Recensioni per
Racconti di eccezionale ordinarietà
di Estel_naMar

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
06/10/20, ore 18:37
Cap. 4:

Ciao cara! Dopo tanto tempo rieccomi a leggere questa tua raccolta.
E' stato un viaggio interiore nella vita, nelle sensazioni e nei pensieri della protagonista, veramente coinvolgente.
Abigail fa un lavoro bellissimo, la scrittrice, e ci mette tutta la passione e l'impegno possibili, ma si dimentica di una cosa molto importante: lì, chiusa nel suo studio intenta a ed essere pronta per la prossima consegna, si dimentica di vivere. Ed è qui che entra in gioco la sua amica Jo, che è tutto il contrario. Vive alla giornata.
Da ciò che racconti, le due si conoscono da sempre, si sono sempre supportate a vicenda e, nonostante abbiano preso due strade diverse, sono ancora legate come non mai, quasi come due sorelle. Un'amicizia così è davvero invidiabile, rarissima. Purtroppo non mi è mai capitato di viverla, e sono sicura che molti la vorrebbero.
Per quanto riguarda il passato della protagonista, una frase mi ha colpita in particolar modo: "La verità, infatti, era che io ero completamente e inesorabilmente smarrita." Ho veramente percepito la profondità di questo pensiero, forse perché è un periodo in cui mi sento profondamente smarrita, il mondo è un po' stato stravolto e mi sembra di non riuscire a progredire, a trovare la mia strada e rendermi utile a questa società, perciò mi è stato molto facile immedesimarmi in lei.
Oltre a ciò mi è piaciuto molto come parli di Berlino. Dalle tue parole traspare tutto il tuo amore per questa città e, anche se non ci sono mai stata, grazie a questo racconto è un po' come se avessi potuto anch'io respirare l'atmosfera di quei luoghi.
La morale che ci mostri, in questo capitolo, è quella di non dimenticarsi di vivere, che l'impegno è importante, ma a che serve una vita non vissuta? A volte abbiamo bisogno anche di lasciarci andare. Credo che sia un messaggio veramente profondo e importante.
Insomma, anche questa volta è stata una piacevolissima lettura!
Alla prossima~

Misa

Recensore Junior
28/06/20, ore 11:20
Cap. 4:

Buongiorno cara,
inizio a leggere questa storia e, cosa mai successa prima, mi viene istintivo controllare le recensioni e noto che ve ne è una partecipante ad un contest. "Solo" sesta, con un punteggio che rasenta la perfezione. Non oso immaginare il primo classificato XD
Comincio dal fatto che adoro che tu abbia inserito una dedica ad inizio storia. Anna, non so quale sia la tua storia, ma sono piuttosto sicura che la scoprirò leggendo questo capitolo.

Il quadro è subito chiaro sin dai primi paragrafi. Ma ormai non mi aspetto diversamente da te (e sì, ovviamente è un complimento!). La protagonista, come sempre, potrebbe essere me, te, chiunque legge questa storia. In particolar modo in questo caso, perchè parliamo di una scrittrice a tutti gli effetti. Non solo. Mi ritrovo in lei anche sul discorso dover pesare economicamente sulla famiglia e raggiungere, finalmente, quel punto (si spera di non ritorno) in cui si ottiene la propria indipendenza. Trent'anni, ormai direi che è la media.

Mi piace come sempre la caratterizzazione dei personaggi. La protagonista è molto determinata e dedita al suo lavoro e al raggiungimento dei suoi obiettivi lavorativi e personali. Ad affiancarla vi è una figura che quasi le si contrappone, Jo. Una ragazza che ha intrapreso uno stile di vita ed un impiego ben diverso dalla nostra protagonista. Perciò normale che tra le due vi siano delle "discordanze". Però allo stesso tempo, seppur possa apparire difficile esprimersi davanti ad un'indole così differente dalla propria, mi pare che Ab non si faccia problemi a difendersi e prendere posizione.
Tra le due vi è un'amicizia ben radicata e lo sottolinei anche tu facendo presente che le due si conosco dalle elementari, addirittura. Ho anche io un'amica simile, perciò posso capire cosa si prova ad essere tanto legate ad un'altra persona.

Apro una parentesi per dirti anche che ADORO il fatto che ogni racconto, ovviamente slegato al precedente, è vissuto in una città ben diversa dall'altra. Non ti soffermi solo su città italiane, ma ti piace spaziare ovunque e mi piace questo dettaglio, perchè mi dimostra che sei accurata e "ricercata" nello scrivere.

Tornando alle nostre due ragazze, Ab e Jo sono due opposti che vivono quasi in simbosi. No beh, forse così esagero, però tra le due vi è davvero un certo magnetismo. Non per niente è Jo a spronare Ab a scrivere. E, detto tra noi, ha fatto gran bene :D
In ogni caso Jo è un personaggio di sostegno che per Ab risulta più che fondamentale. Ab stessa lo ammette, lei è una procastinatrice, perciò alle volte ha bisogno di qualle spinta in più per decidersi a fare una cosa (vedi la scrittura). E trovo questo legame un qualcosa di davvero speciale!
"Ogni volta mi sorprendevo e meravigliavo per il fiume di pensieri e parole che, incontrollabili, prendevano colore e movimento nella mia mente e premevano impazienti sui polpastrelli delle mie dita trepidando all’idea di concretizzarsi" questa frase la sento molto mia. Certo, non sono scrittrice di professione, sia chiaro, e sicuramente mai lo sarò. Ma mi ritrovo molto nel pensiero di Ab perchè quando scrivo mi sento uguale. Se sono in giornata buona scrivo senza neanche accorgermene e spesso quando rileggo mi ritrovo anche a dire "ma seriamente questo l'ho scritto io?!".
In ogni caso Jo convince Ab a prendersi una pausa, meritata direi anche. Peccato che la settimana di relax -almeno in un primo momento- non appaia così tanto di relax.

