Recensioni per
Parallel Hearts
di MaikoxMilo

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/03/20, ore 18:51

Questo capitolo si può riassumere in Hyoga e le sue pippe mentali. XD Tesoro ti fai troppe pippe, anche se capisco che non deve esse semplice vivere con il fatto di avere ucciso due persone importanti della tua vita, però come dice Shun sei un ottimo cavaliere e l'armatura ti ha scelto proprio per questo.
Ti prego vai dal tuo maestro perchè lui ha bisogno di te e te hai bisogno di lui. Dovete approfittare di questa 4 opportunità. Fallo prima di far impazzire quel poveraccio di Milo. Poveraccio che deve mediare tra due teste di c**o XD

L'ultimo flash back è tosto...cioè si passa dalla rabbia di Camus verso Hyoga perchè lo ritiene colpevole al dolore perchè ha paura di perdere anche Hyoga e infine il senso di colpa perchè alla fine si ritiene lui stesso il colpevole della morte di Isaac...e devo essere sincera l' hai descritto molto bene :) Comunque povero Camus non deve essere stato semplice affrontare quella situazione :(
Sicuramente tra i due ci sono molte parole non dette, ma l 'unica cosa di cui sono certa che il loro legame nonostante quello che è successo quel giorno non si spezzerà, ma si rafforzerà :)

Attendo comunque l'ultimo capitolo:)

Recensore Veterano
21/03/20, ore 11:56

Ciao! Eccomi in super ritardo, ovviamente y-y
Però ci sono.
Allora, il capitolo come quello precedente è davvero lungo, ma sicuramente scritto bene e molto intenso. Insomma, diciamo che qui, qualità e quantità sono state egregiamente sviluppate. Hai una grammatica impeccabile, un vocabolario molto ricco, se non forbito. Mi riferisco in particolar modo all'ultima parte quando definisci Hyoga "nidaceo" molto cresciuto; io adoro vedere parole particolari -perché non è un termine molto usato- impiegate correttamente, è stata un'immagine forte e perfetta in questo contesto, quindi mi complimento in primis per lo stile che non è minimamente calato rispetto al capitolo precedente,  hai altissimi standard qualitativi e per questo sono davvero felice di aver scelto questa storia :) Ammetto che a mio gusto Hyoga, Isaac e Camus non sono i miei personaggi preferiti, ma tu li sviluppi benissimo e hai rappresentato in modo perfetto queste tre persone -giovani, anche se invecchiati dal peso degli eventi e le responsabilità che hanno sulle spalle- legate da un rapporto inteso, nel bene e nel male. E proprio bene e male, dolore e sollievo, non hanno mezze misure con loro. Il ché potrebbe sembrare assurdo per tre esseri dotati di cosmo ghiacciato, ma se ci si sofferma, si capisce benissimo che tutto è perfettamente sensato e dolorosamente realistico. Dopotutto il cosmo di per sé è un'energia che dona calore e tu hai saputo trasportare perfettamente questi due estremi nei tuoi personaggi: Hyoga e Camus, in questo, si controbilanciano ad Isaac, perché più aperto e affettuoso. Loro, così goffi, impossibilitati ad esternare le loro emozioni come vorrebbero, sono simili e proprio per questo distanti e ricordano davvero una fiamma incastonata sotto metri e metri di ghiaccio, che brucia e lo fa con intensità sconvolgente; le emozioni no hanno mezze misure, tanto da essere autodistruttive. Camus rimprovera Hyoga di essere autodistruttivo nel suo modo di percepire i suoi sogni, emozioni, desideri...ma come hai detto tu, Camus si è disintegrato dopo aver amato troppo, e questo a mio parere li rende se non simili, uguali. L'amore incondizionato che dona ai suoi allievi gli si rivolta contro, in un gioco dove sia Maestro che Allievo sono sia giudice che imputato di un processo che si auto impongono da anni. Giudici severi, spietati e anche sadici, perché il potre della mente rivolta contro noi stessi sa essere talmente forte da arrivare a seviziare anche con una parola o un pensiero fuori posto, ma al tempo stesso imputati che si sentono colpevoli, rei confessi l'uno verso l'altro. Mi ha messo i brividi, perché la colpa è grande protagonista di questo capitolo, insieme alla violenza delle emozioni che hai trasmesso e anche alla tenerezza.
Mi riferisco, per quest'ultima parola, in particolare alla prima parte del capitolo, dove Hyoga -che parla della sua "mama" e la mancanza, assiste, spettatore, alla scena di tenerezza tra Isaac e Camus; e qui sei stata bravissima perhé nonostante il POV sia di Hyoga, mentre descrivi cosa dicono e fanno Camus e Isaac, lui non lo nomini mai, facendo sentire ancora di più la sua estraneità in quel quadretto padre e figlio di cui lui non fa parte. Vedere la prefereza, anche se involontaria, dell'uomo che considera un padre, fa male. Dopotutto un bambino così piccolo come avrebbe potuto non sentirsi triste? Era un suo diritto. Purtroppo Camus non è mai stato la persona più adatta per badare alle emozioni, ma non per disinteresse o mancanza di empatia; io credo, mio parere stando a quello che hai scritto tu, che sia sempre stato impegnato a fare i conti con le sue, di emozioni. per non esserne schiacciato.
Infine, plauso e applausi a Shun e Milo: il primo con quella sua trasparenza e forza di chi non nasconde le sue emozioni e il secondo con il suo bel caratterino, riescono a scuotere in qualche modo Hyoga dal fare il primo passo verso Camus, che oramai ha rinunciato a cercarlo e già sente il SUO Hyoga (aggettivo possessivo che compare solo dopo la morte di Isaac. Se è stato involontario o meno, non so, ma è stato un dettaglio magistrale) scivolargli tra le dita quando non risponde al telefono o al suo cosmo che si allunga a cercarlo. Ragazzi, menomale che ci siete voi! Il contributo di due animi diversi dai protagonisti è stato provvidenziale, secondo me.
Insomma, non mi resta che concludere rinnovando i complimenti; questa storia è un piccolo capolavoro, sia per come è scritta, che per i contenuti. Scambierò volentieri con te, ancora, se avrai pazienza di aspettare la mia lentezza a commentare :) Grazie ancora,
Ulvinne

