Recensioni per
La vita vera
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 53 recensioni.
Positive : 53
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/11/19, ore 11:10
Cap. 3:

Un finale peggiore di quello che mi sarei immaginata. Rizzelli vivo. Brutto da dire ma è la verità. Ha fatto di tutto per trasformarsi in un parassita e ora lo è diventato davvero
Laura avrebbe dovuto divorziare come le hanno suggerito oppure spaccargli la faccia alla prima e prendersi in autonomia carte e bancomat. Nascondere i PC e tutto il resto.
Ora la sua vita e, soprattutto, quella delle due figlie è rovinata per sempre a causa del bieco egoismo del protagonista.
Mi chiedo se legalmente ci si possa rifiutare di occuparsi di uno come Sandro, se sia possibile divorziare (questo direi di sì) anche se non è più autosufficiente. Ma comunque qualcosa della sua idiozia ricadrebbe comunque sui parenti.
Belle le scritte "giocate con moderazione". Come dire a un tossicodipendente "drogati poco, eh!".
Sei stato fantastico nel descrivere la situazione tragica e veritiera di questo spaccato della società.
Fa riflettere e imbufalire.
A presto!

Recensore Master
30/11/19, ore 10:57
Cap. 3:

Mamma mia, che finale amaro. I soldi sono spariti, la casa pure, e Sandro adesso avrà bisogno di cure mediche costanti. Mi viene da dire solo una cosa: coglione! Perché solo un coglione si ridurrebbe in queste condizioni, mandando a gamve all'aria (per non usare un'altra espressione più colorita) il suo lavoro e la sua famiglia. Ecco, sono loro le vere vittime di questa brutta faccenda: Laura, le sue figlie, e anche il fratello di Sandro. Spero proprio che riescano a risollevarsi da questo merdaio in cui sono precipitati.

Devo proprio ringraziarti, sai? Non solo ci hai regalato una bella storia, ma anche un avvertimento validissimo. Adesso mi terrò ancora più lontano dal gioco d'azzardo.

Alla prossima storia, carissimo!

Recensore Master
29/11/19, ore 23:59
Cap. 3:

Ciao Old.
Che dire? Sconvolgente, davvero. Arrivare al punto di avere una visione così distorta della realtà da non rendersi nemmeno piú conto di ciò che si ha é davvero assurdo.
Di fatto é un perdere di vista i valori per cui si é vissuto fino a quel momento: una moglie, due figlie, un lavoro rispettabilissimo e tutta una serie di piccole cose aggiuntive che fanno poca differenza, ma toglie tutte in una volta e davvero, cosa ti rimane?
In molti casi si dice la salute.
Al protagonista nemmeno questo.
Ciò che purtroppo credo capiti spesso sia proprio il trascinare con sé nel baratro anche tutti coloro che sono vicini e che non c'entrano nulla con la malattia.
La moglie e le figlie possono solo cinicamente consolarsi col fatto che ora lui non giocherà piú.
Ma la cosa piú terrificante in assoluto é che essendo rimasto immobile, significa che la testa probabilmente gli funzionerà ancora bene e non posso immaginare la pena che debba provare nel pensare che un giorno avrebbe potuto vivere una favola, che per lui era la vita vera, e invece si trova a vivere una vita vera che é uno dei peggiori incubi in cui ci si possa trovare.
Terribile.
Alla prox.
Ssjd

Recensore Master
24/11/19, ore 20:49
Cap. 2:

Tranquillo, Rizzelli, che la signora di mezz'età, con la tinta fatta in casa e i vestiti dei cinesi vive meglio di te.
Lei sarà povera, ma è libera.
Cosa che ti non sei più.
La ludopatia è una dipendenza spaventosa, al pari dell'alcolismo e delle tossicodipendenze: Rizzelli mi fa rabbia, ma anche molta pena, perché è un poveretto che si sta rovinando da solo. Le sue frustrazioni da piccolo borghese, che sogna la Mercedes con  la biondona al lato passeggero, sono comunque tipiche delle persone mediocri, quelle che credono che i beni materiali possano colmare i vuoti delle loro anime. Per carità, non faccio parte delle anime belle che chiosano "che i soldi non fanno la felicità", dato che, perlomeno, i soldi portano serenità (senza debiti si dorme più sereni...), ma di certo il non sapersi controllare di fronte a pulsioni meramente consumistiche e materialiste denota una certa povertà di spirito.
Rizzelli è, in un certo senso, un predestinato.
Un uomo piccolo piccolo che fa sogni piccoli, e che è bravo solo a rovinare se stesso e la sua sventurata famiglia.
Leggere la sua discesa all'Inferno mi rattrista, ma credo che questo tuo racconto sia propedeutico ed educativo, soprattutto per i giovani, in modo che capiscano che la Mercedes, se non te la puoi permettere,  può restarsene tranquilla all'autoconcessionaria.
Altro che roulette e macchinette mangiasoldi...