L'incontro tra Jo e Ab l'ho apprezzato davvero moltissimo perchè ci presenti due giovani amiche alle prese con una chiacchierata molto spontanea che delinea immediatamente il loro legame. Seppur le differenze tra le due possano apparire nette, vi è comunque un'unione davvero sincera. Mi piace!
TeePee Land... beh, che dire! Anzitutto -per curiosità personale, te lo devo chiedere- esiste davvero? Mi pare molto il quartiere di Christiania a Copenaghen :D Adoro! Se non lo conosci, ti lascio qualche info in più in privato, sia mai possa diventare ispirazione per lo scenario di un tuo futuro capitolo!.

Tutto questo parlare di Berlino e quel Detlev (si, lo so che sarebbe Detlef originario) mi fa così tanto pensare a "Christiane F". Romanzo che tra l'altro ADORO.

Mi è piaciuto tantissimo il passaggio sul ponte con la scritta "fermati e apprezza la vita per un minuto e sorridi". Io sarei la prima a fargli una bella foto e a soffermarmi in quel punto anche per più di 5 minuti di fila. Mi sentirei esattamente come Ab, scossa da una richiesta simile e in piena armonia con la natura circostante.

Il finale mi ricorda ancora più il quartiere danese di cui ti parlavo. Perchè anche io ho vissuto un po' quella sensazione quasi mistica là. Va bene, la maggior parte dei musicista là era strafatto XD Però ti assicuro che non ho mai sentito miglior Jazz e Blues di quello in vita mia!
Ecco la tua firma, sul finale, come sempre. Il richiamo al titolo e quel voler dar risalto al titolo stesso.


Ps. tu devi sapere che io ho un amore segreto per la germania e per tutto ciò che ha a che fare con la Germania. Perciò ho adorato tutte le descrizioni che hai fatto di Berlino, compreso la connessione della rete urbana e... GRAZIE per aver usato correttamente la ß e non aver semplicemente scritto Strasse!


Ps2. (che non sta per playstation2 XD) per la prima volta in vita mia mi ritrovo anche a commentare le note finali. Anzitutto ero quasi convinta che tu avessi vissuto ogni singola circostanza descritta ed invece scopro che in parte è così ed in parte no. Straordinario lavoro di ricerca, accurata come sempre nelle descrizioni e caratterizzazione dei personaggi assolutamente perfetta!
(Recensione modificata il 28/06/2020 - 11:21 am)

Recensore Master
27/06/20, ore 14:07
Cap. 4:

Sesta classificata al contest "Generi a catena"

Grammatica e stile:
9,1/10 (4,1 grammatica + 5 stile)

Di seguito, riporto i refusi e gli errori grammaticali riscontrati nel testo.

Hai la tendenza a inserire altro segno d’interpunzione dopo il punto esclamativo o interrogativo: di per sé, non si tratta di un errore, ma è sconsigliato farlo, in quanto si tratta di una ridondanza ed è poco elegante a vedersi. È sufficiente, infatti, utilizzare solamente il punto esclamativo o interrogativo e poi continuare la frase normalmente, con lettera minuscola o maiuscola a seconda che la frase continui oppure no.

”doveva solo servire a darmi una linea generale per quanto concerne i tempi” ---> Errore nella consecutio temporum. La frase avrebbe dovuto essere: ”doveva solo servire a darmi una linea generale per quanto concerneva i tempi”. (-0,2)

”Beh, alle volte le cose basta chiederle con gentilezza e educazione.” ---> ”ed educazione”: la d eufonica in questo caso è obbligatoria, in quanto le vocali sono uguali. (-0,1)

”in cui veniva condannato e non ammesso all’interno del villaggio sessismo, razzismo, aggressività e omofobia” ---> ”venivano condannati e non ammessi”: i verbi vanno al plurale, in quanto riferiti a più soggetti. (-0,2)

”quel bisogno di tornare in mezzo alla gente che tanto leggevo tanto nelle tue espressioni” ---> ”quel bisogno di tornare in mezzo alla gente che tanto leggevo nelle tue espressioni”, refuso.

”dove erano state attaccate una serie di amache” ---> ”dove era stata attaccata una serie di amache”: il verbo va al singolare, in quanto il soggetto a cui è riferito è singolare (una serie). (-0,2)

”Quando hanno tirato sul il muro” ---> ”su il muro”, refuso.

”mentre la maggior parte dei suoi amici erano a Berlino Est” ---> ”mentre la maggior parte dei suoi amici era a Berlino Est”: il verbo va al singolare, in quanto il soggetto a cui è riferito è singolare (la maggior parte). (-0,2)

”quando Cassandra urlò ad Adrien e Abbie” ---> ”Adrien e Jo”, refuso.

