Recensioni per
Fiamme nella neve
di Saelde_und_Ehre

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/03/20, ore 18:53
Cap. 5:

Ciao Saelde.
Ci lasci con un finale molto drammatico, ovviamente e coerentemente, e allo stesso modo si spengono uno a fianco dell'altro i due protagonisti di questa vicenda. A parte le solite frasi altisonanti che io non gradisco particolarmente, ho apprezzato molto questo capitolo come scrittura: anche la sua maggiore brevità rispetto agli altri è stata una buona idea, perché lascia sorpreso il lettore di fronte alla consapevolezza della fine imminente, che poi è quello che hanno provato Richter e Schwerin durante gli ultimi momenti insieme in quella fabbrica. Per come è finita questa storia, posso dire che, sebbene sapessi già dal prologo come sarebbe finita, la apprezzo più in questo momento che quando l'ho iniziata.
Complimenti per l'impegno e per aver portato a termine questo progetto. Alla prossima!
mystery_koopa

Recensore Master
24/02/20, ore 18:49
Cap. 4:

Ciao carissima^^
In questo capitolo abbiamo due parti ben distinte e contrapposte, nella prima ci troviamo nel mezzo dell'inferno ghiacciato, tra la violenza e l'orrore delle trincee, nella seconda invece i due protagonisti trovano un attimo di pace in questa inaspettata licenza natalizia.
Come sempre sei bravissima a descrivere le battaglie. Tra l'altro ben inserito il capitano Jünger che cita le tempeste d'acciaio, un bel riferimento^^
Comunque, la situazione sul fronte orientale è sempre più disperata, e la disfatta sembra avvicinarsi inesorabilmente.
I due ufficiali però riescono a sfuggire per un po' alla dura realtà della guerra. In questo piccolo rifugio, lontano dalle trincee, riescono ad aprirsi completamente l'uno con l'altro, a vivere a pieno questo loro rapporto, che già li aveva uniti sul fronte di battaglia.
Mi è piaciuta molto questa atmosfera di malinconia che aleggia intorno ai tuoi personaggi. Inoltre è stato molto interessante vedere questa parte di storia tedesca attraverso un diverso punto di vista.
Richter e Schwerin hanno trovato conforto nel loro legame, ma nonostante tutto lo spettro della guerra non li ha mai abbandonati.
Complimenti, è sempre un piacere seguire i tuoi racconti!
Alla prossima! :)

Recensore Master
24/02/20, ore 09:10
Cap. 4:

Ciao Saelde!
Non so bene come commentare questo capitolo. Sicuramente devo farti i miei complimenti perché la trama non è affatto forzata o troppo veloce, sembra che tutto stia procedendo secondo i suoi ritmi naturali, come se la storia fosse trascinata da una corrente regolare e noi la stessimo semplicemente osservando dall'argine, non c'è una virgola fuori posto. Questo è il capitolo che ho preferito finora, sia per il contrasto tra la scena della battaglia contro i carri e quella più romantica e introspettiva della seconda parte, ma anche per le due metà del capitolo prese separatamente, hai fatto davvero un ottimo lavoro. Ovviamente ci sono dei piccoli punti su cui non mi sono trovato del tutto d'accordo, per esempio certe frasi che a mio parere erano un po' troppo cariche (per esempio quando viene detto che i capelli di uno dei due sembrano emanare luce piuttosto che riflettere quella del Sole) ma tutto sommato la lettura è stata molto più scorrevole (per me) che nei capitoli precedenti, dove c'erano anche più interruzioni nel flusso degli eventi per degli stacchi introspettivi: qui invece è tutto amalgamato alla perfezione.
Manca solo l' epilogo, e il finale già lo immagino, ma spero comunque di leggerlo presto. Nonostante il dramma della guerra, questa volta il capitolo mi ha lasciato con un sorriso.
Un saluto^^
mystery_koopa

Recensore Master
24/02/20, ore 08:19
Cap. 4:

