Recensioni per
Il riflesso dei rimpianti
di NevilleLuna

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/07/20, ore 22:57

Valutazione del contest "Sincero (non mi odi più)" - Terza classificata


Grammatica e stile: 8.8/10 [Grammatica: 4.8/5 + stile: 4/5]
Prima di lasciarti la valutazione per il parametro, faccio una premessa. In merito alle ripetizioni tendo a fare tre distinzioni: quelle che reputo un errore quasi grammaticale perché pongono la stessa identica parola senza alcuna valenza specifica più volte nella stessa frase o in frasi vicine; quelle che servono a un preciso scopo di enfasi e dunque hanno un valore stilistico riconosciuto; quelle che – o per mancata rilettura o per scelta stilistica non riuscita – ricompaiono spesso finendo per stonare.
Nella tua storia compaiono tutte e tre i tipi ed è quindi più che altro su questo che si va ad articolare la mia valutazione. Innanzitutto ti segnalo quelle che rientrano secondo me nel parametro grammatica:
Non avrebbe mai pensato che sarebbe mai stata tanto felice in tutta la sua vita. – ci sono due “mai”, in questo caso si tratta di un refuso.
Ha incentrato tutta la sua vita sul tentativo di cancellare completamente l’immagine di sua sorella dalla sua vita, ma ora con l’arrivo di suo nipote il riflesso di Lily è di nuovo tornato nella sua vita. – Nello stesso periodo ricompare l’espressione “sua vita” per ben tre volte, un appesantimento inutile. -0.2
Per quanto riguarda invece le ripetizioni che rientrano nel parametro “stilistico”, ho apprezzato i richiami costanti al riflesso, le anafore di “rimpianto” nell’ultima parte del testo, la ripetizione di frasi avversative che va a creare uno specchio e una simmetria precisa tra le parti. Ho trovato funzionali anche le ripetizioni, anche in frasi vicine, di espressioni come “prima volta” o “secondo posto” o anche la stessa enfasi sulla parola “vita”. Riformulando e mettendo sinonimi si sarebbe perso il collante e quindi la scelta mi è sembrata giusta.
Tuttavia, alcune ripetizioni invece mi sono sembrate eccessive perché riguardano, non espressioni dal valore semantico speciale, ma parole che sarebbero potute essere omesse. In particolare, mi riferisco agli aggettivi possessivi: “suo” nelle sue differenti declinazioni di genere e numero compare 5 volte nel primo paragrafo, 7 nel secondo, 7 nel terzo, 9 nel quarto, 6 nell’ultimo. Certamente in alcuni punti servono a precisare il riferimento alla persona come qui: Non riesce a sopportare il suo sguardo, la sua voce, i suoi pianti… In altri però, la loro presenza è inutile e risulta davvero troppo eccessiva, come qui: Ha incentrato tutta la sua vita sul tentativo di cancellare completamente l’immagine di sua sorella dalla sua vita, ma ora con l’arrivo di suo nipote il riflesso di Lily è di nuovo tornato nella sua vita.
Se mi soffermo così tanto su questo punto non è perché è una cosa grave, ma al contrario è l’unico dettaglio che stona in una storia che altrimenti avrebbe una veste stilistica molto accurata: l’articolazione dei paragrafi è perfetta, i sottotitoli di ognuno come parte integrante della storia colpiscono moltissimo, ed emerge una simmetria nella struttura delle frasi potente ed efficace. La punteggiatura è poi usata perfettamente e il lessico scelto equilibrato e appropriato. Queste ripetizioni sono dunque l’unica pecca, e purtroppo è la brevità della storia a sottolinearne la presenza.

IC: 14/15 Sono sincera: non mi sarei mai aspettata di poter vedere in così poche parole così tanto. In ogni paragrafo della storia sei riuscita a far emergere costantemente le parti positive di Petunia nella sua capacità di amare (il rapporto con Vernon e l’amore per Dudley), il sentimento di inferiorità (attraverso l’immagine di Lily sentita come fardello) e anche l’odio e l’invidia (proprio nel disinteresse che prova per la sorella – disinteresse che passa dal non volerla al matrimonio al non curarsi della sua gravidanza, oltre che non accettare suo figlio). Questa ripartizione di elementi si ritrova anche nella struttura generale nel passaggio dai successi di Petunia all’odio per Harry.
In sostanza, mostri aspetti positivi di Petunia nei suoi legami più importanti, le sue brutture nel rancore costante per Lily e poi per Harry, ma anche ragioni per poterla comprendere: in particolare, il sentirsi sempre seconda e quell’ultimo spiraglio di rimpianto che alla fine riconosce di provare. Petunia rimane sempre IC nei vari momenti ed è ben scandagliata nelle sue emozioni. L’aspetto più interessante è poi che hai scelto un taglio non emotivo in realtà, ma quasi “arido” come fosse una prospettiva panoramica su di lei, quasi come un album di fotografie… Però proprio per questo l’emozione arriva: è l’aridità dei momenti, il tocco di sbagliato in ogni momento felice che davvero riassume l’essenza del personaggio. Incredibile a dirsi – visto il progetto di descrivere tutti i momenti importanti di una vita in una sola flash – ma non manca quasi niente per comprendere Petunia. L’unica cosa di cui ho percepito l’assenza e che devo segnalare è un ricordo di ciò che in Petunia scatena la fuga: la storia parte già da quando questo desiderio è pieno, è messo in atto. Una scena in più su Petunia sopraffatta dalla sorella ci avrebbe permesso di stare dalla sua parte subito; invece questo aspetto è già lontano, implicito e solo deducibile. Un momento su Petunia oscurata è il tassello che manca (sfumatura a cui tu alludi più che mostrare).

