Recensioni per
Easy falls the head that wears the crown
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/11/19, ore 16:04

Ciao cara, eccomi da te!
Non appena sono entrata nel tuo profilo, mi ha incuriosita questa storia sia perché tratta di un periodo storico affascinante, sia perché parla di una donna che ha sempre attirato la mia attenzione.
Non mi ritengo un'esperta storica, anzi, il contrario, semplicemente amo i racconti ambientati in un'altra epoca.
Qui tu hai saputo racchiudere ciò che mi affascina, raccontando di una donna controversa, odiata e amata.
Per impreziosire ulteriormente la storia, ti è bastato inserire le note a piè di pagina (tra l'altro quanto è figo il collegamento?! Ho apprezzato un sacco), che per questo tipo di racconto sono essenziali.
Non ho notato, inoltre, errori o sviste, quindi altro punto in più.
Davvero bella come storia, voglio farti i complimenti perché lo stile che hai utilizzato è stato una scelta azzeccatissima.
Passerò di certo ancora in questa sezione, in futuro.
Alla prossima :D

Recensore Master
26/11/19, ore 15:39

Ciao cara! 
Eccomi qui, non volevo partecipare allo scambio libero questa settimana ma avevo letto che avevi dato priorità a questa storia su Anna Bolena e devi sapere che io amo follemente il periodo storico dei Tudors, e lei come personaggio, mi è sempre piaciuta molto perché sono sempre rimasta affascinata dalle donne ambiziose e anche manipolatrici come lei, lo ammetto. 
E questa one shot ripercorre quella che è stata la sua ascesa al potere fino ad arrivare alla drammatica fine, hai reso bene la caratterizzazione del suo personaggio e di come lei si distinguesse dalle altre, con i suoi modi di fare e con la sua voglia di non essere una delle tante. 
Ho particolarmente apprezzato le citazioni che hai segnato, per esempio io non sapevo che Anna Bolena aveva davvero detto quella frase ad Enrico VIII, e forse questi dettagli l'hanno fatta diventare ancora più iconica. La parte finale è stata scritta benissimo, non so se sia effettivamente andata così, ma Anna Bolena viene giustiziata, come dici tu stessa è stato difficile ottenere la corona e poi facile perderla, sono parole che mi hanno colpita e anche le ultime righe dedicate alla figlia Elisabetta sono state molto potenti emotivamente, perché sottolineano il come quest'ultima sia rimasta segnata dalla morte della madre decidendo di non sposarsi mai. Ottimo lavoro cara, è stato un piacere leggerti. 

Alla prossima!
Shakana

Recensore Master
26/11/19, ore 13:18

Ciao!
Hai scelto di parlare di Anna Bolena, un personaggio di per sé complesso. Ci sono film, libri e fumetti, eppure la sua figura cambia a ogni rappresentazione. Io non so cosa pensare di lei… è vero, ha fatto le sue scelte, eppure la dignità che ha dimostrato quando stavano per giustiziarla mi ha sempre colpito.

Hai tracciato un quadro breve sulla sua vita, e apprezzo molto che tu abbia preferito soffermarti più sul suo desiderio di avere corona, più di ciò che fa per ottenerla.
In ogni riga traspare questo orgoglio, questo bisogno di rivalsa. Le donne di quel periodo sono abituate alla sottomissione, ad accettare ciò che padre, marito o fratello hanno deciso per loro. Lei no. Lei si ribella.
Ci mostri anche un breve incontro con sua sorella, amante del Re. Non ti soffermi sul loro rapporto “dopo” quelle parole. Non ci dici come la prende Maria o cosa succede tra loro una volta incoronata Anna. Ma penso sia meglio così. Alla fine lo scopo, l’ambizione di Anna, è vedere Wolsey piegato a lei.
Mi piace che nel finale lei pensi alla figlia e si auguri che possa ottenere la corona senza subire la sua stessa sorte… ossia quella di sposarsi.
Mi ha fatto piacere leggere qualcosa di tuo!