Carissima,
in questo mondo inquinato dalla retorica antimilitarista e dalla demonizzazione di tutto ciò che attiene a tradizioni di onore e valore, questa storia rappresenta una boccata di ossigeno.
Non è semplicemente una storia romantica fra due soldati sullo sfondo della guerra, non ha nulla di melenso ed è completamente scevra di tutti quei piagnistei buonisti che devono seminare geremiadi sull'orrore della guerra e sul trionfo dell'ammoreeehhh ogni tre righe.
Qui abbiamo uomini per cui il dovere viene prima dell'appagamento personale, gente che antepone la Patria, l'onore e la Bandiera alla propria mera esistenza.
Abbiamo relazioni sentimentali che non sono un dolciastro susseguirsi di inverosimili sbaciucchiamenti, ma sono rapporti di sodalizio virile le cui radici affondano completamente nell'ambito delle tradizioni di Männerbund e virilità solare indoeuropea.
Tutto molto bello, complimenti!

Recensore Master
11/02/20, ore 16:39
Cap. 3:

Ciao.
Sinceramente credevo che ci fossimo chiariti, non era necessario inserire un disclaimer... e anche definirmi "Cerbero moralista" per aver fatto un commento sullo stile (e non sui contenuti!) non mi è sembrato molto appropriato, ma non fa niente.
In ogni caso in questa recensione vorrei parlare della storia, non di altro: senza dubbi la trama è molto coinvolgente, la stai convogliando in modo interessante e non scontato, a mio parere, alternando molto bene sia i punti di vista, sia le diverse sequenze. In questo capitolo ti sei concentrata molto di più sull'analisi psicologica dei due protagonisti e sull'introspezione rispetto all'azione, ed è stata una scelta giusta: non ci hai solo fornito le motivazioni dei due protagonisti, già abbastanza chiare dal loro modo di porsi (e questo è sicuramente un pregio) ma anche le loro esperienze precedenti e i loro timori, anche se, mi duole ammetterlo, ancora una volta le due caratterizzazioni sono proseguite parallelamente, senza differenziarsi nemmeno un minimo: i loro passati sono stati estremamente simili, le loro ideologie sono identiche, i loro dubbi e timore sono ancora gli stessi; Schwerin è un nobile ma la cosa non conta nella storia per come è costruita (dettaglio storico pertinente e corretto), ma anche questa cosa non pone differenze tra i due: forse lui ha un atteggiamento un po' più distaccato rispetto al mondo esterno, ma i due sembrano venuti fuori dallo stesso stampino, c'è poco da fare.
Credevo che il capitolo si stesse dilungando troppo, ma arrivato alla fine mi sono reso conto che quel dialogo è stato la conclusione migliore che potessi darvi. Spero di poter leggere al più presto il seguito, anche se credo che il finale sarà inevitabilmente drammatico. La ricostruzione della vita dei "soldati semplici" mi ha coinvolto molto, è stata ancora una volta breve ma corretta.
A presto,
Il moralista e bacchettone mystery_koopa
(Recensione modificata il 11/02/2020 - 04:42 pm)

Recensore Master
07/02/20, ore 14:01
Cap. 3:

Ciao carissima^^
E' sempre un piacere seguire questa storia.
I nostri protagonisti continuano a resistere in quest'inferno ghiacciato, e nonostante tutto rimangono attaccati ai loro forti principi di lealtà e onestà.
L'integrità degli ufficiali non è stata corrotta dalla crudeltà della guerra, il comportamento di Schwerin nei confronti dei prigionieri ne è la prova.
Nonostante ciò traumi e ferite riemergono nelle memorie di entrambi, portandoli ad affrontare costantemente il dolore per la perdita dei loro compagni, e a fare i conti con i fantasmi del passato.
L'unica certezza per i due maggiori è poter contare l'uno sull'altro, il loro legame si è rafforzato sempre di più, e ormai sanno di essere destinati ad affrontare insieme questa tragica battaglia.
Complimenti come sempre per l'accuratezza storica e per la perfetta rappresentazione del fronte. Sei riuscita a mostrarci a pieno la sofferenza di questi soldati catapultati nella spietata realtà della guerra, che cercano di farsi forza l'un con l'altro, aggrappandosi ai malinconici ricordi di una casa troppo lontana.
Sei sempre bravissima, alla prossima! :)