Recensore Veterano
12/03/20, ore 12:24

Eccomi cara, anche se in ritardo, purtroppo non riesco sempre ad essere puntuale con gli scambi y.y Ma bando alle ciance e iniziamo!
Allora, te lo dico subito: Ci sono pippe mentali dei pg in un capitolo? BENISSIMO! Io sono una fan e gliene faccio vivere di tutti i colori, quindi mi hai già comprata con questa cosa. Questo perché credo nel potere dei pensieri e delle emozioni di rendere i personaggi più umani e completi.
E tu ce la fai: hai deciso di trattare tre personaggi dal cosmo gelido, ma hai dato loro un animo infiammato dai propri rimpianti, dalle colpe e dalle sfortune che si sono ritrovati ad affrontare durante la vita. Hai iniziato con una scena dolorosa, ovvero Hyoga che assiste alla mrte di Isaac e fa male, fa davvero male perché è una morte struggente, ma non stucchevole, è una morte che ti scivola tra le dita e non puoi fare niente. Isaac non si salverà e Hyoga può solo stare lì a vegliarlo, a trattenere le lacrime che sente di non poter versare; questo dolore l'ho percepito tutto, ho sentito un groppo sullo stomaco che non è mai passato. La parte dell'incubo con gli spiriti del ghiaccio poi, brividi veri, è un freddo terrificante, che soffoca. E nemmeno la tiepida tenerezza che Hyoga e Camus si dedicano riesce a scaldare del tutto, il loro camminare vicini, ma paralleli è percepibile per tutto il capitolo.
Ho adorato anche la parte con gli altri gold (io li amo i gold, anche se si sono presi a schiaffi tra loro fregandosi a vicenda); è stato bellissimo ritrovarli tutti contenti, sollevati...tutti tranne Camus, che proprio come il su omonimo sembra sentirsi Lo Straniero in mezzo alla vita che va avanti, e lui senza uno scopo. Bellissimo la parte dell'armatura che vuole lui, lo riconosce -anche io nella mia storia ho marcato tantissimo sul fatto che le armature sono senzienti e scelgono, quindi davvero, io sbavo quando leggo queste cose.
Bellissimo anche il confronto finale con Kanon: adoro come lo hai tratteggiato. Intento a redimersi, senza dubbio, consapevole degli errori, ma che non ha perso quel modo di fare ammaliatore, furbo, dell'uomo che ha ingannato il dio dei mari. Kanon, nonostante il suo senso di colpa, non è cagnolino, né flagellatore di se stesso, ma solo consapevole.
E camus è spezzato, almeno per ora. E' perso, schiacciato dal senso di colpa dato da un fallimento che non può evitare di attribuirsi. Hai dato una profondità all'Acquario che è stata devastante e mi sono letteralmente divorata il capitolo!
Complimentissimi, spero di scambiare ancora con te!
Ulvinne

Recensore Veterano
07/03/20, ore 23:53

Eccomi anche a questo capitolo. Bellissimo.