Il tuo stile è pulito, scorrevole e immediato, scevro da frasi eccessivamente elaborate e ricche di subordinate, ma piuttosto caratterizzato da frasi brevi e concise, che arrivano subito al punto e che veicolano il concetto e il messaggio in maniera diretta e concisa, senza che ci si perda in dettagli inutili o che si distolga l’attenzione dal punto focale. Il lessico è ricercato e l’accostamento dei termini è sempre efficace e consono al tipo di storia presentata, indice della tua padronanza della lingua. La punteggiatura è variegata e utilizzata sempre in maniera pertinente, ed è volta a dare alla storia ritmi diversi, che contribuiscono a non rendere la storia piatta, ma dinamica e mai noiosa. Il segno d’interpunzione prevalente è comunque il punto fermo, pertanto, per lo più, la narrazione risulta lenta e distesa e si accorda perfettamente al carattere introspettivo del racconto, creando inoltre un’atmosfera distesa e sospesa, come se si stesse guardando tutto attraverso un velo, da un’altra dimensione, e questo sentore di sogno dona alla storia un carattere personalissimo, rendendola riconoscibile e intrigante.
Le descrizioni sono ricche di particolari, ma mai pesanti o fuori luogo: sono sempre funzionali alla narrazione e vanno a specificare e supportare i pensieri e la crescita della protagonista; sono volte a mostrare il mondo come è visto attraverso gli occhi meravigliati di Abbie e darci un’idea di che cosa stia vedendo e quali sensazioni questo generi in lei. Sei riuscita a creare un ottimo equilibrio tra introspezione e descrizioni. La parte dialogata prevale su quella narrativa, ma ciò non risulta fastidioso o fuori luogo, proprio per via del carattere prevalentemente introspettivo della vicenda.

IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10

I personaggi principali di questa vicenda sono Abbie e Jo, due ragazze che da subito si mostrano profondamente diverse da un punto di vista caratteriale e, per alcuni versi, opposte. Nonostante infatti siano partite dalla stessa base sognatrice e amante della vita, l’esistenza le ha portate a percorrere strade profondamente diverse, che come conseguenza le ha fatte crescere quasi agli antipodi.
Jo, dunque, è rimasta la ragazza spensierata e sognatrice di un tempo, quella che prende la vita come viene, ne sa cogliere la bellezza, quella scintilla che anima il cuore di ognuno, e che vive alla giornata, senza preoccuparsi troppo del domani; lei è uno spirito libero, una persona che non deve chiedere a nessuno, ma che semplicemente vive in armonia con ciò che la circonda, rispettandolo e apprezzandolo. È un’artista che ha deciso di non rinunciare alla sua passione, che esercita senza vincoli e senza catene, dove e quando vuole. Questa sua scelta non le permette di certo una vita agiata o facile, ma non per questo lei non la ama, anzi: ne è profondamente attratta, grata e appagata. Jo è soddisfatta dell’esistenza che ha costruito, poiché è rimasta fedele a se stessa e a ciò che ha sempre amato e voluto essere. Jo è rimasta ciò che era da ragazza e, in un certo senso, ha fatto crescere questi essere e sentire, li ha fatti maturare e ha lasciato che diventassero il centro del suo modo di vedere la vita, il mondo e ciò che la circonda. In tal senso, ha trovato un luogo a lei assolutamente congeniale, dove persone affini si riuniscono e si ritrovano, vivono liberamente e in armonia, in una sorta di oasi felice in quello che è un mondo sempre di corsa e sempre arrabbiato. Hai reso bene la spensieratezza di questa ragazza, che sembra a primo acchito quasi ingenua e sognante, ma che in realtà ha ben presente quale sia la realtà e quali siano le brutture che essa può nascondere: semplicemente, ha deciso di abbracciare la vita per com’è, senza compromessi o strade secondarie.
Anche Abbie è un’artista, ma a differenza di Jo ha lasciato che la scintilla che brillava in lei da ragazzina si affievolisse e venisse sopraffatta da altro, da quegli aspetti negativi, seppur inevitabili, dell’esistenza. Ha senza ombra di dubbio una vita più agiata rispetto alla sua migliore amica, eppure è una vita che non la fa sorridere e non la fa sentire bene; è una vita che le pone dei pesi sul petto, dei macigni, che le provoca ansia e che sembra lasciarla senza respiro. Abbie è una ragazza che non vuole avere tempo, che non vuole prendere pause, perché crede di non poterselo permettere. Lei si è lasciata sopraffare dalla routine, dal dover programmare ogni singolo istante della sua vita a lungo termine, e ha dimenticato la bellezza delle piccole cose, di cogliere l’attimo e di vivere senza schemi o imposizioni. Ha scelto una vita in cui ha seguito anche lei la sua passione, come Jo, ma al contrario dell’amica l’ha strumentalizzata, l’ha in qualche modo contaminata. Ed ecco che, dunque, il suo viaggio a TeePee Land è un viaggio di riscoperta di se stessa e di tutto ciò che ha lasciato indietro nel corso degli anni; riconosce che non sarebbe mai in grado di fare quella vita, come la sua amica, ma sa che da quel luogo ha tanto da imparare e, soprattutto, apprende l’equilibrio con se stessa e con il mondo, riscopre la felicità di godersi la vita così com’è e comprende che libertà e doveri non si escludono necessariamente a vicenda. Alimenta quella fiamma che ardeva in lei quando era solo una ragazzina, la riaccende e si ritrova.
Anche il legame tra le due amiche è descritto meravigliosamente e fa da sfondo alla storia, emergendo e delineandosi sempre di più a ogni riga, divenendo la cornice perfetta di questo viaggio alla scoperta di sé.

