Recensioni per
Il Limbo dei Bugiardi
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 309 recensioni.
Positive : 296
Neutre o critiche: 13 (guarda)


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Recensore Master
30/01/22, ore 23:48
Cap. 2:

Ed eccomi anche qui.
Ma sai che sto leggendo l'ultimo romanzo di S. King in cui il protagonista, che è un killer, si mette a scrivere un libro ed è come leggere due storie in una. Mi ha stranito leggere lo stesso metodo qui (e tieni presente che la tua storia è precedente all'uscita del libro).
Ok, mi sono dilungata troppo.
La storia mi piace, ho amato la prima frase "Scrivere è una fonte di potere inesauribile" perché l'ho sentita mia!
Ho notato come il poliziotto abbia una vita soddisfacente, una bella famiglia e un lavoro che adora, al contrario del giovane Alex...
Ma mai mettere limiti alla provvidenza ;)
Nina^^

Recensore Master
21/03/21, ore 00:53
Cap. 2:

Oh?
Vediamo se ho capito.
La vicenda del poliziotto nasce dalla penna di Alex?
Certo potrei sbagliarmi. Magari lui sta scrivendo tutt'altro e quello che abbiamo visto con l'altro personaggio sta succedendo davvero da un'altra parte, ma chi può dirlo, per ora?
Siamo solo all'inizio.
Fatto sta che il poliziotto nonostante non sia per nulla soddisfatto della propria vita lavorativa almeno ha una bellissima famiglia che lo ama, che alla fine è forse l'unica cosa che conta veramente.
Ammiro quest'uomo, che svolge un lavoro frustrante per mantenerli e ammiro anche la sua famiglia che lo apprezza, così dovrebbero essere le famiglie, anche se la realtà purtroppo non è sempre così bella.
Ami raccontare la vita vera, tu.
Comunque che questo personaggio sia vero o ' fittizio ', cioè che ' viva ' solo nella fantasia di Alex m'incuriosisce, anche perché è decisamente diverso da lui.
Chissà come stanno le cose veramente?
Cioè, ci avrò azzeccato oppure no?
Alex intanto è là in attesa di dimostrare a tutti che non è come credono.
Se non fosse tormentato dal suo bisogno di scrivere forse potrebbe tentare di fare qualcosa, ma ' purtroppo '... eh, quella ' malattia ' qui la conosciamo troppo bene, se la testa non se andasse dietro alle fantasie senza permesso...

Chi è G?
Anche io ho un G.
Vediamo un po' di scoprirlo.
Alla prossima!

Recensore Master
29/01/21, ore 21:24
Cap. 2:

Ciao caro Ale. Riprendo la lettura del "Limbo", ho recuperato il primo capitolo perché davvero era passato troppo tempo... riecco di nuovo Alex, e devo dire che questo personaggio mi è mancato. Se in altri racconti Alex ci ha dato una mano a vivere "per interposta persona" situazioni folli ed estreme, ora lo ritroviamo con la calma degli inizi, seguiamo i suoi ragionamenti, riceviamo le sue confidenze, sediamo accanto a lui sulla panchina di quella più o meno immaginaria stazione, e al bar di vecchietti del paese. E un po' ci ritroviamo in questo suo lato un po' meno folle, perché il disorientamento e la mancanza di senso di Alex appartengono, chi più chi meno, a molti di noi. Poi improvvisamente si cambia registro ed ecco che si fa strada sulla scena un'altra voce, quella di un anziano agente di polizia ormai prossimo alla pensione... finora ha vissuto una vita tranquilla e senza scosse, tra compiti semplici e l'affetto caldo dei suoi familiari. Finché il suo capo non lo contatta perché intende sottoporgli forse un caso, forse un altro compito di ordinaria amministrazione (o forse no, immagina l'arguto lettore XD XD). E così, tra lo scoraggiamento di Alex "guatato" dai vecchietti del bar e il nostro agente al contrario felice della sua normalità si chiude anche questo capitolo. Ma già s'intuisce che ci sarà una svolta, e chissà che legame potrà mai esserci tra il nostro e quel poliziotto che vive a diversi fusi orari di distanza...
La tua è una scrittura felice, che sa andare in profondità con l'introspezione incuriosendo al contempo il lettore.