Recensore Veterano
26/11/19, ore 11:53

L'autocitazionismo è la nuova frontiera dell'autoironia.
Come ben sai mi ritrovo a leggere questa storia dove essere stato pubblicamente sculacciato da Caterina d'Aragona, il che rende il tutto un po' più gustoso nel racconto. Devo dire che la protagonista di questa storia ha già una marcia in più, storicamente parlando è un personaggio con un carattere più deciso e forte che la rende terribilmente affascinante. Non ti nascondo che se la batte testa testa con Maria Antonietta per "donne del passato con cui mi piacerebbe bere un calice di vino". Il bello è che entrambe hanno una pessima reputazione, forse per via di un'editoria a chiaro stampo maschilista che comunque ha sempre denigrato le donne forti a scapito delle loro controparti maschili, per farle emergere con più risonanza. Momento social-femminista a parte, la lettura è stata veramente molto piacevole e distinta la tuo stile sempre IC rispetto al personaggio e al contesto storico.
Rinnovo l'in bocca al lupo per il contest che ci vede sfidanti, again.
Stai diventando il mio Dinkleberg.

Ci leggiamo presto.

Recensore Veterano
24/11/19, ore 22:41

Ciao! Eccomi qui per la recensione del giardino **
Intanto parto dicendo che io, al contrario tuo, vedo di buon occhio Anna Bolena. È una donna che si è creata e si è disfatta da sola. È una donna intelligente, che ha fatto del suo fascino la sua arma migliore, che ha usato la sua reputazione in maniera impeccabile, è una donna ambiziosa che ha inseguito un sogno ed è riuscito a raggiungerlo. E non un sogno qualunque, lei è diventata regina.

Ok, tralasciando questa regressione non richiesta passo alla shot. In poche righe sei riuscita a descrivere la vita di questa donna, partendo dagli inizi a quando era nella corte francese e poi passando per il suo odio verso Wolsey, un personaggio forse tanto ambizioso quanto lei.
Mi è piaciuto che hai lasciato poco spazio anzi, nessuno, alla loro storia amorosa perche sarebbe stata superflua. Hai dipinto una donna che sapeva dove voleva arrivare e poi ciò che ha dovuto pagare per quel potere.
Le ultime righe sono da brivido. Matrimonio e corona messi in corsivo, messi vicino. Però mi chiedo anche...Elisabetta alla fine è stata realmente felice? Ha veramente vissuto come voleva o è stata traumatizzata da ciò che è successo a sua madre??
Spero tu scriva qualcosa su di lei **

In sintesi bel capitolo, avvincente e ben scritto e descritto. Ho trovato qualche errore sparso, ma niente di troppo **
Veramente brava!!! Alla prossima **

Talia

Recensore Master
24/11/19, ore 18:42

Ciao! :D
Eccomi qui per lo scambio del "Giardino di Efp".
Dunque, quando ho visto questa fiction su Anna Bolena non ho potuto non cliccarci su e leggerla principalmente perché adoro il suo personaggio e tutto ciò che storicamente comporta.
Ho apprezzato molto questo racconto e la descrizione che hai delineato di lei: ho ritrovato la donna ambiziosa che in realtà punta alla corona solamente per "rivalsa" prima nei confronti di chi l'ha messa in secondo piano (penso a Thomas Percy duca di Northumberland, in realtà messo in guardia da Thomas Wolsey) e poi nei confronti dei suoi parenti, che la volevano come amante del re.

Mi è piaciuto molto come hai delineato questo suo carattere ambizioso, sottolineando la sua forza nel perseguire i suoi obiettivi - ed è questo che vedo in lei e me la fa apprezzare: è una donna forta che sa cosa vuole e fa di tutto per ottenerlo, anche se non giustifico i mezzi con cui realizza tutto.
La parte finale è stata senza dubbio l'ultima, quella in cui si rende conto di aver "giocato con il fuoco", di non essere riuscita a tenere per sé Enrico e la corona: non si pente di nulla, forse solo di lasciare sua figlia Elisabetta a cui augura un destino più felice del suo - come effettivamente la storia trasmette ed ho letto in quell'ultimo desiderio di Anna Bolena un accenno al suo amore materno.

La storia è scritta molto bene, non ho trovato errori e la lettura procede tranquillamente. Lo stile è lineare e scorrevole e l'idea di ripercorrere la vota di Anna in brevi sezioni mi ha aiutata ad immaginare le scene come se le stessi guardando in un telefilm, grazie anche alle frasi realmente dette dal personaggio che hai riportato e che, ammetto, non conoscevo.
Ti faccio i miei complimenti, spero di poter continuare a leggere presto qualcosa di questo genere! **
Alla prossima,
foschi

Recensore Master
24/11/19, ore 17:11

Carissima,
sebbene abbia visto alcune storielle molto molto carucce su Davos e Melisandre, non ho potuto fare a meno di aprire questa e leggermela, tutta d'un fiato. La tua narrazione, ormai lo sai, mi strega. Il tuo stile mi porta davvero in mondi diversi e, come leggere un buon libri, si fa divorare piacevolmente.