Trama e altri personaggi: 10/10 La trama ripercorre appunto alcuni momenti chiave della vita adulta di Petunia e mi è piaciuta come il focus sia stato autenticamente sui momenti importanti per lei (la fine della scuola, il matrimonio con Vernon e la nascita di Dudley, la decisione di tenere Harry e poi il momento in cui ha dovuto lasciare la sua casa). Il filo viene tenuto saldamente attraverso l’idea del “riflesso” che esprime ogni volta sensazioni diverse – sensazioni che richiamano sempre più o meno indirettamente la sorella. Infatti si giocano proprio sull’assenza di Lily: è l’assenza di Lily che provoca soddisfazione nella primissima immagine, ma anche poi rimpianto alla fine per non averla saputa amare. Tutto risulta molto equilibrato dall’inizio alla fine, non c’è nessun buco e davvero l’essenzialità della trama è riuscita a racchiudere tutto. Il giocare sui riflessi, sulla prospettiva solo su Petunia e il ricavare lei tramite l’assenza di Lily sono scelte interessanti e originali che aggiungo molto. Ci ho visto davvero tanta cura, attenzione e simmetria nel tuo impianto narrativo.
Un’ultima nota positiva è, poi, il modo in cui hai indirettamente caratterizzato Vernon: è lontano dal principe azzurro ed è ordinario, ma la ama davvero (come credo sia lampante, vista la scelta di sposarla nonostante la scoperta su Lily) e forse con lui non potrà vivere passionalità, ma felicità sì.

Titolo: 3/3 Il riflesso è ciò che autenticamente domina la storia, in quanto ogni paragrafo (e dunque ogni momento chiave) si apre proprio con un riflesso diverso di Petunia. La scelta di focalizzarti sull’ultima parte – e quindi sul rimpianto – è un piccolo spoiler che non mi è dispiaciuto, perché di fatto è quello l’approdo ultimo del personaggio. Allo stesso modo, mi ha poi convinto quel declinare la parola al plurale: il rimpianto di Petunia infatti non è uno, ma tanti (cosa che tu esprimi nella parte conclusiva della storia con tre anafore). Un titolo azzeccato in ogni parte che secondo me incuriosisce il lettore.

Gradimento personale: 5/5 Per tutti i motivi che ho espresso sopra, la storia mi ha colpito molto e la cosa che più di tutte mi ha lasciato sbalordita è la capacità che hai dimostrato nel condensare tutti gli aspetti essenziali in quella che è una flash (o poco più di una flash). La tua non è una storia che rivela segreti arcani o che a livello di contenuto ha stravolgimenti inimmaginabili, ma proprio questa capacità di rende autentico il “less is more” mi ha stupita.

Totale: 40.8/43

Recensore Master
15/06/20, ore 20:32

Ciao :-)
È una storia ben acritta, profonda e delicata. Mi piace che 'il riflesso' di Perunia scandisca la narrazione e come con il trascorrere del tempo, quello che vede cambia o forse, ancora più interessante, non è mai cambiato ma lei si è rifiutato di vederlo veramente.
Non è un personaggio che amo, ma ha sicuramente sofferto anche lei e mi piace come sei riuscita a mostrarlo.
Complimenti!
A presto,
Carme93

Recensore Veterano
23/05/20, ore 19:46

Ciao! 
Innanzitutto complimenti per la storia, scritta molto molto bene. In poche parole sei riuscita a descrivere perfettamente il personaggio di Petunia, che credo sia spesso sottovalutato e poco indagato nella saga e che, personalmente, mi ha sempre molto affascinata.
Da quel che si è ricostruito dai libri e dai contenuti poi rilasciati dalla Rowling, in effetti, Petunia ha trascorso la sua vita inseguendo un ideale di normalità nel tentativo di discostarsi così tanto dalla sorella, dopo essere stata letteralmente rifiutata dal suo mondo e questo tu lo hai sintetizzato alla perfezione in quella frase finale sul riflesso di Lily, rimasto sempre accanto a lei, tanto nei momenti felici, descritti per primi, tanto in quelli di timore e rimpianto. Lily è, in qualche modo, una presenza costante della sua vita, persino quando Petunia crede di essere completa e di essersela ormai lasciata alle spalle. 
Credo anche io che, alla fine, il personaggio di Petunia sarà tormentato dal rimpianto di non aver saputo lasciare andare il rancore nei confronti della sorella e riversato su Harry ma questa consapevolezza sopraggiunge troppo tardi.
Ancora complimenti per questa storia bellissima! Sei stata molto molto delicata e sei riuscita a dare quest'aura struggente a tutto il racconto.
A presto,
Federica