocative e suggestive!
L’unico motivo per cui non sono riuscita a darti il punteggio pieno è che personalmente prediligo dei testi più ‘dinamici’ e un po’ meno ‘astratti’, dunque ho fatto un po’ fatica a leggere questa storia tutta d’un fiato, ma questo appunto è solo il mio parere personale e lascia il tempo che trova XD
Comunque devo riconoscere che in generale hai fatto un buon lavoro ed è evidente che è ben pensato e strutturato, hai riflettuto bene su che immagini trasmettere e come trasmetterle, quindi dovresti davvero ritenerti soddisfatta ;)


Totale: 28,5/35

Nuovo recensore
07/04/20, ore 23:25

Ciao!
Partecipo anch'io al Contest di Soul e sto dando un'occhiata alle altre storie in gara ^^
Credo di non aver mai letto qualcosa di tuo, quindi ti faccio subito i miei complimenti per lo stile, che ho trovato curato e molto coinvolgente.
Mi dispiace che tu abbia vissuto veramente ciò che ci hai raccontato nella storia durante il periodo dell'adolescenza, non deve essere stato facile… posso dirti, in merito alla storia, che sei riuscita a farmi avvicinare molto a tutte le sensazioni che hai provato, facendomi entrare in empatia con la tua persona.
Non so cosa si prova nel vivere un'esperienza del genere, ma in generale so cosa significa avere una fobia – sono aracnofobica –, quindi tutta l'angoscia che hai provato sono riuscita a percepirla e a farla in parte mia.
È stato uno scritto molto forte e che lascia il segno, facendoci capire di quanto la Somnifobia e la paralisi del sonno siano tremende e difficili da vivere e affrontare.
Complimenti e in bocca al lupo per il Contest!

Harriet;

Recensore Master
07/04/20, ore 07:03

Buongiorno.
Il testo è molto vivido, chiaro.
Mi ha colpito molto.

Recensore Junior
06/04/20, ore 11:11

Ciao :)
Dato che partecipo anche io al contest bazzico spesso sul forum e sui testi degli altri concorrenti... Quindi eccomi qui.
Il testo mi è piaciuto molto, scritto bene e ricco di immagini e sentimenti che colpiscono il lettore.
Complimenti!

Recensore Master
16/02/20, ore 10:50
Cap. 1:

Quinta classificata al contest "L'enigma dell'Uroboro"


Stile: 8.5/10 
Ricco, criptico e intricato. In parte mi è piaciuto tanto, in parte meno. Da lettrice mi sono sentita costantemente bombardare da echi di altre realtà. Questo stile richiede infatti  di prestare attenzione al sottotesto di ogni frase, perché ognuna di loro — o quasi — possiede numerosi significati che vanno ben oltre quello letterale. È tutto un rimando continuo, sia sul piano formale che contenutistico, un’allusione costante a un “di più”. Da un lato questa scelta mi sembra giusta per la tua storia — tutta incentrata su confusi scenari onirici — dall’altro l’ho trovata eccessiva, nel senso che non aiuta a capire la trama di una storia già criptica di suo. Il protagonista è un onironauta che ha perso la capacità di distinguere la fantasia dalla realtà, tutto ruota attorno ai sogni che fa e al suo senso di colpa per aver compiuto un omicidio: non è semplice di suo presentare un simile scenario, figuriamoci se in aggiunta la voce narrante segue il punto di vista di una mentalità disturbata che passa da un sogno all’altro. Mi trovo di fronte a una storia originale, leggo di questi personaggi per la prima volta e di loro posso carpire qualcosa solo tramite frammenti di sogni che si fondono, si contraddicono e si ripetono in un loop continuo. Di fronte a tutto questo uno stile un po’ più immediato mi avrebbe fatto apprezzare meglio la lettura. A volte non si capisce chi parla a chi, tra una battuta e l’altra c’è troppa distanza, la risposta arriva dopo una lunga pausa descrittiva senza che venga specificato chi la pronuncia. Il senso generale di pesantezza che mi comunica lo stile è accentuato anche dalla scelta delle pause. Il ritmo mi sembra eccessivamente rallentato, a tratti è quasi singhiozzante. Dato che non si tratta di episodi isolati, bensì di una costante, mano a mano che si prosegue nella lettura si ha la sensazione di essere sottoposti a interruzioni eccessive. Usi inoltre molti incisi preceduti da “che/e”, un’impostazione del testo che secondo me contribuisce a togliere fluidità al testo. Ti riporto un esempio:

  • Così, divenne possibile comprarla nei centri specializzati, in formato capsule, contro la depressione. Inoltre, poteva essere iniettata direttamente nel collo per vivere un momento da sballo, come piaceva dire ai giovani. Oppure, inalata con l’aiuto di speciali nebulizzatori (aerosol) che, a seconda del dosaggio degli ingredienti, aiutavano a creare scenari ad hoc nella mente del ricevente. 
    Molte periodi sono impostati in questo modo, il che comunica monotonia. Secondo me qualche variazione non avrebbe stonato. Ho apprezzato invece la varietà lessicale, tutte le scelte che fai sono molto mirate e precise. Le descrizioni fisiche di ambienti e personaggi sono vivide e incisive. Quelle dei personaggi, in particolare, non solo si lasciano ricordare, ma sono anche degli indizi per capire che i personaggi dei sogni di Thomas sono sempre gli stessi, seppur con ruoli diversi — bellissimo! Ho notato che solo quando è Thomas a parlare del tempo o di “tutto” inserisci la lettera maiuscola, mentre per “Dio” al contrario ti servi della minuscola: sono dettagli significativi che restano impressi, perché suggeriscono qualcosa di molto importante del tuo personaggio. Mi sono piaciuti da matti!
    Arrivò piano, come la brezza serale che accarezzava le pelli accaldate. Da lontano, come un gabbiano stanco che rientrava dal mare. Grande e luminoso, come la luna che scavalcava l’orizzonte. Un nome, l’unico a fargli battere forte il cuore.
    In questo caso l’uso che fai delle pause mi è piaciuto, qui la lettura scorre in maniera estremamente fluida nonostante i numerosi rallentamenti, perché ciascuno di loro è giustificato. Effetto climax riuscitissimo!
    Thomas aveva il cuore in fermento e lo strascico di un languore che gli intorpidiva la mente.
    È un’immagine di grande impatto, un perfetto esempio di come a volte less is more (e te lo dice una che ama l’esagerazione!). 


    Titolo: 3/5
    Il fatto che per Thomas “Scelgo te” non significhi solo “Amo te”, ma anche  “scelgo di raggiungerti nella morte, dove potrò sognarti in eterno” dà al titolo un valore aggiunto e pertinente alla trama, tuttavia questo valore aggiunto lo si può cogliere solo dopo aver letto la tua storia. Questo titolo a primo impatto non lascia il segno, è generico e non brilla per originalità. Penso sarebbe stato meglio proporre qualcosa di più particolare ed evocativo. 