Trama e originalità: 8/10

La trama è semplice, pulita e lineare; è più che altro un viaggio interiore, un flusso di pensieri e sensazioni della protagonista che ricorda quale episodio della sua vita abbia cambiato il suo modo di vedere le cose o, meglio, lo abbia riportato alla luce. Non ci troviamo, dunque, di fronte a una trama nel senso vero e proprio del termine, quanto piuttosto dinanzi ai ragionamenti di una ragazza, alla sua mente e alla sua interiorità, che esploriamo in ogni angolo più recondito insieme a lei. Gli eventi, dunque, diventano mero contorno di quello che è un viaggio più grande e metaforico, ovvero un viaggio alla riscoperta di sé e delle meraviglie che il mondo ha da offrire. Un viaggio nel diverso, nell’altro da sé, che pure ha tanto da insegnare e donare. Un viaggio altrove, che pure diventa rinascita, ricordo e comprensione. A ogni evento è dato il giusto spazio e il giusto sviluppo, dalla descrizione del rapporto tra Jo e Abbie, all’amore di quest’ultima per Berlino, alla descrizione di TeePee Land, vividissima e pittoresca, descritta con un trasporto che è quello della protagonista e che inevitabilmente attira e coinvolge anche il lettore stesso. Quella che ci viene mostrata è l’evoluzione di una ragazza che si era rassegnata alla soffocante vita che stava conducendo, poiché si era dimenticata dell’essenziale. Un viaggio di scoperta e di riscoperta, attraverso i volti e la musica e l’arte di persone che dell’attimo hanno fatto la loro sopravvivenza. Hai descritto con grande sapienza un mondo che sembra così distante e surreale, e che pure è una realtà vera, vivida e assodata.
Quanto a originalità, la tua storia non è molto innovativa, in quanto di viaggi alla scoperta e riscoperta di sé se ne legge molto spesso e si tratta di un tema piuttosto utilizzata in letteratura, soprattutto in scritti introspettivi; è apprezzabile, tuttavia, il contesto in cui hai deciso di ambientare la storia: la nostra protagonista non si reca in luoghi verdi e incontaminati, lontano dal mondo e dallo stress, ma, anzi, si reca in un luogo pieno di persone, di rumori e di vita ed è proprio in questo luogo che ha modo di riflettere su se stessa e sulla propria vita. questo ha reso il tuo scritto interessante e accattivante: non si tratta del solito viaggio in solitaria, alla scoperta della natura incontaminata, ma una convivenza con una realtà profondamente diversa dalla propria, ma che non può non incantare e insegnare qualcosa. Per questo motivo, il punteggio nella voce è comunque alto.

Attinenza al genere: 5/5

Il genere che ti è stato assegnato è quello introspettivo e tu lo hai sviluppato in maniera davvero ottimale. Quello che ci presenti è un testo che indaga l’interiorità della protagonista, facendo entrare il lettore nella sua mente e nelle sue sensazioni così sapientemente sviscerate e analizzate. Viaggiamo insieme ad Abbie nel suo mondo interiore e l’accompagniamo nel suo cammino di riscoperta di sé e della vita, ci stupiamo con lei per la meraviglia di trovarsi dinanzi a una realtà come quella di TeePee Land, la seguiamo nei suoi ragionamenti e nel suo flusso di pensieri espresso chiaramente, tanto che non ci si trova mai confusi, né ci si perde nei meandri di questa mente sfaccettata e interessante, che ci permetti di conoscere così a fondo che, arrivati alla fine della lettura, sembra quasi di conoscere Abbie e di vederla prendere vita. hai saputo dosare sapientemente narrazione e introspezione, facendo di questa il cardine di tutto il racconto e presentando, così, un testo introspettivo in piena regola. Complimenti!

Gradimento personale: 4,8/5

La tua storia mi è piaciuta davvero molto. Il genere introspettivo è uno dei miei preferiti e trovo che tu sia una maestra nel suo utilizzo e che sia in grado di creare testi davvero coinvolgenti e intriganti. Con questa storia mi hai fatto conoscere una realtà di cui ero all’oscuro e che mi ha molto interessata, nonostante il setting della storia non rientri tra i miei preferiti. Ho letto con molto piacere la tua storia, senza esserne mai annoiata o senza che mi risultasse monotona o ripetitiva. Ho molto apprezzato le tue descrizioni vivide e coinvolgenti e le tue introspezioni sempre impeccabili. Hai presentato un testo godibilissimo e di qualità, complimenti!

Utilizzo prompt: 2/2

Hai fatto un ottimo utilizzo della frase che ti è stata assegnata. Benché la nomini esplicitamente solamente alla fine del testo, tutta la storia vi ruota intorno e si sviluppa proprio a partire dal concetto che esprime. Dalla prima all’ultima riga, descrivi il viaggio della protagonista verso l’acquisizione della consapevolezza che la vita sia una scheggia di luce che finisce nella notte. La sua è una presa di coscienza lenta, ma costante, dove questo concetto emerge con sempre maggior chiarezza e prepotenza man a mano che la narrazione prosegue e, per questo, diviene assolutamente centrale in essa.

Punteggio totale: 38,9/42

Recensore Veterano
22/06/20, ore 09:09
Cap. 4:

