Recensioni per
Madre
di MusicDanceRomance

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/04/20, ore 17:34
Cap. 1:

Ma ciao cara!
Trovo questa storia bellissima e ben scritta (tra l’altro ci sarei passata comunque perché l’avevo adocchiata) e anche aderente a quello che doveva essere l’atteggiamento di una ragazza del XVIII secolo – poi amo Versailles no bara; faccio rarissime incursioni su questo fandom per mancanza di tempo, ma mi ci trovo molto bene anche per quanto riguarda il tempo in cui è ambientata. È aderente al contesto e alla situazione e all’atteggiamento delle classi nobiliari che i membri si impegnassero per risolvere le condizioni del casato d’appartenenza. La nobile e fiera Gabrielle nasce col senso del dover addosso, con la consapevolezza di dover, come tutti, aderire a una strategia familiare lunga e annosa. Commette lo sbaglio d’innamorarsi del figlio di un fattore e di rimanerne incinta e l’unica cosa che può effettivamente fare è abbandonare la piccola Rosalie alle cure di un estraneo amorevole o pagato per un po’.

Mi piace come hai delineato la contessa di Polignac; in lei c’è qualcosa, quando vede la bambina. È abbastanza intelligente da non prenderla in braccio o darle un nome perché sarebbe troppo difficile, poi, abbandonarla, constatando al contempo l’amarezza della condizione femminile rinchiusa nei ranghi della moglie e della madre e che non prevede allontanamenti di sorta. Quella della de Polignac è una freddezza necessaria, è il male minore che però non scivola via senza lasciare traccia. In lei rimane sempre la necessità di sopravvivere e non perdere quanto faticosamente acquisito diventando la confidente di Maria Antonietta. Jean rimane un sogno perduto, un ricordo che l’amarezza di Rosalie rende solamente più amaro. E Gabrielle è troppo intelligente per non capire di non poter pretendere l’amore di una figlia abbandonata e ripresa con sé solo per portare avanti quelle medesime strategie familiari (condannabili, certo, ma squisitamente d’ancien regime). La mentalità di Rosalie in questo senso è più moderna e meno avvezza alle imposizioni nobiliari, ribadendo per sé il diritto di una scelta e continuando a fare l’outsider dando prova di non aver dimenticato il tempo in cui era una povera parigina costretta dalla fame. Il ritratto che fai di Gabrielle è tratteggiato veramente molto bene e mi è piaciuto moltissimo; è sfaccettata, tenace, giovane eppure non dimentica della leggerezza vissuta in una stagione giovanile che mi fa pensare a un’altra eroina francese; Fantine dei Miserabili (in particolare la versione del musical, dove canta ricordando proprio un amore estivo e vissuto in campagna al termine del quale la ragazza si ritroverà incinta di Cosette). Leggerti è veramente un piacere, mia cara.
Un caro saluto,
Shilyss

Recensore Master
03/04/20, ore 19:58
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui cara! Vedendo che avessi scritto qualcosa di nuovo, mi sono fiondata subito a leggere qui, poi ammetto che mi ha colpito il titolo della storia.
“Madre”. Oltre nel titolo si percepisce questa parola in ogni riga da te scritta, una parola così bella, che martella in questa storia, invece come un errore, un desiderio tanto bello, ma da eliminare. La contessa di Polignac non é mai riuscita a essere una madre. La prima figlia che ha avuto, l’ha dovuta dare via per non rovinare il buon nome della famiglia, facendola crescere come una popolana e il secondo parto, é lei che non ha voluto esserlo, non ha voluto donare il suo amore a quella piccola esserina nata perché doveva nascere, nata da un un legame che non è amore e che mai lo è stato.
Mi piace come hai reso la contessa, lei che si strugge per il suo unico amore Jules, che le ha regalato un estate indimenticabile, fatta di passione, desiderio, di notte passati a guardare le stelle e rotolarsi nel fieno, di romanticismo e dolcezza, fino a consumarsi per questo amore giovanile e profondo. Ma come questo si capisce subito, fosse un amore destinato a consumarsi nel dolore, nella sofferenza per entrambi, ma anche per quella bambina nata da questo amore considerato sbagliato. Una piccola bambina che ne ha fatto le spese. Una bambina privata dell’amore della sua mamma, ma anche che ha reso la contessa così fredda, spietata, desiderosa solo del lusso e non più di lasciarsi andare ai sentimenti che ha privato in quel fienile con il suo Jules. Anche a distanza di tempo, lo ricorda, ma allontana subito il pensiero di lui, ricordandosi che conta solo il lusso e il potere. É questo, secondo lei, l’unico amore a cui bisogna ambire. Lei ci è riuscita, é una contessa e vive nel potere e nel lusso.
Ma Rosalie non ci sta, non vuole vivere nel potere e nel lusso, non vuole un amore in grado solo di renderla ricca, lei vuole vivere un amore in grado di farle vibrare il cuore e si ribella. Le dice chiaramente che non vuole il potere.
Due donne, così diverse, ma unite.
Una donna che non è mai stata una madre, prima per volontà dei suoi e poi per sua volontá.
E una figlia che é cresciuta senza l’amore di una madre e adesso che l’ha ritrovata, non la considera tale, perché non è mai stata tale, non basta rivedersi e vivere insieme per esserlo. Essere madre si dimostra in altri modi e la contessa non è mai stata in grado di farlo. Rosalie questo lo sa e sa anche che non vuole vivere come lei, non vuole essere come lei.
Una storia davvero profonda, sentita, che arriva dritta al cuore. In cui si percepisce tutto il dolore, la sofferenza di entrambe le due donne, se pur siano così diverse.
Una storia incredibile e scritta in modo altrettanto incredibile. Ma lo sai, io amo il tuo modo di scrivere, ogni volta mi trascini nella lettura e non ne vorrei mai riemergere.
É sempre un piacere leggerti.

