Recensioni per
What's in a name
di leila91

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/10/23, ore 20:34

Ciao cara <3
Giravo sul tuo profilo (ci sono troppe storie che mi sono persa) e ho notato questa. Già il titolo mi incuriosiva, ma poi ho letto 'Nathaniel Pietro Barton' nell'intro 🥺 e niente, eccomi qui.
Penso che 'troppo lungo, poco figo' sia una reazione perfettamente normale per un povero (!) bimbo che si ritrova a chiamarsi così, ma ho amato come poi grazie a Morgan (e a Pepper: ho sorriso molto al Mamma! Racconta a Nate di zia Nat!) venga a sapere il perché del suo nome e la sua percezione cambi del tutto, così da permettergli di portarlo con orgoglio. (E se a "Natasha ha ridato un'anima al mondo" ho un po' pianto, resterà tra me e questa bellissima fic ç__ç)
(Side note più leggera: mi ha fatta ridere che ci siano tanti Tony, ma al contempo l'ho trovato molto realistico come dettaglio! Poveri bimbi del mcu, con tremila Tony e probabilmente Steve in classe.)
Tra l'altro ho avuto un buon tempismo per recuperare questa storia, dato che Nat 'è morta' oggi Complimenti, sono sempre contenta di leggerti 🧡 Un abbraccione,
Mari

Recensore Veterano
11/01/22, ore 00:08

Non sto piangendo eh.
No, assolutamente.
Mi è solo entrato un Clint Barton nell'occhio.
Nella sua semplicità questa storia arriva fino all'anima.
Sì vede che non è una cosa studiata, ma che è partita dal cuore, come se sentissi l'esigenza di scriverla, ma attenzione, non in senso negativo eh, anzi!
Io amo tantissimo le storie che nascono così, hanno secondo me quel guizzo in più che le fanno emergere tra tutte le altre, e questa non fa eccezione.
Troppo spesso si danno nomi ai figli, senza davvero pensare all'impatto che questi avranno su di loro, specialmente come in questo caso, dove l'eredità "pesa".
Natasha aveva, ha, un posto speciale nel cuore di Clint, un posto che neppure Laura e i bambini sono riusciti a spostare, e in questa storia si percepisce tutto, e si percepisce anche nel piccolo Nate, che arriva piano piano a capire che sì, magari non ha un nome altisonante, o che richiama immediatamente persone importanti, ma che "importante" è un termine relativo e che forse, i suoi due nomi, appartengono a persone importantissime.
Spero non ti dispiaccia se ho recensito una storia così vecchia...ma sai come si dice no? "Eh, la storia a scegliere il lettore, Signor Potter!"
Davvero ancora tantissimi complimenti!
Spero di aver modo di leggere altro!
Alla prossima!

Recensore Master
21/05/21, ore 17:57

Mia carissima Leila,
tu mi hai recentemente menzionato questa storia con bambini pucciosi e io, di certo, non potevo esimermi dall’immergermi fra le sue righe.
Endgame è la morte nera dei feels, io l’ho visto solo al cinema in cui ho pianto come una fontana, perciò a te che ne hai fatti diversi re-watch va tutta la mia stima.
La morte di Nat, Cristo-foro Colombo, mi ha uccisa dentro e qui ho trovato davvero bellissimo e toccante il momento in cui Clint torna a casa e ritrova la sua famiglia perduta ma che il riaverla ha comportato un prezzo enorme e, così, non può che abbracciare con forza quel figlio che porta quel nome in suo onore per cercare quel pezzo di anima che Nat gli aveva ridonato in quegli anni di buio, senza contare che lei si è sacrificata proprio per riavere la gemma dell'anima… una serie di tessere che si incastrano una dietro l’altra alla perfezione, bravissima *-*
I bambini, poi, sono così dolci: Nate, nel suo ribellarsi a quel doppio nome pomposo, è di una tenerezza da far sciogliere il cuore, ancor di più quando grazie alla parlantina dell’adorabile Morgan Stark, impara a comprenderne il reale significato, partendo proprio dal rispetto per il dolore della piccola (anche se, a causa dello schiocco, è diventata improvvisamente più grande) che ha visto così simile a quello del padre.
E’ proprio vero, i bambini ci sembrano sempre troppo piccoli per riuscire a comprendere l’enormità delle cose e, invece, la realtà è che spesso la capiscono ancor meglio di noi adulti.
Hai ragione, questa storia è un po’ diversa dal solito, ma è chiaro che qualcosa ispirato da Endgame non può che generare righe impregnate di una quantità indegna di angst ma, nonostante tutto, il tuo tocco rimane comunque inconfondibile perché, come la specialità della casa vuole ;), c’è molta dolcezza in queste parole e tanta speranza.
Un super iper mega abbraccio <3
Alla prossima
Cida