So che dovrei leggere il capitolo precedente, ma ho visto il trigger warning all'inizio e allora ho preferito saltarlo e passare subito a questo.
Già dalle prime righe sono stata catturata, ancora una volta, dal tuo stile. Hai un modo delicato di descrivere le scene e i personaggi, con questa attitudine a far scoprire al lettore la situazione in cui si trova poco a poco, e tutto questo lo apprezzo moltissimo.
Qui le protagoniste sono due ragazze, e sin dal principio si sente con forza il legame di amicizia che trapela dalle loro parole. Mi è piaciuto molto scoprire che questa volta la scena non sarebbe stata ambientata in Italia, ma all'estero: è un cambio netto rispetto ai capitoli precedenti, e scoprirlo mi ha resa ancor più curiosa circa la storia che stavo leggendo.
Già nella prima parte del racconto di Abigail, a splendere è il personaggio di Josefine: la sua amica (quasi una sorella, in realtà) così piena di vita da risultare trascinante anche per il lettore. Ho trovato bellissimo l'entusiasmo e l'affetto per lei che si avverte attraverso la voce narrante, perché mi ha dato quasi l'impressione di star leggendo di una persona reale, non di un personaggio.
Jo è una forza trascinante, anche se devo ammettere che, come Abigail, anche io mi sono un po' preoccupata quando le ha chiesto di portare una tenda.
L'incontro delle ragazze è stato adorabile, ma la cosa che ho preferito è stata la presentazione di TeePee Land. La descrizione è stata così puntuale che mi è parso quasi di avere questo accampamento davanti agli occhi, e ho apprezzato moltissimo il fatto che apparisse reale, non un luogo di fiction ma qualcosa di tangibile.
L'atmosfera che i respira in questo accampamento è quella distesa delle piccole comunità, e leggendo la descrizione che ne faceva Jo non potevo fare a meno di pensare a come sembrasse tutto così disteso, così libero, come se fosse un piccolo mondo a parte.
Ho trovato bellissimo leggere dell'esperienza di Abigail in questa realtà che le era sconosciuta. Mi ha messo in corpo una grande allegria, e ho adorato la parte finale, con la descrizione così viva dei fuochi, delle danze e della musica che hanno animato la sua ultima notte all'accampamento.
Insomma, un altro bellissimo capitolo che riesce facilmente a entrare nel cuore del lettore.
Non posso che farti i miei complimenti, sei davvero bravissima.
A presto! <3

Recensore Master
05/06/20, ore 19:30
Cap. 4:

Ciao, cara! ♥
Eccomi qui finalmente per l'ABC del Giardino, scusami per il ritardo ma è stata una settimana più impegnativa di quanto potessi immaginare, comunque alla fine ho scelto questo racconto in particolare seguendo le tue priorità, e ribadisco il fatto che questa è una raccolta che sta continuando a piacermi. 
Principalmente perché mi piace molto lo stile che usi per la narrazione, come ben sai sono un'amante del genere introspettivo, amo quando leggo storie dove si scava a fondo negli animi dei personaggi e tu fino ad ora ci sei sempre riuscita, indubbiamente. E qui infatti ci presenti Abigal, è stato facile empatizzare con lei perché hai reso bene i suoi sentimenti, le sue insicurezze e i suoi pensieri che sono sicuramente condivisibili. Una delle cose che mi è piaciuto di più di questo racconto è il modo in cui hai trattato la tematica dell'amicizia, del legame profondo che c'è tra Ab e Jo. Mi ha molto toccata perché sembra che ogni scena presentata sia reale (e infatti nelle note finali precisi che è un racconto ispirato fortemente alla realtà, anche se con personaggi inventati). 
Mi è piaciuto tutto, il dualismo delle due ragazze è in contrasto a tratti, il tempp dovrebbe avere un peso ma non con loro, nonostante ciò sembrano completarsi a vicenda, la visione di Jo che ha la voce narrante è piena di un affetto vero che ho percepito. Mi piace un sacco anche come sai inserire il background di Berlino (che si sente quanto ti sta a cuore) e di come dai importanza anche a questo aspetto nel racconto. 
Nonostante sia difficile coltivare un rapporto di amicizia alla fine Ab e Jo continuano a cercarsi anche se non sempre è facile, ci si rende proprio conto che Abigal ha una visione quasi totalmente diversa del mondo e di tutto ciò che c'è attorno quando si tratta di Jo, che la fa entrare nella sua vita perché il loro legame va oltre, mi ha emozionato l'attenzione che dai all'introspezione dei personaggi. Il tuo stile poi è davvero coinvolgente. 
Eravamo cresciute nella consapevolezza di poterci confessare ogni cosa. -> è una di quelle frasi che colpiscono il cuore perché è terribilmente vero, quando si trova una persona speciale riesci ad essere te stesso senza alcuna paura. Ed è quello che ho percepito con Abigal, è stata troppo assorbita dall'ordinarietà della vita, ammette che troppo spesso era stata colta dalla frenesia della vita, dal lavoro e dagli impegni quotidiani che siamo costretti a subire ogni giorno, sentiva lo scorrere del tempo senza assaporarselo veramente. Ma questa visione un po' statica appare annullarsi quando ritrova Jo, non conoscevo la realtà di TeePeeLand e nemmeno la canzone di Rino Gaetano che citi, ma le frasi inserite sono bellissime e perfettamente incastrate, è stato un racconto di luce e speranza, di un'amicizia con quel pizzico di nostalgia che non ti abbandona mai durante la lettura. Il modo in cui hai raccontato il contorno, i personaggi, gli odori e le luci, ho adorato tutto. Complimenti come sempre e alla prossima.

Shakana

Recensore Veterano
03/06/20, ore 09:53
Cap. 4:

Ciao, eccomi per lo scambio del giardino :)

Devo dire che leggere un racconto del genere, in cui si esalta la voglia di vivere, conoscere le persone, viaggiare e ballare, in un periodo come quello che stiamo vivendo, è un colpo al cuore. Il tuo racconto mette in scena una situazione assolutamente verosimile e affascinante e per questo ancora più dolorosa.

Mi ha fatto piacere poter finalmente incontrare Abigail e sono curiosa di scoprire altro della sua vita.
Non sono mai stata a Berlino, ma ultimamente questa città mi sta sembrando sempre più interessante, soprattutto per l'ambiente culturale e giovanile che pare abitarla. Il tuo racconto ce ne ha fornito una fotografia, piena di vita e di colori.