Recensore Junior
03/04/20, ore 11:18
Cap. 1:

Ciao, complimenti, mi è piaciuta molto questa tua shot. Scrivi davvero bene, senza fronzoli, e racconti i fatti con semplicità ed efficacia. Hai aperto un‘interessante finestra sulla gioventù e sulla personalità della Contessa più odiata dell’anime.
Sono d’accordo con le riflessioni che hai scritto nella nota finale: la Polignaç e Rosalie sono personaggi molto intriganti e meriterebbero molti approfondimenti. Sono due donne di carattere (anche se qualcuno non lo direbbe di Rosalie), conoscono il valore sia dei sentimenti sia della ricchezza e ognuna di loro fa la propria scelta a proposito, perseguendola con coraggio e tenacia. Sono segnate dall’ambiente in cui sono cresciute, perciò posseggono atteggiamenti, prospettive e valori morali diversi, ma agiscono entrambe in un mondo corrotto per proteggere e salvare prima di tutto se stesse.
Sentono la forza del legame del sangue e sebbene si ostinino a rinnegarlo, non riescono ad ignorarlo. Rosalie piange sul petto di Oscar quando muore la sorella e la Polignaç non risparmia le lacrime quando scopre che Rosalie è la propria figlia perduta. In fin dei conti, hanno più cose in comune di quanto non sembri.

Recensore Master
02/04/20, ore 10:18
Cap. 1:

Ciao MusicDanceRomance. :) Già dal titolo "Madre ",ci si può calare in quel che affronti nello scritto,mediante una bella introspezione. Mi è piaciuto leggere riguardo Rosalie e la Contessa,a partite dal concepimento della ragazza. Ho ben immaginato come una giovane Gabrielle,ingenua e non cosciente,si unisse con chi amava davvero. Ma crescendo tutto cambia,fino a farsi corrompere dal potere. Hai ben ripercorso tutto quanto potrebbe essere successo,le angosce,i tormenti,la maturazione,il volere possedere ricchezze,tutto quel che ha alimentato questa donna fino ad incontrare di nuovo quella figlia abbandonata. Tutto trattato in modo delicato fino alla frase finale a chiusura,dove ormai,per essere madre,è troppo tardi. Un saluto. :)

Recensore Master
01/04/20, ore 23:19
Cap. 1:

Cara autrice,
A me la tua storia è piaciuta molto.
Hai sviluppato il tema del legame famigliare Gabrielle/Rosalie nel miglior modo possibile.
Ancora più degno d' attenzione e di plauso è il fatto che nel tuo scritto sono assenti accuse o giudizi di
parte. Hai dato voce a tutti, buoni e cattivi, giusti e sbagliati.
E' così che deve essere, perchè chi scrive deve dare voce a tutti i personaggi di cui va scrivendo.
Condivido le tue conclusioni: ci troviamo al cospetto di due personaggi femminili interessantissimi e,
nonostante tutto, poco sfruttati; l' animo di Rosalie è tutt' altro che debole.
Inserirò questo tuo racconto fra le mie ff da ricordare.
Un affettuoso saluto

