Recensioni per
Forgetfulness
di AmyJane
Anche questa volta, hai scelto un titolo dai vari significati, suggestivo per le molteplici interpretazioni cui si presta. Un’unica parola ma molto, molto evocativa. |
Condivido in pieno le riflessioni con cui inizi il presente capitolo. Come, per quanto riguarda il precedente, ci hai fatto entrare nell'animo di Gwen, così ora getti una luce, secondo me imparziale, sul dopo Reichenbach e sulle dinamiche tra Sh, John e Mary. Sono perfettamente d'accordo sull'inesorabilità del meccanismo che ha stritolato Watson ed il suo amore per Sh, che, quando il consulting è tornato, l'ha tenuto intrappolato in senso del dovere, astio, rabbia, desiderio di rivalsa affettiva. Mary, come bene hai detto, l'ha scelto e l'ha imprigionato in un rapporto anomalo. |
Mi è piaciuta la riflessione con cui apri il capitolo, in cui si parla della nuova Gwen, che ha lasciato indietro l'ansia e la paura per riacquistare fiducia in se stessa. E questo nuovo stato è dovuto alle relazioni che ha intrecciato con gli inquilini del 221b. Hai ideato proprio un complementare gruppo di persone che trovano, l'uno nell'altro, un motivo per superare il peso della solitudine. Di Sh e John sappiamo già tutto, o quasi, a loro hai aggiunto Gwen che, secondo me, incuriosisce molto il consulting. |
Dopo i fatti decisamente intriganti e dalla splendida ambientazione di Coleford si torna volentieri nell'atmosfera rassicurante del 221b, arricchita dalla tenera presenza di Rosie, anche se so già che mi mancherà la foresta di Dean. |
E così siamo arrivati alla conclusione del caso. Non una conclusione banale, scontata, anzi un vero e proprio colpo di scena che aggiunge la morbosità di un rapporto intimo tra consanguinei. L’inquietudine che può essere causata, però, sfuma in quanto perché si tratta davvero di un accadimento innaturale e, purtroppo non rarissimo, specie in ambienti chiusi e con problematiche legate all’affettività familiare, come in questo caso o, in altri contesti, a fattori economici riguardanti l’eredità. Infatti, come hai ben “costruito” il personaggio di Desmond, la biologia si ribella a questi eventi, facendo spesso affiorare negli sfortunati eredi delle tare genetiche molto pesanti. |
In questo capitolo dominano l'oro delle foglie, l'oro dell'anello, l'oro della luce e della vitalità che Gwen sente dilagare dentro di sè. La causa di quest'ondata di positività e di ottimismo, che permette alla ragazza di guardare alla realtà con un'energia nuova, è la scoperta che, la notte trascorsa con John, le ha portato la consapevolezza di aver conquistato l'affetto di qualcuno. Sensazione, questa, che le ha permesso di dormire serenamente, dopo troppo tempo trascorso in sonni agitati e popolati da incubi ricorrenti. |
Un capitolo denso di accadimenti, anche se ne hai raccontati, apparentemente, solo tre e cioè il colloquio tra Sh, John ed Edith O'Ghallagan, la ricerca dello scenario che fa da sfondo alla vecchia foto di Dwayne e della sorella e ciò che succede in camera di Gwen. |
Molti sono i punti di forza di questo capitolo: il racconto dell'infelice adolescenza di Gwen, la descrizione dell'ambiente e dell’atmosfera al Nobu London e del procedere della cena, l'approccio della ragazza nei confronti di John. |
L'allucinante duello è finito e, sul campo, rimane Dwayne ed un John ancora annichilito da ciò che Sh gli ha fatto fare. |
Un capitolo molto forte, ma non tanto per la rudezza del linguaggio, che, comunque non mi sembra troppo disturbante, quanto per la tensione che si fa via via pesante ed angosciosa fino ad arrivare alla fine del testo. È un testo, questo, in cui rappresenti varie situazioni, a parte l’inizio in un 221b irriconoscibile a causa delle tensioni tra i tre occupanti l’appartamento, che si svolgono in un ambiente, quello di Cloverfield Manor, dove i sentimenti e le reazioni sembrano davvero adeguarsi all’atmosfera tetra ed inquietante del luogo. |
Nella parte riguardante Gwen al supermercato, fai emergere, in maniera sempre più netta, la sua complessa personalità. Una delle sue caratteristiche più particolari è la sua acuta sensibilità e permeabilità nei confronti di ciò che la circonda, anche dal punto di vista dei sentimenti. E sono questi che dominano la sua "esplorazione" al supermercato: non sono infatti i biscotti e la scelta del tipo che più possa soddisfarla a richiamare la sua attenzione ma è John che dilaga nei suoi pensieri. John e quello che è rimasto in sospeso tra loro, i cui contorni si stanno facendo più definiti. Evidentemente, si è accesa tra loro un'attrazione speciale e nessuna confezione di biscotti, anche la più colorata e promettente, può distogliere la mente ed il cuore della ragazza da quel pensiero fisso. |
Apre questo capitolo una definizione del legame tra John e Sh che ho trovato molto originale e davvero pertinente con l'argomento. |
L'inizio del capitolo mi riporta nostalgicamente all'atmosfera magica del 221b: c'è uno Sh annoiato ed in astinenza di casi da risolvere che possano competere con la sua eccelsa capacità investigativa (“…Monotono!…”) e c'è un John che vigila sul consulting, pronto all'attacco ("...gonfiò il petto e corrugò la fronte..."). |
In questo capitolo hai lasciato spazio ad un momento significativo tra Gwen e John. Sicuramente stai seminando tra loro qualcosa che porterà a degli sviluppi, ma per ora si percepisce un interesse reciproco che si rivela dallo scorrere spontaneo e reciproco di qualche confidenza riguardante il passato. Ecco, per quanto riguarda John, comparire, indirettamente, attraverso le parole del medico, la sorella Harriett. Un personaggio, questo, secondo me, ricco di potenzialità narrative che, invece, nello “Sherlock” dei Mofftiss è stato solamente per pochi attimi sotto i riflettori di scena e solo, come qui, in modo indiretto, mediante il racconto del fratello. |
Il capitolo inizia con un’immagine estremamente positiva di Sh che, percependo di essere sulla buona strada per la risoluzione del caso, si mostra elettrizzato, entusiasta…Sono veramente delle belle immagini queste che ci proponi, rispondenti alla caratterizzazione che i Mofftiss hanno proposto nel loro “Sherlock”. |