Recensore Master
21/02/21, ore 13:16

Ciao cara *-*
Io ancora non ho superato Endgame, non l'ho neppure rivisto dopo la volta che l'ho visto al cinema, ma da brava masochista quale sono mi sono fiondata su questa storia.
In pochi prestano attenzione a Clint e alla sua famiglia, ma personalmente a me piacciono e mi sono sempre chiesta se effettivamente avessero mai spiegato a Nathaniel il perché del suo nome completo. Con questa storia hai fornito una spiegazione bellissima e se fosse per me io la renderei ufficiale subito 🤧
Mi è piaciuta tanto la sua interazione con Morgan, lei ha perso un padre, lui una zia acquisita che di cui non sa nulla, una zia che ha salvato l'universo insieme al papà di Morgan per garantire loro un futuro.
Ti confesso che per le ultime parole ho pianto e non poco, ricordando come Pietro abbia salvato Clint e impedendo che lui e suoi fratelli perdessero un padre, poi la frase su Natasha è stato il colpo di grazia definitivo.
Ti faccio tantissimi complimenti, questa storia seppur breve mi ha emozionata tanto, un abbraccio e a presto ❤️

Recensore Master
24/01/21, ore 18:17

Ciao carissima <3
Allora ero mezza tentata di iniziare una tua storiella su Good Omens perché ho iniziato da un po' a seguirla e quindi ti ringrazio per avermi fatto scoprire questa serie, vedendo tutte le fic che hai scritto su di loro sono rimasta incuriosita. Te le leggerò, ma mentre giravo sul suo profilo ho aperto questa storiella, incuriosita anche dai personaggi e non ho potuto fare a meno di finire di leggerla ed amarla. E' stata davvero una piacevole scoperta.
Ti avverto che ora vorrei addirittura un'altra fic su Nate e Morgan così posso shipparli, perché grazie a questa fic ora l'idea di questa coppia mi attira tantissimo ahah
Nate fa davvero un sacco di tenerezza, poverino avrebbe tanto voluto un nome più corto e questa cosa mi ha fatto parecchio sorridere, perché io da piccola nella mia megalomania ero l'esatto contrario, avrei tanto voluto un secondo e un terzo nome, roba che Daenerys levati! Sa che i suoi genitori lo hanno chiamato così per via dei loro amici, ma non conosce tutti i particolari e per lui all'inizio non sembra una cosa così importante. Poi un giorno, vedendo suo padre tornare a casa sull'orlo delle lacrime, Nate capisce il grande affetto che univa suo padre a Natasha. Come hai scritto tu: "non aveva perduto solamente un'amica, ma un frammento di anima." Bellissime parole. E' stato molto bello vedere come il piccolo Nate abbia capito la grande sofferenza del padre, nonostante la sua giovane età.
Una parte importa è stato anche il suo incontro con Morgan Stark, vede nei suoi occhi lo stesso dolore che ha visto in suo padre e si sente subito in sintonia con lei, tant'è che si presenta col suo nome per intero. Mi è piaciuto questo primo incontro tra i due, quasi malinconico.
Ho amato l'idea di come Nate scopre l'importanza del suo nome grazie a Morgan e di come ora si senta così orgoglioso e grato per quelle persone. Il fatto poi di farlo spiegare con un compito a scuola è davvero adorabile e molto originale.
Mi è piaciuta molto, una storia molto delicata e dolce, ti riescono davvero bene le storie di questi genere. Devo dire poi che mi hai fatto venire una gran voglia anche di un rewatch del film, non lo vedo da parecchio.
Ti faccio sempre i super complimenti, davvero un ottimo lavoro.
Un abbraccio!

