Recensioni per
Il viaggio del viandante
di Estel_naMar

Questa storia ha ottenuto 59 recensioni.
Positive : 59
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/07/21, ore 16:04
Cap. 2:

Cara Bongi!
Tocca che mi ripeto, in questa recensione. Mi piace moltissimo il fatto che ogni drabble sia legata l’una all’altra, ma anche il modo in cui desideri giocare con noi lettori, senza offrirci nessuna interpretazione ufficiale e lasciandoci a rintracciare i fili che legano un capitolo all’altro. Qui il viandante (dando per scontato che sia sempre lui il protagonista) si apre, si confessa, nel gioco instaurato tra la decade inteso come i dieci anni e il verbo decadere. Il viandante non è più un bambino preso per mano dal nonno, ma rivive il passato. Il suo viso mostra i segni del tempo, la brezza si posava di lui, segno che adesso non si posa più e il passato perde i suoi contorni come solo il tempo sa sfumare. L’ultima frase è di una verità sconcertante: la caduta dei fiori (la fine di una vita?) implica la rinascita e la genesi già citate, in un’ottica ciclica – nell’ottica ciclica in cui tutti noi siamo costretti/intrappolati, in fondo. Bella e toccante, mia cara, e piena di spunti riflessivi ^^!
Un abbraccio e a presto,
Shilyss

Recensore Master
04/12/20, ore 12:22
Cap. 2:

Sono rimasta assolutamente incantata dalla lettura di questa drabble per la sua musicalità che la rende quasi un componimento poetico. E della poesia ha anche una sua cripticità che la rende di libera interpretazione. Mi è piaciuto moltissimo il gioco di significato tra decade e decàde, l'ho trovato "divertente", intelligente e io adoro quando un autore permette a noi lettori di intrattenerci non solo con l'andamento di una storia in se e per sè ma anche di giocare con le parole. Qui poi è tanto più necessario vista la brevità del componimento. Bellissima poi l'immagine finale: dalla decadenza inizia una nuova vita che chissà quante decadi durerà (aggiungo io)! Molto ben fatto ^_^

Recensore Veterano
13/11/20, ore 10:04
Cap. 2:

Ciao! Eccomi a continuare lo scambio ABC, e soffermarmi su questa seconda drabble. 
Allora: decade. Lasciati dire che ho amato il tuo sfruttare i due significati semantici della parola decade nella stessa drabble: da una parte a livello di tempo, dall'altra il decadere. Proprio questo elemento di decadimento mi ha dato un senso di spossatezza, di sgregolatezza, come se questo viandante fosse stato più volte sull'orlo del baratro ma senza cadere mai. Diciamocelo: quando penso al decadere di qualcosa penso a un cinema abbandonato in un paesino del Sud, a un chiostro con gli alberi caduti, ad una chiesa non consacrata. Ed è proprio questa religiosità un po' artefatta che viene fuori da queste tue parole. Cosa è successo a questo viandante? Cosa lo turba? Ma non sembra un turbamento sconvolgente, sembra essere estremamente consapevole della sua caducità ed averlo accettato come ha accettato il passare degli anni. 
I fiori cadono, leggeri, leggiadri, la terra è rigogliosa: è ancora vivo.
Questa drabble mi ha dato questa sensazione, e magari sono del tutto fuori di strada e a quel punto dovra dirmelo! Ma anche interpretarlo in questo modo mi è piaciuto molto. Spesso si pensa che nel genere introspettivo vadano per lo più sguardi dentro all'anima dei personaggi, monologhi interiori senza descrizioni esterne. Invece tu sei in grado di andare nell'introspettivo anche parlando di miglio, fiori, natura. Questo rende la tua raccolta ancora più potente e ancora più efficace, forse non per tutti ma in grado in qualche modo di toccare le corde del cuore. Non si sa nemmeno perchè, forse non si riesce a darti una spiegazione, ma ti fai toccare da queste parole, dal viaggio di questo viandante anche se non si sa ancora qual è la sua destinazione. 
Come viaggio, di per sè, è particolare. Non è un viaggio di cui sappiamo i luoghi, le coordinate geografiche, con cosa sta viaggiando, ma è un viaggio prettamente interiore, estremamente umano. Sembra che il viandante si stia scoprendo pur conoscendosi molto bene, sta scoprendo cosa lo circonda ma forse non è fisicamente in quei luoghi, non riesco effettivamente a comprenderlo. 
Immagino che sia proprio questo il punto di forza. 
TI ringrazio per scrivere ciò che scrivi e ci sentiamo nella prossima recensione!
Un bacio
 