Una doverosa premessa, che non dipende da te, ma che, messa così, non riesco a vedere funzionare, per quanto Camus sia straordinario (è il mio Saint;)). Kurumada con questo manga ha realizzato un capolavoro, sì, con tantissimi bachi. Uno di questi: le età. Come è possibile che tra maestro e allievi passino solo sei/sette anni?!
Assurdo. Assurdo da che leggo manga e vedo l'anime, non solo da ora :). Secondo me ne devono passare almeno una ventina di anni tra l'uno e gli altri. Camus non potrebbe altrimenti avere la maturità necessaria per sentirsi un padre per quei due ragazzini. Come potrebbe se i ragazzini avessero solo sei anni in meno di lui? Un ragazzo con i fratellini, sarebbe il rapporto più reale. Non certo il rapporto tra un Maestro dei Ghiacci e gli allievi.
Ma questa è una mia personale questione con le idee a volte strampalate del manga.

Torno al capitolo, che ho letto e riletto, e (riportando nella mia mente alle età più sensate i protagonisti) ci sono dei passaggi dolcissimi, come quello in cui Camus mostra ad Isaac la costellazione di Aquarius per la prima volta.
Me li sono visti loro due, stretti, sul ghiaccio, con gli occhi rivolti al cielo, con il piccolo che insiste tutto eccitato per aiutarlo a individuare Aquarius e lui che, individuata subito, senza difficoltà, lo lascia lì a spazientirsi per insegnargli l'attesa, mentre il piccolo, dopo si stringe a lui, per insegnargli il contatto.
Dolcissimi.
Leggerei di loro due per ore.
E il piccolo cigno, qui, fa tenerezza davvero. Non riuscirai a farmelo amare, questo no, ma farmelo apprezzare un poco di più, questo si.
È chiaro, palese, che il cigno dia consapevole di avere distrutto tutto ciò che avevano, soprattutto vedendolo dal suo punto di vista. Ha privato Camus di Isaac, e poi della stessa vita. Sì Camus ha un cuore grande, immenso, e qui è evidente, chi altri lo perdonerebbe? Chi lo cercherebbe ancora? Solo lui.
Il cigno sa di avere avuto un peso determinante e ricorda bene il Camus che aveva di fronte dopo aver perso Isaac, rabbioso, certo, ma distrutto.
È stato davvero straziante leggere di lui che a metà tra rabbia e disperazione di è preso cura di Hyoga quando, probabilmente avrebbe semplicemente voluto gettare sé stesso tra le braccia del Kraken.
Camus dopo quella perdita si chiude definitivamente in sé stesso. Nel suo personale fallimento.Camus sa che non è dipeso da lui, razionalmente, ciò che è accaduto ad Isaac, ma se ne farà sempre una colpa.

Il cigno, complice il fatto di sapere esattamente cosa ha provato Camus alla perdita di Isaac e consapevole di avere seguito il suo maestro nella follia della battaglia all'undicesima casa, che gli è costata la vita, non sa che pesci pigliare, vorrebbe ricominciare, vorrebbe riavvicinarsi a Camus, alleviare quella sofferenza, ma non sa come fare, d'altronde lui e Camus hanno una intera vita di cose mai dette.

Molto bello il rapporto tra il cigno e Shun, che riesce a capire che cosa lo turba e prova a dargli una spinta nella direzione giusta.
Bellissimo e pungente, come sempre Milo, lo ha provato di tutto, provalo anche di te, completa l'opera! Lo adoro.

Avrei letto di più di Camus e Isaac, ma qui il protagonista era il cigno.
Attendo con trepidazione il capitolo su Isaac.
A presto! E complimenti come sempre! :)