Il TeePee Land è un ambiente molto curioso e inaspettato ma, come Abigail, non so se riuscirei a vivere in un luogo del genere. L'idea è sicuramente interessante ed è proprio quello che serve ad Abigail per riprendere contatto con la realtà brulicante di storie, prima di tornare al proprio lavoro. A proposito del suo lavoro, mi è piaciuto molto sentir parlare del "mestiere dello scrittore", perché credo che sia qualcosa a cui aspirano molte persone su questa piattaforma e quindi è un elemento che mi ha aiutata molto a sentirmi coinvolta in questa storia e nella vita della protagonista, e credo di non essere la sola.

Come al solito, ho apprezzato la tua attenzione all'interiorità, la scelta curata e delicata delle parole per descrivere le sensazioni e i sentimenti dei personaggi.

Non posso quindi che farti i complimenti per il tuo stile così sensibile e attento che ben si armonizza con lo scopo a cui aspira questa raccolta: raccontare la vita delle persone, semplice, ma allo stesso tempo spettacolare.

Complimenti per il capitolo e spero di sentirti presto.

Alla prossima,

M.

Recensore Master
15/05/20, ore 09:18
Cap. 4:

Ciao cara Bongi! Riprendo con molto piacere questa raccolta, scegliendo questo capitolo non solo perchè è quello fresco fresco di pubblicazione, ma anche perchè prende le mosse dall'interessantissimo contest dei Generi a catena.
Sono contenta di aver "beccato" il capitolo dove compare per la prima volta Abigail: è lei a raccogliere queste storie, come si evince dall'introduzione, e ora che l'ho conosciuta posso dire che  mi ha dato proprio l'idea di una persona che si ferma a osservare e cogliere le sfaccettature degli altri. 
Questa storia punta sull'amicizia, quella tra Abigail e Jo, un'amicizia di cui racconti l'origine che affonda in un passato molto lontano, tanto che Ab dice: Non ho ricordi della mia vita prima di conoscerla e sono sicura nell’affermare che per lei valga lo stesso (frase davvero molto bella per rappresentare l'idea di un'amicizia di vecchia data!); ma anche poi in particolare un episodio specifico. Jo e Abigail hanno preso inevitabilmente strade diverse nella loro vita, ma nonostante gli impegni e le scadenze lavorative la narratrice riesce finalmente a ricongiungersi con l'amica e passare un periodo a Berlino. Qui incontra nuove persone e prima ancora un'atmosfera nuova che è di fatto proprio quella che la induce a quello sguardo aperto verso il mondo di cui accennavo all'inizio. Di solito ero io che lasciavo pezzi di me sparsi per il mondo. Quella, però, fu una delle prime volte in cui mi accorsi di quanto anche gli altri ne avrebbero lasciati a me, se avessi avuto il coraggio di accoglierli.  E' proprio questa la frase che mi ha fatto pensare a questo sguardo nuovo verso il mondo, di cui tu di fatto con questa storia ci mostri l'origine.
L'avventura a TeePee Land diventa allora un'occasione non solo per ritrovare la sua migliore amica, ma anche per aprire nuovi orizzonti e per un viaggio interiore inaspettato e travolgente.
Anche qui, come nell'altra storia che ho letto della raccolta, ho apprezzato moltissimo la caratterizzazione a ttuto tondo che hai fatto dei personaggi, mostrandoci la scena principale senza tralasciare tutto il background che va a rendere il personaggio reale.
Mi è piaciuta, spero di poter continuare presto questa raccolta perchè voglio recueprare anche le altre due storie! Davvero complimenti - e in bocca al lupo per il contest!
Baci!

Recensore Master
14/05/20, ore 14:05
Cap. 4:

Sono arrivata molto tardi per la recensione di questo nuovo capitolo perché ho passato un paio di giorni a rileggerlo (ne avevo bisogno).

Mi ha ammaliata e, come tanti altri tuoi racconti che ho letto, mi ha permesso di riconoscere un aspetto del mio vissuto nelle tue parole.

Amo scrivere, come lo ami tu (altrimenti non saremmo qui) e come lo ama Abigail; io non ho mai avuto una Josefine a dirmi che avrei dovuto fare questo nella vita, ma ho avuto dei genitori sempre molto vicini ed entusiasti di ciò che facevo; alla fine ho scelto di fare l'archeologa, è vero, ma nel frattempo la passione per la scrittura non si è mai assopita; non lavoro per un editore, non ho scadenze, eppure me le autoimpongo, pianifico il progetto di pubblicazione, i tempi di correzione e a volte anche quelli di scrittura. Sono talmente abituata a darmi una routine nello scrivere che questa si riflette anche nel mio lavoro di tutti i giorni o negli studi universitari che affronto.
A volte perciò, come Abigail, ho bisogno di staccarmi, di riprendere fiato, di perdermi nel nulla che è tutto.

In Italia c'è qualcosa di molto simile al TeePee Land - o almeno, che si avvicina molto alla descrizione che tu ne hai dato: è un evento che dura quattro giorni ogni anno agli inizi di agosto, nelle Marche, e si tratta del Montelago Celtic Festival; per me, quel festival, in cui tutti viviamo a stretto contatto gli uni con gli altri, mangiando assieme, ascoltando musica, imparando cose strane, vivendo nelle tende e lavandoci con delle doccie a cielo aperto munite solo di acqua gelida, è ciò che aspetto per tutto l'anno, per ricaricare le batterie (quest'anno, a causa del covid, è particolarmente a rischio, temo che ahimé non ci sarà).