Recensore Master
07/02/20, ore 08:14
Cap. 3:

Aaarrrrgghhh! Eccolo che arriva, eccolo! Il disclaimer anti-bacchettoni, l'obbligatorio pezzo di carne buttato al Cerbero Moralizzatore...
Ma Moralizzatore, permettimi, esiste un solo punto di vista Giusto al mondo? Magari, incidentalmente, il Tuo? Chi è che ti ha conferito l'Investitura che ti autorizza a scagliarti contro tutto ciò che non rientra nei tuoi (ristretti) punti di vista?
Cazzate a parte, carissima, ovviamente non dirette a te, non posso che sdilinquirmi in empirei di eroismo e massiccità indoeuropea leggendo queste righe. Non posso che congratularmi con te per come hai saputo dipingere per noi l'inferno di Stalingrado e allo stesso tempo figure eroiche, che compiono il loro dovere il silenzio, saldi e fedeli, e non vengono mai meno ai loro principi e ai loro ideali. Forse non sarà loro la vittoria materiale, ma quella morale è indiscussa.
Bellissima anche la scena finale del capitolo, quel momento di tenerezza virile, di condivisione, che va al di là dei meri ricordi, ma è un vibrare all'unisono di due anime affini.
Tutto stupendo, complimenti. E tu, Cerbero Moralizzatore, pussa via, sciò sciò! Non c'è niente per te, qui.

Recensore Master
25/01/20, ore 16:10
Cap. 2:

Ciao Saelde!
Ho letto il capitolo stamattina, ma essendo abbastanza... "alterato" per motivi miei personali ho preferito non recensire subito, anche perché ho notato un paio di piccoli difetti e ti avrei fatto una recensione troppo ingenerosa, mentre questa storia non la merita affatto: ti confermo i miei complimenti sullo stile narrativo e sulla ricostruzione dell'ambientazione, davvero perfetta: in particolare mi ha stupito in positivo la descrizione delle trincee, sia come luogo fisico che come modo di vivere dei soldati che vi sono costretti. Durante la scena dell'attacco, anche se l'hai descritta in breve, sia le azioni che i sentimenti di Schwerin, che la osservava quasi da una prospettiva esterna, sono stati perfettamente chiari e realistici; è stata la parte del capitolo che mi ha coinvolto di più proprio per come hai deciso di renderla.
Tuttavia, credo sia giusto anche farti presenti i punti che non mi hanno convinto: prima di tutto la caratterizzazione dei due protagonisti, su cui il mio parere è sulla stessa linea di quello che avevo espresso nella recensione per "Herz aus Stahl" e su cui non starò a tediarti nuovamente: è una tua scelta e, anche se non la condivido, la storia rimane bella e leggibile con piacere ugualmente. Il secondo riguarda alcuni interventi stilistici che mi hanno dato un po' di fastidio, per esempio:
"dà l’idea di essere uno di quegli uomini capaci di ergersi mentre la tempesta sferza ogni cosa."
oppure
"Gliene porge una con un gesto cameratesco"
Mi danno molto l'idea di essere interventi fatti dall'autore in persona per far apparire i personaggi in un certo modo, come a voler indirizzare l'opinione del lettore a tutti i costi in una direzione: anche qui capisco il motivo per cui li hai inseriti, ma li ritengo proprio superflui, se non addirittura fastidiosi.
A parte questi dettagli la storia mi sta piacendo e continuerò a seguirla, tempo libero permettendo.
A presto!
mystery_koopa

Recensore Master
20/01/20, ore 21:29
Cap. 2:

Ciao carissima^^
Un capitolo molto crudo, dove i nostri protagonisti si spogliano di ogni illusione, analizzando la guerra nella sua crudeltà, senza più ideali o sentimentalismi. Nonostante tutto i due maggiori sono determinati a combattere fino alla fine, per se stessi, per il loro onore.
Molto bella la rappresentazione delle trincee, realista e umana allo stesso tempo. Il freddo che accompagna questi uomini è anche il freddo che congela questi momenti di solitudine, dove il tempo è dilatato e tutto ciò che conta è la neve e il nemico. Davvero evocativa l'immagine dei caduti, alcuni direbbero che si sono sacrificati per la patria, ma sul campo di battaglia quei corpi massacrati sono soltanto macabre premonizioni che ricordano ai vivi la costante e opprimente presenza della morte.
In questa desolazione priva di speranza i nostri due maggiori si stanno avvicinando sempre di più, trovando l'uno nell'altro l'unico sostegno e conforto nell'orrore e l'alienazione della guerra.
Complimenti anche per questo splendido capitolo.
E' sempre un piacere leggere le tue storie^^
Alla prossima! :)