Non voleva tanto indossare lei il viola, quanto privare Wolsey del rosso porpora.
Ho letteralmente adorato questo passaggio, perché si per sé già spiega totalmente che il fato di Anna è destinato all'autodistruzione. Un'ambizione come la sua è enorme, ma la cosa triste è che lei lo abbia fatto non per se stessa, ma per rovinare la reputazione di qualcun altro. Un atteggiamento umano, soprattutto se si pensa ai tempi in cui si trovava. Anna è un personaggio che è donna, in un'epoca dove le donne sono di certo pedine di una scacchiera, usate per obiettivi di potere e di fama. Lei però combatte, si distingue da sua sorella per l'intelligenza che possiede, per la buona parlantina, per il suo conoscere fin troppo bene quanto la sua figura può spingersi e in che modo. Le parole che rivolge a Enrico VIII, furbamente rivolte più alla sua figura di Re, che tutto può, che può scegliere qualunque cosa e dunque toccando le corde del potere, e non dell'amore.

Infine Anna riceve ciò che vuole, per un momento così breve, ma che sembra bastare. Come dici tu era stato difficie ottenere la corona, ma così terribilmente facile perderla
Come ogni sogno, raggiunto con determinazione, a volte basta un pass falso o un bug nel destino per perdere tutto. Ma Anna ha davvero perso tutto? Ha ottenuto ciò che voleva, ha una figlia, che spera riesca a ottenere lo stesso, senza perdere troppo.
Anna muore, ma rimane, in qualche modo, nel ricordo di Elisabetta.
Mia cara, che dirti? Sei una continua sorpresa e rimango ammaliata da tanta arte, che sembra un quadro impressionista, e che come una macchina del tempo ci riporta indietro ♥
Sono davvero onorata di averti conosciuta.
Un abbraccio, e a presto,
Miry

Recensore Master
23/11/19, ore 08:38

Sono sempre stata affascinata dalla storia inglese, e questo è il motivo per cui ho scelto di recensire questa storia.

Sulla figura di Anna Bolena sono state scritte canzoni e trattati, ma devo dire che ho apprezzato particolarmente il tuo modo di tratteggiarne il carattere come orgoglioso e determinato. Era di certo una donna forte, in un tempo in cui alle donne si chiedeva solo di essere belle. Questo me la fa apprezzare doppiamente, perchè in un tempo così difficile ha saputo imporsi e a suo modo, vincere. Ha ottenuto quello che voleva: la corona, la reverenza dei parenti che avevano cercato di usarla come una pedina, la morte dei suoi rivali, l'essere riuscita a generare una figlia piuttosto che un maschio. Alla fine, comunque, sarebbe stata l'erede al trono, Elisabetta. Una vittoria immensa.
La sua stessa morte, come giustamente metti in risalto, è un prezzo da pagare molto piccolo rispetto a tutte quelle che sono state le sue vittorie.
La frase ironica che pronuncia prima di avviarsi al patibolo è un vero tocco di classe, e devo dire che non la conoscevo. Il fatto che lei riesca ad ironizzare sulla sua stessa morte la innalza ulteriormente di livello, e me la fa amare ancora di più. Non ci è dato sapere se avesse paura (probabilmente sì, chi non ne ha di fronte ad una morte annunciata, in questo caso per decapitazione addirittura), ma l'orgoglio parla per lei e la fa camminare a testa alta, fiera di se e di quello che era riuscita ad ottenere.

In questo modo la figura del re Enrico VIII diventa secondaria, di scarso valore, quasi per nulla interessante. Così come quella degli altri uomini che avevano gravitato intorno a lei.
Forse è perchè io stessa, donna, trovo affscinanti le vite di queste altre donne che mi hanno preceduta, donne che hanno lottato per una vita di successo, utilizzando tutto quello che era in loro potere per ottenere il diritto ad essere apprezzate. Donne coraggiose, forti, determinate, che sono riuscite a passare alla storia non solo per la loro bellezza, ma per il fascino e l'intelligenza di cui erano dotate, e che hanno saputo utilizzare al meglio. Credo che sia gisuto rendere loro onore, anche in memoria di tutte le sconosciute che non hanno avuto modo, mezzi o fortuna a sufficienza per avere una vita dignitosa.