Ciò che più mi stupisce del leggere i tuoi scritti è che mi portano alla mente talmente tanti ricordi e sensazioni, che alla fine finisco per parlare di me stessa nelle mie recensioni, perché mi sento rispecchiata. Lo stile è encomiabile, come ti ho già detto in precedenza; il progetto che porti avanti è molto bello e non vedo l'ora di poter leggere altro.

Inoltre, ho adorato il pezzo di Rino Gaetano, come adoro tutta la sua musica, e la strofa di "Sfiorivano le viole" è ben azzeccata; ora l'avrò in testa per il resto della giornata.

Davvero complimenti e grazie delle emozioni; a presto.

Saeko

Recensore Master
13/05/20, ore 18:26
Cap. 4:

Ma ciao!

Sono stupita dal modo in cui metti in scena contesti e personaggi fra loro tanto differenti: ogni frammento presenta tematiche e ambientazioni suoi propri, che tu riesci a esaurire in maniera del tutto soddisfacente nello spazio ristretto di un singolo racconto. 
Come era avvenuto coi precedenti, anche nel capitolo in questione ho ritrovato qualcosa di me – peccherò di egocentrismo, chissà. 
Al pari della tua protagonista, pure la sottoscritta, in passato, si è scontrata con l'incertezza del futuro e la sensazione di non avere uno scopo; adesso, sulla soglia dei fatidici trenta, rimpiango di non avere avuto accanto persone che credessero in me e nella mia vocazione nella stessa misura in cui Jo ha creduto in Abigail. 
Con quest'ultima, condivido altresì la tendenza all'iper-produttività; nel costante tentativo di "non sprecare tempo", soglio trasformare ogni attività in qualcosa di potenzialmente costruttivo, col risultato ultimo di non riuscire a godermi nulla. 
L'attuale momento storico ha costretto me e i miei simili a venire a patti con tale abitudine, e tuttavia neppure adesso riuscirei a vivere alla maniera di Jo e compagni.
Ci vuole coraggio – e, forse, anche una bella dose di incoscienza – per mollare tutto e adottare uno stile di vita come quello da te descritto, soprattutto dopo aver investito tempo, sforzi e denaro nella propria formazione. Ma la realizzazione personale è un concetto soggettivo, che diverge dall'uno all'altro; la ricetta per la felicità, in fondo, è mettere passione in quello che fai – se sei così fortunato da riuscirci. 
Mi ha affascinato la tua panoramica della città, che comunica subito un senso di dinamismo e possibilità – come uno schizzo di colore su un muro bianco –: ciò che più mi piace dell'ambiente metropolitano è che puoi trovare di tutto ed essere chi vuoi (dalla "fricchettona" a quella che esce con la gonna a ruota e i tacchi alti per andare a fare la spesa), senza dover per forza uniformarti a un modello preconcetto. 
Con la sua commistione di elementi, questa storia comunica un estremo senso di libertà e, al contempo, contiene l'apprezzabile invito a soffermarsi sui dettagli e sui piccoli momenti che danno autenticità all'esistenza. 

É stato un piacere, nonché un'occasione di riflessione – come le altre volte, del resto. 
A presto, 
Irene 

Recensore Veterano
12/05/20, ore 08:37
Cap. 4:

Ciao cara, ben ritrovata!^^
Sono felice che tu abbia deciso di continuare la raccolta, perché come ti ho già scritto in precedenza, l'idea di mettere insieme scorci di vite diverse tenute insieme da un'unica "tessitrice" mi piace da matti!
E devo dire di essere rimasta piacevolmente sorpresa nello scoprire che questo racconto parla proprio di Abigail! Questa figura cosi sfuggente mi ha incuriosita sin dal primo racconto e mi sono sempre chiesta cosa l'abbia spinta a dedicarsi al raccogliere storie in giro per il mondo. E, ovviamente, in questo spaccato della sua vita lo si capisce perfettamente!
Ti dirò, io purtroppo in Germania non ci sono mai stata e, ironia della sorte, progettavo di concedermi un weekend a Berlino proprio in questo periodo come, regalo per la laurea... E invece a causa di questa dannata pandemia dovrò rimandare T-T perciò sono stata molto felice di avere un piccolo assaggio di questa città grazie alle tue righe. Berlino è sicuramente una delle capitali europee più affascinanti, proprio per i tanti cambiamenti che ha vissuto in pochi anni. Le sue strade hanno visto orrori indicibili e sofferenze, ma anche arte e bellezza e da storica dell'arte non posso non ammirare i suoi splendidi musei. Secondo me sei riuscita a cogliere in pieno tutti questi aspetti della città e soprattutto una delle sue caratteristiche principali: il costante cambiamento. Mi è piaciuta molto la cosa che ha detto l'addetta alla biglietteria della torre indicando le gru: dopo la caduta del muro, tutti hanno lavorato sicuramente sodo per rendere Berlino una città vivibile e soprattutto bella.
Ma torniamo alla nostra Abigail: conosciamo una ragazza che, seppure giovane, è riuscita a realizzare il suo sogno e diventate scrittrice, un sogno che probabilmente siamo in molti a condividere ahahah. Trovo che tu abbia ben delineato il percorso di Abigail nel raggiungere la consapevolezza che la scrittura sia la sua ragione di vita. "Ogni volta mi sorprendevo e meravigliavo per il fiume di pensieri e parole che, incontrollabili, prendevano colore e movimento nella mia mente e premevano impazienti sui polpastrelli delle mie dita trepidando all’idea di concretizzarsi." allora, questo passo è stupendo, credo che esprima benissimo tutto l'amore che Ab prova e riversa nella scrittura e credo che chiunque come noi scriva possa dire di sentire le stesse cose quando cade nel vortice travolgente dell'ispirazione!
Ma se Abigail è stata totalmente fagocitata dal mondo del lavoro, Josephine è il suo esatto opposto! L'una è meticolosa, prudente, ama organizzare e pianificare tutto, l'altra si lascia trasportare dagli eventi, segue l'istinto e il suo cuore in barba alle convenzioni sociali. Una dicotomia questa che mi è piaciuta molto e che sei stata in grado di rappresentare molto bene già dalle prime battute che si sono scambiate. Ed è proprio grazie alla spumeggiante Jo che AbigIl entra nel colorato e folle mondo di TeePee Land. Non ne avevo mai sentito parlare, ma sembra un luogo davvero interessante e che vale la pena visitare! Una sorta di Woodstock dove gente di tutto il mondo si ritrova per condividere passioni, storie, musica. Magico, davvero magico...anche se, probabilmente, nemmeno io come Abigail riuscirei a sopravvivere più di una settimana in tali condizioni AHAHAHAH
Insomma, Abigail si trova per la prima volta ad assaporare la vita nella sua forma più primordiale e autentica e questo le dà la spinta per dedicarsi alla scrittura con uno spirito nuovo, magari ritrovando quella passione che l'aveva spinta ad iniziare, ma che è stata pian piano travolta dal business dell'editoria.
Parlando dello stile, è sempre molto scorrevole e fluido e la lettura non mi è mai risultata pesante. Sei in grado di rappresentare situazioni e personaggi in maniera semplice ma efficace, anche se
confesso che avrei preferito che ci mostrassi Detlev, invece che descriverlo attraverso le parole di Jo, magari con un breve dialogo che ne mettesse in evidenza la personalità e ciò che lo ha spinto ad unirsi alla comunità.
Visto che lo hai chiesto, ti segnalo solo questo piccolo refuso: "Ogni cosa fin da *quanto* eravamo solo delle bambine"
Infine, se posso darti un piccolo consiglio, eviterei di inserire parole "italianeggianti" o tratte dal dialetto nei dialoghi tra persone di nazionalità diversa XD secondo me fa sì che il lettore non riesca ad immergersi totalmente nel contesto. Ovviamente, si tratta di gusto personale e sei liberissina di ignorare il suggerimento ahahah.
Alla prossima storia cara, complimenti, vai avanti così! <3