Recensore Master
20/01/20, ore 20:35
Cap. 2:

La battaglia di Stalingrado mi pare un evento simbolo dell'ultima guerra: uno scontro di Weltanschauung, destinato a finire con la sconfitta dell'una o dell'altra parte.
E non necessariamente, come si sa, finisce sconfitto il meritevole di sconfitta.
In ogni caso, di nuovo uomini di ferro, in un inferno di ghiaccio che non risparmia nessuno. Si può trarre calore dalla reciproca vicinanza, dalla reciproca confidenza e cercare di tenere duro nonostante la morte, il dolore e le privazioni. Come sempre ci parli di persone integre, senza compromessi e senza tentennamenti.
Complimenti e alla prossima!

Recensore Veterano
20/01/20, ore 18:50
Cap. 1:

Ciao, carissima ^^
Non so davvero da che parte cominciare per descrivere questa meraviglia quindi mi concedo una piccola polemica.
Ma è mai possibile che nel 2020 non siamo ancora arrivati a capire che tutti i soldati sono esseri umani, tutti hanno sofferto e quelli di cui racconti tu hanno sopportato cose indicibili. Credo che la testimonianza di Guy Sajer abbia avuto un ruolo importante nella gestazione di questo racconto quindi mi permetto di citare una sua frase che mi ha colpito tantissimo: "Ma non si disse, certo, a quale prezzo. Che cosa importa! Per voi arrivava la liberazione."

Perché studiamo i fatti storici, i loro antefatti e le loro conseguenze ma a nessuno sembra importare del costo umano che hanno comportato.
Il sangue, il sudore, le lacrime che tanti ragazzi hanno donato per i propri ideali, per la propria Patria, per i compagni, di questo sembra non importare a nessuno. E pian piano le loro storie se ne vanno, scemando in silenzio ma con estrema dignità come il tuo tenente Neubach. Per fortuna ci sono autori come te che lottano per tener viva anche la loro memoria, anche se a molti farebbe comodo dimenticare e fingere che non siano mai esistiti.

Paturnie a parte, mi ha colpito moltissimo l'umanità dei tuoi personaggi: soprattutto il povero Neubach che incontriamo ormai al tramonto dei suoi giorni ma che in poche righe dà l'impressione di essere un soldato coraggioso e dedito al dovere.
Anche le scene di battaglia sono avvincenti, ma anche composte ed eleganti. Ti dico subito che Richter per ora è il mio preferito e, anche se ho poco tempo, non vedo l'ora di scoprire come proseguirà questa storia.
Alla prossima! ^^

Recensore Master
18/01/20, ore 19:12
Cap. 1:

Ave S, sei tronata con una nuova storia in quel dell'assedio di Stalingrado, l'onore e la morte si mischiano e sullo sfondo l'amre.. un canto per gli erpi sconfitti. A la prochaine JQ 

Recensore Master
17/01/20, ore 08:42
Cap. 1:

