Recensioni per
Madre
di MusicDanceRomance
Ma ciao cara! |
Ciao, eccomi qui cara! Vedendo che avessi scritto qualcosa di nuovo, mi sono fiondata subito a leggere qui, poi ammetto che mi ha colpito il titolo della storia. |
Ciao, complimenti, mi è piaciuta molto questa tua shot. Scrivi davvero bene, senza fronzoli, e racconti i fatti con semplicità ed efficacia. Hai aperto un‘interessante finestra sulla gioventù e sulla personalità della Contessa più odiata dell’anime. |
Ciao MusicDanceRomance. :) Già dal titolo "Madre ",ci si può calare in quel che affronti nello scritto,mediante una bella introspezione. Mi è piaciuto leggere riguardo Rosalie e la Contessa,a partite dal concepimento della ragazza. Ho ben immaginato come una giovane Gabrielle,ingenua e non cosciente,si unisse con chi amava davvero. Ma crescendo tutto cambia,fino a farsi corrompere dal potere. Hai ben ripercorso tutto quanto potrebbe essere successo,le angosce,i tormenti,la maturazione,il volere possedere ricchezze,tutto quel che ha alimentato questa donna fino ad incontrare di nuovo quella figlia abbandonata. Tutto trattato in modo delicato fino alla frase finale a chiusura,dove ormai,per essere madre,è troppo tardi. Un saluto. :) |
Cara autrice, |
Erano anni che non mi calavo nel mondo di Lady Oscar, almeno dalla fine del manga... e parlo dell'edizione Granata del '93! |
Ciao! |
Gentile Autrice, veramente interessante l’introspezione che hai dedicato a questi due personaggi minori dell’universo di L.O. ma che hanno entrambi una personalità forte che viene messa in risalto da queste tue righe così ben narrate e ben strutturate. Abbiamo avuto la possibilità di indagare un poco più approfonditamente chi sia stata la contessa di Polignac prima che il potere ne corrompesse l’animo. Anche lei era stata una fanciulla che anche se nobile era rimasta affascinata da un ragazzo semplice come il figlio del fattore della sua famiglia e con lui aveva condiviso un’intera stagione di sussurri che si erano trasformati prima in amore e poi in una bruciante passione che aveva lasciato delle tracce indelebili. Ecco che ha partorito il frutto del peccato al quale non vuole neanche rivolgere uno sguardo perché se lo facesse non riuscirebbe più a staccarsi da quell’esserino biondo che urla il suo bisogno di sua madre, e lei non può concedersi il lusso di essere una madre. Ha perso quel diritto quando ha promesso al padre che avrebbe fatto di tutto per riconquistare il suo favore e che si sarebbe assogettata a qualunque manovra lui avesse inteso intraprendere per lei affinché il loro casato potesse tornare a splendere. La sua brama di potere le era stata insegnata e inculcata da quel padre che non vedeva altro per continuare ad esistere. E così Gabrielle oltre ad aver perso l’amore di Jules, e aver dato via ad una povera popolana la sua bambina, aveva perso anche se stessa come donna oltre che come madre. Gli anni erano passati e lei era assurta alla più alte vette del potere, divenendo amica della regina di Francia, ottenendo tutto quel potere che aveva rincorso perdendo se stessa. Ma l’aver ritrovato la figlia non fa di lei comunque una madre, lei l’ha generata ma madre è colei che ha cresciuto quella bimba, che le è stata accanto nei momenti di bisogno, che c’era nel senso di ampio del termine. Rosalie ha accettato di vivere una finzione nel mondo altrettanto finto di Versailles e della sua falsa madre per fare in modo di proteggere Madamigella Oscar che per lei aveva fatto molto, aveva promesso a se stessa che avrebbe resistito, ma quando le viene imposto l’obbligo si sposare un nobile, ecco che il suo coraggio viene fuori e si rivolta contro quella donna che non tiene in conto nessun sentimento e nessuna persona che non sia lei medesima. Lei non può diventare come la sorella che è stata costretta ad uccidersi pur di non sposare un vecchio aristocratico, lei è più forte e pur trattenendo le lacrime riesce ad esprimerle con uno sguardo tutto il disprezzo che prova per lei. Tra loro due non potrà mai essere rinsaldato un rapporto semplicemente perché questo rapporto non è mai nato, e la contessa non potrà mai provare a sapere cosa si prova ad essere amate e rispettate come una madre. Veramente uno scritto vergato con parole che colpiscono nella loro cruda semplicità e che illustrano puntualmente il vuoto che la contessa ha creato nel suo animo oltre che intorno a sé. Complimenti e spero di leggere altri tuoi lavori. Un caro saluto. |
Ciao MDR, complimenti per la tua one shot. |
Hai offerto un ritratto convincente di entrambe; e l'unico, vero colpevole è il padre della Polignac, con la sua degenerata avidità. |
I più vivi complimenti per la tua storia. Hai approfondito un argomento forse mai trattato. Io amo i personaggi minori, e qui secondo me hai fatto un ottimo lavoro di introspezione, scoprendo il lato umano della Polignac. Che sicuramente non era "nata" malvagia. Brava. |
Bene, mi hai fatta piangere. Diamine, non riesco neanche a immaginare il dolore di separarsi da una figlia appena nata, chiunque si troverebbe a indurire il suo cuore e ad impedirsi di provare sentimenti da quel momento in avanti. Che l'amore sarà anche più forte del potere, ma intanto il giovane innamorato di Gabrielle è fuggito per non farsi ammazzare, e anche comprensibilmente, però in quel mondo così duro non è vero che l'amore è più forte del potere. Forse è più importante, forse ti rende più felice, ma non è potente, è fragile. |
Letta d' un fiato, ho trovato il testo molto originale. |