Recensore Master
01/04/20, ore 18:48
Cap. 1:

Erano anni che non mi calavo nel mondo di Lady Oscar, almeno dalla fine del manga... e parlo dell'edizione Granata del '93!
Ciò nonostante, ho ricordato subito i personaggi che avevo amato da bambina, mi sono tornati in mente i loro volti così come erano disegnati nell'anime.
Hai colto due momenti quasi paralleli, legati da un concetto che viene espresso da un padre e da una figlia che non si sono mai conosciuti ma che condividono un'estrazione sociale.
Verrebbe da pensare che l'amore è importante per chi non ha altro.
Del resto, se la giovane Gabrielle avesse seguito il suo appassionato amante figlio del popolo, quando ci avrebbe messo a odiarlo? A sentire la mancanza degli agi, del cibo, dei vestiti raffinati... di un medico all'occorrenza.
L'amore passa e non lascia nulla.
Sono due prospettive di vita diverse, due educazioni diverse, e io non me la sento di condannare la Polignac perché ha sfruttato bellezza e intelligenza per vivere nel migliore dei modi che conosceva.
Nel suo modo di pensare, probabilmente, stava offrendo a quella figlia ritrovata una straordinaria opportunità.
I valori di Rosalie sono però quelli del popolo, non può capire e forse nemmeno davvero apprezzare il lusso della corte.
Sono due estranee che parlano lingue diverse, quindi no, la contessa non potrà essere madre di questa figlia che ha abbandonato quando le tendeva la manina e piangeva.
Ho trovato molto d'impatto l'immagine della bambina che piange protendendo il braccino verso la madre che la ripudia.
È quello che succede al contrario una volta che si ritrovano: Gabrielle tende una mano verso la figlia, lo fa coi suoi modi, coi suoi mezzi, esprimendo quello che è diventata, ma Rosalie la rifiuta. Completa il cerchio di un amore nato e finito nel tempo di un vagito.
Molto bella.
Anche la scrittura, ovviamente, è buona: semplice, lineare, ma corretta e soprattutto chiara nell'esprimere nei modi e nei tempi giusti i contenuti di questa storia.
Alla prossima. ^^

P.S. Stavo dimenticando una cosa, l'unico appunto che farei a quello che hai scritto, ovvero la frase "A quindici anni Gabrielle non era stata in grado di concepire un’idea definita del potere, perché esso era un dettaglio sfuggente che necessitava di esperienza e progetti calcolati per farsi raggiungere."
Non definirei il 'potere' un 'dettaglio sfuggente', quando piuttosto un 'concetto sfuggente',
Allo stesso modo, non mi convince "progetti calcolati": credo starebbero meglio 'calcoli elaborati/raffinati' o 'pianificazione minuziosa'.
(Recensione modificata il 01/04/2020 - 06:52 pm)

Recensore Master
01/04/20, ore 18:01
Cap. 1:

Ciao!
Sono molto contenta di avere avuto la possibilità di leggere questa storia: Lady Oscar è un fandom che apprezzo molto (sebbene sia passato un po' di tempo dall'ultima volta che l'ho visto), ma paradossalmente qui su EFP non ho mai messo piede in questa sezione.
Ho molto apprezzato la tua storia: in generale, mi piace molto quando un autore va ad indagare nelle storie personali di personaggi secondari, dando concretezza al loro passato e, soprattutto, indagando in maniera tanto interessante la loro introspezione.
Inoltre, hai scelto di trattare un tema estremamente delicato e difficile, ma credo che tu lo abbia fatto molto bene, dando il giusto peso a ogni elemento e non banalizzando mai nulla.
La contessa di Polignac è sicuramente un personaggio facilmente detestabile, che ha fatto molte scelte sbagliate e si è ritrovata ad essere corrotta dalla sua sete di potere, ma ho molto apprezzato come tu abbia preso un elemento canon per mostrarla in tutta la sua umanità e fragilità. Vederla ragazzina, travolta da un amore a cui non riesce ad opporsi e che decide di vivere con tutta la leggerezza della giovane età, salvo poi trovarsi a dover affrontare conseguenze dolorosissime, è stato straziante. Nessuno dovrebbe mai essere costretto in una situazione simile, e sinceramente non riesco proprio a biasimarla per essersi indurita a tal punto: l'ho vista quasi come una reazione, uno scudo per non impazzire per il dolore.
Al tempo stesso, credo che tu abbia reso molto bene anche il punto di vista di Rosalie, che, da figlia, non può far altro che riversare su questa donna tutte le sue mancanze, senza riuscire mai a condividere il suo punto di vista.
Il momento della presa di coscienza della contessa, quando si rende conto di aver rinunciato ad essere la madre di Rosalie molti anni prima, è intensa e davvero straziante.
Ho trovato la storia molto ben scritta, con uno stile fluido e curato che ha permesso di immergersi molto bene nelle atmosfere del racconto.
Complimenti davvero!