Recensore Master
31/10/20, ore 12:14
Cap. 2:

Ciao, finalmente giungo pure io.
Mi porto avanti di un altro passo in questa raccolta.
Leggendo questa seconda drabble, mi è tornato alla mente paradossalmente Nietzsche e la sua teoria dell'eterno ritorno, l'idea del tempo che alla fine spezza qualsiasi volontà.
Il tuo protagonista sembra arrivato a un punto della vita in cui il peso del tempo si fa sentire, le cose che ha posseduto sembrano scivolare via e così anche il ricordo di essi; eppure, allo sconforto e alla stanchezza abbraccia la consapevolezza che il mondo è un continuo ciclo, che ciò che decade permette il risorgere di qualcosa e che è l'accettazione di questa fatalità, l'amore per questo destino che li fa guardare la vita con stoicismo.

Anche qui, il titolo ritrova una doppia risonanza nel testo: lo fai risuonare come sostantivo per indicare l'età avanzata del protagonista, sia come verbo per indicare l'avanzare inesorabile di questa decadenza nell'anima. Tutto in lui sembra sfiorire, ma a colpirmi maggiormente è stato l'uso della "decadenza" del fiore da cui nasce il frutto e all'interno del quale stanno i semi che generano vita. Insomma, il parallelismo tra uomo e natura, in questo rapporto analogo e simbiotico quasi, ha espresso ancora una volta un'armonia in questo disegno che è la vita, come un ritorno alla madre terra, ma anche alla terra d'origine (e qui mi ricollego alla prima drabble, dove mi parlavi dei campi in cui lo portava il nonno, durante la raccolta del miglio, se non sbaglio), e quindi mi posso immaginare il protagonista come un seme trasportato dal vento e che ha dato i suoi frutti, presumo, e che ora fa ritorno, si consuma per rinascere, anche se non è ancora tempo.
Mi sembra di percepire il personaggio sulla soglia della vita, mi sembra quasi di vederlo seduto metaforicamente sul portico di casa, su una sedia a dondolo, in attesa quasi, mentre ripassa la sua esistenza.

Mi piace il modo in cui inizi la drabble. Ancora una volta sento il peso della maturazione del protagonista, mi piace come renda l'idea che l'acquiescenza sia una condizione che si raggiunge con l'esperienza, con il tempo che avanza, e che indirettamente esalta quindi tutta la ribellione e lo spirito energico che è proprio della vita giovane, di chi ancora è all'inizio del cammino. Mi è piaciuto anche quel "quasi subendola" perché implica quasi un'arresa del protagonista, di un uomo che è stato vinto dalla vita, che ha dato tutto se stesso in questa lotta e che adesso sta incassando l'effetto di ritorno (sì, io ancora sto a Nietzsche, a modo mio... e dire che è uno di quei filosofi che non mi hanno fatto impazzire). Insomma, il suo viaggio è un viaggio che segue la corrente, in cui lui si lascia trasportare, è uno di quei viaggi a tu per tu con "tutto" che sono molto diversi dai "viaggi" che fanno i giovani, in cui sono loro a cavalcare, loro combattono. C'è questo senso del "subire" che si percepisce anche attraverso lo stile, in cui adoperi toni molto calmi, attraverso periodi lunghi, distesi, un lessico curatissimo, abbastanza elevato, che vuole innanzitutto spingere il lettore a riflettere e a metabolizzare la lettura, costringendolo quasi a subirla assieme al personaggio.

Ancora una volta, nella parte di mezzo della drabble c'è un fortissimo senso malinconico, in cui troviamo un altro confronto tra il lui giovane e il lui vecchio: la forza della natura nella giovinezza è uno stimolo a ribellarsi, a fare, mentre adesso nella vecchiaia quella forza sovrasta, viene subita dal personaggio, e di quello stimolo rimane solo un blando ricordo, una sensazione fantasma che con il passare del tempo diventa sempre più flebile, più sfuggente, quasi lui si sia dimenticato cosa veramente si prova. E' nostalgia, la sua, di quanto aveva la forza per gioire della sfida che offre il mondo.

