Ed eccomi di nuovo qui.
Ecco, questo capitolo è un plausibile otherverse e non un vero AU, perché incastra nell'ambientazione del MCU una situazione presente nei fumetti, e lo fa benissimo.
Anche se amo i Romanogers e quello che è stato il loro percorso, mi sarebbe piaciuto vedere nella versione cinematografica la backstory WinterWidow, sarebbe stata possibile da inserire e anche senza forzature, proprio come sei riuscita tu.
A piacermi di questa coppia è sempre stato quello che tu racconti e sottolinei nella storia, il modo in cui in un ambiente che uccide, letteralmente e figurativamente, ogni cosa, tra l'incontro tra Bucky e Nat nasce qualcosa, sboccia un sentimento che aiuta entrambi a sentirsi di nuovo esseri umani. A tal punto che, nonostante la sua mente danneggiata e persa, Bucky cerca di aggrapparsi a quei ricordi con tutto se stesso, nella speranza che qualcosa possa restare impresso talmente a fondo in lui da non poter essere strappato via (e sei stata quasi poetica nell'implicare che Steve è proprio questo, per Bucky, una presenza marchiata nel suo essere).
Stavolta ho trovato dei passagi nel testo che a mio avviso richiedono una diversa punteggiatura, ma a parte questo anche il secondo capitolo è stilisticamente ben fatto.
Corro a leggere il terzo!
Ale |