Ciao carissima^^
eccomi qui finalmente a commentare questa meraviglia. Come sempre mi sdegno, naturalmente non con te, per la necessità di spiegare al lettore che qui non ci sono propaganda o apologia, poi mi sovviene che ormai il 70% della gente non sa più capire il significato di un testo scritto e mi limito a sospirare.
Ripeterò una massima a me cara, scritta da un autore che entrambi amiamo: il dolore non ha nazionalità.
Peraltro, non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall'altra, perlomeno finché non arriva un'apposita commissione di vincitori, che come ben si sa sono coloro che poi scrivono la Storia, ad attribuire i ruoli.
Qui ci mostri un inverno come come giustamente dici è anche un inferno, nel quale però ci sono uomini caparbi, tenaci, che invece di lasciarsi andare cercano di svolgere il loro dovere al meglio e fino all'ultimo. E non lo fanno per quel "puntiglio" ottuso e acefalo che spesso viene loro attribuito - poveri idioti vittima dell'indottrinamento nel più indulgente dei casi - ma lo fanno perché nella loro cultura e nella loro etica esiste un imperativo, che per l'appunto è categorico e non può (e non deve) essere disatteso.
Come sempre un affresco superbo, che offre un contesto vivo e pulsante, che cattura il lettore, e offre personaggi ben definiti e credibili.
Che dire? Da una parte bravissima e dall'altra grazie, è un magnifico regalo.

Recensore Master
12/01/20, ore 12:34
Cap. 1:

Ciao carissima, ben ritrovata!
Che dire, non c'erano dubbi: ogni volta che è presente il tuo nome la storia è un capolavoro assicurato.
Innanzitutto devo farti i complimenti già per quanto riguarda il titolo: appena l'ho letto ho subito pensato "Operazione Barbarossa", e in effetti non mi sono sbagliato: restituisce un'immagine molto vivida, rappresentativa degli orrori della guerra che ci hai presentato già in questa prefazione. La riflessione sul Generale Inverno del protagonista è stata perfettamente in linea con tutto il resto, concisa ma incisiva.
Per il resto, la scena di battaglia è descritta magistralmente, sia narrando il "prima", la preparazione e l'ospedale da campo, sia il "durante", ovvero l'azione che non lascia spazio al pensiero ma soltanto alla lotta per la sopravvivenza. Come sempre col tedesco ho fatto un po' di confusione con i nomi, ma il personaggio di Hermann Richter mi è rimasto sicuramente impresso, non tanto per le sue riflessioni, che alla fine non sono particolarmente originali, sebbene adattissime al contesto, ma per il suo coraggio e la sua determinazione, che lo spingono a prendere delle decisioni istantaneamente e senza esitare e a combattere al fianco dei suoi uomini.
Il fatto che si sia salvato, sì, è una fortuna, ma al tempo stesso è anche un indice della prontezza dei suoi riflessi: ha capito quando era il momento giusto per inviare il messaggero, oppure per liberarsi dalla presa del sovietico.
La nota a inizio pagina, lo ripeto, per me è stata un po' superflua: la guerra è guerra, a prescindere dall'epoca e dall'ideologia dei personaggi; tutti siamo sensibili a tali orrori. Tuttavia, capisco l'esigenza di doverlo puntualizzare, purtroppo.
Non si tratta del periodo storico a me più congeniale, ma senza dubbio seguirò questa storia, per quanto mi sarà possibile. La inserisco tra le seguite.
Complimenti per tutto e a presto!
mystery_koopa

Recensore Master
12/01/20, ore 12:22
Cap. 1:

Ciao carissima^^
Devo ancora recuperare l'altra storia, ma non ho resistito e mi sono subito fiondata a leggere la tua ultima opera.
Prima di tutto ti faccio i complimenti per la magistrale rappresentazione del contesto storico. La disperata avanzata della Wehrmacht nella steppa russa, ostacolata dal nemico più terribile di tutti, il Generale Inverno, ci appare in tutta la sua drammaticità.
Fin dall'inizio troviamo il maggiore Richter alle prese con le avversità della guerra, le sue riflessioni sui compagni perduti mostrano il suo animo profondo e tormentato. Egli sembra ormai arreso al suo destino, ma determinato a resistere fino alla fine.
Ho trovato molto intima ed emotiva la riunione dei quattro ufficiali, dove tra vecchi ricordi ognuno trova conforto nei rassicuranti legami di sincera amicizia.
Come sempre rendi benissimo anche le scene d'azione e di battaglia, che risultano vivide e coinvolgenti.
Alla fine il maggiore Richter viene tratto in salvo dal maggiore Schwerin, che si dimostra fin da subito un uomo d'azione, razionale e pragmatico.
Complimenti per questa storia che già dal primo capitolo risulta coinvolgente e intrigante.
Alla prossima! :)

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