Recensore Master
01/04/20, ore 16:38
Cap. 1:

Gentile Autrice, veramente interessante l’introspezione che hai dedicato a questi due personaggi minori dell’universo di L.O. ma che hanno entrambi una personalità forte che viene messa in risalto da queste tue righe così ben narrate e ben strutturate. Abbiamo avuto la possibilità di indagare un poco più approfonditamente chi sia stata la contessa di Polignac prima che il potere ne corrompesse l’animo. Anche lei era stata una fanciulla che anche se nobile era rimasta affascinata da un ragazzo semplice come il figlio del fattore della sua famiglia e con lui aveva condiviso un’intera stagione di sussurri che si erano trasformati prima in amore e poi in una bruciante passione che aveva lasciato delle tracce indelebili. Ecco che ha partorito il frutto del peccato al quale non vuole neanche rivolgere uno sguardo perché se lo facesse non riuscirebbe più a staccarsi da quell’esserino biondo che urla il suo bisogno di sua madre, e lei non può concedersi il lusso di essere una madre. Ha perso quel diritto quando ha promesso al padre che avrebbe fatto di tutto per riconquistare il suo favore e che si sarebbe assogettata a qualunque manovra lui avesse inteso intraprendere per lei affinché il loro casato potesse tornare a splendere. La sua brama di potere le era stata insegnata e inculcata da quel padre che non vedeva altro per continuare ad esistere. E così Gabrielle oltre ad aver perso l’amore di Jules, e aver dato via ad una povera popolana la sua bambina, aveva perso anche se stessa come donna oltre che come madre. Gli anni erano passati e lei era assurta alla più alte vette del potere, divenendo amica della regina di Francia, ottenendo tutto quel potere che aveva rincorso perdendo se stessa. Ma l’aver ritrovato la figlia non fa di lei comunque una madre, lei l’ha generata ma madre è colei che ha cresciuto quella bimba, che le è stata accanto nei momenti di bisogno, che c’era nel senso di ampio del termine. Rosalie ha accettato di vivere una finzione nel mondo altrettanto finto di Versailles e della sua falsa madre per fare in modo di proteggere Madamigella Oscar che per lei aveva fatto molto, aveva promesso a se stessa che avrebbe resistito, ma quando le viene imposto l’obbligo si sposare un nobile, ecco che il suo coraggio viene fuori e si rivolta contro quella donna che non tiene in conto nessun sentimento e nessuna persona che non sia lei medesima. Lei non può diventare come la sorella che è stata costretta ad uccidersi pur di non sposare un vecchio aristocratico, lei è più forte e pur trattenendo le lacrime riesce ad esprimerle con uno sguardo tutto il disprezzo che prova per lei. Tra loro due non potrà mai essere rinsaldato un rapporto semplicemente perché questo rapporto non è mai nato, e la contessa non potrà mai provare a sapere cosa si prova ad essere amate e rispettate come una madre. Veramente uno scritto vergato con parole che colpiscono nella loro cruda semplicità e che illustrano puntualmente il vuoto che la contessa ha creato nel suo animo oltre che intorno a sé. Complimenti e spero di leggere altri tuoi lavori. Un caro saluto.

