Me-ra-vi-gli-a.
Nel suo essere lineare, questa one shot è fino ad ora la più cruda e al contempo poetica tra quelle che ho letto. Zaraki è un personaggio estremamente complicato nel suo essere - apparentemente - una mente semplice. Tutto ciò che abbiamo conosciuto di lui prima di questo delicato frangente, non è che 1/100 della sua personalità/storia; per non parlare di Unohana, la dolce e mite Unohana che si è rivelata essere la bestia più bestia di tutte le bestie mia esistite (ah, come mi piace esagerare).
Stilisticamente, questa shot è perfetta. Benché Zaraki non sia senza ombra di dubbio in grado di articolare un così complesso flusso di pensieri, ci hai offerto una traduzione fedele dei suoi stati d’animo, della sua violenza, e di quello che mi sembra una nuda e cruda forma d’amore nei confronti di Retsu. Benché il loro legame non sia altro che violenza e devastazione, io ci ho letto una devozione impagabile: il destino li ha uniti solo per separarli in nome del titolo di Kenpachi. Nessuno dei due ha voluto e potuto sottrarsi al dovere, e tu hai reso davvero bene questa dinamica tanto complessa.
Ho personalmente amato il cambio di tono durante la lotta, una lotta per la vita e la morte, che si conclude con la vittoria di Zaraki e la morte (forse agognata, ma di certo non inattesa) di Unohana; ecco che la sua vita si spegne tra le braccia dell’unico uomo “che le abbia mai procurato piacere”. E se non è poesia questa, io davvero non so dove altro leggere.
Zaraki ha vinto, ma ha perso allo stesso tempo: la sua ragione di vita si è spenta ed ecco che trapela tutta la sua disperazione, solo per poter poi finalmente sentire la voce della sua zanpakuto. Un dono di Retsu? O Yachiru che dir si voglia? Un sorriso enigmatico per dirgli addio. E qui giù lacrime.
(sipario)
Davvero, davvero, davvero emozionante, piena di pathos al punto giusto, senza sembrare una forzatura.
Sei sempre incredibile.
Alla prossima~
Nexys |