Recensioni per
Primavera non bussa, lei entra sicura, come il fumo lei penetra in ogni fessura
di Hiraedd

Questa storia ha ottenuto 102 recensioni.
Positive : 102
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/06/20, ore 21:29

Questo capitolo è molto utile, anche perchè non avevo capito quando Dorcas in quello precedente aveva detto delle colazioni insieme di loro due. Qui finalmente i conti tornano, Adoro i capitolo solo su loro due, potrei leggerli in quantità industriale! ma immagino che nel prossimo ci saranno anche gli altri... non vedo l'ora di scoprire quando capiranno di piacersi!

Recensore Junior
03/06/20, ore 16:23

Eccomi! Capitolo molto Carenji-centrico, credo sia davvero difficile per te "manovrare" questi due personaggi, hanno dei caratteri davvero profondi e complicati! Mi è piaciuto molto lo stile narrativo che hai utilizzato introducendo i flashback, ho dovuto rileggermi diversi capitoli per capire bene il filo conduttore della storia e i "missing moment" che hai inserito, ma ne è valsa davvero la pena. Inoltre, hai dato qualche risposta alle domande che avevi disseminato qua e là nei capitoli precedenti. I giorni di fibrillazione in cui il terribile tempo inglese interrompe l'inizio della loro routine sono stati descritti benissimo, brava!
Quel "ci vediamo domani" pieno di promesse mi ha fatto sobbalzare il cuore nel petto :)
Il personaggio di Cinthia come sempre mi affascina, mi piaceva già all'Amore ai tempi dell'Odio, e sono curiosa di scoprire come possa essersi avvicinata a Max McKinnon.
A presto!
Lène
P.S. spero comunque che una parte del prossimo capitolo racconterà di Dorcas e Fabian!

Recensore Veterano
31/05/20, ore 14:10

Ehilà! 
Io adoro Benjamin e Caradoc, mi piace come si nascondano dietro una finta indifferenza che sta diventando sempre più finta anche ai loro occhi, da un contatto nato quasi casualmente. Adoro la parte in cui Benjamin ha parlato della sua famiglia, i pensieri di Caradoc a riguardo e questa diversità che è percepita solo come intrigante e stimolante, non più come impossibilità nel comprendersi. Mi piace che stiano imparando a conoscersi, piano piano, lontano dagli occhi indiscreti degli altri, forse anche per paura di dover per forza dare nome a qualcosa, ce lo dice anche la Rowling, che la paura del nome è più forte del nome stesso, ma forse proprio per questo sono contenta della considerazione di Dorcas a Dec, che smuove ancora di più ahahaha! 
A giovedì, 
Lele

Recensore Veterano
29/05/20, ore 08:20

Ah, che gioia! Ciao di nuovo^^
Sono felice di sapere che questi primi capitoli ti risultino facili da scrivere. Evidentemente, questi personaggi che covavi dentro di te, scalpitavano proprio per uscire.
Naturalmente, a parte la gioia di ritrovarti, la suprema letizia deriva anche dal fatto che ci hai regalato uno dei capitoli carenji-centrici più emozionanti di sempre.
È difficile da dire, in una storia così ben riuscita e con personaggi tanto ben resi, quali siano i migliori. Eppure, non posso fare a meno di pensare che, forse, i più complessi - e perciò più belli - siano proprio questi due. Con loro, in particolar modo, hai fatto un lavoro magistrale.
Questo capitolo è di una dolcezza assurda, sebbene né Benjamin, né Caradoc abbiano ancora ben compreso cos'è che li spinga l'uno verso l'altro, in quest'ultimo capitolo assistiamo ad un vero e proprio disvelamento reciproco.
È come se entrambi, colazione dopo colazione, si spogliassero dinanzi agli occhi dell'altro e l'aspetto più toccante è la naturalità, la completa assenza di disagio, che questa vicinanza - non solo fisica - comporta, che nessuno dei due ragazzi può fingere di non percepire.
Hai reso questa sorta di rito mattutino, iniziato per caso e continuato per un profondo e non interamente esplorato interesse reciproco, un limbo, una parte a sé stante delle giornate dei due ragazzi, una manciata di ore da custodire gelosamente e a cui fa seguito quasi una smania di rivedersi di nuovo (come si evince dal malumore di Benjamin, privato del suo rito dai giorni di pioggia). Proprio per la "sacralità" di questi attimi condivisi e che il lettore riesce a vedere attraverso gli occhi dei due, non riesco neanche a dispiacermi troppo del fatto che Benjamin, per la prima volta, stia mentendo a Dorcas (anche perché, del resto, è difficile nasconderle davvero qualcosa).
Mi è piaciuta tanto l'incertezza di Benjamin mentre si avventura fuori dal Castello, nel primo giorno di sole. Quel tenace convincersi che no, le mattine con Caradoc non l'hanno cambiato e che sì, può tranquillamente ritornare alla sua routine solitaria. Poi però gli basta un'occhiata al Corvonero per capire che le cose, ormai, non stanno proprio così.
Ma, soprattutto, ho adorato la fine: Caradoc che, tante cose nella sua vita non può gestirle, tante cose sembrano sfuggirgli, decide invece di non lasciarsi sfuggire questi momenti con Benjamin. Se fino ad ora hanno chiuso entrambi un occhio sulla "casualità" del ritrovarsi giorno dopo giorno, finalmente Caradoc si espone: c'è una dichiarazione di intenti in quella domanda che chiude il capitolo, c'è l'ammissione che no, non ci sono lettere da leggere, né insonnia da combattere. Caradoc si sveglia all'alba per Benjamin e - Benjamin lo riconosce finalmente anche a sé stesso - il Serpeverde lo fa per Caradoc.
Sembra apparentemente pleonastica quella domanda del Corvonero, ridondante, e invece non lo è affatto.
Ecco, vedi? Dalla recensione di benvenuto sono passata alla modalità recensore scrupoloso (o pappagallo? Che dir si voglia) che sottolinea tutti gli aspetti positivi del capitolo. Ora mi hai conosciuta a tutti gli effetti (leggasi: sì, sono solita divagare molto nelle recensioni).
Se, per caso, in questi anni di lontananza ti sei mai chiesta quale fosse il modo migliore per riprendere questa storia, beh, ti assicuro che riprendere con un capitolo così, su Benjamin e Caradoc, è stata una mossa molto abile (e molto, molto, molto apprezzata dalla sottoscritta).
Alla prossima!^^