Carissima cosetta che ci spezza a tutti il cuore e si beffa di noi.
Dì un po', sei seduta sul tuo trono di pistacchi e carezzi un persiano, vero? Mentre ci guardi Lokinamente da lì, soddisfatta dal dolore causato?
E se c'è una cosa che dirò sempre leggendoti, è che Sigyn è un personaggio così forte da far eco alla tenacia da guerrieri di tutti gli altri. Che sia Thor o Loki, o Odino stesso, Sigyn ha in mano il potere della perseveranza, della pazienza ma, soprattutto, della fedeltà.
E quello che ci mostri non è una Sigyn, all'inizio, che decide di demordere ma piuttosto una Sigyn che sa di aver fatto tutto ciò che era in suo potere e decide di chiedere aiuto, ma questo non significa arrendersi, ma cercare altre vie, perché lei, Loki, lo vuole salvare. Vuole liberarlo non solo dal Titano Pazzo che ormai lo ha in pugno, ma anche da quella che è la sua debolezza più grande: il potere, un trono su cui sedere, una corona da portare e ho AMATO oltremodo il momento del confronto, quando lei amaramente gli dice:
“E vuoi che sia Thanos a metterti la corona che ti spetta?”
Come se appunto ormai nemmeno questo obiettivo avesse più importanza, perché Loki è in un loop, in una trappola dove si è autoimprigionato per colpa della sua ambizione troppo forte, troppo indomabile, che nemmeno Sigyn può fermare... perché ora l'obiettivo non è più salire al trono, ma sopravvivere. E la risata senza entusiasmo che Loki butta via, quando Sigyn gli dice che può sempre tornare indietro è chiaramente il modo più amaro di dirle che no, non è così, e che dal Titano non ci si libera se non uccidendolo o morendo per mano sua (ho letteralmente adorato questo concetto, dà quel senso di terrore che Thanos ha il potere di mostrare anche quando è l'eterno assente come in questo caso). Eppure in luce viene messa anche la debolezza di entrambi, quando cedono all'amore, alla passione, al profumo che ricordano di aver avuto impresso addosso dopo aver fatto l'amore e, leggendo poi la fine, mi viene da pensare tristemente che dunque quella è stata l'ultima volta che l'hanno fatto. Le accuse di Loki nei riguardi della sua infedeltà, poi, le ho viste come una sorta di allontanamento, un modo di convincere anche se stesso che sì, Asgard è ancora casa sua, lei è sua, Thor è il fratello dal quale tornare, ma che semplicemente – e tristemente, non può tornare.
Infine, la scena che descrivi alla fine acquisisce toni decisamente più tristi, sebbene sia mischiata con la battaglia contro Hela (decisamente dai toni più cazzoni rispetto a quella di Infinity War): due soldati che combattono, che di nuovo tornano ad affiancarsi, dopo la milionesima volta in cui Loki se n'è andato, ma che è tornato ancora; un uomo diverso, però, che ha perso il suo punto fermo, la sua luce, la sua fedeltà che hai abilmente ricollegato al canone con la frase che Loki pronuncia verso Thanos... una fedeltà in verità esiste, ma non è indirizzata al Titano, ma al desiderio di vendetta che non ha intenzione di tradire: per Sigyn, solo per lei. Per nessun altro che lei...disposto a morire, stavolta per sempre, siccome tutto ciò che rimane di lei è una ciocca bionda in una bandoliera ♥
Io spero tu sarai contenta di avermi fatto quasi piangere, di avermi distrutto l'anima e il cuore e sai quanto dolore causa Thanospezzodimmerda anche in me per ovvie ragioni... ma soprattutto è lodevole come ogni flash abbia una sua identità pur essendo collegata all'altra, creando una storia, trasmettendo emozioni diverse ogni volta, fino alla rabbia che sfuma, lascia spazio alla vendetta e all'accettazione di una morte che libera dal Titano sì, ma che riporta insieme due cuori separati che, ovunque si ritroveranno saranno insieme ♥
Niente, co', che te devo dì... l'ho amate, sono meravigliosamente decadenti e profonde, e sono felice di averle lette in anteprima e di averti dato la spinta per pubblicarle ♥
A presto, cosetta al sugo**
Miry |