Recensore Master
14/10/20, ore 21:32

Non so come ho fatto a perdermi questa fic (per una volta che tra l'altro vengono nominati Clint e Pietro nella stessa storia!)., quindi sono felicissima di averla trovata su Caffè e Calderotti. Confesso di non aver nemmeno iniziato a leggere la tua presentazione o l'introduzione, ma di aver cliccato immediatamente incuriosita dal personaggio del piccolo Nate e dal titolo. Inizio da quest'ultimo per dire velocemente che sei sicuramente riuscita a creare una certa aspettativa e poi a mantenerla, perchè tutta la fic ruota intorno alla storia del nome, al suo significato, a quel quasi-fastidio iniziale che il bambino prova perché gli sono toccati due nomi troppo lunghi e noiosi (anche se io AMO il nome Nathaniel e non capico come osi schifarlo in quel modo?! è_é), fino alla rivelazione.
E qui ne approfitto per allacciarmi alla caratterizzazione del bambino, che è a tutti gli effetti il protagonista principale della storia, mentre gli altri sono comparse che tuttavia hanno un certo peso specifico, prima tra tutti Natasha e Pietro, ma anche Morgan e mamma e papà Barton. Che dire...? Io amo le kid!fic, mi si scioglie il cuore ogni volta che leggo fic su marmocchietti e questa non ha fatto eccezione, se non che il cuore più di una volta me l’ha accartocciato Nate quando a un certo punto ringrazia Clint e quando alla fine si scopre il motivo – e il suo pensiero sul nome cambia drasticamente.
Oltre al fatto che ho molto, molto apprezzato come sei riuscita a calarti nei panni di un bambino, seppure scrivendo una flashfic con una certa profondità, a farmela amare di più sono proprio il fantasma di Natasha e quello di Pietro che aleggiano nelle riflessioni del piccolo e che poi prendono forma vera e propria alla fine, con quelle ultime frasi a conclusione della fic che mi hanno spappolato cuore e feels. Non mi aspettavo che questa fic potesse colpirmi così tanto, invece è arrivata dritta dove fa più male – perché non perdonerò mai l’MCU per la morte di Natasha e di Pietro ç_ç ma perché nonostante tutto adoro che siano morti per Clint visto che entrambi con lui formano due delle mie ship preferite.
La cura che hai messo nei dettagli, nei riferimenti a Endgame, ma anche a Age of Ultron si vede e non fa altro che rendere ancora più piacevole la lettura.
L’unica critica forse è che per quanto meravigliose, frasi come “Pietro ha ridato un padre alla mia famiglia. Natasha ha ridato un'anima al mondo.” Purtroppo non sembrano parole di un bambino di sette anni e un pochino hanno stonato, ma visto che è una cosa che ha scoperto parlando con Morgan, mi piace pensare che siano frasi che arrivano da una fonte adulta e che Morgan ha ripetuto a lui – in ogni caso complimenti davvero!

Recensore Master
28/09/20, ore 20:23

Ciao, oggi ho voluto cambiare un po', e visto che ho seguito tutta la saga degli Avengers mi sono fermata qua. Tra l'altro io adoro Occhio di Falco Burton e la sua amicizia con Natasha.
Che dire, mi ero commossa tantissimo alla morte di Natasha e Tony 😢, e con questa storia poetica e delicata mi hai proprio steso...!
Ho trovato molto bello il modo in cui hai descritto la presa di coscienza del bambino rispetto al suo nome. All'inizio Nat è infastidito perché il suo nome, troppo lungo, lo rende diverso dagli altri bambini. Poi al ritorno del padre qualcosa cambia. Quell'abbraccio così doloroso fa scattare qualcosa nell'animo di Nat che comincia a capire l'importanza di quel doppio nome.
L'incontro con la figlia di Tony Stark è molto bello, mi è piaciuto molto che Nat colga negli occhi Morgan, la stessa tristezza di suo padre, la tristezza di chi ha perduto qualcuno di molto importante e che poesia in quel suo presentarsi con il suo nome completo. Che bel momento.
E infine il tema, quelle due frasi bellissime che raccolgono il senso del suo doppio nome. Un doppio nome che non è più fonte di disagio e imbarazzo ma motivo di orgoglio!
Davvero complimenti, mi emoziona sempre leggere le tue storie!
A prestissimo.
AlbAM