    Caratterizzazione personaggi: 13/15
    In questo caso leggerai la mia interpretazione personale dei personaggi, dato che non sono affatto sicura di aver compreso le dinamiche della storia. Le descrizioni di tutti i personaggi sono molto rappresentative, ma al tempo stesso nebulose. Thomas è una tela grigia, un personaggio volutamente indefinito che ha il compito di lasciare il lettore smarrito e privo di certezze. Per assurdo si empatizza di più con lui proprio perché si sa poco della sua vita — per quanto mi riguarda, meno ne ho saputo e più sono riuscita a immedesimarmi nella sua confusione. Di lui emergono prevalentemente la misantropia e il  cinismo, ma anche il senso di colpa per aver compiuto un omicidio, talmente forte da spingerlo a creare una realtà fittizia in cui potersi rifugiare e cambiare il passato. Il trattamento riservatogli mi ha ricordato per molti versi gli schizofrenici — isolamento, somministrazione di farmaci, perdita della percezione della realtà, esercitazione di una forzata forma di controllo. Il rimando al Miglio Verde, poi, non ha fatto altro che rafforzare l’immagine che mi sono fatta di lui di un prigioniero — fisicamente perché è stato internato in una clinica, mentalmente perché vive in una trappola onirica. Credo che con lui tu abbia fatto un ottimo lavoro, ma al tempo stesso avrei preferito un ulteriore assaggio dei suoi sogni prima di doverlo salutare per sempre — succede tutto troppo in fretta, e non si ha modo di affezionarsi a dovere alla sua storia. Passiamo a Denzel e Asper. Ne parlerò insieme perché entrambi sono gli amanti di Thomas. Denzel mi è sembrato il personaggio più convincente di tutta la storia, nonché la voce della coscienza del protagonista e la personificazione del suo senso di colpa. Ne offri un ritratto dettagliato con descrizioni molto mirate. Se ho capito bene, lui è il ragazzo investito e ucciso da Thomas, Thomas ha poi creato per lui un altro destino nei sogni, immaginandolo ancora vivo. Il fatto che Denzel abbia sempre un sorriso triste e sia proprio lui a dire a Thomas “Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere” è molto significativo. È come se Denzel sapesse che tutte le scene descritte sono irreali e stesse cercando di farlo capire a Thomas, per questo in lui vedo l’unico, vero gancio con la vita reale. Asper, al contrario, mi dà l’idea di un robot: da come la descrivi tutto di lei comunica assenza di umanità, dal suo volto “troppo perfetto” ai suoi gesti  meccanici, per non parlare della costante presenza dell’aggettivo “metallico” quando entra in scena. Magari mi sono fatta solo un grande film, ma a me ha fatto pensare a un personaggio finto, che esiste soltanto nei sogni di Thomas e da lui stesso creato allo scopo di distrarlo dal ricordo dell’omicidio — Asper muore infatti per un incidente, una realtà probabilmente più facile da accettare per un assassino. A farmi pensare questo è il dialogo tra Thomas e Denzel, Denzel infatti chiede al protagonista perché si ostini a rivivere sempre lo stesso sogno (quello della morte di Asper) e sa che la risposta che riceve è una bugia. Vedo in Denzel la verità dei fatti, l’unico appiglio alla realtà concreta. Mi è piaciuto molto proprio per questo suo duplice ruolo. Anche la dottoressa Cooper è ben caratterizzata, nonostante il poco spazio che ha nella storia. La vediamo in più vesti, come succede con Denzel e Asper, e in ognuna rimane un’unica costante: è una persona sgradevole, nonostante nella realtà stia lavorando per curare Thomas. Se la dottoressa riuscisse nel suo intento, infatti, lo allontanerebbe dal Denzel che si è costruito nella mente e di cui si è poi innamorato, finendo per fargli soltanto del male. È molto interessante questa inversione di prospettive. Penso che ognuno possa vedere quello che vuole nei tuoi personaggi, e questo è un bene in una storia di questo tipo. Se ho abbassato un po’ il punteggio è perché avrei voluto un maggiore assaggio di tutti, più frammenti a disposizione per scavare nel loro vissuto. In sintesi, Denzel e la dottoressa sono quelli che mi hanno convinta di più. 



