Recensioni per
Our Side
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 34 recensioni.
Positive : 34
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/01/21, ore 21:51

Un addio lo do io, e me stessa, dopo aver letto questo finale... ciao, tesoro
Dimmi che ho capito male, ti prego! non è un addio di Aziraphale a Crowley, è un addio dell'"uomo" all'angioletto, giusto?
Perchè mi viene un colpo se penso che alla fine di questa bella raccolta c'è un finale così triste... inatteso, questo di sicuro. Ambiguo, magari? ambiguo è bello, è il contrario di spiegone, il contrario di ovviamente romantico, è intrigante.
Le riflessioni di Aziraphale sono IC da una parte e dall'altra gli hai dato - appunto - una vera e propria maturità che forse non ha. E' serio, è coscienzioso, (pure troppo, perchè arriva tanto facilmente ad essere rigido) credeva quello che faceva. Ma queste rilfessioni tanto profonde, mi sa che non arriva a farle, non verso Crowley
Temo che molto senso di colpa non lo nutra, perchè il Dovere contava di più. Ma naturamente, preferisco molto quello che hai scritto tu, che analizzi sempre i personaggi arrivando fin nel midollo.
La mia frase preferita è : si stavano lasciando. Sì, esatto, è proprio quello che al momento hanno fatto, se non fosse stata una storia essenzialmente comica mi sarei spaventata, lì.
Il riferimento a Martin - che mi pareva non ti piacesse, ma poi ho letto che era un prompt dato - calza a pennello, un cambiamento radicale vede sempre un sacrificio, e questo è il più grande che si possa chiedere a un angelo. Scendere dal suo piedistallo, per così dire
Eppure, in questo scatto verso l'umanità dovrebbe avvicinarsi a Crowley, non allontanarsi, come natura.
ma l'effetto è di lasciarsi alle spalle tutto quello che l'ha visto indulgere in piaceri terreni, in debolezze, che lo mantiene aggrappato all'idea di vita sulla terra che ha vissuto fino a quel momento? credo di sì
Quasi la fine di una vacanza. Che dolore, però.
Pur avendo due interpretazioni ho sentito la coltellata, con l'ultima frase.
e mi pareva di vedere l'espressione di Aziraphale. va bene, ora serve un bicchiere di alcolico, ma che resti in circolo!
tua triste,
Setsy

Recensore Master
03/10/20, ore 14:48

Ciao!
 
Perdona l’immenso ritardo con cui arrivo a recensire, ho avuto pochissimo tempo per le recensioni, ultimamente.
Allora, mi sono documentata un pochetto sulla trama della serie per non arrivare del tutto impreparata alla lettura della storia e raccapezzarmi, e devo dire che mi è piaciuto moltissimo come hai declinato il prompt all’interno della storia, perché secondo me è stato adattato benissimo al personaggio di Aziraphale per quel che ho potuto vedere di lui: abbiamo questo angelo che ha vissuto sulla Terra per moltissimi anni, ha conosciuto un demone di cui si è innamorato e con cui ha trascorso moltissimo tempo, “fingendo” quasi che non fossero di opposti schieramenti e fingendo di dimenticare che un giorno si sarebbero dovuti scontrare – comportandosi da “ragazzo” –, ma ora che lo scontro tra le due fazioni si prospetta imminente decide di abbandonare questa sua vita e questo amore e unirsi alle schiere angeliche – insomma, diventando “uomo”, o meglio, l’angelo che dovrebbe essere. E per lui l’uccidere il ragazzo corrisponde al lasciar andare Crowley, il demone che lo tiene legato a sé con un fortissimo sentimento e che lo fa tentennare sul compiere il proprio ruolo di angelo.
Pur non conoscendo i personaggi, ho trovato viscerale il rapporto che li lega – che come spieghi nelle note va oltre l’essenza dell’angelo d’amore, quello che prova per il demone è oltre questo normale “istinto” all’amore, e credo tu abbia saputo renderlo molto bene tramite lo struggimento dell’angelo alla vista del compagno che se ne va, tramite la difficoltà della scelta presa di separarsi da lui, i ricordi della quotidianità condivisa tra ravioli al vapore, libri e vinili collezionati. Insomma, è passata anche a me, che poco conosco, l’intensità del sentimento tra i personaggi.
Ho trovato gestita molto bene l’introspezione del protagonista, per cui tutto il lungo flusso di pensieri si snoda lungo tutta la OS senza mai risultare pesante, ma anzi riesce a catturare l’attenzione del lettore per tutto il tempo e soprattutto credo riesca a dare un assaggio ben costruito dell’animo del protagonista: non posso valutarne l’IC, ma pensandolo come un personaggio originale la sua caratterizzazione mi pare solida e in grado di uscire ben definita dai suoi pensieri.
Ho poi apprezzato molto il discorso sulla dicotomia tra cosa sia bene e cosa sia male, pensando a quello che è il compito che ci si aspetta per Aziraphale e quello che invece lui sente dentro: lasciare Crowley è la cosa “giusta” se visto nell’ottica angelica, ma se si guarda alla questione dal punto di vista dei sentimenti di Aziraphale è la cosa sbagliata, quella che fa male (anche pensando a come sia poco incline a lanciarsi in una guerra a cui pur sa di dover prendere parte).
 