Recensore Master
23/02/20, ore 19:13

Ciao, ti chiedo ancora scusa per il ritardo mostruoso, ma alla fine eccomi qui per lo scambio libero del Giardino!
Per prima cosa, ho apprezzato veramente tanto questa primo capitolo, soprattutto per la scelta di raccontare la storia di Camus, Hyoga e Isaac che personalmente mi ha sempre affascinato (infatti, pur non scrivendo per il fandom, non è la prima Fan Fiction che leggo al riguardo).
Partendo dalla morte di Isaac, le introspezioni che regali ai personaggi sono molto vivide e profonde. Personalmente mi hanno colpito soprattutto le parti iniziali di Hyoga, sia per quanto riguarda il suo rapporto con Camus che il ricordo della morte del suo "quasi fratello", Isaac. Mi piace che la fierezza dei guerrieri debba fare i conti con sentimenti più oscuri quali il rimpianto, la solitudine, perfino il senso di inadeguatezza: tutto ciò li rende molto umani e sicuramente più complessi, dando loro delle sfumature molto interessanti. Nonostante il ritorno, sia Camus che Hyoga devono fare i conti con una ferita aperta, che porta loro dolore, ma anche tanta rabbia. Quando Camus perde il controllo e urla che non vuole parlare di Isaac mi si è stretto un pò il cuore, lo ammetto.
La lettura è stata molto piacevole. I dialoghi concitati hanno reso molto vivace la narrazione e le parti introspettive sono state coerenti e ben delineate.
Complimenti, alla prossima :D

Recensore Master
17/02/20, ore 23:39

Carissima,
eccomi qui a leggerti e pur essendo una storia molto lunga, me la sono divorata letteralmente. Mi piace tantissimo il tuo stile, ma soprattutto mi piace molto come riesci a dosare le emozioni, la malinconia, l'angst e la fierezza, tutti elementi che in questo mondo meraviglioso che sono i Saint Seya,è sempre bello ritrovare. Scrivere su questo fandom deve essere molto difficile, specie perché spesso si ha a che fare con molti personaggi, e qui tu sei riuscita a bilanciare benissimo ognuno di loro, Hyoga e il suo struggersi più di tutto.
La morte di Isaac, colui per il quale Hyoga si sentirà sempre un gradino sotto ma qui subentrano ben altri fattori: i sensi di colpa che sfociano in incubi terribili. Isaac ha agito di certo come ha fatto, nell'incredulità di Hyoga, ma è anche vero che l'altro era accecato dalla rabbia, dal senso di spaesatezza, dato dal fatto che il cavaliere del cigno ha ucciso Camus, il suo punto di riferimento, la sua famiglia...

Il risveglio di Camus poi ha portato a galla quell che sono i traumi del ritorno. Del suo bisogno del suo allievo, però reticente, che però è legato al suo mentore, eppure Isaac rimane un argomento tabù, un peso troppo grande nel cuore, che sarà una ferita per tutta la vita. Isaac è il centro di tutto, il senso di colpa di entrambi. E la domanda, dopo il ritorno di tutti, è: Perché isaac non ha meritato la stessa sorte? E Hyoga questa ferita la ha ancora aperta, ed è forse questo a farlo desistere dal ricevere l'armatura di Acquario, perché dopotutto Camus è stato scelto da essa, ed è lui l'unico degno di portarla.
Infine, il dialogo tra Kanon e Camus, che mette in luce quello he è successo, che sottolinea il fatto che Isaac ha agito solo ed esclusivamente per la sofferenza data sdalla perdita di Camus, che non poteva accettare che proprio Hyoga lo avesse portato via dalla sua vita, e che questo ne giustifica ogni azione... e che agire umanamente significa anche questo.
Le ultime parole di Camus, chiudono il cerchio di un bellissimo primo atto, pregno di malinconia e tristezza, di occasioni perse e di peccati da espiare.
Complimenti davvero, è stato un vero piacere e un ripieno di spunti di riflessione notevoli.
A presto.
Miry

Recensore Veterano
04/02/20, ore 13:56

Appena l'ho vista mi sono precipitata a leggerla!
Dividerei questo.orimo capitolo in diverse parti:

Hyoga-Isaac : puoi trovare tutte le scuse che vuoi, Hyoga, ma lo hai colpito tu. Lui ti aveva salvato la pelle, un po' di gratitudine non avrebbe guastato. Sì, ti ha attaccato. Che altro avrebbe dovuto fare!? Avevi ucciso Camus, la sola famiglia che lui avesse mai avuto. Il solo ed unico punto di riferimento. Sei stato tu, con le tue azioni a spingerlo a scendere in campo per altri ideali. E sì, ti ha perdonato, perché Isaac ha lo stesso cuore grande di Camus e soprattutto ammette i suoi errori. Tu no. O li ammetti solo quando ormai non c'è più rimedio. E capisco la rabbia di Isaac.
Mi spiace, Hyoga proprio non mi piace. Se sei amico o parente di Hyoga sai già che prima o poi ti ucciderà, per l'ideale di Atena (su cui stendo un pietoso velo) ma lo farà.
E sarai tu che lo avrai costretto a farlo. Farti venire dei dubbi Hyoga!? No!?