    Sviluppo del tema: 5/5
    Molte cose le ho già dette involontariamente in “stile” e “caratterizzazione personaggi”. Il tema proposto non è originalissimo, ma come dico sempre a me più del “cosa” interessa “come” si racconta. Sei riuscita a rendere il senso di prigionia costante del protagonista il centro dell’intera storia. Il lettore è smarrito e confuso assieme a Thomas, l’inizio di ogni paragrafo sembra  segnalare l’interruzione di un sogno e il ritorno alla realtà, eppure il ritorno alla realtà non c’è mai — se non alla fine, quando Thomas muore. Il tuo protagonista vive in più prigioni, imposte e autoindotte, fisiche e astratte, vere e false: è un onironauta, è convinto di avere la situazione sotto controllo, invece ignora di essere finito in una trappola. Thomas non è più in grado di distinguere i sogni dalla realtà e alla fine, per liberarsi delle sue prigioni, sceglie la morte. Non sa chi è, cosa sta facendo, ma sa cosa vuole: Denzel, Denzel e la storia d’amore che ha creato con lui per dimenticare di averlo ucciso.  Thomas sceglie di andarsene per sempre dal mondo reale e di raggiungere Denzel una volta per tutte. La risposta di questa sua scelta sta nella citazione del Dalai Lama che hai messo in apertura alla storia, e colora il finale di una bellezza straziante. Hai usato l’Uroboro in maniera ambivalente, sia come simbolo di un eterno ritorno (i sogni autoindotti) che come simbolo di rinascita (nella morte). Non si può inoltre non notare la struttura circolare ottenuta con l’inserimento delle citazioni — la seconda messa nel finale risponde e riprende la prima posta all’inizio, davvero bello! La presenza del tema è fortissima. 



    Gradimento personale: 8.5/10
    Questa storia mi è piaciuta moltissimo, è un viaggio abbagliante nelle profondità della psiche umana che lascia senza fiato. Da un lato penso sia giusto per una storia come questa lasciare dei dubbi nel lettore, farlo sentire confuso e frastornato, dall’altro resto dell’idea che l’inserimento di qualche dettaglio più concreto non avrebbe guastato — anzi, avrebbe permesso di apprezzare di più l’intera storia. Hai suddiviso il testo in paragrafi caratterizzati da font diversi per suggerire la varietà e la frammentarietà dei sogni, un effetto che nell’insieme mi sembra troppo caotico. Secondo me una maggiore trasparenza stilistica renderebbe la tua storia ancora più interessante: che, specifico, credo abbia molto da dare e sia davvero preziosa! Insisto sulla questione stilistica proprio perché il contenuto c’è, è ricco ed evocativo. L’ambiente e l’atmosfera che hai creato sono molto inquietanti, fanno molto Shutter Island, un film che adoro. La cosa che mi è piaciuta di più è il fatto che i personaggi presenti nei sogni siano sempre gli stessi che tornano continuamente, rievocando una sorta di eterno dejà-vu. Anche i nomi che hai inventato (Perdinci, R. E. M, Ultimo Miglio) mi sono piaciuti da matti! Ho letto questa storia con molto piacere, se fosse stata un po’ più lunga e avesse dato maggiore spazio ai personaggi me ne sarei proprio innamorata!P.S Si scrive Edimburgo, senza la “n”. 



    Totale: 38/45

Recensore Master
08/12/19, ore 10:44
Cap. 1:

Scelgo te / Uwetta

Grammatica e stile: 10\10

Stilisticamente mi hai davvero sorpreso, è la prima volta che leggo una tua storia e sono rimasta molto colpita, nel senso positivo del termine. Il testo è incredibilmente fluido e scorrevole, non c'è il minimo 'intoppo' e sei stata in grado di catturarmi dalla prima all'ultima parola. Non ho riscontrato ripetizioni, o una sovrabbondanza di aggettivi e avverbi, o problemi di punteggiatura, il ritmo del testo è curato, melodico e ti ha permesso di dar vita a una narrazione veloce, ma estremamente densa. Il lessico scelto è semplice, ma non scontato o banale, elemento che ti ha davvero permesso di travolgere il lettore costantemente e per tutta la durata della storia. L'ho trovato anche perfetto per la tematica trattata: dato che la storia è abbastanza 'complessa' hai fatto bene a scegliere uno stile rapido e immediato, hai creato velocità e ansia (in senso buono) ma sei anche stata molto chiara, non confusionale, e questo mi ha permesso di concentrarmi e di godermi la trama al massimo.
Ottime anche le descrizioni, ben amalgamate alla narrazione. Unica nota - che non ha comportato detrazioni - è l'impaginatura: le frasi quando vai a capo iniziano ad 'altezze' diverse (non so come altro spiegartelo, spero si sia capito) e in più avrei evitato anche le varie differenze stilistiche. Capisco che tu l'abbia fatto per collegare le varie 'realtà', ma al massimo puoi utilizzare lo stesso font e metterlo in corsivo, più font diversi in uno stesso testo non credo di apprezzarli troppo, ma è sempre una questione di gusto personale, te lo dico giusto così!