Recensore Master
23/08/20, ore 11:05

Ciao cara **
Ma questa storia è ADORABILE. Io poi che amo i bambini non potevo non apprezzare. Il piccolo Nate che inizialmente odia il suo nome perché troppo lungo (in effetti un po' lo è XD), ma poi capisce che il significato che c'è dietro è importante. O per meglio dire, sono i nomi che vengono da due persone che per Clint (<3) sono state importanti. Il riferimento a Endgame, con lui che torna e parla della morte di Ntasha... ecco, non è un trauma che ho superato quello, certe cose non si superano. Morgan è allo stesso modo adorabile, me li immagino troppo lei e Nate ad essere amici, dopotutto perfino le loro famiglie sono legate in qualche modo. E niente, l'ho trovata una storia assolutamente adorabile, commovente, tenera e così canon. Ci avrebbero ucciso di pianti con una scena del genere nel film XD
Grazie sempre per tutto il fluff che ci regali *-*

Nao

Recensore Master
18/06/20, ore 09:26

Ciao amorina♡
Questa storia mi ha conquistata dal titolo, avevo in programma un'altra lettura che proseguirò più tardi, adesso, lascia che ti dica due cosucce.
Innanzitutto questa divisione in tre paragrafi in cui ci presenti prima i due bambini da soli diciamo così e poi insieme è splendido, ho notato che hai questa attinenza a dividere i concetti in modo che il lettore possa godersi il tutto come due scgede file da comparare poi nella parte finale, e ci regali dei parallelismi veramente splendidi perché nelle tue OS, in tutte quelle che non comprendo il genere commedia, c'è questa sorta di poesia speciale perché non è una poesia a rime, è più da racconto.. come dire.. mi ricordi uno di quegli autori di genere rosa tipo Niham Greene che ti fanno sentire leggera, ecco.
Qui ci parli di bambini, loro sono come dici tu gli essere più perspicaci al mondo secondo me perché captano e si accorgono di tutto, e si fanno anche mille domande derivate da altrettante riflessioni, in questo caso il rifiuto verso il nome 😂 dai, chi non odiava il suo nome da piccolo! La scena del padre che piange l'amica stringendo a sé il piccolo come se dal nome che gli hanno dato potesse scaturire ancora una piccola parte di lei è commovente al limite del possibile, una scena straziante e molto toccante, complimenti. Ma ecco la piccola Morgan!
Mi è piaciuta moltissimo questa connessione tra loro, hai anche fatto bene a scrivere i chiarimenti nelle note in modo che uno può organizzare un attimo le idee ma ti giuro che andava anche bene senza perché in un contesto del genere l'ultima cosa a cui si pensa secondo me è questa piccola alternativa della volontà d'autore, ma tu sei precisa come al solito ♡
Il grazie finale vuol dire davvero tante cose. Tante cose racchiuse in una sola parolina, che proprio mi ha trafitto il cuore.
La parte finale è sinonimo di accettazione, dall'impressione che mi hai dato, e credo tu abbia giostrato quel che è la valenza dei personaggi unendoli nella prole dei loro amici veramente benissimo, è tutto così bello e per niente riduttivo né per il tuo stile né per la lunghezza del capitolo, anzi, hai dato onore all'ultimo film che proprio.. che te lo dico a fare, un affondo all'anima ma lo hai reso dolcissimo e straziante allo stesso tempo come solo tu sai fare. Tesoro i miei vivissimi complimenti.
A presto!♡

Recensore Master
04/06/20, ore 11:16

Ma la tenerezzah! Adoro dall'inizio alla fine e mi hai anche commossa! Quando Nate e Morgan saranno cresciuti li shipperò come se non ci fosse un domani, sappilo! u.u