Come ho avuto modo di dire prima, credo, è nel finale che questa malinconia si evolve in consapevolezza e accettazione. Il protagonista sa che anche in questa fase della vita si indispensabili, che il decadimento è una tappa fondamentale per permettere una nuova rinascita. Chiama, secondo me, non solo all'accettazione del tempo che avanza, a questo "amor fati", ma anche invita il lettore e i più giovani ad avere rispetto di questa fase, di questi vecchi, perché loro sono la nostra genesi, e oltretutto sono il nostro futuro, paradossalmente, in un circolo senza fine, in cui tutti noi siamo prigionieri.

C'è un effetto catartico nel finale, che io ho trovato perfetto perché si chiude con la parola "armonia". Non si tratta soltanto dell'esaltare questo equilibrio e questo ciclo perfettamente rodato, non soltanto riferito all'armonia esterna, quella propria della natura del mondo, ma anche dell'armonia dei sensi, di questa pace che il protagonista raggiunge interiormente a suo modo.

Ti confesso che ho trovato questo secondo capitolo a suo modo molto triste, forse perché al contrario del personaggio, empatizzando con lui, io provo quasi questo magone nel vederlo sulla soglia.
Comunque anche qui sei stata brava, ed è stato un piacere tornare a proseguire in questo viaggio assieme al tuo protagonista.
A presto!

Recensore Master
25/10/20, ore 18:40
Cap. 2:

Buonasera cara, eccomi per continuare la lettura di questa tua raccolta. Rimango sempre rapita quando riesco a leggere qualcosa di così profondo e soggettivo come questo piccolo testo. Porti sempre il lettore a riflettere su questo viaggio certamente non solo fisico portato avanti da un ipotetico protagonista, che cresce attraverso le proprie esperienze e ciò che riesce a vedere con gli occhi e con lo sguardo dell’anima. Riflessione molto personale, interpretabile in ogni modo possibile, un tassello su molti che compongono la sua esistenza. Sono sicura arrivata all’ultimo aggiornamento il tutto prenderà un significato preciso, mostrandomi con più chiarezza ciò che volevi esprimere, oppure che volevi io comprendessi.
È davvero piacevole immergermi in questo insieme di elementi che creano un certo equilibrio non solo fisico, di lettura, ma anche emotivamente coinvolgente. Il testo è scritto in modo corretto, scorre fluido con una certa musicalità tutta sua a renderlo poetico.
Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Veterano
11/10/20, ore 10:07
Cap. 2:

Ciao, eccomi per lo scambio e chiedo scusa per il ritardo :)

Ho deciso di continuare con questa questa raccolta perché ho visto che era la più recente e pensato che quindi ti avrebbe fatto piacere. Inoltre, ero curiosa di proseguire la lettura di quest’esperimento estremamente affascinante.

Nel leggere questo capitolo, ho pensato quanto sia bella la lingua italiana in tutte le sue sfumature e ambivalenze.
Per quanto riguarda la mia interpretazione della Drabble, spero di non aver frainteso troppo, ma in ogni caso ho visto che vuoi lasciare all’interpretazione del lettore.

Dal primo periodo ho ricavato l’idea di un viandante se non anziano, di sicuro maturo, i cui segni dell’età si mostrano sul suo viso. Ha una pelle non più elastica, ma sottile e increspata.
Non basta un po’ d’aria a rinvigorirlo e mi pare che anche il suo animo non sia più quello di un tempo e a forza trattiene un ricordo del vigore di un tempo.
A questo tempo umano lineare, che va dalla giovinezza alla maturità, si contrappone il tempo circolare della natura, in cui la caduta dei fiori non è segno di morte, ma anzi segno della nascita del frutto, a sua volta contenente i semi che porteranno avanti la vita. La decadenza, quindi, segna l’essere umano (“colui che brama” è perifrasi per “essere umano”?) e lo condanna ad un’esistenza che prosegue inesorabilmente verso la fine, ma la stessa decadenza è+ fonte di rigoglio per la natura.

Spero di non aver detto cose troppo assurde, ma mi è piaciuto molto leggere e cercare di decifrare questo testo tanto evocativo quanto pregnante di significato.

Spero di sentirti presto,

M.

Recensore Master
20/09/20, ore 09:38
Cap. 2:

Interessante riflessione sul ciclo del cambiamento: qualcisa che decade per portare con sè una nuova creazione, rinnovamento. Ogni fine conduce a un inizio, nel mondo naturale come nella mente umana.
Altra bella drabble, complimenti!