Utilizzo pacchetto: 5\5

Anche in questo ambito sei stata decisamente una sorpresa! Hai scelto il simbolo dell'acchiappasogni, il suo intento è 'quello di allontanare gli spiriti maligni dai sogni. Una persona con questo tatuaggio desidera scacciare l’influenza negativa, pensieri e sensazione paurosi, o tristi', per quotarmi. Tu hai rispettato la traccia egregiamente, e non solo! Sei riuscita a creare una trama davvero complessa, dove i sogni hanno acquisito una forma reale, densa, e anche inquietante, dunque sicuramente hai saputo sviluppare questo pacchetto con tanta originalità e tanta efficacia! Nel tuo caso, i sogni sono 'artificiali', e diciamo che tra le loro mansioni principali emerge quella di far dimenticare a Thomas il suo passato, l'atto efferato che ha commesso. Mi è piaciuto tantissimo come i sogni, che in questo caso servono per allontanare i brutti ricordi e per 'rieducarlo' dopo l'omicidio, siano infine il male stesso, perchè è a causa loro che Thomas non riesce a percepire la realtà, continuando a oscillare da un'illusione all'altra, vivendo in quel mondo fittizio auto-indotto. Da qui, poi, il magnifico utilizzo della citazione: 'non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere', tra l'altro detta proprio da Denzel che, in quel momento, non era altro che un sogno stesso!

Caratterizzazione dei personaggi: 4.3\5

Iniziamo con il protagonista, Thomas. Ho due opinioni divergenti su di lui, iniziamo da quella 'negativa', e che ha comportato la sottrazione del punteggio: l'ho sentito abbastanza lontano. Non sono stata in grado di inquadrarlo caratterialmente, ed empaticamente l'ho sentito molto distante. Non ho percepito la follia di un assassino, o il pentimento di un uomo che ha ancora dei sentimenti, diciamo che alla prima lettura mi è sembrato come se ci fosse uno schermo tra me e lui. La parte positiva è che, invece, l'ho trovato perfettamente inerente alla tematica da te trattata. Stai raccontando i pensieri di un uomo spezzettati su livelli di realtà fittizie differenti, dunque come lui non inquadra bene la realtà, nemmeno il lettore può inquadrare bene il protagonista. Ci lasci un po' spiazzati per quanto riguarda la sua personalità, non sappiamo collocarlo con immediatezza tra i 'buoni' o i 'cattivi' (escludendo la parte dell'omicidio iniziale), però questa caratteristica mi è piaciuta perchè secondo me ha contribuito a rendere ancora più verosimile l'atmosfera confusionale (in senso buono) che volevi riportare. Cioè, quello che trapassa perfettamente è la sensazione di smarrimento, che è esattamente la stessa che prova Thomas. In base alla descrizione della realtà o del sogno emerge un lato del suo carattere, che contrasta magari con quello iniziale dell'assassinio, quindi diciamo che su di lui non sono riuscita a farmi un'idea chiarissima, ma forse avrebbe stonato se fosse stato il contrario! La figura di Denzel l'ho apprezzata tantissimo, mi è dispiaciuto che fosse morto, l'ho trovato molto sensibile e ho adorato che la frase 'non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere' l'abbia detta lui, non so perchè ma mi è sembrata perfettamente in linea con la personalità che è emersa! Bellissimo anche il personaggio della signora che lavorava nel negozio con Denzel, nel sogno, ho adorato le sue descrizioni e il modo in cui l'hai resa, mi è piaciuto anche che tu l'abbia riproposta nell'altro sogno sotto la forma di una cliente, mentre urla a Denzel di 'star aspettando da ore il suo ordine'. Ho apprezzato anche il personaggio di Asper. Questo tuo modo di riproporre i medesimi personaggi in situazioni oniriche differenti è stato davvero fantastico.