Recensore Veterano
20/05/20, ore 18:49

Ciao dear!
Finalmente torno qui da te, approfittando di qualche pausa qui in ufficio (spero che abbia senso anche perché la sto scrivendo con in viso la mascherina).
Capisco perfettamente come si possa sentire il piccolo Nathaniel Pietro Barton perché anch’io ho un nome lungo come una quaresima ed ho sempre invidiato chi ha nomi e cognomi formati da una sola sillaba (questo soprattutto se devo firmare). Capisco perfettamente che faccia tanti paragoni con i suoi compagni d’asilo, tutti con nomi che, ai suoi occhi, sembrano molto più fighi.
E come lui, anch’io ho sempre cercato di utilizzare dei soprannomi che rendessero più semplice il suo nome.
Sì, sa che i suoi genitori lo hanno chiamato come due loro carissimi amici, ma a lui la cosa dice poco visto che non sa nulla di loro. Capisco perfettamente anche questo fatto, perché mia madre ha deciso di darmi questo nome per una persona a lei cara e che io ho conosciuto solamente qualche anno fa, quindi anch’io .
Nate inizia a capire qualcosa di più su quanto suo padre tenesse a questi amici quando, con la faccia più triste che il piccolo abbia mai visto, lo abbraccia forte e scoppia in lacrime. Infatti la sua più cara amica, la persona a lui così cara da decidere di dare a suo figlio un nome così simile al suo, è venuta a mancare.
È bellissimo vedere come Nate, nonostante la sua giovane età, capisca tutta la sofferenza che suo padre sta provando, ma, nonostante questo, non gli fa nessunissima domanda.
Fondamentale per lui, soprattutto per comprendere meglio il proprio nome e chi erano le persone a cui lo deve, è stato l’incontro con Morgan Stark. Si sente subito così a suo agio con lei, nei cui occhi vede la stessa sofferenza di suo padre – quella sofferenza che si prova quando si perde una persona tanto cara – che si presenta persino con il suo nome completo, senza utilizzare i suoi soliti diminutivi.
È proprio grazie a Morgan e alla sua mamma che lui viene a conoscenza di chi fossero le persone a cui i suoi genitori si erano ispirati per il suo nome.
Mi piace davvero tantissimo l’idea che lui debba spiegarlo poi in un compito per la scuola, la trovo un’idea davvero molto originale. E apprezzo anche moltissimo che lui inizi il tema proprio dicendo che si chiama Nathaniel Pietro perché a queste persone lui deve la vita, come la deve il mondo intero.
Si vede proprio il suo orgoglio mentre spiega che Pietro è la persona che ha riportato un padre alla sua famiglia e Natasha è colei che ha ridato un’anima al mondo.
La cosa più bella da vedere, però, è come lui abbia finalmente scoperto la bellezza del suo nome, della bellezza che sia proprio così fuori dal comune, così diverso da quello degli altri, ma anche della grandezza di significati che si ha sotto.
È una storia che mi è piaciuta veramente molto. L’ho trovata veramente molto toccante e molto delicata. Spessissimo i figli hanno domande dentro che hanno quasi paura di fare ai propri genitori, magari per non ferirli o aprire vecchie ferite, ma, fortunatamente, spesso si può trovare qualcuno disposto a darci quelle risposte che cerchiamo, proprio come Morgan e Pepper hanno fatto per Nate.
Devo ammettere che a me Natasha non mi ha fatto molto impazzire nei film che ho visto (forse perché è interpretata dal Johanson che non mi piace molto e non ho ancora visto l’ultimo), ma mi hai fatto venire voglia di darle una seconda occasiona.
Non vedo l’ora di poter leggere le prossime storie che avrai da propormi!!
A prestissimo dear,
tua Jodie