Recensore Master
24/11/19, ore 14:02
Cap. 2:

Io uno che Rizzelli non so davvero da che parte prenderlo, non riesco a trovare una giustificazione, una scusante, un'attenuante per mitigare il livello di ignominia di questa persona.
Ma quanto ci si può abbruttire?
Quanto fragili possono essere le barriere morali, sociali, educative, se basta agitare lo spettro di una facile ricchezza per passare sopra a chiunque?
Non dico la moglie; l'amore finisce, la vita di coppia può andare a pallino per miliardi di motivi... Però lui non dimostra nessuna remora nemmeno sulle figlie!
Mi viene da pensare che costui  fosse già "difettoso" in origine e che il gioco sia stato solo il proverbiale granello di sabbia che ha scardinato un ingranaggio apparentemente perfetto...

Recensore Master
23/11/19, ore 22:27
Cap. 2:

Mio dio che ansia.
Come ci si riduce cosí?
Sono davvero senza parole.
Provo una pena terribile per queste persone, per le loro famiglie e per chi le circonda. Di fatto é una malattia, una vera e propria piaga sociale.
Non capisco nemmeno come una banca permetta prelievi così elevati e continui trasferimenti di denaro improvvisi.
Il mio bancomat non mi da piú di 250 €...
E sicuro in vita mia non ho mai visto nemmeno una banconota da 500 €.
L'unica cosa che posso confermare é che se uno ha il vizio di giocare (anche ad un qualsiasi videogioco) quando va a letto la sera continua a pensare a come migliorarsi. Mi é successo col Tetris, anni fa. Mi sognavo i pezzi che mi cadevano addosso...
Posso solo immaginare cosa succederebbe con le slot online.
Alla prox.
Ssjd

Recensore Master
23/11/19, ore 21:18
Cap. 1:

Ah! Ora ho capito perché non eri sul podio del contest di Soul! Non hai partecipato! 😅
Dunque, questo primo capitolo mi spinge a raccontare un aneddoto che sa dell'incredibile.
Anni fa andai con la allora mia ragazza e suo fratello al casinò di Sanremo. Girammo un po' fra i tavoli, giusto per capire come funzionava. C'erano tavoli per 'tutti', piccole giocate, e tavoli 'privati', per chi poteva permettersi di puntare di piú, credo. Totale arrivò ad uno di questi tavoli una signora anziana, capelli bianchi vestitino tipo regina Elisabetta. Si sedette da sola vicino alla roulette e chiese al tipo di far girare la pallina per tre volte nella ruota di numeri. Il tizio l'assecondò. Uscí tre volte consecutive il numero 1. Incredibile, lo so, ma l'ho visto e la statistica non dice che non sia possibile...
Totale la signora tirò fuori dalla borsetta un tacquino, lo aprì, scrisse accuratamente l'ora, il giorno e il numero del tavolo e tre volte il numero uno.
Poi prese una fiche da 500000 lire e indovina un po' dove la mise?
Ovviamente sul numero 1.
Che ovviamente non uscì.
La signora se ne andò scazzata, lasciando noi tre con gli occhi fuori dalle orbite.
Altra cosa fu andare a giocare i 30000 lire che avevamo in tasca.
Il fratello della mia ragazza aveva quello che in gergo tecnoco e professionale si chiama "un gran culo".
Puntando solo sul rosso o sul nero, in cinque minuti vincemmo 150000 lire, poi ce ne andammo.
Fu divertente, ma le uniche due perdite che avevamo avuto, erano pesate molto di più dei soldi che avevamo vinto.
Tutto sommato, non perdendo quei soldi, avremmo potuto andarci a mangiare la pizza in tre.
Usciti da lì vedemmo la signora anziana salire su una limousine. Mi ricordo che mi fece una gran pena...
Tutto ciò per dire la pazzia di questi abitudinari frequentatori di sale da gioco/slot etc. Conosco gente che si é venduta casa, auto, mobili, famiglia e anima, pur di continuare a giocare alla macchinette, quelle dei bar per intenderci.
Ma se solo si pensa che é il casinò o la macchinetta che vincono sempre e comunque, ciò dovrebbe già far pensare a quali siano le reali possibilità di qualcuno di sbancare il banco, come si dice...

Altro aneddoto sul gioco d'azzardo l'ho vissuto ancora in prima persona. La mia nipotina, 6 anni: "zio, compriamo un gratta e vinci?" "Zio non vince mai, perché é fortunato in amore, buttiamo solo via i soldi" "ma c'é scritto gratta e vinci. Quindi tu gatti, IO vinco"
🤨
Lo compriamo. 1 €. Ovviamente non vinciamo nulla. 'sta pulce prende il biglietto e incazzatissima va al banco e fa: "Me ne hai dato uno che non funziona: io ho grattato e non ho vinto. Perché c'é scritto 'gratta e Vinci'? Dovevate scrivere 'Gratta e FORSE vinci'"
😲
6 anni ha già capito la truffa.