Gradimento personale: 5\5

La storia mi è piaciuta molto! Innanzitutto, io ho un debole per l'argomento dei sogni e degli incubi, difatti è un elemento che mi piace inserire e di cui mi piace leggere.
Tu hai sicuramente fatto di questa peculiarità un punto di forza della tua storia, l'idea che si venda questa specie di droga che permette di sognare ad occhi aperti (e non solo) l'ho apprezzata. Come 'trovata' non è super originalissima, nel senso che compare spesso in tanti libri e serie TV, ma questo non significa che trattarla in maniera approfondita e verosimile sia facile, affatto! Tu invece hai saputo creare, secondo me, il giusto background e la giusta struttura per permettere a questa tematica di offrire il meglio di sè. Poi, un'altra cosa da apprezzare è che, terminata la tua storia, ho avuto la sensazione 'giusta'. Nel senso, sono un po' smarrita, un po' confusa, un po' sconvolta, e secondo me questi racconti hanno come obbligo proprio quello di lasciare i lettori un po' barcollanti. Devi essere chiara, devi permettere al lettore di seguire il tuo scritto, ma non devi essere troppo trasparente o dettagliata con le spiegazioni, altrimenti si perderebbe un po' tutta quella parte 'delirante' che deriva appunto dalla sovrapposizione del sogno (a più strati) con la realtà, elemento che è fondamentale e che deve restare vivido anche a lettura terminata. In questo credo che tu sia stata molto brava, ho anche riletto la storia più volte. Ho apprezzato la caratterizzazione dei personaggi (anche se, ripeto, secondo me avresti potuto soffermarti un po' di più sulle varie personalità) e ho adorato lo stile, altro tuo punto forte che mi ha permesso davvero di immergermi nella trama da te trattata!

Totale: 24,3/25

Recensore Master
12/11/19, ore 19:03
Cap. 1:

Io piu' leggo qualcosa scritto da te e piu' mi chiedo come tu faccia a scrivere storie simili.
Penso che, se lo facessi io, ci impiegherei innanzittutto moltissimo tempo, non sarei mai soddisfatta e soprattutto mi esploderebbe la testa dopo aver scritto solo qualche riga.
Mentre leggevo, mi sembrava di essere entrata in un mondo immaginario, pendendo quasi la concezione della realta'.
E' una delle caratteristiche che piu' apprezzo del tuo stile, in realta': quella di saper gestire cosi' delicatamente le situazione, da saper immergere il lettore in un universo parallelo, un mondo da te totalmente creato, lasciandolo confuso davanti a tale maestria.
La fantasia poi, ti e' stata donata in gran quantita', e questo non puo' che essere semplicemente meraviglioso.
Ormai colgo praticamente ogni occasione possibile per ripetermi, ma il tuo stile sublime (credo questa parola sia proprio quella giusta) di trasportare il lettore dove vuoi portarlo, e' ipnotico e crea letteralmente dipendenza, almeno in me.
Un lavoro degno del tuo stile raffinato anche stavolta, complimenti! (Ma, d'altra parte, non dirmi che non ti aspettavi un commento simile da me! XD)

Recensore Master
12/11/19, ore 08:32
Cap. 1:

Ciao uwetta! Torno con molto piacere a leggere una tua storia. Partecipiamo agli stessi Contest e quindi sto passando un po' a dare un'occhiata a tutte le storie. Mi è piaciuto davvero tanto il modo in cui hai interpretato il sogno, la citazione di Harry Potter è inserita veramente a pennello e tutto il mondo distopico da te creato è molto affascinante e ben curato, vista anche la presenza di un apparato di note per spiegare i dettagli. Mi ha ricordato un po' una trama alla Black Mirror, dove tu hai saputo offrire spunti originali. Le svolte generate dagli eventi e il colpo di scena di finale sono di grande impatto. Veramente una bella storia, tantissimi complimenti! L'unico appunto che ti faccio è per l'impostazione della pagina che nelle parti del sogno risulta troppo stretta e rende difficile graficamente la lettura. A presto, un caro saluto!