Recensore Master
18/05/20, ore 22:42

Ciao carissima! Eccomi qui con estremo piacere per lo scambio libero del Giardino!
Okay, nella recensione che mi hai fatto (a cui risponderò quanto prima, promesso! xD) hai detto che ti devo un nuovo set di ovaie… ebbene, sappi che adesso siamo pari, perché dopo questa OS, tu mi devi un paio di dotti lacrimali! T^T
Questa storia è STUPENDA, davvero! Mi ha preso il cuore e me lo ha fatto a in mille pezzi!
Ti dico soltanto che appena ho finito di leggerla sono andata a cercarmi su Youtube il video della morte di Pietro e del sacrificio di Nat e sono scoppiata nuovamente a piangere come una scema, perché, in primo luogo, per me costituiscono alcuni dei momenti più profondi e toccanti della saga degli Avengers e poi quella tua frase di chiusura, riferita all’importanza magistrale che hanno avuto nella salvezza dell’universo e dello stesso Clint, continuava a gravarmi nel petto!
Un ulteriore dettaglio che mi ha colpita molto, molto in positivo è stato che – così come nelle altre tue storie, le tue parole erano permeate di ironia e di leggerezza – anche qui, nonostante la malinconia dei temi trattati, tutto viene narrato con garbo e con dolcezza, complice il fatto che la narrazione venga appunto affidata agli occhi innocenti di un bambino.
E a tal proposito, ho trovato geniale questa scelta: Nathaniel è un personaggio nuovo, che giustamente compare poco e niente nei film, nonostante appunto il nome che porta che rende omaggio a questi prodi guerrieri caduti. È stato interessante scoprirlo e sei riuscito a renderlo più che adorabile, esprimendo al meglio la genuinità dei suoi pensieri, dovuta alla tenera età che lo caratterizza.
Bellissima è stata anche la figura di Morgan Stark, che ci appare ancor più nitidamente attraverso le considerazioni di Nathaniel: mi ha stretto il cuore il pensiero di questa bimbetta che parla tanto, ma porta dentro un gran dolore. Anche in questo caso, sei riuscita ad esprimere con delicatezza tutto un abisso di emozioni che si cela dentro la piccolina.

Insomma, come avrai capito questa storia è stata una scoperta veramente molto gradita e una lettura ancor più piacevole del solito. Non posso che farti i complimenti, hai fatto un lavoro eccellente!
Un abbraccio, Violet :)

Recensore Master
03/05/20, ore 19:13

Carissima Leila eccomi nuovamente qui. Questa volta ho scelto di leggere una storia che si allontana rispetto a quello che scrivi di solito; ma non per questo non posso negare quanto anche questa one shot mi sia piaciuta. Non so se è stato un esperimento o meno, ma sappi che il risultato è eccezionale e alla pari con le altre one shot che ho già letto. È vero, mi sono abituata a tutto quel fluff che tanto adoro, ma ho notato che non hai perso la tua originalità, che tra l’altro considero il tuo punto di forza. Il titolo che hai scelto è abbastanza particolare (”What’s in a name”), un titolo in cui è chiara l’importanza dell’origine e della storia di ognuno di noi, in questo caso del piccolo Nathaniel Pietro Barton.

Letto così sembra un nome non solo bizzarro ma anche pesante. È un miscuglio tra inglese e italiano? Insomma, una persona qualunque riderebbe di fronte a questo nome insolito. Eppure, fortunatamente, il mondo non pullula di persone superficiali, ma di persone intelligenti che sanno cogliere i significati latenti dietro le apparenze. Penso che ti sei servita della figura di Morgan proprio per aiutare Nate a comprendere l’importanza del suo nome. Noi tutti fan della Marvel sappiamo il sacrificio che c’è dietro a Natasha e Pietro. Due persone fondamentali per le sorti del mondo odierno. Sono importanti perché:

“Pietro ha ridato un padre alla mia famiglia.”
“Natasha ha ridato un'anima al mondo.”


Ho riportato queste citazioni perché le reputo la chiave di tutta one shot. È la parte in cui Nate finalmente comprende il vero significato del suo nome, per cui comincerà ad andarne orgoglioso d’ora in avanti. Ha avuto questa consapevolezza grazie all’aiuto indispensabile della piccola Morgan Stark, ma anche della “zia” che ha raccontato al bambino la storia dei due amici, ormai non più in vita. Sei stata molto delicata nel raccontare questo episodio, quasi come a voler sottolineare l’importanza del contenuto di questa one shot. Come sempre ti faccio i complimenti, non solo perché sei stata brava, ma anche perché è venuto fuori un vero capolavoro. Sono felice di averla letta!
Alla prossima cara