Recensore Master
01/04/20, ore 12:06
Cap. 1:

Ciao MDR, complimenti per la tua one shot.
L'ho trovata molto originale, davvero ben scritta: mi piace molto il tuo stile, molto "pulito" e allo stesso tempo prezioso e ricercato, e la tua capacità di introspezione, in particolare nel descrivere il contesto famigliare ed educativo che ha portato la Polignac ad essere la donna falsa e senza scrupoli che conosciamo nella storia (anche in quella con la S maiuscola).
Rosalie è un personaggio che non mi ha mai entusiasmato, complice (non ridere) la voce della doppiatrice italiana, in cui sentivo sempre un tono lagnoso di fondo (de gustibus), ma concordo con te che sia una ragazza coraggiosa e forte, non credo che Oscar le avrebbe voluto così bene altrimenti, e lei hai reso giustizia in questa tua storia. Mi ha fatto effetto che tu le abbia messo in bocca le stesse parole del padre naturale, che lei non hai mai conosciuta e che non l'ha mai neanche vista una volta, quasi a pensare che certe idee passino di generazione in generazione con il DNA, che siano davvero impresse in una persona da sempre (io la penso così, non su tutto ovviamente).
Spero sinceramente di rileggerti ancora con qualcosa su LO.

Recensore Master
01/04/20, ore 11:46
Cap. 1:

Hai offerto un ritratto convincente di entrambe; e l'unico, vero colpevole è il padre della Polignac, con la sua degenerata avidità.

Recensore Master
01/04/20, ore 10:53
Cap. 1:

I più vivi complimenti per la tua storia. Hai approfondito un argomento forse mai trattato. Io amo i personaggi minori, e qui secondo me hai fatto un ottimo lavoro di introspezione, scoprendo il lato umano della Polignac. Che sicuramente non era "nata" malvagia. Brava.

Recensore Master
01/04/20, ore 10:35
Cap. 1:

Bene, mi hai fatta piangere. Diamine, non riesco neanche a immaginare il dolore di separarsi da una figlia appena nata, chiunque si troverebbe a indurire il suo cuore e ad impedirsi di provare sentimenti da quel momento in avanti. Che l'amore sarà anche più forte del potere, ma intanto il giovane innamorato di Gabrielle è fuggito per non farsi ammazzare, e anche comprensibilmente, però in quel mondo così duro non è vero che l'amore è più forte del potere. Forse è più importante, forse ti rende più felice, ma non è potente, è fragile.
Fragile come può esserlo il rapporto fra una madre e una figlia, una volta spezzato non si può aggiustare.
E' chiarissimo come mai per Rosalie quella madre aristocratica non sia davvero sua madre. Lo era, forse, nei suoi primi minuti di vita, ma Gabrielle non ha risposto al suo pianto e alla sua mano tesa, e ha smesso di essere sua madre in quel momento.
Mi è piaciuta moltissimo questa storia che indaga i sentimenti della contessa di Polignac quando ancora ne aveva. Mi chiedo se ne abbia ancora, da qualche parte. Penso di sì perché quando Rosalie ha ripetuto le stesse parole di suo padre, Gabrielle ha avuto un flashback inconfondibile, ma subito l'ha soppresso perché è quello che ha imparato a fare. Ormai è quello che è, non può permettersi di provare dubbi perché se mettesse in discussione la sua intera vita avrebbe di sicuro un crollo psicologico.
Bellissima storia, complimenti.

Recensore Master
31/03/20, ore 20:42
Cap. 1:

Letta d' un fiato, ho trovato il testo molto originale.
Un rapporto non rapporto fra madre e figlia visto da una prospettiva particolare.
Interessante flashback della contessa che rivive il passato attraverso una figlia ormai perduta che ora vuole sfruttare per scopi egoistici come precedentemente fatto con la piccola Charlotte.
Temo però tu abbia addolcito un po' il carattere di Gabrielle,nemmeno il suicidio della sua figliola prediletta riuscì a mitigare la malvagità di costei che veramente madre non fu mai,ma soltanto genitrice.
Una donna senza scrupoli e ricolma di perfidia.
Secondo me il personaggio femminile peggiore della serie Lady Oscar.
Sia la contessa Du Barry che Jeanne Valois,pur nella loro malvagità non ebbero il sadismo ,la premeditazione e la doppiezza insita nel character di Madame de Polignac .
Hai scritto molto bene,complimenti
P.S. mah,non lo so io ritengo piuttosto che la contessa a 15 anni fosse anche piuttosto immatura per la maternità, forse la scelta dell' abbandono sarà pesata in seguito.
Sono debolezze umane come lo " sbaglio" di gioventù che forse fu il suo unico sentimento vero.
Al di là di tutto questo un abisso di scellerata iniquità.
Grazie, buona serata!
(Recensione modificata il 31/03/2020 - 10:14 pm)

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