Recensore Veterano
02/09/20, ore 13:50
Cap. 2:

Ciao, tesoro, che bello tornare su questa raccolta!
Te lo avrò sicuramente detto, ma trovo che tu abbia avuto una gran bella idea nel confezionare questo prodotto che, devo ammetterlo, si presenta proprio come un gioiellino!
Continua il viaggio del nostro misterioso viandante, alla riscoperta di sensazioni e immagini, che colleziona come piccole perle su una collana, affidando ad ognuna di esse un significato profondo. Come per la prima drabble, sei stata in grado di dipingere in poche righe un'atmosfera molto evocativa pur nella sua semplicità e vaghezza. Potremmo essere ovunque, in effetti, in un luogo a noi vicino o remoto.
L'osservazione del naturale cadere dei fiori, mossi nel vento, porta il narratore, (e a grazie a lui, anche il lettore) a riflettere sulla vita e sulla sua precarietà. Tutto appare bellissimo e fragile, proprio come quei fiori, destinato a non durare, a decadere, che si tratti di cose o di persone. Tutto giunge prima o poi al suo culmine per poi intraprendere una lenta discesa verso il nulla da cui si è generato. Mi é piaciuto molto l'accostamento dei due significati di "decade", inteso come verbo, quindi come un moto irreversibile e inevitabile, sia come termine che indica un lasso di tempo ben preciso. Tempo e decadimento, due concetti strettamente legati, perche non ci sarebbe l'uno senza l'altro: il tempo é una forza contro la quale non si può lottare, contro cui si è destinati a soccombere e quindi a decadere.
La vita stessa é "intrappolata" in un eterno ritorno, e infatti, una volta che il fiore ha compiuto il suo compito, cadendo sul terreno, ecco che da quel nulla può rigenerarsi la vita, sotto una nuova forma, affinché il ciclo riprenda.
La natura e il suo ritmo hanno sempre esercitato su di me un grande fascino e trovo che con queste parole, che saranno anche poche, ma sono scelte con grande cura e precisione, tu sia riuscita a restituire questo fascino e questa profondità che spesso non cogliamo, distratti da altro.
Complimenti davvero per lo splendido lavoro! A prestissimo ❤

Zob

Recensore Master
24/08/20, ore 10:51
Cap. 2:

Omonima ciauuuu! Che bello poter a leggerti *_*. Spero che l'estate sia andata bene <3

Riprendo con piacere questa raccolta: non ricordo se te lo dissi, ma le drabble hanno da sempre un posto speciale nel mio cuore. Adoro chi riesce a trasmettere tante emozioni con un numero tanto esiguo di parole a disposizione.
La prima frase di questo secondo capitolo mi ha messo i brividi: l'ho interpretata come segno di chi oramai tarda a lasciarsi stupire dalla vita, perchè avanti con gli anni, amaro e disilluso.
Il protagonista sembra sapere che c'è questo rischio e difatti pare in lotta con se stesso per preservare uno sguardo sulle cose che rimanga pieno di meraviglia nonostante lo scorrere del tempo.
Nella parte finale ci ricordi però che a volte la decadenza (bellissimo il gioco di parole tra questo termine e decade inteso come dieci anni) è un qualcosa di necessario per poter ricominciare da capo, per avere un nuovo sguardo, è necessario affinchè la terra ritorni a fiorire. Un punto di vista veramente interessante che mi è piaciuto moltissimo leggere ^O^

Bravissima, come sempre <3
ti abbraccio,

tua omonima Benni

Recensore Veterano
19/06/20, ore 11:43
Cap. 2:

Ammetto di essere rimasto un po' confuso!
Dècade o decàde? Fino alla lettura effettiva della storia sono stato un po' confuso!
E non è che dopo lo sia stato di meno, sai! hahaha!
Scherzi a parte, mi è piaciuta molto questa breve raccolta! (Scusa per i troppi punti esclamativi!) Quasi poetica, molto riflessiva! Questo capitolo poi ha un nonsoché di malinconico! Quindi i miei complimenti! Una gran bella raccolta!

Recensore Master
17/06/20, ore 19:41
Cap. 2:

Buona sera.
Quando i petali cadono, ha inizio l'avventura del frutto, portatore di semi, e... di vita ^^ nuova vita!
Altro testo piccino e adorabile :)