Recensioni per
Cavia n 32557
di T612
Che pugno nello stomaco, questo capitolo. |
Questa parola era davvero difficile secondo me ma ancora una volta mi sei piaciuta un sacco. Nel primo paragrafo mi è piaciuto il fatto che fosse simbolica e si riallacciasse al fatto che la vita di Bucky è un inferno, però principalmente voleva mostrarci come Bucky sia un 'peccatore', un criminale e che questo inferno di vita lo stia contaminando e corrompendo sempre di Bucky. Bello, complimenti. |
E rieccomi! |
Toc toc? Sì, sono io per il secondo round recensivo (?)! |
Molto bello questo capitolo. In particolare ho amato i primi due pezzi. Il primo perché c'era una cura nelle parole, nello stile, nelle immagini che hai creato molto bella, era come un film e ho visto tutte le scene con una chiarezza spaventosa. Adoro. Come sei riuscita a trasmettermi il senso di 'domestico'. Come sei riuscita di nuovo a trasmettermi il lutto di Bucky. Il fatto che sia tutto sulle sue spalle. E soprattutto per quella stoccata finale su Bucky che non merita un momento di tregua: proprio bello e la parola inferno messa lì accanto ci sta benissimo. |
Questa associazione mi sembra più labile, meno incisiva, ma le cose bisogna viverle per capire il peso che hanno si ciascuno. Il giovane Bucky inquieto e cresciuto troppo in fretta sembra così lontano dal soldato in licenza che, dopo una notte di bagordi in terra straniera, ride e si sente vivo, nonostante tutto. |
Adoro come riesci a trasmettere la sofferenza di Bucky attraverso brevi immagini del suo passato, come a dire che, Soldato o non Soldato, anche prima non se la cavasse per nulla bene. Adoro come mi trasmetti queste emozioni senza impietosirmi, ma convincendomi sempre e trasmettendomi il realismo, la forza d'animo di Bucky, la crudeltà della sua vita e questo senso di 'ineluttabilità', questa sensazione che nonostante Bucky sia forte, bravo, intelligente, nonostante si adatti a tutto, la vita è troppo crudele. |
Non so come interpretare il numero ridotto di parole... immagino che per un programma base possa funzionare. Di certo non possedere un vocabolario impedisce di dar forma anche ai pensieri, quindi non fa una piega. |
Dopo un piccolo stacco pomeridiano, rieccomi qua! |
Ero sicura di trovare pane per i miei denti, mia giovane Padaw- no, fandom sbagliato, pardon. |
Massalve! |
La terza parte è meravigliosa. Di questo capitolo mi è piaciuta tantissimo la cura che hai usato nell'usare la parola ruggine, come hai scavato a fondo per darle questo significato così importante. In particolare nella seconda parte, quella sulla seconda guerra mondiale, mi è piaciuto un sacco come hai accostato la ruggine al sangue e alla morte: davvero bello e ci sta tutto. Ma appunto è la terza parte quella che mi ha colpito di più: questa ruggine metaforica che dici che si sta depositando sul soldato, sull'arma. E la adoro perché da un lato trovo bello come hai sviluppato il fatto che il soldato lo sa che qualcosa in lui non va e la metafora della ruggine crea una bella immagine con questo concetto di 'imperfezione'. Dall'altro lato: lui è un'arma, un oggetto, non un essere umano. E quindi arrugginisce. Come ricordarci bene la deumanizzazione di Bucky con un'immagine così semplice. Complimenti e alla prossima ^^ |
Scopro solo ora questa storia e, wow! La sto adorando! |
Prima di tutto mi piace come in questo capitolo tu abbia scelto di dividere la storia in tre momenti e in ogni momento risalta un diverso Bucky. |
Non avevo ancora mai letto una tua storia, avevo dato un'occhiata perché comunque scrivi su uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, ma alla fine sono pigra e non esco molto fuori dalla zona di comfort della mia ship. E ora mi dispiace non averti dato prima un'occasione, perché il tuo stile è davvero molto bello. Il primo paragrafo credo sia il mio preferito, tutto sei riuscita a farmi sentire di Bucky, le sue emozioni, il suo dolore, poche righe e mi hai tratteggiato un personaggio canonico, realistico, a tutto tondo, vivo. E l'immagine iniziale, dello spogliarsi della propria pelle: bellissima. Ho amato le parole che hai usato per descrivere il corpo di Bucky: ossa rotte, membra sanguinanti, pezzo di carne, ecc... Perché trasmette bene la deumanizzazione che James ha subito e per lo stesso motivo ho amato le parole con cui definivi 'Bucky' dentro il Winter Soldier: estraneo che coabita. Bellissima scelta di vocaboli anche qui. Come prima parola mi hai convinto e mi sei piaciuta un sacco ed è sempre un piacere leggere lavori così belli nel mondo delle ff. Unica piccola nota: a volte hai fatto qualche salto passando da verbi al presente ad altri al passato. Per tutto il resto, complimenti davvero <3 |