Mi spiace di avere così scarsa conoscenza del fandom, tuttavia sono molto contenta che tu abbia sviluppato il prompt – e che ne sia uscita una storia che, letta da originale, ho apprezzato molto – e ti sia stato di ispirazione.
 
Alla prossima,
Maqry
(Recensione modificata il 03/10/2020 - 02:49 pm)

Recensore Master
30/08/20, ore 23:57

Ciao! Mi dispiace di aver tanto tardato, ho scelto questa storia perché avevo letto molti tuoi stati su questa iniziativa (sto provando a parteciparvi anche io) e questa frase di Martin la conosco e so anche la scena di riferimento e il personaggio quindi volevo davvero leggere come tu l'avessi interpretata (se ti interessa saperlo, si tratta di Jon Snow che risorge grazie ad una "setta"). Comunque hai scelto un momento certamente molto angst della serie tv e trovo sia perfetta per il modo in cui hai sviscerato questo concetto. C'è tutto il tormento interiore di Azi perché deve lasciare andare Crowley e si sente quasi infantile per questo suo sentimento d'amore e per il fremito di speranza che lo scuote, ma non riesce ancora a lasciarsi andare, vede ancora due schiere nettamente divise e loro sui due fronti opposti e quindi pensa che crescere significhi lasciare andare l'amore della sua vita. Crowley, a parer mio, è arrivato alla comprensione della "our side" molto prima di Azi e capisco anche i suoi momenti di esasperazione perché far ragionare l'angelo è davvero difficile e Crowley ci prova tantissime volte, anche dopo questo momento, se non erro (quando ripropone la sua offerta fuori dalla libreria di Azi e poi fa finta di non fregarsene rientrando nella sua Bentley con un atteggiamento molto drammatico). Devo dire, perché davvero mi ha fatto sorridere, che ho adorato il modo in cui hai descritto Crowley e la sua camminata. Sembrava di vederlo davanti agli occhi, lui e il suo atteggiamento menefreghista e la schiena che sembra quella di un contorsionista. David è sempre stato un attore molto bravo con il fisico, lo mette alla prova, ha molto resistenza e padronanza delle sue membra. L'ho sempre notato perché è una cosa che adoro, sembra un ballerino e quando interpreta Crowley ancora di più. Quel passo indolente è magnifico e l'ho ritrovato qui, insieme ai suoi tratti caratteristici che sono stati descritti benissimo. Bellissimo anche come hai ripercorso i loro millenni insieme e come ho percepito l'anima dilaniata di Azi. Mi dispiace che sia ancora tanto incatenato alle sue convinzioni, ma è completamente IC in questo punto della storia. Ma piano piano anche il nostro angelo farà la sua scelta giusta, ti ringrazio per avercelo presentato qui analizzato in maniera tanto approfondita e attenta, non hai tralasciato assolutamente nulla. 
Complimenti e bravissima come sempre :)
A presto! 

Recensore Master
30/08/20, ore 14:11

Ciao *-*
Aaaah, allora. Sapevo che la OS era di un genere drammatico, ma pur sapendolo sono arrivata a fine lettura con gli occhi lucidi, complice il fatto che tutto ciò si incastra così perfettamente con il canone, che per me oramai sono questi pensieri di Aziraphale, nessuno mi farà cambiare idea. E' tutto così da lui, hai fatto un'introspezione davvero azzeccata, e mi piace come hai utilizzato il prompt applicandolo appunto ad un angelo, che non è un uomo, non è un umano, però come un umano si ritrova a dover prendere una decisione, a dover "maturare" in un certo senso e a decidere da che parte stare. Qui Aziraphale è pienamente consapevole dell'amore che nutre nei confronti di Crowley, e non solo perché è un angelo e quindi tecnicamente lui esiste per amare, ma si tratta di un altro tipo di sentimento, più umano, appunto. Però sì, lo trovo molto da lui farsi tutti questi problemi riguardo al scegliere da che parte stare. Perché di norma dovrebbero essere nemici naturali, ma nel pratico sono stati gli unici tra tutti a creare un legame, solo che adesso c'è una guerra in arrivo e si deve decidere in fretta. Sono d'accordo poi sul fatto che Aziraphale non sia fatto per la guerra (o per meglio dire, per questo tipo di guerra parecchio ingiusta, ma se si tratta di proteggere qualcosa/qualcuno, Crowley in primis secondo me non ci pensa due volte), però ecco no, questo non è il momento, non può farlo, sa che paradossalmente la sua fazione è il posto più sbagliato in cui potrebbe stare, anche perché lui non vuole rinunciare alla sua vita sulla terra e con Crowley. E niente, hai ripreso anche direttamente la battuta dell'episodio e soffro, ogni volta quella puntata mi da un colpo al cuore e anche qui ero molto sul "Aziraphale, diamine, corrigli dietro e piantala di tirarti i pacchi".
Anche la cocente delusione di Crowley mi ha fatto soffrire. Che poi la cosa ancora più drammatica è che sembra davvero che tra loro sia tutto finito, che siano destinati ad essere l'uno contro l'altro. Nel canon sappiamo che poi non va a finire così, ma pensandoci poteva succedere davvero. E quell'addio angelo mi ha dato il cosiddetto colpo di grazia, che bello. Comunque mi è piaciuta tantissimo, lo sai che questo filo profondamente drammatico e introspettivo mi piace sempre *-*
A presto :*

Nao