Sai cosa mi piace della tua storia? E il motivo per cui ci tengo a leggerla tutta: facendoci conoscere passo passo la sofferenza di questo ragazzo, viene spontaneo fare il paragone tra le sue esperienze e le nostre e ci apre gli occhi una volta per tutte, mostrandoci bene che cosa è davvero bullismo e cosa non lo è.
La definizione secondo cui "bullismo è quando qualcuno ti fa qualcosa di cattivo per il divertimento di farti soffrire" è veritiera ma finché uno non le vive - personalmente o per il tramite dell'esperienza altrui - resta una definizione imparata a memoria. La madre di questo ragazzo o è ignorante come una capra e stupida, e per questo non può accorgersi di niente, tranne ciò che di sicuro le hanno insegnato da ragazzina, cioè "Non si fuma!", e si limita a sgriderlo come avrebbero fatto i suoi con lei; o è distratta, ha altri pernsieri per la mente, scemenze o problemi seri che siano, e insomma gli strumenti per capire li avrebbe ma non può farci nulla; terza ipotesi, lei ha qualcosa di serio che non va, per questo fa la zombie e ha trasmesso i geni malati al figlio che, ok ne subisce molte, ma non trova il modo di reagire. Un ragazzo debole nel fisico ma perfettamente sano di mente e con un briciolo di autostima, al primo scherzo resta male, al secondo ci rimugina su, al terzo si offende, al quarto reagissce e spacca la faccia, e da quel momento reagisce.
Perché Dylan non ha mai pensato di farsi valere? A volte piange di frustrazione, per il resto si sfoga con il diario, con le sue passioni, prende gli piscofarmaci in maniera discontinua, è altalenante in tutto. Ha mai avuto l'idea di vendicarsi con gli stessi scherzi che fanno a lui o venendo alle mani? |