Zob

Recensore Master
11/05/20, ore 16:23
Cap. 4:

Bongiiii! Eccomi! Che bello poter tornare a leggerti! ^^

E benvenuta Abigail, è davvero un piacere conoscerti: so che probabilmente non è così, ma non ho potuto fare a meno di pensare che fosse un po' il tuo alter ego. Il primo motivo è che si tratta di una scrittrice, e in piccola parte anche tu lo sei, in secondo luogo dal suo amore per Berlino: io adoro la maniera in cui descrivi le città dove sei stata, è un qualcosa che apprezzo moltissimo in una storia, amo vedere da parte di autori e autrici una tale passione nel descrivere un luogo che gli ha rubato un pezzo di anima. Se si trattasse di me, di sicuro descriverei Londra, sebbene abbia bisogno di fare un piccolo ripasso di geografia, prima.
Oltre a quest'aspetto (e ti ringrazio perchè io di Berlino non so praticamente nulla ed è stato affascinantissimo vederla attraverso i tuoi occhi) la cosa più bella di questo racconto è, indubbiamente, il rapporto fra Abbie e Jo (adoro il nome Josephine, anche se nel tuo racconto è spellato diversamente, perchè mi ricorda Jo March). Mi ha ricordato in parte quello fra me e la mia migliore amica, facendomi scendere una lacrimuccia per la nostalgia...
Più che amiche, mi sono sembrate in certi momenti quasi sorelle e in altre, anime gemelle: la dolcezza di ogni loro sguardo, di ogni gesto, la maniera in cui entrambe si sanno aiutare a vicenda, si comprendono e si conoscono, ti giuro che mi ha portato a shipparle e a quasi sperare in un bacio o qualcosa di simile, a un certo punto <3. Non lo avrei trovato affatto forzato, anzi!
Jo è chiaramente la persona più importante della vita di Abbie, colei che l'ha aiutata a trovare la strada giusta e che, conoscendola bene, è riuscita a comprendere come qualcosa inizialmente non andasse e l'amica avesse bisogno di una vacanza. Non di una fuga in alberghi a cinque stelle, ma di qualcosa di unico ed essenziale, che l'aiutasse a ritrovare la propria bussola e a concentrarsi su ciò che è davvero essenziale. E da qui arriviamo a TeePee Land: non conoscevo questa realtà, ma adesso vorrei tantissimo farci un salto, specialmente per conoscere il vecchio Detlev, che mi ha fatto da subito una tenerezza incredibile, come se lo conoscessi da sempre. E' splendido come Abigail sia stata immediatamente accolta con entusiasmo, sarebbe davvero bello se lo stesso avvenisse in ogni realtà. Mi sono immedisimata moltissimo perchè mi sono sentita così quando ho conosciuto alcuni nuovi amici del mio ragazzo; a casa e in famiglia. In un posto come TeePee Land non conta il tuo aspetto o da dove provieni: sembra che l'importante sia che tu sia sincera, esprima quello che sei e ritrovi pienamente te stessa <3

Concludo dicendo che la frase scritta sui ciotoli mi ha davvero commossa **, abbiamo bisogno di ricordarcelo più spesso...

In bocca al lupo per il contest, cara, secondo me hai fatto un ottimo lavoro <3

la tua omonima Benni