Questa storia è stata raccontata con brevi pennellate che mi fanno pensare ad un acquerello.
In un acquerello i vuoti sono più importanti dei pieni, perchè lasciano spazio alle luci e all'immaginazione. E' una tecnica difficile, perchè si deve rendere un paesaggio, un volto, un corpo con pochi tratti, veloci, perchè l'acqua e il colore si fissano abbastanza in fretta e c'è poco modo di correggere. Un olio ha tempi lunghi, infiniti. L'acquerello è rapido e preciso, così come tu sei stata in questa breve storia di vita. Essenziale, hai dato le informazioni cruciali perchè si possa capire qualcosa di Anna, del suo carattere, della sua forza, senza aver sprecato un singolo accenno al suo aspetto esteriore. Questo è un particolare che mi ha dato da pensare. Spesso siamo portati a voler immaginare a tutti i costi qualcuno, e credo che sia facile sperare in una descrizione più o meno dettagliata dell'eroe o dell'eroina di turno. Tu hai saltato del tutto questa parte, descrivendo solo quello che rappresentava piuttosto che darci informazioni sulla forma del viso, il colore degli occhi o dei capelli. Ci dici solo che la sorella Maria era più bella di lei, e molto più stupida. Parli di quello che non è, piuttosto che il contrario, stimolando la curiosità di conoscere di più, di andare a cercare ritratti e descrizioni. Un altro punto a tuo favore, perchè hai dato molto più risalto alla sua interiorità che a tutto il resto.

Insomma, in generale non posso che dare un giudizio fortemente positivo, nella speranza che tu decida di tratteggiare altre donne importanti, forti ed orgogliose. Potresti farne una serie. Non ho appunti da fare su stile/grammatica/ecc perchè è tutto ben scritto, preciso, asciutto. A volte non servono molte parole per dare un'idea, soprattutto se si sa dove puntare, e credo che tu ne fossi pienamente cosciente. Grazie di averlo fatto.

Recensore Master
21/11/19, ore 17:30

Una fanfiction su un personaggio storico ha un compito delicato: trasmettere il fascino che tale personaggio ha ancora oggi. Per una figura come Anna Bolena, questo obbiettivo è magnificamente conseguito da questa storia.

Il personaggio che emerge è completo, ritratto a trecentosessanta gradi e con chiara conoscenza dei fatti storici. Una donna ambiziosa, politicamente capace, ma limitata dal periodo storico e dai ruoli di genere, e nonostante tutto determinata a ottenere ciò che reputa spettarle.
I dettagli sono quello che secondo me impreziosisce maggiormente questa storia. Quelli del volto di Maria, per esempio, con gli occhioni azzurri sgranati e i tratti da bambina, che contrastano con la personalità più spregiudicata di Anna.
I dialoghi risultano allo stesso tempo naturali e impostati, come si richiederebbe da una corte di quel periodo e di quella levatura. Quello con Enrico VII è un highlight, ma continuo a preferire quello con Maria. Fanno veramente tenerezza, insieme, e riflettono bene una corte dell’epoca, un po’ come l’ho vista nei pochi film storici che ho guardato.

E per concludere, una frase davvero bella e tagliente: "Era stato difficile ottenere la corona, ma così terribilmente facile perderla.”
Penso che il capitolo della morte di Anna, la freddezza e la decadenza con cui la descrivi, sia il punto più alto di questa storia. L’ambizione di Anna non muore con lei e si concretizza in sua figlia, che come lei dovrà affrontare le difficoltà caratterizzanti il suo genere, ma lei spera senza dover subire le sue umiliazioni. Adoro come non abbia rimorsi in generale, ma men che meno di aver avuto una figlia. Consapevole, fino in fondo, che è il mondo a disegnarla così.
Veramente una montagna russa di emozioni, tutte molto crude e forti, ma anche delicate e dolcemente realistiche, immerso completamente e meravigliosamente nell’estetica locale e temporale. Un gioiello che, secondo me, merita di essere scoperto da più persone.
Complimenti. Davvero.

Lady R

Recensore Master
21/11/19, ore 06:58

Buongiorno.
Scalare i gradini del potere vuol anche dire esporsi; la Storia ce lo insegna bene.
Anna ha fatto le sue scelte, il marito anche... in una delle fasi più concitate della storia della corona inglese.
Sua figlia farà grandi cose.
Il testo mi è piaciuto, magari sembra un po' sbrigativo per via della sua rapidità, però c'è tutto e si segue bene. In bocca al lupo per il Contest!

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