Recensore Veterano
12/07/20, ore 02:19
Cap. 2:

Chapeau davvero! Devo dire che questo capitolo mi ha colpita moltissimo! Davvero scritto in modo magistrale.
Ciò che mi ha colpito è il contrasto tra ciò che il protagonista pensa di sè e la realtà : un uomo che ha dedicato tutta la vita al lavoro e a costruire una famiglia per me è già un eroe.
Sono estremamente curiosa di capire meglio perchè senta questa forte necessità di riscatto e di riconoscimento , e perciò proseguirò molto volentieri nella lettura.
Ancora complimenti!
Lady

Recensore Master
18/06/20, ore 17:10
Cap. 2:

Ciao Alessandro. Belle le frasi ad inizio capitolo, che fanno comprendere ancor di più l'anima delle parole lette. Alex credo sia indefinibile, vi sono tanti sentimenti contrastanti nel suo profondo che nemmeno lui può comprendere del tutto se stesso. Ho letto con interesse i suoi pensieri, trascinata in quel che sente, come fossi in un vortice. E ho letto con piacere anche la metastoria, curiosa di sapere il seguito. Al prossimo capitolo. Un saluto. :)

Recensore Master
13/06/20, ore 15:27
Cap. 2:

Rieccomi ^^
E posso assicurarti che Alex e James avrebbero ricevuto la mazzata decisiva, se avessero dovuto studiare procedura civile. Sarei tornato prima, se da due settimane il chiusone non mi stesse rubando anche l'anima.
Parlando di anima... Uhm, non saprei. C'è qualcosa in tutto questo capitolo che non me la racconta giusta. Sì, voglio dire, è ovvio che di primo acchitto il cambio da normale a corsivo è inteso a dividere i Pov. Eppure, il modo in cui si chiude all'improvviso il discorso di Alex, il finale, il corsivo... Uhm... Uhm... Non è che niente niente il buon James Bradley è un personaggio di fantasia?  Dopotutto, "Le due vicende si intrecciano, anche se non si incontrano mai definitivamente."
Spiegherebbe perché all'improvviso mi sia sembrato di introiettarmi in Sin City. È stato figo. 
Ma per il momento rimaniamo sul vago. Pensiamo che questa città piovana esista davvero, che Leonardo e Jason esistano davvero e non siano solo un parto della fantasia. Dunque cosa sta per accadere? Cosa mai vorrà il superiore di James e perché, se è tanto urgente, non l'ha convocato di volata invece di aspettare l'indomani? Di primo punto, mi viene da pensare a qualcosa sulla quale è meglio indagare con il favore della luce. 
Vedremo. E vedremo se il genio di Leonardo sia soltanto provvisoriamente lockato o se in tutta questa indagine non dimostrerà doti strategico-tattico-deduttive degne di qualsiasi co-protagonista di un classico figlio di polizziotto. 
Vedremo. Intanto Alex si fa imbruttire dagli anziani mentre si fuma una sigaretta. Anche se, trattandosi di anziani, è capace che fissino il paesaggio senza vederlo.
La realtà ha mille volti, le bugie alltrettante centinaia. La fantasia non ha limite.
Alla prossima
Spettro94

Recensore Master
12/06/20, ore 10:23
Cap. 2:

Rieccomi!
Innanzi tutto no: non è né antipatico né noioso, non preoccuparti. Ormai conosco molto bene il tuo stile e, anzi, posso dirti che ti trovo migliorato, hai limato tantissimo la tua "prolissità" che non era un male, per carità, però a volte poteva appensantire il testo. Qui, invece, vai molto più liscio.
Alex continua a "vivacchiare", sospeso in questo suo limbo in cui solo la scrittura gli da uno sfogo.
E poi cominciamo a conoscere il secondo protagonista. Mentre leggevo la prima parte in cui il poliziotto è il narratore, l'ho subito paragonato al poliziotto protagonista di un film americano del 1973 che si intitola "Electra Glide in blue". Credo che sia arrivato anche in Italia, perché era stato presentato al Festival di Cannes al suo tempo. Comunque, anche il protagonista di questo film si sente un po' frustrato perché è un poliziotto della stradale che vorrebbe diventare membro della omicidi. Le analogie finiscono lì, perché mentre questo non ha famiglia (o almeno se la intende con la fidanzata del suo capo) il tuo personaggio ha invece una famiglia che gli vuole bene, lo appoggia e lo supporta.
E a 55 anni pare avere finalmente una possibilità di svolta, anche se non ci conta nemmeno più e forse non ne avrà nemmeno più voglia :-)
Per adesso il testo è intrigante e piacevole, quindi proseguo con molto piacere!
A presto!

Recensore Master
07/06/20, ore 19:48
Cap. 2:

Quindi Alex ha velleità di scrittore... di polizieschi, mi pare di capire. Di sicuro può fare la crocetta a tutti gli archetipi del genere; scommettiamo che la famigliola felice del poliziotto non durerà a lungo?
E tra l'altro ... magari il poliziotto è come vorrebbe essere, mentre il figlio Leo è come vede sè stesso, o vorrebbe essere visto?
Perlomeno sembra mostrare un minimo di spirito di iniziativa.
Altro capitolo interessante, complimenti!

Recensore Veterano
30/05/20, ore 14:47
Cap. 2:

Un capitolo per lo più incentrato sul proiettare nella finzione letteraria una parte di sé che non si ammette. Il poliziotto rappresenta l'obbedienza, l'ordine e la semplicità, che sicuramente il tuo narratore desidera ma non adotta per timore che lo cambino e lo portino ad una vita da riformulare nella visione di sé stesso. Ma non è l'unica proiezione: mi hanno interessato specialmente i due fratelli, con una differenza di dieci anni e un grado di conformismo morale che la contraria. Ho interpretato Leonardo (l'aspettativa delusa ma accettata, la rassegnazione) e Jason (la responsabilità e la positività insperata) come la parte di Alex che vorrebbe esprimere ai suoi conoscenti e quella che sente richiesta da loro (specialmente i genitori).
Sono piuttosto convinto che quando scriviamo costruiamo parti di noi che non abbiamo voluto manifestare durante la nostra vita, perché immorali o poco comode, ma che avrebbero sviluppato il nostro percorso in modi che siamo curiosi di capire. Con questo non sto dicendo che tu o chiunque altro abbia le personalità dei propri personaggi, ma che rappresenta visioni del mondo che gli sono utili per comprendere la propria esistenza e i propri desideri.
Ci sono due errori: "affolto" significa "infittito" e non è sinonimo di "avvolto" ed "estrare" che vuole doppia "r". Invece ti ringrazio per l'espressione "scoccare un bacio" che non conoscevo e per l'uso del corsivo per la cornice narrativa, che ho apprezzato.
Spero che l'analisi psico-filosofica sia gradita e passo subito al prossimo capitolo.