Recensore Master
02/05/20, ore 16:30

Bennina, finalmente trovo il coraggio di recensire questa storia :')
Lo sai che l'ho amata - lo sai - ma io c'ho un problema con il canon e devo assicurarmi di essere in uno stato d'animo decente prima di addentrarmi in racconti commoventi come questi. Perchè sì, è commovente, emozionante e io...piango, ecco.
Raccontata dal punto di vista di un bambino offre punti di vista diversi, sia perchè spesso loro assumono un atteggiamento "menefreghista" (come all'inizio fa Nate), sia "troppo" reale, perchè poi alla fine capiscono tutto, soprattutto quando un adulto fa in modo che non ci riescano, per proteggerli.
Quelle frasi in corsivo che chiudono il capitolo mi hanno fatta venire la pelle d'oca, così come tutti i riferimenti a Morgan e a Tony.
Anzi, più che pelle d'oca mi hanno fatto venire i lacrimoni MA TI PERDONO perchè sono una bravissima persona, ecco u.u

Complimenti cara, è una storia adorabile e ti ringrazio per averla condivisa con noi <3
A presto,

_Atlas_

Recensore Master
27/04/20, ore 15:36

Bennina! Sono in ritardo come sempre! Scorrendo la lista di storie da recensire (che invece di accorciarsi si allunga sempre più) mi sono accorta che avevo preso appunti su questa, dimenticandomi però di sistemarli :'D
Me genia, la quarantena sta facendo effetto sulla mia memoria già bacata :')

Ma tornando a noi!
Questa storia è adorabilmente malinconica. Innanzitutto complimenti per l'originalità, perché sinceramente non avevo mai e poi mai pensato al personaggio di Nathaniel Pietro Barton, né a quanto per certi versi fosse pesante il nome che porta. È bello che i genitori vogliano onorare due persone care, Nat parte della loro famiglia e Pietro salvatore di un suo componente; ma a volte, anche nella realtà, non ci si rende conto di quanto ciò possa influire sulla psiche di un bambino o di un adolescente, che si sente un po' schiacciato da figure che magari nemmeno ha mai visto o conosciuto. Per certi versi mi ha fatto un po' pensare al finale di Harry Potter e al figlio di Harry, che si trova nella stessa situazione di Nathaniel, con un'identità non ancora formata che già lotta contro due molto più grandi di lui. È un argomento estremamente interessante, che lascia ampio margine di riflessione, e mi è piaciuto il modo in cui l'hai affrontato qui, con delicatezza e abilità, ricordandoti sempre di guardare il tutto con gli occhi di un bambino.
E, come ogni bambino, Nathaniel trova i propri modi per venire a patti con eredità ingombranti, ripiegando su uno scudo facile da impugnare: Nate P, che non fa torto a nessuno ma gli crea una comfort zone decisamente più sostenibile.

Ho amato poi tutti quei piccoli dettagli che hai inserito, dalla preponderanza del nome "Tony", (perfettamente credibile se si pensa al fatto che c'è gente che chiama la figlia Daenerys, quindi figuriamoci cosa succederebbe subito dopo un'apocalisse annullata avendo delle figure così iconiche come i Vendicatori da cui prendere spunto), al fatto che Nate, scomparso per cinque anni, ha uno sfasamento temporale di cui non è del tutto cosciente, con la sensazione che sia passato più tempo di quanto effettivamente ha vissuto... quel passaggio mi ha trafitta *sigh*
E Morgan! Così come non avevo pensato al piccolo Nate, non avevo nemmeno mai immaginato che potesse essere perfettamente credibile vederlo diventare amico di Morgan. È terribilmente straziante, ma scalda anche il cuore: fa bene vedere che dalle ceneri letterali della Decimazione scaturiscano anche questi momenti, condivisi tra due persone giovanissime che sanno già cosa sia la perdita, in modo diretto, come Morgan, o attraverso i genitori, come Nate, e si uniscono per superarla e condividerla.

E la fine... ah, la fine. L'ho amata. Se prima ci hai scaldato il cuore, qui ridai un'anima anche a noi, perché Nate e Morgan, coi loro ricordi e l'orgoglio per qualcuno che non c'è più, sono simbolo del mondo che va avanti dopo essersi fermato per cinque anni. E anche se sono citati giustamente solo Pietro e Nat, e ciò mi fa scendere già di per sé la lacrimuccia, io un po' penso anche a Tony, e a quel retaggio che ha rincorso per mezza vita e che voleva proteggere a tutti i costi... e grazie alle tue parole penso che ci sia riuscito davvero <3
Insomma, sono una fontana :')

Grazie per questa piccola perla, Benni, non smettere mai di regalarcele <3

-Light-

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