L'incubo: si chiama coscienza, la voce che senti, Hyoga, sì anche tu ne hai una, che ogni tanto di risveglia e ti ricorda che stare dalla parte di Atena non è giustificazione per eliminare chi ti ha voluto bene.
... Ho finito di maltrattare Hyoga, credo ;)

Hyoga-Camus: un rapporto strano, tra allievo e maestro, l'allievo che si reputa inferiore al maestro per ovvie e conclamate ragioni, e ci sta. E' VERO.
Il maestro che si reputa inferiore all'allievo perché ha il cervello bacato (per fortuna Aquarius non bada a certe cose, tipo l'autostima per scegliere il suo custode).
Camus che si è risvegliato ma non riesce a riprendersi. Camus che porta addosso i segni del colpo ricevuto, uno dei più terribili dei dodici Saints, ritengo. Camus il cui corpo sotto le mani del suo allievo è freddo, sebbene perfetto (ottime descrizioni) e ha bisogno di calore e qui, menzione d'onore al suo allievo che se ne rende conto, è il calore di Hyoga ad aiutarlo. Mi è piaciuto il suo stringerlo a sé sia adesso, sia quando lo ha trovato svenuto alla tredicesima casa, la sua paura di vederlo scomparire tra le sue braccia e poi il suo stargli vicino, vedi Hyoga, anche tu riesci a fare le cose per bene.
Una sola domanda, in tutti questi giorni, Milo dov'era?

Camys-Hyoga quando Camus si risveglia: al risveglio gli cade addosso la realtà e qui Camus ne è scombussolato, passa dal calore alla freddezza, segno che è turbato. Molto turbato. "Non voglio parlare di Isaac" anche perché vorrebbe dire riaprire di nuovo una ferita mai chiusa che, secondo me, sta alla base di tutte le insicurezze che adesso lo affliggono, il suo fallimento infatti ha uno e un solo nome: Usaac. E tutto ciò che fa dopo la sua perdita è conseguenza del suo senso di fallimento. Non gli va di parlarne, non con Hyoga, poi, come non capirlo.

Camus-Aquarius: è evidente in queste righe tutto il disagio di Camus, tutto il suo timore di non essere ciò che è nato per essere. Adoro che anche qui Milo si i fervori con Camus (è un classico ? ;) ) Quando Camus dice assurdità come "Sommo Shion, il ragazzo è ben più degno di me di indossare Aquarius, lo ha dimostrato più volte, inoltre padroneggia lo Zero Assoluto, a me ancora precluso, se qualcuno merita quella carica, quello è lui...” sul fatto che Camus non fosse padrone dello zero assoluto non sono d'accordo, ha congelato le armature di Mu e Shaka in Hades. Su Hyoga non ha voluto usarlo, per ovvie ragioni. Lo avrebbe ucciso, si è limitato a sfiorarlo. Qui il manga, quando appunto gli fa dire che non è padrone dello zero assoluto ha un baco grosso come una casa, a cui rimedia in Hades). Comunque, Shion casca dal pero, Milo vuole tirargli il collo, ma lui no, continua, non demorde, non sono degno. Per favore Camus, sbatti la testa sulla prima colonna che trovi finché non la abbatti, poi ne riparliamo.
Qui è evidente tutta la fragilità di Camus. E niente non c'è niente da fare, mantiene questa convinzione finché non è Aquarius stessa a dimostrargli che lui E' CAMUS di AQUARIUS. Con buona pace di tutte le sue seghe mentali.
E Milo rimanderà ad altro momento il proposito di spaccargli la testa per vedere se lì dentro funziona tutto come di deve +idea mia).
Camus-Isaac: qui si apre un capitolo che si può chiarire solo quando e se, i due avranno modo di parlarsi, abbracciarsi e spiegarsi. E spero tanto che succeda nei prossimi capitoli. Perché li scriverai, vero? Darai modo a maestro e allievo di rincontrarsi... Magari Kanon per redimersi potrebbe cercarlo e ritrovarlo vivo in qualche modo...

Io non credo di avere scritto tutto, perché questo capitolo apre un mondo di introspezioni e di analisi che impiegherei un pomeriggio intero a scrivere e purtroppo non ho tempo per farlo, né posso tediarti con mille teorie.
Sei stata più che brava a scrivere. E non posso fare altro che ringraziarti per aver scritto tanto e in modo così dettagliato, leggerei per ore di loro. Di Camus. In particolare. Del "tuo" Camus, che è così simile al modo in cui lo vedo io.È stato un vero piacere leggere. A presto! :)
(Recensione modificata il 04/02/2020 - 02:06 pm)
(Recensione modificata il 04/02/2020 - 02:21 pm)

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