Ultima cosa. La Mercedes...
😒
Avevo un vicino di casa proprietario di una deliziosa due posti. Non Mercedes, l'altra da te citata.
Ogni benedetto we veniva a bussare e a chiedermi se poteva prendere la mia auto famigliare per andare a fare la spesa. Se volevo in cambio potevo prendere la sua macchina per farmi un giro.
Ora, premesso che la suddetta beveva piú di un ubriaco a capodanno, che me ne faccio io di un macchinino cosí piccolo? Manco un sesso decente ci si poteva fare!
Tutto per dire: comprati pure il Mercedes, ma poi non rompere i vicini per andare a fare la spesa, idiota...
Vado a leggere il prox cap!
Ssjd
(Recensione modificata il 24/11/2019 - 09:16 am)

Recensore Veterano
23/11/19, ore 14:55
Cap. 2:

Ciao, gioia, eccomi di nuovo a rompere le scatole ^^
Qui abbiamo il nostro Alessandro che scende la spirale della dipendenza fino ad arrivare a livelli aberranti.
La parte più nauseante è alla fine, quando pensa di investire i risparmi di una vita che avevano messo da parte per le figlie. Credo sia emblematico perché il padre qui viene meno al suo impegno di guida mentre la madre è protettiva del nido famigliare. Al di là delle letture pseudo psicanalitiche, trovo molto interessante questo racconto per la sua precisione nel raccontare una dipendenza che nella nostra cultura passa spesso in secondo piano, forse perché ritenuta in un certo senso "normale" , pensiamo ai numeri del Lotto e a tutte le "strategie" per prevederli ad esempio.
Tu invece la mostri in tutto il suo crudo realismo, la trovo una scelta coraggiosa e la condivido. Chissà che non possa essere utile a qualcuno.
Di nuovo sentiti complimenti, anche se ormai sarai stufo di sentirtelo ripetere.
A presto!

Recensore Master
23/11/19, ore 08:28
Cap. 2:

Ave OF, nuovo aggiornamento che ci narra una lenta, ineludibile discesa nel Tartaro, l’inferno degli antichi a lieve passo di danza.. Il nostro R. si immerge “lieto”, incosciente nel gran fiume del gioco d’azzardo, ritenendosi una sorta di re Mida-ante causam .. gioco, vinco, la perdita solo un mero incidente di percorso che putacaso diventa di una frequenza estrema, manca il senso di limite e pericolo, delira l’onnipotenza, la ricerca del brivido.. IO VINCERO’.. come no. Ed inizia la spirale, il sospetto e l’estraniamento da tutto e tutti, lavoro, famiglia, cura di sè. Citandoti “il colpo grosso tardava ad arrivare. Qualche vincita qua e là .. (..) ma erano tutte briciole. Cosa se ne faceva di qualche spicciolo in più? “tranne che il conto finisce presto in deep red, ecco escamotage e scappatoie auto-assolutorie.
La moglie pensa all’amante, controlla e trova cenere nel camino, carta straccia e una cronologia internet da brivido .. e torna il rosso.

Sei sempre accurato e perfetto, senza fronzoli .. a la prochaine JQ

Recensore Veterano
22/11/19, ore 18:40
Cap. 2:

Carissimo,
guarda che fortuna, ho iniziato a recensire proprio il giorno prima della pubblicazione del secondo capitolo.

Potrei dire che mi dispiace per Rizzelli, ma non è così. Lui ha comunque un lavoro che rende molto bene, è abbastanza ricco di suo e sostanzialmente non ha nessun motivo per lamentarsi della sua vita (anzi, sarebbe megli utilizzare il passato, visto che è riuscito a rovinare tutto, comprese moglie e figlie).
Insomma, diciamo che lo aspetto all'inferno mazza da cricket-munita.

Anche se ormai la moglie l'ha scoperto, credo che nulla tornerà come prima.

Tutto perfetto come sempre.