Recensore Junior
16/05/20, ore 00:11
Cap. 2:

Buonasera!
Alex mi piace sempre di più perché è molto sincero con sé stesso e, nonostante la nebbia che si porta dietro, riesce comunque a conoscersi meglio di quanto riescano a fare gli altri. Anche il suo “non sentire” il proprio corpo per darsi completamente ai personaggi che crea nei suoi racconti è molto simbolico, potendo noi essere chi vogliamo nella nostra immaginazione. Quella di Alex non sarà mai una completa inerzia per quanto mi riguarda. Proseguo con la lettura!
AF

Recensore Junior
12/05/20, ore 15:49
Cap. 2:

Rieccomi qui.
Sempre interessante e sempre che tieni sulle spine.
Ho trovato il racconto nel racconto un'idea diversa nella sua classicità.
Se non ho capito male questa è "una delle storie che gli frullano in testa" ad Alex.
Che l'amore da cui è circondato il poliziotto sia in realtà l'amore che Alex desidera o di cui inconsciamente ha bisogno?
Anche chi dice che non vuole essere amato ha bisogno di un po' di affetto.
Alex sembra una costante bomba ad orologeria, che può esplodere da un momento all'altro.
Innescato da uno sguardo di troppo, da un commento sussurrato alle sue spalle, da un consiglio non richiesto.
La storia del poliziotto invece, così carica di pensieri tutto sommato positivi, è in contrasto con i pensieri quasi fatalisti del vero protagonista.
Non so dove vuoi andare a parare e non so dove tutto ciò ci porterà, ma hai la mia più completa fiducia.
Ti seguirò con interesse, cercando di interpretare una storia che forse nemmeno lo ha chiesto.
A presto!

Recensore Master
10/05/20, ore 17:41
Cap. 2:

Ciao Ale, eccomi, anche se un po' in ritardo ^^
Oh, oddio, la parte in corsivo dedicata al poliziotto mi ha fatto subito riflettere: lui che fa parte di questa specie di famiglia del Mulino Bianco, con il figlio Leonardo che mi lascia con diversi punti di domanda in testa… chissà cosa vorrà affidargli il suo capo?
Lo vedremo presto, spero ^^
Perché è davvero intrigante, sai? Voglio proprio capire cosa succederà anche ad Alex, ma l'ingresso di quest'altra "trama" mi intriga ancora di più.
Ehh, Alex che deve avere a che fare con la gente del paese, una cosa che più o meno tutti abbiamo provato nella nostra vita… ma ecco, alla fine il punta sta nell'ingorarli, tanto qualsiasi cosa una persona faccia, ci sarà sempre qualcuno pronto a criticarla per un motivo o per un altro.
Mi piace molto l'ironia di Alex, il modo in cui alla fin fine non si prende mai troppo sul serio, almeno per il momento, anche se a parer mio si svilisce troppo, segno che si lascia troppo condizionare dal parere altrui.
Il poliziotto, invece… mmh, ha la sua famiglia, spero soltanto che non capiti qualcosa che spezzi quest'idillio…
Vedremo!
Corro a leggere il prossimo capitolo, sono molto curiosa!
A dopo e complimenti <3

Nuovo recensore
07/05/20, ore 23:41
Cap. 2:

Ciao, Ale❤
sei riuscito a commuovermi in questo secondo capitolo e non è facile! La riflessione sulla felicità mi ha toccato in maniera particolare e davvero non mi aspettavo potessi riuscirci così presto... insomma grazie mille! XD
(P.S. scusa se ti scrivo con questo ritardo, sono stata poco attiva in questi giorni, ma è sempre un piacere leggere i tuoi pezzi.)

Recensore Master
05/05/20, ore 23:05
Cap. 2:

Alex è un personaggio in cui mi sto ritrovando sempre più che lo leggo lol. Capisco quel senso di estraneazione, quel senso di andare oltre alle cose. Minchia, è il mio pane quotidiano.

La storia ''meta'' è qualcosa di geniale, e spesso non l'ho visto su questo sito. E' stato bello entrare nel suo mondo fantastico, un mondo a cui probabilmente anela ma purtroppo è solo fantasia.

Eppure comunque l'Arte è espressione dell'Essere, quindi...può comunque essergli di aiuto in futuro.

