Recensioni per
Progetto 36
di John Spangler

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
01/07/21, ore 09:29

Gloria e onore, John!

Ahahah, se incontro un Daar, gli dirò semplicemente che vengo dall'Italia, che se gli dico che sono di Milano potrebbe pensare che lo stia insultando XD

Tornando un po' più seri, tutti questi nomi con gli apostrofi mi fanno pensare ai marziani della DC. Non so se è una reference voluta o semplicemente hai scelto gli apostrofi perché suonano alieni (vero, D'Jagger? Vero, Gardo'gan? :P).

Passando allo scontro, gli zombi sono notoriamente inspiegabilmente tenaci. A volte mi chiedo quanto ci vorrebbe perché il mondo si riprenda da un'apocalisse zombi. E ovviamente dipende dalla longevità degli zombi stessi, perché a intuito non sembrano in grado di riprodursi. Ma mai dire mai, c'è talmente tanto affollamento nel genere, che di sicuro qualcuno ci avrà già pensato.

Per quanto riguarda il finale, non mi stupisce che dei militari pensino di usare il virus zombi come un'arma. Del resto, qualsiasi cosa può diventare un'arma, e quel virus è già parecchio "tagliente".
Staremo a vedere quanto tempo ci vorrà prima che l'intero universo sia popolato da zombi :P

E ora avanti col capitolo 3... o 2... Anche tu hai il problema del disallineamento dei capitoli dovuto al prologo, eh? XD

Recensore Master
12/08/20, ore 15:55

Ciao, carissimo.

So che è passato parecchio tempo però ricordo ancora che Clara era finita a fare da cavia agli alieni. In questo primo capitolo scopriamo qualche retroscena: la Terra era messa male, i Daar che sono alieni pacifici vogliono comprendere, così arrivano a Milano (ahahah, una parolaccia in lingua Daar :P) per chiedere il permesso di studiare il problema, vengono però aggrediti e quel permesso "se lo prendono".
Ho compreso bene? A ogni modo, per saperne di più devo solo proseguire con la lettura. Intanto ti faccio i complimenti perché ti giuro non sono andata a rileggere niente e nonostante ciò da novembre ricordo cosa era successo, segno che scrivi in modo molto vivido, di certo il merito non è della mia memoria!

Chissà se mi lasciano leggere in santa pace anche il seguito.

Recensore Master
26/01/20, ore 17:55

Mi sa che quell'idiota rischia di combinare qualche grosso disastro con la sua idea... Sento puzza di guai, e grossi.

Recensore Master
14/12/19, ore 22:47

Ciao!
bellissimo capitolo, complimenti. Mi piace moltissimo come riesci a inserire piccole note ironiche nella narrazione, tipo la faccenda di Milano che nella lingua aliena è un insulto vetusto e colorito.
I nostri alieni arrivano, attivano il traduttore universale, ma... si imbattono in uno zombi?
Mi sembra già di sentire Vulvia: Alieni contro zombie, chi vincerà? Scopritelo su Rieducational Channel!
Battute a parte, ottimo capitolo, avvincente e ben scritto, attendo con ansia il seguito!

Recensore Master
13/12/19, ore 19:07

Ma ciao John! Ma quanto è scritto bene, interessante a a tratti spassoso questo capitolo! Abbiamo qui una simpatica razza di extraterrestri, che punta alla terra con l'obiettivo di installarci il Collettivo Daar. Dalle informazioni in loro possesso, la terra risulta abitata "da una razza abbastanza evoluta di primati" (ovvero da scimmioni appena usciti dalle caverne: informazione esatta) ma lo sbarco rivelerà ben più di una sorpresa. Ho trovato azzeccatissimo ed esilarante ambientare la scena a Milano, invece che nella solita New York o Los Angeles. Ancora più esilarante il fatto che la città della Madunina corrisponda, nel linguaggio Daar, a un'imprecazione vetusta e colorita. In questo racconto si sorride parecchio, anche l'ambientazione è apocalittica, la vicenda è drammatica e neppure troppo lontana da un'ipotesi futuristica possibile, la ridente cittadina non ha davvero nulla da ridere. Quando il primo esemplare terrestre viene approcciato dal pacifico dottor Ben'sko, ho subito pensato: beh, mi sembra giusto, uno esce dal Duomo dopo la Messa solenne, si trova davanti una sorta di omino di panpepato e che fa, non se lo mangia? Demenzialità a parte, mi è piaciuto il modo in cui ci fai comprendere che quel terrestre male in arnese ed anzi francamente puzzolente è in realtà uno zombi. L'attacco massiccio a cui è soggetto non lo scuote, perde un braccio per strada come se niente fosse ed è qui che al lettore sorge un lievissimo dubbio: dopo di che, la rivelazione successiva veicolata dal dialogo, perché in realtà chi legge si aspetta che quel terrestre fosse semplicemente un sopravvissuto all'epidemia.
Parte così il Progetto 36, nome in codice come in ogni operazione militare che si rispetti, e devo dire che le premesse sono originali e affascinanti, il tono a tratti leggero, questi extraterrestri un po' fantozziani (""Dottore, è sicuro di aver attivato il traduttore universale?" "Sì, tenente. Forse però è guasto..."). Magari in seguito diventeranno temibili, ma per ora la storia si pone con un tono non troppo appesantito e tragico, e sì che qui di tragicità ce ne sarebbe a bizzeffe. Ottima anche la scrittura: misurata, scorrevole, adatta al contesto e senza neppure un errore. Continuerò a leggerti con piacere!