Alla prossima!^^

Recensore Master
22/11/19, ore 17:48
Cap. 2:

Dunque, credo che ormai si possa dire con assoluta certezza che Rizzelli è uno degli esseri umani più stupidi mai apparsi in un racconto. Più andavo avanti nella lettura del capitolo, più mi veniva voglia di afferrarlo per il collo e strozzarlo. Forse è un pò brutto dirlo, ma molto probabilmente, se morisse, per sua moglie e le figlie sarebbe un bene. Uno che si fissa sul gioco d'azzardo, una delle malattie più letali mai esistite, e butta via così i soldi che avrebbero potuto essere usati per scopi di gran lunga migliori, secondo me il minimo che meriterebbe è una bella scarica di legnate sulla zucca. Una parte di me spera che l'idiota riesca a fermarsi in tempo e a rimediare, ma mi sembra poco probabile che ciò accada. E ora che la moglie ha scoperto tutto, saranno ancora di più cazzi amari. Mi dispiace solo che ci andranno di mezzo lei e le figlie, povere innocenti.

Al prossimo capitolo!

Recensore Master
22/11/19, ore 15:22
Cap. 2:

Ah, carissimo, che rabbia...
Vedere un uomo come Rizzelli (tutto fuorché l'ultimo poveraccio) mandare a rotoli tutto quanto in questo modo fa prudere le mani. Tutto per inseguire un "sogno" che sogno non è, ma che piano piano sta rovinando non solo le sue finanze e la sua salute mentale, ma anche la vita di Laura e quella delle figlie.
È una realtà dura, questa, una discesa nel baratro della dipendenza e della perdita del controllo di sé. La ludopatia è una brutta bestia, perché è subdola: non ha conseguenze "visibili" sul paziente, ma intanto ti scava dentro e ti distrugge, in certosino e inesorabile silenzio.
Complimenti per il climax che hai creato, è davvero serrato e angosciante... e purtroppo, temo che il peggio abbia ancora da venire.
Resto in attesa del seguito, senza illusioni di sorta.
Alla prossima!

Recensore Master
22/11/19, ore 12:31
Cap. 2:

Discesa infernale nel baratro del gioco, con tutti i sintomi dell'intossicazione e della dipendenza.
Sentirsi osservati, mentire, diventare aggressivi, pensare di non avere un problema.
Ora aspetto la reazione impotente della moglie, che parlerà di "fallo per me" o "fallo per le ragazze". Tante volte bisogna correre il rischio di passare per freddi e indifferenti se ci si trova difronte a una persona che non è più in grado di gestire se stessa.
Sei davvero abile nel descrivere l'arenarsi dei pensieri del protagonista, il suo climax discendente, la perdita del controllo di sé. Credo ormai sia tardi, anche se Laura si è accorta del problema.
Attendo una conclusione poco felice, temo.
Un bacio! ^^

Recensore Veterano
21/11/19, ore 17:18
Cap. 1:

Ciao, carissimo!^^

Avrei voluto recensire prima...
Ma, dunque, la storia è già straordinariamente avvincente.

L'istinto di prendere il protagonista e fargli molto male c'è, perchè costui non è un poveraccio, ma una persona che quantomeno se la cava bene.

Adesso immagino che sarà una discesa verso gli inferi, perchè uno inizia con la Mercedes e finisce in miseria, trascinando anche tutta la sua famiglia con sè.

Bellissime, comunque, le descirizoni dal suo punto di vista del casinò.

Non vedo l'ora di continuare.

(Tra l'altro apparentemente "ti sei fatto veramente il culo" (scusa il francesismo) per scrivere questa storia, e da lettrice ti posso assicurare che è una cosa apprezzabilissima vedere che lo scrittore sa quello che scrive.)

Scusa per la recensione molto corta, perchè la storia meritava di più, ma non ho molto tempo, se no avrei scritto un poema.

Alla prossima!^^

Recensore Master
19/11/19, ore 12:01
Cap. 1:

Ciao, carissimo^^
Un'altra storia di quelle che non guardano in faccia a nessuno, cruda e intrisa di realismo.
I ludopatici iniziano tutti così: e se vinco mi compro la macchina, e che vuoi che siano due gratta e vinci ogni tanto, e il fluido magico...
Non si rendono conto (o forse non vogliono) che nel gioco d'azzardo ci sono dei meccanismi che creano dipendenza, e che nonostante tutta la buona volontà sono difficili da controllare.
Rizzelli sta facendo lo stesso errore: lui è convinto di fare qualcosa di innocente, ma ci sono già tutti i presupposti perché questo "gioco" si trasformi in qualcosa di molto pericoloso...
Vorresti entrare nella storia e prenderlo a bastonate, ma non puoi far altro che star lì ad assistere impotente mentre si scava la fossa.
Complimenti davvero, per aver portato alla luce una tematica così attuale e così sottovalutata, spesso messa in ombra dal "mito" del tizio che prende un numero a caso alla lotteria e diventa subito straricco - cosa di cui tutti si credono capaci (e complimenti anche per esserti imbucato nel corso del tuo amico, vorrei averli anch'io degli amici così^^).
Alla prossima!
(Recensione modificata il 19/11/2019 - 12:04 pm)
(Recensione modificata il 19/11/2019 - 12:05 pm)