Mi piace il tuo stile narrativo. Sei diretto, e vai dritto al punto. Mi piacciono un sacco personaggi onesti e che sono sinceri nei loro pensieri.

E' bello leggere cose così.

Continua bello, che si sta creando qualcosa di nice.

Bravissimo.

AP.

Recensore Master
05/05/20, ore 21:19
Cap. 2:

Ciao Ale, eccomi qui FINALMENTE a recensirti anche il secondo capitolo, e stavolta davvero - dato che ieri sera mentre ero a metà recensione c'è stato un blackout e il computer mi si è spento a caso e quindi addio recensione XD
E niente, il destino vuole mettersi contro di me quando recensisco questa storia AHAHA XD
Ma lasciamo perdere...
Uh, e così Alex è uno scrittore come tutti noi! Questo elemento lo trovo veramente fantastico, perché mi permette di avvicinarmi maggiormente alla psicologia del personaggio ed empatizzare con lui! Per esempio, quando dici che la scrittura lo aiuta a lontanarsi dalla realtà e che vive più attraverso le parole che la vita vera e propria, mi ci sono rivista tantissimo, perché è esattamente ciò che faccio anch'io: le nostre storie ci permettono di immergerci in situazioni che non esistono o che non possiamo vivere per mille motivi, ci permettono di abbandonare per un po' la nostra vita e essere qualcun altro, cambiare identità e addirittura carattere, a volte realizzare dei sogni e colmare dei vuoti. È la nostra personale fuga dalla realtà, oltre che una necessità.
Anche la scena del bar, quando Alex non riesce a smettere di pensare alle trame da scrivere e alle sue storie, è emersa quella "ossessione" tipica degli scrittori, quel continuo fluire della nostra creatività che non ci lascia in pace neanche nei momenti in cui dovremmo concentrarci sulla realtà; semplicemente non possiamo smettere di pensare alle nostre storie. A me succede ogni giorno, le mie storie sono il primo pensiero quando mi sveglio e l'ultimo prima di dormire - forse è questo il vero amore di cui tutti parlano, e il mio è per la scrittura.
Sì, mi rendo perfettamente conto che questa recensione non ha molto senso XD
La scena del bar ha evidenziato ancora una volta quanto Alex faccia caso all'opinione altrui; non può proprio fare a meno di sentire gli sguardi addosso e chiedersi cosa la gente sta dicendo di lui, cosa sta spettegolando. Forse è questo che lo avvelena tanto e lo rende sprezzante nei confronti della società in cui vive. Sicuramente se riuscisse a liberarsi di questo peso, vivrebbe molto più tranquillo, facendo ed essendo ciò che vuole ^^
La parte riguardante l'agente Barley mi ha fatto sorridere un sacco e sono contentissima che hai introdotto questo nuovo personaggio! È un uomo comune, come se ne vedono tanti in giro: ha un lavoro stabile e ci si impegna ottenendo riconoscimenti non gloriosi, ma che gli permettono di portare avanti la famiglia; ha una moglie che ama, dei figli tutto sommato normali che ama e che lo amano, una routine regolare e le normali preoccupazioni di un cinquantacinquenne. Ma, si sa, nessuna storia parla di ciò che è monotono e regolare, e infatti si comincia a intravedere uno squarcio di cambiamento con la chiamata del signor Ramsey. Chissà cosa vorrà dirgli!
Sono rkmasta piuttosto colpita, tra l'altro, dalla contrapposizione tra padre (Barley) e figlio (Alex), due binari che viaggeranno parallelamente e che vivono una sorta di parallelismo anche nella realtà, vista la situazione completamente differente e per certi versi opposta.
Beh, la storia si fa già un sacco intrigante, e siamo solo al secondo capitolo! Non vedo l'ora di trovare un nuovo aggiornamento per scoprire come si evolverà la narrazione, sono sicura che ci aspetta un viaggio lungo e ricco di sorprese! *-*
Complimenti davvero e a presto! :)

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